Radiogiornale 144
11 ottobre 2005
Questo è il sito web http://www.radiogiornale.org
PER PRELEVARE TUTTE LE COPIE
DEL RADIOGIORNALE
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Sommario:
1 - Prime importanti decisioni del CDN dell’ A.R.I.;
2 - Far tornare nell’A.R.I. tutti i Radioamatori italiani;
3 - Primi ritorni nell’A.R.I.;
4 - Il canto del cigno o il gracidare del batrace?;
5 - Consigli contro gli imbrogli informatici;
6 - Notiziario;
7 - Cresce la povertà e aumenta il commercio dell’usato;
8 - Articolo del Giornale Il Tuscolo sui Radioamatori di Frascati RM;
9 - Parliamo un po’ in generale degli OM;
10 - COTA Carabinieri on the air;
11 - La domanda per il cambio di nominativo;
12 - 11° Concorso inventore elettrico ed elettronico – Mostra Expo Elettronica a Erba (Como);
13 - 2° Gara di Radiolocalizzazione Lago di Bracciano RM;
14 - IT9AC A.R.I. Trapani Luis Vitton America’s Cup;
15 - Militaria & Radio d’Epoca;
16 - I grandi dell’elettricità;
17 - Onde e loro propagazione 7;
18 - Nuovo gruppo Radioamatori;
19 - Errata corrige;
20 - Mercatino radioamatoriale;
21 - Informazioni
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1-
I nuovi eletti già al lavoro!
PRIME IMPORTANTI DECISIONI
DEL NUOVO CDN DELL’ A.R.I.
Da poco eletto, il nuovo CDN dell’ARI si è messo già al lavoro prendendo importanti decisioni finalizzate a un più importante rapporto dell’Associazione con i mass media, ad una maggiore trasparenza amministrativa con una verifica contabile prima dell’approvazione del bilancio, a garanzie sostanziali per i diritti dei soci con opportune modifiche del Regolamento per evitare, tra l’altro, attriti tra i soci stessi. Inoltre la quota annua non subirà aumenti. E .alle ore 10,00 di sabato 8 ottobre 2005 il Consiglio Direttivo dell’A.R.I. si è riunito in Milano, presso la Sede ARI di Via Scarlatti 31, con il seguente Ordine del Giorno.
1. Comunicazioni del Presidente;
2. Comunicazioni del Segretario;
3. Approvazione elenchi aspiranti soci MI, NI, PJ, UJ, VJ, WJ, ZJ, DJ;
4. Quote sociali 2006;
5. Costi servizio QSL per nominativi di Sezione;
6. Assemblea generale;
7. Ruolo d’Onore;
8. Esame provvedimenti disciplinari;
9. Compenso Direttore responsabile Radio Rivista;
10. Incarico revisori contabili;
11. Approvazione bilancio consuntivo 2005;
12. Varie ed eventuali.
Visto il particolare interesse per le azioni che diffondano un’immagine positiva dei Radioamatori e del loro servizio, verrà dato particolare impulso sia alla pubblicazione di articoli su media nazionali sia ad apparizioni televisive.
Su questo tema Barbera informa del raggiunto accordo per l’attivazione di una rubrica settimanale dedicata al servizio di amatore su un canale satellitare. Verrà data ampia informazione su Radio Rivista.
L’HF Manager Pregliasco presenta al Consiglio la rivista telematica mensile “425Magazine”, da questo mese pubblicata sotto l’egida dell’A.R.I. Questo numero comprende 17 pagine di notizie DX, QSL Manager, informazioni su siti web radioamatoriali, articoli sulle spedizioni a Kure e Pietro I e "The way we were", la rubrica che fa rivivere le spedizioni di dieci anni fa. La rivista è già scaricabile in formato .pdf dalle pagine WEB dell’associazione http://www.ari.it e, più precisamente, all'indirizzo http://www.ari.it/hf/dx-news/.
Il C.D.N. si complimenta con Barbera e Pregliasco per l’eccellente lavoro che contribuisce a migliorare l’immagine della nostra Associazione.
Belvederi dà lettura di una nota del Gallarati, IK7JCI (Manager BCL) con la quale oltre a ribadire la sua disponibilità propone una serie di iniziative per le quali verranno interessati i Manager competenti."
Belvederi ribadisce l’interesse ad avviare iniziative tese a valorizzare il CW ed a favorire l’assegnazione all’Italia dello svolgimento del campionato internazionale di telegrafia ad alta velocità (HST).
Cavicchioli informa che a inizio anno l’allora Vice Presidente Marino, su richiesta dell’allora Vice Segretario Generale Ambrosi, predispose un approfondito parere giuridico-legale sulla posizione associativa di uno dei più prestigiosi Club italiani, il “Mediterraneo DX Club”. Questo parere viene ora presentato al C.D.N. per una doverosa presa d’atto. Il C.D.N., dopo aver espresso ringraziamenti a Marino per l’eccellente lavoro, dà mandato alla Segretaria Generale di inviare copia del parere a Di Salvo, IW8DQY quale Socio incaricato a gestire i Rapporti con i Gruppi.
. Dopo un ampio dibattito, viene proposto a Cavicchioli di assumere anche il mandato di cassiere. Cavicchioli ringrazia il C.D.N. per la fiducia ed accetta.
Belvederi illustra che, ad un esame preliminare, la situazione dei conti dell’Associazione mostra una giacenza di cassa positiva, inoltre ci troviamo in una situazione di pareggio dei conti di Ediradio.
Cavicchioli illustra che da un esame preliminare delle attività svolte dalla Segreteria generale emerge che i contratti di servizio in essere e le spese correnti non dovrebbero subire incrementi nel 2006, e che in ogni caso la Segreteria si impegnerà per l’ottimizzazione del lavoro e la rinegoziazione dei contratti di servizio. A fronte di queste considerazioni Belvederi propone per il 2006 il mantenimento delle stesse Quote sociali in vigore nell’anno 2005.
Dopo un ampio dibattito sul tema, la proposta viene approvata all’unanimità.
Sulle comunicazioni ricevute da molte Sezioni in merito agli effetti negativi sul clima associativo causati dal costo del servizio QSL per i nominativi di Sezione si decide che tale introduzione, giustificata nelle precedenti situazione di bilancio, può essere adesso riconsiderata ala luce del non negativo andamento del bilancio corrente.
Pertanto si propone di far decadere il costo per tale servizio per le Sezioni ARI ed i Comitati Regionali.
Dopo un ampio dibattito sul tema, la proposta viene approvata all’unanimità
L’Assemblea Straordinaria si terrà nel mese di febbraio a Pompei. Mentre nel mese di maggio l’Assemblea Ordinaria dei Soci si terrà a Varese.
Nell’Assemblea di Pompei si porteranno in votazione i bilanci 2004, 2005 ed il bilancio preventivo 2006.
.
Belvederi informa che è pervenuta da Marino, Fiduciario del Ruolo d'Onore, la proposta del Nuovo Regolamento del Ruolo d'Onore dell'A.R.I. (allegato) che, dopo averne data lettura, viene approvato all'unanimità. Si dà mandato a Sanna di pubblicazione sull'Organo Ufficiale, Radio Rivista.
Si passa quindi ad esaminare l'iscrizione al Ruolo d'Onore A.R.I. di ventotto nuovi richiedenti per i quali sono state effettuate le verifiche di rito: Capello Domenico (I2LXA), Carminati Giovanni (I2CBV), Cazzola Luciano (I3CLZ), Comboni Roberto (I1COB), Coppini Roberto (I2COY), Cravera Rodolfo (I1CRB), De Berrnardi Claudio (IV3AJZ), D’onofrio Alessandro (I7ALE), Fiocchi Giulio (I2FGT), Franceschini Aldo (IK2FKM), Gardinetti Giuseppe (I2GXH), Maffioli Walter (I2ZUW), Maggi Giorgio (I1RHV), Marcelloni Gino (I6MSG), Marri Desiderio (I2MDR), Massa Manlio (I2BT), Ottone Giovanni Carlo( I2OGC), Mio Sergio (I2MIO), Pacciani Luigi (I1PAJ), Palladini Clemente (I2PKJ), Ravelli Giovanni (I2RVE), Sandri Don Adriano (I2SAE), Villa Claudio (IV3VCG), Genta Aldo (I1GEA). Non essendoci opposizioni, il Consiglio approva all’unanimità
L’articolo. 13.1 del vigente Regolamento di Attuazione («È incompatibile, per il Socio A.R.I., l’appartenenza ad altre associazioni similari italiane che svolgano attività in concorrenza od in contrasto con quelle dell’A.R.I.») ha recentemente posto l’Associazione in situazioni estremamente difficili e imbarazzanti a causa delle nuove realtà con cui dobbiamo quotidianamente confrontarci a livello centrale e periferico, soprattutto nel variegato mondo del volontariato.
Con queste premesse il Presidente chiede al C.D.N, che approva all’unanimità,. un parere circa l’opportunità di prospettarne la revisione alla prossima Assemblea Generale, eventualmente riproponendolo nella primaria stesura. Tale revisione potrebbe avere una duplice valenza: aiutarci a superare le troppe barriere burocratiche, spesso non comprese nella giusta misura dai Soci, e disarmare quelle persone che continuano a cavalcare queste argomentazioni per sminuire il lavoro dei nostri Soci. L’attuale barriera potrebbe rimanere in vita limitatamente a quanti ricoprono cariche associative o si impegnano nell’A.R.I.-R.E.
Più in generale l’attuale C.D.N. ritiene di doversi operare per ridurre al minimo ogni forma di attrito fra i Soci, anche in considerazione delle molteplici richieste in questa direzione provenienti dal Corpo Sociale. Con queste premesse vengono esaminate alcune azioni da intraprendere. Si stabilisce pertanto, nell’immediato, di suggerire a tutte le Sezioni e Comitati Regionali di inserire nei loro Regolamenti la possibilità di dirimere eventuali gravi divergenze che dovessero sorgere fra Soci, o fra Sezioni, ricorrendo a un Collegio di Probiviri. In merito preme ricordare che il lodo probivirale deve sempre essere ispirato ai fini conciliativi, è vincolante per tutte le parti interessate ed è inappellabile.
Viene inoltre deciso di suggerire alla Commissione Revisione Statuto di verificare la possibilità di considerare, anche per la nostra Associazione, immediatamente decaduto il Socio che ricorre al Giudice ordinario in merito a questioni associative. Per poter considerare seriamente tale possibilità, lo Statuto dovrà assicurare in concreto al Socio ogni garanzia, ovvero prevedere idonei strumenti a tutela del Socio. L’attuale normativa non sembrerebbe infatti prevedere alcun momento di confronto (contradditori sui fatti addebitati o richieste di memorie con controdeduzioni) per il Socio oggetto di richiesta provvedimenti disciplinari. Anche su questa delicata questione si decide di chiedere un parere assembleare, essendo l’Assemblea sovrana per definizione.
Belvederi, dopo aver ringraziato il Direttore responsabile uscente Mario Ambrosi, e rammentato come ai sensi dell’Art.31 dello Statuto e dell’Art. 11.7 del Regolamento di Attuazione le cariche sociali siano gratuite, propone, per quanto attiene il regime degli eventuali rimborsi spese di mantenere la situazione già in essere per il precedente Direttore responsabile, previ occorrendi pareri del Collegio Sindacale ai sensi delle norme statutarie.
Belvederi relaziona sull’opportunità di far realizzare una verifica contabile finalizzata a migliorare le prassi amministrative e a presentarci al bilancio di previsione 2006 con piena consapevolezza delle risorse disponibili.
Verificato che lo svolgimento di tale attività non è realizzabile dal Collegio Sindacale, per lo sforzo che essa comporta, Belvederi presenta la proposta economica dello Studio Servidio e Associati che si è offerto di eseguire questa verifica ad un costo poco più che simbolico.
Visto quanto deliberato al punto 10 dell’O.d.G., Belvederi propone di rinviare qualsiasi decisione sull’approvazione del bilancio a quando sarà noto l’esito della revisione contabile.
La proposta viene approvata all’unanimità.
La Banca richiede una delibera dl C.D.N. affinché il Presidente possa operare sui conti dell’Associazione, con facoltà di delega. Il consiglio Direttivo, preso atto, delibera in conformità conferendo al Presidente tutti i poteri di cui all’Art.47 dello Statuto, con facoltà di delega.
La proposta viene approvata all’unanimità. [Del. E-18-2005 immediatamente esecutiva]
Belvederi illustra l’opportunità di affidare a terzi un progetto di riorganizzazione complessiva del servizio di smistamento QSL per l’Italia e per l’estero, in vista della definitiva riorganizzazione del settore.
Chiede pertanto di essere autorizzato dal Consiglio alla sottoscrizione dei due contratti a progetto che, previo esame, discussione e approvazione vengono depositati in Atti.
La proposta viene approvata all’unanimità. [Del. E-19-2005 immediatamente esecutiva]
Il nuovo Coordinatore del Servizio QSL è IK1YLO Alberto Barbera
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2-
Finalmente è arrivato il momento!
FAR TORNARE NELL’ A.R.I.
TUTTI I RADIOAMATORI ITALIANI
Dopo i risultati elettorali all’ARI e i notevoli cambiamenti intervenuti nella dirigenza, stiamo ricevendo diverse notizie da parte di vari radioamatori, che si erano a suo tempo allontanati dall’Associazione e che ora, grazie ai cambiamenti intervenuti hanno riacquistato fiducia a hanno deciso di tornare a “casa”. I Radioamatori italiani sono purtroppo divisi attualmente in vari rivoli grandi e piccini, dalle migliaia di iscritti di alcune associazioni, a situazioni dove gli aderenti sono pochi intimi. Ci sono oltre 30 associazioni di tutte le dimensioni, nate spesso per lo scontento. Due le più grandi: l’ARI e il CISAR. Ma esistono ragioni valide perché i Radioamatori che hanno interessi uguali, una comune passione per la radio e sono perennemente in contatto tra loro, lavorando assieme e sperimentando assieme, debbano essere divisi e spesso litigare per ragioni che nulla hanno a vedere con la loro attività e con la loro passione?
Ricordiamo che il Radiogiornale, già nei numeri 38 – 39 – 40 e 41 dI Gennaio – Febbraio 2002, trattò l’argomento delle divisioni dovute in gran parte a ragioni soggettive di qualche persona che pensava di mantenere “il potere” attraverso questa assurda guerra di religione. Altre ragioni erano insite nella convinzione di alcuni di rifare una legislazione che facesse diventare i Radioamatori italiani uguali a quelli europei, mentre altri intrattenevano un rapporto di sudditanza col Ministero senza avere il coraggio gi rivendicare alcunché.
Oggi queste ragioni non esistono più e vi è stato un complessivo rinnovamento dei dirigenti dell’ARI, che ha seguito una nuova e moderna legislazione, frutto dell’impegno di coloro che si sono battuti per 30 anni per realizzarla.
Quanti amici OM hanno abbandonato l’ARI, o ne sono stati cacciati da una dirigenza che si preoccupava solo di non avere oppositori, o comunque contestatori!
La storia del CISAR è esemplare: nato come gruppo specialistico per i ponti all’interno dell’ARI, fu in pratica costretto ad andarsene per conto suo e il Radiogiornale ha pubblicato le prove di quanto avvenne.
Comunque, raggiunti con successo i due importanti obiettivi: quello di una nuova legislazione e quello di un rinnovamento della dirigenza, c’è rimasto oggi il terzo obiettivo, quello dell’unità per riportare tutti gli OM italiani nella casa comune ARI.
Si tratterà di lavorare con pazienza, di dare a tutti quelli che desiderano lavorare spazi concreti di impegno all’interno dell’Associazione, superando le assurde divisioni che non hanno più ragione di essere.
Dobbiamo avere tutti la consapevolezza che nel mondo di oggi si conta di più se si è uniti per portare avanti i nostri interessi comuni.
Crediamo che l’ARI, quale associazione.largamente maggioritaria, abbia il compito di ritrovare un dialogo con tutti i Radioamatori, con tutte le associazioni, allo scopo di superare ogni divisione, così come fecero dopo la guerra i nostri predecessori, che da due associazioni, l’ARI e il Radioclub d’Italia, ne fecero una sola, appunto l’ARI.
Come segno del profondo cambiamento anche il sito A.R.I. è stato completamente rinnovato con la sparizione di tante brutture polemiche!
E CI SCRIVE
Alfredo IK7JWX [ik7jwx@aliceposta.it]
Collaboriamo tutti > www.ari.it <
Leggete l'articolo pubblicato sul sito www.ari.it
e fatevi avanti con nuove idee, progetti, suggerimenti,
giudizi e anche critiche !
Ciao e 73 de
Alfredo IK7JWX
ik7jwx2003@yahoo.it
ik7jwx@aliceposta.it
0832 302450
349 0555875
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3-
Primi ritorni nell’ A.R.I.
Ringraziamento Da: carlo [carlobra@alice.it]
Oggetto: Ringraziamento
FINALMENTE...........L’Incubo è finito......tornerà
a splendere il sole sui Radioamatori Italiani.
Un GRAZIE ,a tutti coloro che lo hanno reso
possibile.
Ik1aod ex tx4pg zk3sb
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Da: Carlo L. Ciapetti [ciapetti@tin.it]
Oggetto: Finalmente !
A tutti gli amici che hanno dato una mano !
Carissimo OM,
dopo piu' di vent'anni l'ARI riprende correttamente la sua strada: grazie anche al tuo contributo, Luigi I4AWX ne e' diventato il Presidente, circondato nel CD dagli OM della sua lista !
Se volete vedere i risultati, andate a leggerli sul Radiogiornale di Paolo Mattioli I0PMW a
http://www.radiogiornale.org/141to150/143.htm
che in questi ultimi difficili anni e' stato l'unico organo d'informazione degli OM italiani.
Finisce un'epoca di soprusi, di bizzarre porcherie e di malaffare e desidero ringraziarti per l'aiuto che gli hai dato, un aiuto dato a tutti i Soci di questa Associazione che tornera' cosi' ad essere l'autorevole e prestigioso sodalizio che era stata negli oltre 50 anni precedenti della sua vita.
Un cordialissimo 73 !
Carlo I5CLC
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Da: elbug [elbugg@aliceposta.it]
grazie e e grazie....
Caro Paolo,
devo ringraziarti diverse volte...
Grazie per il grande contributo che dato nel aver dato spazio a tanti OM di esprimere le proprie opinioni. Dette opinioni....hanno dato la possibilità di cambiare il corso della vita dell'ARI!!!!!
Adesso, visto e considerato che tutto è cambiato ai vertici, rientrerò nell'ARI.
Sempre grato della tua attenzione per me e per tutti, ti saluto cordialmente, non dimenticando di ossequiare la tua famiglia.
Un abbraccio, Oscar i7ohp (sempre disponibile per qualcosa che io sia in grado di fare....).-
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4-
Il canto del cigno o il gracidare del batrace?
Che fine ingloriosa ha fatto il nostrano piccolo “Re Sole”, quello che era convinto che chi non era con lui era contro di lui, quello che considerava critiche all’Associazione quelle ai suoi poco edificanti comportamenti, quello che era così poco democratico dall’appellare “giornaletti spazzatura” le pubblicazioni telematiche libere che, contrariamente a quanto lui faceva, pretendendo di gestire in esclusiva l’informazione, davano voce a tutti, anche a coloro che a ragione lo criticavano, quello che considerava che gli antagonisti fossero una decina, quello dei “peones” e del “Parco buoi”. E’ stato buttato via e visto che coloro che non lo condividevano, non erano certo una decina, come pensava il nostro monarca in sedicesimo, ma la stragrande maggioranza, ha perso le elezioni, finendo lui nella spazzatura. Conscio che stava perdendo tutto, visto che ancora per pochi giorni ciò gli era consentito, alla fine ha fatto un’ultima provocatoria esternazione, (un articoletto di fondo) che più che il canto del cigno è apparsa come il gracidio di un batrace, cioè di un rospo arrabbiato! E si sa, quando i rospi vanno in collera, si gonfiano e sputano veleno!
Ha fatto una brutta fine e di lui si può dire che la sua attività, fatte le debite proporzioni, è per certi versi assimilabile a quella del “Roi Soleil”, Luigi XIV, chiamato in Italia Il Re Sole, che si considerava anche lui una sorta di semidio e soleva dire “Lo Stato sono io” e aggiungeva “ La volontà di Dio è che chiunque nasca suddito deve ubbidire senza discernimento”. Di Luigi XIV il Re Sole, si dice anche un’altra cosa: “ Prese una nazione florida e la lasciò in brache di tela”! Che assonanza con il calo degli iscritti!!!
Vivi ringraziamenti a quanti lo hanno finalmente mandato in pensione, mettendolo in condizione di non nuocere più!!
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5-
Consigli
contro gli imbrogli informatici
TELEFONIA:
due informazioni utili
1. Come ricavare il numero di serie del cellulare e perché...
2. Number portability: cambi gestore, mantieni il tuo numero
e fai pagare il doppio a chi ti chiama, lo sapevi?
Vediamo nei dettagli...
1. Per ottenere il numero di serie del vostro telefonino battete i tasti *#06#. (Digitare: asterisco, cancelletto, 06, cancelletto),
Immediatamente, spesso senza nemmeno confermare con il tasto di chiamata, un codice a 15 cifre apparirà sullo schermo.
Questo codice e' unico. Scrivetelo e conservatelo preziosamente.
Se vi rubano il telefono, telefonate al vostro operatore e dategli questo codice.
Il vostro telefono potrà essere completamente bloccato,anche se il ladro cambia la scheda SIM.
Non recupererete probabilmente il vostro telefono, ma siete almeno sicuri che nessuno potrà usarlo.
Ci si può chiedere perché i negozianti di telefonini la tengano riservata!
Semplice: perché un modo per rendere inutile il furto di telefonini.
Niente furti: niente acquisti di cellulari nuovi !
Una specie di rivincita se vi rubano il vostro telefonino:
Se tutti prendono questa precauzione, il furto di telefonini diventerà inutile.
2. I gestori fanno tanta pubblicità al servizio di number portability (la possibilità di passare da un gestore all'altro mantenendo il vecchio numero del telefonino) ma nessuno di loro spiega quanto l'adesione a macchia di leopardo a questo servizio costa a noi ignari consumatori.
Spieghiamo meglio, la maggior parte dei contratti (siano essi con abbonamento o con prepagate), come ben sapete, prevedono un costo molto basso per le telefonate fra clienti dello stesso gestore (solitamente 10 o 12 cent al minuto) ma costi ancora sproporzionalmente alti per telefonate effettuate all'indirizzo di un abbonato di un gestore diverso dal proprio (per le quali si arriva a pagare anche a 25 e più cent al minuto).
Oggi, a causa della possibilità offertaci di migrare da un Gestore all'altro senza cambiare il proprio numero del cellulare, il prefisso non identifica più il gestore (prima i 340, 347, 348, 349 etc. eravamo certi fossero Vodafone e i 335, 337, 338, 339, 333, etc. eravamo certi fossero Tim) e anche quelle telefonate che pensiamo costino poco possono in realtà costarci parecchio! (Ad esempio una telefonata di 10 minuti fatta pensando che costi, fra scatto alla risposta e tariffa, intorno a 1,3 euro, potrebbe in realtà costarvi 3 euro!)
Un modo per risparmiare, o comunque per sapere se la telefonata che stiamo per fare ci costerà poco o molto, in realtà esiste, ma come è logico nessun gestore lo pubblicizza perchè è maggiore l'interesse a mantenere i propri clienti all'oscuro della cosa.
Prendete nota:
sarà sufficiente anteporre al numero che si sta chiamando un codice numerico:
456 per i clienti Vodafone, 4884 per i clienti Tim
affinchè una gentilissima e 'gratuita' voce di donna ci comunichi a che gestore oggi appartiene il numero che stiamo chiamando per poi lanciare in automatico la chiamata che, saremo liberi di accettare, rifiutare o, se necessaria, rendere più breve possibile).
Immaginiamo che lo stesso servizio sia garantito anche dagli altri gestori (3 e wind) e che sia sufficiente chiedere il codice da anteporre alle chiamate ai rispettivi servizi clienti.
Buone telefonate (senza sorprese) a tutti!
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6-
NOTIZIARIO
La telefonia IP conquista i contact center
Il mercato mondiale delle tecnologie per il routing dei contact center, guidato dallo sviluppo della telefonia IP, crescerà del 30% nei prossimi cinque anni, raggiungendo nel 2009 il valore di 4,7 miliardi di euro. In quell’anno saranno in funzione più di 2,6 milioni di postazioni IP, pari al 37% del totale. Lo afferma uno studio di Datamonitor.
Una parte consistente di questa crescita sarà generata da India, Cina, Brasile, Europa orientale, Messico, Sud Africa e Africa settentrionale.
Secondo Datamonitor, dopo anni di battage, una nuova generazione di contact center, quello virtuale o distribuito, sta finalmente diventando una realtà. E il principale enabler di questa situazione è la telefonia IP.
“Il problema del modello tradizionale di contact center è che esso crea un silo per le competenze di customer service e non riesce a trarre vantaggio da tutte le competenze che sono fuori dal contact center, nelle filiali o nel back office”, spiega Robin Goad, analista di Datamonitor. “La telefonia IP è veramente l’abilitatore chiave che consente ai contact center di diventare più ‘vituali’, e un numero sempre maggiore di organizzazioni si sta rendendo conto dei benefici che questo può garantire”.
Infatti, grazie alla telefonia IP i contact center possono utilizzare agenti che geograficamente non si trovano nello stesso posto, ma soprattutto possono coinvolgere nell’interazione con il cliente dipendenti che di solito non sono parte del processo.
Il VoIP non metterà in crisi le telecom
Se il mercato europeo del VoIP nel 2010 varrà 4,3 miliardi di euro, con una penetrazione di questa tecnologia pari al 23%-27%, le ultime analisi realizzate riguardo a questo settore ridimensionano in parte le preoccupazioni delle telecom di vedersi sottratte revenue significative.
Infatti, il VoIP ha una precondizione per funzionare, ovvero l’utilizzo della banda larga. E a fornire la banda larga sono proprio le telecom.
Inoltre, si nota, il VoIP è effettivamente competitivo sulle telefonate intercontinentali, perché per le altre la sempre più accesa competizione sul mercato sta portando gli operatori ad offrire tariffe flat per la voce se questa è accompagnata da un abbonamento broadband.
Se si valuta il peso delle telefonate intercontinentali sulle revenue dei grandi operatori, ci si rende conto che la loro quota, seppur significativa, è comunque limitata. Ad esempio, per Telecom Italia le telefonate intercontinentali valgono 500 milioni, pari al 3,2% dei ricavi complessivi.
Infine, tutti i grandi operatori internazionali si sono attrezzati, convertendo le reti al protocollo IP, e ponendo così le condizione perché gli operatori VoIP debbano comunque continuare a transitare su di esse.
Cresce la popolazione Internet in Italia e nel mondo
La popolazione Internet a livello mondiale continua a crescere. Secondo gli ultimi dati resi noti da Nielsen//NetRatings, infatti, negli 11 Paesi analizzati si è registrata una crescita generalizzata nel mese di agosto rispetto a luglio, con una punta del 4,58% in Svizzera.
In termini assoluti l’incremento maggiore si è avuto in Giappone, con 811.255 nuovi navigatori, mentre gli Stati Uniti sono il Paese con il più alto numero di utenti Internet (140.589.403).
In Italia la popolazione Internet è cresciuta di 338.929 unità, pari al 2,13%, arrivando a 15.892.082.
Gli unici dati in controtendenza sono quelli relativi a Francia e Germania, dove si è registrata una riduzione del numero di navigatori pari, rispettivamente, all’1,11% e all’1,71%.
Cambia le geografia della R&D
Nel 2006 gli investimenti mondiali in ricerca e sviluppo raggiungeranno la cifra di mille miliardi di dollari, concentrandosi soprattutto sull’elettronica e le comunicazioni, la chimica e la farmaceutica. Lo afferma uno studio di Battelle e R&D Magazine.
Rispetto al passato il cambiamento che si registrerà nei prossimi anni sarà significativo, in quanto la maggior parte della crescita sarà prodotta dai Paesi asiatici.
In parte, soprattutto negli anni più prossimi, questa tendenza sarà il risultato della sempre maggiore attrattività nei confronti di attività in outsourcing da altri Paesi, in primo luogo gli Stati Uniti. Ma ci sarà anche una quota consistente di investimenti domestici, soprattutto in Cina.
Nel tempo, spiega Jules Duga, Senior Research Scientist di Battelle, la crescita degli investimenti in ricerca e sviluppo garantita dall’outsourcing andrà scemando, ma sarà sostituita da una crescita di investimenti interni.
Comunque, gli Stati Uniti rimangono il Paese leader negli investimenti in R&D, con una previsione di 312,2 miliardi di dollari alla fine del 2005, più del doppio rispetto a Cina e Giappone. Nei prossimi anni, però, si prevede un ridimensionamento della leadership statunitense; infatti, la quota Usa sugli investimenti mondiali passerà dal 32,7% nel 2004 al 32% nel 2005, al 31% nel 2006.
Naturalmente, questo non vuol dire che gli Stati Uniti ridurranno i loro investimenti, ma che altri Paesi li aumenteranno.
Decisa sarà infatti la crescita della quota cinese, che passerà dall’11,8% nel 2004 al 13,6% nel 2006. Oltre alla Cine e all’India, anche Singapore e Corea saranno mercati molto interessanti per la R&D, mentre il Giappone non riuscirà a tenere il loro passo.
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7-
Cresce la povertà
La crisi e l’inflazione stanno progressivamente colpendo il nostro Paese. Le nostre industrie sono sempre più in crisi anche a causa delle importazione di prodotti esteri di tutti i tipi. In particolare la Cina ha invaso il nostro mercato anche con prodotti agricoli. Anche il commercio dell’elettronica denuncia una stasi, tanto che la vendita dell’usato tra i radioamatori ha ripreso quota.
Il Presidente della Repubblica Ciampi ha lanciato un grido d’allarme chiedendo agli italiani di acquistare prodotti del nostro Paese, ma come si spiega, ad esempio, che le macchine blu e quelle delle forze di polizia vengono acquistate in Germania quando Fiat, Alfa Romeo, Lancia, sono in crisi e mettono i propri dipendenti in cassa integrazione?
Nel 2004 è arrivata al 25% l’incidenza della povertà nel Mezzogiorno, con un aumento del 3,4% rispetto al 2003. E se il dato a livello nazionale è rimasto stabile all’11,7%, ciò è dovuto alla riduzione della povertà relativa al Nord (4,7%) e al centro (7,3%). Quindi, la forbice tende ad allargarsi. Si tratta dei dati resi noti dall’Istat.
Complessivamente vivono in condizioni di povertà 2.674.000 famiglie, pari a 7.588.000 persone, ovvero il 13,2% della popolazione nazionale.
La soglia al di sotto della quale l’Istat indica una situazione di povertà è di 551,99 euro mensili di consumi per le famiglie composte da una persona, di 919,98 per quelle di due persone, di 1.223,57 per quelle di tre, di 1.499,57 per quelle di quattro, di 1.747,96 per quelle di cinque, di 1.987,16 per quelle di sei, di 2.207,95 per quelle di sette o più.
Le Regioni che si trovano in una situazione migliore sono l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto, nonché la Provincia di Bolzano. In particolare tende a migliorare la situazione delle famiglie sostentate da un lavoratore autonomo e delle coppie tra i 55 e i 64 anni.
All’opposto, in Sicilia l’incidenza della povertà è del 29,9%, in Basilicata del 28,5%. Solo Abruzzo (16,6%) e Sardegna (15,4%) sono sotto la media del Mezzogiorno nel suo complesso. La situazione peggiore è quella delle famiglie numerose e delle famiglie con minori o anziani.
Infine, il rischio povertà, che coinvolge il 7,9% delle famiglie italiane. Si tratta di quei nuclei che si trovano appena al di sopra della soglia. “Per cui si può dire che siano sicuramente non povere solo l’80% delle famiglie, mentre il rimanente 20% può essere definito povero o a rischio povertà”, commenta Nicoletta Pannunzi, ricercatrice dell’Istat.
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8-
Da: ik0zcw Alberto [ik0zcw@virgilio.it]
ARTICOLO DEL GIORNALE IL TUSCOLO
SUI RADIOAMATORI DI FRASCATI
BENEMERITI TUSCOLANI
Il gruppo di radioamatori IocaIe svolge un importante . oscuro lavoro
La protezione civile viaggia nell'etere
Oltre cento gli iscritti alla sezione frascatana dell'Ari aperta in Via delle Tre Cannelle. Soddisfatto Trabucchi:
«il nostro impegno è stato premiato dal Comune. Facciamo prevenzione, controllo ma anche promozione»
di Giampaolo Ranaldi
Frascati - 22 agosto Ore 14.03. Una scossa di terremoto fa tremare litorale laziale e Castelli Romani.
All' Associaziane Radioamatori Italiana (Ari) di Frascati, in via delle Tre Cannelle 1, scatta subito l' ernergenza. I contatti con Roma, Fiumiciio, Anzio, Nettuno e Civitavecchia sono immediati. I radioarnatori dicono che non ci sono grossi danni alle cose, la gente e' in strada e un uomo anziano ha perso la vita a causa di una caduta. Vengono smentite notizie allarmistiche diffuse da emittenti locali. E' questo, al momento in cui scriviamo. l'ultimo inervento dì rilievo, nel quale il supporto dell'Ari Frascati si dimostrato preziosissimo. «Il terremoto è stato di magnitudo 4.8 - spiega il presidente dell'Ari Aldo Trabucchi - i radioamatori di Nettuno, tuttavia, hanno subito smentito notizie false diffuse da radio locali. Non ci sono stati crolli di case. Lo abbiamo subita riferito al circuito di informazione dei soccorsi. Abbiamo contribuito a mantenere la situazione
Foto di gruppo di alcuni degli iscritti aIl’Ari di Frascati
I radioamatori, in caso di grosse emergenze possono diventare i nodi centrali della catena di informazioni che, in terremoti, alluvioni e catastrofi danno voce a dispersi, unità di soccorso in difficoltà e luoghi irraggiungibili. L'ARI Frascati è attiva, ormai, dal lontano 1978. Nella nuovissima sede di via delle Tre Cannelle si contano oltre cento iscritti. «Siamo a tutti gli effetti un associazione di Protezione Civile, iscritti al Dipartimento Ministerile" - spiega Trabucchì - forse un po' meno visibili dell'altra associazione civile, il Gruppo Falco, ma non per questo meno attivi. Noi operiamo con le onde elettromagnetiche e le nostre radio> Siamo in contano continuo. Forniamo supporto di radio emergenza alla Protezione Civile». I radio amatori frascatani, quindi, vigilano costantemente nell'etere. Ma non solo> Contribuiscono anche a far conoscere monumenti, chiese, castelli a tutta la rete di radioamatori italiani. Hanno aderito, infatti1 all'iniziativa dei radioamatori piemontesi di Mondovì (Cn) «Castelli d'Italia». Andando sul sito internet www.arifrascati.it si possono vedere moltissimi castelli e monumenti della penisola e della provincia di Roma, nei paesi dei quali. i radioamatori hanno installato antenne e stabilito contatti radio per far conoscere a tutti l'arte e la bellezza dell'Italia. L'Ari Frascati, insomma, è una realtà più che affermata sul territorio.
«Nei prossimi mesi parteciperemo anche a simulazioni di soccorso e di emergenza - dice ancora Trabucchi - il numero degli aderenti aumenta sempre». Oltre al presidente che abbiamo già citato, nel consiglio direttivo, ci sono il segretario Claudio Sacchetti, i consiglieri Alberlo Devitofraneesco, Claudio Lucarini e Simone Bizzarri. L'Ari Frascati effettua spedizioni. raduni e incontri in Europa e in Italia su tutto ciò che riguarda le attività di radiotrasmissione. Presidente e soci sono a disposizione di chiunque voglia usare la radio per contatti, volontariato e collaborazione.
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9-
Parliamo un po’ in generale degli OM
Franz Falanga I3FFE IQRP#4
Era un po’ di tempo che avevo in mente di parlare degli OM, categoria alla quale appartengo ormai da una vita. Conosco i radioamatori in generale e parecchi radioamatori li conosco di persona spesso meglio di quelli che fanno la mia stessa professione, e quindi mi piacerà trattenermi sull’argomento. E’ da parecchio tempo che mi girava per la testa il desiderio profondo di parlare di una componente importante della mia vita quali i radioamatori. Il problema però era ed è, a chi parlare di tutto questo? A quelli che radioamatori non sono oppure a quelli che radioamatori sono?
E mi sono accorto che parlare di noi a gente che non è dei nostri, tutto sommato è come parlare al vento. Sarebbe come se un allevatore di lumache o un cercatore di tartufi, o un archeologo, parlassero del proprio interesse a persone a cui delle lumache, dei tartufi, delle tavolette con caratteri cuneiformi non gliene potrebbe fregare di meno.
Una verifica di quanto sto dicendo è che da moltissimi anni, sull’universo massmediatico, sia su quello cartaceo che su quello radio televisivo, di noi se ne parla pochissimo e quando se ne dovesse parlare, se ne parla in modo molto superficiale, oltre che inesatto, dando luogo a nostre (di noi OM) conseguenti arrabbiature solenni e a nostre smentite che però lasciano il tempo che trovano.
Per cui ho deciso che, se mi viene il desiderio di parlare di noialtri radioamatori, gli unici interlocutori privilegiati, gli unici interlocutori a cui mi rivolgerò sono e saranno i miei amici/fratelli radioamatori.
Ed eccomi qui pronto con un bell’argomento che ho per le mani e che voglio sottoporre all’attenzione di voialtri, noialtri OM.
L’argomento potrebbe avere come titolo “La buona educazione” oppure “I rapporti fra OM” oppure “Norme basiche di comportamento fra persone interessate alla radio” e così via di seguito.
Insomma ragazzi, bando alle chiacchiere, sto per parlarvi della educazione che riscontro quotidianamente nel nostro ambiente. Educazione della quale esporrò qui qualche esempio, per poi trarne delle considerazioni.
Come alcuni di voi sapranno, per aver avuto la cortesia di leggermi, ho segnalato diverse volte all’attenzione dei lettori che su RR, o su altre riviste del settore, avevo notato delle realizzazioni, dei progetti, dei comportamenti di OM, o altri fatti riguardanti comunque la nostra categoria, che mi avevano colpito positivamente e che quindi mi faceva piacere segnalare.
Ora, per esemplificare, mettiamo che io abbia scritto dieci articoli pieni di miei complimenti e apprezzamenti a persone o a gruppi che secondo me hanno o avevano onorato la nostra categoria.
La domanda che vi pongo è la seguente:
“Secondo voi quanti di questi gruppi o quante di queste persone mi hanno scritto ringraziandomi per avere ben parlato di loro?”.
Non sforzatevi, ve lo dico subito io:
Nessuno. Nessuno mai che, pur sentendosi lodato con enfasi ed ammirazione dal sottoscritto, mi abbia risposto. Anche con un semplicissimo ”Grazie Falanga sei stato molto gentile!”
Il fatto che queste persone non mi abbiano mai risposto, conoscendo me stesso, non mi ha intrigato più di tanto. Essendo però io un tecnico e sentendo quindi il bisogno di comprendere perché i fenomeni accadono, mi sono chiesto il perché di questo comportamento così incivile e così inspiegabile.
Allora mi sono subito reso conto che avevo di fronte a me due aggettivi, “maleducato” e “ineducato”, sui quali ragionare. Orbene, come tutti sanno “maleducato” significa che una persona è stata sì educata, ma in maniera negativa. È stata cioè educata male, donde maleducata. “Ineducato” invece significa che una persona non è stata per nulla educata, è cresciuta senza alcuna educazione. Ineducata, per l’appunto.
Il problema che mi si presentava davanti era: come definire le persone o i gruppi di persone che si erano comportati con me in maniera così poco ortodossa? Avevo incontrato delle persone o gruppi “maleducati” oppure “ineducati”? Il dilemma era intrigante e, vi dirò, non mi sono sforzato più di tanto per decidere in quale categoria inquadrare le persone o i gruppi. Il dilemma per ora me lo tengo sospeso e un giorno deciderò, se lo vorrò naturalmente, quale di queste due parole usare.
Che commenti fare sui comportamenti di queste persone o di questi gruppi che appartengono al mondo di noi radioamatori? Dire che il fatto mi ha intristito, che il fatto non mi ha meravigliato per nulla oppure che mi ha meravigliato parecchio, che un fatto del genere è un segnale dei tempi che stiamo attraversando, che mi sono incazzato, che ho deciso di non segnalare più persone o gruppi che mi hanno favorevolmente impressionato e che ho pensato che se avessi avuto dei figli e avessi visto un loro comportamento simile li avrei presi a pedatoni nel sedere perché così non ci si comporta bla bla bla bla? Che razza di commenti avrei dovuto fare a me stesso e a voi, miei cari lettori?
Nulla di tutto ciò miei cari amici, nulla di tutto ciò. Io sono grato a queste persone, a questi gruppi ineducati/maleducati (scegliete voi lettori) perché mi hanno dato la possibilità di navigare nel bel mare della lingua italiana, mi hanno dato la possibilità di circumnavigare il grande continente degli aggettivi, di esplorare pascoli a me familiari, quali quelli della scrittura. In altre parole mi hanno dato la possibilità di scrivere un altro brano per il mio caro amico Mattioli.
Per cui, ragazzi e gruppi da me citati, grazie di cuore per il vostro comportamento, comportamento che mi ha messo in grado di studiare, a mia volta, i comportamenti delle persone e dei gruppi, aumentando in me la certezza che il mondo del lavoro, della ricerca, delle persone che lo onorano, non sarà certamente mai vostro. I miei complimenti e, perché no, un bell’applauso mio personale. Continuate così. La società civile è un’altra cosa e voi non appartenete ad essa.
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ASSOCIAZIONE CARABINIERI RADIOAMATORI
C.O.T.A CARABINIERI ON THE AIR
PER AETHERA OMNI SERVO
Il giorno 5 Ottobre 2005, a Roma presso la sede della O.N.A.O.M.A.C. (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari dell'Arma dei Carabinieri), una rappresentanza della Associazione Carabinieri Radioamatori ha provveduto alla consegna nelle mani del Presidente O.N.A.O.M.A.C. Gen. C.A. Giuseppe Franciosa, della somma di Euro 1.200,00 quale ricavato al netto delle spese dell'organizzazione del 1° Diploma COTA.
Unitamente all'assegno devoluto
in donazione, è stato consegnato l'elenco nominativo (call + nome di battesimo)
dei 201 radioamatori italiani ed europei che hanno contribuito a tale
significativa raccolta ed una copia personalizzata del Diploma.
Inoltre è
stato consegnato un ulteriore assegno di Euro 135,00 corrispondente alla
trattenuta di Euro 1,00 da ogni quota associativa annuale degli attuali 135 soci
COTA.
Nella foto stto il titolo da sx
verso dx : Gen. Brig. CC Tito Baldo Honorati Ispettore Regionale ANC Marche,
I0CUL Franco Caldari Gen. Div. CC socio fondatore COTA, Gen. C.A. CC
Giuseppe Franciosa
Presidente O.N.A.O.M.A.C., IZ6FUQ Stefano Catena Presidente e socio
fondatore COTA, IZ6CRK Raffaele Cuomo socio
fondatore COTA
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Da: Giuffrida Sergio - MAR.A [Giuffrida.Sergio@gdf.it]
La domanda per il cambio di nominativo
Salve,
alcuni soci della sezione mi hanno chiesto chiarimenti sulle modalità per presentare la domanda di cambio nominativo in base all'art. 3 del nuovo decreto del 21 luglio. Approfitto dell'ospitalità del RadioGiornale per comunicare quali sono le perplessità che mi sono state sottoposte e spero che altri lettori del RadioGiornale comunichino ulteriori esperienze e abbiano qualche risposta utile.
Teoricamente la domanda, essendo una semplice formalità amministrativa, dovrebbe essere in carta semplice e invece i soci mi segnalano che viene richiesta la carta legale (non necessariamente la carta bollata ma anche la carta resa legale mediante l'apposizione di una marca del valore legale debitamente annullata con un timbro data).
Se supponiamo che il valore legale fosse richiesto per l'emissione di nuovi documenti non si capisce perchè non vengano richieste anche le foto da inserire sui nuovi documenti.
E ancora non è chiaro se la domanda di cambio nominativo provocherà l'invio della patente nel nuovo formato tessera o se verranno richiesti i vecchi documenti da aggiornare.
Ho contattato l'Ispettorato Territoriale per il Veneto per avere delucidazioni e, purtroppo, le risposte che ho ricevuto sono state evasive in quanto gli uffici del Ministero, ancora oggi, non hanno avuto direttive in merito.
Il fac simile di domanda è stato pubblicato da varie fonti e quindi ometto di ripeterlo.
Sarebbe utile che chi ha avuto informazioni più chiare le comunicasse tramite RadioGiornale.
TNX
73 de Iz3cnm Sergio
Sez. CISAR Marcon (VE)
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12-
Sabato 5 e domenica 6 novembre a Erba, in provincia di Como, presso il centro Lario Fiere appuntamento con la mostra mercato di elettronica professionale e di consumo che da quest’anno si chiama Expo Elettr
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13-
2° Gara di radiolocalizzazione
"Lago di Bracciano"
Anguillara Sabazia - 6 Novembre 2005
Ciao a tutti, come gia' fatto lo scorso anno, abbiamo organizzato una radiocaccia intorno al Lago di Bracciano per il giorno Domenica 6 Novembre 2005, con partenza ad Anguillara Sabazia (RM), ci si vede al parcheggio antistante il molo (dove parte il traghetto) tra le 8,30 e le 9,00.
Il pranzo successivo sara' in un ristorante di Anguillara. Se possibile datemi conferma, vi allego il regolamento. Diffondete la notizia agli interessati.
73 de
IK0OZC Stefano
I0IA Aldo
REGOLAMENTO
73 a tutti e buon divertimento !!!
Il Comitato Organizzatore
Aldo I0IA – Stefano IK0OZC
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Da Vincenzo Catania it9ecq
IT9AC ARI Trapani
Louis Vuitton, 32° Amerca’s CUP ACTS 8 & 9
I radioamatori della Sezione ARI “F. Di Marco IT9DTX” di Trapani in occasione del Louis Vuitton, 32^ Amerca’s CUP ACTS 8 & 9, sono presenti in aria con nominativo speciale II9AC su tutte le bande consentite, una QSL speciale sarà inviata a coloro che invieranno richiesta via bureau a IT9ECQ.
Le stazioni che invieranno il loro log con un numero superiore a dieci collegamenti, effettuati con OM di questa Sezione, riceveranno un simpatico attestato di partecipazione dell’evento. Termine utile dei collegamenti il 30 ottobre c.a.
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Da: Umberto Ferdinando Molteni I2MS
I GRANDI DELL'ELETTRICITA'
Rozing Boris L’vovič (1869 – 1933)
Rozing Boris L’vovič, fisico e tecnologo russo, inventore della Tv catodica. Brevettò e costruì il primo sistema televisivo e realizzò per primo la trasmissione dell’immagine televisiva.
Nasce a Pietroburgo il 5 maggio 1869, figlio di un funzionario di Stato. Consegue la laurea di Fisica nel 1891 presso l’Università di Pietroburgo. Studiando poi i fenomeni magnetici, avanza, nel 1893 l’ipotesi dell’esistenza di un campo magnetico proprio dei corpi ferromagnetici, riconosciuta poi l’esistenza venne chiamato campo di Rozing e di Weiss.
Pensa di poter realizzare la trasmissione a distanza di immagini, problema, secondo Rozing che si potrebbe risolvere non con metodi meccanici e non inerziali. Pensa di ricorrere all’impiego di un tubo a raggi catodici di K.F. Braun.
Elabora e brevetta quello che chiama "metodo per la trasmissione elettrica dell’immagine" e che costituisce il primo sistema di televisione catodica.
Composta da un sistema ottico e di specchi poliedrici rotanti per l’analisi del raggio luminoso con funzione di trasmettitore. Come ricevitore utilizza un tubo a catodo freddo. Per convertire i segnali luminosi in elettrici si serve di una cella fotoelettrica alcalina con effetto fotoelettrico esterno; la modulazione della luce è ottenuta mediante un diaframma.
Questo sistema lo collauda nel 1908 e tre anni dopo effettuava la trasmissione dell’immagine. Nel tubo a raggi catodici risultò visibile l’immagine di quattro linee chiare parallele.
Rozing perfeziona il sistema di trasmissione dell’immagine con modulazione "cinematica" dell’intensità; in base a tale sistema per trasmettere i punti più luminosi dell’immagine, il raggio esploratore sullo schermo del tubo a raggi catodici si sposta più lentamente.
Tra il 1913 e il 1917 costruisce apparecchi per la trasmissione a distanza di segnali elettrici. Nel 1924 inizia a lavorare nel laboratorio sperimentale di Leningrado dimostrando la sua grande capacità.
Rozing mette a punto un altro apparecchio composto da tubi a raggi catodici e celle fotoelettriche, tra i quali quello più interessante è l’apparecchio che, trasformando le oscillazioni luminose in segnali acustici, è in grado di permettere ai ciechi di leggere.
Cessa di vivere a Arhangel’sk il 20 aprile 1933.
Cordiali 73 Umberto Ferdinando Molteni i2ms
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Da IK8JZK Ruggero Billeri Napoli.
Onde e loro propagazione (settima parte)
Ai cari amici lettori prima di continuare dissertazioni sui principi di Radiotecnica la cui disciplina ha molti amanti, desidero continuare a raccontare storie di vita vissuta inerente il radiantismo. Nell'anno 1956 dalla Scuola trasmissioni (Cecchignola) Roma fui trasferito al sesto battaglione trasmissioni di C.A di stanza a Bologna (questo su mia richiesta in quanto primo classificato al corso di specializzazione). In questo reparto fui promosso Sergente e fui impiegato prevalentemente come installatore di ponti radio campali del tipo AN/TRC1 e AN/TRC8 e in questo periodo con un autocarro leggero unitamente ad un'equipaggio di 4-5 soldati ebbi modo di viaggiiare lungo e in largo su l'appenino tosco-emilano e spostandomi inoltre nella provincia del ravennate fin sulle alture della citta' di La Spezia e precisamente a Forte la Castellana, sulle alture di Lerici e Portovenere in questa localita' unitamente all'autista del mezzo volemmo fare uno scherzo al resto dei componenti l'equipaggio, siccome in questo forte aleggiava voce che fosse infestato da fantasmi, con continui lamnenti di anime trapassate e volemmo fare uno scherzo in tal senso e a tale scopo usammo un ricevitore del complesso ponte radio e un trasmettitore sempre dello stesso complesso sintonizzati sulla stessa frequenza e regolando lo squelch del ricevitore in modo che non vi fosse fruscio in assenza di portante nascondemmo detto ricevitore nelle segrete del forte occultando la linea di alimentazione elettrica del ricevitore, al microfono del trasmettitore ci stava un Sardo che seppe molto bene interpretare la parte dell'anima dannata (anche con effetti sonori come trascinare catene) che era costretta a vagare nelle segrete del Castello fino al Giudizio Universale e dicendo che era morto secoli addietro perche' passato a fil di spada. Il resto dei componneti l'equipaggio era all'oscuro di tutto ed i piu' impressionabili si dimostrarono due Napoletani che sul canale di servizio del collegamento in ponte radio chiesero esplicitamente al Comandante la Compagnia
di rientrare immediatamente in sede perche' il Castello era infestato da Fantasmi. Ci volle tutta la mia opera di persuasione per spiegargli che si trattava di uno scherzo. Nell'anno 1959 fui trasferito al Comando Nato di Bagnoli NA come sottufficiale delle trasmissioni ed il mio Comandante di Compagnia (sapendo che conoscevo la telegrafia) mi mando' presso il centro trasmittente di Licola NA. In questa sede feci conoscenza di trasmettitori telegrafici di notevole potenza e di antenne direttive mastodontiche montate su tralicci simili a quelle delle gru dei cantieri edili aventi la possibilita' di ruotare di 360 gradi per direzionarle dove era necessario. Il compito degli addetti al Trasmitter Site era quello di sintonizzare il trasmettitore alla frequenza dettata dal centro controllo, di orientare l'antenna in una determinata direzione mediante un quadrante graduato e stabilire i primi contatti con la nave in navigazione oppure il sito terrestre e passare la continuazione della tasmissione telegrafica all'operatore del Signal Corps USA addetto, il quale si trovava distante dal centro trasmittente e operava con il tasto telegrafico (mediante linea in cavo)dal centro in cui venivano ricevuti i messaggi telegrafici. Torniamo ai primi elementi di Radiotecnica ed eravamo rimasti alle Bobine ed ai loro
campi elettromagnetici.
Non si deve tuttavia cadere nell'errore di credere di poter ottenere la massima permeabilita' possibile, provvedendo semplicemente ogni bobina di un nucleo di ferro Il ferro dal punto di vista elettrico, non possiede
soltanto delle buone propieta', ma ne possiede anche di quelle cattive. Cosi' esso procura le cosiddette perdite per ISTERESI MAGNETICA e le perdite per CORRENTI PARASSITE. Nel primo caso si tratta del fatto che il campo magnetico alternato deve magnetizzare il ferro, prima, in una direzione e poi nell'altra. Cio' non avviene mai senza perdite, cioe' una parte dell'energia che sta nel campo magnetico viene sprecata inutilmente in calore. Le perdite per correnti parassite avvengono per il fatto che un nucleo di ferro racchiuso agisce come un avvolgimento di filo conduttore in circuito chiuso. Se in questo avvolgimento viene indotta una tensione per mezzo del campo magnetico, nel nucleo di ferro scorrera' una forte corrente vorticosa, detta corrente parassita, che naturalmente e' da calcolare come una perdita. Agli albori della radio si usavano bobine avvolte su supporti isolanti chiamati carta di Manilla o tubi di Pertinax su questi supporti isolanti di vario diametro venivano avvolte spire di filo ben accostate fra loro e di sezione diversa e il conduttore elettrico aveva l'isolamento in cotone o di smalto. Secondo il principio dettato allora e sempre valido, in cui in un circuito oscillante "la induttanza deve avere il valore piu' grande possibile rispetto alla capacita' posta nel circuito oscillatorio". Attualmente non vengono piu costruite bobine di quella fattura ma vengono usate bobine miniaturizzate con nucleo ferromagnetico chiammato "ferrite" che e' una polvere di ferro amalgamata con delle polveri ceramiche e dei collanti e prendono vari nomi tra cui Ferroxcube, Siferrit, Keraperm, e Dralowid. Si tratta di sostanze ceramiche fortemente amalgamate con ferro e che presentano un'alta permeabilta' magnetica e scarse dispersioni permettendo la costruzione di bobine in miniatura.
BOBINE PER BASSE FREQUENZE
Se le frequenze sono molto basse occorrono bobine di forma totalmente diversa. Si usa allora costruire il nucleo con lamierini di ferro. Questo tipo di costruzione si ha nei trasformatori ed autotrasformatori di tensione la cui frequenza puo' variare dai 50 ai 60 Hz. Simbolo elettrico della bobina, esso consiste nel disegnare in senso verticale o orizzontale delle spire con i relativi terminali di collegamento, se il disegno e' accompagnato parallelamente a delle linee in grassetto si ha il simbolo di una bobina con nucleo magnetico se detto simbolo sara' attraversato diagonalmente da una freccetta, il nucleo magnetico sara' variabile con possibilita' di variare il valore dell'induttanza mediante l'introduzione o l'estrazione a vite di un piccolo cilindro di ferrite. La bobina puo' essere altresi' variabile senza avere il nucleo ferromagnetico, in questo caso possono essere inserite piu' o meno spire dell'induttanza stessa mediante accorgimenti meccanici (esempio far ruotare la bobina con un cottatto che inserisce piu' o meno spire della stessa). Il valore dell'induttanza viene espresso in Henry in onore del naturalista inglese J. Henry, con la quale si puo' calcolare e distinguerle facilmente una dall'altra. Una bobina che abbia un'induttanza del valore di 1 Henry (H) e' gia' piuttosto grande. In Radiotecnica si impiegano per lo piu' bobine molto piu' piccole, di modo che si preferisce usare nei calcoli i sottomultipli Millihenry (mH) e microhenry (lettera muH). Il millihenry e la millesima parte di un Henry ed il microhenry e' la milionesima parte. Ai primordi della Radio come per la capacita' anche per l'induttanza la misura veniva espressa in centimetri, cosa oggi abbandonata.
TRASFORMATORI
Il funzionamento dei trasformatori si puo' comprendere senz'altro in base alla legge dell'induzione. Se avviciniamo una bobina, percorsa da una corrente alternata ad un'altra bobina ad una distanza tale che permetta alle linee di forza della prima bobina, di agire anche sulla seconda, verra' a formarsi ai capi della seconda bobina una tensione alternata. Possiamo cosi' trasportare la tensione alternata della prima bobina sulla seconda ed anche trasformare il valore. Una tale installazione si chiama TRASFORMATORE ed ha in Radiotecnica una grande importanza, come si vedra' in seguito. Se la prima bobina, ossia L'AVVOLGIMENTO PRIMARIO, ha un numero di spire uguale a quello della seconda bobina detto anche AVVOLGIMENTO SECONDARIO, le due tensioni saranno uguali. La situazione e' diversa, quando il numero delle spire nei due avvolgimenti e' diverso l'uno dall'altro. Ammettiamo per esempio, che la seconda bobina abbia un numero di spire doppio rispetto alla prima bobina. Il campo elettromagnetico alternato dell'avvolgimento primario genera in ogni spira dell'avvolgimento secondario una determinata tensione.
Poiche' tutte le spire saranno collegate uno di seguito all'altra vi si dovranno sommare anche le singole tensioni. percio' l'avvolgimento secondario produrra' una tensione tanto piu' alta, quante piu' sono le spire che l'avvolgimento secondario possiede. Per conseguenza la tensione dell'avvolgimento secondario puo' superare notevolmente quella dell'avvolgimento primario, questo quando soltanto l'eccitamento del campo elettromagnetico e' sufficientemente intenso.
In questo caso si parla di trasformazione in salita indicando sulle prese del trasformatore le rispettive tensioni d'ingresso e d'uscita. Se nell'avvolgimento secondario vi sono meno spire che nell'avvolgimento primario, si otterra' il risultato contrario. Se la tensione del secondario e' notevolmente piu' piccola della tensione del primario, si parlera' di trasformazione in discesa. Un trasformatore e' dunque un mezzo eccellente per elevare o abbassare la tensione alternata. Il rapporto del numero delle spire da il valore immediato del rapporto della tensione trasformata. Se, per esempio la tensione primaria e' di 100 volt. Si puo' dunque ottenere ogni desiderata trasformazione di tensione, scegliendo adeguatamente il rapporto del numero delle spire dell'avvolgimento. Ma la facile trasformabilita' dele tensioni non deve far pensare che, con la semplice distribuzione intermedia di un trasformatore si possa ottenere una potenza piu' alta di quella che potrebbe essere fornita da una sorgente di corrente. Se per esempio colleghiamo al secondario di un trasformatore una resistenza che assorba una potenza di 50 watt, il primario del trasformatore sottrarra' alla sorgente d'energia la medesima potenza. Con cio' le diverse tensioni ed i diversi avvolgimenti non cambiano nulla. Se la tensione e', per esempio
100 volt e la corrente primaria e' di 0,5 ampere
con una tensione secondaria di 1000 volt sull'avvolgimento secondario potranno scorrere solamente 0,05 ampere. In entrambi i casi il prodotto fra tensione e corrente dara' sempre 50 watt. Il valore dunque della potenza trasformata non cambia, si verifica che quando la trasformazione delle tensioni e' in discesa sul secondario abbiamo piu' basse tensioni ma correnti piu' forti, quando la trasformazione della tensione e' in salita sul secondario si avra' una piu' alta tensione e proporzionalmente una corrente piu bassa.
Con i trasformatori si possono TRASFORMARE non soltanto le tensioni e le correnti ma anche le RESISTENZE. Per comprendere cio' ci riportiamo all'esempio precedente. Nel primario avevamo una tensione di 100 volt con una corrente di 0,5 ampere. Secondo la legge di Ohm cio' corrisponde tuttavia ad una resistenza di 100:0,5=200 ohm, che ci possiamo immaginare al posto dell'avvolgimento primario. Per contro nel secondario troviamo una tensione di 1000 volt con una corrente di 0,05 ampere, la qual cosa corrisponde ad una resistenza di 1000:0,05=20.000 ohm. La resistenza del primario, dunque in certo qual modo e' stata elevata nel rapporto 20.000:200=100 volte. Questa propieta' ha reso il trasformatore particolarmente prezioso in radiotecnica, dove sovente si presenta il problema di trasformare delle resistenze in valore diversi.
RAPPORTO DI TRASFORMAZIONE
K=N1/N2=V1/V2=I2/I1=radice quadra R1/R2
GRANDEZZE PRIMARIO SECODARIO
numero spire.........N1..............N2 tensione.................V1..............V2
corrente..................I1...............I2
resistenza..............R1..............R2
I trasformatori, come i condensatori e le bobine, possono essere costruiti in diverse forme, a seconda dell'impiego a cui sono destinati. I trasformatori piu' semplici usati soprattutto per alte frequenze, consistono di due bobine con poche spire avvolte e poste ad una determinata distanza l'una dall'altra. Dovendo trasformare tensioni o correnti con basse frequenze, allora per la medesima ragione delle bobine dei trasformatori di alimentazione occorre anche per questi trasformatori un nucleo ferromagnetico. Come gia' detto, per le alte frequenze per aumentarne l'induttanza e quindi avvolgere meno spire possono essere usate delle ferriti che possono avere la forma di una matita e sul cui corpo vengono avvolte le spire per avere un trasformatore a radiofrequenza. Il simbolo elettrico dei trasformatori e dato dal disegno di due avvolgimenti a spirale accoppiati se queste due spirali sono separate da dei segni in grassetto significa che il trasfomatore e' con nucleo ferromagnetico Per poter valutare le propieta' elettriche di un trasformatore, si utilizza il cosiddetto RAPPORTO DI TRASFORMAZIONE esso ci indica di quante volte il numero di spire del primario e' piu' grande o piu' piccolo rispetto a quello del secondario.Se questo rapporto ha, per esempio il valore di 1:10, vorra' dire che il trasformatore ha al secondario 10 volte piu spire che al primario. Per contro un rapporto di trasformazione che sia 10:1 significa il contrario. Oltre a questo valore esistono in Radiotecnica altri dati importanti per caratterizzare elettricamente un trasformatore. Cosi', per esempio, l'induttanza dell'avvolgimento del primario o del secondario puo' essere di grande interesse. Ma su questo argomento ritorneremo piu' avanti quando tratteremo dei circuiti della Radio. Accenniamo qui anzitutto alla particolare importanza dei trasformatori nell'adattamento dei valori di resistenza. In Radiotenica si presenta sovente il compito di collegare in parallelo tre resistenze di determinate grandezze, in modo che si comportino come se su un'unica resistenza risultasse un massimo di tensione, potenza e corrente. Ma, come in seguito vedremo, e' necessario che le resistenze siano in rapporto reciproco ben determinato. Il rapporto giusto puo' essere ricavato nel modo migliore mediante trasformatori.
RESISTORI
I condensatori, le bobine ed i trasformatori costituiscono oltre ai conduttori, della cui importanza tratteremo piu' avanti, gli elementi fondamentali di un apparecchio Radio.
Sono anche i resistori, studiati in elettrotecnica, fanno parte degli elementi basilari dei circuiti delle radio. E' noto che un resistore contrappone una certa resistenza, una specie di attrito, al moto degli elettroni. La relazione fra tensione corrente e resistenza e data dalla LEGGE DI OHM. Come si sa' essa enuncia che la corrente (I) in una resistenza e' direttamente proporzionale alla tensione (V) ed inversamente proporzionale alla resistenza (R) e cioe' la corrente aumenta se aumenta la tensione e puo' aumentare ulteriormente se diminuisce la resistenza. Il simbolo che indica la misura della resistenza e' la lettera greca maiuscola OMEGA.
Generalmente nelle misure di resistenza si usano i multipli dell'Ohm il K = 1000 Ohm ed il MEGA=1.000.000 di Ohm, nulla vieta che per deboli correnti siano anche usati numeri decimali per indicare frazioni di Ohm.
RESISTENZA SPECIFICA
Non tutti i conduttori di elettricita si comportano allo stesso modo, generalmente i conduttori di elettricita' sono metalli e ognuno di questi metalli ha la sua resistenza specifica (indicata con la lettera greca RO) in funzione della lunghezza, della sezione del conduttore e della temperatura ambientale. Apposite tabelle stabiliscono la resistenza specifica di ogni conduttore di elettricita' la formula per calcolare la resistenza specifica e' la seguente: R=RO l/S dove RO (resistivita specifica del conduttore) l (lunghezza del conduttore in metri) S (sezione del conduttore in millimetri quadri) Si sa che i resistori vengono non poco riscaldati dal passaggio della corrente in essi. Percio' per un resistore di grandezza e forma determinate non bisogna superare una corrente massima, ossia una massima potenza. La massima potenza che puo' dissipare un resistore viene detta capacita' di carico ed e' misurata in watt (W) Se, poniamo
il caso, che la potenza che puo' dissipare un resistore sia di 5 watt, si avra' che la massima corrente che puo attraversare il resistore sara' di 1 ampere e la tensione non dovra' superare i 5 volt oppure anche una corrente di 0,1 ampere con una tensione di 50 volt. Quali siano i due valori possibili, sara' stabilito dal valore della resistenza in questione. Se questo, per esempio, e' di 5 Ohm con una tensione applicata di 5 volt il resistore avra' gia' il suo carico massimo, poiche' sara' percorso da una corrente di 1 ampere, la qual cosa corrisponde ad una potenza di 5 watt dove: (5 V X 1 A)=5W Se, per contro il resistore avesse il valore di 50 Ohm, la medesima potenza dissipata dal resistore potrebbe essere raggiunta con una tensione di 15,6 volt. Passera, cioe, una corrente di circa 0,316 ampere, cio' corrisponde nuovamente ad una potenza di V=15,6X0,316A=5W. Occorre fare queste semplici riflessioni, se vogliamo maggiormente penetrare nella comprensione dei circuiti radio.
POTENZA SVILUPPATA IN CALORE DA UNA RESISTENZA (effetto Joule)
P=RI al quadrato=V al quadrato/R=VXI =watt
R=resistenza (Ohm)
V=tensione (V)
I=corrente (A)
Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale
Da ik8jzk Ruggero NA
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18-
Da Franco i8qhe
NUOVA GRUPPO RADIOAMATORI
Tramite Radiogiornale desidero annunciare che è mia intenzione costituire un gruppo radioamatori pertanto vi invito visitare la
Homepage del gruppo: http://it.groups.yahoo.com/group/ARLCJ
ASSOCIAZIONE
RADIOAMATORI
LIBERA CALABRIA JONICA
Scopo
Mailing List destinata ai radioamatori, swl e bcl CALABRESI LUCANI PUGLIESI Agorà virtuale per scambio di opinioni, informazioni, curiosità e tutto ciò che serve al buon OM.
UNIRE TUTTI I RADIOAMATORI DA REGGIO CALABRIA A OTRANTO (Lecce) per organizzare visite a mostre mercato scambio visite TURISTICHE nelle tre regioni a turno Es: amici della Calabria organizzano per LUCANIA E PUGLIA, amici della puglia organizzano per LUCANIA E CALABRIA, amici della lucania organizzano per CALABRIA PUGLIA Dandone conoscenza a tutti i radioamatori di altre regioni
il TUTTO SENZA SCOPO DI LUCRO L'iScrizione gratuita come tutte le Mailing List
Cordiali 73 de i8qhe Franco Roseto Capo Spulico Cosenza
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19-
Da: Pietro [iv3ehh@tin.it]
Errata corrige
Siccome Murphy è sempre in agguato, di tanto in tanto capita che riesca a colpire e stavolta lo ha fatto ai danni del Webmaster del sito www.listai4awx.org
Infatti nella fretta di pubblicare l'organigramma dell'A.R.I. Nazionale sono incorso in un arrore di trascrizione dei consulenti tecnici di RadioRivista dove per errore è stato inserito il nominativo di IZ0FMA, questo purtroppo ha indotto un errore involontario anche sull'ultimo numero del Radiogiornale (che Paolo Mattioli ha voluto gentilmente e rapidamente approntare per informarci della composizione del nuovo direttivo ARI).
Vi assicuro che da ora il sig. Murphy dovrà stare molto attento perchè ora sarò molto più attento.
Ed ora permettetemi una battuta tratta dalle mie Murphy notes:
Quinta legge dell'inattendibilita
Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto ci vuole un computer.
73' de IV3EHH Pietro (Peter)
uno del Team IR3P - IQ3PN
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20-
MERCATINO RADIOAMATORIALE
Da: elbug [elbugg@aliceposta.it]
ORA PIU' CHE MAI RADIOTELEGRAFIA
Finalmente le prove pratiche di CW sono state abolite. E' stato per me sempre una inutilità far sostenere esami a velocità così basse, prima a 40 cpm e poi a 25. Velocità assolutamente oinsufficienti per potersi dedicare alla pratica della radioitelegrafia.
Le lezioni permettevano di apprendere l'alfabeto e i 10 numeri in assenza di rumore. Superati gli esami, fatte le dovute eccezioni, tutti si riversavano (e si riversano...) nella fonia, molto più semplice da praticare. La radiotelegrafia richiede un "tirocinio" che solo gli appassionati e volenterosi riescono a realizzare. Quindi, bassissima percentuale di nuovi radioamatori nelle frequenze relative alla radiotelegrafia. Nel passato era forse più facile raggiungere una buona preparazione in ricezione. Vi erano molte stazioni commerciali e militari che trasmettevano in radiotelegrafia. Quindi, con pazienza, ci si dedicava all'ascolto e qualcosa di positivo si otteneva.
Poi, pian piano, le queste emissioni sono scomparse e non c'è stata più la possibilità di ricevere il CW.
Per noi radioamatori non è che sia cambiato molto. Pochi si avvicinavano alla radiotelegrafia e pochi se ne avvicinano oggi.
C'è stata una vera e propria azione denigratoria nei confronti della radiotelegrafia, non solo dalle alte sfere (penso alle Associazioni e dalle case costruttrici), ma anche da parte di tanto OM datati che hanno creduto inutile il CW sin da quando hanno avuto la sospirata licenza. Motivi dichiarati: obsoleto, lento, poco pratico, fuori del tempo nell'era tecnologica, ecc. ecc.. Poi, cosa molto assurda, perchè praticare la radiotelegrafia quando i servizi militari e commerciali non l'hanno più in uso? Ma cosa c'entriamo noi con i servizi militari e commerciali per quanto riguarda il sistema delle comunicazioni? Il nostro è un Signor Hobby. La radiotelegrafia
non deve essere relegata a diventare la cenerentola del radiantismo, in considerazione che è stata la regina del radiantismo.
Ma tanti non hanno il coraggio di ammettere che , per esempio, i contest si fanno a velocità superiore a quelli in fonia, che i DX sono possibili da realizzare anche in condizioni precarie (QRM QRN QSB e potenza). e che una buona antenna e pochi watt danno risultati strabilianti.
Non voglio criticare chi ha tenuto corsi presso le sezioni (l'ho fatto anche io), ma la preparazione si risolveva ad insegnare a ricevere a velocità bassissime, per cui, il nuovo radioamatore, una volta in radio, si spaventava ascoltando velocità che andavano (e vanno) ad almeno il doppio di quelle ascoltate durante le lezioni.
Ora vorrei spiegare ancora una volta il mio Corso per come è strutturato. " CD-R" - 1170 Mb - 14 lezioni di base + 10 esercizi a velocità crescente - esercizi a 80 90 100 110 120 cpm - PDF -- abbreviazioni in uso - voci del codice Q - segni d'interpunzione e vocali accentate -- registrazione di collegamenti da me effettuati con commenti - dimostrazione video circa l'uso del verticale - mai pronunciata linea o punto durante il corso. Il primo CD è stato realizzato con tasto verticale ed il secondo col tasto elettronico. Una cosa è certa: nulla è stato lasciato al caso. Tutto segue un filo logico e non esistono indovinelli o quiz di nessuna specie. Il computer ha solo il compito di far ascoltare quanto è stato fatto con il tasto. E non ci sono libri che accompagnano i CD !!!!
PeR chi ne volesse sapere di più, mi può raggiungere:
elbugg@alice.it
Tel. 080 459 3200
Via Guglielmo Marconi 27 70010 Adelfia BA
Oscar i7ohp radiotelegrafia dal 1953 73 cordiali.-
Oscar Portoghese i7ohp
Via G. Marconi 27 70010 Adelfia (BA) t:080 4593200
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Da: Andrea [ik4vfb@yahoo.it]
Cerco unità TSU-6 per Kenwood, anche usata.
Per contatti : Andrea IK4VFB@YAHOO.IT
Andrea
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Da: iret.friuli [iret.friuli@libero.it]
VENDO:
- radio transmitter T-217/GR U.S. Army - COLLINS Radio Co., frequenza 220-400 MHz, senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 54 Kg, ecc.
[250 euro]
- radio receiver R-361A/GR U.S. Army - Garod Radio Corp. Brooklyn N.Y., frequenza 220-400 MHz, senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 27 Kg, ecc.
[150 euro]
- modulator-power supply MD-141A/GR U.S. Army - Radio Receptor Co.Inc. Brooklyn N.Y., senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 80 Kg, ecc.
[100 euro]
- Stazione operante da 220 a 400 MHz composta da:
n.1 radio transmitter T-217/GR U.S. Army - COLLINS Radio Co.;
n.2 radio receiver R-361A/GR U.S. Army - Garod Radio Corp. Brooklyn N.Y.;
n.2 modulator-power supply MD-141A/GR U.S. Army - Radio Receptor Co.Inc. Brooklyn N.Y.
Peso totale circa 270 Kg, solo apparati senza accessori, stazione acquistata tempo fa e mai utilizzata.
[tutto 600 euro]
- ricevitore BC 603 frequenza 20-27,9 MHz in FM, integro e completo, privo di modifiche radioamatoriali, alimentato dal dinamotore originale a 24V, ecc.
[da 35 euro]
- dinamotore DM-36 a 24V per BC 603-683 e non solo.
[15 euro]
- mascherina protettiva frontale per BC 603-683.
[10 euro]
- frontalino per BC 603-683 completo d'altoparlante, interuttori, ecc.
[15 euro]
- cassa posteriore in ferro per BC 603-683.
[5 euro]
- U.S.A.F. Synthesizer, elec freq model EN 358 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn., personalmente mai utilizzato, completo del suo power supply model EN 360 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn. - ingresso 117 V AC uscita 6,5-28-180 V DC.
[tutto 90 euro]
- armadio U.S.A.F., dimensioni circa 600x600xh1650 mm, personalmente mai utilizzato, composto da:
n.5 synthesizer, elec freq model EN 358 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn.;
n.5 power supply model EN 360 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn. - ingresso 117 V AC uscita 6,5-28-180 V DC.
[tutto 400 euro]
- amplifier AM-864/U Signal Corps U.S. Army, alimentazione 105-125/210-230 V AC, ecc.
[350 euro]
- generatore di barre a colori EP 872 - pal colour bar generator - strumento di misura elettronico D.H.M. Ing e Pontremoli - Milano UNADHM Italia, contenuto in valigetta di cuoio, ecc.
[50 euro]
- lumetron colorimeter model 401M, made in U.S.A., ecc.
[100 euro]
- U.S. cable fault locator detector James G.Biddle Co. - Philadelphia 7 P.A.
[100 euro]
- E313-A dell' Allen Electric & Equipment Co. - Michigan, made in U.S.A., ecc.
[100 euro]
- U.S.A.F. time code generator model HI-138BD/S Hyperion Industries Co.
[40 euro]
- base antenna modello MP-48 per Jeep U.S., seconda guerra mondiale, ecc.
[40 euro]
- sacca per trasporto stili d'antenna BG 56-A.
[50 euro]
- cavi RG 223/U intestati BNC, lunghezza 25-40 cm, ecc.
[2 euro cadauno]
- altoparlante a tromba in alluminio, grandi dimensioni, adatto ad uso esterno, probabilmente costruito negli anni '50.
[10 euro]
- mini paracadute militare forse per razzi di segnalazione.
[25 euro]
- zaino Esercito Italiano degli anni '60 utilizzato per portare vestiario.
[10 euro]
- maschera antigas di colore nero completa di supporto da schiena per bombola, spallacci, cinghie, ganci, tubi di collegamento, manometro, ecc.
[50 euro]
- dosimetro di radiazioni a forma di penna, con clips, scala da 0 a 150 R.
[10 euro]
- calcolatrice UNDERWOOD SUNDSTRAND product of Underwood Elliott Fisher Co. - protected by United States and foreign patents - made in U.S.A., completa, da restaurare, ecc.
[70 euro]
- calcolatrice ELETTROSUMMA 14 OLIVETTI, senza cavo d'alimentazione, completa, funzionante, esternamente leggermente sverniciata, ecc.
[50 euro]
- GAZZETTE UFFICIALI del REGNO D'ITALIA del 1921, 1922, 1923, 1925, 1926, 1929, 1936, 1939 e GAZZETTE UFFICIALI della REPUBBLICA ITALIANA del 1953.
[tutto 10 euro]
- libretti della LEGISLAZIONE ITALIANA del 1940 e 1941.
[tutto 15 euro]
- ciclomotore MILANI - GM/T (Tornese), anno 1971, motore Minarelli serie V1, 2 tempi, frizione automatica, monomarcia, colore arancione, manuale uso e manutenzione del motore, documenti, da restaurare, ecc.
[100 euro]
Esamino anche eventuali permute (preferibilmente con materiale radio surplus).
CERCO:
- per FT-277 della SOMMERKAMP / YAESU VFO esterno (FV-101/277), transverter per i 6 metri (FTV-650), altoparlante esterno (SP-101P/277P), frequenzimetro esterno (anche adattato), ecc.
- coppia valvole 6JS6C solo se nuove, funzionanti e a prezzo contenuto.
- per W.S. C12 accessori, alimentatore, cavi con connettori, ecc.
- per W.S. 19MK II cavi con connettori, mounting, G634C, ecc.
- per BC 348 cavo d'alimentazione originale, ecc.
- per BC 603-604 mounting, quarzi del trasmettitore, accessori, ecc.
- per BC altoparlante LOUDSPEAKER LS-3 o simili.
- per ricevitore GELOSO quarzo da 3500 KHz.
- schede IRET RT430039, RT430040, RT430067, RT430027, FS3A, ecc.
- mounting FT237.
- accordatore d'antenna manuale per HF a prezzo contenuto.
Inoltre cerco informazioni su:
test set-electron tube TV-7A/U; SIEMENS transmission measuring set 0,2 to 6 Kc/s REL 3K117C; ecoscandaglio THE SEAFARER MK II; ricevitore GELOSO G.4/215; ricevitore R-748/TRC-47; ricevitore COLLINS COL-46159 (del ricetrasmettitore TCS-5); ricevitore SAILOR 46TN; ricetrasmettitore SAILOR compact vhf RT204; ricetrasmettitore SAILOR compact vhf RT2048; ricetrasmettitore S.I.R.M.-SKANTI vhf radiotelephone TRP2500; ricetrasmettitore LABES SIRIO V12s; BC 620; BC 659; ricetrasmettitore Wireless Set 38MK; ricetrasmettitore Wireless Set 58MK I; Wireless Set BURNDEPT BE.201; WESTERN UNION TEL.CO. TELEFAX TRANSCEIVER 6500-A; FURUNO LC-90; R-4A/ARR-2; R89/ARN5A.
[ricerco anche accessori degli apparati sopra elencati]
Acquisto, se prezzi onesti, apparati, manuali, accessori e materiale vario della IRET.
Esamino ed eventualmente ritiro (anche in stock) vecchio materiale radio ricevente, trasmittente, ricetrasmittente, ex militare, surplus, accessori, antenne, manuali, strumenti, oggetti particolari, ecc. Contattatemi e valuteremo insieme ciò che disponete. Annuncio sempre valido.
Contattatemi ai recapiti qui sotto riportati... NON sono graditi sms per informazioni o contrattazioni riguardanti il materiale in vendita.
NON rispondo a telefonate con numeri anonimi o non visibili.
Begutachte und Kaufe alte Radio-, Weltempfänger, Sende- und Empfangsgeräte, Ex-Militärzubehör, Antennen etc. aus der Zeit des 2. Weltkriegs. Kontakt wenn möglich über e-mail. Wir können dann gemeinsam das Material begutachten und beuerteilen.
Pregledujem in po moznosti tudi prevzamen radijske sprejemnike, oddajnike, bivso vojasko opremo z dodatki, antene, prirocnike, elektronske naprave, posebne predmate itd. Kontaktirajte me (najraje preko e-maila) in bomo skupaj ovrednotili to kar imate (govorim samo italijansko). Oglas je casovno neomejen.
IW3 SID - Andrea tel. [+39] 3477669354(ore pomeridiane) e-mail: iret.friuli@libero.it
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