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Numero 183 - Anno VI – 15 Settembre 2007
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Sommario:
1. La “congiura” dei Boiardi;
2. Il rispetto delle regole è il sale della Democrazia;
3. L’Ham-Radio che non vorrei…;
4. Il “raggio della morte” di Guglielmo Marconi;
5. Dal telefono all’elettricità, la vita senza più fili;
6. XIV Mostra scambio di Scandicci;
7. Italian Navy Coastal Radio Station Award;
8. Bolletta telefonica più trasparente;
9. Anche l’elettrosmog diventa un affare;
10. Associazione Corpo Emergenza Radioamatori;
11. La Rete Radiomobile Regionale R3 dell’Emilia Romagna;
12. Fiere Mostre e Convegni;
13. Quirra Island Field Day 2007;
14. Kolbe Day 2007;
15. La pila del futuro è di carta;
16. Sony e la batteria allo zucchero;
17. Cellulari: il decalogo delle bufale;
18. Emozione;
19. Trasponder nazionale o Sistema Echolynk?;
20. VIRUS: attenti a Skype;
21. A.R.D.F.;
22. Mercatino Radioamatoriale;
23. Informazioni.
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1.
RINNOVAMENTO necesse est!
La “congiura” dei Boiardi
Come devono essere le moderne associazioni riconosciute:
nozioni generali nel rispetto della Legge
Vediamo quali sono gli elementi concreti del contratto di associazione che lo differenziano da altri contratti Anzitutto possiamo individuare lo scopo: lo scopo dell'associazione è quello di soddisfare i bisogni di natura ideale, o comunque non economica, dei propri membri.
Che l'associazione non abbia finalità di lucro emerge dalle disposizioni di legge in materia: anzitutto i conferimenti degli associati sono fatti a fondo perduto, non avendo diritto l'associato alla restituzione di quanto aveva versato al momento dello scioglimento del rapporto e in secondo luogo i beni che residuano dall'eventuale estinzione dell'associazione non possono essere divisi tra gli associati, ma devono essere devoluti ad enti che perseguono finalità analoghe a quelle dell'associazione estinta.
Lo scopo di natura ideale dell'ente non è in antitesi col fatto che spesso l'associazione esercita un'attività economica, purché questa attività sia il mezzo per raggiungere lo scopo. Quindi non c’è nessun bisogno, a meno che non ci siano finalità “occulte” (!), di costituire società come l’Ediradio per le pubblicazioni e per Radiorivista, o altre strane strutture anche a livello decentrato, di creare questo sistema di “scatole cinesi” in quanto la legge è chiara: tutti gli introiti devono servire a promuovere gli scopi associativi e quindi ne devono godere gli associati in servizi, iniziative, anche la possibile diminuzione delle quote annuali, a condizione che tutte le attività siano comprese in un bilancio unico.I soci poi di queste società, trovandoci in presenza di un Ente Morale ed avendo i dirigenti la qualifica dell’irresponsabilità, dovrebbero essere gli iscritti, i quali (SIC) avrebbero dovuto firmare dal notaio l’atto costitutivo, cosa che non è mai avvenuta, per cui viene da domandarsi di chi è l’Ediradio?
Un altro elemento che caratterizza l'associazione riconosciuta, oltre allo scopo, è la sua struttura: si parla a questo proposito di rapporto associativo a struttura aperta, intendendo con ciò riferirsi al fatto che nuove parti possono intervenire nell'associazione già costituita senza che questo comporti un cambiamento nell'atto costitutivo, e potendo quindi l'associazione raggiungere, a causa delle continue adesioni, anche un numero illimitato di membri.
Collegato a questo è anche il principio detto della "porta aperta", secondo il quale possono entrare a far parte dell'associazione tutti coloro che hanno interessi dello stesso tipo (Radioamatori) di quelli che portarono alla costituzione del rapporto associativo: ciò non vuol dire che i terzi, che nutrono questo genere di interessi (essere appunto Radioamatore), possano vantare il diritto di entrare nell'associazione, poiché trattandosi di un contratto, la proposta di adesione può essere respinta, e non c'è obbligo da parte dell'associazione di accettarla, ma vuol dire che sarebbe illecito l'atto costitutivo che vietasse l'ingresso di nuovi soci o che lasciasse al mero arbitrio degli amministratori la facoltà di decidere in merito alle nuove ammissioni. Quindi l’attuale metodo non è consono ai dettami del Codice Civile.
Infine bisogna sottolineare che l'associazione è caratterizzata da una propria struttura tipica, che si compone obbligatoriamente di due soli organi: l'assemblea e gli amministratori.
E' l'assemblea, formata da tutti gli associati, l'organo diretto a formare la volontà del gruppo e ad assumere le decisioni: ciascuno associato, per mezzo del voto, contribuisce alle deliberazioni che vengono prese a maggioranza e che determinano l'attività dell'associazione. Quando l’associazione è a carattere nazionale, le assemblee delle Sezioni locali eleggeranno, in modo proporzionale al numero degli iscritti, i delegati portatori di eventuali posizioni diverse, che parteciperanno all’Assemblea Generale. Non è previsto dal Codice Civile un’Assemblea Generale composta da regionali, anche perché eletti a loro volta da delegati delle sezioni, non da tutti gli iscritti delle sezioni della regione riuniti insieme e si ha quindi l’anomalia giuridica di delegati che a loro volta delegano il loro potere ad altri delegati, che tra l’altro, seconda anomalia, sono sempre gli stessi per cui di fatto l’Assemblea Generale più che un organismo statutario formato dai delegati (pro-tempore) degli iscritti è in pratica una struttura organizzativa permanente senza possibili ricambi, nella quale inoltre i delegati regionali in modo estemporaneo, votano spesso in difformità rispetto al mandato ricevuto e se hanno da fare, arrivano al punto di dare a loro volta a un amico la cosiddetta delega di partecipazione all’Assemblea. Insomma in queste condizioni l’Assemblea dei Soci tutto è meno di ciò che è stabilito dal Codice Civile.
Gli amministratori sono coloro cui spetta la competenza ad amministrare e dare esecuzione alle delibere assembleari.
Queste possono essere considerate le caratteristiche generali dell'associazione, ma occorre ora procedere ad una distinzione, all'interno della figura dell'associazione, fra associazioni riconosciute e associazioni prive di riconoscimento, per poter esaminare altri aspetti e per poter approfondire gli elementi essenziali solo tratteggiati.
Le Associazioni riconosciute (Ente Morale) sono quelle che hanno chiesto e ottenuto il riconoscimento dello Stato: allo Stato spetta cioè di emettere un provvedimento, il riconoscimento appunto, che concede specifiche prerogative alle associazioni che lo hanno chiesto e che si trovino in determinate condizioni.
Le prerogative principali che l'associazione acquista col riconoscimento sono tre: la prima consiste nella cosiddetta autonomia patrimoniale, in base alla quale il patrimonio dell'associazione si presenta distinto e autonomo rispetto a quello degli associati e degli amministratori, la seconda si può ritrovare nella concessione di una limitazione di responsabilità degli amministratori per le obbligazioni assunte per conto dell'associazione, la terza infine consiste nella possibilità per l'associazione di accettare eredità, legati e donazioni e di acquistare beni immobili.
Come si è visto da queste poche, ma chiare indicazioni del Codice Civile, tra queste e l’attuale Statuto e Regolamento dell’ARI vi sono notevoli differenze frutto di estemporanee iniziative succedutesi nel corso degli anni. L’ARI è vecchia come concezione organizzativa, ha 80 anni e non è più al passo con la legislazione vigente e con i concetti moderni dell’associazionismo, si impone quindi un rinnovamento serio. Non vi è dubbio che l’unica strada per uscire dai gravi problemi gestionali, già presenti da anni, ma venuti drammaticamente alla luce nel corso dell’Assemblea di Bologna, è quella di rifare uno Statuto e un Regolamento puntigliosamente fedeli ai dettami del Codice Civile, tenendo conto che il Regolamento d’attuazione, a differenza di oggi, non può essere assolutamente un secondo statuto, ma semplicemente uno strumento che deve solo spiegare come attuare lo Statuto stesso. Solo così un’associazione nazionale di grandi dimensioni come l’ARI, divisa per Sezioni, può ritrovare, nella certezza del diritto, una gestione garantista per tutti i soci, mettendo al riparo il CDN dalla “guerriglia” e dalle “congiure di palazzo” tutti fenomeni che si manifestano ormai da troppi anni. Questo stato di cose ha distorto completamente quella che è l’essenza dell’essere Radioamatore e cioè l’amicizia, il rispetto e la buona educazione, precipitando i rapporti tra OM in una sorta di continui contenziosi, di polemiche aspre, che nulla hanno a vedere con l’Ham Spirit.Tutto quello che si sta verificando non centra nulla con la passione per la radio che è e rimane una cosa pulita! Il gruppo dirigente dimissionario stava lavorando alla modifica dello Statuto ed ora con la crisi in atto, purtroppo tutto il prezioso lavoro fatto rischia di essere vanificato, lasciando inalterata una situazione che anziché proiettarsi avanti guarda tragicamente al passato!
Ma scavando tra le pieghe dei misteri dell’Assemblea di Bologna che avvolge quella che può ragionevolmente definirsi “la congiura dei Boiardi” (sembra quasi un celebre film di Esenstein!) dove alcuni non hanno nemmeno voluto sentire la relazione sul bilancio ed esaminarlo, ma lo hanno respinto pregiudizialmente a scatola chiusa, viene fuori purtroppo una situazione che comporterà seri approfondimenti da parte del Prefetto (al quale è stata denunciata ufficialmente la crisi in atto) perché appaiono chiaramente ormai le vere cause della levata di scudi che si è verificata, la cui genesi si può facilmente far risalire alle cose evidenziate da richiamato articolo di apertura di Radiorivista, ma anche dai postumi, mai superati da qualcuno che non sa perdere, delle polemiche scaturite dai cambiamenti dirigenziali intervenuti con l’ultimo congresso attraverso il libero e democratico voto degli iscritti.
Nell’articolo di apertura di Radiorivista di Settembre 2007, dal titolo “Radiantismo e Politica” a firma di Nicola Sanna, che traccia un bilancio lusinghiero del grande lavoro di rinnovamento svolto in soli 18 mesi dal nuovo gruppo dirigente scaturito dal Congresso, si legge tra l’altro: “Con la Protezione Civile, poi, si sono pestati i piedi a molti interessi locali poiché in alcune regioni si sono formate Associazioni di volontariato incorporando il nome ARI nella loro denominazione sociale, utilizzando con lievi modifiche lo statuto (ndr Nazionale) che a quel punto non era più lo statuto dell’ARI, facendosi assegnare inoltre un codice fiscale ed ottenendo cospicui finanziamenti per progetti.
Queste Associazioni sembrano ARI quando serve…..”ESSERE O NON ESSERE”, quando fa comodo, Quando poi si è parlato di colonna mobile è successo il finimondo poiché sicuramente questa fantomatica “COLONNA MOBILE” metteva in forse alcune rendite di posizione locale e/o finanziamenti che non avrebbero più avuto ragione di elargire le Regioni, le Province, i Comuni o altri Enti.
Ecco che allora molti rapporti umani su queste tematiche si sono guastati e alla fine è stata l’ARI a farne le spese”.
Stando a a quanto scrive Radiorivista tutto ruoterebbe quindi attorno alla Protezione Civile e ai cospicui finanziamenti decentrati della stessa. Per poter accedere a questi finanziamenti é necessario presentare uno statuto di una Associazione riconosciuta e un codice fiscale. Pare quindi che il problema sia stato risolto da qualcuno modificando lo Statuto dell’ARI nazionale in alcune parti e richiedendo un Codice fiscale, apparendo così come se il Comitato Regionale sia esso stesso una Associazione Ente Morale. Si è creata insomma formalmente una parallela associazione ARI all’interno della stessa ARI!
Fatto questo discutibile (!!!) procedimento si sono presentate relazioni, di cui abbiamo copia, (perché a questo punto ci siamo voluti documentare), attraverso le quali si sono ottenuti imponenti finanziamenti per acquistare apparecchiature, antenne, carrelli, gruppi elettrogeni, diversi fuoristrada, ponti, roulottes e l’elenco e lungo, per un complessivo di alcune centinaia di migliaia di Euro (circa 400.000 Euro) per parlare di un solo CDR.
Nulla da dire se questi interventi dello Stato servono per migliorare la Protezione Civile, (che soprattutto per gli incendi di questa estate ha dimostrato non poche carenze), ma per far ciò devono ovviamente essere inseriti in un tipo di contabilità che risponda a criteri di chiarezza. Qualche dubbio ci viene dalla disinvoltura con la quale si è presentato alle Autorità uno Statuto surrettizio e modificato e un Codice Fiscale che non è quello dell’ARI Nazionale e ci domandiamo cosa può succedere nel caso il Prefetto voglia vederci chiaro trattandosi di finanziamenti pubblici. Non è escludibile quindi l’intervento della Procura con le conseguenze facilmente intuibili.
Per salvare l’ARI non vi è quindi che tornare al vero scopo istitutivo della stessa Associazione: interessarsi di radiantismo e di problemi connessi ad esso sotto il profilo culturale e tecnico, senza interessi di sorta, con uno Statuto che rispetti in modo puntiglioso i dettami del Codice Civile nella chiarezza più assoluta ridando ai soci quel potere che è stato loro sottratto. Facciamo anche volontariato, ma con tutte le garanzie che può dare solo una associazione realmente esistente e senza scorciatoie di nessun tipo che generano soltanto allarmanti sospetti!
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2.
Da Giangiacomo Fabbri I4FGG
Il rispetto delle regole
è il sale della Democrazia
Pochi giorni orsono, durante un seguito dibattito televisivo, una nota figura politica nazionale aveva ad affermare: “se passa il principio per cui lo sciopero fiscale è motivo per fare cadere un Governo, questo Stato non ha più storia!”.
Innegabile è l’assoluta e devastante analogia con quello che è accaduto alla nostra “povera” A.R.I.: in Assemblea si sono bocciati i bilanci, senza alcuna discussione (le registrazioni degli eventi lo comprovano), con il solo obiettivo di fare cadere il CDN e sostituirlo, seduta stante, con uno nuovo eletto dalla stessa Assemblea.
E’ cosa assolutamente abominevole che “delegati” di Comitato Regionale, a loro volta “delegati” da rappresentanti di Sezione decidano “loro sponte” di soverchiare quello che è un Direttivo democraticamente eletto dalla base sociale, e il tutto in totale spregio all’art. 24 del nostro Statuto.
Ecco, nella sostanza, quello che è accaduto alla seconda tornata dei lavori di Assemblea Generale Ordinaria di Bologna: irridere le nostre Regole per sovvertire l’Ordinamento!
Ora, l’attento lettore a cui sta veramente a cuore capire perché l’A.R.I. si trova nella situazione in cui si trova, si chiederà come tutto ciò si sia reso possibile.
Vale la pena ricordare che, è prassi ormai consolidata nel tempo, alcuni CR interessati ad “orientare” l’Assemblea in una certa direzione, si riuniscano la sera prima dei lavori per pianificarne la successione degli eventi assembleari : questo non è un reato, anzi è una lecita e condivisibile procedura per velocizzare il dibattito durante i lavori ed arrivare, in tempi ragionevoli, a decisioni che possano soddisfare la maggior parte dei delegati.
Ciò è successo anche a Bologna ma, a dispetto di quanto accaduto in passate riunioni nazionali, erano i requisiti delle persone appunto chiamate a decidere di queste strategie che non erano allineati a quanto dettato dal nostro Statuto e Regolamento.
Ed è proprio su questo fatto che mi vorrei soffermare: non è onestamente accettabile che il fortissimo movimento di critica all’operato dell’ultimo CDN, che si incentra su accuse, ancora tutte da provare, di mancato rispetto di osservanze procedurali, azioni in assenza di delibere, sottrazioni non giustificate e quanto di peggio si possa lecitamente credere, sia stato guidato da chi ha fatto del nostro Statuto zerbino!!
Così, il Comitato Regionale “pilota” del dissenso è stato scoperto aver mandato in Assemblea delegati in difetto di potere, visto che l’Assemblea dei delegati di Sezione era stata convocata in maniera irrituale rispetto al Regolamento del CR stesso: non ha importanza che le Sezioni presenti alla riunione avessero deciso comunque di continuare i lavori e dichiararli poi “regolari”, perché ogni variazione al proprio Regolamento regionale, per essere operativa, deve passare attraverso la ratifica (mai negata) della Assemblea Generale .
Quindi, chi ha fatto la voce grossa in Assemblea Generale, denunciando ( ripeto, senza ancora averlo provato) ruberie, malversazione e gestione dilettantesca della Associazione non aveva certamente titolo per partecipare alla riunione. Senza nascondere che questa presunta delega veniva loro conferita da Sezioni composte da 4 (quattro), 9 (nove), 11 (undici) soci, numero abbondantemente inferiore ai 30 (trenta) richiesti dal loro Regolamento per la corretta gestione di una Sezione!
Emblematico che alla stessa riunione si siano poi discussi i Bilanci consuntivi 2004 – 2005 – 2006, lasciando quindi chiaramente intendere che per anni non si sono volte, in quella regione, le statutarie Assemblee Ordinarie; ininfluente a questo punto il fatto che a verbalizzare fosse il Segretario di CR contemporaneamente Presidente di una Sezione, cosa non prevista dal Regolamento di alcun Comitato Regionale.
Chiedo al lettore se è possibile irredere in questo modo alle Regole e poi porsi paladino delle stesse in Assemblea Generale Ordinaria!!
Alla Assemblea Generale di Bologna erano inoltre presenti figure molto note e stimate della nostra associazione, ma che non erano ugualmente presenti a Varese: lecito quindi immediatamente chiedersi da quale Assemblea delle Sezioni emergesse la loro nomina. Un rapido controllo telefonico chiariva che nessuna nuova riunione di CR era stata indetta nel frattempo in quelle regioni, per cui erano presenti in sala “delegati” che avevano ricevuto il mandato dai passati delegati di CR, impossibilitati ad essere presenti alla seconda tornata dei lavori ( a causa di ciò alcuni Presidenti di Sezione hanno già richiesto urgente convocazione del proprio CR per avere chiarimenti in merito).
In aggiunta, un CR che ha presentato come delegato un socio appena sospeso dai diritti associativi, sulle cui motivazioni sinceramente pure io nutro riserve, ma comunque sospeso e quindi, regole alla mano, impossibilitato allo svolgimento del suo mandato.
Ecco quindi configurarsi, nella sua deprimente chiarezza, il quadro di ciò che è avvenuto a Bologna: da una parte il CDN imputato delle più orrende nefandezze, vere o false che siano non lo sapremo mai visto che non gli è stato concesso di controbattere alle accuse e che quindi se ne è andato. Dall’altro, un manipolo di accusatori, fiancheggiato dai soliti delegati la cui unica colpa è quella di non conoscere le Norme del nostro Statuto, (si sono lasciati trascinare dalla emotività del momento: il votare contro i bilanci dopo una corretta discussione, così come prevedeva il loro mandato, ha una valenza ben diversa dal voto “politico” espresso in Assemblea, come purtroppo è successo ; ovviamente le conseguenze sono state diverse da quelle ipotizzate da chi loro aveva dato il mandato!) che, non concedendo difesa agli accusati, non è stato in grado di provare le sue accuse.
Risultato ne è stato che, del piano preconfigurato la sera precedente di uscire da Bologna con un “nuovo” direttivo, ci ritroviamo con un Commissario che chissà quando arriverà e quando sarà in grado di riconsegnarci una Associazione degna di chiamarsi Ente Morale.
La conclusione amara di questo mio intervento è che i nostri Padri ci hanno lascito delle regole: belle o brutte, gradite o no, siamo tutti tenuti ad osservarle. L’interpretazione “feudale” e l’applicazione “najf” di alcune di queste Norme da parte di politicanti dell’etere (azzeccato sillogismo) ci hanno portato ad una deriva associativa dalla quale sarà difficile uscire se non si cambiano le persone e lo Statuto. Se il buonsenso può essere sufficiente perché ci sia un rinnovamento delle persone, per le Regole è necessario che alcuni volenterosi, animati da quello “spirito associativo” di cui purtroppo si sono perse le tracce da troppo tempo, si confrontino con serenità e ce ne diano di nuove, più moderne, che ci permettano di vivere la nostra Associazione come questa merita di essere vissuta.
In alternativa, se non cambiano rapidamente le persone e le Regole, questa “associazione non ha più storia!”.
giacomo i4fgg
"DICHIARO DI ASSUMERMI OGNI RESPONSABILITA' INERENTE LA PUBBLICAZIONE DELL'ARTICOLO "IL RISPETTO DELLE REGOLE E' IL SALE DELLA DEMOCRAZIA" CHE VERRA' PUBBLICATO SU RADIOGIORNALE" - IN FEDE GIANGIACOMO FABBRI
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3.
L’Ham-Radio che NON vorrei…
Di Alessandro Santucci I0SKK
Il caldo di agosto ancora sortisce i suoi effetti ed al mio rientro dopo un paio di settimane di montagna vedo che se possibile il nostro ambiente si è ancora di più arricchito di alcune “chicche”, e senza entrare in polemica con chicchessia mi vengono spontanee alcune considerazioni forse romanticamente illusorie, ma la libertà di pensiero non si tocca ed eccomi qui ad esporle.
Frequento l’ambiente radioamatoriale, orgoglioso di farne parte, da oltre 30 anni e sono cresciuto non solo come OM, ma come uomo e come professionista, oltre che come padre, e marito, in questo periodo, vivendo ovviamente la realtà in cui sono immerso. In particolar modo proprio nell’ambiente della Radio, quello che mi era sempre piaciuto era che con le debite differenze, scontri, polemiche, anche radicali, non si andasse mai oltre quello che è il rispetto, non dovuto, ma voluto, non oltre certi limiti dettati dalla consapevolezza (forse ereditata da dogmi educativi del passato..?) di far parte di un gruppo, di una comunità che comunque aveva una sua consistenza e che specie nei confronti dell’esterno doveva in ogni caso mostrare una certa “forma”.
Questa situazione, con le dovute sostanziali differenze, l’ho vissuta e la vivo ad esempio nell’educazione di mia figlia, fatta in collaborazione con la mia XYL: davanti alla figlia noi non abbiamo MAI polemizzato l’uno verso l’altra, cercando di dare alla ragazza l’idea che comunque i suoi genitori sono solidali fra loro, rimandando poi le eventuali polemiche fra noi ad altra sede ed altro momento, e conservando (o cercando di conservare!) sempre la consapevolezza che in una famiglia il fine è il bene comune e non la soddisfazione dell’uno nel prevalere nei confronti dell’altro…o degli altri…
Ritengo che il confronto, le polemiche, gli scontri non abbiano senso se portati alle estreme conseguenze, tant’è che le guerre non hanno mai risolto nulla in modo definitivo; e mi chiedo dov’è andato a finire quello “spirito” che c’era fra noi Radioamatori; quella educazione di base che permetteva anche scontri cruenti, ma sempre entro limiti di correttezza se non altro formale…
Ricordo, quando ero ragazzino, ed alla TV venivano trasmesse delle “Tribune Politiche” in cui esponenti delle due ali estreme dello schieramento parlamentare si scontravano molto duramente, (molto più che oggi!) ma alla fine si stringevano la mano; lo stesso avviene tuttora negli USA alle elezioni presidenziali: comunque una certa forma viene salvata, ed un certo esempio, ai cittadini, viene dato…
In Italia non possiamo dire lo stesso dei nostri politici attuali, questo è vero: ma mi rimane sempre difficile da capire come nell’ambiente della Radio, persone di maturità presunta (credo che la mia età presupponga una certa maturità…), scadano in eccessi, quando fanno parte di un gruppo unico, non badino ai termini usati, alle forme di scontro, ai modi di questo… e non è una valida scusante l’idea che l’esempio dei politici giustifichi i nostri comportamenti: se so che rubare è scorretto, anche in uno Stato di ladri io cercherei di non farlo, altrimenti a che serve proclamare di attenersi ad una morale?...
Tornando a noi, alla Radio, temo che questi modi di fare portino al disfacimento di quello che è stato e che è ancora un ambiente comunque piacevole, pur con difetti, eccessi, diversità; temo che man mano ci faremo prendere la mano dalle vendette, dalle ritorsioni come bambini scontrosi, dimenticandoci che rompiamo un giocattolo a cui tutti dovremmo tenere. E se d’altro lato mi si dirà che il giocattolo lo stanno rompendo solo alcuni, allora, perdonate la mia posizione non mediatrice: queste persone devono essere messe lontane dal negozio di giocattoli dove possono fare danni, perché non è giusto che tutti si paghi per l’immaturità di alcuni!
Questo non vuol, dire che se il vicino mi sta antipatico perché ha l’antenna più grande della mia, o se lui fa più DX di me, allora mi convinco che è un ladro e mi metto a parlarne qui e là alla sezione ARI come al circolo del DX in cui ci si riunisce tutte le prime domeniche del mese….
Credo che sia necessario, da parte di TUTTI NOI, un SERIO ripensamento dei modi di comportarsi in pubblico e soprattutto di esprimersi fra noi, nei nostri confronti/scontri dialettici; che questi scontri siano riportati su un piano di correttezza almeno formale, e che nel caso esistano estremi per procedere più a fondo, lo si faccia valutando che le nostre parole e le nostre azioni hanno ripercussioni non solo nell’immediato e non solo nel nostro ambito strettamente personale: di fatto abbiamo una responsabilità, quando decidiamo di prendere una posizione pubblica, e questo credo sia la base di consapevolezza di persone mature!
La Radio è un mondo meraviglioso, l’hobby, la Passione una attività unica; i Radioamatori, (quelli veri nell’animo) sono persone particolari (chiedetelo a chi ha fatto le emergenze CER nei terremoti ad esempio dell’Irpinia, nelle alluvioni ad esempio di Firenze, nelle assistenze in occasione di altre emergenze!): impegniamoci TUTTI, ma seriamente e non solo formalmente nel salvaguardare questo NOSTRO ambiente, altrimenti nel giro di poco tempo ci ritroveremo non solo senza frequenze, ma anche senza corrispondenti, come i bambini che rompono i giocattoli per dispetto e poi non hanno più con che giocare….
Alessandro Santucci I0SKK
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4.
Un mistero mai risolto!
IL RAGGIO DELLA MORTE
DI GUGLIELMO MARCONI
E’ ESISTITO DAVVERO O E’ STATO SOLO
FRUTTO FANTASIOSO DI PROPAGANDA?
Un’invenzione di cui non si saprà mai se sia stata fatta e quanto invece non sia il frutto di fantasia e di propaganda è quella che va sotto il nome di “Raggio della morte”, attribuita a Marconi anche se precedentemente altri scienziati si cimentarono in seri studi sull’argomento che si rivelarono però infruttuosi.
Effettivamente c’è stato un antico progetto militare teso a realizzare un’arma capace di bloccare a distanza qualsiasi motore di automezzo e soprattutto di annientare truppe nemiche durante un conflitto.
Ma fu proprio Guglielmo Marconi, con il suo grande valore di sperimentatore entusiasta, dotato di grande intuito che pare abbia realizzato qualcosa sull’argomento, anche se poi finito in un misterioso silenzio. Marconi che tutti conosciamo è passato alla storia come l’inventore della radio, un mezzo che ha letteralmente modificato il modo di vivere dei terrestri. Marconi ebbe, infatti, una grandissima intuizione e una gran fede nell’avvenire mondiale della radio, sin dai primi anni dalla sua scoperta.
Nel 1933 Marconi eseguì altre prove di trasmissioni in radiotelegrafia e radiotelefonia per mezzo di microonde. Egli utilizzò la radio come mezzo curativo per combattere batteri e malattie virali. A complicare gli anni più intensi della sua vita, vale a dire gli anni trenta, per Marconi furono alcune intuizioni incredibili: la televisione, l’antigravità, la captazione di voci dal passato ma soprattutto il raggio della morte. Il "raggio della morte" è stato una cosa seria che è passato alla leggenda, anche se avvolto da forti dubbi ancora oggi non chiariti. Una fonte autorevole d’informazione però è esistita, della quale rimane un’autobiografia. Si tratta di Rachele Mussolini, la moglie del Duce, che nel suo libro "Mussolini Privato" descrive un importante esperimento condotto verso la fine del mese di Giugno 1936 sulla strada che da Roma conduceva ad Ostia.
"Verso la fine di Giugno di quello stesso anno, Benito Mussolini ebbe nuovamente la possibilità di cambiare il corso degli eventi: Guglielmo Marconi aveva messo a punto un’invenzione rivoluzionaria. Con l’aiuto di un raggio misterioso, poteva interrompere in circuito elettrico dei motori di qualsiasi tipo di veicolo, che funzionassero con un magnete, (allora lo spinterogeno che tutti conosciamo non era ancora diffuso). In altre parole, poteva fermare a distanza automobili e motociclette. Poteva abbattere anche gli aerei. Anche a me capitò, in quei giorni, di vivere una stranissima avventura. Ho parlato di proposito di 'avventura vissuta perché, senza volerlo, io stessa mi trovai ad assistere ad una prova del raggio mentre ero nella mia automobile. Quel giorno, a pranzo, avevo detto a Benito che nel pomeriggio mi sarei recata ad Ostia per controllare dei lavori che stavano facendo in una piccola proprietà agricola. Mio marito aveva sorriso e mi aveva risposto: "Trovati sull’autostrada Roma-Ostia fra le tre e le tre e mezza. Vedrai qualcosa che ti sorprenderà...". Verso le tre, dunque, lasciai Villa Torlonia, la nostra residenza nella capitale, per recarmi in automobile ad Ostia, come previsto. Ero sola con l’autista, un poliziotto in borghese dei servizi di sicurezza. Durante la prima parte del percorso, tutto andò bene. Sull’autostrada, benché fosse in funzione già da parecchi anni (dal 1929 o dal 1930, credo), non c’era molto traffico: in quel periodo non tutti potevano permettersi un’automobile. Eravamo a circa metà strada, quando il motore si fermò. L’autista scese brontolando, e infilò la testa nel cofano della macchina. Frugò, avvitò, svitò, riavvitò, soffiò dentro certi tubi: niente da fare. Il motore non voleva ripartire. Un’altra automobile, che marciava nella nostra stessa direzione, si fermò poco più avanti. Il conducente scese e andò anche lui a mettere il naso nel motore. Poi, come succede dappertutto in casi simili, si mise a discutere col suo compagno di sventura, cioè col mio autista. Qualche centinaio di metri più avanti, ma nel senso contrario, altre automobili si erano fermate, e anche delle motociclette. Ero sempre più incuriosita e ripensai a quello che mi aveva detto mio marito a pranzo. Guardai l’orologio: erano le tre e dieci. A dir la verità, non ci capivo niente, ma una cosa era certa: attorno a noi, in entrambi i sensi dell’autostrada Roma-Ostia, per alcune centinaia di metri, tutto ciò che funzionava a motore era in panne. Ci potevano essere una trentina di veicoli, di tutti i tipi: non uno che funzionasse. Chiamai l’autista e gli dissi: "Aspettiamo fino alle tre e mezza. Se l’auto non vorrà ripartire, chiameremo un meccanico". "Ma, Eccellenza, sono solo le tre e un quarto! Perché dobbiamo aspettare fino alle tre e mezza, se riesco a trovare prima il guasto?". "Certo... certo". Alle tre e trentacinque gli chiesi di riprovare. Beninteso, il motore ripartì al primo colpo. Gli altri conducenti che si trovavano vicini a noi, vedendo la nostra automobile ripartire, fecero la stessa cosa: tutto funzionava come se niente fosse accaduto... La sera a cena, notando che mio marito mi osservava con un sorrisetto, gli raccontai la storia della panne collettiva, suscitando la curiosità e le domande dei figli Vittorio e Bruno, che erano piloti, parlavano in termini tecnici, specialmente Bruno che era esperto di motori. Secondo Romano e Edda, invece, io avevo sognato. Nessuno trovava una spiegazione a questo mistero. Infine mio marito disse: "La mamma ha ragione. Questo pomeriggio hanno fatto un esperimento in alcuni punti dell’autostrada Roma-Ostia. Lei stessa ha visto i risultati". Detto questo, mio marito smise di parlare e non volle più rispondere a nessuna domanda... Appena fummo soli, mi disse: "Sai, Rachele, questo pomeriggio hai assistito ad un esperimento segretissimo. È un’invenzione di Marconi che può dare all’Italia una potenza militare superiore a quella di tutti gli altri paesi del mondo". E mi spiegò, grosso modo, in che cosa consistesse questa scoperta che alcuni, aggiunse, avevano chiamato il "raggio della morte". "Il raggio - precisò - è ancora in fase sperimentale. Marconi sta continuando le ricerche. Come puoi bene immaginare, se riuscirà a realizzarla, l’Italia avrà in mano, in caso di guerra, un’arma tale da bloccare ogni movimento del nemico e praticamente renderci invincibili". Mi mancava il respiro. Sapevo di cosa era capace Guglielmo Marconi... Quattro anni dopo eravamo in guerra. Il "raggio della morte" avrebbe potuto cambiare il nostro destino se l’Italia lo avesse posseduto. Ma, purtroppo, le cose si erano avviate per un’altra strada. Sua Santità Pio XI, terrificato da questa scoperta e dall’enorme portata che poteva avere, pare che abbia chiesto a Marconi di non proseguire le ricerche e, se possibile, addirittura distruggere i risultati già acquisiti.
Marconi ad una riunione del Gran Consiglio del Fascismo
Marconi, che era molto affezionato a Benito Mussolini ed era un sincero fascista, gli aveva fedelmente riferito il colloquio con il Papa e gli aveva chiesto che posizione doveva prendere di fronte al caso di coscienza che si poneva alla sua fede di cattolico. Benito non voleva rendersi nemico il Papa della Conciliazione né andar contro agli scrupoli religiosi di Marconi. Inoltre il mondo era in cerca di pace e non di guerra e le ricerche di Marconi erano costosissime. Optò quindi per autorizzare la sospensione delle ricerche, ma non la distruzione della scoperta. L’anno dopo, il 1937, Marconi improvvisamente morì..."
Marconi all’inaugurazione della radio Vaticana alla presenza del Papa Pio XI
Effettivamente Marconi ebbe rapporti molto stretti col Vaticano, non solo per aver istallato la prima stazione radio nell’Aprile del 1933 ma soprattutto per aver ottenuto nel 1929 l’annullamento del suo matrimonio dalla Sacra Rota. All’epoca questo fatto rappresentò un evento clamoroso per l’opinione pubblica e perciò fu sempre riconoscente e disponibile nei confronti del Papa. A parte questi retroscena, all’epoca si misero in circolazione notizie preoccupanti su questo raggio della morte. Si affermò che in un pascolo dei castelli romani, dove lavoravano ricercatori dell’Università di Pisa, fu trovato stecchito un intero gregge di pecore. Si disse poi che nella maremma toscana vennero fermati i motori di due aerei in volo e che altri due aeroplani senza piloti a bordo fossero esplosi in un impressionante bagliore di luce.
Lo stesso Duce del resto lo confermerà il 20 Marzo 1945 (circa un mese prima della sua tragica fine) al giornalista Ivanoe Fossati, che lo intervistò nell’isoletta di Trimellone, sul lago di Garda, di fronte a Gargnano: "È vero, sulla strada di Ostia, ad Acilia, Marconi ha fermato i motori delle automobili, delle motociclette, dei camion. L’esperimento fu ripetuto sulla strada di Anzio. Ad Orbetello, apparecchi radiocomandati furono incendiati ad oltre duemila metri d’altezza. Marconi aveva scoperto il raggio della morte. Sennonché egli, che negli ultimi tempi era diventato religiosissimo, (1) ebbe uno scrupolo di carattere umanitario e chiese consiglio al Papa, e il Papa lo sconsigliò di rivelare una scoperta così micidiale. Turbatissimo, venne a riferirmi sul suo caso di coscienza. Io rimasi esterrefatto. Gli dissi che la scoperta poteva essere fatta da altri ed utilizzata contro di noi, contro il suo popolo quindi, e che io non gli avrei usato nessuna violenza morale, preferendo che risolvesse da solo il proprio caso di coscienza, sicuro che i suoi sentimenti d’italiano avrebbero avuto il sopravvento. Pochi giorni dopo Marconi ritornò e sul suo volto erano evidenti i segni della tremenda lotta interiore tra i due sentimenti, il religioso e il patriottico. Per rasserenarlo, lo assicurai che il raggio della morte non sarebbe stato usato se non come estrema soluzione. Avevo ancora fiducia di poterlo convincere dell’assurdità dei suoi dubbi. Infatti lo scienziato non è responsabile del cattivo uso che si può fare della sua invenzione. Invece Marconi moriva improvvisamente, forse di crepacuore. Da quel momento temetti che la mia stella cominciasse a spegnersi...".
Ufficialmente nessuno riuscì a penetrare nelle segrete conoscenze di Guglielmo Marconi, nemmeno i nazisti che credettero che il famigerato "raggio della morte" non poteva essere che la scoperta del radar. Forse avevano ragione i tedeschi e Marconi sperimentava il Radar, ma purtroppo lo scienziato mori e gli studi del Radar furono conclusi dagli inglesi (in Inghilterra esisteva l’azienda Marconi) e fu proprio il Radar che scoppiata la guerra permise alla flotta inglese di affondare metà della flotta italiana nella tragica battaglia di Capo Matapan con migliaia di marinai italiani morti tragicamente.
(1) Marconi Protestante Valdese
Se il genio di Marconi e' stato ed e' tutt'ora celebrato, non tutti sono a conoscenza della fede religiosa in cui e' nato ed e' stato educato: sua mamma era protestante inglese e Guglielmo fu Valdese a tutti gli effetti. La mamma Beatrice O' Brien, sposandosi, mise come condizione che i figli fossero educati nella fede protestante.
Una relazione della chiesa valdese di Livorno, in data 30 giugno 1897, lo riporta tra i membri che contribuiscono; anzi, un breve paragrafo e' dedicato a questa gloria nazionale...
"Siamo lieti di annoverare, tra i componenti la chiesa, il signor Guglielmo Marconi, l'inventore del telegrafo senza fili, onore della Patria e della Chiesa."
...per la firma del Consiglio di chiesa, guidato dal pastore Giuseppe Quattrini.
Poi i casi della vita lo avvicinarono al cattolicesimo; questo per fede e conversione, o hanno influito altre ragioni? Quello che si sa è che convertitosi alla Chiesa Cattolica il Papa Pio XI fu suo mecenate, e fu per lo stato Vaticano che Marconi costruì la prima radio commerciale ed istituì il primo collegamento radio in microonde.
Marconi quindi si trovò a scegliere tra due religioni in conflitto storico tra loro e si trovò combattuto tra due sistemi politici antagonisti: quello italiano fascista, cui aveva aderito e per parte della madre quello inglese dichiaratamente contro l’Italia e il Fascismo, tanto che alla fine, dopo le sanzioni imposteci dall’Inghilterra, l’antagonismo sfociò nella seconda guerra mondiale, che Marconi non vide perché morì prima.
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5.
L'ultima frontiera si chiama WiTricity: un sistema
in grado di trasmettere energia senza usare i cavi
Dal telefono all'elettricità
ecco la vita senza più fili
In casa e ufficio è boom della tecnologia Bluetooth
Forse Marconi studiava questi sistemi
per realizzare il “Raggio della morte”
Ne abbiamo già parlato nel numero 179 del Radiogiornale, ma la cosa è sempre più di attualità, anche per il famoso “Raggio della morte” di Marconi di cui parliamo in questo numero nell’articolo precedente, per cui vale la pena approfondire l’argomento: é immaginabile una vita senza più cavi e cavetti, fili e spine? Fino a qualche anno fa sembrava fantascienza, roba da Star Trek assai lontana dalla realtà. Oggi, invece, con sempre maggior frequenza, per molti degli oggetti che utilizziamo quotidianamente non abbiamo più bisogno di cavi, di fili, di "corde" che in qualche modo ci tengono legati ad un luogo. Viviamo in universo che giorno dopo giorno diventa "wireless", "cordless" e la nostra vita si avvia a diventare sempre di più una vita senza fili.
Il "futuro" è iniziato da qualche anno, da quando le tecnologie di trasmissione via etere si sono fatte più disponibili e diffuse, ma l'accelerazione degli ultimi anni è dovuta soprattutto alla diffusione del Bluetooth, una tecnologia che permette a chiunque di costruire una rete personale senza fili, collegando gli apparecchi che hanno al loro interno le specifiche necessarie: Bluetooth cerca i dispositivi coperti dal segnale (10 metri in ambienti chiusi) e li mette in comunicazione tra di loro. La specifica Bluetooth è stata sviluppata dalla Ericsson e fin dal 1999 è stata adottata da molte grandi aziende, come Ibm, Intel, Toshiba e Nokia. Secondo Wikipedia il nome è ispirato a re Aroldo I di Danimarca, conosciuto con il soprannome di Dente blu: "Gli inventori della tecnologia devono aver ritenuto che fosse un nome adatto per un protocollo capace di mettere in comunicazione dispositivi diversi così come il re unì i popoli della penisola scandinava".
Aneddoti a parte il Bluetooth sta davvero cambiando le abitudini casalinghe: i primi cavi a svanire sono stati quelli che collegavano il computer alla stampante, alla tastiera e al mouse, poi sono arrivati gli auricolari per i cellulari privi di fili e poi, gli accessori dotati di Bluetooth o di altre tecnologie di trasmissione radio hanno iniziato a moltiplicarsi, diffondendosi prima di tutto in casa: molte videocamere e macchine fotografiche oggi si collegano attraverso con il Bluetooth ai computer, mentre i nuovi impianti stereo non prevedono più il collegamento attraverso fili per l'amplificatore e le casse. Chi vuole ascoltare la musica sullo stereo o vedere in tv i video che ha memorizzato sul computer può farlo senza dover collegare ogni macchina con i cavi, e se il volume è elevato e non si vuole dar fastidio ai vicini ci sono anche delle ottime cuffie senza fili in grado di risolvere il problema.
E sistemi di piccoli trasmettitori e ricevitori funzionano perfettamente per mandare il segnale della televisione, sia quello analogico che satellitare, ma anche il segnale dei dvd, in ogni stanza della casa in maniera "wireless", così come il collegamento senza fili ad Internet si è sempre più diffuso.
L'oggetto che più rapidamente ha perso i fili è comunque il telefono, prima nella sua ovvia forma di cellulare, per sua natura mobile e privo di cavi, poi anche nella sua dimensione casalinga, con i telefoni "cordless" che rispondono al numero di casa ma si "muovono" in ogni stanza senza difficoltà. E con il Bluetooth si collega "wireless" a molti altri terminali, sia in casa che in auto. Tra breve, infine, anche la differenza tra telefono "fisso" e "mobile" è destinata a scomparire, con i nuovi apparecchi che possono sfruttare entrambe le linee telefoniche.
E gli altri cavi, quelli che, ad esempio, portano nelle nostre case l'elettricità? Anche quelli sono destinati a svanire. Gli scienziati del Massachussets Institute of Technology hanno messo a punto un sistema, chiamato WiTricity in grado di trasmettere energia senza usare i fili, basato sul fenomeno della induzione elettromagnetica scoperto da Faraday nel 1831, lo stesso sulla base del quale i ricercatori dell'Università di Tokyo hanno sviluppato nello scorso maggio un materiale in grado di trasmettere elettricità senza cavi in un piccolo raggio d'azione. Sono i primi passi di un futuro libero dai cavi che si avvicina sempre di più.
Si sta forse realizzando quello che Marconi stava sperimentando quando morì: la trasmissione di energia a distanza senza usare fili, creando il famoso “raggio della morte” di cui appunto all’articolo precedente.
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6.
Da IZ5EKW Sergio Sottili
A.R.I. Associazione Radioamatori Italiani
Sezione di Scandicci
con il patrocinio del Comune di Scandicci
ORGANIZZA
XIV MOSTRA SCAMBIO
DEL RADIOAMATORE E DELL'ELETTRONICA
“Mercatino di Scandicci”
Palazzetto dello Sport di Scandicci
Via di Rialdoli n.2
Sabato 27 Ottobre 2007
9:00 – 18:00
(per allestire i tavoli apertura dalle 6:30)
Incontro fra appassionati, collezionisti ed amatori per lo scambio fra privati di apparecchi radio, telefonici, strumentazione, pubblicazioni specializzate, materiale elettronico e componenti d'epoca.
INGRESSO LIBERO
- Punto di ristoro all’interno -
GRADITA LA CONFERMA DELLA PARTECIPAZIONE DA PARTE DEGLI ESPOSITORI
Dalla A1 uscita "Firenze Scandicci" e dalla SGC FI-PI-LI uscita "Scandicci" – seguire le indicazioni per Scandicci Centro
CONTATTI
mercatino@ariscandicci.it
I5YDO Giovanni 3284568876
IW5BLB Pierluigi 3887542076
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7.
ITALIAN NAVY COASTAL RADIO STATIONS AWARD 2007
Graduatoria finale dell'ITALIAN NAVY Coastal Radio Stations Award 2007
ITALIAN NAVY COASTAL RADIO STATIONS AWARD
CONTROL LOG: IT9MRM
- NAVAL - PHONE -
1 ISØMKX Giuseppe - ARMI A/172
2 I8QHE Francesco - ARMI Ø61
3 IZ8JPV Gianni - ARMI 225
4 IT9PPX Giovanni - ARMI 121
5 IW8EHK Alessandro - ARMI Ø91
6 IT9YEM Mario - ARMI 3Ø7
7 IT9RJQ Lorenzo - ARMI A/311
8 IK8VKW Francesco - ARMI Ø24
9 IZØGPN Cristiano - ARMI A/239
9 IW1PDP Rubens - ARMI A/26Ø
10 IZ7CDE Marco - ARMI 148
11 IZ7HNO Bartolomeo - ARMI Ø87
12 IZ1CCH Orazio - ARMI 113
** I7XUW Edoardo - ARMI 224
- NAVAL - MIXED -
1 I5NQK - Antonio Pilichi
2 IV3GCD Stefano - ARMI 1Ø7
3 IK8XVA Antonio - ARMI 117
4 IK5SRD Andrea - INORC 531
5 IV3XPP Giuliano - ARMI 230
6 I1YTO Carmelo - ARMI 297
7 IV3PTU Franco - ARMI Ø94
8 IZ7EDQ Leonardo - ARMI Ø8Ø
9 IK7TVE Pasquale - ARMI 184
10 IWØBTN Giovanni - ARMI A/251
11 IZ1HIE Franco - ARMI 278
12 IT9DTU Nunzio - ARMI Ø14
13 OE1TKW Helmut - MFCA 1Ø9
14 IK6YXM Matteo - ARMI A/3Ø2
- NAVAL - CW
1 IZ3DBA Giacomo - ARMI A/3Ø6
2 I2AZ Giuseppe - ARMI A/Ø6Ø
3 IK6IJF Alfredo - ARMI ØØ9
4 G3LIK Mick - ARMI A/21Ø
5 G3PEM Carl - RNARS 1917
- INDIPENDENT - PHONE
1 I8URR - Antonio
2 I6DRF - Francesco
3 I1CDX - Pietro
4 IV3MPW - Giorgio
5 IK8TPD - Antonio
5 IZ5IJY - Sandro
5 IW9DNI - Gian Maria
6 IZ8BLV - Paolo
7 IT9XZV - Marcello
7 IK6FLY - Sebastiano
8 IW1RIU - Mario
9 IT9FCC - Nino
9 IT9JQY - Francesco
9 I6JSH - Guido
10 IT9JPS - Paolo
11 IZ1HVD - Danilo
12 IZ8FTW - Fabio
12 IK4NOW - Giovanni
13 IW1BNN/8 - Nicola
14 IZ1JKW - Corrado
15 IW7ECA - Bartolomeo
16 IZ4CMR - Claudio
17 IZ7FFX - Michele
17 IW3CIE -
18 IZ1JIL - Gianfranco
19 IZ5EBD - Marcello
19 IW7DZJ - Ignazio
20 IX1LLZ - Roberto
21 IK2PCU - Maurizio
21 DD6PS - Erwin
22 IW1PEL - Silvio
23 IW5DLY - Claudio
24 IT9QFF - Alessio
24 I6CCI - Ignazio
25 IZ6BUV - Leonardo
26 IZ3LCJ - Mauro
27 HB9EDG - Franco
28 SK6KY -
29 IK3TJO - Graziano
INDIPENDENT - MIXED
1 DL6ATM - Wilfried
2 IZ6BUV - Leonardo
3 IK7XTG - Paolo
4 IØRAE - Alfredo
5 IT9SER - Mario
5 EA3GLB - Paco
6 IZ5ILU - Massimiliano
7 IV3IXN - Claudio
8 IW6APY - Duilio
9 IV3SGJ - Giammario
10 OH3GZ - Jukka
11 I1OQI - Mauro
12 IZ3JJD - Andrea
12 IWØHLE - Gianni
13 IK2YXH - Ivano
14 IZØCOK - Vincenzo
14 I1SRG - Sergio
15 IZ2GOT/IN3 - Ermanno
16 IZ2GMU - Fabio
17 IK5ZAB - Gino
18 IW1BCO/QRP - Marco
19 IW2EZS - Claudio
20 IT9NCO - Antonio
21 IW1RHX - Giorgio
21 IZØHTW - Daniele
22 IK1AAS - Bruno
23 IWØHQG - Fernando
24 IV3DAI - Renato
25 IZ7GMN - Francesco
26 IV3MIE - Fabiano
27 IZØINX - Filippo
27 I3FOM - Domenico
27 OH3OJ - Jukka
28 ISØPCW - Marco
29 I2RFJ - Ivano
30 IW3IKR - Mauro
31 IZØFVD - Giulio
INDIPENDENT- CW
1 ISØRDY - Mariano
2 I6MAT
3 DF7TT - Jurgen
4 SM6DER - Sten
(a) Collegamento effettuato doppio nella stessa modalità - duplicato;
(b) Punti non riportati [+];
(c) 10 Punti segnati erroneamente a stazioni che non sono ARMI/NAVAL;
(d) 1 Punto anziché 2 segnato erroneamente.
(e) 10 punti segnati erroneamente invece di 1 punto;
(f) 1 punto segnato erroneamente a stazioni che non sono ARMI/NAVAL;
(g) 3 punti segnati erroneamente anziché 1 punto;
(h) 4 punti segnati erroneamente anziché 1 punto;
** Stazione esclusa perché ha inviato solo il log senza aver ottemperato a quanto disposto dal regolamento.
SWL
1 DE3EAR - Hans-Jurgen
2 I2-380/MI - Luigi
PARTECIPANTI:
VINCITORI DELL'ITALIAN NAVY COASTAL RADIO STATION AWARD 2007
CATEGORIA NAVAL - PHONE: ISØMKX
CATEGORIA NAVAL - MIXED: I5NQK
CATEGORIA NAVAL - CW: IZ3DBA
CATEGORIA INDIPENDENT - PHONE: I8URR
CATEGORIA INDIPENDENT - MIXED: DL6ATM
CATEGORIA INDIPENDENT - CW: ISØRDY
CATEGORIA SWL: DE3EAR
COMPLIMENTI AI VINCITORI!
Riceveranno a breve giro di posta, al proprio indirizzo (QRZ.COM), una bellissima targa con inciso il proprio nominativo.
APPUNTAMENTO CON:
L'ITALIAN NAVY COASTAL RADIO
STATIONS AWARD
22 ÷ 30 MARZO 2008
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8.
UN PROVVEDIMENTO IMPORTANTE PER GLI UTENTI
Misure per la trasparenza
della bolletta telefonica
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, proseguendo nella sua azione mirata a rafforzare la tutela dell’utenza, ha adottato, il 2 agosto scorso, la delibera n. 418 recante "Disposizioni in materia di trasparenza della bolletta telefonica, sbarramento selettivo delle chiamate e tutela dell'utenza". In particolare, il provvedimento che prevede l'attivazione gratuita di un sistema efficiente e completo di sbarramento delle chiamate in uscita, impedendo le intrusioni di eventuali dialers che potrebbero autoinstallarsi nel personal computer durante la navigazione in internet; la possibilità per gli utenti, di ricevere una bolletta separata per il pagamento dei servizi a sovraprezzo e un avviso telefonico gratuito in caso di traffico anomalo. Oltre a questi strumenti innovativi che permettono agli utenti un maggiore e più razionale controllo della spesa sostenuta, il provvedimento prevede anche una maggiore trasparenza della documentazione di fatturazione, una modalità rapida che consenta agli utenti la disattivazione degli abbonamenti a servizi a sovrapprezzo, quali loghi e suonerie, mediante una semplice telefonata al numero di assistenza clienti del proprio operatore e la rateizzazione in caso di fatturazione tardiva. Gli operatori della telefonia dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni entro 120 giorni.
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9.
Anche l’elettrosmog
diventa un affare
L’adesivo anti elettrosmog incollato sul telefonino
Ci mancava anche questa!!! Vendono un adesivo americano contro le onde elettromagnetiche, che emette onde “antagoniste (!!!)” in modo che i telefonini non siano più dannosi per l’organismo umano. Insomma con soli Euro 16,90, IVA inclusa. potete levarvi la paura dell’elettrosmog e acquistare questa portentosa “patacchina” da far aderire sul retro del vostro telefonino; si tratta di un un prodotto il cui inventore merita senza meno il Premio Nobel, magari non per la fisica, ma per qualche altra cosa che ci asteniamo dallo specificare.
Se non ci credete eccovi la pubblicità presa dal sito di una nota ditta che vende per corrispondenza:
Protezione adesiva anti onde magnetiche
Codice articolo 146135
€ 16,90 IVA Inclusa
Quello che si ipotizza da tanto tempo, oggi viene confermato da tanti diversi studi. I raggi dei telefoni cellulari sono dannosi per l’organismo umano. Mal di testa, problemi di concentrazione, insonnia e nervosismo sono soltanto alcuni rischi provati da questi studi. La protezione adesiva Life-Maxx vi dà la possibilità di difendervi da questi nemici invisibili! Life Maxx è un prodotto per la compensazione dei raggi elettromagnetici che funziona con una doppia antenna molto fine, che da una parte accoglie le onde del cellulare e dall’altra parte manda un’onda antagonista. (sfasamento) Life Maxx misura circa 45 x 25 x 2 mm e non elimina o disturba le onde del cellulare, ma le compensa verso uno sfasamento di 180°. Così Life Maxx suscita un’inversione dei raggi a una base biologica che non influenza la qualità delle conversazioni. Certificato con il sigillo della "International Society for Electrosmog Research".
Disponibilità: Immediata
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10.
Da: Gilberto Ughi
ASSOCIAZIONE CORPO EMERGENZA RADIOAMATORI
al servizio della Protezione Civile
Senza ombra di dubbio, questa estate la lotta antincendio ha rappresentato per la Protezione Civile una delle prove più dure negli ultimi decenni.
Squadre e mezzi antincendio della regione Emilia Romagna, del Friuli Venezia Giulia e della Provincia Autonoma di Trento, sono state impegnate già dagli inizi di luglio (le operazioni sono programmate fino a fine agosto) nel territorio siciliano di Erice, in appoggio-gemellaggio al volontariato locale di Protezione Civile.
A metà luglio è giunta sul posto anche l’Unità TLC del Corpo Emergenza Radioamatori di Bologna, interamente progettata ed allestita dall’associazione ed equipaggiata con attrezzatura satellitare SkyPlexNet già dal 2005. Dopo un breve passaggio di due giorni alla stazione di Telespazio del Lario (Como), per il back-up di alcuni applicativi software del sistema mobile di bordo, il veicolo speciale TLC della Colonna Mobile emiliano romagnola si è imbarcato da Civitavecchia alla volta di Palermo, per essere attivato in prove tecniche su rete nazionale di protezione civile dal Campo Base delle Regioni allestito a Custonaci (TR).
back-up degli applicativi al Lario una delle parabole di Telespazio (diametro 32 m)
Abbiamo così potuto realizzare, in modo autonomo, trasmissioni satellitari in videoconferenza e video streaming di filmati ripresi "in live" da una telecamera professionale esterna collegata al mezzo attraverso un apposito sistema digitale wi-fi. Nell'arco dei 15 giorni di permanenza, le prove hanno coinvolto la Protezione Civile Regionale del Piemonte, che ha una esperienza consolidata sul sistema SkyPlexNet, con una rete già in funzione del tutto invidiabile (uno dei promotori della rete piemontese è Valerio Albanese IW1AFV che fu tra i fondatori dell'ACER Nazionale nel 1992, ma che ora si dedica esclusivamente alla sua attività di funzionario regionale della protezione civile). I collegamenti audio-video hanno interessato anche la protezione civile del Molise ed il Dipartimento Nazionale, in fase di allineamento delle proprie infrastrutture.
La Sala Italia del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile in videoconferenza
Massimo Renzi IK4ZIE, instancabile, si merita l'appellativo di "caterpillar"
In attesa del completamento della rete satellitare nazionale, realizzata dalle regioni e dal Dipartimento, quella del CER è senza dubbio l’unica stazione satellitare mobile operativa gestita da volontari e al momento una delle poche disponibili ed in grado di essere attivate sul territorio nazionale.
Durante la permanenza in Sicilia, si sono potute dimostrare in pratica le qualità del sistema SkyPlexNet ai Responsabili Regionali delle Protezioni Civili in visita al Campo di Custonaci: per la Regione Sicilia il Direttore del Dipartimento Ing. Salvatore Cocina (a cui va un particolare ringraziamento per l'ospitalità dimostrata), per l'Emilia Romagna il Direttore dell'Agenzia Ing. Demetrio Egidi (che ha sempre promosso lo sviluppo delle nuove tecnologie consentendoci gli attuali risultati), per la Regione Friuli Venezia Giulia l'Ing. Guglielmo Berlasso (radioamatore e coordinatore nazionale dei programmi TLC di Protezione Civile Dipartimento-Regioni, che comprendono la rete satellitare e la dorsale a microonde).
Tutte le regioni hanno aderito al programma di realizzazione della rete sulla piattaforma di Telespazio e nei prossimi mesi dovranno essere rese funzionali installazioni fisse e mobili (una apposita appendice trainabile), presso tutte le sedi regionali di Protezione Civile. E' in fase di programmazione anche una dorsale a microonde in grado di raccordare i diversi sistemi TLC del territorio nazionale.
Alle figure istituzionali vanno però con piacere aggiunte le visite degli amici radioamatori Siciliani, Trentini e Friulani operativi come volontari nelle attività antincendio ma spesso presso la nostra unità e a volte con consigli davvero preziosi.
Riprese in "live" di attività antincendio trasmesse dalla telecamera
IK4ZIE I4IYO IT9YDW
e inviate in videostreaming via satellite
nella zona relax dell'unità
Anche attraverso l'esperienza siciliana, nei prossimi mesi potremo sviluppare proposte mirate all'interno del programma EMERSAT, un progetto che coinvolge diversi soggetti istituzionali e privati nella programmazione e nello sviluppo delle tecnologie satellitari di emergenza.
Tutte le informazioni tecniche saranno presto rese disponibili su: www.protecer.org
Ughi Gilberto
Protezione Civile Emilia - Romagna
Comitato di Coordinamento delle Associazioni
della Regione e degli Enti Locali
Commissione Telecomunicazioni
gsm: 0039
fax gsm: 0039
e-mail: gilberto.ughi@protecer.org
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11.
Da Federico IZ4LCY
ASSOCIAZIONE CORPO EMERGENZA RADIOAMATORI
La Rete Radiomobile Regionale R3
dell’Emilia Romagna in … pillole
Alcune notizie introduttive
Al giorno d’oggi, la necessità di assicurare e mantenere un elevato grado di sicurezza all’interno delle nostre città e la capacità di assicurare interventi efficaci e tempestivi, richiede sempre più strumenti e servizi tecnologicamente avanzati.
Come molti di voi sapranno, da circa tre anni la Regione Emilia Romagna ha avviato la realizzazione di una Rete Radiomobile Regionale (di seguito indicata come R3) a standard Tetra, standard globale ormai consolidato per le reti di emergenza.
Anche questa volta, la Regione Emilia Romagna ha confermato la vicinanza ai problemi dei suoi cittadini e la sua intenzione di mantenersi come una delle Regioni più tecnologicamente avanzate nel panorama Europeo. In effetti esempi di reti Tetra multiservizio (e cioè che coinvolgono più Organizzazioni aventi differenti esigenze) presenti in ambito Europeo e Mondiale non sono affatto numerose; anche per questo motivo la Regione Emilia Romagna sta affrontando questa sfida con grande entusiasmo e ben consapevole di essere “sotto i riflettori” di diversi altri Paesi.
Ad ulteriore comprova del fatto che lo standard Tetra è ormai riconosciuto come standard per le emergenza, il Governo italiano lo ha scelto come lo standard per la rete Interforze in corso di realizzazione.
La gara per la realizzazione dell’infrastruttura di rete (Fig.1) e di tutti gli apparati necessari al suo monitoraggio e gestione è stata aggiudicata da un Raggruppamento di Imprese che vede come capofila l’Azienda Selex di Firenze oltre alle Aziende Telecom Italia, Sirti, Strhold e Consorzio Cooperative Costruzioni.
La rete R3 è concepita per le Polizie Municipali e Provinciali, Emergenza Sanitaria 118 e Protezione Civile; potrà inoltre essere utilizzata anche da altri servizi di pubblica utilità (es. monitoraggio del clima e del territorio, monitoraggio del traffico stradale, ecc…).
(Fig.1)
Alcuni vantaggi della nuova Rete Radiomobile
La rete R3 costituisce una piattaforma unica, in cui le differenti Organizzazioni operano in autonomia, ma in condizioni di emergenza possono entrare fra loro in comunicazione.
Essendo una rete digitale sono numerosi i vantaggi che è in grado di offrire, fra i principali possiamo citare:
a.. è in grado di veicolare contemporaneamente fonia e dati;
b.. è possibile trasmettere messaggi operativi in forma simile agli SMS del GSM (SDS);
c.. è praticamente impossibile l’ascolto casuale o voluto da parte di esterni, perché la fonia è digitalizzata e cifrata;
ed inoltre
a.. consente la realizzazione di servizi ed applicazioni specifiche (ad esempio gestione del personale, applicazioni di telemedicina, invio di allarmi da sensori sul territorio….);
b.. permette di realizzare servizi di radiolocalizzazione;
c.. permette anche l’interconnessione diretta con altre reti di telecomunicazioni/dati esterne (subordinata alle limitazioni legislative in vigore).
La sicurezza della rete è inoltre garantita mediante la ridondanza dei link di collegamento fra i vari siti, la ridondanza fisica degli apparati e mediante particolari funzionalità offerte dallo standard Tetra (ad esempio il funzionamento in fall-back di una Stazione Radio Base).
Lo stato attuale di realizzazione della Rete e l’ingresso degli Utenti
(Fig.2)
Al momento attuale la Rete R3 prevede la realizzazione di 51 siti dislocati sull’intero territorio regionale (per la loro collocazione vedere il Numero 180 del 21 Luglio all’articolo “Le esperienze del Corpo Emergenza Radioamatori”).
In questi mesi si stanno completando i collaudi funzionali in campo che prevedono la verifica della completa funzionalità della Rete con oltre 240 scenari diversi di test multifunzionali.
Sono inoltre in corso verifiche capillari sul territorio del livello di copertura radio e della qualità dei collegamenti; nello specifico sono state eseguite e post-processate oltre 50.000 chiamate tramite banchi automatici di generazione delle chiamate per un numero complessivo di oltre 1.000.000 punti di misura.
Essendo entrati nella fase di pre-esercizio (Fig.2) è stata intensificata l’attività che si svolge al Centro di Gestione Rete (Fig.3) assicurando in questo modo il presidio costante per la rilevazione di guasti e malfunzioni, la rilevazione ed analisi del traffico in rete, la gestione dei profili e chiavi cripto, il supporto preliminare all’entrata dei nuovi utenti, etc… senza dimenticare importanti funzioni come la supervisione dei progetti futuri di estensioni parziali rete, la capacità di eseguire controlli e verifiche di copertura RF ed i contatti con Ministero per aggiornamento della rete.
(Fig.3)
Per quanto riguarda l’ingresso delle varie Organizzazioni in Rete è stata avviata da circa 5 mesi la fase che prevede una serie di incontri programmati in modo da permettere agli Utenti il loro ingresso nella rete R3. In aggiunta a questi incontri è necessario considerare quelle Organizzazioni che già da diversi mesi stanno utilizzando la rete R3 come: la PM di Bologna e Piacenza, la Provincia di Bologna diversi Comuni e Associazioni nella Provincia di Bologna, l’Associazione formata da Carpi e Comuni limitrofi… oltre alle numerose prove effettuate dalla Protezione Civile (affidate al Corpo Emergenza Radioamatori) ed Emergenza Sanitaria 118.
Venendo ai numeri possiamo dire che:
• Sono stati incontrati 93 Comuni (circa 1.800.000 abitanti equivalente al 45% dell’intera Regione) di cui 14 già attivi in rete (circa 220.000 abitanti);
• Sono state incontrate 4 Province di cui 1 già attiva in rete.
Per quanto riguarda la protezione Civile, sono state concluse positivamente una esercitazione regionale (“Piena del Po 2005”) e un addestramento interprovinciale combinato che ha visto il massiccio utilizzo di terminali Tetra per il coordinamento delle operazioni in campo.
In fase di avvio è il pre-esercizio nelle province di PC e BO con attivazione di circa 300 terminali da distribuire tra Agenzia Regionale di Protezione Civile, Agenzie regionali quali AIPO ed ARNI, Unità mobile TLC (CER), Prefetture, Province, COM, Consulte del Volontariato, VVFF, Associazioni di Volontariato per l’emergenza sanitaria, etc..
Dopo questa breve fase di pre-esercizio, si prevede di estendere l’utilizzo della rete R3 anche nelle restanti Province.
Per quanto riguarda il Servizio di Emergenza Sanitaria 118, si è conclusa la prima fase di verifica del servizio Tetra nelle postazioni di ambulanza nella provincia nord di Bologna ed è stata avviata l’integrazione della centrale operativa di Bologna con la rete R3 (inizialmente concentrandosi sulla parte di trasmissione dati tra Centrale Operativa e mezzi di soccorso).
Infine è da segnalare che è stata aggiudicata a fine 2006 da Motorola-Eurocom, la gara indetta dalla Regione Emilia Romagna per la fornitura degli apparati Tetra per la rete R3 (terminali portatili, veicolari, fissi, motociclari e relativi accessori).
Le prospettive
La Regione Emilia Romagna è ben consapevole che quanto fino ad ora fatto è solo il punto di inizio ed intende:
• procedere con l’ingresso in Rete e l’attivazione, di ulteriori Utenti per arrivare a:
• circa 2000 Utenti in rete entro il 2007
• e 5000 entro il prossimo anno
ed inoltre
• attivare un presidio h 24 del Centro Gestione Rete
• automatizzare alcuni processi di raccolta dati di rete ed analisi di traffico
• ultimare tutte le procedure previste per le comunicazioni fra Enti diversi
in caso di emergenza
• valutare possibili espansioni di rete per migliorare specifiche zone di elevato
interesse per l’operatività degli Enti utilizzatori
Ulteriori informazioni sulla Rete R3 potete trovarla nel “Vademecum R3” che è scaricabile all’indirizzo http://www.regionedigitale.net/r3/index.htm
Nei prossimi articoli del Radiogiornale “TETRA lo standard PMR digitale”
Federico Marcheselli IZ4LCY
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12.
Fiere Mostre e Convegni
15/09/2007 › 16/09/2007
Orari 9/18
Enti Promotori Blu Nautilus
Elettronica, computer, radiantismo, telefonia, radio d'epoca, fotografia, collezionismo, modellismo, accessori, componentistica
Tot. Espositori circa 150
Ingresso € 7,00 - ridotti € 6,00
Elettronica nuova, usata e da collezione; collezionismo elettronico ma non solo.
Expo Elettronica è la mostra mercato dedicata all'elettronica e punto d’incontro fra “antiquariato tecnologico” e applicazioni “futuribili”: una miriade di oggetti e applicazioni ormai indispensabili come computer, software, periferiche, home theater, telefonia fissa e mobile, accessori, ricambi, curiosità elettroniche e digitali.
Parallelamente si svolge Colleziosa, dove si trova di tutto un po’: vecchie radio, macchine fotografiche, dischi d’epoca e cd rari, fumetti, numismatica, filatelia, modellismo, giocattoli, soldatini, sorpresine, ed altro ancora, rigorosamente usato e da collezione.
2° Mostra-Scambio Computer Fest & Radioamatore
Polo espositivo di Busto Arsizio (VA) il 22 e 23 Settembre 2007
Programma per sabato 22 Settembre:
ore 14.00: WRTC 2006 a cura di Stefano IK2QEI
ore 14.45: J20RR e J20MM a cura di I2YSB, IK2CIO e IK2DIA
ore 15.45: 1A4A – DX-petition S.M.O.M. a cura di IZ4AKS, IZ4DPV e I4UFH
ore 16.15: Relazione sul Diploma delle Abbazie Italiane a cura di IK2UVR
ore 16.25: Progetto di stazione radio remotizzata a cura di Stefano IK2HKT
ore 17.00: CN3A progettazione di una stazione da contest in Marocco a cura di IK2QEI
73 de
CERIMEDO Cristiano IW2NZX
per ARI Busto A.
Nell'ambito del festival verrà allestita la mostra "Impressioni di carta" con le sculture di carta del maestro d'arte Adamo Modesto (I0AKP).
La mostra verrà inaugurata il giorno 8 settembre alle ore 18.00 presso ex manifattura tabacchi di Lucca
e resterà aperta fino al giorno 29 settembre, visitabile tutti i giorni dalle ore 15.00 alle ore 24.00.
Ingresso libero, Catalogo in mostra
Per approfondimento sul festival segui il percorso: www.cartasia.it , "entra", "download", "rassegna stampa".
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13.
Da: Franco is0vsu
Quirra Island Field Day 2007
IQ0QP Team, September, 16, 2007
Sardinia Island -Italy - Quirra Island
- EU165 - CA-009 –Locator JM49TM – (39°31’27”N-09°31’27”E) –
Cari amici delle Mailing List della Associazione Radioamatoriale Sardinia QRP Club e delle Redazioni di CQ Elettronica e di Radiogiornale, vi informo che, come per l'anno passato e come da accordi presi con la Protezione Civile del Sarrabus Gerrei nella persona del suo Presidente Sig. Natale Porcu (nominativo)IS0EUR, il giorno 16 settembre attiveremo l'Isola (o Scoglio) di Quirra.
Allego la locandina, sulla quale sono descritti i dati tecnici della giornata.
Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, ci troveremo sulla spiaggia di Torre di Murtas alle 08.30; intorno alle 08.45 faremo un briefing durante il quale descriveremo l'attività della giornata, quindi chi lo desidera potrà venire con noi sull'isola, nei limiti imposti dalla sicurezza a bordo dei gommoni, oppure rimanere a terra e tenersi in contatto con noi via radio. Quanti abbiano un proprio natante e vogliano impiegarlo come ulteriore supporto per l'attività saranno i benvenuti.
Nel pomeriggio, entro le 18 smonteremo il campo e ripartiremo. Spero di sentire tanti amici ed amiche via radio.
Un abbraccio, 72 e 73
Franco IS0VSU,
(ISQRP#01)
Presidente Associazione Radioamatoriale Sardinia QRP Club is0vsu@yahoo.it cell. 3473406679
· Date: September, 16, 2007
· Time: 10.00 to 16.00 UTC
· Bands: 40 & 20,
· Modes: CW SSB
· Call: CQ CQ Quirra Island
· QSL : Direct P.O.Box 81 09047 Selargius (CA) Sardinia Island - Italy
· E-mail: is0vsu@sardiniaqrp.com
· Website : www.sardiniaqrp.com
· Approach : 145.525 MHz
· Power : QRP and QRPp
· Rigs: RM20, RM40, FT817, KX1
· Antennas : OCF dipoles (2) Inverted Vee...
· Callsign: IQØQP
72 and 73 de Franco IS0VSU IS-QRP#001
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14.
Da: Armando iw9etq
KOLBE DAY 2007
Si invitano tutti i radioamatori a partecipare al "KOLBE DAY 2007" fissato, come previsto, la terza domenica di settembre ovvero Domenica 16 Settembre p.v. alle ore 8:30 presso il Santuario del Centro Kolbe in villa Belvedere a Carini (Pa)
Sono previste attività radio in CW - FONIA SSB 6/10/20/40 mt - PSK31 – RTTY.
Si raccomanda a tutti i radioamatori che desiderano partecipare alle attività radiantistiche previste per il KOLBE DAY 2007 - a comunicare la propria disponibilità nel montare la propria attrezzatura ed operare con il nominativo speciale IU9MK.
Sabato 15 alle ore 8:00, per tutti coloro che opereranno in radio, appuntamento sulla terrazza del Santuario per il montaggio e la messa a punto delle stazioni. Ogni radioamatore dovrà essere autosufficiente e predisporre tutto ciò che serve per operare in tutta autonomia. Per chi volesse fare un sopralluogo prima del 15, ne faccia richiesta.
E' prevista altresì la QSL speciale dedicata a quello che è ormai universalmente riconosciuto come il Santo Protettore dei Radioamatori, San Massimiliano Maria Kolbe, alias, SP3RN.
Quest'anno le attività radiantistiche saranno gemellate con quelle effettuate dalle stazioni che opereranno direttamente dalla CASA NATALE - MUSEO di Padre KOLBE in POLONIA, con il nominativo speciale 3Z0MK previste sempre per la stessa data.
L'esistenza di questo evento è giunto in POLONIA grazie alle comunicazioni ed alle attività di coordinamento effettuata dal collega ed amico Michele IV3NTL, che in occasione di uno dei suoi viaggi in terra polacca ha avuto modo di mostrare ai colleghi radioamatori in loco, molto sensibili ed entusiasti per l'iniziativa siciliana, un articolo a firma del collega e socio Enzo IT9UMH pubblicato su Radio Rivista.
Il programma del 16 prevede:
arrivo al Santuario dalle ore 8:30 in poi;
inizio delle attività radio da quando le stazioni saranno pronte all'attività e per tutto il giorno;
Santa Messa alle ore 12:30;
pranzo alle ore 14:00 presso la trattoria di Antonio, "La Faccia Di Vecchia" secondo quanto previsto
raccolta dei log book dei collegamenti effettuati dalle stazioni e dagli operatori che si sono succeduti:
ringraziamento per la partecipazione al Kolbe day 2007 da parte del Presidente della Sezione E.R.A. di Palermo;
la consegna di un riconoscimento di partecipazione al kolbe day 2007, per tutti gli operatori radio, sarà effettuata presso la sede della Sezione Provinciale di Palermo, sita in via Umberto Giordano n° 5 a Palermo, domenica 4 novembre alle ore 10:30.
Ringrazio anticipatamente gli operatori radio che parteciperanno e tutti i radioamatori e non che parteciperanno al Kolbe day 2007.
Ricordo che è buona norma comunicare la partecipazione al pranzo indicando chi ed in quanti si partecipa; questo per rispettare chi organizza e per rendere puntuale ed attenta l'organizzazione e nel più breve tempo possibile.
Coloro che volessero utilizzare il posto letto presso il Santuario, sappino che verrà praticato lo stesso prezzo dell'anno scorso; € 30,00 prima colazione compresa.
Comunicazioni per adesioni o richiesta di informazioni, possono essere inoltrate tramite e-mal ad Armando iw9etq@alice.it
oppure ad Enzo it9umh@email.it
Saluti. Armando iw9etq.
p.s.
gli amici che leggono possono estendere l'invito ad altri, informando loro circa le condizioni che questa Organizzazione ha dettato.
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15.
In cellulosa, si può piegare come un normale foglio ed è resistente a temperature estreme
Le applicazioni in campo medico: può essere impiantata sotto pelle e alimentare i pacemaker
La pila del futuro è di carta
Ultrasottile, ricaricabile ed ecologica
La batteria di carta sviluppata dai ricercatori del Rensselaer Polytechnic Institute (Rensselaer/Victor Pushparaj)
Ultrasottile, leggerissima, pieghevole, ricaricabile, in grado di sopportare temperature estreme senza perdere in efficacia. Guardandola, sembra solo un innocuo foglietto, ma all'interno nasconde una potente batteria. La "pila" del futuro è di carta: il piccolo miracolo di nanoingegneria è stato creato da un gruppo di scienziati al Rensselaer Polytechnic Institute, negli Stati Uniti, che presentano la loro scoperta sull'ultimo numero dei Pnas, la rivista dell'accademia nazionale delle scienze americana.
Per oltre il 90 per cento questa batteria di nuova concezione è formata da cellulosa, in cui sono stati integrati nanotubi in carbonio, microstrutture che funzionano come elettrodi e permettono alla pila di condurre elettricità. E' unica, spiegano i ricercatori, perché funziona sia come una batteria ad alta capacità che come supercapacitore - in grado, cioè, di rilasciare elettricità velocemente - che, di solito, sono componenti separate nei sistemi elettrici.
La pila del futuro, come la carta, può essere arrotolata, piegata, tagliata in una serie quasi infinita di forme e senza che la sua potenza o l'integrità meccanica vengano compromesse. Le sue possibili applicazioni, nel panorama elettronico sempre alla ricerca del componente più piccolo e potente, vanno dai vari gadget alle automobili, dall'industria aeronautica alla medicina più avanzata: questa batteria, per funzionare, può utilizzare i liquidi corporei come il sangue o il sudore ed essere inserita sotto la cute.
In questo mini pezzetto di carta intelligente i componenti sono integrati a livello molecolare: "In molte delle altre batterie pieghevoli non lo sono - spiega Robert Linhardt, co-autore della ricerca e professore al Rensselaer Institute. "Quelle sfruttano elementi messi a contatto gli uni con gli altri, ma in questo modo, quando vengono flesse, i componenti si staccano e l'apparecchio non funziona più". Qui, invece, i nanotubi in carbonio sono inglobati nella carta, che è immersa nell'elettrolita. E il risultato finale è in tutto e per tutto simile ad un normale foglio di carta, nero per la presenza del carbonio.
La scoperta è frutto di uno sforzo collettivo, che ha coinvolto ricercatori di diverse discipline: dai laboratori specializzati in biopolimeri del professor Linhardt ad altri, specializzati nella ricerca sui nanotubi e sull'elettronica. Ma è proprio l'applicazione in campo medico una delle più promettenti: "I liquidi corporei potrebbero funzionare come elettroliti. La batteria potrebbe essere inserita sottopelle per alimentare un pacemaker o altre apparecchiature per il rilascio di medicinali, come la pompa per insulina", spiega ancora il professore, con il vantaggio di evitare di inserire all'interno del corpo sostanze chimiche forti come quelle che si trovano nelle comuni batterie.
Per la loro pila, Linhardt e colleghi hanno usato un liquido ionico - un sale liquido, in pratica - che non contiene acqua, quindi non rischia di evaporare o di ghiacciare, rendendo così l'apparecchiatura adatta anche a temperature estreme. Ed è anche ecologica: "grazie all'alto contenuto di carta e alla mancanza di sostanze chimiche tossiche, non rappresenta un rischio per l'ambiente" aggiunge il dottor Manikoth Shaijumon, altro co-autore della ricerca.
Può essere prodotta in diverse dimensioni ma quella che i ricercatori hanno sperimentato era un quadrato di 2 cm per 2. Quello che rimane da capire sono i costi: "Per ora stiamo lavorando su scala sperimentale, in laboratorio. Dobbiamo ancora sviluppare metodi per produrle su scala commerciale e per ora non abbiamo idea di quanto potrebbero costare" continua Linhardt. I singoli componenti di per sé non hanno prezzi elevati e in futuro queste pile potrebbero venire stampate in grandi fogli, usando rotative simili a quelle per i giornali. Ma quando potremo trovarle nei negozi? "Ci vuole tempo - conclude Linhardt - Almeno un paio d'anni per le prime applicazioni, che saranno ancora di tipo speciale".
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16.
Annuncio del colosso giapponese: presto in commercio una pila
che produrrà elettricità da un enzima in una soluzione di glucosio
Sony, un futuro più verde
con le batterie allo zucchero
Anche l'involucro sarà fatto di una plastica di origine vegetale
Per ora può alimentare un lettore Mp3 e un paio di casse
E ora la Sony si butta sullo zucchero. Non è che il colosso giapponese dell'elettronica voglia darsi all'elettronica, anzi. Ha però deciso che in futuro i nostri dispositivi portatili funzioneranno con batterie al glucosio. Il glucosio fornisce energia al corpo umano e a tutti gli organismi viventi, ma gli scienziati solo di recente sono riusciti a convertirlo in elettricità, ottenendo una fonte energetica in grado, per ora, di alimentare un piccolo gadget elettronico, come un lettore musicale mp3 e un paio di casse.
Dopo l'idea dell'equipe di ricercatori guidata da Robert Linhardt, del Rensselaer Polytechnic Institute di New York, che hanno progettato una pila fatta solo di carta, anche il colosso, inventore del Walkman, ha deciso di investire sull'energia pulita. Ma invece che alla cellulosa si affida al glucosio.
L'involucro della bio-batteria è fatto di una plastica di origine vegetale. Misura 3,9 centimetri e produce energia grazie alla reazione provocata dall'inserimento di un enzima in una soluzione di zucchero. Il congegno, secondo i test, genera 50 milliwatt.
Andando più nel dettaglio tecnico, e schematizzando, il meccanismo è il seguente: gli elettroni e gli ioni di idrogeno estratti dalla soluzione di glucosio seguono due strade, gli ioni di idrogeno passano attraverso una membrana separatrice per giungere al catodo dove assorbono ossigeno dall'aria per produrre a acqua come sottoprodotto. Mentre il flusso di elettroni attorno al circuito esterno al dispositivo produce l'elettricità necessaria.
"Lo zucchero è una fonte di energia naturale prodotta dalle piante attraverso la fotosintesi", dice Sony in un comunicato. "E' dunque una sostanza rigenerativa, e può essere trovata nella maggior parte delle zone terrestri, sottolineando il potenziale per le batterie a base zuccherina come un congegno del futuro per la produzione di energia eco-compatibile".
Di energia dallo zucchero si iniziò a parlare nel 2003, quando due ricercatori dell'università del Massachussetts a Amherst, riuscirono a creare un'autentica 'batteria batterica' usando un microrganismo scoperto da poco: il Rhodoferax ferrireducens.
A marzo, poi, una batteria simile a quella annunciata ora da Sony, venne presentata da un gruppo di acenziati della Saint Louis University, nello Stato del Missouri, alla 233esima edizione del meeting nazionale dell'American Chemical Society. Il comunicato della Sony non fa nessun riferimento a questa ricerca, ma il principio del funzionamento sembra lo stesso.
La casa giapponese ha fatto sapere che continuerà a sviluppare il prototipo per valutarne i possibili usi pratici in un futuro non remoto. L'azienda nipponica ha spinto ancora di più sul pedale dell'innovazione tecnologica, dopo aver affrontato un periodo difficile per la concorrenza dall'iPod di Apple e per il ritiro di molti milioni di sue batterie dal mercato a causa di un surriscaldamento eccessivo nella carica. Le nuove tecnologie eco-compatibile, in teoria, potrebbe permettere in futuro di eliminare le attuali batterie al litio e al nichel, altamente nocive per l'ambiente.
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17.
Cellulari, il decalogo delle bufale
Dal rischio impotenza alle batterie esplosive ai costi delle chiamate perse: ecco le leggende metropolitane legate ai telefonini
Forse non tutti sanno che.... se provate a comporre il numero 08 sulla tastiera del cellulare e vi rispondono i carabinieri, preoccupatevi: vuol dire che il numero è intercettato. No, non è vero, tranquilli. Si tratta solo di una delle tante leggende metropolitane legate all'oggeto che più ossessivamente riocorre nella nostra quotidianità. Il cellulare, amato e odiato. E al quale il quotidiano spagnolo El Pais ha dedicato un servizio proprio sulle tante bufale che girano attorno al telefonino. Servizio da cui è stato tratto un decalogo che mette in guardia dalle leggende più ricorrenti. Eccolo.
1) Il telefonino non causa l'impotenza se tenuto nelle tasche anteriori dei pantaloni.
2) Non è vero che gli operatori telefonici fanno pagare le chiamate perse, anche se ci guadagnerebbero, visto che al mondo ci sono più squilli andati a vuoto che messaggi di testo.
3) E' inutile far scaricare completamente la batteria del telefonino prima di attaccarla alla presa nella convinzione che così durerà per sempre. Tutto il contrario: questa pratica, valida per le vecchie batterie al nichel-cadmio, ottiene l'effetto opposto su quelle al litio, usate oggi.
4) C'è poi una lunga sequela di allarmi sulle batterie dei cellulari, trasformate in bombe a orologeria portatili. Si può affermare a cuor leggero che non si registrano esplosioni di batterie omologate. Il beneficio del dubbio può venire con quelle taroccate, che si comprano per pochi euro, se esposte a temperature elevatissime.
5) Accendere il cellulare non provoca incendi nelle stazioni di rifornimento di carburante: ci sono più probabilità che delle scintille vengano fuori sfregando le zeppe metalliche di un paio di scarpe anni Settanta.
6) Niente panico se a bordo di un velivolo squilla un cellulare o ci si dimentica di disinserire la batteria. Si può generare solo qualche interferenza radio, ma gli aerei sono ormai quasi tutti schermati.
7) Se tenuto nella tasca della camicia, le emissioni del telefonino non provocano aritmie e disturbi di cuore, parola dell'Organizzazione mondiale della sanità.
8) I dati inviati per sms (pin, indirizzi) non sono intercettati.
9) I cellulari non provocano avarie negli elettrodomestici.
10) I cellulari non danneggiano i microchip delle carte di credito.
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18.
Da IK8JZK Ruggero Billeri Napoli.
Emozione
PSICOLOGIA Il volto umano è un'importante fonte d'informazione nella comunicazione (>Comunicazione), ci fornisce, infatti delle informazioni sugli stati interni di emozioni come la gioia, la paura, la tristezza, la collera o la sorpresa,
per citare solo le emozioni dette <<primarie>> . Esprimere e comprendere gli stati emozionali interni è oggi considerato un fatto che assicura un sistema di scambio molto precoce fra il bambino e l'adulto (>Cognizione infantile, Cognizione sociale). Lo studio delle espressioni facciali si è reso possibile grazie all'apporto congiunto delle tecniche di ripresa filmica e dei sistemi di codifica delle espressioni. Il sistema di codifica dell'azione facciale (FAC) di Paul Eckman e Wallace Friesen presenta il vantaggio di differenziare le caratteristiche morfologiche delle espressioni facciali secondo le azioni muscolari che le sottendono (>Azione). Gli studi risultanti di tale sistema e da quello di Carol Izard (MAX) mostrano che il piccolo dell'uomo dispone, fin dalle prime settimane di vita, di un repertorio emozionale vario e morfologicamente vicino a quello dell'adulto. Utilizzando la tecnica dell'abituazione, gli studi sulla capacità di discriminazione delle emozioni mostrano che il bambino di 2-3 mesi è già capace di discriminare l'espressione di gioia da quella di tristezza o di paura. In effetti, l'interesse visivo per una diapositiva che presenta un viso gioioso decresce in forza in forza di una presentazione ripetuta (abituazione), mentre la durata della fissazione visiva cresce di nuovo quando viene mostrato lo stesso viso con un'espressione diversa. Da ciò non si deduce che i bambini comprendano la semantica di tali espressioni (>Semantica); non sono turbati, nella loro discriminazione, dalla presentazione del viso al contrario (cosa che, tre mesi più tardi non si verifica più). Se ne può concludere solo che i bambini sono capaci di discriminare due configurazioni (patterns) facciali che cambiano su una dimensione. A sette mesi i bambini sono in grado di categorizzare espressioni, in quanto esplorano più a lungo la nuova espressione proposta in un nuovo viso, rispetto a quella familiare dello stesso viso (>Categorizzazione). Altre precisazioni ricavate dall'impiego delle tecniche di abituazione o dal confronto parallelo (confronto di due stimoli costanti) permettono di circoscrivere la questione dei rapporti fra discriminazione di cambiamenti morfologici e discriminazione di configurazioni (patterns) emozionali significanti. Questa questione
può essere affrontata direttamente nel quadro dello studio della posizione di riferimento sociale, in cui c'è elaborazione semantica dell'informazione emozionale per adattare il proprio comportamento in una situazione ambigua (,>Informazione). Ad
esempio, i bambini separati dalla loro mamma da
una finta barriera visiva, l'attraverseranno se la mamma manifesta un'espressionre di gioia ma non lo faranno più se esprime un'atteggiamento di paura. Sfortunatamente non è possibile datare l'emergenza di una simile capacità, in quanto la comprensione semantica ha qui come criterio il movimento autonomo. Colwyn Trevarthen, vicino in questo a Henri Wallon e alla scuola di Palo Alto (California), considera innata e non inferenziale l'apprensione semantica dell'emozione. Peter Hobson utilizza questo quadro teorico per proporre una spiegazione dello sviluppo dell'autismo a partire da un disturbo primario della decodifica dell'espressione delle emozioni (>Autismo). Alcuni studi procedono in questo senso e sembrano indicare, nei soggetti autistici, l'esistenza di una debole espressività come pure una difficoltà a distinguere tra i moti facciali portatori di senso e gli altri. Pertanto la comprensione della semantica delle emozioni è considerata, da certi autori, un precedente preliminare dell'elaborazione di una <<teoria della mente>>, nella misura in cui le emozioni sono stati mentali osservabili, che si possono direttamente condividere (>Teoria della mente). Inoltre, come mostra Henry Wellman, questi stati mentali sono compresi precocemente (verso i 18 mesi) e sono trattati, dai 2 anni come una risultante di casualità evenemenziale (<<lei è triste perchè è il suo compleanno e non ha ricevuto niente in dono>>) (>Casualità). Certo, bisogna aspettare che i bambini abbiano compreso che le credenze sono un complemento d'informazione necessario sui desideri, perchè riescano a predire o a spiegare l'azione di un agente (>Credenza, Desiderio): ecco senz'altro perchè la sorpresa che presuppone la messa in scacco di un sapere o di una predizione epistemica (>Epistemico), non è esplicabile dal bambino prima dei 5 anni.
Jacqueline Nadel
Nell'adulto, come nel bambino, l'espressione e la discriminazione delle emozioni sono essenziali nell'elaborazione dell'Informazione. Il neuropsicologo Antonio Damasio ha pubblicato di recente, un'opera notevole il cui titolo recita: L'errore di Cartesio; la ragione delle emozioni. Per Damasio, la ragione pura non esiste: noi pensiamo con il nostro corpo e con le nostre emozioni. Criticando non solo il dualismo cartesiano (>Dualismo/monismo), ma anche la concezione contemporanea del <<cervello calcolatore>>, Damasio sottolinea che la nozione cartesiana di una mente considerata <<a parte>> rispetto al corpo è all'origine, verso la metà del secolo XX, dell'erronea metafora della mente considerata come un programma informatico (software) (>Cognitivismo, Mente). Contro questa metafora, e in riferimento a un insieme coerente di dati neuropsicologici, Damasio sostiene una teoria dei marcatori somatici. A partire da esperienze di laboratorio condotte su pazienti affetti da lesioni alla corteccia prefrontale ventromediana (>Neuropsicologia), Damasio constata che 1) questi pazienti non sembrano provare più emozioni e sono incapaci di scoprirle in altri (uno degli indicatori utilizzati è la variazione della conduttanza cutanea) e 2) tutto accade come se la loro maniera di ragionare, totalmente a sangue freddo, impedisse loro di attribuire pesi diversi alle diverse soluzioni che gli si offrono di modo che il <<paesaggio>> in cui vengono prese le decisioni è <<senza rilievo>> (>Ragionamento e razionalità). Secondo la teoria dei marcatori somatici, la capacità di esprimere e di provare emozioni è indispensabile alla messa in atto dei comportamenti razionali; la sua funzione è di indicare al soggetto la buona direzione, di porlo nel luogo giusto nello spazio in cui si svolge l'atto decisionale, in un luogo in cui può mettere all'opera in modo corretto i principi della logica (>Logica). Dal punto di vista neurobiologico, i circuiti neuronali
che sarebbero alla base del funzionamento delle emozioni non sembrano localizzati solo nel sistema limbico (o <<cervello delle emozioni>>), come si afferma tradizionalmente, ma anche in certe parti della corteccia prefrontale, come nelle regioni del cervello dove vengono integrati i segnali provenienti dal corpo. La corteccia prefrontale, da questo punto di vista, svolge un ruolo anatomo-funzionale centrale, in quanto riceve segnali da tutte le regioni sensoriali in cui si formano le immagini che sono all'origine dei nostri processi di ragionamento (>Immaginazione mentale), comprese le aree somato-sensoriali in cui gli stati passati e presenti del corpo sono rappresentati in modo continuo. Ed è a questo livello che interviene l'ipotesi dei marcatori somatici di Damasio. Questi marcatori sono definiti in termini di connessioni stabilite fra certe categorie d'oggetti o di eventi e stati somatici piacevoli o spiacevoli (>Categorizzazione), i marcatori procedono a moltelici esperienze individuali, regolate dal sistema d'omeostasia. Nel corso dello sviluppo del bambino (>Sviluppo cognitivo), queste connessioni, le cui forme diventano sempre più sfumate, verrebbero immagazzinate nel cervello sotto forma di <<circuiti di simulazione>>, i quali consentono di fare a meno di un riferimento diretto agli stati somatici reali. Secondo Damasio, questi marcatori somatici, portatori di valori emozionali, sono integrati nella corteccia prefrontale al livello di zone di convergenza in cui funzionano come una specie di guida automatica che orienta la scelta del soggetto e, dunque il suo ragionamento. Essi agirebbero in maniera <<nascosta>>, cioè senza che il soggetto ne abbia una percezione esplicita, per privilegiare certi elementi rispetto ad altri e, nella prospettiva dei meccanismi di attenzione, per comandare i segnali di movimento, arresto, cambio di direzione, coinvolti nell'atto della decisione (>Attivazione/inibizione, Attenzione, Controllo). A questo livello dell'integrazione cognitiva, ci si ricollega al <<sistema attenzionale supervisore>> descritto da Alan Baddeley. Così, la mente e le sue operazioni più complesse sarebbero radicate nella corporeità perchè l'assenza di emozioni corporee impedirebbe di essere <<veramente razionali>>. Si tratta di una teoria fra le altre, proposta qui ad esempio per illustrare l'intento attuale, in neuroscienza cognitiva (vedi Neuroscienza, infra)e in psicologia, di rompere l'immagine classica di uno <<spirito freddo>>. Ne è testimonianza la proliferazione delle ricerche sugli aspetti detti <<conativi>> (emozioni, motivazioni, sentimenti, valori ecc.) che orientano l'elaborazione cognitiva dell'informazione.
Olivier Houdè
NEUROSCIENZA I lavori di neuroscienza cognitiva sull'emozione sono relativamente recenti rispetto alle ricerche, ad esempio, sui meccanismi percettivi e motori. Affrontare lo studio dell'emozione da un punto di vista computazionale può oggi sorprendere (>Analisi computazionale), ma certuni non erano forse sorpresi, una quindicina d'anni fa, quando lo studio della produzione mentale visiva d'immagini veniva affrontata da questo stesso punto di vista? (>Formazione mentale di immagini). Lo studio dei meccanismi cerebrali coinvolti nell'emozione conosce, da qualche tempo, un folgorante sviluppo e oggi sembra che l'emozione possa essere studiata in termini di sistema cognitivo, composto da un certo numero di sottosistemi, allo stesso titolo della visione, dell'azione o del linguaggio (>Azione, Linguaggio, Elaborazione del-, Percezione). Stephen Kosslyn e Oliver Koenig hanno proposto un'architettura funzionale dell'emozione composta da un sistema ventrale e da un sistema dorsale, nel modo dell'elaborazione visiva della forma e della localizzazione (>Spazio). Il sistema emozionale ventrale, che coinvolge la parte anteriore dell'insula, permetterebbe di riconoscere gli stati del corpo, mentre il sistema emozionale dorsale, situato a livello parietale posteriore, sarebbe specializzato nella localizzazione della fonte delle sensazioni corpore. Le informazioni elaborate da questi due sistemi sarebbero proiettate verso una memoria associativa.che riceve le informazioni da tutte le modalità percettive (>Informazione, Memoria) e permette l'interpretazione della situazione e la selerzione della risposta più appropriata. Ma altri sottosistemi, corrispondenti a certe strutture o insiemi di strutture sottocorticali, sono ugualmente coivolti nei meccanismi emozionali. Un sottosistema, ad esempio, sembra essere responsabile della costruzione di associazioni tra uno stimolo percettivo e una risposta emozionale. Il corpo striato potrebbe essere coinvolto in questo meccanismo come anche l'amigdala. E' stato ampiamente dimostrato che l'amigdala svolge un ruolo critico nella produzione quasi automatica di una risposta a uno stimolo potenzialmente spaventoso o pericoloso. L'ippotalamo, attivato dall'amigdala, genera la produzione di un gran numero di neuromodulatori che agevolano certe elaborazioni cognitive, inibendone altre (>Attivazione/inibizione, Controllo). I meccanismi mnesici e attenzionali (>Attenzione) sembrano particolarmente sensibili a questi fattori. In tal modo, l'emozione sembra interagire in profondità con le altre funzioni cognitive.
Olivier Koenig
FILOSOFIA Le emozioni sono modificazioni mentali correlate a certe modifiche fisiologiche e ormonali. Le credenze possono essere considerate come cause ovvero come interpretazioni delle emozioni (>Causalità, Credenza, Interpretazione). Per William James un'emozione è essenzialmente la percezione di un cambiamento fisiologico involontario (>Percezione). Non piangiamo perchè siamo tristi; siamo tristi perchè piangiamo: l'interpretazione è un fatto secondario in rapporto alla reazione fisiologica. Le espressioni delle emozioni s'inscrivono in questo circolo retroattivo: possiamo, almeno in certi casi, provocare deliberatamente delle reazioni emozionali, manipolando le manifestazioni dell'emozione; la fuga aumenta il panico; il singhiozzo accresce il dolore. <<Rifiutatevi di esprimere una passione: essa scompare>>. Secondo William Lyons, sono le valutazioni a causare le emozioni. Un'emozione presuppone che una <<senzazione emozionale>> (feeling) si associ a una percezione valutativa (appraisal), anzi un giudizio concettuale rivolto alla situazione (>Concetto). Questa valutazione può essere percettiva e non concettuale (Kevin Mulligan, Christine Tappolet), e ciò non implica che il nostro accesso ai valori (da distinguere rispetto alle situazioni valutate), sia di natura percettiva. In effetti, le procedure percettive sono fissate dall'evoluzione e non rivedibili, mentre la stabilità dei valori è legata al fatto che essi pretendono di guidare le nostre future revisioni (rivedere è scegliere, nelle nostre rappresentazioni, ciò che bisogna cambiare per renderle coerenti con nuove informazioni, (>Informazione, Rappresentazione). Così, possiamo ritenere che le emozioni siano legate alle situazioni che attivano la revisione delle nostre credenze, delle nostre attese, persino delle nostre preferenze.Portare a termine una revisione prende tempo e l'emozione resta attiva finchè la revisione non è compiuta. Ma ciò induce un effetto perverso: lo stato emozionale può attirare e fissare l'attenzione a detrimento della revisione della credenza. Franz Brentano ha fatto di quest'effetto il centro della propria teoria dell'emozione, parlando di ridondanza del sentimento. Quando si ama la saggezza, non si ama solo un oggetto; si fa anche l'esperienza immediatamente evidente di un'emozione <<giusta>> (>Esperienza). Allo stesso modo, nell'emozione artistica, ad esempio, noi amiamo non semplicemente la qualità sensibile dell'oggetto valutato: proviamo un piacere non sensoriale, per il fatto di prendere piacere, un piacere che stavolta è autopresentante (non rinvia a un contenuto altro da se stesso). Le emozioni sono delle semplici proiezioni di stati soggettivi su certe situazioni; sono, almeno in parte obiettive. Considerate come disposizioni, le emozioni rinviano alla tendenza di un individuo a rispondere a certi tipi di circostanze, con certi tipi di comportamenti. (Nota personale dello scrivente, tratte da esperienze vissute). Forti emozioni piacevoli (come il ritorno di un figlio dalla guerra) possono creare gravissime complicazioni al sistema cardiocircolatorio portando l'individuo alla morte), ) (a differenza di quello che può succedere a causa di un grande dispiacere, l'emotività in questo caso è senz'altro inferiore) Le propietà di una data situazione giustificano, quanto si produce, il moto di un'emozione che accompagna tale tipo di revisione in un individuo <<normale>>. Queste disposizioni potrebbero essere attivate dalla percezione di somiglianze in una situazione che occorre in scenari prototipici appresi nel corso dello sviluppo (vedi Psicologia, supra). Ci si può interrogare sul rapporto tra emozioni e credenze, Secondo Ronald de Sousa, ciascuna emozione sarebbe dotata di un proprio tipo formale, irriducibile a una combinazione di desideri (>Desiderio) e di credenze. Anna Wierzbicka, dal canto suo, fonda l'emozione sulle credenze: nell'emozione si prova qualcosa di simile a ciò che normalmente si prova quando si hanno tali credenze. Nell'analisi delle emozioni in termine di revisione, le credenze sono le informazioni che sopravvivono alla revisione. I nostri desideri orientano le nostre attese e le nostre azioni, in funzione delle preferenze che riguardano i cambiamenti indotti dal mondo o dalle nostre azioni (>Azione). Pertanto, l'azione presuppone che si costringano le proprie revisioni a rispettare, come costante, la realizzazione di uno scopo. Le emozioni sono allora le risonanze affettive che convengono alle diverse situazioni di revisione. Le emozioni cognitive sono attivate da una revisione delle attese cognitive (sorpresa, scoperta, riconsiderazione ecc.); le emozioni effettive sono legate a revisioni cognitive che vanno, o non vanno, nel senso delle nostre preferenze sulle situazioni (soddisfazione, tristezza ecc.); le emozioni valutative sono legate a revisioni di fronte a un cambiamento dovuto al mondo o all'azione, che vanno, o non vanno, nel senso delle nostre preferenze sui cambiamenti (delusione, sollievo ecc.); infine, le emozioni conative sono legate a revisioni che coinvolgono le nostre azioni (ira, paura, speranza ecc.). Così, l'ira conviene alla situazione in cui io resto impegnato in un'azione, ma un cambiamento dovuto al mondo o a un'azione altrui ostacola o impedisce quest'azione, costringendomi ad altre azioni che vanno contro le mie preferenze: comunicare ciò che provo può allora favorire il proseguo dell'azione (almeno preservando la mia disposizione ad agire). La funzione delle emozioni potrebbe essere non solo quella di farci concentrare sulle informazioni importanti (Ronald de Sousa), ma di mantenere la tensione della revisione fino al suo compimento. Le emozioni ci preparano così all'azione quando è possibile e, con le espressioni che segnalano i diversi tipi di revisione, permettono di assicurare la coordinazione tra gli individui (Charles Darwin): lo schema motorio delle mie espressioni serve a decodificare le espressioni che percepisco restando associato a certi cambiamenti fisiologici. Le emozioni sono essenziali per la ricerca dell'unità di una personalità (>Identità), attraverso le revisioni che le nostre azioni, quelle degli altri e i mutamenti del mondo ci impongono.
Pierre Livet
(Ediz.Puf)
Presse Universitaires de France
Traduzione dal francese a cura di ik8jzk Ruggero Billeri Napoli.
Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale
Da ik8jzk Ruggero Napoli.
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19.
Da: Ruggero BILLERI
Trasponder Nazionale
o Sistema Echolink?
Il Trasponder Nazionale, generalmente in banda UHF è un buon sistema per far comunicare tra loro i Radioamatori, ma purtroppo ha i suoi limiti. Troppo dispendioso a causa del gran numero di ripetitori radio richiesto, posti in altura e nel periodo invernale a causa della neve difficilmente manutenzionabili, molto burocratizzato in quanto tutte le frequenze in uso devono essere autorizzate dal Ministero delle comunicazioni. Inoltre da esperienze personali acquisite, dovute alla mia professione negli anni passati, il numero di ripetitori radio non può essere aumentato a proprio piacimento, così facendo ne sarebbe compromessa l'intelleggibilità della modulazione audio. Il Sistema Echolnk (la radio ricetrasmittente interfacciata con il computer) a mio parere sarà il futuro delle comunicazioni Radioamatoriali. Uno dei pregi del sistema Echolink è quello di essere meno burocratico; chiunque, purchè Radioamatore con regolare licenza può crearsi un proprio Sistema Echolink, sia esso ripetitore (-R) o semplice link radio (-L) se il sistema è presidiato non occorrono autorizzazioni Ministeriali per l'assegnazione delle frequenze radio da usare nei due modi di operare. In una grande città o in un paesino sperduto di montagna, purchè ci sia una linea telefonica o la disponibilità di collegamento telefonico GPRS (meglio se con sistema UMTS) chiunque può crearsi il proprio sistema Echolink che come anzidetto dovrà essere Radioamatore con regolare licenza. Prima di interfacciare la radio con il computer, dovrà essere scaricato da apposito sito Web il programma Echolink ed installato sul proprio computer dopodichè dovrà essere richiesta l'autorizzazione ad operare su detto programma inviando ad apposito sito Web per via informatica fotocopia della propria licenza radioamatoriale da dove risultino leggibili le proprie credenziali radioamatoriali. Una volta caricato il programma Echolink sul proprio computer vi saranno delle operazioni di settaggio da eseguire e per tale operazione vi sono delle istruzioni in inglese sullo stesso programma. Una volta caricato il programma Echolink sul proprio computer potrà essere interfacciata la radio con il computer ed anche questa operazione richiederà dei settaggi. Arrivati a questo punto il titolare della stazione Echolink o altri suoi colleghi radioamatori potranno connettersi via radio al sistema Echolink del titolare su frequenza Simplex se il sistema Echolink è configurato come Link (-L) oppure su stazione radio ripetitrice se configurato come ripetitore (-R) utilizzando la frequenza di Shift. Se la radio che entra su di un sistema Echolink è munita di toni DTMF sarà possibile per l'operatore (come prevede il programma Echolink) inviare tramite microfono avente tastiera alfanumerica (o in automatico se l'apparato trasmittente ha questa funzione) una serie di toni (in genere numerici) per connettersi ai vari nodi del sistema Echolink. Ogni nodo del programma Echolink ha il proprio numero identificativo che lo contrddistingue. Vi sono altre funzioni: come cancelletto (F) e asterisco (E) che hanno la funzione rispettivamente di disabilitare il sistema Echolink o di abilitarlo. Altre funzioni possono essere impostate dal titolare del sistema sul programma Echolink come quello della messaggistica vocale per mezzo della sintesi vocale del programma Echolink. L'acquisizione via radio di un sistema Echolink è subordinato a l'efficienza dell'antenna e dalla posizione. Esempio lo scrivente riesce (con un'antenna X700 della Diamond e con potenza modesta in antenna) ad acquisire la stazione radio Echolink del Caro Eugenio IT9 BFR con il massimo segnale, ubicata in Caccamo Palermo sulla frequenza simplex di 145.525 Mhz con tono sub audio di 77.0 Hz, l'acquisizione avviene H24 dal basso Lazio. Un'altra prerogativa importantissima del Sistema Echolink è quella che: il programma Echolink è connesso alla rete globale (Internet) e quindi in teoria da ogni parte del globo terrestre per ognuno sarebbe possibile connettersi al proprio Sistema Echolink in qualunque parte del mondo si trovi.
Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale
da IK8JZK Ruggero Billeri Napoli.
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20.
VIRUS: attenti a Skype
Il worm w32/Ramex.A si diffonde attraverso un messaggio chat che include un link. Il mese scorso il popolare servizio telefonico via web era stato colpito da un black-out
Chiamare gratis in tutto il mondo è ormai una realtà per 196 milioni di persone, quanti sono gli utenti di Skype, il programma che nel 2003 ha rivoluzionato il mondo delle comunicazioni, proponendo telefonate a costo zero attraverso Internet. Adesso, però, quegli stessi internauti devono tenere gli occhi aperti. Il pericolo numero uno per loro è un worm, il w32/Ramex.A.
Il worm è un malware, ossia un programma creato col solo scopo di casuare danni al computer su cui viene eseguito. Il w32/Ramex.A si diffonde tramite la chat di Skype, sfruttando il software di telefonia Voip (voice Over IP), ed è costruito ad arte per confondere gli utenti, soprattutto se il messaggio è proveniente dalla propria buddy list, ossia la lista dei contatti frequenti. Il virus è ben congegnato, per cui solo l'intervento sollecito dei maggiori produttori di antivirus saprà porre rimedio al problema.
A spiegare il funzionamento del worm, tanto semplice quanto ingannatore, è Villu Arak sul blog Heartbeat, che si occupa di monitorare lo stato dei servizi offerti tramite Skype. W32/Ramex.A arriva sotto forma di un messaggio di chat, che spesso può apparire così legittimo da indurre gli utenti a cliccare sul link incluso. Al destinatario, infatti, viene suggerito di visualizzare una immagine .jpg. In realtà si scarica un file .scr: autorizzando il download e l'esecuzione del file si è automaticamente infettati, dal momento che il virus si installa facendo leva sulle API (Application Program Interface) di Skype. La prima difesa è dunque quella degli stessi utenti, perché si viene infettati solo dopo aver scaricato il malware dal link ed eseguito il software sul computer.
Una volta infettato, l'utente diventa automaticamente untore e inizia involontariamente a inviare messaggi pericolosi alla propria buddy list. Il worm riesce così a moltiplicarsi rapidamente. Il post spiega come porre mano al problema in proprio, ma la procedura è elaborata. Il consiglio è dunque quello di attendere l'opera degli antivirus per identificare l'infezione e intervenire adeguatamente. Attualmente F-Secure, Kaspersky Lab e Symantec hanno già aggiornato i loro prodotti per rilevare e rimuovere il worm.
Non si tratta della prima volta che un virus sfrutta Skype per espandersi, e più in generale il numero degli attacchi tramite Instant Messenger è in continuo aumento. L'attenzione degli utenti e la diffidenza nei confronti dei messaggi ricevuti, non solo quelli provenienti da sconosciuti, è ormai fondamentale per dare sicurezza al sistema, visto che i worm sono sempre più difficili da individuare.
Il servizio telefonico via internet più famoso del mondo è stato acquistato da e-Bay nel 2005 per 2,1 miliardi di dollari. Lo scorso mese un gigantesco black-out aveva lasciato senza voce milioni di utenti. Il guasto era stato spiegato con un problema di software, smentendo le ipotesi circolate sul web di un attacco hacker o di un intervento di manutenzione. Il servizio era rimasto bloccato per due giorni. L'azienda aveva poi imputato al riavvio dei computer dopo l'aggiornamento di Windows le ragioni del black-out.
Skype è un programmino che ti consente di parlare gratis con chiunque, in qualsiasi paese del mondo. Chiamare è gratis e la qualità audio è veramente eccezionale. E se i tuoi amici, parenti o colleghi usano la webcam, potrete videochiamarvi gratis. Puoi anche chiamare telefoni fissi e cellulari a tariffe al minuto bassissime
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21.
A.R.D.F.
Campionato di Radiolocalizzazione
Lombardia – Piemonte – Canton Ticino
Domenica 23 SETTEMBRE 2007
CASLANO Canton Ticino
I partecipanti si troveranno al posteggio della COOP di Caslano
FREQUENZA DI AVVICINAMENTO 145.325
Ore 8.45 RITROVO DEI CONCORRENTI
Ore 9.15 ISCRIZIONI
Ore 10.00 /12.00 GARA
Seguirà premiazione e pranzo
Per raggiungere la località
Per coloro che provengono da Varese:
seguire le indicazioni per Ponte Tresa; passata la Dogana proseguire per la direzione Lugano. Dopo ca. 2 Km. svoltare a destra , superati i binari , proseguire diritto in direzione del centro paese dopo ca. 300 mt. trovate il posteggio della COOP
Per coloro che provengono dall'autostrada Chiasso - Lugano:
uscita Lugano Nord direzione Ponte Tresa.
Passate i paesi di BIOGGIO - AGNO - MAGLIASO e dopo aver superato due rotonde,dopo ca. 500 metri svoltate a sinistra; superati i binari,proseguire diritto in direzione del centro paese dopo ca. 300 mt. trovate il posteggio della COOP
Dopo la premiazione ci recheremo a Lavena Ponte Tresa ( Italia ) per il pranzo ( prenotazione obbligatoria )
RICORDARSI I DOCUMENTI D‘IDENTITA‘
E-mail : presidente@ardf.info
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22.
MERCATINO RADIOAMATORIALE
Da: Corrente Salvatore
Vendo :
-- 4CX-3000 nuova Eimac, 4CX-1500 usata Eimac + suo zoccolo, 5CX-1500 usata Eimac.
-- 2 tokai pw 5024, uno solo con micro originale.
-- 3 elettrolitici 4700 micro 350 volt
-- 5 elettrolitici 1000 micro 450 volt
-- trasformatore 110volt - 700+700 100va
-- trasformatore 230volt - 12-0-12volt - 2x16amper/0-24volt-32amp.
-- trasformatore 0-220-380volt -0-19 volt 300va (15amper)
-- trasformatore 0-220-380volt -12-0-12volt - 300va (13amper)
-- trasformatore 0-230-400volt - 12-0-12volt -0-24volt 500va (20amper)
-- trasformatore 0-230-380volt - 16-0-16volt 600VA (19amp.)
-- trasformatore 0-230-380-415volt - 220volt-500VA- 24volt-250VA
-- 2 trasformatori toroidali 0-110-120-220-240volt - 25volt 6.2amp. 160VA
-- trasformatore toroidale 0-110-120-220-240volt - 25volt 4amp. -22volt 7amp. 310VA
Grazie 0771-614466 340-7675159
>>>>>>>>>>>>>>>>
Da: Michele Boulanger
Vendo :
a.. FT101 ZD con: manuale, microfono da palmo, inverter 12v – 220v , filtro CW stretto, cavo alimentazione, valvole finali e pilota di ricambio;
b.. FL 2100 ZD con valvole nuove e copia di valvole 572B di ricambio;
chiedo per tutto 1000 euro.
Tratto solo personalmente, non spedisco.
Il mio indirizzo è IK1AQI Boulanger Michele, via Baldi,1 10098 Rivoli
Cell: 335 7623677
Michele Boulanger
>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Da: Gianfranco Callino
Vendo ICOM IC-707, HF
Transceiver, 100Watts dai 160 ai 10m SSB, CW, AM, FM (con FM unit
inclusa).
Usato poco, ottime condizioni estetiche, mai riparato, filtro
CW 250 Hz FL53A installato, manuale e imballo originali.
Ottimo per chi
inizia o come secondo apparato, euro 360. ik3sca@amsat.org , tel 0456300972 ore serali.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Da: Ik2cbd Adriano Migliari [ik2cbd@alice.it]
Sto cercando una coppia di INTERFONO (a Cornetta) FM wireless FULL DUPLEX.
Cerco una coppia di Interfono a cornetta (es Lafayette MFD-8500) aventi
differenti frequenze in spedizione e ricezione, FM, FULL DUPLEX, da
collegare al 220Volt.
GRAZIE
Adriano Migliari ik2cbd
Tel 039-9903398
Email: ik2cbd@alice.it
Web: http://www.webalice.it/ik2cbd
>>>>>>>>>>>>>>>>>
Da: iret.friuli
VENDO:
- ricetrasmettitore I.R.E.T. PRC 747 frequenze HF in AM/CW/SSB, simile al PRC 247, accordatore d'antenna automatico entrocontenuto, alimentazione 24 V, colore verde, completo di contenitore in metallo per pacco batteria, griglia di protezione sul frontale, ecc.
[500 euro]
- radio transmitter T-217/GR U.S. Army - COLLINS Radio Co., frequenza 220-400 MHz, senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 54 Kg, ecc.
[150 euro]
- radio receiver R-361A/GR U.S. Army - Garod Radio Corp. Brooklyn N.Y., frequenza 220-400 MHz, senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 27 Kg, ecc.
[100 euro]
- modulator-power supply MD-141A/GR U.S. Army - Radio Receptor Co.Inc. Brooklyn N.Y., senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 80 Kg, ecc.
[80 euro]
- Stazione operante da 220 a 400 MHz composta da:
1 radio transmitter T-217/GR U.S. Army - COLLINS Radio Co.;
1 radio receiver R-361A/GR U.S. Army - Garod Radio Corp. Brooklyn N.Y.;
2 modulator-power supply MD-141A/GR U.S. Army - Radio Receptor Co.Inc. Brooklyn N.Y.
Peso totale circa 240 Kg, solo apparati senza accessori, stazione acquistata tempo fa e mai utilizzata.
[tutto 300 euro]
- ricevitore BC 603 frequenza 20-27,9 MHz in FM, integro e completo, privo di modifiche radioamatoriali, alimentato dal dinamotore originale a 24V, ecc.
[con dinamotore da 40 euro-senza da 20 euro]
- mascherina protettiva frontale per BC 603-683.
[10 euro]
- frontalino per BC 603-683 completo d'altoparlante, interuttori, ecc.
[15 euro]
- cassa posteriore in ferro per BC 603-683.
[5 euro]
- U.S.A.F. Synthesizer, elec freq model EN 358 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn., personalmente mai utilizzato, completo del suo power supply model EN 360 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn. - ingresso 117 V AC uscita 6,5-28-180 V DC.
[tutto 40 euro]
- radio casalinga Siemens Klangmeister RG405 in U-FM, L-LW, M-MW e K-SW.
[40 euro]
- piatto giradischi Crezar Stereo Duetto.
[15 euro]
- U.S. cable fault locator detector James G.Biddle Co. - Philadelphia 7 P.A.
[80 euro]
- strumento prova indotti ed avvolgimenti E313-A dell' Allen Electric & Equipment Co. - Michigan, made in U.S.A., ecc.
[80 euro]
- per I.R.E.T. PRC 638, 650, 677, 738, 838 e simili, cuffia originale completa di microfono e pettorale.
[30 euro]
- microfono Philips type LBB 3058/02, completo di scheda Philips type LBB 3160/00, personalmente mai utilizzato, ecc.
[10 euro]
- base antenna MP-48, fabbricata durante la seconda guerra mondiale, nel periodo bellico veniva installata sulle Jeep U.S., ecc.
[60 euro]
- sacca BG 56-A per trasporto stili d'antenna della base MP-48, completa di 5 stili vari, ecc.
[50 euro]
- cavi RG 223/U intestati BNC, lunghezza 25-40 cm, ecc.
[2 euro cadauno]
- altoparlante a tromba in alluminio, grandi dimensioni, diametro massimo circa 450 mm, adatto ad uso esterno, probabilmente costruito negli anni '50.
[10 euro]
- mini paracadute militare forse per razzi di segnalazione.
[20 euro]
- zaino Esercito Italiano degli anni '60 utilizzato per portare vestiario.
[10 euro]
- zainetto U.S. ML GAS MASK M9.
[20 euro]
- maschera antigas di colore nero completa di supporto da schiena per bombola, spallacci, cinghie, ganci, tubi di collegamento, manometro, ecc.
[15 euro]
- dosimetro di radiazioni a forma di penna, con clips, scala da 0 a 150 R.
[10 euro]
- calcolatrice elettrica UNDERWOOD SUNDSTRAND product of Underwood Elliott Fisher Co. - protected by United States and foreign patents - made in U.S.A., completa, da restaurare, ecc.
[20 euro]
- calcolatrice elettrica ELETTROSUMMA 14 OLIVETTI, senza cavo d'alimentazione, completa, funzionante, esternamente leggermente sverniciata, ecc.
[20 euro]
- GAZZETTE UFFICIALI del REGNO D'ITALIA del 1921, 1922, 1923, 1925, 1926, 1929, 1936, 1939 e GAZZETTE UFFICIALI della REPUBBLICA ITALIANA del 1953.
[tutto 10 euro]
- libretti della LEGISLAZIONE ITALIANA del 1940 e 1941.
[tutto 15 euro]
- specchietto retrovisore laterale destro (lato passeggero) adatto per furgone FIAT Ducato prima serie, Talento, 242 E, 238 ultime versioni, 900, ecc.
[15 euro]
- specchietti retrovisori laterali del furgone FIAT 242 primo modello (quelli fissati nella parte superiore della portiera).
[15 euro cadauno]
- coppia fanalini anteriori freccia-luce di posizione per FIAT 132 e simili, nuovi (mai usati), completi, copertura in plastica di colore bianco (no arancione-bianco), ecc.
[tutto 60 euro]
- coppia coperture esterne per fanalini anteriori freccia-luce di posizione per furgone Fiat 242, nuove (mai usate), colore arancione-bianco.
[tutto 40 euro]
- appartamento in multiproprietà a Santa Eulalia de Rio-Ibiza (Spagna), residence 4 stelle, una camera, salotto, angolo cottura, bagno, 4 posti letto, periodo trentaquattresima settimana (l'ultima di agosto), ecc.
[13000 euro]
Esamino anche eventuali permute (preferibilmente con materiale radio surplus).
CERCO:
- per FT-277 della SOMMERKAMP / YAESU VFO esterno (FV-101/277), transverter per i 6 metri (FTV-650), altoparlante esterno (SP-101P/277P), frequenzimetro esterno (anche adattato), ecc.
- coppia valvole 6JS6C solo se nuove, funzionanti e a prezzo contenuto.
- per W.S. C12 accessori, alimentatore, cavi con connettori, ecc.
- per W.S. 19MK II cavi con connettori, mounting, G634C, ecc.
- per BC 348 cavo d'alimentazione originale, ecc.
- per BC 603-604 mounting, quarzi del trasmettitore, accessori, ecc.
- per BC altoparlante LOUDSPEAKER LS-3 o simili.
- BC 605 e BC 606.
- per ricevitore GELOSO quarzo da 3500 KHz.
- mounting FT237.
- BG 96, BG 108, BG 185, BG 135, ecc.
- accordatore d'antenna manuale per HF a prezzo contenuto.
Inoltre cerco informazioni su:
test set-electron tube TV-7A/U; SIEMENS transmission measuring set 0,2 to 6 Kc/s REL 3K117C; ecoscandaglio THE SEAFARER MK II; ricevitore GELOSO G.4/215; ricevitore R-748/TRC-47; ricevitore COLLINS COL-46159 (del ricetrasmettitore TCS-5); ricevitore SAILOR 46TN; ricetrasmettitore SAILOR compact vhf RT204; ricetrasmettitore SAILOR compact vhf RT2048; ricetrasmettitore S.I.R.M.-SKANTI vhf radiotelephone TRP2500; ricetrasmettitore LABES SIRIO V12s; ricetrasmettitore SALVATOR R.T. Naval-Radio; ricetrasmettitore Wireless Set 38MK; ricetrasmettitore Wireless Set 58MK I; Wireless Set BURNDEPT BE.201; WESTERN UNION TEL.CO. TELEFAX TRANSCEIVER 6500-A; FURUNO LC-90; R-4A/ARR-2; R89/ARN5A.
[ricerco anche accessori degli apparati sopra elencati]
Acquisto, se prezzi onesti, apparati, manuali, accessori e materiale vario della IRET.
Esamino ed eventualmente ritiro (anche in stock) vecchio materiale radio ricevente, trasmittente, ricetrasmittente, ex militare, surplus, accessori, antenne, manuali, strumenti, oggetti particolari, ecc. Contattatemi e valuteremo insieme ciò che disponete. Annuncio sempre valido.
NON sono graditi sms per informazioni o contrattazioni riguardanti il materiale in vendita.
NON rispondo a telefonate con numeri anonimi o non visibili.
Per eventuali spedizioni, i pagamenti saranno da effettuarsi anticipatamente preferibilmente con vaglia postale. NON invio in contrassegno.
Begutachte und Kaufe alte Radio-, Weltempfänger, Sende- und Empfangsgeräte, Ex-Militärzubehör, Antennen etc. aus der Zeit des 2. Weltkriegs. Kontakt wenn möglich über e-mail. Wir können dann gemeinsam das Material begutachten und beuerteilen.
Pregledujem in po moznosti tudi prevzamen radijske sprejemnike, oddajnike, bivso vojasko opremo z dodatki, antene, prirocnike, elektronske naprave, posebne predmate itd. Kontaktirajte me (najraje preko e-maila) in bomo skupaj ovrednotili to kar imate (govorim samo italijansko). Oglas je casovno neomejen.
IW3 SID - Andrea tel. [+39] 3474907504 (ore pomeridiane)
e-mail: iret.friuli@libero.it
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