1-
Da: "IW2 NEI ( Manuel)"
CIRCOLARE ALLE SEZIONI E AI CDR ARI
Uno statuto senza diritto d'appello!
La presente per esporVi
quanto segue.
In seguito ad un'attenta ricerca di informazioni riguardanti il Consiglio
Direttivo A.R.I., ho motivo di richiedere, a tutte le sezioni e comitati
A.R.I. d'Italia, una collaborazione al fine di poter chiarire alcune
circostanze.
Negli ultimi giorni, come avrete potuto visionare su Radiorivista, la Sig.ra
Simoncini Elvira ( consigliere del C.D. A.R.I.) è stata sospesa
cautelativamente per aver richiesto all'Ordine dei Giornalisti( senza
preventivamente informare il C.D. ) una visura sullo stato professionale del
Sig. Mario Ambrosi e per aver accertato un' inadempienza piuttosto grave dello
stesso.
La Sig.ra Simoncini, infatti, ha dimostrato che, nel periodo dal 1996 al 2003,
la pubblicazione del giornale "Radiorivista", pur avvenendo formalmente a nome
del Sig.Sergio Pesce ( già defunto nell'anno 1996), veniva materialmente
attuata dal Sig. Mario Ambrosi, iscritto però come direttore della stessa
Radiorivista nell'albo speciale (previsto per queste pubblicazioni ) solo nel
luglio 2003.
Nonostante tale accertamento, suffragato, peraltro, da chiara documentazione,
il C.D. ha pensato bene di togliere alla Simoncini i diritti di socio, non
tenendo in alcuna considerazione le risultanze delle Sue ricerche.
Sentendo i pareri di molti soci sul punto, ho potuto constatare come sia
diffusa l'idea che ci si trovi in un'associazione in cui lo Statuto sia non
solo rigido, come è giusto che sia, ma addirittura inappellabile, elemento,
questo, che trascende dal reale spirito di tutte le associazioni.
Di certo lo Statuto è legge per tutti i soci A.R.I. ma ciò solo se applicato
leggittimamente: molti documenti presenti in Tribunale a Milano ( che io
personalmente ho potuto visionare), dimostrano come alcune mosse da parte del
C.D. siano illegittime e prive di ogni diritto applicativo.
Un esempio: il Comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia, è stato
interpellato dal C.D. per poter sospendere la Simoncini???
Il Sig. Mario Ambrosi nell'anzidetto periodo ( 1996-2003 ) era veramente in
regola con le iscrizioni all'albo speciale per poter esercitare la professione
di giornalista per la testata di "Radiorivista"???
Penso che noi tutti ci aspettiamo delle risposte, ma non osiamo domandare per
paura di incorrere nella sospensione cautelativa. Mi sbaglio???
Il timore che chiunque di noi esponga un parere piuttosto deciso, rischi la
sospensione, appare non solo incostituzionale ma, altresì, controproducente in
quanto preclude all'associazione a cui apparteniamo la possibilità di
arricchirsi dei frutti che solo uno spirito attento e critico può fornire.
Perchè su Radiorivista, non è stata pubblicata la lettera che l'Avvocato Luigi
Belvederi ( socio A.R.I.) ha inviato al nostro Presidente???
Quale articolo dello Statuto cita la libertà di poter offendere e intimidire i
soci tramite "Radiorivista", un abuso che può essere punito ai fini di
legge???
Perchè il C.D. non deve applicare gli articoli dello Statuto A.R.I. che gli
impongono formalità ben precise e che, purtroppo -allo stato dei fatti- appare
non vengano pienamente rispettate???
Perchè le comunicazioni importanti che i soci inviano all'A.R.I. , non vengono
pubblicate su Radiorivista???
Radiorivista non e' forse una pubblicazione imparziale???
Non è forse un diritto-dovere di ogni socio avere chiarezza e trasparenza
circa l'operato di coloro che presiedono il Consiglio Direttivo nazionale???
Non è forse interesse precipuo di costoro dissipare ogni dubbio, fornendo
chiarezza laddove manca piuttosto che far tacere le richieste di chiarimenti?
Non dobbiamo dimenticare che l'A.R.I. è un'associazione di prestigio che ha
una ragione storica ed una valenza tali che sarebbe un peccato venissero
offuscate da zone d'ombra che di certo porterebbero dubbi ed, inesorabilmente,
delusioni.
Sperando di aver suscitato in Voi l'interesse a preservare la nobiltà e la
trasparenza della nostra associazione, Vi invito a RIFLETTERE e a far sì che
insieme possiamo dimostrare che, oltre ad essere semplici RADIOAMATORI, SIAMO
ANCHE PERSONE IN GRADO DI RAGIONARE, DI DECIDERE, DI AGIRE e di migliorare
l'associazione a cui -fieramente - apparteniamo.
RingraziandoVi vivamente per l'attenzione e confidando in un Vs. riscontro, Vi
porgo i miei distinti saluti.
IW2 NEI socio ARI dal 1998
Manuel Torrisi
iw2nei@jumpy.it
Tel: 333 / 38.74.266
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2-
Da: "Giorgio Carfagna"
Considerazioni sull'umano agire
Ho letto con interesse la notizia, riportata su questo notiziario, inerente al
divieto di partecipazione ad un convegno tecnico imposto dalla direzione
nazionale ARI ai propri manager e consiglieri, perché a quel convegno è
prevista la partecipazione di iscritti ad associazioni diverse dall'ARI.
Propongo a chi leggerà queste righe alcuni spunti di riflessione.
La Costituzione, legge cardine su cui si basano le regole della convivenza
democratica del nostro Paese, garantisce la libertà di associazione,
movimento, riunione, espressione delle proprie idee a tutti i cittadini
italiani e ora della Comunità Europea, indipendentemente dal credo religioso,
politico e dal gruppo etnico di appartenenza, purché tutto avvenga nel
rispetto delle leggi vigenti.
Il divieto imposto dal direttivo ARI è una palese violazione della
Costituzione Italiana e rende i destinatari del deliberato ( manager e
consiglieri ) cittadini menomati, mi auguro solo in teoria, della propria
libertà.
Li invito a riflettere su questo tema. Un gruppo che rifiuta di avere contatti
e confronti con altri gruppi è profondamente in crisi, in quanto insicuro
delle proprie finalità, dei propri contenuti e della propria organizzazione.
In altri termini vive una profonda crisi di identità. Occorre che tutti i
componenti del gruppo si interroghino se è una crisi dovuta alla perdita dei
valori o se, più semplicemente, è dovuta ad una crisi propositiva e gestionale
della dirigenza del gruppo, non in grado di adattarsi alla realtà che cambia.
Il cambiamento della dirigenza deve avvenire per salvaguardare i valori del
gruppo ed evitare che i componenti del gruppo stesso vengano identificati in
modo indiscriminato nelle scelte della dirigenza.
Suggerisco ai dirigenti ARI di leggere il TRATTATO SULLA TOLLERANZA di
Voltarie e di soffermarsi sul sotto titolo: " la trincea della ragione contro
ogni fanatismo ".
Suggerisco agli iscritti ARI la risposta che il Gabbiano Jonathan Livingston
diede agli anziani dello stormo che lo scacciavano " . occorre imparare,
scoprire cose nuove, essere liberi "
Sono consapevole che mi riferisco ad un evento minimo, legato ad un convegno
di appassionati di radio tecnica, ma sapete come vanno le cose: spesso i
piccoli sintomi indicano malesseri più gravi.
Giorgio Carfagna - Novara - Uomo Libero, di buoni costumi e amante
della radio.
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3-
Da: "Taliani Daniele" IV3TDM
DELUSO E AMAREGGIATO
PER COME IL CDN TRATTA
LE SEZIONI
Intervento tenuto a Modena da IV3TDM il 21/03/2004 al
Simposyum VHF / UHF / SHF
Buon giorno a tutti, mi presento, sono Daniele - IV3TDM, ex I4TDM, ... ex
Segretario generale dell'A.R.I.
Per tre mandati ed anche attualmente, Presidente della Sezione di
Pordenone.....
Sono colui che nel 1999 ha organizzato l'HST, il terzo Campionato del Mondo di
Telegrafia ad alta velocità, un vanto per tutta la comunità Radioamatoriale,
al quale però è stata negata l'enfasi che si meritava.....
Colui che da qualche anno, quattro per l'esattezza, organizza il convegno
"Diamo Voce alle Sezioni".....
Colui che lo scorso anno ha organizzato il primo convegno nazionale dei
Delegati Regionali dell'A.R.I. - R.E., per non menzionare le molte altre
manifestazioni minori, ma non per questo da trascurare....
Si badi bene, tutto quanto sopra è sempre stato fatto a titolo completamente
gratuito, ma non gratuito per noi organizzatori, questo è scontato, intendo
gratuito per tutti i partecipanti, i quali hanno usufruito di vitto, alloggio
ed ingresso ai padiglioni fieristici per tutti e tre i giorni.....
Immodestamente se volete, ma insomma, uno che di cose per l'A.R.I. ne ha fatte
davvero tante....
Certo, i soldi non li ho tirati fuori io, ma però li ho cercati e soprattutto,
li ho trovati e messi a disposizione.....
La mia è una Sezione molto attiva e sono fiero di aver ottenuto la preferenza
dei miei amici alla guida di essa, un gruppo invidiabile senza la
collaborazione dei quali non sarebbe stato possibile attuare nessuna delle
tante iniziative.
Avete notato che non li chiamo Soci, ma amici, perché questo sono, e la
collaborazione e la disponibilità che mi danno in tutte le iniziative che
propongo, non ha limiti..
Detto ciò, mi preme evidenziare che non ho voluto incensarmi, non è mia
abitudine, ma la premessa era necessaria per chiarire bene il concetto che
quel che dico, non sono parole tanto per dare aria ai denti, ma considerazioni
suffragate da tanta esperienza.
Perché sono qui e perché questo mio intervento è presto detto: gli amici della
Sezione che ci ospita mi hanno chiesto di partecipare e li ringrazio della
stima, ma avevo comunque già in animo di essere presente, anche in assenza del
loro invito.
Questa è la Sezione dove io sono nato, ancora nel lontano 1971 e dove ho
trovato i primi amici di Radio, che sono ancora qui oggi, purtroppo non tutti,
a fare tutto quanto necessario.
Questa è la Sezione che porta il nome di un Uomo che per certi versi io ho
considerato come un Padre,... mi riferisco a Luciano Zerbini - I4RO....
Questa è la Sezione che per innumerevoli anni è stata condotta da un amico, un
amico vero e fraterno,..... Wolmer, con il quale da ragazzotti si facevano i
primi QSO da pirati in 27 MHz, con l'Escoradio che veniva a cercarci....
Con questa premessa ritengo sia evidente la mia necessità di essere qui.
Sono qui per la necessità di esternare tutto il mio disappunto........
Sono qui per far sapere che sono deluso ed amareggiato per quanto è
accaduto.........
Sono qui per non restare silente e passivo ad assistere alla vanificazione di
tanti anni di lavoro e di impegno, profusi da parte di coloro che per l'A.R.I.
hanno davvero dato tanto,.... senza mai chiedere nulla.........
Sono qui per contrastare queste prese di posizione che sanno tanto di ripicche
e che, se pur trovando in parte giustificazione nello Statuto e nel
regolamento, non trovano certo giustificazione in ciò che è ancora più
importante,...... il rispetto delle persone.......
Non posso essere d'accordo su queste scelte, le quali mi sembrano dettate solo
ed unicamente da motivi personali..
Non posso accettare il fatto che, se un qualsiasi componente del C.D.N., ha il
dente avvelenato con qualcuno, anche noi tutti si debba essere in contrasto
con queste persone.....
Ripeto, anche se lo Statuto da loro ragione, queste prese di posizione, o
meglio imposizioni, le vedo come forzature se non come veri e propri ricatti,
subdoli, ma sempre ricatti e per questo ancor più condannabili......
Credo che certe decisioni, dovrebbero essere dettate da considerazioni un poco
più profonde di quelle che sono soliti fare, e credo che un profondo esame di
coscienza sarebbe molto, ma molto opportuno. Ma forse questo li metterebbe in
condizione di dover modificare il regolamento, perché in caso contrario
dovrebbero autosospendersi......
Meglio sarebbe se cominciassero ad impegnarsi, ma molto seriamente però,....
nel dare risposte ai Soci,. i quali non sono tutti pecoroni o "teste di
c......", come più volte sono stati da loro definiti......
Durante i passati tre convegni di Pordenone, molte sono state le idee utili ed
i suggerimenti che ne sono scaturiti, così come le richieste di chiarimenti,
le critiche ed anche le condanne avanzate dai partecipanti......
Tutto è stato perfettamente inutile, tutto è passato come acqua fresca.....
Migliaia e migliaia di Euro gettati al vento, vanificando ogni sforzo rivolto
ad un vero miglioramento dell'Associazione.
Mai nessuna risposta è venuta dal C.D.N., e adesso, visto che Pordenone è
diventata una Sezione scomoda, una Sezione dalla quale partono delle
iniziative che danno fastidio, si è tentato di "affossarla" con metodi tanto
subdoli quanto ingenui......
Non sto a tediarvi con la cronistoria dei tanti fatti accaduti, questi saranno
argomenti di un prossimo futuro......
Voglio però mettere bene in evidenza, che le cattiverie riversate oggi sulle
Sezioni e sugli uomini "scomodi", avranno domani un effetto boomerang, questo
è inevitabile.
Fino ad oggi, sono sempre stato moderato ed ho sempre appoggiato il C.D.N.,
anche quando mi rendevo ben conto che non stava andando nella direzione più
corretta.
Ho sempre cercato di mitigare gli errori, anche quando erano così evidenti da
ingenerare malumore tra tutti i Soci.
In democrazia così dovrebbe essere, anche al fine di permettere a chi vi è
preposto, di attuare un buon governo.
Ora però, anche a seguito di questa azione contro la mia Modena, le cose sono
cambiate ed anche se forse un po' tardi, non sono più disposto a tollerare
soprusi ed angherie.
Sono consapevole che il gioco del muro contro muro non porta a nulla, ma
proprio per questo, visto che anche loro lo sanno, avrebbero il dovere di
evitare che questo accada, ed invece fanno proprio il contrario ed i risultati
sono sotto gli occhi di tutti.
Quindi, per non monopolizzare il poco tempo a disposizione, voglio soltanto
portarVi a conoscenza che a Pordenone, il primo Maggio,... ci sarà il quarto
convegno "Diamo Voce alle Sezioni" nel quale si parlerà proprio del futuro
dell'A.R.I dando ampio spazio ai convenuti per presentare i loro programmi e
formare un gruppo di candidati alle prossime elezioni.
Ad oggi non mi è ancora dato sapere se avremo o meno il Patrocinio
dell'Associazione, perchè l'unica risposta fino ad ora arrivata è "il
silenzio", ma il convegno ci sarà comunque, ed ho avuto il più ampio mandato
di rifiutare il Patrocinio, nel caso dovesse arrivare.
Sono convinto che ci troviamo ad una svolta decisiva, e dipende solo ed
unicamente da noi decidere se la vogliamo oppure no.
Concludo riconfermando che la Sezione di Modena non ha sbagliato proprio
nulla, e l'unico torto è quello di aver cercato di fare le cose bene, nel
migliore dei modi, senza scontentare nessuno, il che non è sempre facile,
anzi......
Questa Sezione non merita assolutamente la penalizzazione che le è stata
inflitta..
Invito i miei amici a non demordere, ma anzi a continuare a migliorarsi, come
sempre è accaduto negli anni passati e riconfermo la mia solidarietà, insieme
a tutto il mio appoggio personale ed a quello della mia Sezione.
Come si dice in Friuli, dove vivo ormai da una decina d'anni "la guera le
guera" e "boia chi molla".
Termino ringraziando dell'ospitalità riservatami, ed auguro un futuro sereno e
ricco di soddisfazioni, ma sempre nell'A.R.I.
Daniele - IV3TDM
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4-
Da: "Gianmarco Calore IW3HQD"
ITALIA IL PAESE DELLA CARTA
BOLLATA E DELLE DOMANDE!
Semplifichiamo la burocrazia
almeno per le
nuove tessere di riconoscimento
DOPO LE
PROPOSTE DI UN LETTORE
ABBIAMO INTERPELLATO
IL PRESIDENTE DEL CISAR
Caro Paolo, con molto piacere ho letto dell'ormai
necessario adeguamento documentale dei "papiri" costituiti da patenti e
autorizzazioni generali in possesso di ciascuno di noi, sostituite da un
molto più pratico tesserino di riconoscimento plastificato che agevola
soprattutto quei radioamatori che praticano tale attività in mobile o in
portatile. Quello che mi ha dato da pensare è stato però il fatto che tale
tesserino verrà inviato a casa dei radioamatori che ne facciano espressa
richiesta, addirittura in carta da bollo! Dal momento che il nostro vecchio
canone di esercizio è stato convertito in uno sterile quanto anonimo
"contributo spese", non sarebbe auspicabile che ogni Ispettorato
Territoriale inviasse in automatico ad ogni radioamatore tale documento,
senza spese da parte di quest'ultimo? Oltre ad evitare di trovarsi gli
uffici "ingolfati" di domande, il Ministero darebbe secondo me prova di
tangibile considerazione della figura del radioamatore, anche in un'ottica
di semplificazione della burocrazia.
Grazie per lo spazio accordatomi!
Gianmarco Calore, IW3HQD
In proposito abbiamo interpellato IK0YYY
Luca Ferrara, Presidente del CISAR e Membro del Comitato Nazionale sulle
telecomunicazioni, il quale, ci risulta, ha posto subito il problema nel
corso della cerimonia per la consegna dei primi 3 tesserini, che ci ha detto
Caro Gianmarco,
ho ricevuto la tua lettera dalla redazione
del Radio Giornale, e devo dirti che mi trovi perfettamente d'accordo, con
quanto da te considerato. In effetti, io stesso ho fatto il medesimo
ragionamento circa l'assurda pretesa di consegnare questi nuovi tesserini,
solo dopo la richiesta presentata da ogni singolo interessato, e, per
giunta, con una marca da bollo !
Al momento, mi è stato risposto che questa procedura esula dalle
competenze del Ministero delle comunicazioni, in quanto rientra nelle
procedure amministrative previste nei rapporti cittadino-amministrazione,
che prevede, ad ogni richiesta, l'applicazione della marca da bollo.
Vorrei però dirti che, ho immediatamente sottolineato questa nota .....
stonata, in presenza del Consigliere del Ministro stesso, il quale, ha
affermato che il Ministero delle comunicazioni si adopererà al massimo per
eliminare anche questo questo balzello.
Certo, non posso darti oggi una risposta precisa, anche perchè non è di
mia competenza; posso però dirti che, avendo sollevato il problema nella
stessa cerminia dell'11 Marzo, ed avendo avuto una risposta così autorevole,
mi pare che ci siano tutti i presupposti per attenderci un qualche
risultato.
Direi dunque di avere fiducia, ed attendere; come annunciato, avremo
presto una risposta. Ringrazio la redazione del Radio Giornale, per
avermi dato la possibilità di rispondere a questo quesito, perchè, credo,
interessa molte persone.
Un caro saluto, a presto.
IK0YYY Luca Ferrara
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5-
Importante appuntamento a
Pordenone
"DIAMO VOCE ALLE SEZIONI"
con
il fondamentale sostegno di
"Ente Fiere Pordenone S.p.A."
la sponsorizzazione di
"ICAL S.p.A. - distributore Yaesu"
il contributo di
"ELETTROPRIMA
- distributore Kenwood"
La
Sezione A.R.I. di Pordenone è lieta di presentare il programma del 4° meeting
che si svolgerà in concomitanza con la
39a edizione della Fiera Nazionale
"RADIOAMATORE ELETTRONICA - Hi/Fi"
Venerdì 30 Aprile : arrivo degli Ospiti più lontani; cena e sistemazione in
Hotel
Sabato 1 Maggio - 11,30 : saluto ai convenuti; pranzo al Self Service della
Fiera
- 13,00 : registrazione partecipanti;
apertura lavori convegno
- 16,00 : coffè break
- 19,00 : termine lavori
- 20,00 : banchetto e festeggiamenti in
Ristorante tipico
: con assegnazione dei premi in
palio
Domenica 2 - 09,30 : 1°
meeting I-QRP Club; visita libera ai padiglioni Fieristici
Con formula rinnovata, il convegno sarà
anche quest'anno di sicuro interesse grazie agli importanti argomenti
all'ordine del giorno:
1) Formule per una corretta gestione delle nostre Sezioni 2) Ipotesi di
programmi per la gestione dell'Associazione
Il primo argomento sarà utile alla divulgazione di tutte le esperienze
positive conseguite dai vari metodi applicati da ognuno di noi
Il secondo argomento, sarà sopratutto uno strumento a disposizione di coloro i
quali, intenzionati a candidarsi alle prossime elezioni, intendono presentare
un programma e farsi conoscere, allo scopo di formare un gruppo di lavoro
compatto e con unità di intenti
La preparazione di alcuni degli ospiti
già intervenuti nelle passate edizioni, lascia pensare che vi saranno proposte
estremamente interessanti e sarà perciò utile conoscerle per avere un corretto
orientamento da trasferire ai Soci delle proprie Sezioni, per fare in modo che
essi non abbiano a votare solo per abitudine, come troppe volte è accaduto nel
passato
Gli sforzi che la Sezione di Pordenone ha profuso in questi anni, per cercare
di migliorare la nostra Associazione, rischiano di essere vanificati se Tu,
Presidente di Sezione, non parteciperai e non farai circolare le corrette
informazioni ai tuoi Associati, dando loro informazioni corrette ed
orientamenti giusti
Ti aspettiamo quindi, per portare un
contributo concreto di idee e proposte, oppure, semplicemente per ascoltare e
divulgare quanto tu stesso riterrai giusto e positivo
Non pensare che il tuo contributo sia
superfluo, perché, al contrario, può rivelarsi importante Chiusura
prenotazioni ad esaurimento posti
Per informazioni :
A.R.I. Pordenone - C.P. 1 - 33170 Pordenone PN : E_mail <
iv3tdm@infinito.it
> Tel/Fax 0434/571728 - Cell. 348/9005439
Sezione di Pordenone
IV3TDM - Daniele
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6-
Digitale terrestre
C'è il decoder, mancano i canali
Consigli
per l'uso - Solo 700.000 italiani avranno il contributo!
L'anno 2004 sarà
quello dell'avvio in Italia del servizio di televisione digitale terrestre.
Inizia un periodo di transizione caratterizzato dalla coesistenza di
trasmissioni in tecnica analogica e in tecnica digitale. Entro il 31 dicembre
2006 dovrà completarsi la transizione al digitale, con l'abbandono delle
trasmissioni analogiche (switch-off).
Con l'introduzione della televisione digitale terrestre, il tradizionale
apparecchio televisivo diventerà di fatto un nuovo e pratico elettrodomestico
interattivo, nel quale confluiranno le funzioni tradizionali della TV,
l'informatica e le applicazioni più innovative delle tecnologie telematiche.
Telemedicina, insegnamento a distanza, T-government, sono solo alcuni esempi
delle offerte che la televisione digitale metterà a disposizione dei
cittadini. Una piccola grande rivoluzione che permetterà agli italiani di
accedere a nuovi servizi direttamente dalle proprie case, anziché costringerli
a lunghe code negli uffici pubblici o privati.
Solo a Lecco ci
sono liste d'attesa a tre cifre per impossessarsi della «chiave» che apre le
porte alla tv del futuro: il decoder digitale terrestre. E pensare che nella
città lariana i nuovi canali non si vedono ancora: solo a Genova, Roma e
Palermo finora si
prendono tutti. Non c'è che dire, la pubblicità e gli incentivi del governo
stanno funzionando: con il contributo di 150 euro, ne bastano per ora 49 per
portarsi a casa il ricevitore interattivo più economico. Per ora, perché la
promozione è valida per i primi 700mila acquirenti in tutt'Italia. Così è
scattata una corsa all'accaparramento: nelle prime due settimane di
finanziamenti pubblici, ne sono stati venduti 35mila e molti di più si sono
prenotati.
Eppure oggi soltanto un italiano su due potrebbe ricevere qualche canale in
questo formato.
Come vederla - l Decoder - Il Segnale - L'Antenna - Il Telefono
Entro gennaio, però, il 70% della popolazione sarà raggiunto, stima Carlo
Sartori, presidente Dgtv, l'associazione per lo sviluppo del digitale
terrestre che riunisce i quattro network protagonisti: Rai, Mediaset, Telecom
con La Sette e Mtv e Dfree, il bouquet dell'algerino Tarak Ben Ammar che
ospita Canale 5 e Italia Uno.
VENTI CANALI MA NON TUTTI INSIEME -
Quattro operatori che trasmettono finora venti canali: oltre ai sette
nazionali, ci sono due nuove reti (Raidoc dedicato a cultura e spettacoli e
Rai Utile) e alcune di quelle che finora erano visibili solo via satellite
come Bbc World e Coming Soon. Ma attenzione: solo a Genova, Roma e Palermo si
prendono tutti e venti. E si contano sulle dita delle mani anche le città
«illuminate» da tre dei quattro bouquet: sono Milano, Torino, Napoli, Firenze,
Bologna, Venezia, Ancona e Catanzaro. I network non coprono per ora le stesse
aree. Le nuove reti usano infatti frequenze acquistate dalle tv locali,
(titolari di quasi due terzi della banda disponibile), ad eccezione di Dfree
che si serve della banda di Telepiù. Nuove frequenze si libereranno con lo "switch
off", quando si spegnerà la "vecchia" tv: la data prevista almeno per il
momento è il 31 dicembre 2006, ma l'Authority di Enzo Cheli sta verificando
l'effettiva copertura delle nuove tv digitali e la reale disponibilità dei
decoder: primo bilancio entro aprile. Il governo naturalmente corre per
riuscire a stare nei tempi: la nuova tv digitale moltiplicando i canali (nella
banda occupata ora da una rete analogica potranno esserne trasmesse almeno
cinque) dovrebbe salvare Rete 4 dalla migrazione sul satellite e Rai 3 dal
divieto di raccolta pubblicitaria, come aveva imposto la Corte
costituzionale.
NAVIGARE CON IL TELECOMANDO -
La nuova tv promette più canali e una migliore qualità audio e video ma anche
la possibilità di esplorare nuove frontiere per l'intrattenimento: già ora si
possono rivedere i gol del Campionato e giocare ai telequiz, presto si
potranno votare i concorrenti del Grande Fratello. Il tutto a colpi di
telecomando. Non solo. Grazie all'interattività, si apre un capitolo nuovo per
la televisione: quello dei servizi. In prospettiva si potrà prenotare una
visita medica, pagare il bollo auto, spedire un telegramma e svolgere altre
«commissioni» stile Internet semplicemente con la tv. Quando con i quattro
speciali tasti colorati del telecomando si inviano dati all'emittente
televisiva o all'Aci (per esempio rispondendo a un sondaggio o con il televoto),
si sfrutta la linea telefonica a cui il decoder è collegato. Dunque si pagherà
almeno la telefonata, e forse anche con una maggiorazione di prezzo stabilita
dal fornitore del servizio.
IN ARRIVO DECODER CON MODEM A BANDA
LARGA - Per chi è abituato a navigare sul Web si tratta per
ora di opzioni interattive rudimentali. D'altra parte sono destinate al grande
pubblico televisivo, che non ha molta dimestichezza con mouse e tastiere, e
naviga a vista con il telecomando. Per i più esigenti, però, già dal prossimo
mese sono attesi nei negozi i decoder con modem per la banda larga, che
permettono di muoversi più velocemente tra i palinsesti della nuova tv e di
ricevere on demand contenuti video. Quando arriveranno, naturalmente.
Il decoder interattivo: a 49 euro con gli incentivi, ma solo per il primo
televisore
Detto anche set-top-box o ricevitore digitale terrestre, il decoder è lo
strumento che riceve il segnale digitale dall'antenna tradizionale e lo
trasforma in analogico, consentendo di vedere i canali digitali su un comune
televisore. Poco più piccolo di un videoregistratore, va collegato
all'antenna, al televisore (attraverso una presa scart) e - se si vuole
l'interattività - al telefono.
Un decoder interattivo costa sui 200-300 euro. Ma la Finanziaria 2004 ha
previsto un incentivo di 150 euro per i primi 700mila acquirenti (per
informazioni e assistenza
http://decoder.comunicazioni.it/, numero verde 840.022.000). La
sovvenzione vale soltanto per un decoder a famiglia (quindi per il secondo e
terzo televisore di casa, l'apparecchio è da acquistare a prezzo pieno). Il
contributo inoltre non può essere utilizzato per i cosiddetti zapper: i
ricevitori che non permettono alcun tipo di interattività e che costando sui
130-160 euro, sono diventati meno convenienti dei decodificatori interattivi
in promozione.
Ma attenzione: ai più esigenti conviene aspettare. Tra un mese arriveranno
ricevitori dotati di modem a banda larga (Adsl), in grado di ricevere e
trasmettere dati più velocemente. Sul mercato sono attesi anche i set-top-box
con un alloggiamento per la carta Sim come quella dei cellulari Gsm/Gprs, che
consentono di spostare l'apparecchiatura: ad esempio nella seconda casa o sul
camper. In futuro, il ricevitore sarà incorporato direttamente nel televisore.
Il segnale: se non è buono non si vede niente
Prima di acquistare il decoder conviene accertarsi che nella
propria zona il segnale digitale terrestre arrivi. Non solo: tramite la
consulenza di un antennista, occorre verificare la qualità del segnale: se non
si raggiunge la soglia di ricezione, infatti, non si vede nulla. Cosa che non
succede con la tv analogica: una cattiva ricezione non impedisce del tutto la
visione dei programmi. Il digitale terrestre invece è un sistema on/off: o si
vede bene o non si vede per niente.
La «vecchia» antenna tv non sempre funziona
Per vedere la nuova tv non basta che il segnale ci sia,
occorre anche riuscire a catturarlo. E qui entra in gioco l'antenna. Quella
della vecchia tv a volte può non funzionare subito: allora occorre un
adeguamento. Il che comporta un ulteriore spesa, dopo quella del decoder (si
viaggia dai 100 euro in su). Chi abita in una casa indipendente basterà che si
rivolga a un installatore. Gli inquilini di un condominio invece dovranno
accordarsi con vicini e amministratore per sistemare l'impianto.
Il telefono: per "dialogare" con la tv
Rivedere i gol della giornata, partecipare a un sondaggio,
pagare il bollo dell'auto. Per questi e altri servizi interattivi che il
telespettatore può richiedere con il telecomando si attiva il cosiddetto
"canale di ritorno" (dall'utente all'emittente) e quindi la connessione via
modem, come quando si naviga su Internet. Il costo? Tutto dipende dal
fornitore di servizi e dal tipo di linea che si usa. Insomma si va dalla
chiamata urbana in su.
In futuro dovrebbero arrivare anche canali in pay per view: si sceglie il
programma e si paga solo quello
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7-
SERVE FARE PROSELITISMO?
Franz Falanga I3FFE IQRP#4
Miei cari amici, ho in mente di fare alcune considerazioni sull'argomento
"proselitismo", ma prima voglio scusarmi anticipatamente con voi se queste
considerazioni le farò alla luce di mie personalissime esperienze
professionali. Se avrete la pazienza di leggermi fino in fondo capirete
rapidamente il perché e mi scuserete, almeno lo spero, se vi sarò sembrato
leggermente cinico.
Da molti anni, a livello nazionale, a livello di grandi associazioni, si
discute molto sul come e sul dove fare proselitismo per riuscire ad aumentare
il numero dei propri iscritti dei propri praticanti. Chessò, fra le
associazioni sportive, fra le associazioni culturali, e, perché no, anche fra
le associazioni radioamatoriali.
Prendiamo per esempio l'ARI. Da anni molti responsabili nazionali regionali e
sezionali si preoccupano di aumentare il numero degli iscritti, dei new comer,
dei futuri OM. Tutto questo darsi da fare mi pare giusto, ma fino ad un certo
punto.
Mi spiego subito cercando di essere il più chiaro possibile.
E' indubbio che il numero degli aspiranti radioamatori sia in fase di ferma.
Le cause sono le più disparate, dall'abbondanza di altre alternative nel campo
dell'elettronica e del digitale, fino a fisiologici rallentamenti di certe
curiosità che come tutte le cose del mondo hanno andamento ciclico. Quindi
personalmente io non mi strappo più di tanto i pochi capelli che mi sono
rimasti in testa se il numero di quelli che vogliono intraprendere il viaggio
nei nostri interessi è scemato.
Come sono anche altrettanto convinto che è assolutamente inutile perdere tempo
a tirare per la giacca i giovani inducendoli a diventare radioamatori. Per
esempio andando nelle scuole a far vedere come siamo bravi e come siamo
interessanti. Prima che qualcuno mi sbrani per le apparenti aristocratiche
posizioni che credete io stia prendendo, lasciate che vi fornisca alcune
annotazioni che ho potuto fare in trentacinque anni di carriera in cui sono
stato professionalmente a contatto con i giovani. Anche adesso che sono andato
in pensione da qualche mese continuo lo stesso a vivere nel continente
giovanile avendo altri incarichi ed altre possibilità, quindi so di che cosa
sto parlando. Tutti sapete che viviamo in un periodo in cui l'informazione su
quello che ci circonda è massima. O almeno così dovrebbe essere, anche se io
sono convinto esattamente del contrario, e che cioè le nuove generazioni siano
molto meno informate di quanto non lo fossimo stati noi negli anni cinquanta
sessanta settanta. Comunque per comodità di discussione facciamo finta che sia
così, che cioè i nostri figli siano molto, superbamente informati.
Per diretta esperienza io vi dico che non esistono al mondo offerte che
facciano gola alle giovani generazioni se voi andate presso di loro e,
tirandogli la giacchetta, dite loro "vieni vedi che bello è fare questo fare
quest'altro e così via". Da un certo punto di vista, ogni essere umano sceglie
da sé quello che gli interessa fare oppure rifiuta quello che non gli
interessa fare. Certamente, spesso, inizierà a interessarsi all'argomento,
così tanto per compiacere i grandi, perché così fanno gli altri, per spirito
di imitazione, ma non arriverà lontano. I tiepidi, quelli che non hanno dentro
la passione per le cose, prima o poi, smettono. Cosa mi rattrista leggere
negli annunci economici delle varie "offerte vendo compro", la frase "Per
cessata attività"!
Uno comincia, si prende la licenza, acquista gli apparati, poi si accorge che,
tutto sommato la cosa non gliene può fregare più di tanto e "per cessata
attività" bla bla bla. I propri interessi, la propria vita, vanno inseguiti
forsennatamente, perseguiti con continuità, vanno cercati anche nelle viscere
della terra, vanno fatti anche contro le mode correnti. Chi ha interesse
arriva lontanissimo. Il tiepido che abbiamo MOMENTANEAMENTE convinto, non solo
non arriva lontano ma diventa una palla al piede per tutto il sistema che
viene fatalmente bloccato prima o poi da queste persone, che non essendo
neanche capaci di criticare se stesse, criticano il sistema nel quale sono
costrette a vivere, costrette quasi da se stesse oltre che dallo spirito
missionario di quelli che, volendo fare proseliti, fanno invece a loro e a noi
più danni di una guerra.
Lo so che questa mi posizione potrebbe apparire aristocratica, ma vi
garantisco che tale non è. Volete una dimostrazione? Fra tutti gli OM che
conoscete, voi compresi, certamente ci saranno i demotivati e quelli invece
che, malgrado gli anni, le difficoltà economiche familiari e lavorative,
continuano imperterriti ad essere e a comportarsi da radioamatori. Poi date
un'occhiata ai demotivati. Fate da soli le dovute comparazioni e vi
accorgerete che la mia posizione è più realista del re. Qualcuno mi dirà: "E
la scuola dove tutti DEVONO apprendere molte cose?" Certamente sì, i ragazzi
costretti, le apprendono, ma poi da soli, dopo, nella loro vita, decidono
quello che a loro interessa fare e quello che non gli interessa fare. Magari
certe cose "inutili" riaffiorano dopo anni e servono parecchio, ma, ad un
certo punto della propria vita, le scelte sono e devono essere personali.
Certo che noi dobbiamo mettere in grado le nuove generazioni di scegliere, su
questo non c'è dubbio, ma da qui a pensare che possiamo insegnare loro la
passione per le cose ce ne corre! Tirare per la giacchetta qualcuno non è mai
servito a niente. Per esempio la telegrafia. Il CW è lì tutti lo sanno. Chi ne
avrà voglia, passione, curiosità, lo imparerà, chi non ne avrà voglia, non lo
imparerà. E' assolutamente inutile fare delle campagne a favore o contro il CW.
Chi ha insegnato sa benissimo che non è né con l'imposizione nè con il fare
pubblicità che si attivano le curiosità nei giovani, bisogna loro indicare con
pazienza, metodo e tempi lunghi, certi percorsi. Il difficile è "come" fargli
balenare le curiosità. Ma allora come può una singola esposizione in una
qualsiasi scuola, esposizione fatta da persone certamente volenterose, ma NON
DEL MESTIERE, svegliare curiosità sepolte? A ciascuno il suo, amici miei. Sto
assistendo ad un fiorire di imbonitori improvvisati che non solo non servono a
nulla, ma come ho già detto, fanno più danni di una guerra.
Con la speranza di essere stato ulteriormente chiaro.
Parecchi saluti come al solito da Franz I3FFE.
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8-
Da: "Giorgio CAVALIERI"
ik0eup
Acquisti worldwide
Caro Paolo,
anche se l'argomento è stato ormai affrontato in piu' di un Radiogiornale
vorrei dire la mia in proposito a quei signori che si lamentano del fatto che
sempre piu' OM nostrani, con l'avvento di internet pertanto della
globalizzazione sia culturale che commerciale, rivolgano le loro attenzioni
oltre frontiera per i loro acquisti.
Le varie giustificazioni alle differenze di prezzo addotte dai nostri
"mercanti" del tipo: "i contatti con l'estero, la predisposizione degli
ordini, la loro gestione, le attrezzature da ufficio, i costi telefonici e
fax, la pubblicità, i trasferimenti valutari, i cambi, il personale
impiegatizio i dazi doganali ecc ecc" farebbero sorridere anche l'economista
piu' ingenuo.
Reputo tutto ciò quindi pretestuoso e privo di alcun fondamento!! Anche gli
americani importano questo tipo di merci o forse la ICOM la YAESU e la KENWOOD
non sono piu' giapponesi?!! Anche gli americani pagano il personale e tutti i
costi relativi ad una gestione aziendale!! anche gli Americani pagano le tasse
e le pagano tutti!!!!!!!!
L'unicodifferenza che potrebbe essere preso in considerazione è quella
relativa all'IVA più alta da noi ma che non giustifica affatto una differenza
di prezzo così marcata!
Faccio un esempio... come mai un IC 706 MkII G + Remote Kit costa negli U.S.A.
l'equivalente di 625 Euro mentre qui da noi costa la bellezza di 1200 euro
circa il 95% di piu'? Qui cari signori commercianti l'IVA, che giustamente lo
Stato vi richiede e che paghiamo noi consumatori (vi ricordo che l'IVA per voi
è solo una partita di giro) non c'entra nulla!!
Colleghi radioamatori sia ben chiaro questo concetto... l'IVA la paghiamo noi,
loro, i commercianti, dispongono di quel denaro per diversi giorni senza
pagarci una lira di interesse fino a quando non la riversano al governo con i
famosi modelli F24 che si trovano nelle banche.
Quindi tutto sommato io ci vedrei anche dei vantaggi per loro in tutto questo.
Per quanto concerne la garanzia... nessun problema...tanto se mandate un
apparato in assistenza qui in Italia ve lo tengono mesi perchè, spesso dicono
o che manca il pezzo o che hanno tanto lavoro.... provate a vedere in quanto
tempo va e torna un apparato dalla Germania (li i pezzi ci sono sempre).... 15
gg. e vi ritorna il tutto!!
Non fatevi prendere in giro e spendete i Vs. soldi con intelligenza e
oculatezza visto che qui da noi con l'avvento dell'euro gli unici che
veramente hanno visto disgregarsi il potere d'acquisto dei loro stipendi siamo
sempre noi consumatori...meditate gente... meditate.
Saluti da IKØEUP
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9-
TUBI
A VUOTO
O VALVOLE TERMOIONICHE
I tubi a vuoto sono ampolle di materiale dielettrico (di solito vetro) che
presentano al loro interno un catodo e un anodo fra i quali avviene passaggio
di elettroni. L'emissione di elettroni da parte del catodo avviene per mezzo
termico, ossia il catodo, portato ad alta temperatura, emette elettroni per lo
stesso fenomeno che porta all'evaporazione delle molecole di un liquido.
Infatti gli elettroni che alla superficie del metallo si muovono più
velocemente superano un dislivello di potenziale ed escono dal metallo
("evaporano"). Questo effetto prende il nome effetto termoionico. Il
riscaldamento del catodo avviene per via elettrica e può essere diretto o
indiretto. Nel primo caso si applica una differenza di potenziale direttamente
al catodo attraverso due reofori che escono dall'ampolla (la corrente
circolante provoca riscaldamento del catodo per effetto Joule), mentre nel
secondo caso il catodo ha la struttura di un tubicino dentro cui è posta una
resistenza elettrica che riscalda il catodo stesso. Di solito l'anodo ha forma
cilindrica allungata e il catodo è posto al suo interno, così viene facilitata
la raccolta da parte dell'anodo degli elettroni emessi dal catodo. Un
dispositivo del genere svolge una funzione molto interessante:
La famosa 3cx1500
Se fra catodo e anodo non c'è d.d.p., non circola corrente: gli elettroni
emessi ritornano al catodo poiché richiamati dalle cariche
positive che essi vi hanno abbandonato.
Se fra anodo e catodo c'è una d.d.p. negativa ( il catodo è a potenziale
superiore a quello dell'anodo), a maggior ragione non circola corrente poiché
il campo applicato stesso spinge gli elettroni verso il catodo
Se fra anodo e catodo c'è una d.d.p. positiva ( il catodo è a potenziale
inferiore a quello dell'anodo), gli elettroni emessi possono
finire sull'anodo, facendo circolare corrente sui due reofori che escono
dall'ampolla e che sono collegati al catodo e all'anodo.
Il tubo a vuoto acquista allora la funzione di valvola termoionica ( da cui
deriva la primitiva denominazione del tubo a vuoto) che apre e chiude il
circuito elettrico, interrompendo o meno la corrente, in dipendenza del
potenziale applicato all'anodo.
Per d.d.p. elevate il passaggio dall'anodo al catodo avviene per tutti gli
elettroni, mentre per d.d.p. più limitate, solo gli elettroni emessi con
maggiore energia giungono al catodo. Quindi la corrente circolante dipende
dalla d.d.p. secondo il grafico:
Struttura di un tubo a vuoto:
Il diodo, utilizzato anche come raddrizzatore di corrente
(per trasformare corrente alternata in corrente continua, è stato il
capostipite di una serie di dispositivi elettronici, fra i quali abbiamo il
triodo. Il triodo, che equivarrebbe ad un diodo in cui tra l'anodo e il catodo
è presente una griglia con potenziale variabile, ha l'importante funzione di
amplificatore. Infatti la griglia, a potenziale diverso dal catodo, modifica
il campo esistente tra anodo e catodo, respingendo gli elettroni verso il
catodo (se il potenziale della griglia è minore rispetto a quello di quest'ultimo),
spingendoli verso l'anodo se il potenziale della griglia è maggiore di quello
del catodo. Questo provoca una diminuzione o un aumento della corrente
circolante, e conseguentemente una diminuzione o un aumento della differenza
di potenziale ai capi di un resistore collegato in serie all'anodo.
Storia dell'invenzione
La valvola termoionica è stata brevettata per la prima volta
nel 1904 dall'ingegnere britannico Sir John Ambrose Flemming ( 1849 - 1945 )
dell'University College di Londra. Essa sfruttava il famoso effetto Edison che
il grande inventore americano non riuscì a tramutare in qualcosa di concreto
dopo averlo scoperto nel 1884. La prima valvola è un perfezionamento delle
cosiddette lampade a piastrina metallica utilizzate da Edison nei molti e
infruttuosi esperimenti realizzati.
Nonostante i numerosi esperimenti realizzati da Flemming per perfezionare la
valvola come ricevitore radio per la Compagnia Marconi, dalla quale
l'ingegnere britannico era stato assunto come consulente, egli non riuscì ad
ottenere i risultati sperati.Bisognerà attendere le modifiche che un oscuro
dilettante americano, Leo De Forest apporterà al progetto originale per
ottenere la prima valvola di uso universale. Le modifiche di Leo de Forest
furono quelle che portarono alla realizzazione del triodo.
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punto interrogativo e barra. Il pc ti somministra il CW. Tu batti la
traduzione. Se esatta il computer prosegue. Se errata, ti risomministra
l'esercizio sino a quando rispondi correttamente. Inoltre, nella sezione
grafica, con lo stesso sistema ma presentazione a video: il Morse TI TA,
le abbreviazioni telegrafiche, il codice Q, il Morse punto e linea. Come
testo: il file LEGGIMI e un esempio di QSO in CW commentato, consigli e
suggerimenti. Il tutto in cd (138 Mb). Se ti interessa, CHIEDIMI IL FILE
LEGGIMI.DOC.
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23-
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