Radiogiornale 159

 

Anno V – 28 giugno 2006

 Questo è il nostro sito web  http://www.radiogiornale.org

PER PRELEVARE TUTTE LE COPIE

DEL RADIOGIORNALE

 

Sommario:

  1 – La risposta del Presidente dell’ARI I4AWX;

  2 – La Terra ha la febbre;

  3 – Il Radar italiano; 

  4 – La città futura;

  5 – Automobili a Idrogeno;

  6 – Attivazione nuovo DCI ARI Frascati;

  7 – A.R.D.F. Campionato di radiolocalizzazione;

  8 – Attenti al Bluetooth;

  9 – Cellulari usa e getta;

10 – Un po’ di buonumore;

11 – Radio Trasmittente tedesca S – B 1;

12 – Stazioni costiere italiane;

13 – Isoradio, la radio in macchina;

14 – Frequenze satelliti meteorologici;

15 – Mercatino radioamatoriale;

16 – Informazioni.

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1- 

Da: i4AW X [i4awx@email.it]

 

Dopo la lettera di Armando Mondello IW9ETQ

la risposta del Presidente dell’ARI I4AWX

 

Caro Armando,

Ringrazio Te e ringrazio il Radiogiornale, come sempre assai attento ai problemi "veri", e cioè quelli che interessano lo sviluppo del radiantismo in Italia.

La modifica che ha eliminato l'incompatibilità è stata approvata all'AG di Varese a larghissima maggioranza, il che conferma che questo era il desiderio ed il comune sentire della quasi totalità gli associati.

L'atteso cambiamento non potrà che portare cose buone in futuro, ne sono certo.

Con i migliori 73,

 

Luigi Belvederi, I4AWX

 

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 2-

Studio negli Stati Uniti, la National Academy of Sciences

ha ricostruito le temperature medie di ben due millenni

La Terra ha la febbre

"Mai così caldo in duemila anni"

 

La Terra ha la febbre: la sua temperatura, infatti, è la più alta degli ultimi duemila anni. E la colpa è degli uomini. Lo dimostra una ricerca della National Academy of Sciences, secondo la quale "le attività umane sono responsabili del surriscaldamento del pianeta".

 

L'istituto americano che ha ricostruito la media delle temperature degli ultimi duemila anni. Scoprendo che il surriscaldamento è un fenomeno recente, imputabile alla sempre maggiore produzione di gas serra. Ma non è solo il calore in sè a preoccupare gli scienziati, ma le sue conseguenze: un altro studio, della National Science Foundation, indica infatti il riscaldamento globale come colpevole di circa le metà degli uragani che si sono abbattuti sul Nord-Atlantico, nel corso del 2205.

 

Ma come hanno fatto gli scienziati a ricostruire le temperature di due millenni, senza che fossero disponibili dati che si possono ottenere soltanto oggi, grazie agli strumenti moderni? Per riuscirci, l'istituto ha creato un team di 12 esperti di climatologia che hanno studiato gli anelli degli alberi, i coralli marini, sedimenti lacustri e ghiacciai.

 

Così gli scienziati hanno combinato i dati raccolti e hanno concluso, "con un alto indice di sicurezza, che gli ultimi decenni del ventesimo secolo sono stati i più caldi degli ultimi 400 anni e potenzialmente degli ultimi millenni". Anche se, hanno ammesso, un'analoga ondata di calore c'è stata anche intorno all'anno Mille.

 

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 3-

Purtroppo arrivò troppo tardi per difenderci dagli anglo-americani

 al fronte e nelle città morti e distruzioni erano ormai immani!

IL RADAR ITALIANO

Lince Lontano (Lince Grande)

 

Prototipo di radar rotante costruito dalle Officine S.Giorgio di Pistoia

 

L' idea di concepire sistemi per la rilevazione di oggetti mediante radioonde fu intuita fin dai primi anni del nostro secolo. Dagli studi di Hertz sulle onde elettromagnetiche alle prime esperienze di Hulsmeyer attraverso i primi esperimenti compiuti nel 1931 negli Stati Uniti e in Inghilterra, si giunse infine alle prime applicazioni pratiche nel 1940 in Gran Bretagna influenzate ed accelerate daeli eventi bellici.

In Italia fu Marconi a suggerire nel 1922 la possibilità di utilizzare le onde corte per il radiorilevamento di oggetti e nel 1933 eseguì alcuni esperimenti presso Roma alla presenza delle piu' alte cariche militari. Le ricerche continuarono a cura dell'Istituto Superiore delle Trasmissioni del Genio ma non con l'impegno e i fondi stanziati, nello stesso periodo nei paesi anglosassoni e in Germania. Nel nostro Paesesi svolsero' cosi' ricerche di limitata entita' cercando di acquisire nel frattempo dati ed informazioni sugli studi in atto nelle altre nazioni. Fu anche deciso di impegnare nella ricerca la Marina Militare poichè si individuò nelle artiglierie navali il principale campo di applicazione del radar, ma la Marina non accolse la proposta di rinunciare alla costruzione di un incrociatore per devolvere alle ricerche sul radar le somme così risparmiate. Si giunse così, a guerra iniziata, alle prime indirette rivelazioni sull'esistenza del radar sulle navi inglesi in conseguenza degli scontri navali notturni che si risolvevano inspiegabilmente a favore delle navi alleate. Furono in particolare le due battaglie del 12 ottobre l940, in cui gli italiani persero tre unità e gli inglesi nessuna, e di Capo Matapan del 29 marzo 1941 risoltasi in un'ecatombe di navi italiane, che fecero riprendere gli studi sul radar e ne accelerarono i tentativi di applicazione pratica. Ad essi contribuì, fra l'altro, la caduta in mano italotedesca nel giugno 1942 della città libica di Tobruch ove, insieme a grandi quantità di materiale bellico, furono rinvenuti anche alcuni modelli di radar terrestri inglesi. A questi tentativi e a queste ricerche, in parte italiane e in parte derivate dai modelli inglesi, è collegato un momento della vita e della produzione delle Officine Meccaniche San Giorgio di Pistoia, alle quali fu commissionata, nel 1942, la realizzazione di due prototipi di radar terrestri da installare sulle coste e nei pressi degli aeroporti in funzione antiaerea. La scelta non era casuale poichè le Officine facevano parte del gruppo San Giorgio di Genova che fin dagli anni precedenti alla prima guerra mondiale si era dedicato alla produzione di sistemi ottici e di puntamento per la Marina Militare. Nel periodo tra le due guerre la produzione si era ancor più specializzata comprendendo dai semplici cannocchiali ai collimatori per aerei, ai congegni di puntamento e di mira per complessi navali, ai telemetri a coincidenza e stereoscopici antiaerei fino alle centrali automatiche antiaeree e navali. Sulla base di queste esperienze nel 1942 fu costituito un pool d'aziende costituito dalla Borletti di Milano, dalla Galileo di Firenze e dalla San Giorgio di Genova, denominato BGS, per la costruzione di radar e la San Giorgio destinò la produzione alle sue officine pistoiesi. La Galileo aveva la funzione di capofila e il suo Ufficio Studi elaborava i disegni dei progetti mentre Borletti e San Giorgio avevano il compito della realizzazione pratica dei primi quantitativi, circa venti, di due tipi di radar.

I prototipi furono denominati "Lince piccolo" o vicino e "Lince grande" o lontano e distinti in base alla distanza massima su cui operavano. Il Lince piccolo, di tipo parabolico, operava fino a 60 chilometri di distanza, era di studio e progettazione italiana e fu completato alla fine del 1942. I1 Lince grande, di tipo a piastra rotante, operava fino a 120 chilometri di distanza e i suoi disegni erano stati copiati dal modello inglese rinvenuto a Tobruch. L'apparecchiatura fu portata in Italia, smontata e riprogettata e della sua lavorazione nelle Officine San Giorgio rimangono la documentazione fotografica dell'unico esemplare parzialmente realizzato e una circostanziata testimonianza del tecnico incaricato alla lavorazione, Alfiero Santini, esponente, fra l'altro, dell'organizzazione clandestina antifascista di fabbrica. La produzione iniziò nel febbraio 1943 e prevedeva un sistema di difesa contraerea basato sull'uso del Lince lontano posto sulla costa per l'avvistamento degli aerei fin da 120 chilometri e in collegamento sia con le centrali di tiro delle navi

Lince Vicino (Lince Piccolo): radar di tipo parabolico che con il Lince vicino posizionato all'interno del territorio nei pressi degli aeroporti. I due apparecchi erano quindi complementari e l'aereo individuato dal primo veniva consegnato all'altro che ne proseguiva l'individuazione fino all'abbattimento. Dei due il Lince lontano aveva una struttura decisamente complessa ed avanzata ed era costituito da una cabina poggiata su quattro zampe ruotante a 360 gradi e delle dimensioni di circa m. 3 x 6 x 6. A1 di sopra di essa era posta un'antenna ruotante a 180 gradi costituita da una lamina d'alluminio traforata e recante 48 bipoli con punta in argento; la lamina era incernierata nel punto più alto ed era dotata di due bilancieri in basso. All'interno della cabina un operatore princiaple e due collaboratori operavano con un'apparecchiatura elettrica costruita dalla SAFAT e con un apparecchio scompositore quota-distanza denominato ALIDADA che forniva tutti i dati sugli aeroplani in volo. I lavori procedettero con regolarità e speditezza se si pensa che le foto documentano lo stato del radar all'agosto 1943 e la caduta del Fascismo nel luglio non modificò i piani di lavoro. L'armistizio dell'8 settembre e la successiva occupazione tedesca dello stabilimento portarono invece a un rallentamento dei lavori boicottati, come tutta la produzione, dall'opposizione di fabbrica. Così mentre il Lince piccolo fu sperimentato nei primi mesi del 1943 all'aeroporto di Novara, la produzione del Lince grande fu interrotta, quando mancava solo da posizionare l'apparecchiatura elettrica, dai bombardamenti alleati su Pistoia che nel Gennaio 1944 distrussero lo stabilimento San Giorgio. Nel successivo trasferimento per opera dei tedeschi degli impianti nel nord Italia il radar, per le sue dimensioni, non fu spostato, rimase nei capannoni ormai ridotti in macerie e fu smontato al momento della ripresa dell'attività alla fine del 1944. Si concludeva così un capitolo della ricerca e della tecnologia italiana sul radar che si sarebbe riaperto con altri risultati ed impieghi nell'Italia del dopoguerra.

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 4-

Il petrolio sta finendo!

LA CITTA’ FUTURA

 

H2pia, la città che non inquina. Il suo unico tesoro è l'idrogeno

Completamente sostenibile, sorgerà nel 2007 in Danimarca

Un circuito virtuoso basato sull'energia pulita e rinnovabile

 

H2PIA è una città nella quale gli abitanti producono da soli l'energia che consumano, una comunità di individui che vivono di idrogeno e che dividono spazi comuni nei quali creano, immagazzinano e consumano energia pulita e rinnovabile. H2PIA è la prima città al mondo interamente ad idrogeno, un'isola felice, e anche un progetto da realizzare. Un'utopia? Sembrerebbe di no: la costruzione di questa città prenderà il via nel 2007 in Danimarca ma il luogo esatto è ancora da decidere.

 

Pensate che sia un progetto visionario che in fondo non vi riguarda? Forse è utile ricordare che nel 2023 la popolazione mondiale dovrebbe aumentare di circa il 24% e il numero di autovetture presenti sul territorio globale crescerà del 50%. La produzione di petrolio necessaria a soddisfare una tendenza di questo tipo dovrebbe quindi salire del 66%. Uno scenario che inevitabilmente imporrà delle scelte.

H2PIA è un esempio di quelle che si definiscono città sostenibili, ovvero luoghi destinati ad assicurare un benessere bilanciato fra consumo e inquinamento, e basa il suo funzionamento sul combustibile del futuro: l'idrogeno. La sua applicazione più diretta avviene tramite le celle a combustibile, dall'inglese fuel-cell, o pile combustibili, dispositivi elettrochimici che permettono di ottenere elettricità da idrogeno ed ossigeno senza nessun processo di combustione termica. Gli unici sottoprodotti del processo sono acqua e calore.

 

L'intera struttura di H2PIA funziona attraverso le pile combustibili consentendo così di ridurre le emissioni di anidride carbonica, di sopperire alla crescente crisi del petrolio, al conseguente e vertiginoso aumento dei prezzi e di arginare le lobby delle nazioni che lo producono. Le celle a combustibile esistono già a partire dagli anni Novanta e vengono utilizzate nei sistemi di riscaldamento, ecco perché la sfida di H2PIA non sembra poi così utopistica.

 

Il progetto prevede la realizzazione di un'intera comunità urbana - composta da abitazioni, uffici, negozi ed automobili - abitata da cittadini comuni che hanno scelto di vivere in una società non inquinata. Le infrastrutture saranno concepite e costruite in una nuova formula per permettere alla migliore tradizione architettonica di abbracciare le esigenze che le tecnologie ad idrogeno comportano.

 

Ecco spiegato perché H2PIA non ha proprio la struttura di una città ordinaria. Si compone infatti di diverse unità e nuclei abitativi. Il centro nevralgico della città è H2PIA Public. Immediatamente fuori dal centro urbano vengono posizionati pannelli solari e turbine a vento che forniscono energia ed idrogeno per la città. L'energia rinnovabile, solare ed eolica, viene distribuita direttamente agli abitanti. Quella in eccesso viene immagazzinata per essere poi trasformata in idrogeno quando sole e vento scarseggiano. Public è proprio il luogo dove avviene questa trasformazione, è lo svincolo per l'acquisto, la produzione e la distribuzione di idrogeno ed energia. Contiene una centrale di riscaldamento combinato e un impianto di produzione elettrica fatto di celle a combustibile. Qui è possibile anche fare il pieno di idrogeno per le automobili che sfruttano l'impianto a fuel cell. Altro luogo importante della città è H2PIA Share dove si trovano negozi, uffici pubblici e aree di ricreazione. Rappresenta il borgo della città, il villaggio commerciale.

 

Per quanto riguarda le zone residenziali queste vengono divise in tre categorie a seconda delle esigenze degli abitanti: Villa Unplugged, letteralmente abitazione staccata, è destinata alle famiglie che amano la libertà e la versatilità. La casa non è allacciata alla centrale elettrica cittadina, sono gli stessi abitanti a gestire la produzione d'idrogeno destinato al riscaldamento domestico e all'alimentazione delle automobili. Il nucleo abitativo si trova in campagna per permettere di sfruttare la natura e gli spazi aperti.

 

Succede il contrario ai residenti di Villa Plugged, che non devono preoccuparsi della produzione di energia dato che possono sfruttare al 100% quella prodotta dalla centrale situata in H2PIA Public. Gli abitanti di Plugged sono prevalentemente giovani.

 

La terza e ultima soluzione abitativa è Villa Hybrid che, come dice il nome, è la fusione delle due proposte precedenti. I residenti di Hybrid possono scegliere di produrre autonomamente la propria energia o di connettersi alla rete centrale. Le abitazioni sono lussuose, panoramiche e destinate a famiglie benestanti che utilizzano prevalentemente auto ad idrogeno che, anche da ferme, producono idrogeno che inviano alla centrale tramite dei condotti. Per questo Villa Hybrid può garantire riserve di energia all'intera città in caso di bisogno.

 

Dietro al progetto di H2PIA si nasconde un team di giovani aziende e di istituzioni danesi che condivide una visione comune di società. Una società basata sul principio di libertà, dove gli abitanti non dipendano dal petrolio, e si servano di energia pulita, ovvero l'idrogeno è prodotto da sole e vento. Una società dove prevalga la creatività, in cui pubblico e privato sperimentano soluzioni ecologiche. H2PIA è un progetto che cerca di espandersi rapidamente verso un panorama internazionale, cercando di abbracciare l'intenzione dichiarata dai paesi industrializzati di muoversi verso la cosiddetta economia dell'idrogeno. Una missione decisamente difficile, se non impossibile. Loro intanto ci provano.

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 5-

Presto in circolazione i primi prototipi

AUTOMOBILI A IDROGENO

L'idrogeno come carburante delle automobili del prossimo futuro. Cominciamo subito col dire che non si tratta di una fonte d'energia bensì di un vettore energetico, già utilizzato come propellente per le navicelle spaziali. Sulla Terra l'idrogeno non è presente allo stato puro ma legato in composti come l'acqua e gli idrocarburi. Deve quindi essere prodotto tramite reforming o elettrolisi.

 

Quando saranno vendute le prime automobili a idrogeno? Nei prossimi cinque anni vedremo in circolazione le prime automobili ibride a idrogeno, è di questa idea l'economista statunitense Jeremy Rifkin. Secondo l'economista, la concentrazione del petrolio in aree geopolitiche instabili, la sua futura scarsità e il crescente problema dello smog cittadino spingeranno ad accelerare l'introduzione dell'idrogeno come carburante "sostenibile". Le case automobilistiche hanno investito soprattutto sulla tecnologia fuel cell, speciali sistemi a celle di combustione da cui scaturisce l'energia elettrica per muovere i veicoli con motore elettrico. Fa eccezione soltanto la casa tedesca BMW che ha avviato la progettazione e la produzione delle automobili a combustione diretta di idrogeno, annunciando anche la commercializzazione in forma ibrida entro il 2007. General Motors prevede invece l'inizio della commercializzazione dei primi modelli a idrogeno a partire dal 2010.

 

Le automobili a idrogeno non inquinano. Da un punto di vista ambientale le automobili a idrogeno hanno il grande vantaggio di non avere emissioni inquinanti ma soltanto vapore acqueo. Saranno la soluzione definitiva ai problemi dello smog urbano e del conseguente impatto sulla salute dei cittadini.

 

Come sarà prodotto l'idrogeno? Oltre ai viaggi spaziali l'idrogeno ha trovato applicazione nella produzione dell'ammoniaca e del gas di città. Con molta probabilità questi settori industriali saranno quelli privilegiati ad ospitare la filiera produttiva dell'idrogeno. Nel reforming l'idrogeno viene estratto dai combustibili fossili producendo però in forma concentrata le emissioni inquinanti evitate dallo scarico delle automobili. L'altra strada per produrre idrogeno è il processo di elettrolisi per scindere l'acqua in atomi di idrogeno e di ossigeno. Quest'ultimo processo produttivo non è inquinante ma richiede una grande quantità di energia per funzionare. In base alle indiscrezioni dei governi l'energia per l'elettrolisi potrebbe essere fornita dalle centrali nucleari e dalle energie rinnovabili in modo pulito. In entrambi i casi si evitano emissioni di gas serra in atmosfera.

 

La distribuzione delle stazioni di servizio a idrogeno. Un aspetto critico per la diffusione dell'idrogeno come carburante sarà l'adeguamento della rete distributiva. Fin quando non esisteranno stazioni di servizio a idrogeno sarà poco probabile che decolli il mercato delle automobili Hydrogen pure se in presenza di prodotti tecnologicamente competitivi. La creazione, o più realisticamente l'adeguamento, della rete potrebbe diventare un vincolo non indifferente per la diffusione della mobilità tramite idrogeno. Shell completerà la conversione delle stazioni di servizio alla distribuzione capillare dell'idrogeno tra il 2015 e il 2025. Questa osservazione rafforza l'idea che la futura filiera produttiva dell'idrogeno vedrà privilegiare soprattutto il settore petrolchimico da cui dipende l'attuale distribuzione delle stazioni di servizio.

 

In conclusione dovremo pertanto attendere pochi anni per guidare un'automobile a idrogeno. Per una completa sostituzione del parco circolante saranno necessari diversi decenni in cui vedremo circolare contemporaneamente automobili a idrogeno, gas GPL o metano, benzina, diesel e biodiesel.

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 6-

Da: ik0zcw Alberto [ik0zcw@virgilio.it]

 

 ATTIVAZIONE NUOVO DCI

ARI FRASCATI

 

 

Sopra la foto della Torre di Monte San Giovanni in Sabina DCI-RI077 IQ0FR/p attivata domenica 11 Giugno 2006 dalla sezione A.R.I. di Frascati con nominativo IQ0FR/p operatori: I0DJV Aldo. IK0ZCW Alberto, IW0GBO Franco, I0PNM Massimo, IZ0FBN Claudio, IZ0GRR Davide, IW0HOE Fabrizio, IW0BMC Franco, IK0LKM Aulo.

 

 

La foto all'arrivo a Monte San Giovanni in Sabina RI 11/6/2006 da sinistra a destra: IK0ZCW, IW0GBO, IZ0FBN, I0DJV, IZ0FVD, IW0HOE

 

'73 IK0ZCW Alberto Devitofrancesco consigliere A.R.I. 00.05 sezione di Frascati www.arifrascati.it  www.radiomercato.com Forum Radio e Accessori

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 7-

 

 A.R.D.F.

 

Campionato di Radiolocalizzazione

Lombardia – Piemonte – Canton Ticino

 

Domenica  2 LUGLIO 2006

 

La gara si svolgerà nel parco della foce del fiume  Magliasina

a

CASLANO

Canton Ticino

I partecipanti si troveranno al posteggio della COOP di Caslano in Via Stazione entro le ore 9.00

FREQUENZA DI AVVICINAMENTO  145.325

 

Ore 9.00     RITROVO DEI CONCORRENTI

 

Ore 9.30   ISCRIZIONI

 

Ore 10.00 /12.00 gara

 

Seguirà premiazione e pranzo

 

MENU

Trittico di affumicati in Carpaccio

( pesce spada – tonno – salmone )

 

Crespelle agli asparagi e gamberetti

 

Filetti di orata ai funghi porcini

Con contorno

 

Macedonia di frutta fresca e gelato

 

Acqua – Vino – Caffè – Digestivo

 

20 €uro ( tutto compreso )

Per raggiungere la località

Per coloro che provengono da Varese: seguire le indicazioni per Ponte Tresa; passata la Dogana proseguire per la direzione Lugano. Dopo ca. 2 Km. svoltare a destra , superati i binari , proseguire diritto in direzione del centro paese dopo ca. 300 mt. sulla destra, trovate il posteggio della COOP

Per coloro che provengono dall'autostrada Chiasso - Lugano: uscita Lugano Nord direzione Ponte Tresa.

Passate i paesi di BIOGGIO - AGNO - MAGLIASO e dopo aver superato due rotonde,dopo ca. 500 metri svoltate a sinistra; superati i binari,proseguire diritto in direzione del centro paese dopo ca. 300 mt. sulla destra, trovate il posteggio della COOP

 

RICORDARSI I DOCUMENTI D‘IDENTITA‘

 

 prenotazione obbligatoria entro venerdi 30 Giugno a : presidente@ardf.info

 

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 8-

 ATTENTI AL BLUETOOTH

Come gli 007 contro virus e worm . L'indagine, in varie zone di Milano, è durata un giorno intero e ha rilevato oltre 1.400 tra cellulari e smartphone attaccabili

 

UN'INDAGINE con metodi da 007 per smascherare i possibili attacchi a telefoni cellulari e smartphone attraverso bluetooth, uno dei protocolli più diffusi di comunicazione senza fili. L'idea di questa "prova sul campo" - e la sua attuazione a Milano - è merito dei ricercatori di F-Secure e Secure Network, due aziende specializzate in soluzioni e servizi di sicurezza informatica. Un'indagine diretta che ha prodotto dati tutt'altro che rassicuranti per gli utenti.

 

Il necessario per questo esperimento era racchiuso in un semplice trolley da viaggio di medie dimensioni, (foto sotto) che è stato chiamato "BlueBag". Al suo interno è stato piazzato un sistema di rilevamento in grado di identificare dispositivi bluetooth presenti nel raggio di 150 metri. Insomma, un vero e proprio laboratorio di ricerca viaggiante che ha consentito di condurre il test senza dare nell'occhio, anche nelle zone più affollate. L'obiettivo non era stabilire la percentuale di utenti "distratti" rispetto al totale dei possessori di cellulari, ma semplicemente di valutare i danni potenziali che un aggressore - o anche un ignaro utente infettato - potrebbe provocare.

Il BlueBag

 

FieraMilanoCity (durante Infosecurity 2006), centro commerciale Orio Center, stazione metropolitana Cadorna, centro direzionale Assago MilanoFiori, stazione centrale di Milano, aeroporto di Malpensa, Politecnico di Milano (sede Leonardo): queste le zone prescelte, molto diverse tra loro proprio per verificare se e come variasse la presenza di dispositivi mobili potenzialmente vulnerabili, che, a loro volta, possono essere causa del diffondersi dell'epidemia.

 

L'esperimento è stato volutamente concentrato cellulari o smartphone (e nella rete è finito anche qualche computer) con bluetooth attivo e in modalità visibile, nella condizione quindi di essere più vulnerabili. L'indagine è durata circa 24 ore (per l'esattezza 22 ore 58 minuti), "spalmata" su 7 giorni scelti tra febbraio e marzo. Sono stati ben 1405 i dispositivi con bluetooth attivo e in modalità visibile, tra cellulari e smartphone (1312), PC/notebook (39), palmari (21), navigatori satellitari (15), stampanti (5) e altri dispositivi (13).

 

Da notare come sia proprio il cellulare lo strumento prediletto per la tecnologia bluetooth e di conseguenza anche meno sicuro: nel quadro che ha delineato questa indagine, un programmatore di virus avrebbe avuto potenzialmente a disposizione oltre 1300 tra cellulari e smartphone in meno di 24 ore. Tutti da infettare, tutti egualmente indifesi e a loro volta possibili propagatori di virus.

 

E' interessante notare che 313 telefonini identificati dalla "BlueBag" avevano attivo il servizio OBEX Push, normalmente presente su tutti i cellulari e smartphone e usato per il trasferimento di informazioni (ad esempio biglietti da visita) o di file e applicazioni. Un servizio che, proprio perché consente il trasferimento di file, rischia di essere un pericoloso canale di propagazione di virus e worm.

 

 

La "BlueBag" è stata utilizzata in modalità "honeypot", ovvero un sistema messo a punto per essere usato come "esca" per proteggersi da attacchi informatici. Per esca si intende la possibilità di ricevere informazioni sugli attacchi, la loro frequenza e tipologia. Una "honeypot" non contiene mai informazioni reali ma simula una situazione reale in modo da attirare i pirati informatici. Rimane infatti visibile nell'ambiente e in ascolto, pronta a ricevere qualsiasi richiesta di connessione effettuata da dispositivi infetti catalizzandoli su di sé. Lo scopo? Scoprire e "catturare" quei worm che girano nei vali dispositivo e provare a smascherare i suoi autori.

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 9-

Arriva il cellulare di carta

in Tetra Pak usa e getta

Costerà pochissimo e si potrà comprare ovunque. Da un équipe di designer tutta orientale il telefonino pensato per chi viaggia

 

ROMA - Chi viaggia spesso per lavoro lo sa: Paese che vai scheda telefonica che sei costretto a comprare. Ma "Paper Says", l'invenzione della Yanko Design, potrebbe stravolgere il concetto stesso di telefonia mobile. E' un'idea tutta orientale: i designer rispondono ai nomi di Chia-Liang Hsu, Yi-Ting Chen, Jun-Lin Fu, Chih-Chieh Lee, Chun Chia Hsu, Allen Huang.

 

In pratica si tratta di un prototipo di telefono cellulare con il guscio in carta Tetra Pak, quella generalmente uilizzata per i contenitori del latte. Un cellulare come tutti gli altri, stesse componenti interne, ma un contenitore davvero innovativo. E naturalmente super leggero.

 

A detta dei suoi inventori "Paper Says" è destinato a spopolare. Perché in primo luogo sarà estremamente economico, viste le componenti a basso costo, e potrà essere acquistato in aeroporti, musei e aziende private. Per questo potrà sostituirsi alle schede locali che le persone abituate a spostarsi all'estero conoscono bene: schede convenienti per quel Paese, ma poi praticamente inutilizzabili altrove. Infine, non essendo un oggetto costoso e potendolo comperare un po' ovunque, non importerà se verrà smarrito, rotto o sporcato, se ne potrà sempre comprare un altro. Sarà un cellulare "usa e getta".

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 10-

Un po’ di buonumore!

QUANDO I CASTELLI NON SERVIVANO AI DIPLOMI !

 

 

1947, D.Olivieri-Nisa-P.Redi

la scheda

 

Il testo

I personaggi di questa canzone

ve li hanno inventati gli autori.

Se c'è attinenza con delle persone,

scusate gentil signor...

Qui si parla di una tale

che baciar una sera si fe'

da una guardia forestale

il cui nome è De Rossi Giosuè.

.

Voi non la conoscete, ha gli occhi belli...

chi?

Eulalia Torricelli da Forlì...

Voi non la conoscete ha tre castelli...

chi?

Eulalia Torricelli da Forlì...

Un castello per mangiare,

un castello per dormire,

un castello per amare,

per amare De Rossi Giosuè.

Voi non la conoscete, ha gli occhi belli...

chi?

Eulalia Torricelli da Forlì...

 

Seconda parte, secondo programma...

 

Eulalia riposo non ha...

Dice a De Rossi: "Parliamone a mamma..."

Ma l'altro risponde:"Va là!..."

Poi la cosa si ingarbuglia

si ingarbuglia e sapete perchè?...

Con il treno che va in Puglia è partito Giosuè...

Vuol morire Eulalia Torricelli...

uè!...

E mangia i zolfanelli di Giosuè...

Fa testamento e lascia i tre castelli...

uè!...

A chi non ha castelli come me!

Un castello lo dà a Nisa...

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 11-

Da IK8JZK Ruggero  Billeri Napoli. 

www.ruggerobilleri.it

 

RadioTrasmittente tedesca S-B 1

 

Alla meta' degli anni 50 fui inviato a fare il servizio militare presso la caserma Masini, in una traversa di via Stefano nei pressi dei giardini Margherita nella citta' di Bologna dove era ubicata questa caserma. Caserma piuttosto piccola ed era sede del sesto Battaglione trasmissioni territoriale. Detto Battaglione svolgeva compiti di telecomunicazioni per il territorio di competenza. In questa caserma era rimasta installata la Stazione Radio trasmittentente di cui in oggetto ed installata dai tedeschi durante la seconda Guerra Mondiale e per l'esattezza dopo l'8 settembre 1943 quando fu costituita la

Repubblica di Salo'. Questa trasmittente Radio funzionante su Onda Media con tanto di sala insonorizzata per gli annunciatori,  serviva a tenere informata e dare direttive alla popolazione della Dotta citta' di Bologna. Per la potenza che poteva irradiare (1 KW) questa stazione Radio trasmittente era di dimensioni ragguardevoli con valvole termoioniche (triodi) dell'altezza di di 50 cm.

il corpo che conteneva la trasmittente era in alluminio presso-fuso. La tensione anodica era pittosto elevata circa 3000 volt ed era rettificata con diodi a vapore di Mercurio. L'antenna era a sviluppo verticale con traliccio reticolato. Un gruppo elettrogeno a partenza automatica da 10 KW poteva supplire alla mancanza di energia elettrica dalla rete commerciale. Comunque un bel pezzo d'antiquariato, immagino quando il Comando Tedesco informava la popolazione di Bologna di un'imminente incursione aerea da parte degli Anglo-Americani: AKTUNG.... AKTUNG!!!!

 

Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale

 

Da ik8jzk Ruggero NA

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 12-

Stazioni Costiere italiane

Località

ID

MF kHz

VHF ch (automatici)

Cagliari

IDC

2680

16-25-26-27

Porto Cervo

IPK

-

16-25-26-27-28-85-86 (66-78-88)

Porto Torres

IZN

2719

16-25-26-27-87 (84)

Genova

ICB

2722-2642-1667

16-07-20-25-27-28-82-83

Livorno

IPL

2591-1925-2458

16-26-27-61-84 (63-82)

Civitavecchia

IPD

1888-2710-2458

16-25-26 (27-64)

Roma

IAR

-

16-25-26-27

Napoli

IQH

-

16-25-26-27 (25-27)

Messina

IDF

2789

16-25-26-27

Palermo

IPP

1852

16-25-26-27 (27)

Trapani

IQM

-

16-25-26-27-84-85-88

Mazzara del Vallo

IQQ

2211-2600-1883

16-25-26-27 (25-26)

Augusta

IQA

2626-1643

16-25-26-27 (26)

Lampedusa

IQN

1876

16-25-26-27-84-85

Crotone

IPC

2663

16-25-26-27-84 (25)

Bari

IPB

2579-1771

16-25-26-27-62-64 (62-64)

Pescara

IPE

-

16-25-26-27

S. Benedetto del Tronto

IQP

1855

-

Ancona

IPA

2656

16-25-26-27-84 (25-84)

Ravenna

IPN

-

16-25-26-27

Venezia

IPN

2698-1680

16-25-26-27-66-87

Trieste

IQX

2624

16-25-26-27-28-85 (85)

 

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 13-

LA RADIO IN MACCHINA

ISORADIO

autostrada

tratti serviti

A1

da Piacenza Nord a Roma Est
da Valmontone a Colleferro
da Anagni a Pontecorvo
da Caianello a Napoli

A3

da S.Giovanni a Cava de' Tirreni
da Atena Lucana a Lagonegro Sud
da Mormanno a Sibari
da Spezzano Terme a San Mango d'Aquino

A4

da Torino a Chivasso Ovest
da
Rondissone a Novara (*)
da Arluno a Milano Est (*)
da Agrate a Verona Est
da Montebello a Vicenza Est (*)

A5

da Torino Nord a volpino
da Pont San Martin ad Aosta

A7

da Tortona a Genova Bolzaneto

A10

da Genova a Ventimiglia

A11

da Firenze Ovest a Pisa Nord

A12

da Genova Est a Sestri Levante (da Sestri a Sarzana non sono servite le gallerie)
da Sarzana a Pisa Centro
da Civitavecchia Sud a Maccarese-Fregene (**)

A13

da Bologna Interporto a Ferrara Nord

A14

da Bologna Borgo Panigale a Bologna Casalecchio
da Castel San Pietro a Imola
da Faenza a Cesena
da Pesaro Urbino a Poggio Imperiale
Da Cerignola a Bitonto

A16

da Grottaminarda a Cerignola

A21

da Piacenza Ovest a Brescia Centro

A22

da Affi a Verona Nord
da
Reggiolo Rolo a Carpi

A23

da Gemona a Pontebba

A24

da Roma a Carsoli
da L'Aquila Ovest ad Assergi

A25

da Valle del Salto a piscina
da Cocullo a Sulmona (***)
da Scafa a Pescara

A26

da Borgomanero a Casale Monferrato (*)
da Santhià a Vercelli Ovest (*)
da Ovada ad Alessandria Ovest

A30

da Nola a Castel San Giorgio

A31

da Vicenza Nord a Piovene (*)

A32

da Torino ad Avigliana
da Salbertrand a Bardonecchia

frequenze di ISORADIO:
103.3
MHz
(*) 103.2
MHz
(**) 103.45 MHz
(***) 103.7 MHz
a Milano, Novara, Vercelli e Vicenza 103.2 MHz
a
Roma 103.45 MHz
Le gallerie delle autostrade A24 e A25 non sono servite

 In rosso i tratti autostadali serviti da ISORADIO :

ISO
RADIO viene anche trasmesso sulla rete DAB (Digital Audio Broadcasting)

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14-

Frequenze satelliti meteorologici

Satelliti Polari

Analogico

Satellite      Frequenza (MHz)        Modo

NOAA 15         137.500                       APT

NOAA 17         137.620                       APT

NOAA 18        137.100                APT

Meteor 2-21    137.850 - 137.400      APT

Meteor 3       137.850                APT

Okean 4        137.000                APT

Sich 1         137.400                APT

Digitale

Satellite       Frequenza (MHz)               Modo

NOAA 12         1698.0                 HRPT

               1691.0                 WEFAX/LRIT

NOAA 14         1707.0                HRPT

NOAA 15         1702.5                HRPT

NOAA 16         1702.5                HRPT

NOAA 17         1707.0                HRPT

NOAA 18        1698.0                 HRPT

FengYun 1C      1700.4                CHRPT

FengYun 1D      1700.4                CHRPT

Seastar         1702.5                SeaWifs

Satelliti Geostazionari

Europa e Africa

Satellite              Dati

Meteosat 7             HRI 1694.5 MHz, Wefax 1691 e 1694.5 MHz

Meteosat 6              HRI 1691 MHz

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 15-

MERCATINO RADIOAMATORIALE

 

Da: marino tinelli [marinotinelli@virgilio.it]

 

VENDO: trasformtori 3KVA PRIM 220 SECONDARI 1000- 2000-3000 V(ALTRE TENSIONI A EICHIESTA STESSO PREZZO)

TRASFORMATORI1,5 KVA PRIM 220 SEC.500-1000-1500(ALTRE A RICHIESTA STESSO PREZZO

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TRASFORMATORI DI USCITA AUDIO PER UN SOLO TUBO,DISPONIBILI VARIE IMPEDENZE PRIMARIE,SEC 8 OHM (FINO ESUURIM,SCORTE, EURO 30.OO)

 

TRASF ALIM PER RADIO ANTICHE (QUASIASI TENSIONE EURO 30

 

RIPARAZIONE E COSTRUZIONE  DI TRASFORMATORI PER TUTTE LE ESIGENZE DI OM ED OBBISTI

MARINO I0MKW E.MAIL TRASFORMATORI @VIRGILIO.IT

             p.e Marino C.Tinelli

costruzione- riparazione- trasformatori

                tel 0763 624 015

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Da: iret.friuli [iret.friuli@libero.it]

 

VENDO:

- ricetrasmettitore I.R.E.T. PRC 747 frequenze HF in AM/CW/SSB, simile al PRC 247, accordatore d'antenna automatico entrocontenuto, alimentazione 24 V, colore verde, completo di contenitore in metallo per pacco batteria, griglia di protezione sul frontale, ecc.

[600 euro]

 

- radio transmitter T-217/GR U.S. Army - COLLINS Radio Co., frequenza 220-400 MHz, senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 54 Kg, ecc.

[200 euro]

 

- radio receiver R-361A/GR U.S. Army - Garod Radio Corp. Brooklyn N.Y., frequenza 220-400 MHz, senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 27 Kg, ecc.

[100 euro]

 

- modulator-power supply MD-141A/GR U.S. Army - Radio Receptor Co.Inc. Brooklyn N.Y., senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 80 Kg, ecc.

[80 euro]

 

- Stazione operante da 220 a 400 MHz composta da:

 n.1 radio transmitter T-217/GR U.S. Army - COLLINS Radio Co.;

 n.1 radio receiver R-361A/GR U.S. Army - Garod Radio Corp. Brooklyn N.Y.;

 n.2 modulator-power supply MD-141A/GR U.S. Army - Radio Receptor Co.Inc. Brooklyn N.Y.

Peso totale circa 240 Kg, solo apparati senza accessori, stazione acquistata tempo fa e mai utilizzata.

[tutto 400 euro]

 

- ricevitore BC 603 frequenza 20-27,9 MHz in FM, integro e completo, privo di modifiche radioamatoriali, alimentato dal dinamotore originale a 24V, ecc.

[con dinamotore da 40 euro-senza da 20 euro]

 

- mascherina protettiva frontale per BC 603-683.

[10 euro]

 

- frontalino per BC 603-683 completo d'altoparlante, interuttori, ecc.

[15 euro]

 

- cassa posteriore in ferro per BC 603-683.

[5 euro]

 

- U.S.A.F. Synthesizer, elec freq model EN 358 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn., personalmente mai utilizzato, completo del suo power supply model EN 360 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn. - ingresso 117 V AC uscita 6,5-28-180 V DC.

[tutto 60 euro]

 

- piatto giradischi Crezar Stereo Duetto.

[20 euro]

 

- U.S. cable fault locator detector James G.Biddle Co. - Philadelphia 7 P.A.

[100 euro]

 

- E313-A dell' Allen Electric & Equipment Co. - Michigan, made in U.S.A., ecc.

[100 euro]

 

- U.S.A.F. time code generator model HI-138BD/S Hyperion Industries Co.

[20 euro]

 

- per I.R.E.T. PRC 638, 650, 677, 738, 838 e simili, cuffia originale completa di microfono e pettorale.

[30 euro]

 

- base antenna MP-48, nuova, mai utilizzata, fabbricata durante la seconda guerra mondiale, ancora nel suo imballo originale che non è mai stato aperto, nel periodo bellico veniva installata sulle Jeep U.S., ecc.

[100 euro]

 

- base antenna MP-48, usata (caratteristiche come la precedente), non perfetta, ecc.

[60 euro]

 

- sacca BG 56-A per trasporto stili d'antenna della base MP-48, completa di 5 stili vari, ecc.

[50 euro]

 

- cavi RG 223/U intestati BNC, lunghezza 25-40 cm, ecc.

[2 euro cadauno]

 

- altoparlante a tromba in alluminio, grandi dimensioni, diametro massimo circa 450 mm, adatto ad uso esterno, probabilmente costruito negli anni '50.

[10 euro]

 

- mini paracadute militare forse per razzi di segnalazione.

[20 euro]

 

- zaino Esercito Italiano degli anni '60 utilizzato per portare vestiario.

[10 euro]

 

- zainetto U.S. ML GAS MASK M9.

[20 euro]

 

- maschera antigas di colore nero completa di supporto da schiena per bombola, spallacci, cinghie, ganci, tubi di collegamento, manometro, ecc.

[15 euro]

 

- dosimetro di radiazioni a forma di penna, con clips, scala da 0 a 150 R.

[10 euro]

 

- proiettore per diapositive GAF 502 autofocus, perfetto, con telecomando a filo.

[30 euro]

 

- calcolatrice elettrica UNDERWOOD SUNDSTRAND product of Underwood Elliott Fisher Co. - protected by United States and foreign patents - made in U.S.A., completa, da restaurare, ecc.

[20 euro]

 

- calcolatrice elettrica ELETTROSUMMA 14 OLIVETTI, senza cavo d'alimentazione, completa, funzionante, esternamente leggermente sverniciata, ecc.

[20 euro]

 

- calcolatrice meccanica SUMMA 15 OLIVETTI, priva dello sportellino superiore, meccanicamente da rivedere, ecc.

[20 euro]

 

- GAZZETTE UFFICIALI del REGNO D'ITALIA del 1921, 1922, 1923, 1925, 1926, 1929, 1936, 1939 e GAZZETTE UFFICIALI della REPUBBLICA ITALIANA del 1953.

[tutto 10 euro]

 

- libretti della LEGISLAZIONE ITALIANA del 1940 e 1941.

[tutto 15 euro]

 

- ciclomotore MILANI - GM/T (Tornese), anno 1971, motore Minarelli serie V1,  2 tempi, frizione automatica, monomarcia, colore arancione, manuale uso e manutenzione del motore, documenti, da restaurare parzialmente, ecc.

[35 euro]

 

Esamino anche eventuali permute (preferibilmente con materiale radio surplus).

 

CERCO:

- per FT-277 della SOMMERKAMP / YAESU VFO esterno (FV-101/277), transverter per i 6 metri (FTV-650), altoparlante esterno (SP-101P/277P), frequenzimetro esterno (anche adattato), ecc.

 

- coppia valvole 6JS6C solo se nuove, funzionanti e a prezzo contenuto.

 

- per W.S. C12 accessori, alimentatore, cavi con connettori, ecc.

 

- per W.S. 19MK II cavi con connettori, mounting, G634C, ecc.

 

- per BC 348 cavo d'alimentazione originale, ecc.

 

- per BC 603-604 mounting, quarzi del trasmettitore, accessori, ecc.

 

- per BC altoparlante LOUDSPEAKER LS-3 o simili.

 

- BC 605 e BC 606.

 

- per ricevitore GELOSO quarzo da 3500 KHz.

 

- mounting FT237.

 

- BG 96, BG 108, BG 185, BG 135, ecc.

 

- accordatore d'antenna manuale per HF a prezzo contenuto.

 

- piatti Tecnics sl 1200 o 1210 (anche guasti).

 

Inoltre cerco informazioni su:

test set-electron tube TV-7A/U; SIEMENS transmission measuring set 0,2 to 6 Kc/s REL 3K117C; ecoscandaglio THE SEAFARER MK II; ricevitore GELOSO G.4/215; ricevitore R-748/TRC-47; ricevitore COLLINS COL-46159 (del ricetrasmettitore TCS-5); ricevitore SAILOR 46TN; ricetrasmettitore SAILOR compact vhf RT204; ricetrasmettitore SAILOR compact vhf RT2048; ricetrasmettitore S.I.R.M.-SKANTI vhf radiotelephone TRP2500; ricetrasmettitore LABES SIRIO V12s; ricetrasmettitore SALVATOR R.T. Naval-Radio; BC 620; BC 659; ricetrasmettitore Wireless Set 38MK; ricetrasmettitore Wireless Set 58MK I; Wireless Set BURNDEPT BE.201; WESTERN UNION TEL.CO. TELEFAX TRANSCEIVER 6500-A; FURUNO LC-90; R-4A/ARR-2; R89/ARN5A.

[ricerco anche accessori degli apparati sopra elencati]

 

Acquisto, se prezzi onesti, apparati, manuali, accessori e materiale vario della IRET.

 

Esamino ed eventualmente ritiro (anche in stock) vecchio materiale radio ricevente, trasmittente, ricetrasmittente, ex militare, surplus, accessori, antenne, manuali, strumenti, oggetti particolari, ecc. Contattatemi e valuteremo insieme ciò che disponete. Annuncio sempre valido.

 

NON sono graditi sms per informazioni o contrattazioni riguardanti il materiale in vendita.

NON rispondo a telefonate con numeri anonimi o non visibili.

Per eventuali spedizioni, i pagamenti saranno da effettuarsi anticipatamente preferibilmente con vaglia postale. NON invio in contrassegno.

 

Begutachte und Kaufe alte Radio-, Weltempfänger, Sende- und Empfangsgeräte, Ex-Militärzubehör, Antennen etc. aus der Zeit des 2. Weltkriegs. Kontakt wenn möglich über e-mail. Wir können dann gemeinsam das Material begutachten und beuerteilen.

 

Pregledujem in po moznosti tudi prevzamen radijske sprejemnike, oddajnike, bivso vojasko opremo z dodatki, antene, prirocnike, elektronske naprave, posebne predmate itd. Kontaktirajte me (najraje preko e-maila) in bomo skupaj ovrednotili to kar imate (govorim samo italijansko). Oglas je casovno neomejen.

 

IW3 SID - Andrea

tel. [+39] 3935830296 - [+39] 3474907504 (ore pomeridiane)

e-mail: iret.friuli@libero.it

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  16- 

INFORMAZIONI

 ATTENZIONE agli allegati!

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Pertanto coloro che desiderassero collaborare a questa iniziativa, tramite Internet, facendo pervenire i propri scritti  agli altri radioamatori  della lista volontaria dotati di indirizzo E-Mail, possono usufruire  di questo servizio, che noi provvederemo gratuitamente a ritrasmettere a tutti  gli altri iscritti , a nome dell'interessato.

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Si citano pertanto i seguentii dati per conoscenza:

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Nome dell'editore o di chi cura direttamente l'edizione dell'opera: Paolo Mattioli I0PMW – Roma Viale Leonardo da Vinci 114.