In occasione di una mostra a Ferrara nell'anno 2002 , dedicata alla attività
radioamatoriali , la nostra sezione dell'ARI ( Associazione Radioamatori
Italiani ) ha reperito alcuni cimeli appartenenti all'ing. Pietro Lana ,
fotografie e documenti che illustrano l'attività dei primi radioamatori
nella nostra città.
La ricerca è stata effettuata dai nostri soci , Dott. Giangiacomo Fabbri
I4FGG e Avv. Luigi Belvederi I4AWX . Tutto il materiale è stato
catalogato e depositato presso l'archivio della nostra sezione ARI a
disposizione di tutti i soci .
Ho esaminato quanto documentato e ho pensato di scrivere una appendice
alla storia della mia vita radioamatoriale Le varie foto che allego
sono state scelte per dimostrare ai radioamatori dei giorni nostri ,
quanto di pionierismo vi era nel realizzare apparati radio nella totale
mancanza di materiale adeguato .
Per la cronaca vorrei ricordare che la molla che fece nascere nei nostri
pionieri fu una conferenza tenuta dal sismologo Padre Luigi Alfani nell'
anno 1913 al teatro Comunale di Ferrara.
Oltre ad illustrare la tecnica della sismologia , padre Alfani illustrò i
primi esperimenti di Guglielmo Marconi e quelli da lui stesso effettuali
nell'osservatorio Ximeniano di Firenze da lui diretto .
Sempre la cronaca cita tre giovani laureandi in ingegneria come pionieri del
radiantismo Ferrarese e precisamente : Pietro Lana , Lionello Boni , e
Mario Chiozzi .
Come sperimentatori iniziarono la costruzione di rocchetti di Ruhmkorff
che usati come generatori di scintilla , permettevano la trasmissione di
segnali radio usando la telegrafia Morse.
L'attività terminò alla vigilia della prima guerra mondiale ,nell'anno
1914 con il sequestro da parte delle autorità giudiziaria degli apparati
radio perché fino da allora i servizi di telecomunicazione erano monopolio
dello stato.
Il processo relativo si svolse in Ferrara nella primavera dell'anno 1915 e
l'avvocato Giulio Righini , difensore degli imputati , convinse i giudici che
gli imputati erano dei giovani studiosi , degni di lode e di incoraggiamento
e non dei violatori della legge.
Alla fine della guerra gli esperimenti ricominciarono e , muniti di
apposito permesso ministeriale di ascolto , ricominciarono a ricevere i primi
segnali telegrafici .
Nell'anno 1923 si costituì la Società Ferrarese Amici delle
telecomunicazioni con regolare statuto sancito da un notaio .
Negli anni seguenti e precisamente nel 1924 fu ottenuta regolare licenza di
esercizio di una stazione di radioamatore con nominativo ministeriale I 1 A
A
Ebbe inizio così la vita radioamatoriale nella città di Ferrara
.
Nei documenti che allego si può ,fra gli altri , notare copia del primo
LOG (quaderno di stazione) dell'anno 1923/1924 che elenca le stazioni
radio collegate in telegrafia in modo bilaterale .
La nostra sezione di Ferrara porta , a ricordo , il nome di Pietro Lana che
è stato per anni , sino alla sua morte avvenuta il 2 Novembre 1983 ,
nostra guida e sprone .
Un altro pioniere della radio a Ferrara: l'Ing Boni
Le prime QSL ricevute a Ferrara
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4-
Inizia la stagione dei Presidenti
e spunta "Fatti di cui si parla 23"
E' da poco passata la stagione dei cachi (loti) e delle castagne é sta
iniziando quella, meno gustosa e saporita, dei Presidenti. E' in atto la corsa
alla Casa Bianca negli USA, nella Comunità Europea, si stanno iniziando le
prime procedure relative all'argomento e noi, radioamatori italiani, fatte
ovviamente le debite proporzioni, non siamo certamente da meno, e dalle voci
che corrono, (solitamente ben informate), pare che si sia iniziata, sia pure
con anticipo, la campagna di successione di una importante carica. Tutto
questo forse perché si fanno voti per la ripetizione, senza ripensamenti, del
"gran rifiuto". Naturalmente queste voci sono
avvalorate dal molto da fare all'interno e all'esterno di un certo importante
organismo nazionale, con proposte, candidature e autocandidature.
Dalla fuga di notizie, risulterebbe che il candidato che riscuoterebbe al
momento il maggior numero di accreditamenti tra gli addetti ai lavori, faccia
già parte "dell'establishment" , con un incarico importante, abbia un
nominativo antico e meneghino, quindi con la sola I, che, secondo i suoi
"supporter" darebbe le maggiori garanzie di "continuità", anche geografica
all'attuale gruppo dirigente, compreso il "sostituendo", ormai pare
convintosi a reiterare il gran rifiuto, ma questa volta senza ripensamenti.
Dato che lo prevede anche lo Statuto, naturalmente la base sarà informata a
cose fatte, come avveniva un tempo per il cambiamento dei capi in certe
nazioni!
Fatti di cui si parla 23
E a proposito di Presidenti, nel "Fatti di cui si parla 23", pubblicato su
Radiorivista, il Presidente dell'ARI se la prende nuovamente con l'Avv. Luigi
Belvederi, I4AWX Consulente nazionale del sodalizio e per non smentirsi se la
prende nuovamente anche col Radiogiornale, affermando tra l'altro: "La cosa
non stupisce affatto in quanto é noto che chi desidera attaccare
l'Associazione e il Consiglio Direttivo dell'ARI é sicuro di poter trovare su
quella pubblicazione spazio per i propri interventi, anzi scritti di tale tipo
sono molto graditi perché procurano materiale che l'Editore reputa importante
per una maggior divulgazione della propria pubblicazione e a noi non dispiace
perché anche quando qualcuno parla male dell'ARI o del suo Consiglio mantiene
vivo l'interesse che si traduce in una gratuita forma pubblicitaria".
E singolare come il Presidente Ortona si identifica
ormai fisicamente nell'ARI, non capendo che le critiche di Belvederi, o di
altri, sono rivolte a lui e non all'ARI da chi invece ama l'associazione, ma
non condivide l'operato del Presidente Pro Tempore!
Ortona poi afferma che sul Radiogiornale gli scritti
"critici" sono molto graditi per una maggior divulgazione della nostra
pubblicazione non considerando che il nostro giornale non ha certo bisogno di
veicoli pubblicitari per la sua diffusione che sfiora ormai 12.000 lettori, (a
livello di Radiorivista!).
La verità é un'altra se su Radiorivista non ci fosse la
censura e i vari soci, come Belvederi, fossero liberi di scrivere, non ci
sarebbe bisogno del Radiogiornale per manifestare le opinioni anche dei
"dissenzienti". Il problema é solo questo: comprendere che in una Associazione
i soci non sono dei sudditi!
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5-
IL
FATTACCIO
La
bigamia per i Radioamatori
In Italia
uno può avere al tempo stesso, moglie e fidanzata, può iscriversi a più
partiti politici, o sindacati, può pregare nelle chiese delle varie religioni,
ma se é un Radioamatore gli viene imposto il giuramento della fedeltà come
alle donne islamiche e per fortuna che non c'é la lapidazione per i bigami
associativi!
Caro Paolo,
la lettura del Radiogiornale, che da tempo ricevo e consulto con interesse,
mi fa supporre che esso voglia essere, oltre che valido strumento di
conoscenze e approfondimenti, uno spazio dove qualunque radiamatore possa
esprimere la propria opinione. ed è pertanto che Ti chiedo cortesemente, senza
intenti polemici, ma con la speranza di mettere fine attraverso un costruttivo
dibattito ad un annoso problema, di dare spazio ai documenti che allego:
Carissimi Amici Radioamatori,
appartenenti o meno a qualunque Associazione o bandiera, a tutti Voi mi
rivolgo per un sondaggio, un'opinione, un confronto.
Vi chiedo di esprimerVi liberamente per dare sensate risposte ad un problema
che è personale, ma che, coinvolgendo due Associazioni ed un hobby che ci
accomuna, ritengo meriti l'attenzione di tutti.
Un' Associazione Nazionale può e deve considerare "contrapposta e concorrente"
un' altra Associazione che persegue, a livello locale, i medesimi obiettivi
senza fini di lucro e pertanto vietare ai propri Soci di farne parte?
leggi il seguito e se vuoi esprimi la Tua opinione
http://www.cqis0.it/fattaccio/
Mentre attendo risposta dal Direttivo A.R.I., a cui ho chiesto
un chiarimento, gradirei conoscere l'opinione di chiunque fosse interessato
all'argomento.
Grazie
73+88 angela is0cla
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ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI ITALIANI
Via Scarlatti 31
20124 MILANO
rif. Protocollo
n. 0046/04-B
oggetto richiesta chiarimenti "Notifica di delibera" La sottoscritta Angela
Basso is0cla, non riuscendo ad individuare nel proprio comportamento quei
"gravi motivi...ecc..." che hanno determinato la decisone di codesto Direttivo
e ritenendo che la delibera del Consiglio Direttivo del 6 dicembre 2003 sia
lesiva dei propri diritti, chiede che vengano immediatamente chiarite le
motivazioni sulle quali essa è fondata, riservandosi di avviare tutte le
iniziative che conseguiranno nel caso tali motivazioni dovessero risultare
illecite.
Distinti saluti
Cagliari, 26 gennaio 2004
angela basso is0cla
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6-
Le manine
della fame
che
vergogna per i popoli ricchi!
Sono due miliardi gli
uomini che soffrono la fame.
Il numero potrebbe decrescere ma, come al solito,
l'interesse dei pochi (potenti) prevale sul destino
dei molti (fragili)
La
fame nel mondo
1. Circa 24.000 persone
muoiono ogni giorno per fame o cause ad essa correlate. I dati sono migliorati
rispetto alle 35.000 persone di dieci anni fa o le 41.000 di venti anni fa.
Tre quarti dei decessi interessano bambini al di sotto dei cinque anni d'età.
2. Oggi, il 10% dei bambini che vivono in paesi in via di sviluppo muoiono
prima di aver compiuto cinque anni. Anche in questo caso, il dato è migliorato
rispetto al 28% di cinquanta anni fa.
3. Carestia e guerre causano solo il 10% dei decessi per fame, benchè queste
siano le cause di cui si sente più spesso parlare. La maggior parte dei
decessi per fame sono causati da malnutrizione cronica. I nuclei familiari
semplicemente non riescono ad ottenere cibo sufficiente. Questo a sua volta è
dovuto all'estrema povertà.
4. Oltre alla morte, la malnutrizione cronica causa indebolimento della vista,
uno stato permanente di affaticamento che causa una bassa capacità di
concentrarsi e lavorare, una crescita stentata ed un'estrema suscettibilità
alle malattie. Le persone estremamente malnutrite non riescono a mantenere
neanche le funzioni vitali basilari.
5. Si calcola che circa 800 milioni di persone nel mondo soffrano per fame e
malnutrizione, circa 100 volte il numero di persone che effettivamente ne
muoiono ogni anno.
6. Spesso, le popolazioni più povere necessitano di minime risorse per
riuscire a coltivare sufficienti prodotti commestibili e diventare
autosufficienti. Queste risorse possono essere: semi di buona qualità,
attrezzi agricoli appropriati e l'accesso all'acqua. Minimi miglioramenti
delle tecniche agricole e dei sistemi di conservazione dei cibi apportano
ulteriore aiuto.
7. Numerosi esperti in questo campo, sono convinti che il modo migliore per
alleviare la fame nel mondo sia l'istruzione. Le persone istruite riescono più
facilmente ad uscire dal ciclo di povertà che causa la fame.
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7-
Da: "Ruggero BILLERI"
Manipolatore
telegrafico elettronico
con due
tubi elettronici doppi triodi 6SN7 GT
Anni orsono mio figlio, Dott.
Arc. Alberto BILLERI, laureatosi con il massimo dei voti e relativa Lode,
vincitore di una borsa di studio per visitare le nuove tecniche costruttive
giapponesi; mi invito' ad accompagnarlo nella terra del Sol Levante. Lo
scrivente accetto' molto volentieri e dopo un volo durato molte ore arrivammo
nella grande capitale cosmopolita del Giappone Tokio. Dopodiche' prendemmo
alloggio in un'albergo della citta'. In questa metropoli, popolata da vari
milioni di persone, mio figlio per primo volle visitare l'avveniristico museo
aeronautico giapponese; dove in bella mostra all'ingresso si vedeva il famoso
aereo da caccia giapponese della (seconda guerra mondiale) tipo zero
costruito dalla Mitzubisci.
Una scaletta permetteva di salire e poter vedere la cabina di pilotaggio, dove
i posti in tandem erano tre, il primo nella parte anteriore per il pilota, il
secondo al centro per il navigatore con funzione di radiotelegrafista di bordo
e per ultimo il posto era riservato al mitragliere di coda il quale volava
guardando la coda del caccia.
Come Radioamatore la mia attenzione si focalizzo' sulla radio di bordo, la
quale era costituita da un doppio apparato, ricetrasmittente telegrafico HF
per collegamenti a lunga distanza e ricetrasmittente in fonia del tipo VHF per
collegare la torre controllo e collegamenti fra velivoli in volo. La stazione
radio radiotelegrafica era usata dal radiotelegrafista e la ricetrasmittente
VHF, il microfono era impugnato dal pilota. La mia attenzione era quella di
vedere che tipo di tasto usava la stazione radio radiotelegrafica HF con sommo
stupore vidi che non esisteva un tasto verticale ma da una scatoletta vicino
al ricetrasmettitore HF uscivano due piccole palette. I giapponesi durante la
seconda guerra mondiale usavano il manipolatore elettronico ottenuto con due
doppi triodi entrambi in circuito a multivibratore con i relativi rele'
inseriti entrambi sul catodo della seconda sezione di ogni triodo e con due
potenziometri inseriti sulla griglia della seconda sezione di ogni triodo i
quali potenziometri hanno la funzione di regolare la costante di tempo in modo
che i due rele inseriti sui due catodi si possano eccitare piu' meno
velocemente per generare i punti e le linee.
Un tecnico elettronico giapponese mi disse : Che durante la seconda guerra
mondiale per il giappone era diffiicile approvigionarsi di valvole Radio in
quanto le stesse erano prodotte negli Stati Uniti dalla R.C.A. e dalla
Silvanya.
Al rientro in Italia lo scrivente si e voluto cimentare nella autocostruzione
di questo tipo di manipolatore elettronico con relativo alimentatore elettrico
per i due triodi e costruendo anche il padle per la manipolazione telegrafica.
La tensione anodica della seconda sezione di ogni triodo puo' avere un valore
dai 150 ai 180 v.cc
e la corrente catodica che eccita i rispettivi rele' a 12 v.cc ha un valore
dai 20 ai 25 milliampere. Dai due rele' regolati in modo che si eccitino uno
piu velocemente e l'altro piu' lentamente per generare rispettivamente i punti
e le linee escono tre conduttori elettrici uno per i punti e l'altro per le
linee ed un conduttore comune ai due.
Segue schema elettrico del
circuito a multivibratore e immagine in jpg del manipolatore elettronico
autocostruito con due tubi elttronici 6SN7 GT.
da IK8JZK Ruggero Napoli.
Cordiali saluti ai
lettori del Radiogiornale
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8-
L'ANTENNA
"ERRANTE"
L'ANTENNA RADIO
RICE-TRASMflTENTE MONOPOLARE TERRA VIRTUALE
di Francesco Errante
L!Autore, mediante l'uso di un
particolare circuito radioclettrico per la soppressione di uno qualsiasi dei
due rami di un dipolo aperto a 1/2 onda ha dimostrato che è possibile
rice-trasmettere segnali radio-elettrici di notevole potenza attraverso lo
spazio tramite l'impiego di un singolo elemento radiatore/captatore di
lunghezza fisica pari ad ¼ d'onda, senza la necessità della presenza di un suo
simmetrico (vedi Dipolo Hertziano) e senza la necessità di utilizzare alcun
piano di terra naturale (vedi Antenna Marconi) od artificiale (vedi antenna
Ground-plane) o di radiali o contrappesi elettrici. L 'eliminazione della
necessità di un riferimento fisico di terra per la corretta polarizzazione di
un singolo elemento radiatore/captatore, di lunghezza fisica pari ad ¼ d'onda,
è stata raggiunta mediante la generazione dì un nodo di terra virtuale, la cui
esistenza è vincolata al corretto bilanciamento elettrico di un trasformatore,
ottenuto sacrificando il 50% dell'energia fornita al sistema.
La presente invenzione è il
frutto dell'attività di ricerca scientifica volta a creare un'antenna radio
rice-trasmittente monopolare da ¼ d'onda con terra virtuale, senza, però,
dover ricorrere alla svantaggiosa soppressione di ½ dell'energia fornita al
sistema.
La soluzione a questo problema è data dalla possibilità di generare il nodo di
terra virtuale, tramite la ricombinazione di due segnali radio-elettrici,
identici ma in opposizione di fase fra di loro, con l'impiego di un
trasformatore balun ad accoppiamento di flusso, costruito su nucleo in ferrite
di forma binoculare, con avvolgimento primario bilanciato, dotato di presa
centrale per l'ottenimento di un nodo di terra virtuale che funga come
riferimento a potenziale zero per tutto il circuito ed un avvolgimento
secondario(con impedenza pari a 150 Ohm per l'adattamento diretto al
radiatore/captatore di lunghezza pari ad ¼ d'onda. Il trasformatore ed il
radiatore/captatore sono le parti essenziali del trovato e costituiscono
un'antenna radio-ricetrasmittente monopolare da ¼ d'onda con terra virtuale ed
ingresso bilanciato.
Allo scopo di rendere tale antenna compatibile con gli attuali standards
vigenti in radiotecnica, è stato necessario dotare l'antenna di un 'ulteriore
trasformatore partitore-sfasatore capace di effettuare l'adattamento fra la
presa d'antenna sbilanciata di tipo coassiale dei rice-trasmettitori
convenzionali e l'ingresso bilanciato del trasformatore d'antenna.Il
trasferimento energetico tra i due trasformatori è compiuto mediante l'impiego
di due linee di trasmissione coassiali di qualsiasi lunghezza, ma
necessariamente identiche tra di loro per mantenere inalterato lo sfasamento
fra i segnali da esse condotti.Sebbene fosse possibile adottare qualsiasi
valore d'impedenza per il circuito intermedio costituito dal primario del
trasformatore, dalle linee di trasmissione e dal secondario del frasformatore,
per comodità, è stato adottato un valore d'impedenza standard di 50 Ohm.È
stata, così, inventata un'antenna radio rice-frasmittente monopolare con terra
virtuale e relativo circuito di adattamento ad alta efficienza, che permette
di ricetrasmettere nello spazio, segnali radioelettrici di notevole potenza
per mezzo di un singolo elemento radiatore/captatore, dì lunghezza fisica pari
ad ¼ d'onda, posto a qualsiasi livello dal suolo e con qualsiasi inclinazione
rispetto allo stesso, senza la necessità di un piano di terra, sia esso
naturale che artificiale o l'ausilio di un bilanciamento fisico e soprattutto
senza rilevanti perdite di segnale.
Sono disponibili sul sito
http://www.Radiondistics.com le
fotografie del prototipo da laboratorio dell'antenna monopolare con terra
virtuale per le HF, oltre che ad ulteriori spiegazioni.
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9-
ALLARME
VIRUS:
arrivano a valanghe!
A TUTTI I LETTORI DI
RADIOGIORNALE.
Cari Amici, segnalo a tutti Voi la diffusione del virus
W32.SOBER.C@MM che si sta espandendo in
modo simile alle famigerate "catene di S. Antonio".
I fatti: il giorno 2 gennaio 2004 mi accingevo a scaricare la mia posta
elettronica, quando ho notato che Norton Antivirus ha bloccato due mail in
entrata segnalandole come affette da virus. Ho subito messo in quarantena i
due files e ho notato come queste due mail apparentemente mi fossero state
inviate da indirizzi italiani a me sconosciuti e contenessero messaggi in
inglese, spesso offensivi e provenienti in realtà da vari Paesi del mondo, i
quali avvisavano che il mio PC era aperto a tutti, che un trojan horse vi si
trovava annidato, che le mie password erano divulgate a tutti e altri messaggi
allarmistici del genere.
I rimedi: vi dico subito che non ce ne sono, a parte quello di cambiare
indirizzo di posta elettronica. Infatti, non è stato il mio PC ad essere
colpito. Il virus aveva "beccato" un PC che conteneva, nella sua mail-box,
anche il mio indirizzo e lo ha diffuso ad altri indirizzi replicandosi in
proporzione logaritmica. In buona sostanza, è come se io srivessi una lettera
"infetta" a Tizio indicando come mittente anzichè il mio indirizzo reale,
quello di Caio: Tizio non viene a rispondere a me, ma a Caio che si vede
ricevere una mail infetta da parte di Tizio che in realtà non conosce. Ecco
perchè tante mail infette mi sono state inviate da altrettanti indirizzi di
radioamatori che a loro insaputa sono stati usati come "veicoli" da questo
virus.
Invito pertanto i radioamatori che abbiano avuto lo stesso problema a
contattarmi, segnalando a loro volta il problema anche a Radiogiornale.
Ripeto, il virus non è pericoloso per il singolo PC (che subisce solo un
tentativo di inoculazione), ma è pericoloso per la casella e-mail che si vede
invasa da decine di messaggi sconosciuti ed infettanti.
A presto.
Gianmarco Calore, IW3HQD
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10-
Da: "Umberto Molteni"
I DIECI PADRI DELLA SCIENZA ELETTRICA
Umberto Ferdinando Molteni i2ms
8 - Michael Faraday (1791 - 1867)
Michael Faraday, una delle figure principali fra i fisici del secolo XIX,
destinato a diventare uno dei grandi della fisica e della chimica, nasce a
Newington vicino a Londra il 25 settembre 1791. Era un ragazzino povero e
privo di mezzi.
Figlio di un fabbro ferraio, sua madre era figlia di un fattore di campagna.
L'epoca era molto dura per i lavoratori, senza alcuna garanzia sociale.
Purtroppo il padre si ammala. È la catastrofe in questa famiglia di origine
irlandese. A 13 anni, dopo le scuole elementari, fu messo come apprendista
presso un rilegatore di libri. Una marea di libri passano dalle sue mani. Li
legge con voracità, soprattutto le opere di chimica e sull'elettricità
incitandolo alle esperienze con apparecchi da lui stesso costruiti.
Dopo otto anni passati così, ottiene di essere ammesso a seguire le lezioni di
Humphry Davy alla Royal Institution, il grande centro di ricerche, e con gli
appunti e le note che prese durante il corso compila un manoscritto, che poi
manda a Davy pregandolo di aiuto per poter abbandonare il suo mestiere e poter
dedicarsi tutto alla scienza. Viene ingaggiato con un salario di 25 shellings
la settimana. Alloggia nel sottotetto del laboratorio. Inizialmente è
incaricato a pulire e riparare gli strumenti.
Nel 1813, appena nominato assistente di laboratorio alla Royal Institution,
Faraday ha la grande fortuna di effettuare, come segretario di Davy, suo
protettore scientifico, un lungo viaggio in Francia, Italia e Svizzera,
stringendo così importanti relazioni scientifiche. A Parigi, i due Inglesi
incontrano i grandi scienziati del momento, Dominique-François Arago all'Observatoire,
il chimico Jean-Baptiste Dumas al Muséum, il fisico André-Marie Ampère. In
Italia, nel laboratorio di Firenze, Davy prosegue i lavori sull'iodio. Riesce
anche, focalizzando dei raggi solari, in un miniforno solare, a far bruciare,
in un pallone di ossigeno, un diamante con la produzione di gas carbonico,
provando l'identità del diamante e del carbone. Il 15 giugno 1814, a Milano,
Faraday e Davy incontrano Alessandro Volta. Faraday annota: "Il signor Volta,
venuto a visitare sir Humphry Davy, è un uomo attempato, gagliardo, con un
nastro rosso all'occhiello, molto vivace nel discorso". A Ginevra, nel mese di
luglio, stabiliscono un fruttuoso contatto con il fisico Auguste de la Rive,
che studiava le fiamme sonore.
Faraday riesce in quel tempo a meravigliare i fisici del mondo ottenendo la
liquefazione dell'anidride carbonica e del protossido d'azoto, e indi del
cloro e di molti altri gas che si credevano permanenti.
Faraday nel 1821, attratto dalle esperienze di Orsted che, rivelando l'azione
della corrente elettrica sull'ago magnetico, mostrava esservi un collegamento
fra elettricità e magnetismo, si dedica al ciclo di esperienze e di
riflessioni sulla elettrofisica che costituiscono il suo titolo principale di
gloria.
Come prima cosa inverte l'esperienza di Orsted e dimostra che i magneti
esercitano azione meccanica sui conduttori percorsi da corrente elettrica.
Queste prime ricerche gli valsero nel 1824 la nomina a membro della Royal
Society di Londra. Riprendendo le questioni sollevate da Alessandro Volta e
dai suoi successori riguardo al fenomeno elettrochimico, rivela, con un
voltametro di sua invenzione, le leggi quantitative dell'elettròlisi ed
enuncia quella che va sotto il nome di Legge di Faraday. Si devono a lui le
denominazioni di anodo e catodo.
Nel 1832, scopre le correnti elettriche indotte e che questo fenomeno può
avvenire per effetto di magneti, di altre correnti e della Terra.
Cos'è l'induzione elettrica? Ecco un semplice esperimento che la definisce:
una bobina ed un magnete. La bobina non è connessa a nessuna pila, ma
solamente ad uno strumento di misura di corrente a zero centrale (amperometro,
milliamperometro ecc.). Nel circuito così formato, inizialmente non è percorso
da alcuna corrente. Se ora si introduce un magnete nella bobina, nello stesso
momento della sua introduzione si vedrà che una corrente circolerà nel
circuito e l'indice dello strumento si devierà, ad esempio, a sinistra. Poi
più nulla finché il magnete non si sposta più e l'indice ritornerà a zero.
Quando si estrae il magnete si osserverà una corrente in senso inverso, poiché
l'indice dello strumento devierà questa volta a destra. Questa corrente cessa
non appena il magnete è completamente estratto e l'indice si riporta al
centro. Più veloce è il movimento di introduzione e di estrazione del magnete,
maggiore sarà la corrente indotta. Quindi nella bobina si sviluppa una energia
elettrica. Questo si chiama energia elettrica indotta. Da dire che il
risultato è perfettamente uguale se anziché muovere il magnete e la bobina è
ferma, venga mossa quest'ultima e fermo resta il magnete. A quell'epoca non si
sospettava della grandissima importanza di questa scoperta che poi permetterà
di produrre industrialmente la corrente elettrica.
Da questa scoperta hanno originato tutti i generatori meccanici d'energia
elettrica a cui è dovuta l'elettrotecnica moderna.
Faraday da uomo di scienza cerca di capire e per spiegare questo fenomeno egli
immagina che il magnete anima con la sua presenza lo spazio che si trova a
circondarlo. Questo si traduce nell'esistenza di "linee di forza", che si
possono vedere mediante l'esperimento della limatura di ferro che si
magnetizza seguendo queste linee di forza.
Le linee di forza hanno, secondo Faraday, una esistenza fisica e, per ottenere
una corrente indotta in un filo, è indispensabile che questo filo "tagli"
queste linee di forza. Ferma la sua attenzione sullo spazio interposto fra
conduttori e fra magneti e magneti e descrive questi spazi come campi
elettrici e magnetici popolati di linee di forza e di tubi di forza. Queste
concezioni poi si legano a una nuova serie di esperienze sulle proprietà del
campo, attraverso cui emerse la relazione tra la forza elettromotrice indotta
in un conduttore e le linee magnetiche da esso tagliate.
Attraverso queste ricerche e le altre che fa sull'elettrizzazione e
magnetizzazione per influenza e sul potere dei dielettrici, Faraday è condotto
a enunciare gradualmente tutta una serie di concezioni genialmente nuove dei
fenomeni elettrici, concezioni che aprirono la via alla grandiosa teoria di
James Clerk Maxwell.
Dopo l'induzione, proseguendo a riflettere e sperimentare su questo argomento,
Faraday effettua un considerevole lavoro sulla decomposizione elettrochimica,
e stabilisce le leggi dei fenomeni, introduce le parole "elettrolisi,
elettrolita, elettrodo" e soprattutto propone l'ipotesi della dissociazione
delle molecole in due "ioni" entrambi portatori di una carica elettrica uguale
ed opposta, ipotesi sempre ammessa ed oggi confermata.
Le sue due ultime scoperte importanti sono quelle dell'azione rotatoria
esercitata dai magneti sulla luce polarizzata e quella del diamagnetismo che
egli riscontrò nel bismuto, ossia viene respinto da un magnete.
Faraday muore a Hampton Court il 25 agosto 1867.
In suo onore è chiamata farad l'unità di misura internazionale di capacità
elettrostatica.
Prossimo numero segue - 9 - Joseph Henry
Umberto Ferdinando Molteni I2MS
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11-
Sarà il secolo dei robot
ma
attenti ai rischi
Ricercatori robotici, scienziati, ma anche filosofi, giuristi, sociologi,
antropologi e moralisti, sono arrivati da tutto il mondo per discutere di come
e se robot possa o non possa arrecare danno all'uomo. E' cominciato il primo
simposio internazionale sulla
roboetica, ospitato a Sanremo nella storica villa che fu di Alfred Nobel.
Obiettivo del meeting è discutere le prime linee guida per una gestione etica
e non dannosa del rapporto uomo-automi, in considerazione del fatto che la
popolazione mondiale dei robot è in crescita esponenziale: nel 2004 ce ne
saranno oltre 975 mila sparsi su tutto il pianeta. Molti gli esperti di
livello assoluto: c'è anche il grande vecchio degli umanoidi giapponesi e «papá
putativo»del famoso robot Asimo,
on Science and Technology dell'Universitá di Tokio.
Ronald Arkin, direttore del Mobile Robot Laboratory del Georgia Institute of
Technology di Atlanta (Usa), uno dei grandi nomi della
robotica internazionale, è nella città dei fiori per lanciare il dibattito sul
tema delle bombe intelligenti e dei robot umanoidi che potrebbero sostituirle
nelle prossime guerre. Un tema cruciale: «Con questo simposio vogliamo avviare
una discussione internazionale su una progettazione e su un uso sempre più
etico dei robot e delle macchine intelligenti», ha detto Giammarco
Derugio, presidente della scuola di robotica di Genova, dando il via ai
lavori. Anche il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi («Iniziative
come questa contribuiscono a rafforzare il nuovo umanesimo fondato sui
principi dello sviluppo compatibile e del rispetto della persona umana» ha
scritto in un telegrama) e il ministro dell'istruzione Letizia Moratti hanno
inviato dei messaggi.
A discutere di roboetica c'erano Bruce Sterling, esponente principe della
fantascienza cyberpunk, il robotico del Mit-Media Lab Europe Brian Duffy, e
ancora Dario Floreano del Politecnico di Losanna, Paolo Dario direttore dell'Arts-Lab
della Scuola superiore di Sant'Anna di Pisa, autore di molti studi
italo-giapponesi sugli umanoidi, e Gianmarco Veruggio, uno dei maggiori
studiosi di robot sottomarini e tra i promotori del summit di San Remo. Tutti
concordi nel dire che se il '900 è stato il secolo della macchina, «quello
attuale sarà il secolo dei robot». «È giusto preoccuparsi ora del futuro della
robotica per non essere accusati in futuro di essere stati irresponsabili», ha
detto Veruggio. Il primo a considerare il problema era stato Isaac Asimov,
quando anunciò le tre leggi della robotica capaci di garantire un rapporto
rispettoso ed equilibrato tra robot e uomo.
«Ma oggi - ha rilevato Veruggio - non siamo in grado di mettere le tre leggi
nel cervello di un robot. Stiamo costruendo macchine sempre più potenti, ma
non possiamo garantire che non vengano utilizzate male. E in futuro potrebbe
esserci il rischio che il dibattito su questi temi sia manipolato da
estremisti e fanatici, con strumentalizzazioni politiche».
INTERROGATIVI - «Se una macchina uccide
un essere umano di chi è la colpa? Della macchina o dell'uomo che l'ha
costruita? Una macchina autonoma potrà essere consapevole delle proprie azioni
in futuro?», si è chiesto ancora Veduggio. Domande aperte a cui prova a
rispondere la roboetica. «Non esisteva un'etica dei robot - ha osservato
Veruggio - perché la società non si rende ancora conto di quanto la robotica
sia importante». Se ne sono invece accorti in Giappone, dove il ministero
della Tecnologia prevede che entro il 2020 il fatturato dell'industria
robotica supererà quello dell'industria automobilistica. Anche in Italia la
robotica ha una bella storia. «La produzione italiana in questo campo è tra le
migliori al mondo - ha detto Veruggio - e abbiamo esportato robot anche in
Giappone. È un nostro punto di forza, ma non ci aiutano a sufficienza».
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12-
Progetto Trasmissioni in Lingua
Italiana
Al Gruppo "Trasmissioni internazionali in lingua italiana".
Cari amici,
mi è doveroso anzitutto porgere a tutti voi un sincero e grande ringraziamento
per il supporto che avete sempre dato al mio programma DX "Onde Radio".Infatti
questa e-mail è il mio primo messaggio indirizzato ad un gruppo di sostenitori
delle "Trasmissioni internazionali in lingua italiana" e del mio programma.
Sono andato avanti per circa sei anni grazie al vostro sostegno, voglio ora
riprendere il mio progetto per le trasmissioni in lingua italiana, sapendo di
poter contare sulla vostra attiva collaborazione.
Da quando purtroppo la VOM di Malta ha dovuto sospendere le sue trasmissioni
non potevo stare con le mani in mano a guardare ahimè il tramonto delle
trasmissioni in lingua italiana che hanno segnato il nostro percorso di
appassionati radioascoltatori.
Ho individuato due obiettivi immediati che ora vado a dettagliarvi:
a) avviare una serie di contatti con le Autorità maltesi per
sollecitare un
intervento sulla eventuale riattivazione della stessa VOM.
In prima battuta, ho chiesto per iscritto l'intervento del Console di Malta
in Puglia,
dott.Matteo Bonadies che era stato già ospite di alcune mie trasmissioni.
b) esplorare, attraverso una rete di contatti, le eventuali risorse di
disponibilità ad attivare lo spazio del nostro "Programma DX" da parte
di alcune emittenti internazionali. Ovvero anche la eventuale loro
disponibilità ad attivare una nuova redazione in lingua italiana.
Chi tra voi mi conosce meglio, ricorderà che nel 1985 (altri tempi) sono
riuscito a farmi promotore della istituzione della redazione italiana di KBS-
Radio Korea a Seoul.
Oggi c'è qualche emittente che mi risulta interessata ad una redazione in
lingua italiana. Sto sondando il campo.
Se ci arriveranno segnali positivi, ci muoveremo con un'iniziativa organizzata
per cercare di esprimere tutto il supporto dei radioascoltatori.
Tenetevi quindi pronti!
Vi ringrazio comunque di cuore ed in attesa di risentirci presto, vi saluto
tanto cordialmente.
Che il 2004 possa darci un punto a favore delle "Trasmissioni internazionali
in lingua italiana".
Sicuro che la vostra collaborazione non mi mancherà!
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Alfredo Gallerati - IK7JGI -
Redazione "Onde Radio"
<Voce del Mediterraneo> -Malta -
mailto: <
alfredogallerati@virgilio.it>
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
"Onde Radio" on line:
www.vomradio.com
AIR web:www.arpnet.it/air/onderadio.htm
P.O.Box 21 -70051 Barletta (Bari) -Italia-
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13
Beni di consumo: due anni di garanzia
La garanzia sui prodotti si estende per due anni. L'acquirente ha diritto,
senza spese aggiuntive, alla riparazione o alla sostituzione
Quando comprate un apparato, o un televisore, oppure un telefonino, può
capitare che, al momento di un acquisto presso un esercizio commerciale, un
sorridente commesso dica: "Questo negozio offre una garanzia di due anni sugli
acquisti!" Peccato che sia fatta una piccola, ma significativa omissione: il
venditore deve offrire una garanzia di due anni! E' quanto stabilisce il
decreto legislativo n. 24/2002 che, entrato in vigore circa due anni fa, ha
rivoluzionato il sistema delle garanzie nel nostro paese e che molti non
conoscono. Il decreto ha introdotto il principio che il venditore è
responsabile nei confronti del consumatore per qualsiasi difetto di conformità
che si manifesta entro due anni dalla consegna del bene.Garanzia: un diritto
stabilito dalla legge
Il venditore perciò è responsabile per qualsiasi difetto e l'acquirente ha
diritto alla riparazione o alla sostituzioneLa responsabilita da prodotto
difettoso Accanto alle norme sulla garanzia, esiste un sistema di regole che
prevedono la responsabilità del produttore per i danni provocati dai beni .
Quindi quando fate acquisti nelle mostre, assicuratevi che il venditore abbia
una sede certa e sia comunque rintracciabile per assicurarvi tutte le garanzie
previste dalla Legge.
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14-
Da: "Gennaro D'Esposito"
IL GRANDE FREDDO A ROMA
consegnati i sacchi a pelo ai senza casa che
dormono nelle stazioni
IN COLLABORAZIONE CON L'ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI "ROMA OVEST" E L'ASS.
FIR CB SER LAZIO, TRAMITE IL BANCO ALIMENTARE, HA DISTRIBUITO 50 SACCHI A
PELO AI SENZA TETTO,IN PREVISIONE DEL GRANDE FREDDO, CHE DIMORANO
NELLE STAZIONI DI ROMA TIBURTINA E ROMA OSTIENSE.
NELLA FOTO LA CONSEGNA DEI SACCHI A PELO DAL BANCO ALIMENTARE IN PRESENZA
DELL'ASS.ALLE POLITICHE SOCIALI DEL COMUNE DI ROMA DR.MILANA ED IL GRUPPO FIR
CB CHE EFFETTUATO LA DISTRIBUZIONE
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15-
Esami di
coscienza e mezze verità!
CRISI DEL PACKET:
si continua a voler essere illegali
nonostante la legge
Da molte parti e da lettere che ci giungono si lamenta la crisi del Packet,
adducendo come causa le più svariate ragioni e mi è capitato ora di leggere su
un BBS il messaggio di un SYSOPI che riporto perché a mio avviso utile ad
analizzare il problema. Scrive il Sysop in questione:
"Salve io quando leggo certi msg. in cui si dice che i problemi sono tra le
zone 5 4 3 2 1 non posso far altro CHE RIDERE!!!!!!!
Io personalmente ho perso un tot di tempo per vedere e capire e provare a
risolvere 'certi problemi' non tecnici ma sicuramente umani in zona 0.
Appena mi sembrava di aver risolto un problema subito ne nasceva un'altro.Si
insomma ora e non solo ora dalla zona 0 per mandare un msg. sempre in zona 0
deve venir mandato in zona 4 e da qui poi reinoltrato in zona 0.E ripeto non
per problemi tecnici ma umani. Bbs distanti tre km. non fanno fwd insieme con
i risultati che poi si vedono.
Noi qui dobbiamo dividere tra due corrispndenti i msg e i personali per la
zona 0. Alcune bbs devono seguire una tratta altre un'altra altrimenti *se si
sbaglia i msg o vengono rifiutati oppure ritornano con degli undeliver.Io mi
sono arreso!
Bye"
Ora il nostro Sysop dice solo una parziale verità, perché non vi è
dubbio che la crisi del Packet non è una crisi dovuta a incapacità tecniche da
parte dei Sysop, ma anzi dal contrario, per la troppa bravura di alcuni
addetti ai lavori nello scovare in FBB tutte le possibilità atte a meglio
spadroneggiare sugli altri, e per converso magari essendo troppo di manica
larga con i pirati, "che qualche volta fanno comodo per fare certe
affermazioni nell'anonimato".
E' vero che le cose non vanno perché in crisi sono i rapporti umani, tra Sysop,
ma anche tra questi e gli utenti. Quando in una rete esistono i Signori del
Forward che lo concedono solo agli amici fedeli, quando per volontà
evidentemente divina si stabilisce quali messaggi devono "passare" e quali
devono essere bloccati e quali siano i radioamatori simpatici e quelli
antipatici, quando ci sono i nemici dei messaggi personali, quando si fa
politica, turpiloquio e arroganza, quando insomma ci sono persone che in virtù
del fatto di essere "così brave" dal sentirsi superiori alla "bassa
plebaglia", la conseguenza è che il sistema non può funzionare perché in una
crisi permanente dove i lati più negativi dell'individuo umano vengono fuori,
provocando tutti i guai che conosciamo e che hanno provocato l'allontanamento
dal Packet di migliaia di OM.
Quindi, il Sysop che si lamenta ha una mezza ragione, l'altra metà è insita in
un esame di coscienza che dovrebbe investire la maggioranza degli addetti e
quindi anche l'estensore del bollettino, perché l'essere Radioamatore é tutta
un'altra cosa rispetto alle bassezze che purtroppo avvengono.
Non so, ma i BBS vengono vissuti dai responsabili come una cosa troppo
personale e precaria al tempo stesso. A conferma di ciò vi è il fatto che in
Italia i BBS erano illegali e dopo anni di battaglie sono stati finalmente
riconosciuti con una legge e i singoli responsabili, o le associazioni (vi è
questa duplice possibilità per i non iscritti) possono con una semplice
domandina senza spendere un soldo ottenere in pochi giorni il nominativo del
BBS assegnato dal Ministero delle comunicazioni.
Ma quanti sono i BBS legalizzati? Quanti continuano a mantenere illegalmente
il loro BBS con il proprio nominativo di stazione?
Non voglio infierire troppo, ma allora il BBS è visto solo come uno strumento
per apparire, non certo come strumento di servizio.
Tra l'altro utilizzare BBS o nodi con nominativi non assegnati dal Ministero,
configura una violazione anche per gli utenti in quanto utilizzano uno
strumento illegale!
La crisi del Packet dovuta senza meno al logorarsi dei rapporti umani, si
manifesta in tutta la sua cruda realtà anche con questo diffuso stato di
clandestinità operato per scelta cosciente.
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16-
RICORDI DI GIOVENTU'
la radio Galena
Mobile del modello "VAAM". Condensatore variabile a mica tipo "Japan".
Monopola in ottone graduata da 0 a 100 con pomello nero. DETECTOR a "Baffo di
gatto". Bobina a "Nido d'ape". Possibilità di collegare due cuffie. Dimensioni
in mm: 138 x 99 x 41
e la linea della nota casa
La mitica linea Geloso, ma in aria era vietato nominare la marca per via della
pubblicità e allora i Radioamatori dicevano: La linea della nota casa" e
magari, per usare sempre un linguaggio tecnico dicevano: "ho visto passare una
ragazza che aveva due bellissime 807!!!" Per i giovani le 807 erano dei
valvoloni di potenza che si usavano come stadio finale nei trasmettitori.