Radiogiornale
Viene
inviato come e-mail personale a circa 12.000
utenti
ed
è prelevato da moltissimi altri nel sito
http://www.radiogiornale.org
Numero
188 -
Anno VI – 12 Dicembre 2007
Per
comunicazioni:
radiogiornale@fastwebnet.it
Collaborate,
inviate i vostri articoli
Sommario:
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
1.
La
paura della verità
Dopo
la decisione del CDN dell’A.R.I del 16 Novembre u.s. presa e firmata
all’unanimità che recita testualmente:
3-
Bilancio 2006 e previsione 2007 – Nota spese di un
Consigliere
Si
delibera di incaricare l’Avv. Maurizio del Pesce del Foro di Foggia ad adire
all’Autorità giudiziaria competente al fine di accertare tramite le opportune
azioni legali la correttezza del Bilancio 2006, di Previsione 2007, nonché delle
note spese di un Consigliere, sulle quali sono insorte
contestazioni.
Qualcuno
ci ha ripensato, ovvero lo hanno fatto riflettere (nonostante abbia firmato il
verbale) alle conseguenze giudiziarie soggettive qualora l’Autorità giudiziaria
accertasse che i famosi bilanci, che l’Assemblea di Bologna si era rifiutata in
modo insensato perfino di esaminare, risultassero regolari. Conseguenze che tra
l’altro riguardano i danni di immagine provocati all’Associazione, perché la
richiamata Assemblea aveva il dovere legale e statutario di esaminare i bilanci,
per approvarli, oppure respingerli, o emendarli, ma non poteva ignorarli come ha
fatto. I membri dell’Assemblea di Bologna avrebbero dovuto sapere che la
bocciatura di un bilancio avrebbe dovuto avere una precisa motivazione giuridica
con la evidenziazione di eventuali violazioni di diritti soggettivi, o di
interessi legittimi. Viceversa la bocciatura è apparsa subito ispirata da motivi
politici, come è stato ufficialmente dichiarato, (sic). Sulla vicenda e sulle
dichiarazioni intervenute esiste ampia documentazione anche audio, nella quale
si evince che varie persone che hanno respinto i bilanci non erano nemmeno
delegate, ma hanno votato ugualmente fuori da qualsiasi legalità, o addirittura
in modo contrario a quanto deciso dal Comitato Regionale di provenienza. In
questa delicata questione deve essere evidenziato che i Sindaci cui competeva di
controllare le deleghe degli intervenuti, non lo hanno misteriosamente fatto!
Ma si è arrivati alla farsa in un CR dove la persona che aveva partecipato
e votato in modo difforme all’Assemblea di Bologna non era nemmeno delegata e
quando si sono accorti finalmente (meglio tardi che mai!) della grave illegalità
commessa, hanno cercato di “aggiustare le cose alla buona mettendoci una
pezza”, decidendo cioè,15 giorni dopo la data dell’Assemblea di Bologna, con una
apposita riunione regionale, che la persona in questione era delegata! Non è
stato considerato che la decisione presa in modo postumo aggrava ulteriormente
le illegalità commesse!
Consci
di tutto ciò che è avvenuto e alla luce di queste ulteriori riflessioni
“qualcuno”, (che ha firmato il verbale de CDN del 16 Novembre), va ora dicendo
in giro che il Consiglio di Amministrazione, essendo in carica per l’ordinaria
amministrazione, non avrebbe il potere di presentare i bilanci all’Autorità
Giudiziaria. Se uno fosse sicuro di ciò che ha fatto a Bologna, dovrebbe essere
contento che i “famigerati” bilanci verranno giudicati dall’Autorità
Giudiziaria, invece pare che tema fortemente questa conclusione. C’è da
chiedersi il perché! E poi perché ha firmato il verbale con la decisione di far
pronunciare l’Autorità Giudiziaria sui bilanci e ora ci
ripensa?
Si
tratta evidentemente di una estemporanea, fasulla, strampalata teoria non
suffragata da elementi giuridici validi. Infatti, ci siamo voluti documentare e
abbiamo acclarato che perfino la Suprema Corte di Cassazione, le cui sentenze in
Italia hanno valore di legge, circa una questione uguale a quella dell’ARI ha
deciso in una sua sentenza:
Revoca
di amministratori di società – Poteri di ordinaria e straordinaria
amministrazione – Prorogatio – Inapplicabilità.
Non è
condivisibile la tesi secondo la quale gli amministratori in stato di prorogatio
potrebbero compiere solo gli atti di ordinaria amministrazione, dovendosi
preferire l’orientamento giurisprudenziale (Cass. Civ., n. 3652/1997), secondo
cui gli organi scaduti (o dimissionari) possono compiere atti tanto di
ordinaria, quanto di straordinaria amministrazione, non rinvenendosi nelle norme
(art. 2385, commi I e II) che prevedono la detta prorogatio alcuna distinzione
al riguardo.
Nemmeno è
condivisibile quell’orientamento giurisprudenziale che estende agli
amministratori revocati la disciplina della prorogatio (Corte d’Appello Trento,
13.12.2001, in Vita Not. 2002, 887), in quanto rispetto ad essi la rescissione
del nesso fiduciario, che è a fondamento del loro mandato, esclude l’operatività
dei principi ricavabili dall’art. 2385 c.c. in ipotesi di naturale o volontaria
cessazione dalla carica (Trib. Milano, 22.3.1993, in Società, 1993,
1081).
(148-t)
Come
dice tra l’altro Il Presidente Luigi Belvedere I4AWX nel suo editoriale sul
Bollettino ARI di Dicembre;
omissis.
“- C’è forse qualcuno
che ha paura della verità?
- C’è
forse qualcuno che ha paura della chiarezza?
-C’è
forse qualcuno che preferisce ad una Associazione chiara, limpida, lineare e
pulita una Associazione ingessata e divorata dai dubbi?
- C’è
qualcuno che prospera nella confusione?
Se c’è
qualcuno, si faccia pure avanti, e dica nome e cognome. I soci non temono né la
verità né la chiarezza, e soprattutto rivendicano il loro ruolo di veri titolari
dell’Associazione, al di sopra dei giochi della politica”
E
sullo stesso numero del Bollettino ARI Pietro Marino IT9ZGY aggiunge tra
l’altro:
omissis.
“Confido che tutti i
Consiglieri non si facciano trascinare dai mestatori che non hanno alcun
interesse se non quello di creare malumori e dissensi in seno alla nostra
Associazione. Mi auguro, altresì, che essi possano lavorare con serenità in seno
al Consiglio, dimenticando le beghe personali, in modo da traghettare la nostra
Associazione sino alle prossime elezioni. Un’ultima raccomandazione per il C.
D.: vi ricordo che tutti voi avete accettato la ricostituzione del Consiglio
Direttivo firmando un documento in presenza di S.E. il Prefetto. Che a qualcuno
non venga in mente di mettere i bastoni tra le ruote e far mancare il numero
legale alle riunioni consiliari.
Questa
raccomandazione è rivolta principalmente al Consigliere Alberti assente
nell’ultima riunione del C.D.
Attenzione, questo
comportamento potrebbe avere ripercussioni penali per i consiglieri riottosi e
la richiesta di danni da quantificare in sede legale. Chiedo al Presidente del
Comitato Regionale Sicilia Coppola, con il quale mi sono confrontato e che mi ha
confermato di essere perfettamente d’accordo con la mia esposizione, di volere
portare a conoscenza questa mia lettera aperta ai Soci, anche ai comitati
regionali ed al collegio Sindacale”
Come
si vede ignorando bellamente le leggi e persino le sentenze della Suprema Corte
di Cassazione si tenta ulteriormente di “menare il can per l’aia” spaventati da
una parte per le gravi azioni messe in atto e dall’altra per le conseguenze che
ne deriveranno. Ci risulta tra l’altro che il gruppo che ha dato luogo a questa
grave crisi dell’Associazione, abbia cominciato a sfaldarsi con la presa di
distanza da parte di qualcuno che non intende farsi trascinare ulteriormente in
una avventura senza futuro! Quello che è auspicabile, nell’interesse dell’ARI e
dei radioamatori italiani è che si esca una buona volta e rapidamente da questa
situazione, che ha troppe connotazioni politiche e che ci si rimetta a fare i radioamatori veri, senza
interessi di lucro, ma solo per la passione per la radio che ci dovrebbe
accumunare tutti.
Ma
non finisce qui…
All’ultimo
momento i due Consiglieri Mauro Pregliasco I1JQJ e Mario Ambrosi I2MQP in
ulteriore contrasto con quanto sottoscritto nella riunione tenutasi in
Prefettura a Milano (vedi sopra) hanno fatto pervenire all’ARI una comunicazione
nella quale, adducendo speciosi e confusi ragionamenti più assimilabili a motivi
politici, che a sostanziali impedimenti di carattere legale, comunicano che non parteciperanno alle
riunioni del Consiglio Direttivo Nazionale convocato regolarmente per il 9
dicembre 2007.
I
partecipanti alla riunione hanno approvato pertanto il seguente
verbale:
VERBALE
CDN 09 dicembre 2007
Oggi 9
dicembre 2007, alle ore ore 10,30, come da regolare convocazione pervenuta
formalmente a tutti i Consiglieri e ai Sindaci, si sono riuniti in Bologna, Via
degli Agresti 2, i signori Luigi Belvederi I4AWX, Paolo Cavicchioli I5PVA,
Alberto Barbera IK1YLO e Nicola Sanna I0SNY.
Risultano
assenti Mauro Pregliasco I1JQJ, Mario Ambrosi I2MQP e Mario Alberti
I1ANP.
I
presenti evidenziano che l’assenza degli altri membri del CD risulta
pregiudizievole per il patrimonio dell’Associazione in quanto, l’impossibilità
di deliberare come da Statuto (art. 26), consuma una violazione di quel
principio giuridico a cui si debbono attenere tutti i Consiglieri e che è
rinvenibile nell’art. 1710 Cod.Civ..
Si
sottolinea, inoltre, che l’atteggiamento di cui sopra, stride con la dichiarata
manifestazione di volontà espressa e sottoscritta dai Consiglieri oggi assenti
in occasione dell’incontro e della delibera presa in data 16 novembre 2007,
presso i locali della Prefettura di Milano, appalesando una manifesta
situazione di imputabilità soggettiva.
La
situazione di cui sopra, pertanto, potrà essere il presupposto di fatto e di
diritto per una eventuale responsabilità personale degli
stessi.
L’O.D.G.,
vista la sua importanza viene pertanto riproposto nella sua interezza per il
prossimo CDN che verrà tenuto a Milano presso la sede sociale, il giorno 13
dicembre 2007 alle ore 16, e per il quale i presenti già si ritengono convocati
senza ulteriore avviso.
Considerato che tra i
punti del giorno vi è pure EDIRADIO (punto 9) ed il Presidente della SRL,
Giancarlo Salvatori I3SGR, seppur anche oggi formalmente convocato, non è
presente, e che non è pervenuta nessuna notizia dallo stesso, si dispone la
riconvocazione anche del medesimo per il prossimo
CDN.
Per mera
completezza espositiva, ed anche per fugare ogni dubbio e sgomberare il campo da
ingiustificate assenze che si vorrebbero legare alla questione dei poteri del
CDN (ordinaria e straordinaria amministrazione), i presenti fanno propria la
motivazione acquisita formalmente e redatta dall’Avv. Maurizio Del Pesce IZ7GWZ
di Foggia il cui contenuto è da ritenersi qui integralmente trascritto e
riportato, facente parte del presente verbale.
I
presenti all’unanimità, ispirati dall’intento di garantire il buon andamento,
l’immagine e l’efficienza dell’Associazione, discutono sull‘O.D.G. per
ottimizzare i tempi di risposta e trovare, quindi, un intento di vedute a
rappresentarsi nella successiva e menzionata
riunione.
L’Avv.
Maurizio Del Pesce IZ7GWZ, oggi regolarmente convocato per aggiornare il
Consiglio sull’andamento della procedura giudiziaria intentata innanzi alla
Presidenza del Tribunale di Milano e volta all’accertamento del bilancio
consuntivo 2006 e preventivo 2007, secondo quanto disposto all’unanimità con
delibera del 16 novembre 2007, comunica che l’azione giudiziaria è già stata
iscritta presso il Tribunale di Milano e riporta il numero di registro generale
77843/07, e che gli sviluppi successivi verranno formalmente comunicati per il
tramite di apposita relazione scritta indirizzata alla Segreteria
Generale.
L’Avv.
Maurizio Del Pesce IZ7GWZ altresì illustra il parere giuridico sulla
problematica attinente l’ordinaria e straordinaria amministrazione,
dichiarandosi pronto a confermarlo in ogni sede giudiziaria eventualmente ad
adirsi.
Belvederi
comunica che in data 27.11.07 si è personalmente recato presso il Tribunale di
Milano per rendere in udienza la dichiarazione di abbandono del contenzioso
Simoncini, in esecuzione di quanto deliberato in precedenza dal
CDN.
Tutti i
presenti concordano che la massima priorità associativa è rappresentata
dall’organizzazione e dall’avvio della procedura
elettorale.
I
presenti con sommo rammarico prendono atto del fatto che al momento non è
pervenuta nessuna disposizione ordinatoria da parte del Collegio dei Sindaci in
merito all’organizzazione del futuro Referendum (come, ad esempio, quella
pubblicata sul numero di gennaio 2005, pag. 22 di RR per il precedente
referendum).
Essi
pertanto sollecitano l’Organo preposto ad ottemperare a quanto statutariamente
previsto e deliberato.
I
presenti, nell’intento di accelerare la procedura, sollecitano il Collegio
Sindacale a far pervenire le indicazioni suddette entro la data della prossima
riunione del Consiglio Direttivo, al fine di consentirne tecnicamente la
pubblicazione sul numero di gennaio 2008 di
RadioRivista.
La seduta
viene tolta alle ore 14.
L.C.S.
Cosa
centri la politica con una Associazione di Radioamatori è cosa che prima o poi
qualcuno spiegherà alle migliaia di soci, quello che è certo che si sta
affossando l’ARI mettendo in crisi il radiantismo italiano, mentre con una
disinvoltura che denota che ai Boiardi, preoccupati solo del loro potere messo
in discussione, non interessa nulla del futuro dell’ARI e tanto meno dei
Radioamatori e mandano in giro una contro informazione mendace nel tentativo fin
troppo scoperto di capovolgere la verità.
!
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
2.
Progetto
Casa ARI : stato dell’arte.
La
chiesetta di S. Antonio, di proprietà della Fondazione Guglielmo Marconi ed a
suo onere ristrutturata, che si trova proprio al centro del Borgo oggetto
dell'articolo e che attualmente ne rappresenta emblematicamente il recupero
“
La storia vera è cominciata nell’estate del 1978, anche se le radici del fatto
risalgono agli inizi degli Anni Sessanta, quando in un articolo apparso su Radio
Rivista i Soci venivano sensibilizzati al problema della Sede
Sociale”.
Così
scriveva Sergio Pesce nel suo articolo “Sogni per gli anni ottanta” schiaffando
nella copertina di RR 1/80 l’accattivante disegno ed il modellino di un
magnifico sogno: Casa ARI.
Ne è
passato del tempo da allora e siccome da più parti si avanzano richieste,
purtroppo talvolta poste in modo sgradevolmente ironico, sulla situazione di
“Casa ARI”, ci corre ora l’obbligo di illustrare alla base sociale lo “stato
dell’arte” del lavoro sin qui svolto il quale, seppure non coperto
da segreti di sorta, resta comunque una ipotesi di collaborazione ancora da
sottoscrivere tra una Pubblica Amministrazione ed un Ente Morale; essendo quindi
il progetto ancora in “itinere”, è doverosa ogni cautela prima di divulgare
notizie su accordi in attesa di ratifica e sempre suscettibili di
modifiche.
Ma
procediamo con ordine.
Alla
magnifica idea di Sergio Pesce di dare all’ARI una “Casa” nella quale ogni
radioamatore italiano si potesse identificare, due anni dopo seguirono le
decisioni prese in merito le quali vennero illustrate ai soci tramite un
toccante editoriale scritto a quattro mani da Rosario Vollero e Massimo Di Marco
su RR 3/82 . La frase più significativa? : “Casa ARI sarà una conquista personale per ogni
radioamatore italiano, chiamato a donare qualche cosa anche a se stesso, mirando
ad una realizzazione concreta che ne survolterà il
prestigio”.
L’entusiasmo suscitato
dal progetto portò rapidamente alla costituzione di un “fondo qualificativo” nel
quale far confluire le donazioni dei soci destinate alla realizzazione della
ambiziosa idea.
Più tardi
Alessio Ortona riuscì a dare nuovo vigore alla raccolta di questi fondi, che
cominciava a segnare il passo, proponendo la brillante iniziativa dei
“mattoncini” per Casa ARI: una donazione fissa, contenuta ma significativa che
impegnasse in maniera più tangibile i soci
donatori.
Purtroppo
il passare del tempo ridusse il valore d’acquisto della pur rilevante cifra
raccolta e lo scontro con la realtà del mercato immobiliare ridimensionò il
progetto a poco più di un miraggio; la continuazione della raccolta dei
fondi per la sua esecuzione si è oggi ridotta ad una mera questua tra i
soci senza lasciare loro alcuna concreta speranza di realizzare l’ormai antico
sogno.
Alcuni
anni orsono, il CRER (Comitato Regionale Emilia Romagna) nella sua costante
ricerca di ambienti atti ad accoglierne l’eventuale sede, venne a conoscenza di
un progetto che il Comune di Sasso Marconi aveva in una prima fase di
realizzazione: il recupero in località Pontecchio Marconi di una intera borgata
tardo rinascimentale da destinare ad attività sociali e “Marconiane” (vedi http://www.oikosricerche.it/pdf%5CScheda_Rec_Monum_BorgoAmeno.pdf
) .
Il
carattere di Ente Morale e l’affinità degli scopi della nostra Associazione ai
requisiti richiesti da quella Amministrazione per accedere alla assegnazione dei
locali recuperati hanno consentito un dialogo tra le parti che avrebbe potuto
portare il CRER ad avere colà una sede.
Contemporaneamente,
attraverso gli interventi dei suoi Delegati, il CRER comunicava ai partecipanti
ai lavori delle ultime tornate Assembleari la possibilità di intervenire sul
progetto stesso del Comune di Sasso Marconi, intravedendo finalmente la concreta
opportunità di dare ai soci ARI quella “Casa” che da ormai troppo tempo
agognavano.
Questo
messaggio non è sfuggito all’ultimo CDN il quale ha investito l’allora
Presidente CRER della responsabilità di procedere nella esplorazione anche di
eventuali altre proposte e dare definitivamente corpo al “Progetto Casa
ARI”; contemporaneamente il Presidente i4AWX nel suo editoriale apparso su RR
9/06 invitava soci, Sezioni e CR ad attivarsi per presentare suggerimenti
alternativi a quelli del CRER.
Purtroppo
le poche proposte che sono pervenute (un immobile demaniale ad Arezzo ed il
laboratorio di Marconi nella tenuta di Coltano) non presentavano
requisiti di fattibilità, sia economici che logistici, migliori della proposta
presentata dai soci emiliano-romagnoli.
Veniamo
quindi al concreto: in che cosa consiste l’attuale tentativo di accordo tra il
Comune di Sasso Marconi e l’ARI ?
I
lavori atti al di recupero del Borgo di Colle Ameno, un complesso monumentale
immerso in
http://www.sassomarconifoto.it/terr_colle_ameno.htm
).
La
strategia della Amministrazione locale è quella di portare nel più breve tempo
possibile alla condizione di “coperto” la maggior parte dei volumi da
ristrutturare, completare la sala conferenze pubblica, gli spazi espositivi e
l’annessa astanteria adibita ad uso
collettivo.
La nostra
proposta consisteva, e rimane tale, nella richiesta di assegnazione in
comodato in uso gratuito per un periodo di 99 anni di almeno 350 mq. di
locali ristrutturati e consegnati al “grezzo”, possibilmente all’interno della
Villa padronale (Palazzina Davia), da utilizzare come uffici .
L’impegno dell’ARI sarebbe quello di completarli e di garantirne l’agibilità per
lo stesso periodo.
Questa
offerta di intervenire come “partner” nei lavori di completamento della
ristrutturazione di parte dei locali ha destato molto e documentabile interesse
nel Sindaco e nei suoi Assessori.
Ora a
noi: i circa 250.000 € fino ad oggi confluiti nel “fondo qualificativo” di
Casa ARI forse ci stanno stretti per il completamento di 350 mq. di
uffici anche se ci sono, è bene sottolinearlo, consistenti sgravi
fiscali a cui accedere perchè il compendio è sotto tutela della
Sovrintendenza alle Belle Arti. E' però lecito credere che se si parte,
come tutti noi ci auguriamo, con una operazione di questa portata, il
flusso delle donazioni sul “fondo qualificativo” riprenderà vigore. L'ostacolo
che il "fondo qualificativo" di Casa ARI possa essere utilizzato esclusivamente
per l'acquisto di un immobile potrebbe essere superato qualora si decidesse
di impegnare il fondo stesso per ottenere una fideiussione su un prestito
di pari importo (quindi ad interesse zero) che potremmo, senza ripercussioni
economiche, estinguere in 10/15 anni.
Quali
sono i “plus” che questo progetto può vantare: località da cui Marconi lanciò il
primo messaggio radio (!!) e quindi contesto che assume per noi radioamatori
italiani i più profondi significati, fermata ferroviaria della linea
Porrettana (Bo-Pt) a
Le remore
che ci hanno frenato a dare pubblicità ai risultati di questo paziente lavoro
restano ovviamente legate alle ultime vicissitudini associative le quali, unite
a quella cautela che l’Amministrazione Pubblica usa quando si addentra in
imprese che coinvolgono anche partners privati, hanno portato al dilatarsi dei
tempi prima della auspicata sottoscrizioni degli accordi.
Resta
assolutamente imprescindibile, e questo è già chiaro alle parti, che questi
accordi debbano poi passare alla ratifica referendaria della base sociale
dell’ARI: l’evento in sé e l’impiego di nostre consistenti risorse
economiche avrebbero per tutti noi una portata tale che l’ultima parola
non può che essere lasciata ai singoli soci.
Cordiali
Per
Il Comitato Regionale Emilia Romagna
Il
Responsabile Progetto Casa ARI
Giangiacomo
Fabbri I4FGG
leggete
il Radiogiornale
e
diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete e
diffondete
3.
Riflessioni
su "Radioamatori e/o Protezione civile"
Di
Giuseppe Misuri IW5CGM
Presidente
Nazionale CISAR
Carissimo
Paolo ,
ho letto
con molto interesse quanto riporti nell'articolo "Radioamatori e/o Protezione
civile", ed al di là delle disquisizioni puramente personali , riconosco in
alcune delle circostanze che documenti con dovizia di particolari delle realtà
distorte dei due mondi a mio avviso ben divisi, quello Radioamatoriale e quello
di Protezione civile . La visione che traspare , devo dire in maniera non molto
velata da quelle righe , e' forse la perdita del valore principale dei
radioamatori ,o meglio di alcuni di essi ,quello della attività e
sperimentazione, verso un palese interesse materiale che stravolge di fatto
l'Ham Spirit , ed aggiungo io ,che viene usato come giustificazione per atti
discriminatori o palesemente di parte da alcuni gruppi di OM ,usando come
passe-par-tout la parola "Protezione Civile". Fortunatamente non sempre e' cosi'
, ma di esempi potremo sicuramente citarne molti ; in passato ,quando i nostri
amici del Link nazionale iniziarono ad attivare la rete , spuntavano dal nulla
ripetitori mai accesi che improvvisamente venivano decantati come indispensabili
in nome e per conto della protezione civile(che nulla sapeva..), rivendicando
una priorità dello spazio radioelettrico a discapito di quelli con ipotetica
minore importanza per l'attività radiantistica. Esempi odierni si spingono anche
più' in là , "sfrattando" impianti radioamatoriali in favore di quelli della
protezione civile ( che nulla sapeva..?..) definendoli di maggiore pubblica
utilità, cosi 'via fino ai paradossi che provengono dal tam-tam dell'etere ( si
dice cosi' mi pare quando vi siano notizie verbali provenienti da più' parti) di
impianti che , finanziati da regioni o altre istituzioni su frequenze
radioamatoriali , diventano esclusivo uso di questi e da solo radioamatori ben
precisi e titolati. Non credo che tutto il mondo radioamatoriale rispecchi
questa realtà , sicuramente una parte ,ma permettimi di richiamare a tale
riguardo,un passaggio dell'articolo che ritengo doveroso
precisare:
"Parliamo
dell'ARI, ma da quello che ci risulta altre Associazioni hanno problemi
analoghi,"
Le
problematiche di cui parli e che attribuisci in particolare alle vicissitudini
ben note di casa ARI, sono molto diverse da quelle venute fuori ad esempio nel
CISAR durante la riunione dei soci e delle sezioni 2007 di Arezzo. Da noi non vi
sono problemi di bilancio o di conflitti interni per ragioni economiche, poiché
non abbiamo mai prima ,e ne' adesso, usufruito di finanziamenti da chicchessia
,affidandoci solo alle entrate delle tessere soci per le sole questioni di
segreteria.Tutto ciò che e' stato realizzato, le strutture e gli impianti
, e' fatto con le nostre sole forze ,con la sperimentazione e la pura attività e
ribadisco di tasca nostra, anzi per precisione con quella di chi effettua la
sperimentazione. E' pur vero che questo si scontra con le realtà di alcune
sezioni , le quali ci chiedono espressamente un impegno in tal senso "iscrizione
al Dip.Nazionale" proprio per poter accedere agli eventuali vantaggi come
tutti...e finirla di sentirsi discriminare poiché non lo siamo..Ma il
CISAR e' un'altra cosa , benché , sia chiaro,rispettiamo il volontariato , la
Protezione Civile e tutte le associazioni che si impegnano per questa nobile
attività in maniera disinteressata, ribadendo la nostra disponibilità in caso di
bisogno , con tutte le nostre reti e persone come e' già' accaduto in passato.
Ecco perché ho ritenuto di dover precisare che, le
problematiche che toccano l'ARI ed altre associazioni ,come citi, ,
non esistono nel CISAR ,di sicuro , non quei problemi e nemmeno
l'intenzione di averli .Abbiamo delle sezioni ,iscritte ai regionali,che sono
efficientissime ed ben organizzate sulla protezione civile , ma un conto e'
farlo come ausilio e consulenza sulle frequenze e sugli impianti assegnati allo
scopo , un conto e' farseli comprare per usarli su quelle di tutti gli OM. A
tale riguardo vorrei ribadire il concetto che le frequenze dei radioamatori sono
e rimangono ad uso solo degli stessi per il fine principale che e' lo studio e
la sperimentazione, e che solo in caso di effettiva necessità siano da
utilizzare per le emergenze, quindi prove ,simulazioni ed anche le famose
radioassistenze non sono coerenti con quanto dice il regolamento.Per noi
l'attività radio deve essere libera da qualsivoglia interesse diverso dalla
passione che abbiamo e la voglia di fare , senza dover rendere conto a nessuno
..già perché invito a riflettere se un giorno quegli impianti finanziati o non
si trovano o non funzionano..chi se ne assume ,se ve ne e' ,
responsabilità?...sono sempre soldi pubblici quelli. Il dibattito comunque e'
aperto nel CISAR, e ne discuteremo come si addice ad una associazione
democratica quale la nostra, l'argomento ,come avrà preso atto chi era collegato
via web a quella riunione , ha suscitato sentimenti molto diversi e contrastanti
dando luogo ad una animosità mai vista prima, .come tematica? "essere o non
essere " degna della migliore commedia Shakespeariana .Ma tutti abbiamo
convenuto che l'attività principale della nostra Associazione sia da ricercare
nelle radici di essa ,e nel nome "Centro Italiano Sperimentazione ed Attività
Radiantistiche "che non lascia interpretazione alcuna. Chiudo con un
ringraziamento, sia perché hai affrontato un argomento "scottante" che molti per
varie ragioni cercano di evitare, sia per l'ultima riga dell'articolo,
riferendoti a gruppi di veri sperimentatori , beh con una punta di orgoglio
credo che nessuno possa confutare che il CISAR ne faccia veramente parte, anzi
che sia in questo momento proprio il punto di riferimento di chi voglia
veramente e disinteressatamente fare il radioamatore sperimentatore senza altri
fini.
Colgo
l'occasione per porgere a te ed a tutti i lettori del Radiogiornale i migliori
auguri di buon anno.
73
Giuseppe
Misuri IW5CGM
Presidente
Nazionale CISAR
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
4.
Preso
il “Vikingo” delle Marche
Desidero
segnalare alla comunità radioamatoriale che legge il
Da un
certo tempo nella zona centrale delle Marche, un sedicente "Vikingo",
imperversava sulle frequenze radiomatoriali ed in particolare sui
Le sue
intrusioni gionaliere erano principalmente dirette ad offendere
l'onorabilità di alcuni radioamatori con frasi che nemmeno nella più
diffamata bettola si ascoltano; ciò non bastando, aggiungeva minacce di violenza
alle dette persone. In sua assenza, il detto Vikingo, traslava le emissioni
della nota stazione radiofonica Radio Maria
Con vera
soddisfazione mi piace riferire che il pronto intervento dell' Ufficio Vigilanza
e controllo del Ministero delle Telecomunicazioni di Ancona, sotto la direzione
del' Ing. Alberto Busca e per l'encomiabile perizia del P.I.Maurizio Bianchetti
e dei
suoi collaboratori, l'intrusione e' stata
eliminata.
I
radioamatori marchigiani plaudono e ringraziano.
I6TJD
Francesco Ginobili
---------------------------------
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
5.
Dal Segretario
Sez. ARI TRAPANI
Mario Giurlanda -
IT9JZK
1°
Diploma Processione dei Misteri di Trapani
La
sezione ARI di Trapani, in occasione della “Processione dei Misteri” che si
svolge a Trapani il Venerdì Santo da quasi 500 anni, istituisce il 1° Diploma
“La Processione dei Misteri di Trapani”.
I
diplomi, ricchi di didascalie e foto, hanno lo scopo di far conoscere al mondo
radioamatoriale la secolare e suggestiva tradizione dei
Misteri.
La
processione, che discende dalle antiche Casazas di origine spagnola, ha inizio
alle ore 14 del venerdì Santo per concludersi dopo 24 ore. Essa viene
considerata la più lunga manifestazione religiosa italiana e soprattutto una
delle più antiche. La processione percorre le principali vie cittadine, dove si
alternano emozioni di suoni, folclore e tradizione.
I
Misteri, divisi in venti gruppi sacri ognuno appartenente ad un diverso ceto,
sono la rappresentazione artistica degli artigiani trapanesi della Morte e
Passione di Cristo, contornati da stupende raffigurazioni di putti, vedute di
Trapani e perfino di personaggi dell’epoca. I simulacri sono stati concessi in
affidamento nel XIV secolo alle maestranze locali tramite atti notarili dalla
Confraternita di San Michele Arcangelo, che istituì il rito, con l’impegno di
curarne l’uscita in processione.
REGOLAMENTO
Partecipazione:
è aperto
a tutti gli OM ed SWL italiani e stranieri;
Periodo:
dalle ore
00.00 UTC del sabato antecedente alla settimana santa alle ore 23.59 del sabato
della settimana santa, per l’anno 2008 il periodo và dal giorno 15 al giorno 22
marzo;
Bande:
HF tutte,
sempre nel rispetto delle bande assegnate con esclusione bande WARC e
traslatori;
Modi:
SSB, CW,
RTTY, PSK31;
Chiamata:
SSB: CQ
Misteri di Trapani; - CW, RTTY e PSK31: CQ Misteri TP.
Modalità:
la stessa
stazione potrà essere collegata più volte nello stesso giorno, purché in modo e
bande diverse.
Rapporti:
le
stazioni appartenenti alla sezione ARI di Trapani, compresa la stazione Jolly,
passeranno: RST e numero progressivo, la stazione IQ9TP passerà solo il rapporto
RST;
Punteggio:
1 punto
con OM della sezione ARI di Trapani, 3 punti con la stazione Jolly, 10 punti con
la stazione IQ9TP nelle giornate della Processione dei Misteri (venerdì e sabato
santo) e 5 punti nelle altre giornate.
Log:
i log,
regolarmente compilati, verranno accettati sia in forma elettronica inviandoli
via E-mail all’Award Manager, che in forma cartacea via poste unitamente ad una
QSL, e dovranno riportare la data, la banda, il modo di emissione, il numero
progressivo nonché il rapporto dato. I log dovranno pervenire entro il 30 aprile
2008, farà fede il timbro postale per il cartaceo e la data di ricezione per
l’E-mail. Lo stesso vale per le stazioni SWL. Nel nostro sito www.aritp.it si
potrà scaricare l’apposito software realizzato per il diploma in
questione.
Richiesta
diploma:
Per
richiedere il diploma, è necessario accumulare 30 punti per gli OM italiani, 20
punti per gli OM europei e 15 punti per gli OM extraeuropei. Il diploma ha un
costo di € 10,00 titolo di rimborso spese, con pagamento effettuato unicamente a
mezzo carta POSTEPAY n° 4023 6004 0655 0535 intestata a Todaro
Salvatore.
Le
richieste potranno essere inviate via e-mail, all’indirizzo di posta
elettronica: it9yem@aritp.it (sarà opportuno indicare nell’oggetto”Misteri
Trapani”), mentre per chi volesse inviare il log cartaceo l’indirizzo è: Award
Manager IT9YEM Barbara Mario – Via Bruno Salvatore 68 - 91016 Casa Santa Erice
(TP). Nella richiesta via e-mail indicare Ufficio Postale ed ora del versamento,
nella la richiesta via posta allegare copia della ricevuta di
versamento.
Per
eventuali altre informazioni visitare il sito www.aritp.it o inviare mail a:
aritrapani@aritp.it .
Saranno
premiati:
primo,
secondo e terzo OM classificato; prima YL classificata; primo classificato
categoria SWL. I premi non sono cumulabili.
Sarà
premiato con targa il primo classificato, fra i soci della sezione di Trapani,
che avrà effettuato maggior numero di collegamenti.
Il
risultato della manifestazione sarà pubblicato sul sito della sezione:
www.aritp.it , su Radio Rivista e sul sito: www.ari.it
.
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
6.
Da
Francesco
Capolillo ik8vkw
A.R.I.
ASSOCIAZIONE
RADIOAMATORI ITALIANI
SEZIONE
"PIERO D'AURIA"
Casella
postale 11
87027
- PAOLA (CS)
http://blog.libero.it/aripaola/
webmaster: ik8vkw@yahoo.it
CONTEST
“V° CENTENARIO DALLA MORTE DI SAN FRANCESCO DI
PAOLA”
(PAOLA,
27 MARZO 1416 – TOURS, 02 APRILE 1507)
PATRONO
DELLA CALABRIA E DELLA GENTE DI MARE D’ITALIA.
La
sezione A.R.I di PAOLA (CS) e la sezione A.R.I. di CETRARO (CS) al termite del
contest , per la ricorrenza del V° CENTENARIO DALLA MORTE DI SAN FRANCESCO DI
PAOLA, con il patrocinio dei comuni di PAOLA e CETRARO, svoltosi dal 29 Aprile
2007 al 06 Maggio 2007, ricevuti numerosi log e richieste per il diploma in
pergamena, si è proceduto al controllo dei vari log, risultando solo tre
vincitori ; IK8NKT per la categoria OM-SSB, IZ8EQF per la categoria OM-MISTO e
SWL I8-2306/RC per la categoria SWL-SSB. I vincitori hanno ricevuto oltre al
diploma in pergamena, un massiccio medaglione a doppia faccia raffigurante
l’immagine del Santo. I nostri complimenti vanno, non solo hai vincitori, ma
anche a tutti i colleghi Om ed SWL che hanno partecipato a questa bella
manifestazione. Ringraziamo anche le amministrazioni comunali di PAOLA (CS) e
CETRARO (CS) per il loro patrocinio, e l’ufficio Ente Poste di PAOLA (CS) per
gli annulli postali di San Francesco di PAOLA. Permettetemi un mio personale
ringraziamento a tutti i colleghi OM che hanno operato come attivatori, per il
loro impegno profuso in questa attività di sezione. Riportiamo di seguito
l’elenco dei partecipanti con alcuni commenti.
CLASSIFICA
OM SSB
NR. |
NOMINATIVO |
PUNTI |
1 |
IK8NKT |
594 |
2 |
IZ8LMA |
435 |
3 |
IZ8HUW |
424 |
4 |
IK6PTI |
361 |
5 |
IW8RRF |
341 |
6 |
IZ8GUQ |
322 |
7 |
IK7XTG |
261 |
8 |
IW8PPZ |
257 |
9 |
IV3IXN |
255 |
10 |
IZ8JPV |
244 |
11 |
I8IEM |
236 |
12 |
IW8RMN |
200 |
13 |
IT9ESV |
198 |
14 |
IZ8BIE |
190 |
15 |
IW8RQQ |
188 |
16 |
IW5DLY |
186 |
17 |
IT9SER |
171 |
18 |
IT9FCC |
161 |
19 |
IW9FSG |
149 |
20 |
IZ2JSQ |
146 |
21 |
IZ7LGT |
142 |
22 |
IW1RIU |
133 |
23 |
IT9ELT |
132 |
24 |
IW8RPS |
131 |
25 |
IK8TPD |
131 |
26 |
IZ7DOK |
130 |
27 |
IZ8BRK |
127 |
28 |
IK8YJS |
116 |
29 |
IZ5IMA |
114 |
30 |
IT9SKH |
113 |
31 |
IZ8EBQ |
112 |
32 |
IT9DTU |
112 |
33 |
IK8OXQ |
110 |
34 |
IW2NOH |
103 |
35 |
IW9HMQ |
100 |
36 |
IW1BNN/8 |
93 |
37 |
IZ8GUU |
92 |
38 |
IZ3JJD |
87 |
39 |
IZ1HVD |
87 |
40 |
IZ3JYY |
83 |
41 |
IK0FMB |
80 |
42 |
IV3XPP |
79 |
43 |
IT9JQY |
78 |
44 |
IV3BLS |
78 |
45 |
IZ8GUA |
75 |
46 |
IZ8FCR |
73 |
47 |
IQ8CS |
72 |
48 |
I8QHE |
67 |
49 |
IZ0KNA |
59 |
50 |
IZ8IQG |
55 |
51 |
IZ6FHZ |
53 |
52 |
IZ0FUW |
50 |
53 |
IZ8CCX |
49 |
54 |
HB9TZF |
48 |
55 |
IZ8EBI |
42 |
56 |
IK2GFK |
41 |
57 |
IZ8IQO |
38 |
58 |
IW8RHB |
37 |
59 |
IZ0FVF |
35 |
60 |
IV3YXW |
35 |
61 |
IK8PUE |
30 |
62 |
IK1WEG |
30 |
63 |
IK8TPB |
30 |
CLASSIFICA
OM MISTO
NR. |
NOMINATIVO |
PUNTI |
1 |
IZ8EQF |
406 |
CLASSIFICA
SWL SSB
NR. |
NOMINATIVO |
PUNTI |
1 |
SWL
I8-2306 |
237 |
2 |
SWL
I8-3589 |
81 |
3 |
SWL I 554
RC |
58 |
COMMENTI
DEI PARTECIPANTI:
IW8RRF =
Colgo l'occasione per esprimere i piu' sentiti ringraziamenti per l'iniziaiva da
voi intrapresa con il " contest San Francesco di Paola", che oltre a
perseguire degli scopi "istituzionali" promuovendo la conoscenza fra
radioamatori, ha ottenuto anche l'ulteriore, e non certo minore, risultato di
promuovere nel mondo il nostro santo ed la nostra regione. Anche io, nel poco
tempo disponibile, ho comunque voluto dare un segno di partecipazione ad tale
ben organizzata iniziativa. un particolare plauso a tutti gli appartenenti alla
sezione Ari di Paola che hanno dato dimostrazione di "credere" in quanto da voi
proposto, testimoniandolo con la loro presenza ininterrotta in
radio.
IW8RPS =
IW9FSG =
Nell'esprimere vivo compiacimento per la sicura riuscita dell'attività ti
formulo i più cordiali 73 che vorrai estendere a tutti i
soci.
IW5DLY =
Complimenti per la tenacia dimostrata.
IZ8CCX =
Complimenti a voi tutti per la riuscita del diploma 5° CENT. S.F.SCO DI
PAOLA.
IZ8LMA =
Un caloroso saluto a voi tutti
IZ3JJD =
Vi porgo calorosi saluti e mi congratulo con Voi tutti per lo svolgimento del
contest.
IT9ESV =
Grazie di questi giorni che ci siamo fatti un po' di compagnia naturalmente via
radio.
IV3BLS =
Voglio esternare il mio compiacimento a tutte le stazioni che hanno lavorato (in
aria) con serietà radioantistica, dando soddisfazione di partecipare a tutte le
stazioni aderenti.
IZ2JSQ =
Vi comunico che ho ricevuto regolarmente il Diploma del V° Centenario di
San Francesco da Paola da voi inviato. Colgo l'occasione per
ringraziare voi tutti per la vostra iniziativa sperando che ci
si possa sentire in aria magari prima del prossimo
diploma.
PRESIDENTE SEZIONE ARI DI
PAOLA
IK8VKW - CUPOLILLO Fiorino Francesco
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
7.
QSL
& QSL
Il parco antenne
che tutti, penso, vorremmo La QSL di IT9CCB Adriano
Cutrufo di Siracusa
avere. I3mkh, Sezione
ARI Chioggia-Sottomarina.
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
8.
Da
Bruno Ceccarelli I0YCB
I0FCG
e I0YCB
Un
incontro fra Radioamatori
Nell’esprimere delle
emozioni è facile dirlo, non lo è altrettanto
scriverlo.
Ho avuto
l’onore di essere ricevuto dall’illustre collega Radioamatore I0FCG Francesco
Cossiga, al quale ho donato un tasto telegrafico d’epoca a manipolazione
orizzontale.
Il
dialogo si è svolto con estrema cordialità, ma con altrettanta competenza
su argomenti d’OM..
L’illustre
Presidente era, infatti, a conoscenza del fatto
che con apposito decreto legislativo si elimina
l’obbligatorietà della capacità in ricetrasmissione del codice
Morse per gli aspiranti radioamatori.
Convenimmo che il CW
non morirà perché è una forma bella, pratica, efficace per curare i nostri
rapporti interpersonali.
Con i
migliori saluti
Bruno
Ceccarelli I0YCB
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
9.
In un
libro l'indagine su 224 lavoratori del settore
tecnologico
L'80%
passa fino a dodici ore al giorno davanti al
computer
I
DANNI CAUSATI DAL COMPUTER
"Rabbia,
ansia e deficit di attenzione
Quanti
italiani malati di tecnostress"
Se al
lavoro perdete facilmente la concentrazione, se l'ansia è sempre dietro
l'angolo, se vi sentite affaticati mentalmente, siete vittime di attacchi di
panico, depressione, incubi, improvvisi guizzi di rabbia, se almeno una volta al
mese prendete un giorno di ferie adducendo motivazioni improbabili, beh, allora
ci sono molte probabilità che siate tecnostressati. Sono questi infatti i
principali sintomi di un male, "importato" dagli Stati Uniti, al centro del
libro-inchiesta del giornalista Enzo Di Frenna " Tecnostress in azienda: Mobil
Work Life Management e rischio d'impresa".
Di Frenna
ha condotto un'inchiesta - la prima in Italia - su un campione di 224 operatori
ICT (Information and Communications Technology). A tutti, in occasione del maxi
convegno "Roma Caput Media" dello scorso settembre, sono stati distribuiti dei
questionari. Si trattava in media di lavoratori abituati a trascorrere dalle
otto alle dodici ore al giorno davanti al computer. E gli esiti sono stati
tutt'altro che confortanti. "Circa l'ottanta per cento degli intervistati -
spiega Di Frenna - è risultato tecnostressato, travolto dall'overdose di
tecnologia. Si tratta di persone che usano internet, pc o video oltre ogni
normale livello di sopportazione. E questa è una situazione che preoccupa molto
anche le aziende". Di Frenna ha inoltre rilevato che circa l'80 per cento degli
intervistati considera la situazione destinata a peggiorare: "I lavoratori hanno
paura di non farcela ad uscire da questo tunnel. Per questo è necessario dargli
una mano".
Con
questo libro il giornalista - che è anche il presidente di Netdipendenza Onlus -
oltre a fotografare una situazione "drammatica" suggerisce anche ipotesi di
cura, ovvero alcune soluzioni "terapeutiche" mutuate dalla sua passione per il
mondo delle discipline olistiche. Il centro delle sue iniziative è il sito
netdipendenza.it. E' tra le pagine di questo giornale virtuale che si sviluppa
l'impegno a favore della prevenzione di videodipendenze e sindromi correlate.
Il
libro-inchiesta è stato presentato nella sede dell'Unione del commercio della
Provincia di Milano, in occasione del MobilWorkLife Forum 2007, appuntamento
promosso da Asseprim - Associazione Servizi Professionali per le Imprese - e
Wireless Italia, ente che organizza meeting imprenditoriali. Proprio l'ad della
Wireless, Gianluigi Ferri, assicura che sono le stesse imprese le prime a
preoccuparsi del fenomeno. "Troppo stress riduce la produttività delle aziende -
spiega - e gli imprenditori questo lo sanno".
Cos'è il
tecnostress. Il termine inglese "Technostress" è stato coniato dallo psicologo
americano Craig Broad, autore del libro "Technostress: the uman cost of computer
revolution" (letteralmente: "Il costo umano della rivoluzione dei computer",
edito nel 1984 da Addison Wesley). Broad è stato il primo ad affrontare il tema
dell'impatto psicologico dei nuovi strumenti tecnologici. Secondo lo studioso
americano, ansia e stress sul lavoro sono provocati "dall'incapacità di gestire
le moderne tecnologie informatiche". Un tema ripreso, undici anni dopo, dallo
scrittore canadese Douglas Coupland, che nel libro Microservi descrive la
frustrante vita quotidiana di un gruppo di programmatori di una grande azienda.
Di Frenna
è quindi partito dallo studio dello psicologo Board e ne ha applicato principi e
metodologia di ricerca al panorama lavorativo italiano. L'Italia, che alla
totale informatizzazione è arrivata qualche anno più tardi rispetto all'America,
nel 1984 ancora non conosceva i fenomeni di cui scriveva lo studioso americano.
Ma in ventitrè anni le cose sono cambiate.
E così
oggi anche in Italia si parla senza mezzi termini di tecnostress in termini di
patologia. I sintomi sono chiari: ansia, affaticamento mentale, attacchi di
panico, depressione, incubi, improvvisi guizzi di rabbia. Reazioni dovute in
particolare alle difficoltà di utilizzo dei computer e dei software, da quella
"incapacità gestionale" di cui oltre vent'anni prima aveva scritto lo stesso
Board. "Internet - continua Di Frenna - è diventato lo strumento di informazione
più potente e diffuso del mondo. E oltre alla rete oggi abbiamo il
videotelefono-computer, la tv digitale e centinaia di altri oggetti
ipertecnologici entrati a far parte della nostra vita quotidiana". Dal
navigatore satellitare all'iPod, dagli strumenti musicali elettronici
all'interattività dei giochi virtuali.
La
terapia di prevenzione. Dal libro di Di Frenna arriva anche una possibile cura.
"Occorre - precisa - una formazione mirata e innovativa. E, soprattutto, bisogna
comprendere meglio i meccanismi di funzionamento della mente umana e l'impatto
che il sovraccarico informativo può avere sulla salute". Spiega l'autore: "Sul
mio blog - www.enzodifrennablog.it - segnalo altri tipi di soluzioni già
praticate, soprattutto all'estero. Importante è ad esempio la meditazione, molto
usata nei corsi di stress management in America, senza dimenticare l'attività
sportiva, l'abitudine a pause rigeneranti e le discipline olistiche".
Per
settembre 2008 è stata fissata persino una maratona di sensibilizzazione. La
gara podistica, che simboleggia l'importanza dello sport nella vita di tutti per
combattere il tecnostress, si svolgerà lungo il lago di Bracciano. "E non è
esclusa l'organizzazione di qualche gita in montagna", aggiunge Di Frenna. Il
prossimo passo, spiega Di Frenna, potrebbe essere quello di ripetere la stessa
indagine tra i lavoratori degli enti pubblici. Chissà che non si scopra che
loro, da sempre accusati di lavorare di meno e peggio di chi lavora nel settore
privato, non siano in realtà i più tecnostressati.
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
10.
STORICA
DECISIONE DEL GOVERNO FRANCESE
Sei
un pirata? E allora niente Internet
Un
organismo di controllo creato da Sarkozy toglierà la connessione agli
«impenitenti» del download illegale
PARIGI –
Sei un pirata e ti tolgono la connessione. Stamattina, fornitori d’accesso a
Internet e rappresentanti di case discografiche e cinematografiche francesi
hanno firmato un accordo per rendere la vita infernale ai pirati della rete.
ELISEO Il
nuovo dispositivo, fortemente voluto dal Presidente della Repubblica, Nicolas
Sarkozy, prevede la creazione di un organismo di controllo che potrà negare
l’accesso al Web a chi scarica illegalmente film e musica protetti da copyright.
PROTEZIONE Una
sanzione estrema ma non immediata. La procedura prevede dapprima l’invio di
email dissuasive. Se ignorate, si passa alle maniere forti. In cambio, le case
discografiche si impegnano a far saltare i lucchetti che limitano l’utilizzo
personale dei brani scaricati a pagamento. I film on demand, su Internet, invece
usciranno in contemporanea ai dvd, ovvero sei mesi dopo la distribuzione in
sala.
MEDIOEVO
Per Sarkozy “la pirateria è un comportamento medievale” mentre l’accordo di oggi
“segna un momento decisivo per arrivare a una Internet civilizzata”. Un accordo
frutto del lavoro di Denis Olivennes, presidente della Fnac, a cui era stato
affidato il compito di trovare un compromesso che il capo dell’Eliseo ha
definito “equilibrato e solido”. Tra sei mesi, il primo
bilancio.
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
11.
L'associazione
chiede una norma nella finanziaria per
costringere
le
emittenti a trasmettere con il segnale adatto alle nuove
tv
Adiconsum:
presto TV formato 16:9
"Col
4:3 a rischio le tv widescreen"
I NORMALI programmi Tv
rischiano di danneggiare i nuovi, costosi televisori "widescreen", che ormai
sono lo standard: a lanciare l'allarme agli utenti è Adiconsum, associazione di
difesa dei consumatore, che adesso chiede al parlamento di aggiungere un
emendamento alla finanziaria per risolvere il problema.
Il problema di fondo è
un paradosso: in questi anni la tecnologia dei televisori ha fatto grandi passi
avanti, gli schermi sono diventati piatti, ad alta definizione e "widescreen",
ma le emittenti italiane hanno continuato imperterrite a trasmettere nel vecchio
modo. I programmi Tv su tutte le reti analogiche e in quasi tutti i canali di
Sky sono infatti in un formato che è adatto alle vecchie Tv a scatola, a 4:3,
dove lo schermo è un rettangolo quasi quadrato. Il widescreen invece è in
formato 16:9, un rettangolo allungato ai lati. È una miglioria perché il
widescreen meglio dei 4:3 riesce ad abbracciare l'arco visivo dell'utente, da
sinistra a destra. Tutte le nuove Tv, infatti, sono così. I film in Dvd sono,
ugualmente, in widescreen.
Che succede, invece,
quando su una Tv widescreen si vedono programmi trasmessi in 4:3? Ci sono tre
alternative, offerte dai menu della Tv: deformare l'immagine per adattarla ai
16:9, fare zoom, o trasmetterla così com'è al centro dello schermo. Tutte e tre
le possibilità hanno inconvenienti. La prima rende le figure e le persone
appiattite e un po' tozze. La seconda fa perdere alcune porzioni di immagini ai
bordi. La terza conserva la fedeltà dell'immagine: la Tv utilizza l'artificio di
creare ai bordi dello schermo due fasce nere, per tagliarlo e trasmettere nel
mezzo il programma 4:3.
Peccato che così si
rischia di danneggiare la Tv, come denuncia Adiconsum, che ha trovato questa
avvertenza in un manuale di una Tv Samsung: "Su un Tv Lcd, l'uso del formato 4:3
per un periodo prolungato può lasciare traccia dei bordi sulla parte sinistra,
destra e centrale del video a causa delle differenti emissioni luminose dello
schermo". Per di più, "Questo tipo di danni non è coperto da garanzia".
Le fasce nere,
insomma, tendono a restare impresse sui pixel. La cosa grave- riflette
Adiconsum- è che l'utente ha speso molti soldi per dotarsi di una nuova Tv e
poi, se non vuole rischiare di danneggiarla, si ritrova a vedere i programmi Tv
in modo peggiore che sui vecchi televisori.
Da qui la proposta di
Adiconsum, che approfitta dell'attenzione che questa Finanziaria sta dedicando
al digitale terrestre. Da una parte Adiconsum applaude al fatto che i nuovi
emendamenti approvati "determinano con chiarezza la destinazione dei nuovi
fondi, per consentire, così come richiesto dall'associazione, l'acquisto
agevolato di decoder digitali terrestri, satellitari o via cavo alle fasce
deboli della popolazione e l'avvio di efficaci campagne informative", si legge
in una nota.
Dall'altra, chiede al
parlamento di fare un passo in più e aggiungere un emendamento che obblighi dal
primo gennaio 2009 le emittenti a trasmettere in 16:9. Data propizia, perché da
allora cesserà la vendita di Tv dotate di sintonizzatori analogici. Si noti che
i programmi in 16:9 si vedranno comunque bene sulle vecchie Tv 4:3; solo,
saranno create due bande, in alto e in basso sullo schermo (avviene lo stesso
ora con i Dvd). Nel resto d'Europa, il fenomeno del widescreen ha già toccato il
cuore delle emittenti: per esempio, la Rtl tedesca ha appena annunciato che dal
2008 passerà ai 16:9.
Insomma, senza dubbio
il futuro prossimo è per il widescreen; adesso resta da vedere quando le
emittenti italiane vi si adegueranno e se sarà necessaria una legge per metterle
sulla via del nuovo.
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
12.
Da
IK8JZK Ruggero Billeri Napoli.
Stirling
Engine
Robert
Stirling nel 1816 era uno scozzese che fra le altre cose era stato anche
Ministro brevettò il motore ad aria calda e che da lui prende il nome, questo
per prevenire esplosioni nella sperimentazione di caldaie a vapore.
Nella
famiglia dei motori a caldo, lo Stirling Engine si definisce a "ciclo chiuso" e
motore ad aria calda.
Questo
termine a volte usato impropiamente, rimanda ad una più vasta gamma di motori a
caldo.
Il fluido
che consente il suo funzionamento e cioè l'aria è presente in permanenza
all'interno del motore stesso. Il motore ad aria calda fa uso di uno
"scambiatore di calore" denominato "rigeneratore" ed è costituito da un secondo
pistone alloggiato in un secondo cilindro con funzione di compressore , azionato
in modo alternativo dall'albero a manovella in sincronismo con il primo pistone
sempre azionato dallo stesso albero a manovella. Questo meccanismo rigenerativo,
serve a rifornire di aria fresca ad una pressione di circa 10 BAR il cilindro
dove per mezzo del calore esterno al motore avviene l'espansione dell'aria
riscaldata al suo interno. Questa espansione dell'aria all'interno del primo
cilindro agisce sulla testa del primo pistone spingendolo in basso azionando per
mezzo di una biella l'albero a manovella. Il rifornimento di aria fresca del
primo cilindro fa ripetere il ciclo di rotazione del motore ad aria calda. Il
motore ad aria calda fa uso di una fonte di calore esterna al motore. La
differenza di temperatura fra l'aria fresca che entra nel primo cilindro e
l'aria che deve essere riscaldata deve essere pressurizzata, e deve avere una
temperatura sufficientemente elevata. Il riscaldamento dell'aria all'interno del
primo cilindro avviene indirizzando il calore sulla testa del primo
cilindro.
Come
fonti di calore esterne possono essere usate tutte le fonti di calore a partire
da: quella solare, quella nucleare, e la geotermica, inoltre vanno bene tutte le
altre forme con cui si può generare calore cioè combustibili vari. Nelle
immagini in jpg si vede un generatore di corrente elettrica da 55 KW azionato da
motore ad aria calda, aria riscaldata per mezzo di energia solare con l'ausilio
di specchi ustori parabolici. In un'altra immagine si vede il funzionamento
rigenerativo del motore ad aria calda. In fine si vede un disegno schematico
delle parti meccaniche dello Stirling Engine.
TEORIA
DI FUNZIONAMENTO DEL MOTORE AD ARIA CALDA.
In
sostanza il motore ad aria calda si compone di due cilindri con un pistone per
ogni cilindro, i pistoni sono azionati entrambi da un comune albero motore.
Supponiamo che il pistone "a" sia alloggiato nel cilindro "a" con funzione di
compressore (denominato anche scambiatore di calore e rigeneratore) questo
pistone rispetto a quello "b" allocato nel cilindro "b" e dove avviene per
l'effetto del calore l'espansione dell'aria riscaldata da fonte di calore
esterna al motore, il pistone "a" dovrà trovarsi in anticipo di 45 gradi prima
che il pistone "b" si trovi al punto morto superiore, questo per poter
comprimere l'aria nel cilindro "b" e dopodichè il calore esterno al motore farà
sì che l'aria all'interno del cilindro "b" si espanda imprimendo il movimento
all'albero motore mediante la pressione esercitata sulla testa del pistone
"b"
Nota
importante se non vi è compressione di aria nel cilindro "b" il motore ad aria
calda non funziona in quanto per potersi espandere, l'aria nel cilindro "b" deve
essere in pressione e non a pressione atmosferica.
Cordiali
saluti ai lettori del Radiogiornale. Da ik8jzk Ruggero Billeri
Napoli.
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
13.
Da:
Ruggero BILLERI
Coscienza
PSICOLOGIA Nelle
scienze cognitive contemporanee la coscienza ha ritrovato un posto centrale,
dopo essere stata se non eclissata, quanto meno marginalizzata dall'influenza
del behaviorismo. Quest'ultimo aveva respinto la coscienza come strumento
metodologico-poichè il metodo introspettivo aveva rivelato i propri limiti
(>Introspezione)-e insieme come oggettii prioritari della psicologia, a causa
della difficoltà di accedervi col sussidio delle tecniche allora disponibili. Il
<<ritorno della coscienza>>, tuttavia, consiste meno nella
riabilitazione di un tema proibito dall'ideologia sottesa a un paradigma
dominante, che una risultante di linee d'evoluzione convergenti nelle discipline
che partecipano alle ricerche nel campo delle scienze cognitive. Sul piano
empirico, le ricerche della psicologia cognitiva e della neurobiologia adducono
alcuni elementi di risposta alle questioni dell'emergenza e delle funzioni della
coscienza (>Emergenza, Funzione), della sua unità, del suo intervento, in
senso occasionale o necessario, nei diversi processi psicologici. Sul piano
teorico l'intelligenza artificiale solleva il problema, inquietante della
possibilità di costruire una macchina dotata di una forma di coscienza non più
limitata soltanto al calcolare, al discorrere e al ragionare. Infine, non
sorprende più che il rinnovamento delle problematiche abbia suscitato una
rinascita d'interesse filosofico e conduca alla riformulazione degli
interrogativi classici, in merito alla possibilità di dar conto della
soggettività e ai rapporti tra la mente (anima/coscienza) e il corpo (cervello)
(>Dualismo/monismo, Mente). Il tema della coscienza si trova al centro della
filosofia della mente e della <<neurofilosofia>> (vedi filosofia,
infra). Fra i molteplici apporti della psicologia cognitiva, si ricorderà da un
lato, in particolare il contesto delle ricerche sulla memoria (>Memoria), gli
atti di decisione ecc., la dimostrazione del fatto che la coscienza non è in
alcun modo indispensabile all'elaborazione d'informazione a un livello alto di
complessità (>Informazione), ad esempio coinvolgendo operazioni di
categorizzazione semantica (>Categorizzazione, Semantica) o valutazione di
rischi ; d'altro lato, un affinamento della distinzione tra attività che si
svolgono senza o con l'intervento della coscienza, come la distinzione tra
memoria implicita o esplicita, processi automatici e controllati
(>Attenzione, Automatismo, Controllo). Particolarmente illuminante, in questa
seconda categoria, è lo studio dei processi detti <<metacognitivi>>
- con i quali il soggetto apprende, descrive, interpreta le proprie attività
cognitive (mnesiche, linguistiche, di ragionamento, di attribuzione ecc.)
(>Metacognizione, Teoria della mente)- che propone un'inedita via d'approccio
alla costruzione della soggettività e alle funzioni della presa di coscienza,
che vanno dalla regolazione e il controllo del soggetto delle proprie attività,
all'elaborazione di una rappresentazione coerente (>Rappresentazione) o alla
giustificazione di questa, con la quale ci si riavvicina alle nozioni proposte,
tempo fa, dalla psicanalisi. Le neuroscienze, dopo aver fatto chiarezza sui
livelli di veglia, hanno fornito dati, spesso curiosi in merito ai processi
cerebrali che intervengono nella presa di coscienza o nelle attività coscienti
(vedi Neuroscienza, infra): evocazioni di ricordi precisi, per stimolazione di
certe zone corticali; cervello diviso in due, che solleva il problema dell'unità
della coscienza e della specializzazione, a questo riguardo, degli emisferi
cerebrali; visione residuale ed eminegligenza, che attesta delle dissociazioni
tra funzionamento senso-motorio obiettivato e coscienza (>Spazio,
Percezione); paradossale discrepanza tra iniziazione dell'atto volontario e
coscienza dell'intenzione di agire (la prima che segue la seconda) (>Azione,
Volontà). Nell'entusiasmo generato dagli spettacolari progressi tanto delle
neuroscienze quanto dell'intelligenza artificiale, sono state sviluppate alcune
teorie della coscienza che ne fanno una proprietà emergente della materia
cerebrale o della macchina pensante, trascurando il ruolo che va attribuito,
nella sua apparizione, alle interazioni del soggetto con il suo ambiente
(>Individualismo, Interazione), in modo particolare con la sua cerchia
linguistica (>Linguaggio. Elaborazione del -). I lavori delle scienze
cognitive che hanno rinnovato il problema della coscienza richiedono un
confronto e una sintesi con gli apporti precedenti delle concezioni
interazioniste che subordinano la coscienza al linguaggio e ne fanno così una
produzione psico-sociale (>Cognizione sociale) che si costruisce attraverso
l'ontogenesi. Pur alimentandosi dei dati scientifici ricordati sopra, la
filosofia della mente non s'è veramente liberata delle diverse opzioni che
continuano ad offrirsi alla riflessione filosofica. Vi ritroviamo sotto forme e
con sfumature diverse, il ventaglio delle posizioni classiche, dal dualismo
spiritualista più spinto al monismo materialista più riduzionista
(>Riduzionismo). Il problema della coscienza resta inevitabilmente legato
anche a quello dell'intenzionalità (>Intenzionalità), della soggetività e
della liberta.
Marc Richelle
NEUROSCIENZA La
coscienza è uno degli ambiti di studio più complessi della neuroscienza
cognitiva e le difficoltà iniziano al livello stesso della sua definizione.
Dunque non ci azzarderemo qui a proporre una definizione precisa della coscienza
che potrebbe risultare solo troppo riduttiva. Si può dire semplicemente che la
coscienza, contrariamente ad altre attività mentali non sembra poter essere
descritta come un'architettura funzionale composta da sottosistemi di
elaborazione dell'informazione (>Analisi computazionale, Funzione,
Informazione). La coscienza sarebbe piuttosto un'<<emanazione>> di
un funzionamento coordinato di numerosi sottosistemi specializzati.
Innanzitutto, bisogna notare che soltanto certe attività mentali sono
accompagnate da una esperienza cosciente (>Mente, Esperienza,
Metacognizione). In effetti, se ci è possibile <<essere coscienti>>,
per semplice introspezione, dell'esecuzione di una rotazione degli oggetti
rappresentanti nell'attività di immaginazione mentale visiva, noi non siamo
coscienti della costruzione passo per passo di tale immagini (>Immaginazione
mentale, Introspezione). Per altro verso, nell'ambito della memoria, appare
chiaro che gli apprendimenti detti <<espliciti>> si compiono sotto
un controllo cosciente, mentre quelli detti <<impliciti>> sfuggono a
tale controllo (>Apprendimento, Controllo, Memoria). In neuropsicologia, la
coscienza ha potuto essere affrontata da almeno tre angolature
(>Neuropsicologia). Nell'ambito della percezione visiva (>Percezione) è
stata dimostrata l'esistenza di capacità percettive residuali in assenza di
corteccia visiva primaria; questa osservazione, descritta con il nome di
<<visione cieca>> (o blindsight) si può evidenziare solo obbligando
un paziente- considerato <<cieco>>- a localizzare la posizione di
uno stimolo che non ha coscienza di percepire. Per altro verso, il gran numero
di lavori compiuti su pazienti commisurotomizzati (i cui emisferi destro e
sinistro sono stati disconnessi per via chirurgica, principalmente in seguito a
un'epilessia acuta, hanno rivelato che ciascun emisfero può funzionare in
maniera relativamente autonoma e possiede, in qualche modo, il proprio sistema
di coscienza. Infine, certe turbe neuropsicologiche come l'eminegligenza
(difficoltà di elaborare le informazioni situate nella metà dello spazio
controlaterale rispetto all'emisfero leso) o l'anosognosia (incapacità del
paziente di riconoscere un deficit neurologico), rivelano il fatto che certe
lesioni cerebrali possono interessare la presa di coscienza di una parte dello
spazio (>Attenzione, Spazio) o una turba comportamentale evidente per la
cerchia parentale del paziente. Appare dunque chiaro che la coscienza è legata a
un'attività cerebrale. E' d'altronde possibile registrare un'attività elettrica
cerebrale, specifica, che compare giusto prima della presa di coscienza. E'
stato anche osservato che compaiono delle scariche neuronali sincrone nelle
diverse aree del cervello che elaborano uno stesso stimolo in un dato momento. I
neuroni di queste diverse regioni, all'apparenza, oscillano in fase a una
frequenza di 40 Hz. Alcuni autori da ciò sono giunti alla conclusione che
l'emergenza della coscienza (>Emergenza) si produrrebbe a partire
dall'interazione di questi ritmi elettromagnetici.
Oliver Koenig
FILOSOFIA
Il termine <<coscienza>> comprende diversi fenomeni della nostra
vita mentale la cui natura, relazioni e per certuni la stessa esistenza restano
un fatto controverso. Nel senso più corrente, una persona, un animale sono detti
<<coscienti>> se si trovano in stato di veglia e sono mentalmente
ricettivi nei riguardi dei segnali che provengono dal loro ambiente. Con
<<coscienza fenomenica>> si designano gli aspetti qualitativi della
nostra vita mentale, la maniera in cui le cose ci appaiono soggettivamente
<<l'effetto che fa>> (Thomas Nagel) il sentire un dolore o provare
una senzazione di rosso. Con <<coscienza introspettiva>> o <<
riflessiva>> (>Introspezione) si designa la capacità che abbiamo di
ispezionare deliberatamente il corso dei nostri pensieri e, in particolare, di
avere dei pensieri di secondo ordine che si basano sul fatto che ci troviamo in
un certo stato mentale (>Metacognizione). La coscienza di sè consiste nel
possesso da parte del soggetto di un concetto di sè e nella capacità di
utilizzare tale concetto per conferire unità alla propria vita mentale
(>Identità).
Infine,
Ned Blok ha proposto di recente la nozione di coscienza d'accesso;in tal senso,
uno strato è cosciente se, in virtù del fatto che ci si trova in tale stato, si
ha immediatamente una rappresentazione del suo contenuto che, in quanto premessa
per il ragionamento, può svolgere un ruolo nel controllo razionale dell'azione e
della parola (>Azione, Controllo Orale, Ragionamento e razionalità,
Rappresentazione). Renè Descartes e Jhon Locke hanno sostenuto che tutto il
nostro funzionamento mentale è cosciente; è un fatto oggi, da molti contestato.
Per misurare l'esatta portata di queste affermazioni bisogna distinguere tra due
categorie di stati mentali: gli stati intenzionali, come le credenze e i
desideri (>Credenza, Desiderio, Intenzionalità) che hanno un contenuto, e gli
stati sensoriali o qualia come i dolori o la senzazione di rosso (>Qualia).
Dire che uno stato mentale è cosciente può rinviare a.cose diverse, a seconda
che tale stato dipenda da l'una o l'altra di tali categorie. Un gran numero di
filosofi è concorde nel pensare che tutti gli stati sensoriali sono coscienti in
senso fonomenico, giudicando incoerente l'idea di una sensazione incosciente
nella misura in cui il fatto di avere una certa qualità soggettiva sembra essere
costitutivo di quella che è una sensazione. Per converso, molti oggi pensano che
gli stati intenzionali non sono sempre coscienti. Tuttavia, la nozione di
coscienza che allora entra in gioco non è quella di coscienza fenomenica ma
piuttosto la coscienza di accesso. Il fatto di formulare un pensiero, ad esempio
<<3 è la radice quadrata di 9>>, non sembra essere legato a
un'esperienza soggettiva di una particolare qualità (Esperienza). Questo
pensiero sarà piuttosto detto <<cosciente>> o
<<incosciente>> a seconda che il suo contenuto sarà o meno
accessibile, in un dato momento, ai sistemi di ragionamento e di linguaggio. La
nozione più problematica di coscienza, per le scienze cognitive, è quella di
coscienza fenomenica. Sembra che ci troviamo di fronte a un baratro esplicativo:
non disponiamo di teorie della nostra natura fisica o funzionale che spieghino
la nostra esperienza soggettiva. Per l'essenziale, si disegnano tre tipi di
atteggiamento di fronte al carattere misterioso dell'esperienza soggettiva. A un
estremo, troviamo gli eliminativisti come Daniel Dennett che negano la coerenza
della concezione tradizionale della coscienza fenomenica e negano che le nostre
esperienze possiedano le proprietà speciali che vengono loro tradizionalmente
attribuite, conferendovi il mistero- cioè il fatto di essere ineffabili,
intrinseche, private ovvero immediatamente accessibili alla coscienza. All'altro
estremo, gli incondizionati della coscienza fenomenica sostengono il suo
carattere irriducibile e ritengono che questa irriducibilità manifesta la
fondamentale incompletezza delle concezioni fisicaliste o funzionaliste della
mente (>Mente, Funzionalismo, Fisicalismo). Gli argomenti detti <<dei
qualia assenti>> e <<dei qualia invertiti>> intendono mostrare
che l'identità funzionale non garantisce l'identità delle esperienze qualitative
e, in tal modo, che il funzionalismo è incapace di dar conto della coscienza
fenomenica (>Identità). Gli argomenti di Nagel e di Franck Jackson attaccano
più nello specifico la possibilità di dare una spiegazione fisicalista della
coscienza fenomenica e avanzano il fatto che la coscienza fa intervenire una
prospettiva soggettiva di cui nessuna spiegazione fisicalista, in terza persona,
è in grado di dar conto. Fra questi due estremi, si trova una via intermedia che
ammette l'esistenza della coscienza fenomenica ma cerca di mostrare, rifiutando
di attribuirle un carattere irriducibile, che se ne può dar conto in termini
funzionali, fisiologici o rappresentazionali. Una possibile strategia consiste
nel sostenere che la coscienza fenomenica non costituisce una categoria sui
generis ma può essere ricondotta ad altre nozioni di coscienza. David
Rosenthal, ad esempio, ritiene che uno stato mentale di cui siamo coscienti; in
altre parole si tratta di uno stato accompagnato dal pensiero che siamo in tale
stato. In questa prospettiva, la nozione di coscienza fenomenica si lascia
ricostruire in termini di coscienza riflessiva o di secondo ordine.
Elisabeth Pacherie
(Ediz.
Puf)
Presse
Universitaires de France
Traduzione dal
francese a cura di ik8jzk Ruggero Billeri Napoli
Cordiali
saluti ai lettori del Radiogiornale. Da ik8jzk Ruggero Billeri
Napoli.
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
14.
Da:
iw8qie
Forum
Radioamatoriale
http://ik8rjs.forumattivo.com/index.htm
...vorrei
portare a conoscenza di tutti quelli che seguono Radioagiornale della nascita
del forum creato da Ik8rjs.......grazie
Iw8qie
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
15.
Da:
ik0zcw Alberto
Nuovo
Hamradio Cluster
Il server telnet
risponde a clx.noantri.org
(porta 23) ed ha svariati circuiti aperti, primari e di back-up, con altri nodi
appartenenti alle reti AR-CLUSTER
Per chi vuole avere, con Internet
Explorer o Mozilla Firefox, gli ultimi spot sotto il naso con una miridiade di
filitri a contorno, allora http://webclx.noantri.org
Per
gli attivatori di castelli e most wanted, che usano il PDA o un cellulare evoluto (tipo Nokia N95) allora il link per gli spot a
"formato di schermo mobile" è: http://mobile.noantri.org
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
16.
Da:
Frank i8qhe [i8qhe@libero.it]
Un
ringraziamento agli uomini di buona volontà
Un
Ringraziamento dagli iscritti tutti del gruppo ARLCJ http://it.groups.yahoo.com/group/ARLCJ/
un cordiale saluto de
i8qhe-iz8bie-iz8fcr
Da: luca amendola
[luca.amendola@uniroma1.it]
Da: IK2ane C
[ik2ane@fastwebnet.it]
Chi e' interessato puo'
rispondere cliccando sull'indirizzo di iz2dpx
Giovanni
vendo dipolo
rotativo,mai montato.
Nuovo per i 12/17 e 30 metri della
ditta KLM.
Per cessata attività OM vendo tutto
il materiale rimastomi:
- Accordatore HF Ten Tec 229 2 KW
splendido con induttanza a roller continuo in argento;
- Scaricatore coassiale con polo
freddo a massa;
- Balun in corrente RadioWorks mod.
NEW REMOTE BALUN
- Balun Autocostruito per alte
potenze 1:1
- Carico fittizio per Alte frequenze
- RosWattmetro VHF/UHF DAIWA CN-103
MHz imballato (NUOVO)
- Cuffia Yaesu YH-77 STA imballata
(NUOVA)
- Filtro stretto CW YK-88C per
Kenwood TS-530 e simili;
- Filtro stretto SSB YK-88SN per
Kenwood TS-530 e simili;
- Valvola prefinale Dumont 12BY7A
per Kenwood Ts-530 e simili inscatolata e mai usata
(NUOVA)
- Microfono parla/ascolta SMC-33 per
portatili Kenwood
- keyer americano HK5A della Ham
Radio center
- Commutatore switch 2 vie per porte
parallele 10 Euro;
- 3 valvole vetro Eimac 4-400A,
NUOVE ma senza imballo
- 8 valcole vetro RTC QB3,5/750GA
(=4-250A), NUOVE ancora inscatolate e mai aperte
- 2 valvole vetro Philips QB3/300GA
(=4-125A), NUOVE ancora inscatolate e mai aperte
- Ventola assiale PAPST alimentata a
220 V. completa di griglia di protezione
- Ventola a chiocciola EBM Made in
Germany
- Strumento analogico fondo scala 15
V. grande 7 euro
- Strumento analogico fondo scala 3
A. grande 7 euro
- Strumento analogico fondo scala 5
A. grande 7 euro
- Strumento analogico fondo scala 15
V. piccolo 5 euro
- Strumento analogico fondo scala 10
A. piccolo 5 euro
- Strumento analogico fondo scala
100 microA. (bachelite) piccolo 13 euro
- nr 2 Strumenti analogici fondo
scala 20 KV (bachelite) grande 15 euro
- Stock di bocchettoni vari
(PL,bnc,"N") molti placcati argento;
Da: iret.friuli
[iret.friuli@libero.it]
ACQUISTO accordatore
d'antenna per HF.
- ricetrasmettitore FSE 38-54
frequenza 38-54 MHz in FM, completo solo della cornetta
H33/PT.
NON sono graditi sms per
informazioni o contrattazioni riguardanti il materiale in
vendita.
NON rispondo a telefonate con numeri
anonimi o non visibili.
IW3 SID -
Andrea tel. [+39] 3474907504 (ore
pomeridiane)
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<
Da:
Corrente Salvatore
Vendo
:
--
4CX-3000 nuova Eimac, 4CX-1500 usata Eimac + suo zoccolo, 5CX-1500
usata Eimac.
-- 2 tokai
pw 5024, uno solo con micro originale.
-- 3
elettrolitici 4700 micro 350 volt
-- 5
elettrolitici 1000 micro 450 volt
--
trasformatore 110volt - 700+700 100va
--
trasformatore 230volt - 12-0-12volt -
2x16amper/0-24volt-32amp.
--
trasformatore 0-220-380volt -0-19 volt 300va
(15amper)
--
trasformatore 0-220-380volt -12-0-12volt - 300va
(13amper)
--
trasformatore 0-230-400volt - 12-0-12volt -0-24volt 500va
(20amper)
--
trasformatore 0-230-380volt - 16-0-16volt 600VA
(19amp.)
--
trasformatore 0-230-380-415volt - 220volt-500VA-
24volt-250VA
-- 2
trasformatori toroidali 0-110-120-220-240volt - 25volt 6.2amp.
160VA
--
trasformatore toroidale 0-110-120-220-240volt - 25volt 4amp. -22volt
7amp. 310VA
Grazie 0771-614466
340-7675159
Per
gli stessi motivi invitiamo tutti a non inviarci files
allegati!
La
capacità massima della tua casella di posta elettronica potrebbe essere stata
quasi raggiunta.
COLLABORATE AL
RADIOGIORNALE SENZA FINI DI LUCRO INVIANDO I VOSTRI
ARTICOLI
La manutenzione dei sistemi
informatici del Radiogiornale
è svolta da IW0DGV Marco De
Leonibus:
Indirizzo unico di Posta
Elettronica:
SITO ARRETRATI
http://www.radiogiornale.org
Redazione e
corrispondenza: Paolo Mattioli
Viale Leonardo da Vinci, 114
00145 Roma
2. non saranno oggetto di
diffusione.
Si citano pertanto i seguentii dati
per conoscenza:
Data di realizzazione e
distribuzione variabile e non a scadenza
fissa;
Nome di chi cura direttamente la
composizione e la spedizione: Paolo Mattioli I0PMW
L'accesso al Radiogiornale
implica per l'utente l'accettazione delle seguenti
condizioni.
L'accesso al Radiogiornale
implica per l'utente l'accettazione delle seguenti condizioni.