Sommario:
Stiamo assistendo negli ultimi anni ad una vera è propria rivoluzione meteorologica che investe tutta la terra. Nubifragi apocalittici a ripetizione con tornado che investono i Carabi, l’Asia , gli USA e altre parti della terra. Il progressivo scioglimento dei ghiacciai anche in Italia, l’aumento della desertificazione, precipitazioni mai registrate con estati sempre più calde..
Gli scienziati stanno da tempo studiando da tempo questi gravi fenomeni e hanno identificato alcune cause concomitanti.
La prima causa che si sta sudiando è quella di uno spostamento dell’asse terrestre per cause non ancora perfettamente note ma soprattutto dovuto probabilmente ai molti esperimenti nucleari che per l’effetto del contraccolpo potrebbero aver spostato l’asse terrestre. Anche i continu io lanc i di vettori spaziali, sempre dagli stessi luoghi, potrebbe aver influito in proposito per le enormi pressioni sulla terra al momento del lancio!
L’altro elemento individuato è stato quello del buco nell ' Ozono dovuto alla dabbenaggine dell’uomo con emissioni di gas (anidride carbonica e fluoro carburi ) che distruggono l’ozono. Ed infine l’effetto serra dovuto anch’esso all’ìegoismo di alcuni grandi paesi che vogliono continuare a bruciare petrolio, causa dell’inquinamento da anidride carbonica senza curarsi di trovare energie alternative.
Spostamento dell'asse terrestre
Se la Terra fosse una sfera perfetta non potrebbe mantenere la rotazione attorno ad un asse, sarebbe come una palla: sempre pronta a variare l'asse di rotazione. Per nostra fortuna la Terra è leggermente schiacciata ai poli, e questo la rende simile ad un giroscopio che ruota attorno ad un asse fisso. Tutta questa stabilità sarebbe molto bella e tranquillizzante ma la differenza tra il diametro della Terra ai poli e il diametro della Terra all'equatore è di soli 44 chilometri (12.712 chilometri il minore e 12.756 il maggiore), una differenza minima che rende la Terra un giroscopio altamente instabile. Avete presente una bicicletta? Considerate una bicicletta ferma, appoggiata nella sua posizione nomale e lasciatela libera: cadrà senz'altro.
Considerate ora la stessa bicicletta con una persona sopra che pedala: incredibilmente la bicicletta sta dritta, verticale.
Cosa è cambiato?
Apparentemente nulla se non che nel secondo caso le ruote sono in movimento. Le ruote della bicicletta sono dei corpi in movimento attorno ad un asse e sono quindi parificabili ad un giroscopio. Togliete una ruota alla bicicletta, l'anteriore è più semplice, e tenetela con entrambe le mani per il mozzo (l'asse centrale in cui confluiscono i raggi), ora provate a inclinare la ruota spostando una mano più in alto dell'altra e vedrete che non avrete problemi a compiere l'operazione. Sempre tenendo la ruota per il mozzo fatela girare e riprovate ad inclinarla come avete fatto prima: sarà molto più duro se non impossibile. Per la legge fisica detta dei giroscopi più la ruota è grande, ovvero più la massa è distante dall'asse, e più velocemente gira, più la ruota, o il giroscopio che dir si voglia, sarà stabile nel suo movimento. In altre parole una bicicletta con le ruote piccole, come quella di un bambino, sarà più soggetta a cadere della bicicletta con ruote grandi di un adulto.
Applicando il principio della ruota da bicicletta al nostro pianeta si deduce che la Terra è un giroscopio molto instabile a cui basta una piccola forza esterna per essere turbato e cambiare asse di rotazione provocando catastrofi enormi.
Quando un giroscopio viene colpito da un corpo che lo induce a modificare il proprio asse di rotazione reagisce con un caratteristico movimento a cono del suo asse detto movimento precessorio, o precessione. Tale movimento tende a riportare l'asse nella posizione primitiva.
Flavio Barbiero, ammiraglio ed esperto di giroscopi per la Nato (i giroscopi sono usati per pilotare i siluri) ha calcolato che basta l'impatto di un corpo astrale con un diametro dai cinquecento ai settecento metri per spostare l'asse terrestre di circa venti gradi. Se la Terra fosse una massa rigida il movimento precessorio dell'asse la riporterebbe nella sua posizione iniziale. Vi sarebbero distruzioni ma l'asse di rotazione resterebbe immutato. Il nostro pianeta invece è costituito da una sottilissima crosta dura all'esterno (circa 15 – 20 chilometri di spessore), e un'enorme massa fluida all'interno. Questa specie di marmellata calda una volta variata la posizione dell'asse tende a mantenere il nuovo asse di rotazione verificatosi neutralizzando l'effetto di ritorno alla posizione precedente del giroscopio.
Nel caso di un impatto con un asteroide delle dimensioni riportate, o maggiori, oltre all'effetto distruttivo dell'impatto stesso, si verificherebbe quindi anche uno spostamento dell'asse terrestre. A causa dello spostamento si avrebbe subito la rottura in più punti della crosta terrestre. La marmellata bollente tenderebbe ad uscire dalle fessura della sottilissima crosta fredda provocando terremoti ed eruzioni.
Se a questo aggiungiamo la formazione di enormi onde in grado di spazzare le terre emerse il quadro è certamente apocalittico. La meteorologia sarebbe immediatamente stravolta e si potrebbero verificare piogge di mesi e inaridimenti di zone un tempo fertili.
Ogni anno cadono sulla terra circa 12.000 corpi celesti del diametro massimo di circa un metro, ma attorno alla Terra ruotano migliaia di corpi con orbita instabile di cui alcuni di oltre 2.000 metri di diametro. Che la Terra sia un bersaglio è fuori discussione, che lo sia stato in passato, pure, le centinaia di crateri da impatto presenti sulla sua superficie lo dimostrano. Parecchi testi antichi ci raccontano di grandi catastrofi successe nel passato: il diluvio biblico, l'epopea di Gilgamesh, la distruzione di Atlantide non sono che le più famose. In tutti questi testi si parla di onde enormi che sommergono la terra abitata, di enormi variazioni del clima; possibile che in tante parti differenti e lontane tra loro si parli delle stesse cose, quasi con le stesse parole, e tutto ciò sia solo frutto della fantasia di qualche autore?
Non è possibile che questi testi ci raccontino fatti realmente avvenuti che cambiarono il corso della storia della Terra e dell'uomo?
La Terra ruota attorno ad un asse inclinato di circa ventitre gradi e mezzo rispetto al piano di rivoluzione attorno al sole, il piano dell'eclittica. L'asse di rotazione, oltre ad essere inclinato, ruota con un movimento conico, il movimento processorio, proprio come farebbe l'asse di un giroscopio dopo che qualcosa l'ha fatto deviare dal suo asse primitivo. A causa dell'inclinazione sul piano dell'eclittica abbiamo le stagioni, la differente durata del giorno e della notte, i sei mesi di luce e di buio oltre i circoli polari.
Tutte le antiche culture ci parlano di un tempo in cui sulla Terra c'era l'eterna primavera. Come avrebbe dovuto essere la Terra per avere l'eterna primavera?
Semplicemente con l'asse perpendicolare al piano dell'eclittica. In queste condizioni non sarebbe esistita la possibilità di avere un'illuminazione differente, e quindi un riscaldamento differente, nelle varie zone della Terra e la meteorologia sarebbe stata molto più semplice e stabile.
Lo scioglimento dei ghiacci che fino a dodicimila anni fa coprivano il Canada ha provocato quell'enorme accumulo di laghi e fiumi che lo caratterizza. C'è solo un'altra zona della Terra dove esistono le stesse condizioni idrogeologiche da scioglimento dei ghiacci: le piccole isole di Macquarie e Heard, esattamente agli antipodi del Canada! L'unica spiegazione a ciò è che dodicimila anni fa l'asse terrestre non fosse nella sua posizione attuale ma spostato di circa ventitre gradi (stesso valore dell'inclinazione sul piano dell'eclittica) in modo da passare sulla Groellandia e sul Grande Antartide. In queste condizioni tutta la Siberia sarebbe stata libera dai ghiacci e con un clima temperato tale da permettere la vita ad uomini ed animali.
Il mammuth è l'animale preistorico estinto di cui abbiamo la miglior conoscenza semplicemente perché da tre secoli ne troviamo a decine completamente congelati, morti di colpo con ancora l'erba tra i denti. Alcuni li troviamo soli, altri li troviamo ammassati e incastrati tra i rami e i tronchi di alberi strappati dal suolo come se una mano enorme avesse fatto delle palle di animali e piante. Solo un grosso cataclisma come lo spostamento dell'asse terrestre può aver provocato ciò.
Se consideriamo le carte dell'ultima glaciazione, casualmente terminata anche lei dodicimila anni fa, vediamo che quella che noi consideriamo come una glaciazione in effetti non fu altro che una situazione climatica differente dall'attuale con la Siberia scoperta dai ghiacci e la crosta del gelo che copriva le isole britanniche ad eccezione del sud dell'Inghilterra. Stranamente la stessa situazione dei ghiacci si trova anche in parecchie carte medioevali disegnate con una precisione difficilmente imputabile ai cartografi dell'epoca.
Ovviamente spostamenti più limitati dovuti ad esempio agli esperimenti con le esplosioni di bombe atomiche, possono provocare effetti meno disastrosi di quelli dovuti all’impatto di un grande meteorite, ma in grado comunque di crearci seri guai.
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2-
Il buco nell'Ozono
Se tutta l'energia emessa dal sole (equivalente alla produzione di duecento milioni di miliardi dei più grandi reattori nucleari) arrivasse sulla terra senza essere filtrata dalle nuvole e da una fascia d'Ozono situata tra i 20 e i 50 Km di altitudine, la vita sulla terra sarebbe impossibile.
La rarefazione della fascia di Ozono, che, da sola, trattiene il 99% della luce ultravioletta, provocata principalmente dai Cloro Fluoro Carburi, equivale dunque ad un pericolosissimo aumento della quantità di radiazioni ultraviolette sulla Terra.
Pochi dati sono sufficienti a capire la portata del problema: gli scienziati hanno stimato che l'assottigliamento dell'1% della fascia d'Ozono provocherebbe, nei soli Stati Uniti, un aumento dei casi di cancro della pelle di circa 15.000 unità.
Aumenterebbero inoltre il numero di malattie degli occhi, e anche la vegetazione e l'agricoltura rischiano di subire considerevoli danni.
Neanche la fauna sarebbe immune dalle conseguenze del così detto "buco" dell'Ozono. Il plancton, ad esempio, costituisce l'alimento principale di moltissime specie ittiche. Esso è particolarmente sensibile alle radiazioni ultraviolette. E' dunque facilmente intuibile la catastrofe, anche dal punto di vista della disponibilità di risorse alimentari, a cui stiamo andando incontro.
La stratosfera terrestre contiene una concentrazione relativamente alta di ozono, un gas costituito da tre atomi di ossigeno (O3) e che rappresenta un vero e proprio schermo nei confronti delle pericolose radiazioni ultraviolette (raggi UV) provenienti dal sole. Ogni anno, durante la primavera dell’emisfero australe, la concentrazione dell’ozono stratosferico nell’area situata in prossimità del Polo Sud diminuisce a causa di variazioni naturali. Purtroppo, a causa degli inquinanti rilasciati in atmosfera, sin dalla metà degli anni settanta questa periodica diminuzione è diventata sempre più grande, tanto da indurre a parlare del fenomeno come del “buco dell’ozono”. Recentemente si è comunque individuato un assottigliamento della fascia di ozono anche in una piccola zona al polo Nord, sopra il Mare Artico, fatto che potrebbe preludere alla formazione di un altro buco dalla parte opposta.
In effetti il fenomeno non rappresenta nient’altro che l’aspetto più evidente della generale e graduale diminuzione dell’ozono nella stratosfera. Il problema è estremamente importante in quanto una riduzione dell’effetto schermante dell’ozono comporta un conseguente aumento dei raggi UV che giungono sulla superficie della Terra. Nell’uomo l’eccessiva esposizione a questi raggi è correlata ad un aumento del rischio di cancro della pelle, generato a seguito delle mutazioni indotte nel DNA delle cellule epiteliali. I raggi ultravioletti possono causare inoltre una inibizione parziale della fotosintesi delle piante, causandone un rallentamento della crescita e, nel caso si tratti di piante coltivate, una diminuzione dei raccolti. I raggi UV possono anche diminuire l’attività fotosintetica del fitoplancton che si trova alla base della catena alimentare marina, causando di conseguenza uno scompenso notevole a carico degli ecosistemi oceanici.
Nelle foto la rappresentazione a tre dimensioni del buco dell'ozono; è stata realizzata sulla base dei dati di concentrazione dell'ozono stratosferico dal Goddard Space Flight Center della NASA. In primo piano in penombra è visibile il Sud America.
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3-
Le onde
la modulazione
Ma come viene trasportato un segnale audio o video su un'onda radio?
Le onde audio hanno una frequenza molto inferiore a quelle radio che le devono trasportare. Ecco allora che si usa l'onda audio (vedi figura) per "modulare" un'onda radio. Nel primo caso esemplificato dalla figura si vede una modulazione in ampiezza (AM). Nel secondo caso, si vede una modulazione in frequenza. In pratica, l'onda audio cambia la frequenza (il numero di onde al secondo) a seconda se l'onda audio sale o scende. La modulazione in frequenza è spesso abbreviata in FM (dall'inglese Frequency Modulation). E' un sistema molto più complicato della modulazione in ampiezza, ma offre vari vantaggi: l'onda ha sempre le stesse dimensioni, cosa che consente l'ottimizzazione dell'antenna ricevente, e poi la trasmissione è meno sensibile alle interferenze, e il segnale è meno disturbato.
Le emissioni televisive si propagano dunque in linea retta: questo spiega perchè vi sono così tanti ripetitori e perchè le antenne vengono messe in alto sui tetti: si diceva che la propagazione è in qualche modo "a vista", e quindi dall'alto dei tetti si "vede meglio" il trasmettitore che non a Terra.
le onde luminose
Non si entrerà qui nel discorso sulla natura della luce. Ipotizziamo per pura comodità che la luce sia formata da onde. Le onde luminose possono essere dunque definite quel particolare tipo di onde che (quando colpiscono il nostro occhio) generano la sensazione di luce. Vi sono delle onde che generano questa sensazione con una lunghezza d'onda più o meno lunga. Le onde più corte hanno un colore violetto, quelle con la lunghezza d'onda maggiore sono viste come rosse. In mezzo (con lunghezze d'onda intermedie) vi sono gli altri colori: il giallo, il verde, ecc.). Ordinando le lunghezze d'onda che generano la sensazione di luce per lunghezza, si ottiene l'iride, ovvero i colori dell'arcobaleno. Si può dunque dire che il colore della luce è dato dalla lunghezza delle onde luminose.
Se si fa attraversare un prisma trasparente da un raggio di luce normale (bianca) ecco che si "separano" le varie lunghezze d'onda che compongono la luce bianca, e queste si dipongono ordinatamente dalla più breve (violetto) alla più lunga (rosso).
infrarossi e ultravioletti
Le onde visibili più lunghe (come vi dicevo) sono il rosso, e le onde più corte il violetto. Vi sono onde più corte e più lunghe di queste. Esse non sono visibili, ma più o meno si comportano come le onde della luce: viaggiano alla stessa velocità (300.000 Km/secondo) sono riflesse da uno specchio, viaggiano in linea retta, eccetera eccetera. Le onde più lunghe del rosso sono chiamate infrarossi. Le onde più corte del violetto sono chiamate ultravioletti. Gli ultravioletti non hanno una grandissima importanza nel nostro discorso, anche se sono molto noti perchè abbronzano la pelle. Gli infrarossi invece sono molto importanti, perchè vengono usati innanzitutto in molti sensori, e in secondo luogo perchè sono utilizzati per visori e videoregistrazioni in assenza di luce. Abbiamo infatti detto che s comportano più o meno come la luce, ma non sono visibili. Non essendo visibili, la presenza di infrarossi e l'assenza di luce è una situazione che ai nostri occhi corrisponde al buio. Ma siccome si comportano più o meno come la luce, non è difficile costruire delle videocamere che (già che registrano la luce) possono registrare anche gli infrarossi. Basta che i sensori siano sensibili anche a delle frequenze più basse rispetto a quelle dell'occhio umano. Per costruire videocamere che registrano nel buoio più completo e rivelano gli infrarossi non vi sono dunque dei grandi costi e nessuna difficoltà tecnologica o costruttiva. Il costo supplementare di queste videocamere è dovuto solo alla loro economia di scala, più sfavorevole rispetto a quella delle videocamere che leggono solo la luce. In altre parole, di queste ultime se ne costruiscono molte di più, c'è più richiesta, e il mercato abbassa i loro costi.
Le videocamere ad infrarossi non rivelano evidentemente (in condizioni di buio) quello che si vedrebbe se in quella stanza fosse accesa la luce. Quindi, non dovete immaginare di poter vedere tutto quello che siete abituati a vedere. Esse rilevano giusto gli infrarossi. Queste onde sono emesse dai corpi caldi, e quindi in una videocamera (o in un visore) ad infrarossi voi potrete apprezzare innanzitutto le sorgenti di calore. Potrete vedere gli uomini e gli animali che si muovono, cosa fanno, eccetera. E questo non è poco. Oltre alle sorgenti di calore, potete apprezzare anche il calore riflesso e il calore residuo. potete ad esempio apprezzare le pareti di una stanza quando esse riflettono le onde infrarosse emesse (ad esempio) da un caminetto acceso. Potete anche apprezzare ad esempio una caffettiera ancora calda o la traccia di calore lasciata da un mozzicone in un posacenere, e questo anche se il mozzicone fosse appena stato tolto con cura. Si tratta spesso di indizi che hanno la loro importanza, li potete avere a colpo d'occhio.
le onde audio
Come le onde luminose sono quelle
percepite dal nostro occhio sotto forma di luce, così le onde audio sono quelle
che sono percepite sotto forma di suoni o rumori dal nostro orecchio.
Analogamente alle onde luminose, anche le onde audio confinano con una famiglia
di onde dal comportamento analogo ma troppo basse per essere percepite
dall'orecchio, che sono chiamate infrasuoni. Vi sono onde di frequenza più
elevata di quelle percepibili, chiamate ultrasuoni. La sensibilità dell'orecchio
varia da persona e persona. Vi sono persone che sentono frequenze da 16 a 16.000
Hz, e persone che arrivano solo a 8.000 o 9.000 Hz, Quindi, vi è una gamma che
da un punto di vista strettamente tecnico potrebbe essere definita come banda
audio per certe persone e banda ultrasonica per altre. Per non creare
confusione, in genere si parla di banda audio per le frequenze comprese tra 20 e
20.000 Hz. Naturalmente vi sono animali che hanno delle gamme audio diverse.
Famoso è il caso del cane, che ode frequenze che per l'uomo appartengono agli
ultrasuoni. Ecco che vi possono essere dei suoni (e anche dei fischietti
costruiti apposta) udibili solo dai cani e non dagli uomini, e segnali audio
percepibili da certi uomini e non da altri uomini.
Le onde udibili
dall'orecchio ma con frequenze basse (il suono delle canne base dell'organo
ecc.) hanno delle onde lunghe diversi metri. Le onde più acute sono lunghe pochi
cm. Anche qui vale la legge esposta per la luce: maggiore è la frequenza minore
è la lunghezza dell'onda, e viceversa maggiori sono le dimensioni dell'onda,
minore è la frequenza. Anche il suono si propaga infatti alla stessa velocità,
anche se è una velocità enormemente inferiore a quella della luce: meno di 2000
Km/secondo. Non a caso vi sono dei mezzi di trasporto (=gli aerei supersonici)
che viaggiano molto al di sopra della velocità del suono, mentre non vi è nulla
al mondo che superi la velocità della luce.
la
velocità del suono
Mentre la luce ha una velocità fissa, che costiuisce la massima velocità conosciuta, il suono ha una velocità che (oltre ad essere molto più bassa) varia a seconda delle circostanze. La formula che determina la velocità del suono è piuttosto complessa e comprende sia dei coefficienti del mezzo in cui si propaga (acqua, aria...) sia la temperatura. A noi interessa quasi sempre la propagazione nell'aria, dove la velocità (con buona approssimazione) a zero gradi è 331,45 m/secondo + 0,5 m/secondo per ogni grado centigrado.
Ad esempio, a 20 gradi di temperatura è quindi di circa 340 metri al secondo, circa 2000 Km all'ora.
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4-
In base alle nuove norme, i vecchi apparecchi elettronici che gettiamo via dovranno in futuro essere riciclati e riutilizzati invece di finire negli inceneritori come accade oggi. Per questo però servirà anche l'aiuto dei costruttori che, oltre a doversi fare carico dello smaltimento di questo tipo di rifiuto, dovranno costruire i loro prodotti in modo che sia più facile smontarli una volta che non se ne ha più bisogno.
Oltre a questo, la direttiva 2002/95/CE limita anche ai produttori l'utilizzo di certe sostanze pericolose nella produzione delle apparecchiature elettroniche come per esempio il piombo e il cadmio.
All'origine del problema sta il fatto che le apparecchiature elettroniche contengono prodotti pericolosi che in fase di incenerimento contaminano l'aria, l'acqua e il suolo e possono avere ripercussioni gravi anche sulla salute dell'uomo. In questa prima fase ad essere sotto i riflettori saranno i vecchi televisori, lavatrici, cellulari e climatizzatori.
La direttiva 2002/96/CE impone agli Stati di istituire sistemi di riciclaggio prima dell'agosto 2005 (entro il 2007 per gli Stati appena entrati) in modo che i consumatori possano portare autonomamente i loro rifiuti ai vari depositi.
"Noi compriamo e poi gettiamo via un numero sempre maggiore di rifiuti elettrici ed elettronici. Questi prodotti però - ha dichiarato Margot Wallstrom, commissario europeo incaricato per l'ambiente - creano problemi alla normale raccolta dei rifiuti urbani perchè contengono sostanze pericolose. Le nuove direttive metteranno fine a questa situazione ma solo dopo che saranno recepite nelle varie legislazioni nazionali. Sono certa che molti Stati non abbiano rispettato la data prevista per il recepimento ma li invito a mettersi in regola il prima possibile perchè bisogna fare in fretta se vogliamo far cessare i danni provocati dai rifiuti elettrici."
A oggi però solo la Grecia ha recepito le due direttive mentre la maggior parte dei Paesi europei sta ancora lavorandoci. Le procedure di infrazione da parte della Ue partiranno però solo nel momento in cui sarà evidente che gli Stati non stanno facendo quanto previsto a livello comunitario.
Per maggiori informazioni circa la situazione "rifiuti" a livello Ue è possibile consultare il sito internet della comunità che si occupa di questo tema: rifiuti.
Mentre in Svizzera….
Rifiuti elettrici: dal 2005 consegna gratis nei negozi
Con l’inizio del 2005 tutto sarà più chiaro in merito alla consegna dei rifiuti elettrici: tutti i punti vendita devono prendere in consegna gratuitamente gli apparecchi usati destinati ad essere smaltiti. Ciò è chiaramente specificato nella recente modifica dell’Ordinanza concernente la restituzione, la ripresa e lo smaltimento degli apparecchi elettrici ed elettronici (ORSAE). Ma c’è anche di più: l’obbligo di ripresa è stato esteso anche alle attrezzature elettriche per lo sport e il tempo libero. Ora i negozianti non potranno più tergiversare: devono riprendere praticamente tutti gli apparecchi elettrici non funzionanti.
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5-
Franz Falanga I3FFE
IQRP#4.
Miei cari amici lettori, oggi lasciatemi un po’ parlare di un argomento che mi tocca direttamente. Le basse potenze, il QRP come rècita il codice Q. Sono passati ormai dieci anni da che è nato l’IQRP CLUB e in questi anni il numero degli iscritti al CLUB è andato continuamente aumentando. All’oggi, siamo nel settembre 2004, siamo arrivati a seicentotre iscritti, siamo arrivati cioè a seicentotre radioamatori che hanno ancora la passione dell’autocostruzione e la fiducia che con poco, con molto poco, se ben progettato e ben eseguito, si può fare molto. Mi capita spesso di ascoltare nelle varie frequenze radioamatoriali, qualche OM che si autoincensa dicendo che è riuscito a fare il tal collegamento con una barca di kilowatt (e di soldi). Se sapesse che gli stessi risultati altri OM li raggiungono con frazioni di watt forse ci resterebbe un po’ male. Certamente i querreppisti non sono interessati ai nove più quaranta dibbì, ma questo appartiene ad un altro fumetto.
Altra cosa che molti ignorano è che nei pileup se entra un qrper segnalando la sua presenza dicendo contemporaneamente che trasmette in bassa potenza, generalmente la stazione DX lo fa passare prima degli altri, privilegiando il fatto che il corrispondente non è un forzuto della banda. Provare per credere.
Non sto qui a dire che tutti debbano usare le basse potenze, son qui soltanto per dire di fare magari per una sola volta una prova. Moltissimi resterebbero meravigliati dai risultati che si possono ottenere. A parte il fatto di consumare meno energia, a parte il fatto di non fare più TVI, a parte il fatto di riavvicinarsi al sottile piacere dell’autocostruzione magari solo delle antenne, a parte il fatto di sentirsi di nuovo immersi in una comunità radiomatoriale, quella dei QRPer, mi pare sia esperienza da tentare, almeno per una volta, nella propria vita radiantistica.
Riesce difficile tornare indietro dopo la prima esperienza positiva.
E poi, last but not least, a fronte di uno scadimento nello spirito associativo che ormai sta invadendo tutto il mondo, è sotto gli occhi di tutti la stupida e neoprimitiva barbarie che ci sta ormai soffocando da ogni lato, la collettività degli OM che si interessano al traffico con le basse potenze, è chiamata QRP FRATERNITY, cosa che a me pare bella assai.
Invito tutti quelli che mi dovessero leggere a dare un’occhiatina al bollettino dell’I QRP CLUB che è scaricabile dal sito dell’I QRP CLUB che è il seguente www.arimontebelluna.it
Siamo particolarmente fieri e contenti dei contenuti dei vari bollettini, contenuti che ci sono offerti dalla collaborazione dei nostri soci che qui voglio ringraziare pubblicamente.
E, già che ci sono, lasciatemi pubblicamente tessere le lodi di un OM discreto e tenace che, con pochissimi watt, con moltissima passionaccia e con grande continuità se ne va su in montagna e ottiene dei bei risultati nei DX e nei contest utilizzando le basse potenze, per l’appunto. Sto parlando di un nostro socio, l’amico IN3PEE Sergio Mottaran IQRP#92 che in questi anni, senza inutilmente suonare trombe e tromboni, sta facendo cose egregie. Degli altri nostri straordinari soci e delle loro interessanti ed eccellenti realizzazioni, potrete sapere leggendo il nostro bollettino e frequentando il nostro sito di cui dianzi vi ho dato le coordinate.
Scusate se questa volta ho parlato di noi, ma spero proprio che ci sorriderete di simpatia e che berrete un calice di vino buono alla nostra salute, con l’augurio di vedere aumentare, dopo questo mio articoletto, le iscrizioni all’I QRP CLUB.
Come fare per informarsi ed eventualmente iscriversi? Facilissimo, basterà chiedere come fare a info@arimontebelluna.it
Vi sarà risposto a stretto giro di posta e l’appartenenza al CLUB vi intrigherà parecchio, come ormai intriga noialtri ormai da oltre dieci anni.
Va da sé che anche chi non si dovesse iscrivere sarebbe comunque il bene accetto il momento in cui dovesse porre alla nostra redazione dei quesiti dedicati.
Alle prossime e, come al solito i più cordiali 72 e 73 de Franz I3FFE IQRP#4.
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Lettere dai lettori
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AUMENTA TUTTO !
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Sei milioni di PC presto fuori legge
DAL 31 DICEMBRE 2004 sei mifloni di Pc diventeranno fuori legge.
E’ una scadenza che riguarda tutti i compùter di enti, aziende e protessionisti che gestiscono dati personali e i loro utilizzatori potranno subire pesanti sanzioni. il motivo? Perché hanno l'obbligo di dotare le loro macchine di un sistema di sicurezza “anti intrusione esterna"- Per proteggere, insomma, i dati sensibili contenuti. Ad accorgersi della scadenza è stato il deputato. Antonio Mazzocchi che in un'interrogazione ai miinistri per la Funzione pubblica e per l’innovazione tccnologica sottolinea la grave carenza informativa sugli obblighi di autenticazione informatica, protezione dei dati e procedure di sicurezza. Il rischio è alto. soprattutto nel comparto sanitario, previdenziale e finanziario -dice- per le amministrazioni pubbliche e per le associazioni di categoria». il governo ha già prorogato da giugno a fine anno la precedente scadenza. Ma una jiuova proroga è di fondamentale importanza. I rischi? Di sanzioni fino alla detenzione per tre mesi.
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Da: stefano.catena@tiscali.it
Nasce il COTA Gruppo Carabinieri Radioamatori
Il 19 Settembre 2004, è avvenuta la costituzione del Gruppo Carabinieri Radioamatori COTA (Carabinieri On The Air).
L'Associazione che non ha finalità di lucro ha lo scopo di raccogliere l'adesione di tutti i Carabinieri di ogni ordine, grado e specialità, in servizio permanente effettivo, in quiescenza o in congedo, uniti dalla passione per la radio ed in possesso di Autorizzazione Generale di radioamatore, o Autorizzazione SWL o di qualifica di Carabiniere radiotelegrafista.
In base alle norme statutarie i soci fondatori convenuti, costituendo Assemblea sociale, hanno eletto, con voto unanime, il Consiglio Direttivo per il primo quadriennio che risulta cosi costituito:
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Turin Paralympic Radio Sport Team
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I disabili mostrano sempre un maggior desiderio di essere informati, di essere partecipi in prima persona nelle iniziative che li riguardano e che li circondano.
In questo periodo sono in corso di svolgimento i Giochi Paralimpici di Atene 2004 che si concluderanno il giorno 28 settembre.
Nella stessa giornata verrà dato da Atene l’OPEN COUNT DOWN dei “IX Giochi Paralimpici Invernali Torino 2006”, per il tramite dei radioamatori disabili e volontari del “Turin Paralympic Radio Sport Team” attivi con il nominativo speciale II1TPG (Italia Italia 1 Torino Paralympic Games) stazione radio ufficiale dei IX Giochi Paralimpici Invernali Torino 2006.
II1TPG, le cui lettere corrispondono alle iniziali nella lingua inglese di “Torino Paralympic Winter Games 2006, nominativo che identifica la stazione in servizio di radioamatore dei IX Giochi Paralimpici Invernali Torino 2006, nella comunità mondiale dei radioamatori.
II1TPG ha anche tra i suoi scopi quello di creare una maggiore sensibilizzazione ed interesse verso i Giochi Paralimpici, sia no essi invernali che estivi, in particolare vuole offrire una ulteriore opportunità di far conoscere le attività sportive praticate dai disabili nonché la possibilità per i disabili di una ulteriore opportunità di integrazione non solo sociale ma anche fisica, terapeutica e ricreativa, esaltando i benefici che si possono trarre nel praticare le attività sportive, non solo quelle di tipo agonistico.
Le tecnologie ed apparecchiature sperimentate nell’attività di radioamatore o nell’attività di radioascolto svolta dai disabili trovano poi applicazione pratica e sono messe a disposizione della collettività per il superamento dell’handicap.
II1TPG per l’anno 2004 sarà attivo dal 28.9 al 3.10 e dal 3.12 al 5.12..
Il giorno 28 e 29 settembre la stazione radio è attiva dal CDD Centro Diurno Disabili di Giaveno (TO) ed alle ore 10,00 da Atene verrà dato avvio al Count Down.
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Da: Umberto Ferdinando Molteni I2MS
I GRANDI DELL'ELETTRICITA'
Guglielmo Marconi (1874 - 1937)
Guglielmo Marconi, inventore e industriale, nasce a Bologna il 25 aprile 1874. Si dedicò agli studi di elettrotecnica realizzando le prime trasmissioni radio.
Guglielmo è l'ultimo figlio di Giuseppe, un proprietario terriero, e di Annie Jameson, irlandese, figlia di un distillatore di whisky. La sua prima educazione si svolge in casa, poi frequenta un istituto tecnico privato a Firenze, senza essere diplomato, ma dimostra un particolare interesse per gli studi di fisica. Ancora molto giovane installa nel solaio nella villa paterna Grifoni, a Pontecchio vicino a Bologna, un piccolo laboratorio con tutti gli apparecchi dell'epoca: pile, manipolatori telegrafici, rocchetti di Ruhmkorff, campanelli elettrici, ecc. Se sua madre accetta volentieri di finanziare con i propri soldi l'acquisto di apparecchi, suo padre gli si mostra molto sfavorevole all'accumulo nel suo solaio di queste vecchie cose.
Si dice che nell'estate del 1894, mentre era a Oropa, nel biellese, stimolato dalla recente lettura di un articolo sull'opera di Hertz, morto nel gennaio dello stesso anno, abbia avuto la prima idea di una trasmissione a distanza di segnali mediante le onde elettromagnetiche. In realtà, già nel 1882 W. Crookes aveva pensato alla possibilità, già esclusa dallo stesso Hertz, dell'applicazione delle onde hertziane alla telegrafia senza fili, ed altri tentativi erano stati fatti anche da W. H.Preece e da N. Tesla, con risultati molto modesti.
In questa casa paterna incomincia una serie di esperimenti sulle onde elettromegnatiche, continuate per tutto il 1895. Anche l'amico di famiglia Augusto Righi, fisico e professore prima all'Università di Palermo e poi in quella di Bologna, in quello stesso periodo è impegnato con una serie di ricerche sulle onde hertziane. Gugliemo approfitta e visita il suo laboratorio ed esamina i dispositivi usati dal professore che gli fornisce qualche spiegazione e qualche consiglio.
Verso la fine del 1895, adopera due riflettori metallici posti uno di fronte all'altro e pone nei rispettivi fuochi, un generatore a tre scintille di Righi e un coherer migliorato rispetto ai precedenti. I risultati sono incoraggianti; il dispositivo funzionava bene solamente per piccole distanze. Marconi modifica i sistemi radianti, sopprime i riflettori e collega una sfera di un oscillatore di Hertz a terra e l'altra a una lastra di metallo sospesa in aria a un palo di legno. Uguale soluzione adotta per il rivelatore, mettendo al posto di un oscillatore, un coherer ai cui capi è derivato un circuito in serie formato da una pila ed un galvanometro. Il dispositivo dà risultati soddisfacenti. Marconi osserva subito che la distanza aumenta aumentando l'altezza, rispetto al suolo, delle lastre metalliche.
Poi sostituisce alla lastra metallica un conduttore quasi verticale e mette un relè al posto del galvanometro, che ad ogni treno d'onda captato fa azionare un martelletto che batte sul coherer riportando la limatura metallica in esso contenuta alla resistenza primitiva predisponendolo ad una nuova ricezione. Con queste migliorie, nel 1895, Marconi invia segnali elettromagnetici ad una distanza di un chilometro e mezzo, tra villa Grifoni e una località oltre una collina.
Sua madre intuisce l'importanza dell'invenzione e accompagna il figlio in Inghilterra, dove, il 2 giugno 1896, chiede il brevetto inglese per "perfezionamenti nella trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici e negli apparecchi corrispondenti", e lo propone alla direzione dei telegrafi del Post Office. La notizia dell'importante invenzione si diffonde rapidamente accolta con speranza dall'opinione pubblica, con dubbio in alcuni ambienti scientifici e soprattutto con ovvia ostilità dalle imprese dei cavi telegrafici.
Nel mese di luglio del 1897 riesce a inviare messaggi attraverso il canale di Bristol superando i 15 Km e dà il via allo sfruttamento industriale dell'invenzione, con la costituzione della Wireless Telegraph and Signal Company, poi diventata nel 1900 la Marconi's Wireless Telegraph Company.
Contemporaneamente a Marconi, nello stesso anno, in Germania, Adolphe Slaby riesce a raggiungere i 21 Km e poi nel 1898 i 48 Km. Anche la Francia si interessa a questi sviluppi. Eugène Ducretet riesce a stabilire un collegamento telegrafico tra il Panthéon ed il terzo piano della torre Eiffel.
Il 27 marzo 1899, Marconi stabilisce il primo collegamento senza fili tra Dover, in Inghilterra, e Wimereux, in Francia. Il primo messaggio è indirizzato al fisico francese Edouard Branly: "M. Marconi envoie à M. Branly ses respectueux compliments par le télégraph sans fil à travers la Manche, ce beau résultat étant dû en partie aux remarquables travaux de Branly".
Le prime critiche alla radiotelegrafia riguardavano soprattutto sulla sovrapposizione di messaggi emessi da altre trasmittenti vicine captate da una stessa stazione ricevente e poi della mancanza di segretezza. Per risolvere il primo caso, Marconi idea, nel 1900, un sistema di radiotelegrafia sintonica, che assicura l'indipendenza di funzionamento di stazioni distanti qualche decina di chilometri. Nel secondo caso egli pensa di mutare in vantaggio la mancanza di segretezza e organizza sui maggiori transatlantici un servizio radiotelegrafico di notizie trasmesse a ore fisse da stazioni a terra.
Allora si riteneva che le onde elettromagnetiche si propagassero esattamente come le onde luminose; gli ostacoli naturali e la curvatura della Terra certamente avrebbero impedito o limitata la distanza di trasmissione dei segnali. Marconi forse pensa che l'unica via per aumentare la distanza è quella di sfruttare il fenomeno di diffrazione: Dato che gli effetti di diffrazione aumentano con l'aumentare della lunghezza delle onde impiegate, sembrava necessario ricorrere alle onde lunghe. Ed è quello che fece nei suoi primi servizi.
La prima trasmissione radio attraverso l'Atlantico, avviene il 12 dicembre 1901, con onde lunghe 1500 metri. La stazione trasmittente è installata a Poldhu, in Cornovaglia; Ha una potenza di 20 Kw. La ciclopica antenna formata da 20 pali di legno alti 60 metri disposti secondo una circonferenza del diametro di 120 metri dalla cui sommità calavano verso il basso 400 fili conduttori disposti a tronco di cono, col vertice in basso, ove si riunivano per accedere all'uscita del trasmettitore. Il 27 settembre viene parzialmente distrutta da un uragano. Per mancanza di tempo, è sostituita con un'altra formata da soli due pali, alti 49 metri, con un cavo orizzontale teso fra le due estremità distanti 60 metri, dal quale calano 50 fili di rame disposti a ventaglio, che, riuniti nella convergenza verso terra. L'antenna riesce a irradiare i segnali di prova ricevuti in un posto in Irlanda, coprendo 350 Km.
Marconi ed i suoi due assistenti, Kemp e Paget, partono da Londra il 15 novembre per imbarcarsi il 26 a Liverpool sul piroscafo Sardinian, col quale giungono il 6 dicembre a St. John di Terranova. La stazione ricevente viene installata su di una collina, chiamata Signal Hill, con un'antenna ricevente sostenuta da un cervo volante a 120 metri di altezza. Il ricevitore consiste di un telefono con in serie un detector. Il 12 dicembre, all'ora convenuta, Marconi ode debolmente ma distintamente i tre battiti dell'alfabeto Morse che indica la lettera S. La inimmaginabile distanza di oltre 3540 Km è superata. Marconi, il giorno seguente, dopo aver udito nuovamente la famosa lettera S, risponde via cavo sottomarino con il seguente breve ma memorabile telegramma: SIGNALS RECEIVED - MARCONI. Lo scienziato bolognese ebbe a dire: "È stata la più grande soddisfazione che ho provato".
La notizia dell'immaginario ponte-radio costruito attraverso l'Oceano Atlantico desta enorme interesse ed entusiasmo nel mondo intero. Naturalmente questo importante risultato non era per niente gradito dalla compagnia anglo-americana dei cavi telegrafici sottomarini, la quale vedeva un futuro potente e pericoloso concorrente. Questa cerca di fare ostruzionismo alla telegrafia senza fili, ma Marconi fonda la società Marconi Wireless C°. Costruisce a Glace Bay (Terranova) una stazione fissa per il servizio con l'Inghilterra e subito ha inizio il servizio commerciale transatlantico.
Nel 1902 Marconi scopre un nuovo fenomeno, collegato col precedente, come si capì più tardi: si accorge che con le onde da lui adoperate, la distanza di propagazione, di notte, è maggiore che di giorno e attribuisce il fenomeno all'assorbimento delle onde da parte della luce solare. Nello stesso anno egli brevetta il suo detector magnetico.
Nel 1905 la compagnia di Marconi sostituisce questo detector magnetico con la più versatile valvola termoionica, ideata da J. A. Fleming, consulente tecnico della compagnia, con particolari adattamenti suggeriti da Marconi.
Nel 1909, grazie alla radio di bordo, viene compiuto il primo salvataggio marittimo dei naufraghi dei piroscafi "Florida" e "Republic", venuti a collisione nell'Atlantico: nel 1912, il 14 aprile il transatlantico "Titanic", ritenuto inaffondabile, durante il suo viaggio inaugurale, entra in collisione con un iceberg. La radio di bordo permette il salvataggio di parecchi passeggeri.
Durante la prima guerra mondiale le ricerche radiotelegrafiche sono orientate al servizio degli interessi militari. Marconi si occupa di questi servizi prima come ufficiale dell'Esercito e successivamente nella Regia Marina Italiana.
Nel 1919 acquista il panfilo al quale dà il nome di "Elettra" e lo trasforma in laboratorio mobile radio sperimentale come centro di orientamento per lo studio delle onde corte.
Nel 1922 Marconi nota un particolare fenomeno dovuto alla riflessione delle onde hertziane reirradiate da un ostacolo, e nel 1933 compie esperimenti alla presenza di esperti militari, e dimostra come i corpi mobili, colpiti da un fascio di radio onde con lunghezza di 90 cm, producono perturbazioni nella ricezione dei segnali di un ponte radio situato tra Roma e Castelgandolfo. Egli, nel 1935 in presenza del Capo del Gogerno e di alte autorità militari italiane, fa una dimostrazione pratica di radiotelemetria per localizzare ostacoli terrestri costituiti da veicoli con o senza motore, con esito positivo. Tra il 1935 e 1936, il Comitato Superiore Tecnico per i servizi militari elettrici e delle comunicazioni elettriche, costruisce apparati RDT (Radio Detector Telemetro). Diversi di questi esemplari sono pronti nel 1940 che vengono collaudati a Livorno l'anno successivo. L'Italia aveva quindi raggiunto un notevole sviluppo di cognizioni tecniche e teoriche. Anche la Germania, il Giappone e gli Stati Uniti si interessano, ma fu l'Inghilterra la prima nazione a realizzare apparati efficienti, che diede una svolta decisiva nella seconda guerra mondiale.
Marconi divenne un grande personaggio: senatore, premio Nobel nel 1909, titolare di tutte le ricompense possibili di tutti i paesi, presidente di grandi compagnie. Ma la sua vita non fu esente da dispiaceri. Nel 1911, all'età di 37 anni, perde un occhio in un incidente automobilistico, rischiando di diventare cieco. Si sposa a Londra nel 1905, con l'irlandese Beatrice O'Brien, divorzia e si risposa a Roma nel 1927 con la contessina Maria Cristina Bezzi Scali.
Guglielmo Marconi muore a 53 anni, a seguito di una crisi cardiaca, a Roma il 20 luglio 1937.
Le opere di Marconi sono state raccolte in Scritti editi a Roma nel 1941 a cura della Regia Accademia d'Italia.
Umberto Ferdinando Molteni i2ms
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Da IK8JZK Ruggero Billeri Napoli.
Come costruire un lanciafiamme
Il proverbio dice : "Non scherzare con il fuoco" allo scrivente piace per Hobby fare l'opposto pero' lavorando sempre con cognizione di causa e sperando sempre che non si verifichi l'imponderabile. Pur avendo servito in Armi la Patria per quaranta anni e salvaguardato le poltrone di chi ci governava, all'atto del congedamento, la Questura e la Prefettura di Napoli mi hanno negato la detenzione di un'arma in casa per difesa personale. Che ci vogliamo fare ? Cosi' vanno le cose in Italia!! A che cosa puo' servire un Lanciafiamme? A dissuadere malintenzionati ad entrare in una Villa o nella propria abitazione, bruciare sterpaglie lungo il perimetro di muri, a disinfestare con il fuoco una porcelaia, una stalla dove si sono verificate epidemie di Peste suina o altro, puo' essere utile per far fondere tappeti catramati occorrenti alla copertura ed impermeabilizzazione di terrazzi ed anche come richiamo pubblicitario visivo di notevole effetto. Cosa occorre per costruire un Lanciafiamme ? Poche cose, un serbatoio per l'aria compressa (lo scrivente ha usato una bombola di gas liquido vuota da 15 KG.), un compressore d'aria con motore elettrico che possa portare in pressione il serbatoio dell'aria compressa ad una pressione di 8-10 KG per centimetro quadro, un contenitore metallico ( tipo borraccia militare da uno o due litri) che possa contenere liquido infiammabile benzina o kerosene, manometro per misurare la pressione dell'aria contenuta nella bombola, raccordi niples vari e rubinetto per chiudere o aprire il flusso d'aria in uscita dalla bombola. Con un raccordo a tre uscite, in un foro sara' inserito un tubicino che sara' infilato nel tappo di chiusura della borraccia, tubicino atto a pescare il liquido infiammabile contenuto nella borraccia, il secondo foro della raccordo a tre u. sara' utilizzato per introdurre aria compressa con relativo raccordo e tubo in gomma del tipo di quelli usati per le cucine a gas domestiche dal terzo foro del raccordo a tre u.uscira' a pressione aria e benzina nebulizzata per una perfetta combustione che deve essere una fiamma viva esente da fumo nero. Siccome il tubo che porta l'aria dal compressore al serbatoio dell' aria, deve per una ragione o l'altra rimanere sempre in pressione un tubo di gomma come quello che alimenta il raccordo a tre u. non va bene ed occorre un tubo rinforzato che possa sopportare una pressione di 8-10 KG per centimetro quadro (lo scrivente ha sperimentato i flessibili che vengono usati in ambito domestico per uso idraulico i quali hanno al suo interno un tubo in gomma e sono rinforzati con calza d'acciaio e resistono alla pressione precedentemente enunciata. Teoria di funzionamento del Lanciafiamme: L'aria fatta uscire dalla bombola (con rubinetto o elettrovalvola) si introduce a pressione nel raccordo a tre u. ed il flusso d'aria per depressione (aspira tramite il tubicino posto all'interno della borraccia) il combustibile e lo miscela con l'aria spruzzandolo nell'aria tramite il terzo foro del raccordo a tre u. l'accensione della miscela aria e benzina in uscita dal raccordo a tre u.puo' avvenire nei seguenti modi: Manualmente con stoppino avvolgendo del filo di refe sulla punta di un bastoncino e bagnando il refe con il combustibile e dando fuoco allo stoppino si da fuoco, avvicinandolo alla miscela di aria e benzina in uscita dal raccordo a tre u. Viene usato il bastoncino per innescare la fiamma per tenere lontane le mani dalla fiamma stessa, si puo' usare anche un sistema elettronico per l'accensione della fiamma tramite un trasformatore elevatore di tensione che sul secondario di detto trasformatore elevatore si hanno circa 8000 volt che producono un'arco voltaico, se questo arco voltaico viene avvicinato alla miscela di aria e benzina questa miscela si incendia (questo sistema di accensione e' usato nei bruciatori a gasolio) un'altro sistema per innescare la fiamma del Lanciafiamme e' uno scintillatore piezzoelettrico. Nota un corretto funzionamento del Lanciafiamme e' che fino a che c'e' aria in pressioone nella bombola e combustibile nella borraccia la fiamma non deve spegnersi. Questo sistema di Lanciafiamme puo' essere automatizzato: Con pressostato che controlla la pressione dell'aria compressa all'interno della bombola e se questa pressione dovesse scendere si avvia automaticamente il compressore dell'aria e si interompe una volta raggiunta la pressione desiderata, il serbatoio dell'aria compressa puo ' essere munito di elettrovalvola per aprire il flusso d'aria, puo' essere munito di accensione elettronica (come illustrato precedentemente), puo' essere munito di sensore di prossimita' accendendosi automaticamente se qualche malintenzionato intendesse oltrepassare il limite invalicabile, puo' essere azionato mediaante telecomando eccetera eccetera.
Nota Importante: Non spruzzare liquido infiammabile miscelato con aria in ambiente chiuso (senza che esso sia in combustione) altrimenti si potrebbero creare miscele di aria e benzina altamente detonanti.
Segue immagine in jpg n.1, del complesso Lanciafiamme, (compressore) (spruzzatore) ( e serbatoio di aria compressa con manometro)
Immagine in jpg n.2, Fiamma notturna del Lanciafiamme sparata a quattro metri di distanza.
Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale da ik8jzk Ruggero NA.
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MERCATINO RADIOAMATORIALE
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Da: "UGO
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esercizio. Se la traduzione e' errata, ti risomministra il medesimo sino a
quando rispondi in modo corretto. Solo allora prosegue. Non occorrono listati di
controllo, al contrario di tutti ma proprio tutti gli altri corsi in
circolazione, anche i più recenti, siano essi in cassette o in cd per impianti
musicali. E' il computer che fa tutto. Tu devi solo ascoltare e battere la
risposta sulla tastiera, sino a quando ti accorgerai che... il miracolo si
compie: stai imparando a tradurre il CW! Tutto questo alla velocità a
scelta di 25/40/60/80/100/120 battute, con una progressione selezionabile da 1 a
42 caratteri di lettere, numeri e segni di punteggiatura. Alla fine, se ti
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