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Numero 190 - Anno VII – 10 Febbraio 2008

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Sommario

 

  1. Associazioni riconosciute: istruzioni per l’uso;
  2. L’affair “Simoncini”;
  3. Che cosa sta succedendo all’A.R.I. di Puglia?
  4. La Fondazione Marconi è salva!;
  5. Computer, onde elettromagnetiche e cactus;
  6. Mostre & Fiere;
  7. Finiti i nominativi radioamatoriali nelle regioni a statuto speciale e nelle isole;
  8. “Usarli di sera disturba il sonno”;
  9. Scrambler telefonico per evitare intercettazioni;
  10. Allarme api, in un anno dimezzate, gravi danni all’agricoltura;
  11. L’energia oscura motore di espansione del cosmo;
  12. “Exploit” il Lupin dei virus informatici;
  13. A Pisa il primo centro di quantistica che studierà i computer del futuro;
  14. WiMax, banda larga per tutti;
  15. Fibra, elettricità, Wi-Fi e satellite, tutte le strade della banda larga, comprese le fogne;
  16. Windows Vista: ancora nei guai;
  17. L’antenna che tutti vorremmo avere;
  18. Giappone, nuovo satellite per Internet ultraveloce;
  19. Il mistero delle onde cerebrali;
  20. Attanza;
  21. Nuovo sito IK2ANE;
  22. Mercatino Radioamatoriale;
  23. Informazioni.

 

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1.

Associazioni riconosciute:

istruzioni per l’uso

 

Vediamo quali sono gli elementi concreti del contratto di associazione che lo differenziano da altri contratti.

Anzitutto possiamo individuare lo scopo: lo scopo dell'associazione é quello di soddisfare i bisogni di natura ideale, o comunque non economica, dei propri membri

Che l'associazione non abbia finalità di lucro emerge dalle disposizioni di legge in materia: anzitutto i conferimenti degli associati sono fatti a fondo perduto, non avendo diritto l'associato alla restituzione di quanto aveva versato al momento dello scioglimento del rapporto e in secondo luogo i beni che residuano dall'estinzione dell'associazione non possono essere divisi tra gli associati ma devono essere devoluti ad enti che perseguono finalità analoghe a quelli dell'associazione estinta.

Lo scopo di natura ideale dell'ente non è in antitesi col fatto che spesso l'associazione esercita un'attività economica, anche editoriale, purché questa attività sia il mezzo per raggiungere lo scopo.

Un altro elemento che caratterizza l'associazione, oltre allo scopo, è la sua struttura: si parla a questo proposito di rapporto associativo a struttura aperta, intendendo con ciò riferirsi al fatto che nuove parti possono intervenire nell'associazione già costituita senza che questo comporti un cambiamento nell'atto costitutivo, e potendo quindi l'associazione raggiungere, a causa delle continue adesioni, anche un numero illimitato di membri.

Collegato a questo è anche il principio detto della "porta aperta", secondo il quale possono entrare a far parte dell'associazione tutti coloro che hanno interessi dello stesso tipo di quelli che portarono alla costituzione del rapporto associativo: ciò non vuol dire che i terzi che nutrono questo genere di interessi possano vantare il diritto di entrare nell'associazione, poiché trattandosi di un contratto, la proposta di adesione può essere respinta, e non c'è obbligo da parte dell'associazione di accettarla, ma vuol dire che sarebbe illecito l'atto costitutivo che vietasse l'ingresso di nuovi soci o che lasciasse al mero arbitrio degli amministratori la facoltà di decidere in merito alle nuove ammissioni.

Infine bisogna sottolineare che l'associazione è caratterizzata da una propria struttura tipica, che si compone obbligatoriamente di due organi: l'assemblea e gli amministratori.

E' l'assemblea, formata dagli associati, l'organo diretto a formare la volontà del gruppo: ciascuno associato, per mezzo del voto, contribuisce alle deliberazioni che vengono prese a maggioranza e che determinano l'attività dell'associazione.

Gli amministratori godono del privilegio della irresponsabilità patrimoniale per le obbligazioni contratte in nome e per conto dell’associazione: i terzi che vengono in contatto con l’associazione per far valere i loro crediti potranno agire solo nei confronti dell’associazione e soddisfarsi sul suo patrimonio, ma non potranno agire direttamente sul patrimonio degli amministratori come nel caso di associazioni non riconosciute. Gli amministratori sono coloro cui spetta la competenza ad amministrare e dare esecuzione alle delibere assembleari.

Queste possono essere considerate le caratteristiche generali dell'associazione, ma occorre ora procedere ad una distinzione, all'interno della figura dell'associazione, fra associazioni riconosciute e associazioni prive di riconoscimento, per poter esaminare altri aspetti e per poter approfondire gli elementi essenziali solo tratteggiati.

Associazioni riconosciute sono quelle che hanno chiesto e ottenuto il riconoscimento dello Stato: allo Stato spetta cioè di emettere un provvedimento, il riconoscimento appunto, che concede specifiche prerogative alle associazioni che lo hanno chiesto e che si trovino in determinate condizioni.

Le prerogative principali che l'associazione acquista col riconoscimento sono tre: la prima consiste nella cosiddetta autonomia patrimoniale, in base alla quale il patrimonio dell'associazione si presenta distinto e autonomo rispetto a quello degli associati e degli amministratori, la seconda si può ritrovare nella concessione di una limitazione di responsabilità degli amministratori per le obbligazioni assunte per conto dell'associazione, la terza infine consiste nella possibilità per l'associazione di accettare eredità, legati e donazioni e di acquistare beni immobili.

Le associazioni non riconosciute non possono godere di tali prerogative: la loro autonomia patrimoniale non è perfetta, inoltre per le obbligazioni assunte in nome e per conto dell'associazione rispondono anche le persone che le hanno contratte, e infine è molto dubbio che possano accettare legati e donazioni.

L’ARI diversamente dalle altre Associazioni radioamatoriali esistenti in Italia, è una associazione riconosciuta e pertanto deve operare in base a quanto previsto dalla legge appunto per le associazioni riconosciute. Per queste ragioni il potere è pertinenza assoluta dei soci che lo esprimono nell’assemblea. Quando una associazione è a carattere nazionale i soci delle sezioni locali riuniti in apposite assemblee eleggeranno proporzionalmente al numero di iscritti della sezione, i delegati che parteciperanno all’assemblea nazionale con un preciso mandato. Altre forme di delegati fissi, o permanenti, non sono validi. Quindi le strutture previste dal Codice Civile sono solo due: l’assemblea dei soci, che è sovrana, e il CDN, altre strutture, pur se inserite nello Statuto, o nel Regolamento, non sono giuridicamente valide. Quindi gli unici a detenere il potere assoluto di decisione sono i soci!

 

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2.

Vi ricordate del grave episodio di Elvira Simoncini IV3FSG eletta con un gran numero di voti Consigliere Nazionale dell’A.R.I. che aveva “osato” chiedere chiarimenti circa situazioni poco chiare presenti nell’Associazione e per tutta risposta, avvalendosi anche di certificati “fasulli” dell’Ordine dei Giornalisti, fu sospesa dal CDN da quelle stesse persone che oggi stanno facendo la guerra al nuovo gruppo dirigente. Ebbene Elvira ha vinto su tutta la linea e coloro che l’avevano ingiustamente accusata, segnatamente il comitato regionale Puglia, dovrà pertanto essere condannato a rimborsare le spese per aver continuato a coltivare domande infondate, (vedere anche l’articolo successivo) “Cosa sta succedendo all’ARI di Puglia.

 

L'affair "Simoncini"

 

Di Sergio Giuffrida IZ3CNM

 

Mi permetto di sottrare un piccolo spazio all'ottima informazione del RG per soddisfare un piccolo vuoto informativo e mettere ordine in una spiacevole vicenda che ha visto protagonista l'associazione A.R.I. , la socia Elvira SIMONCINI IV3FSG e successivamente il Comitato Regionale Puglia. Lo faccio sia come amico di Elvira, per aver partecipato personalmente ad alcuni fasi del contenzioso, ma anche per quel senso di giustizia che dovrebbe pervadere ogni radioamatore. Lo faccio senza polemica e commento alcuno, in rigoroso ordine cronologico e lascio ai lettori il proprio giudizio. Tutti i documenti citati sono facilmente reperibili su RR o disponibili in rete. Quelli non rintracciabili sono allegati.

 

I FATTI:

-  Il 7 dicembre 2002 Elvira, eletta Consigliere Nazionale con oltre 3000 voti, chiede per iscritto al Segretario Generale Ruggero Manente IS0RUH, di poter visionare alcuni atti della segreteria. In particolare, oltre alla contabilità, chiede di poter esaminare la poco chiara posizione del Direttore di EDIRADIO S.r.l. , Ambrosi Pietro Mario I2MQP, che potrebbe mettere in imbarazzo l'associazione.

- L' 11 aprile 2003 con lettera raccomandata prot. N° 2583, poi presentata in CDN del 19/05/03 e quindi presente nel verbale pubblicato su RR  11/03 a pag. 86, il segretario risponde testualmente: “…se ritieni che siano stati commessi atti illeciti hai la possibilità di ricorrere alla magistratura ordinaria.”

- Il 16 maggio 2003 Elvira ottiene il Certificato del Tribunale di Milano che evidenzia ancora registrato come Direttore di RR Sergio Pesce, da tempo deceduto, esponendo l’editore Ediradio a possibili sanzioni.

- Il 21 maggio 2003 Elvira presenta una interrogazione all’Ordine dei Giornalisti evidenziando che …” L’attuale Direttore Responsabile non risulta peraltro iscritto presso codesto Ordine Professionale negli elenchi speciali per la detta Rivista e tanto meno tra i Giornalisti e Pubblicisti” e chiedendo che vengano fatti gli accertamenti del caso.

- Il 14 ottobre 2003 presso il Tribunale di Milano si svolge l’udienza nella quale Ambrosi Pietro Mario I2MQP presenta due documenti, riportati poi nel verbale di CDN del 18.10.03 a pag. 94 di RR2/04. Il primo documento porta la data del 2.10.03 (12 giorni prima dell'udienza) ed è la  domanda di iscrizione presso il Tribunale di Milano del nuovo direttore di RR. Il secondo documento, datato 9.10.03 (cinque giorni prima dell’udienza) riguarda l' iscrizione all’elenco speciale annesso all’Albo dei Giornalisti. Sulla base di questi documenti il Tribunale archivia la denuncia perché basata su ipotesi prive di fondamento.

- Il 18 ottobre 2003 il CDN ARI sospende Elvira con la prima motivazione, pubblicata a pag. 96  di RR/2/04, “preso atto della denuncia presentata in maniera autonoma dalla Consigliere Simoncini all’Ordine dei Giornalisti in data 21.05.03, evitando volutamente di darne comunicazione al Consiglio Direttivo; “ .

- il 14 gennaio 2004 il Sindaco Villoresi, presente alla riunione del 18.10.03, scriverà un commento sulla questione: “ senza alcuna possibilità di discussione è stata chiesta la sospensione del Consigliere Simoncini dal C.D.N.”

- Il 03 marzo 2004 il Tribunale di Milano, sulla base dei documenti acquisiti,  rigetterà la richiesta presentata da Elvira di sospendere la delibera del 18.10.03.

- Il 20 settembre 2004 l’Ordine dei Giornalisti di Milano con nota prot. n. 5202/04/ (allegato) accerta che il documento rilasciato il 9.10.03 è errato e che il sig. Ambrosi Pietro Mario, a quella data, era si iscritto all'ordine ma per la rivista "everytime" e non per RadioRivista e lo sottopone a procedimento disciplinare e trasmette gli atti alla Procura.

- l' 8 ottobre 2005 il CDN A.R.I. delibera il reintegro nei diritti associativi di tutti soci sospesi a patto che abbandonino "formalmente" qualsiasi contenzioso e ne viene informato tutto il corpo sociale con la pubblicazione del verbale su RR 11/05 pag. 91.

- L' 8 novembre 2007 Elvira rinuncia al contenzioso notificando la rinuncia alla parte (ARI).

- Il 27 novembre 2007 l'ARI accetta la rinuncia.

- L' 8 gennaio 2008 nell'udienza conclusiva il giudice accerta che la Simoncini ha rinunciato agli atti del procedimento e che  l'ARI ha accettato la rinuncia. Ma il procedimento NON può concludersi per la Costituzione in giudizio del Comitato Regionale Puglia che chiede che il Tribunale dichiari che l' A.R.I. "...ha legittimamamente adottato la delibera di sospensione di Elvira Simoncini in data 18 ottobre 2003...".Accertare … che i fatti che hanno indotto il consiglio direttivo di ARI a sospendere il 18 ottobre 2003 dai diritti sociali Elvira Simoncini siano contrari ai fini che l’associazione si prefigge”;  “… rigettare tutte le domande della Simoncini …

Il Tribunale ha sentenziato che: "Ferma restando dunque l’estinzione per rinuncia della causa fra attore (Simoncini) e convenuto (ARI), le domande che l’interventore (CRP) continua a coltivare devono essere rigettatate, per inammissibilità e comunque carenza di interesse, e il comitato regionale Puglia deve pertanto essere condannato a rimborsare le spese per aver continuato a coltivare domande infondate, dopo l’accordo fra le parti originarie.

 

Bentornata Elvira!

 

73 de IZ3CNM

Dott. Sergio Giuffrida

 

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3.

Da Giancarlo Moda I7SWX

 

Che cosa sta succedendo all’ARI in Puglia?

Bella domanda!

Molti avranno letto commenti vari su alcuni blog e messaggi circa qualche “problemino” che abbiamo in Puglia… proviamo a risolverlo

 

 

Associazione Radioamatori Italiani * Sezione di Cassano delle Murge (Bari)

4        Sezione A.R.I. Fondata il 5 Giugno 2004 *

“Amicizia Attraverso la Radio * Friendship Through Radio”

IQRP#669 * Nominativo Stazione Radio: IQ7MU * G-QRP#11827

 

A.R.I. – Associazione Radioamatori Italiani – Sezione di Cassano delle Murge

Via Maggior Turitto 30 – Casella Postale 104

70020 CASSANO MURGE – BA – Italy

C/ C Postale : 57871626 * Codice Fiscale e Partita I.V.A.: 06179530727

 

 

Comunicazione a mezzo posta informatica

 

 

Al Presidente del Comitato Regionale Puglia (CRP) 2005-7 – Sig. Antonio Candia, I7OZV

Al Consiglio Direttivo del CRP 2005-7

Al Collegio dei Sindaci del CRP 2005-7

Ai Consigli Direttivi delle Sezioni ARI di Puglia (con preghiera di ridistribuzione ai Soci)

All’Associazione Radioamatori Italiani – CDN Milano

Al Coordinatore ARI Comitati Regionali – I0SNY

Avv. Maurizio Del Pesce, IZ7GWZ, Consulente Legale del CDN ARI

Ai Soci delle Sezioni ARI di Cassano delle Murge BA e San Severo FG

Ai Soci delle Sezioni Ari di Puglia a mezzo pubblicazione sui giornali informatici e newsgroup.

 

CHE COSA E’ SUCCESSO AL COMITATO REGIONALE ARI DI PUGLIA ?

 

Carissimi amici e colleghi,

 

in data 13 gennaio 2007, via e-mail, ed il 16 gennaio a mezzo lettera raccomandata RR, indirizzata al Presidente del CRP, Sig. Antonio Candia, I7OZV, veniva richiesta, da parte della Sezione ARI di Cassano delle Murge, un’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEL CRP entro 10 giorni dalla data di emissione.

L’Ordine del Giorno era, in particolare, relativo ai dovuti e necessari chiarimenti per quanto riguarda gli atti processuali e la sentenza “ CRP contro Simoncini” dell’8 gennaio 2008, di cui si e’ scoperto l’esistenza via blog informatici, dove il Giudice condanna il CRP.

Sino ad oggi non si e’ avuta alcuna risposta sia da parte del Sig. Antonio Candia e sia da parte di membri del CRP 2005-7.

 

Visto che ad ottobre del 2007 e’ scaduto il mandato del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Sindaci del Comitato Regionale Puglia, senza che sia stata attivata, in dovuto tempo, la procedura per le elezioni del nuovo CD e CS del CRP e Visto, inoltre, che l’ultima Assemblea del CRP e’ stata effettuata ad Aprile del 2007 e dopo tale data non vi e’ stata alcuna comunicazione successiva, in particolare per i ben noti fatti ARI CDN, i Consigli Direttivi delle Sezioni ARI di Cassano delle Murge (BA) e San Severo (FG) hanno deciso di indire una

 

CONVENTION DELLE SEZIONI E DEI SOCI ARI DI PUGLIA

 

La Convention si terra’ presso l’Aula Consiliare del Comune di Cassano delle Murge, in P.zza Rossani, sabato 16 Febbraio 2008 alle ore 15.00.

 

(Assistenza avvicinamento Ripetitore U6 e diretta 145.550 – IQ7MU)

 

Gli argomenti che si desidera discutere sono:

 

1) CD CRP scaduto ad ottobre 2007 – Perche’ non si e’ attivata in dovuto tempo la procedura delle elezioni e la ricerca di candidati.

a) Chiarimenti da parte dei membri del CRP

b) Che cosa ne pensano le Sezioni di questa situazione

c) Come siamo messi e che cosa vogliamo fare?

 

E’ preoccupante rilevare la seguente nota sul sito ARI :

 

C.R. PUGLIA

Presidente: Dati omessi su richiesta dell`interessato (????)

Segretario: CAFARO PASQUALE IK7FIB

Sezioni ARI Puglia

 

2) Chiarimenti sulla vicenda CRP – Simoncini

 

Durante l’Assemblea del CRP in data 24 gennaio 2004, il Presidente Candia relaziona sulla vicenda del Consigliere (CDN) Simoncini. Propone un intervento volontario “ad audiuvandum” del Comitato Regionale Puglia a favore dell’ARI con il patrocinio di un avvocato socio ARI con domicilio presso un avvocato di Milano. Si richiede l’autorizzazione per svolgere l’intervento volontario ad audiuvandum autorizzando il Presidente Antonio Candia a sottoscrivere il relativo mandato giudiziario. La delibera e’ approvata a maggioranza con 11 sezioni favorevoli, 2 contrarie, 2 senza dichiarazione di voto ed una assente.

 

Salvo che vi siano stati degli aggiornamenti da parte del Sig. Candia verso alcune Sezioni in maniera informale, non risultano rapporti scritti da parte dello stesso sull’avanzamento di tale processo giudiziario.

In particolare, si ritiene importante la partecipazione alla Convention di tutte le Sezioni di Puglia per analizzare e vedere come risolvere quanto segue:

 

a) il mandato “ad audiuvandum” dato al Presidente Candia e’ scaduto al momento in cui la Simoncini e l’ARI si sono accordate sull’interruzione del processo, in data 27 novembre 2007.

 

b) Il Signor Antonio Candia, I7OZV, in data 27 novembre 2007, non era piu’ il rappresentante del CRP essendo le cariche istituzionali scadute ad ottobre 2007.

 

c) Il Signor Candia procedeva nell’azione contro la Simoncini, culminata nella condanna del CRP in data 8 gennaio 2008, senza alcuna autorizzazione da parte di un’Assemblea del CRP debitamente convocata; salvo la possibilita’ che qualche sezione contattata in urgenza abbia supportato tale richiesta.

 

d) Questo e’ un atto non di ordinaria amministrazione e quindi richiede l’approvazione da parte dell’Assemblea delle Sezioni del CRP. Non dimentichiamo che si vocifera per un importo di 2500-2700 Euro da dare alla Simoncini e 6000 Euro di avvocato ! 900-1000 Euro per Sezione (quelle che hanno approvato la richiesta), salvo che il calcolo sia per Socio

 

3) Durante la Convention delle Sezioni e dei Soci ARI di Puglia, qualora si abbia la presenza delle Sezioni ARI in numero di almeno un terzo (6 verso 17), come previsto dal regolamento CRP, si passera’ all’attivazione della procedura di elezione dei nuovi rappresentanti del CRP ed ogni eventuale azione/attivita’ si ritenga necessaria per tale evento.

 

4) Discussione sulla proposta di presentazione di candidati pugliesi per le elezioni del nuovo Consiglio Direttivo Nazionale.

 

5) Tale riunione sara’ anche il momento di coinvolgimento diretto dei Soci ARI onde esternare le proprie idee, consigli, suggerimenti o richieste. Certamente un atto ed un modo costruttivo importante. Si consiglia di assicurarsi che rappresentanti del CD della propria Sezione partecipino alla Convention.

 

6) Si richiede la presenza di un Rappresentante del Consiglio Direttivo Nazionale ARI e del Coordinatore ARI Comitati Regionali, visto che l’istituto del Presidente del CRP e’ non solo il rappresentante delegato delle Sezioni pugliesi verso l’ARI, ma e’ anche il rappresentante dell’ARI verso le Sezioni ed i loro Soci.

 

7) Abbiamo invitato in maniera ufficiale l’Avv. Maurizio Del Pesce, IZ7GWZ, Consulente legale del CDN ARI, che sara’ a disposizione per chiarire ai Consigli Direttivi delle Sezioni tutti gli aspetti legali, le conseguenze e le possibili ricadute, verso le Sezioni ed i loro Soci, della condanna in data 8 gennaio 2008 che il CRP ha guadagnato; oltre alle possibili azioni di rivalsa e legali attivabili verso il Sig. Antonio Candia, I7OZV.

 

E’ IMPORTANTE RICORDARE CHE QUESTA CONVENTION NON E’ ISTITUITA PER ACCUSARE O CONDANNARE QUELLE SEZIONI CHE HANNO SUPPORTATO LA RICHIESTA DEL SIG. ANTONIO CANDIA, I7OZV, DI AFFIANCARE L’ARI NEL PROCEDIMENTO CONTRO LA SIGNORA SIMONCINI, MA PER COMPRENDERE COME MEGLIO PROTEGGERE GLI INTERESSI DELLE SEZIONI STESSE E DI TUTTI I SOCI ARI DI PUGLIA.

 

SI RACCOMANDA, A QUESTI ULTIMI, DI ASSICURARSI CHE I MEMBRI DEI CONSIGLI DIRETTIVI DELLE PROPRIE SEZIONI PARTECIPINO A QUESTA CONVENTION, ANCHE SE NON IN ACCORDO SUI MOTIVI CHE LA ORIGINANO. QUESTA OCCASIONE E’ LA MANIERA PER DIMOSTRARE CHE E’ PRIMARIO L’INTERESSE PROTETTIVO DELLE SEZIONI E DEI SOCI TUTTI, OLTRE A RIATTIVARE, COME ASPETTO PRIMARIO, LE ATTIVITA’ RADIANTISTICHE E PER UN VERO E MODERNO CAMBIAMENTO DELL’ARI IN PUGLIA.

 

NOTA: QUALORA SI ABBIA, NEL FRATTEMPO, UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEL CRP LA CONVENTION SARA’ SPOSTATA A DATA DA DEFINIRE.

 

Cordiali 73

 

Giancarlo Moda, I7SWX

Presidente

ARI Sez. di Cassano Murge – BA

 

Con Delega del CD ARI Sez. di San Severo – FG

 

4 Febbraio 2008

 

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4.

La fondazione Marconi è salva!

 

Poiché, nonostante che la vicenda si sia positivamente conclusa da tempo, attualmente continuano a girare notizie allarmanti  nel web e in certi siti radioamatoriali, anche di associazioni, con la richiesta di firmare petizioni sul fatto che la “Fondazione Guglielmo Marconi” di Villa Grifone sarebbe considerata un Ente inutile, per una più completa informazione e per smentire gli allarmismi che vengono attualmente diffusi, riportiamo sull’argomento la lettera che il presidente della Fondazione Ingegner Gabriele Falciasecca ha indirizzato al Presidente dell’ARI Luigi Belvederi I4AWX, perché vengano informati i Radioamatori del cessato pericolo e l’intervista del giornalista Nicola Cappellini allo stesso Presidente della Fondazione, Gabriele Falciasecca, pubblicato sul  Domani di Bologna fin dal 3/11/2007.

 

 

 

Pontecchio Marconi, 4 febbraio 2008

 

                                                                                           Egr. Luigi Belvederi I4AWX

                                                                               Presidente dell’ARI

                                                                                                       Associazione Radioamatori Italiani

 

 

 

La Fondazione Guglielmo Marconi NON è un Ente inutile

 

 

Caro Presidente,

 

desidero informare gli amici radioamatori e tutti i lettori della positiva conclusione della vicenda che ha visto coinvolto la Fondazione in sede di approvazione della recente Legge Finanziaria. Come molti sapranno, la Fondazione era stata inizialmente inserita in un elenco di enti pubblici “inutili” per i quali si prevedeva una riorganizzazione oppure, nella peggiore delle ipotesi, addirittura la soppressione.

 

Devo dire che l’inserimento del nostro nome nell’elenco ha immediatamente richiamato l’attenzione dei media e si è aperta una vasta campagna di stampa volta ad impedire una simile aberrazione. A seguito del clamore suscitato, e grazie al decisivo intervento dei parlamentari bolognesi di entrambi gli schieramenti, capeggiati dal Senatore Walter Vitali, si è riusciti a fare in modo che il nome della Fondazione venisse stralciato dal testo definitivo della Legge. Scampato pericolo quindi, almeno per il momento!

 

So bene, anche grazie alle numerose manifestazioni di solidarietà pervenuteci attraverso il nostro sito o per via epistolare, che numerosi amici radioamatori si sono mobilitati in varie forme per sostenerci e per farci sentire il loro affetto in questa difficile battaglia. Ad essi, e a tutti coloro che conoscono ed apprezzano i nostri sforzi per la diffusione della storia e della cultura della scienza e della tecnica in Italia, va il mio più caloroso ringraziamento e un... arrivederci a Villa Griffone!

 

           

Gabriele Falciasecca

Presidente

Fondazione Guglielmo Marconi

 

 

LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DELL’A.R.I.

 

Caro Presidente,

 

La ringrazio moltissimo a nome di tutti i soci dell'A.R.I. per la Sua lettera del 4 febbraio 2008 che ci conferma il lieto fine della vicenda che ha tenuto col fiato sospeso tutti i radioamatori italiani.

 

Siamo veramente felici di questo epilogo, ed accogliamo con entusiasmo l'invito a rivederci a Villa Grifone, nell'augurio che questa possa essere anche l'occasione di una rinnovata collaborazione tra la Fondazione e la nostra Associazione.

 

Con le più vive cordialità.

Luigi Belvederi

 

 

L’INTERVISTA

 

 

Salvata da un emendamento dei senatori Ds, Walter Vitali e Federico Enriques, che le hanno scrollato di dosso il marchio infame di "ente inutile". La fondazione Guglielmo Marconi non è più nella "lista nera" della Finanziaria 2008 - il temibile allegato A - dove restano appena 16 delle oltre 100 istituzioni messe alla gogna nelle prime stesure della manovra. Villa Griffone ne esce di diritto in quanto ente scientifico tutt'altro che inutile. E il suo presidente, l'ingegner Gabriele Falciasecca, tira un sospiro di sollievo.

Soddisfatto?

«È un'ottima notizia. Intanto, perché conferma che non siamo affatto un ente inutile, come credo la pensi anche la maggior parte dei bolognesi che ci conosce. E, poi, perché ci consente di tornare a parlare dei progetti che stiamo curando, come le celebrazioni per il centenario del Nobel a Marconi previste nel dicembre del 2009».

Cosa c'è in cantiere? «Si va dalle iniziative di stampo celebrativo, come convegni e mostre, fino ai progetti per contrastare il digitai divide (la carenza di tecnologie informatiche nei paesi poveri, ndr) e per la ricostruzione in formato elettronico degli archivi marconiani».

Ma la ragione per cui la Fondazione era finita tra gli enti inutili l'avete capita?

«Francamente no. Siamo stati inseriti in un capitolo della Finanziaria che riguarda la riduzione dei costi della politica. E io davvero non riesco a capire cosa c'entriamo noi. Da moltissimo tempo la Fondazione Marconi non riceve più né una lira né un euro dallo Stato per il solo fatto di esistere. Riceviamo giusto qualche contributo da alcuni ministeri».

Contributi di che tipo?

«Ad esempio, partecipiamo ai bandi per le iniziative museali e i progetti di ricerca del ministero dei Beni culturali e di quello dell'Università. Ma alla fine di ogni anno i contributi che arrivano dal pubblico una parte esigua del bilancio della fondazione: meno del 10% su un totale annuo di circa 100.000 euro».

Per il resto come vi finanziate?

«Una parte del nostro budget viene dalle convenzioni che abbiamo stipulato con l'Università di Bologna e la fondazione Bordoni. Abbiamo affittato loro alcuni locali di villa Griffone, di nostra proprietà. Lì ospitiamo alcuni laboratori, che ci consentono di fare attività di ricerca coordinata».

E il museo?

«Ahimè, come tutti i musei è in passivo e non c'è niente da fare. Ma essendo la nostra villa anche un moderno centro culturale, abbiamo parecchi sponsor privati. In pratica, l'attività museale è tenuta in piedi da loro».

Quindi, non costate niente neppure agli enti locali?

«Assolutamente. Dagli enti locali non riceviamo nulla».

Avete debiti?

«No. Siamo regolarmente in pareggio. Del resto è giusto che sia così, visto che siano un ente che non ha scopo di lucro».

Allora, avete molti dipendenti?

«Sono due. Anche se attorno alla fondazione ruotano almeno altre 5 o 6 persone con contratti di vario tipo. Se, poi, si contano i dottorandi dell'Università e della fondazione Bordoni si arriva ad una trentina di persone massimo».

Insomma, la vostra presenza nell'allegato A resta un mistero?

«È così. Per inciso va detto che sia il ministero dei Beni culturali, che vigila sulla fondazione e nomina periodicamen-te il cda e il suo presidente, sia l'altro ministero con cui ci rapportiamo, quello delle Comunicazioni, non ne sapevano niente. E quando è venuta fuori questa cosa, entrambi si sono dati da fare per cercare di porvi rimedio».

Se la fondazione fosse rimasta nella lista cosa sarebbe successo?

«Sarebbe stato un incubo. La lista è collegata all'articolo 82 della Finanziaria. Quella norma prevede che gli enti statali considerati inutili debbano essere accorpati, privatizzati, riordinati o altrimenti soppressi. In altre parole, o riuscivamo ad eseguire una di queste operazioni o ci avrebbero chiusi. E quel che è peggio è che avremmo dovuto riuscirci in 180 giorni, rapportandoci con tre diversi dicasteri: Tesoro, Attuazione del programma e Funzione pubblica. Se l'immagina lei cosa saremmo riusciti a combinare in 6 mesi, avendo a che fare con tutti questi ministeri?».

Addio alla fondazione... «Sarebbe andato perso un laboratorio che in questi ultimi 30 anni ha dato prova di funzionare bene. Tanto per fare un esempio, il sistema di telefonia mobile più diffuso al mondo, la rete Gsm, ha avuto come riferimento in Italia, fin dagli anni '80, la nostra villa. Ma ci siamo occupati anche di televisione digitale, wireless e digitai divide. Sarebbe scomparsa così una risorsa concreta per il nostro territorio, un ente di ricerca noto a livello internazionale».

Oltre Vitali ed Enriques, chi si è battuto per la vostra sopravvivenza?

«So che in Regione erano con le armi puntate, in attesa di capire se l'azione di Vitali fosse stata sufficiente o meno. E si è interessato di noi anche l'assessore provinciale alle comunicazioni, Stefano Alvergna».

 

I senatori diessini che fecero l'impresa si chiamano Walter Vitali e Federico Enriques. Sono loro che hanno presentato l'emendamento - approvato ieri dalla commissione Affari costituzionali di palazzo Madama - che cancella la fondazione Guglielmo Marconi dall'allegato A della Finanziaria 2008. «La fondazione - spiega il senatore Vitali - era finita del tutto impropriamente in questo elenco. Si tratta, infatti, di un ente a carattere scientifico, che come tale non può davvero essere definito inutile. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto la modifica dell'allegato». E non è tutto. Perché l'ex sindaco di Bologna si dice tranquillo anche per il futuro. Per ritrovarsi punto e accapo «dovrebbe essere il Governo - spiega il senatore - a sollecitare una nuova modifica, ma ovviamente non lo farà mai. Anche perché l'emendamento che abbiamo presentato è passato grazie al sostegno del ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni. Oramai non corriamo più alcun rischio».

 

 

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5.

Computer, onde elettromagnetiche e cactus

                   

 

Se i campi elettromagnetici creati dai computers e monitors provochino qualche forma tumorale o di cancro lo dobbiamo ancora scoprire … preoccupati?

.

Ebbene già dagli anni '80 i ricercatori dell'Istituto di Geobiologia di Chardonne in Svizzera avevano pubblicato una ricerca molto interessante. Avevano testato che numerosi impiegati che soffrivano di stanchezza ed emicrania stavano meglio dopo aver lavorato per due anni con affianco al loro computer e monitor un cactus. L'ipotesi è molto suggestiva perché descrive il fatto che i cactus assorbono le radiazioni elettromagnetiche circostanti.

..

La scienza ormai dimostra il fatto. Perchè dobbiamo rischiarare e non giocare sicuro? Ed inoltre mettendo affianco ai nostri moderni strumenti tecnologici un piccolo cactus, si può godere di un pò più di verde mentre lavoriamo!

 

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6.

MOSTRE & FIERE

 

 

Periodo

01/03/2008 › 02/03/2008

Luogo

Faenza - FAENZA FIERE - via Risorgimento 1

Provincia

RA

Orari

9/18

Enti Promotori

Blu Nautilus

Attrazioni

 

mercatino delle radiocomunicazioni (solo sabato)

Settori Comm.li

 

Elettronica, computer, radiantismo, telefonia, radio d'epoca

Tot. Espositori

180

Ingresso

€ 8,00 - rid. € 7,00

 

 

 

16/02/2008 › 17/02/2008

Luogo

Marina di Carrara - CARRARA FIERE -Via Galilei, 133

Provincia

MS

Orari

9/18

 

Elettronica, computer, radiantismo, telefonia, radio d'epoca

Tot. Espositori

100

Ingresso

intero € 6,00 ridotto € 5,00

File per Espositori

 

 

 

EXPO ELETTRONICA Rimini febbraio

 

      Periodo [02 › 03] Febbraio

      Luogo Rimini - PALACONGRESSI Riviera di Rimini - Via della Fiera,

      Provincia RN

      Orari 9/18

      Enti Promotori Blu Nautilus

      Rimini Lug

      Sponsor Banca Popolare dell'Emilia Romagna

        

      Ingresso € 7,00 - ridotti € 6,00

 

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7.

Duplicati i nominativi più “anziani” a 5 caratteri

Finiti i nominativi radioamatoriali

nelle regioni a statuto speciale e nelle isole

 

Con il grande aumento di richieste di cambiare il nominativo speciale IW con quello ordinario sono finiti i nominativi assegnabili nelle regioni a statuto speciale e nelle isole, che erano limitati in origine e a questo punto le alternative sarebbero state due: o non si sarebbero più accettati nuovi Radioamatori, o cambi di nominativo, oppure il Ministero delle Comunicazioni avrebbe dovuto trovare una soluzione, cosa che ha fatto mettendoci però la cosiddetta “pezza”, duplicando per la prima volta nella storia i nominativi a 5 caratteri, come ad esempio I0PMW.

Come si sa per i nominativi siamo vincolati a disposizioni internazionali circa i prefissi e il numero dei caratteri. In base a tali accordi i nominativi possono essere formati al massimo da 6 caratteri, quindi la possibilità di aumentare il numero dei nominativi stessi  utilizzando 7 caratteri non è possibile. Infatti nelle situazioni di cui stiamo parlando, regioni aq statuto speciale e isole, non esistono gli IK e gli IZ, altrimenti col prefisso locale i caratteri diventerebbero 7. Ma poi con 7 caratteri la cosa avrebbe ripercussioni negative anche nei contest per fare lo spelling.

Poiché i nominativi non sono duplicati mai nelle varie zone (da 1 a 9), si è trovata la “soluzione”, duplicando i nominativi a 5 caratteri delle varie zone da I1 a I0, (non quindi gli IK e IZ),  solo nelle regioni a statuto speciale e nelle isole. In questo modo il Ministero avrà un po’ di respiro in attesa di una soluzione definitiva del problema che allo stato non appare facile. Per cui il mio nominativo I0PMW (come tutti quelli “anziani” a 5 caratteri) potrà essere duplicato d’autorità ad esempio in Sicilia e diventare IT9PMW. La cosa creerà dei problemi perché finora nei collegamenti, soprattutto nazionali, bastava dire PMW, in quanto era noto che tale nominativo si riferiva a un I0, d’ora in avanti nello “spelling” bisognerà sempre indicare anche il prefisso.

Ma vi sono altri problemi, ad esempio l’anomalia che si potrebbe verificare allorquando un nominativo a 5 caratteri della zona 0 venisse duplicato in Sardegna, per cui avremo, ad esempio, un I0PMW e un IS0PMW. Ma non finisce qui i Radioamatori con nominativo “anziano” a 5 caratteri non potranno chiedere il trasferimento nelle regioni a statuto speciale, o nelle isole, perché si potrebbero verificare nominativi doppi. Insomma tutti i Radioamatori con nominativo a 5 caratteri saranno i penalizzati da questa decisione del Ministero delle Comunicazioni.

Il problema che ha dato luogo a questa “rivoluzione” si è evidenziato dato il sistema di nominativi in uso in Italia, diverso ad esempio da quello degli Usa, in quanto noi scontiamo un vizio di origine perché abbiamo prefissi ricavati dalle zone postali e non dagli stati come l’America.

Cambiare sistema radicalmente, previo accordo sul piano internazionale, passando dagli attuali prefissi a nominativi regionali, considerando le regioni come fossero Stati, (cosa che per molti versi è vera), comporterebbe una rivoluzione nei nominativi stessi non facilmente accettabile e gestibile dal Ministero, che ha pensato bene di duplicare i nominativi, sia pure nelle regioni a statuto speciale e nelle isole

 

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8.

Un’indagine condotta dall’università di Uppsala e dalla Wayne University del Michigan

“Chi parla al telefonino prima di andare al letto

fatica ad addormentarsi e si sveglia prima”

Usarli di sera disturba il sonno

 

 

Una lunga chiacchierata al telefonino prima di andare a dormire e il rischio è quello di non riuscire a prendere sonno. E’ quel che sostiene una ricerca compiuta in parallelo in Svezia e negli Stati Uniti, secondo la quale le radiazioni dei cellulari disturbano in modo significativo il sonno. Non solo: chi cerca di addormentarsi dopo aver parlato per parecchio tempo al telefonino, oltre a far fatica, si sveglia anche prima.

 

I risultati dello studio, compiuto dai ricercatori svedesi dell’università di Uppsala e dell’istituto Karolinskaia, e da quelli americani della Wayne University del Michigan, sono stati pubblicati dal domenicale britannico Independent on Sunday, secondo il quale la scoperta sarebbe allarmante in particolare per i teeangers: sono loro, infatti, che tendono a usare in modo massiccio il telefonino la sera tardi, ma che, allo stesso tempo, hanno bisogno di un maggior numero di ore di sonno. A lungo andare – questo è il rischio – potrebbero soffrire di depressione, mancanza di concentrazione e subire cambiamenti di personalità.

 

La ricerca, finanziata dalle stesse compagnie della telefonia mobile, è stata svolta su un campione di 35 uomini e 36 donne e ha, in apparenza, accertato che le radiazioni del cellulare hanno un impatto negativo soprattutto sulle fasi del sonno profondo, e impediscono al corpo un pieno recupero dalla stanchezza quotidiana. Tengono insomma sveglio l’organismo, impedendo una riduzione dei livelli di stress.

 

Secondo quel che si legge sull’Independent on Sunday, le compagnie di telefonia mobile hanno reagito “con imbarazzo” alle conclusioni della ricerca, sostenendo che per il momento “lo studio non è conclusivo”, e che i ricercatori “non hanno dimostrato che, di fatto, l’esposizione alle radiazioni del cellulare provochino disturbi del sonno”. Ma il professor Beng Arnetz, a capo della ricerca, si dice convinto che le radiazioni attivano una sorta di stress cerebrale “rendendo le persone più concentrate e sveglie, e diminuendo la loro capacità di rilassarsi e addormentarsi”.

 

I telefonini mettono in pericolo gli aerei

 

Ma anche un atterraggio di emergenza a Londra Heathrow è stato causato da un cellulare acceso che ha causato interferenze

con i sistemi informatici dell’aereo

 

I telefoni cellulari in questi giorni sono nel mirino sulle piste degli aerei. Dopo la denuncia ai tre asseggeri che non li avevano spenti e hanno costretto il pilota ad interrompere il decollo sulla pista di Linate, arriva da Londra l’inquietante sospetto che potrebbe essere stata l’interferenza della telefonata da un cellulare con i sistemi informatici dell’aereo a causare l’incidente avvenuto giovedì scorso a Heathrow, dove un Boeing 777 della British Airways ha compiuto un atterraggio di emergenza dopo che i suoi motori sono improvvisamente andati in tilt.

 

LE INDAGINI – Stando a quanto spiega il quotidiano britannico “The Sun” gli investigatori privilegeranno la pista dell’errore di comunicazione e in questa direzione l’ipotesi di un cellulare è quella più accredidata. L’inchiesta tiene anche conto di un singolare episodio avvenuto a novembre, e denunciato dalla signora Susan Archibald.

 

IL PRECEDENTE – La donna aveva composto il numero della British che fornisce informazioni sui bagagli smarriti: dopo aver atteso 20 minuti, si è sentita mettere in comunicazione con la cabina di pilotaggio di un 777 fermo sulla stessa pista del recente incidente, pronto al decollo, come ha potuto rapidamente intuire: «Ho sentito un uomo dire: «passeggeri ed equipaggio pronti al decollo per questo volo Londra-Los Angeles». Poi la telefonata si è interrotta. «Deve esserci stata confusione con un telefonino nella giacca di un pilota», avrebbe spiegato la British Airways dopo che la donna ha riferito quanto accaduto, spiega The Sun.

 

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9.

Scrambler telefonici

per evitare intercettazioni

 

Quando utilizziamo il telefono, o la radio, per comunicazioni riservate, in effetti non abbiamo nessun tipo di protezione. Anche se nei moderni sistemi di comunicazione cellulare si utilizzano tecniche crittografiche per la protezione dei dati, esse risultano poco efficaci e ormai superate. Come garantire una privacy efficace utilizzando sistemi alla portata di tutti? Una prima risposta la si può trovare nell’utilizzo dei cosiddetti scrambler telefonici. Si tratta di dispositivi in grado di alterare un segnale elettrico, per mascherarlo e quindi proteggerlo durante un percorso di comunicazione. Una volta “alterato” un segnale, si dovrà utilizzare un altro dispositivo scrambler per poterlo ricostruire e di conseguenza decifrarlo all’atto della ricezione del segnale. Ovviamente i dispositivi scrambler utilizzati nella fase di cifratura e decifrazione devono operare allo stesso modo e quindi dovranno condividere una stessa “password”, per lavorare in maniera sicura. A livello teorico questi sistemi utilizzano un tipo di crittografia simmetrica, poiché usano una sola chiave per la cifratura e la decifratura delle telefonate. I primi modelli di scrambler telefonici impiegavano sistemi molto semplici per l’alterazione del segnale. Si trattava di piccoli “trucchi” elettronici legati alla sovrapposizione di forme d’onda particolari, a tagli di frequenza eccetera, che potevano essere ricostruiti “artigianalmente” tramite l’utilizzo di oscilloscopi e generatori di forme d’onda. Le password erano costituite dai valori numerici relativi alle frequenze di taglio, al tipo di forma d’onda alterante e così via, e quindi l’insieme delle possibili chiavi risultava abbastanza limitato (di solito non si superavano le 5000 possibilità). Con il passare del tempo questi dispositivi sono stati rimpiazzati da scrambler più efficaci dal punto di vista tecnico e soprattutto crittografico. Un esempio moderno è l’AT&T Security Telephone Device 3600, uno scrambler che utilizza un sistema di negoziazione delle chiavi e un algoritmo proprietario della ditta americana AT&T per la fase di cifratura. Questo dispositivo, dal costo di 1000 dollari circa, garantisce la privacy durante la comunicazione attraverso l’utilizzo di un algoritmo crittografico basato sulla conoscenza di una chiave di sessione generata al momento dell’attivazione del dispositivo (e quindi personalizzata solo per quella particolare telefonata) e comunicata all’altro scrambler del destinatario. Esistono anche scrambler telefonici per le comunicazioni via fax: un esempio, sempre della stessa compagnia americana AT&T, è il modello 3700/3710 che consente di comunicare in maniera sicura attraverso un algoritmo proprietario e una gestione avanzata delle chiavi, tramite la generazione di numeri casuali. Il costo di questi scrambler per fax è decisamente più elevato, si superano abbondantemente i 2000 dollari. Esistono anche scrambler più economici di quelli appena presentati, che a livello crittografico utilizzano sistemi meno sofisticati. Uno di essi è l’Enigma 100 basato sull’utilizzo digitale di un DSP (Digital Signal Processing) per la protezione e l’elaborazione dei segnali elettrici. Esistono anche scrambler per i cellulari; in questo caso le tecniche utilizzate per la protezione del segnale sono molto più sofisticate, dovendo lavorare con dati digitalizzati e quindi con numeri facilmente “mascherabili” grazie alle tecniche matematiche della crittografia. Anche se consentono di ottenere buoni risultati dal punto di vista della sicurezza, i sistemi descritti non sono proprio alla portata di tutti, visti i costi e le esigenze pratiche legate a un utilizzo hardware di due dispositivi posizionati ai capi di una comunicazione telefonica. Esistono però tecniche altrettanto sofisticate, se non di più, e molto più pratiche e soprattutto economiche: gli scrambler telefonici software. Dal momento che ormai la maggior parte dei computer è dotata di una scheda audio e di un modem, perché non combinare le due cose per alterare le telefonate con questi dispositivi? Vediamo come. Per mascherare una telefonata tramite l’utilizzo di un normale personal computer, è necessario in qualche modo digitalizzare la voce, modificarla con un algoritmo crittografico e inviarla tramite modem nella linea telefonica. La digitalizzazione e la modifica del segnale che rappresenta la voce vengono effettuate da un software particolare; ne esistono diversi in circolazione (alcuni anche disponibili gratuitamente) che, tramite una scheda audio e un microfono, riescono a convertire la forma d’onda sonora in una lunga catena di numeri facilmente manipolabili da un algoritmo crittografico. Con questo software, ad esempio, è possibile comunicare con un amico in maniera sicura ed economica, dal momento che la “telefonata” avviene utilizzando la rete e quindi i costi, in teoria, sono nulli (in realtà i costi reali sono identificati dal costo della telefonata, di solito urbana, effettuata per il collegamento al provider fornitore dell’accesso a Internet). Esistono molti altri programmi che consentono di proteggere le conversazioni telefoniche attraverso l’utilizzo di Internet. Ma i ritardi di trasmissione e la scarsa qualità del segnale non consentono comunicazioni full duplex per la maggior parte degli utenti Internet: bisogna sapersi accontentare.

 

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10.

In Italia persi 200 mila alveari nel 2007, ma anche in Europa e Usa la situazione è grave

Colpa del clima, malattie e inquinamento. A rischio anche diverse varietà di frutta e carne

Allarme api, in un anno dimezzate

"Danni per 250 milioni di euro"

all’agricoltura per la mancata impollinazione delle piante

Mutamenti climatici, malattie ed inquinamento sono le cause principali della grave moria delle api in Italia: in un anno il numero degli insetti si è dimezzato. Una cifra enorme con rischi gravi per i delicati equilibri dell'ecosistema e per il ciclo naturale, con danni economici stimati in 250 milioni di euro.

 

Il disastro interessa tutta l'Europa, con una perdita tra il 30% e il 50% del patrimonio di api; ed è ancora più grave negli Stati Uniti, con punte anche del 60-70% in alcune aree per il fenomeno da spopolamento definito Ccd (Colony collapse disorder). L'allarme è emerso oggi nel corso del workshop organizzato dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente e i servizi tecnici (Apat).

 

Se è scontato pensare immediatamente al miele, primo alimento pregiato ora a rischio, l'insufficiente impollinazione delle piante ha conseguenze più ampie, portando ad una drastica riduzione del raccolto. E le cifre parlano chiaro: in Italia l'apporto economico dell'attività delle api al comparto agricolo è di circa 1.600 milioni di euro l'anno (pari a 1.240 euro per alveare). Considerando la scomparsa di circa 200mila alveari nel 2007, la perdita economica per mancata impollinazione delle piante è stata quantificata in circa 250 milioni di euro.

 

Geograficamente la crisi più grave è al nord, dove si sono persi fino alla metà degli alveari. Pesanti danni sono stati registrati anche al centro, mentre le cose sembrano andare meglio nel Mezzogiorno. Tra le ragioni dell'alto tasso di mortalità fra le api ci sono sicuramente le condizioni igienico-sanitarie degli alveari, i cambiamenti climatici e di conseguenza la disponibilità e qualità del pascolo e dell'acqua, l'insalubrità del territorio. Non si può quindi dare la colpa a un'unica causa scatenante, anche se gli esperti sono concordi nell'attribuire forti responsabilità all'inquinamento da fitofarmaci, a quello elettromagnetico e a una recrudescenza delle infezioni da virus e della varroa, malattia causata da un acaro che attacca sia la covata che l'ape adulta.

 

 

Ma il clima non è da sottovalutare: un suo andamento irregolare può interrompere il flusso normale di nutrienti che sono necessari alle api per la loro crescita e sviluppo, indebolendo le difese dell'alveare; occorre quindi essere pronti a intervenire con idonee integrazioni alimentari che sostituiscano il nettare e il polline raccolti dalle api.

 

A rischio sono diverse varietà di frutta e verdura, persino la carne: "Prodotti come mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e colza - avverte Coldiretti - dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei frutti. Ma le api sono utili anche per la produzione di carne con l'azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggere da seme, come l'erba medica e il trifoglio, fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento".

 

L'allarme interessa quindi l'intero ecosistema, ricorda Ermete Realacci, presidente della commissione ambiente della Camera: "Sarebbe un errore pensare alla moria come un problema che riguarda solo gli apicoltori. Questi insetti sono, infatti, un indicatore molto sensibile dell'equilibrio ambientale".

 

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11.

Studio internazionale coordinato dall'Inaf italiano conferma l'esistenza

della forza misteriosa che guida la rapida espasione dell'universo

L'energia oscura

motore dell'espansione del cosmo

Il mistero dell'energia oscura, ritenuta alla base dell'accelerazione nell'espansione dell'universo, è uno dei più affascinanti della cosmologia moderna. Ora uno studio internazionale pubblicato su Nature e coordinato dall'osservatorio di Brera dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) segna un importante passo avanti e conferma, con dati precisi, l'esistenza di questa forza inafferrabile che occupa il 75 per cento dell'universo. Attraverso la misurazione della posizione e della velocità di galassie distanti gli scienziati hanno indicato una nuova via per sciogliere l'enigma, confermando anche la validità della teoria della relatività di Einstein.

 

Una decina d'anni fa è stato scoperto che l'universo si sta espandendo ad una velocità molto superiore rispetto a quella del passato. "Questo può significare solo due cose", spiega Enzo Branchini, dell'Università di Roma III, che ha partecipato allo studio. "O l'universo è pieno di una misteriosa energia oscura, che produce una forza repulsiva che contrasta quella gravitazionale della materia, oppure la teoria gravitazionale attuale non è valida e va modificata, aggiungendo ad esempio dimensioni ulteriori allo spazio".

 

Determinare la natura di questa energia oscura, motore invisibile che sta dietro all'espansione dell'universo, è molto difficile; per riuscirci, il team di 51 scienziati appartenenti a 24 diverse università e centri di ricerca, coordinati da Luigi Guzzo dell'Inaf, si è rivolto al passato, analizzando la radiazione di migliaia di galassie molto distanti da noi, la cui luce è stata emessa circa 7 miliardi di anni fa. Gli scienziati hanno potuto così sbirciare in un un'epoca precedente, che si colloca a circa la metà dell'età attuale dell'universo.

 

Il movimento delle galassie distanti deriva da due diversi fattori: l'espansione dell'universo, che spinge le galassie lontane le une dalle altre, e l'attrazione gravitazionale che le fa avvicinare, creando i cosiddetti ammassi e super ammassi. Analizzando la velocità con cui la materia delle galassie si è aggregata nel corso del tempo, i ricercatori hanno dedotto che a governare l'intero processo sia stata l'energia oscura: questa misteriosa energia ha contribuito ad influenzare, cioè, la velocità con cui l'attrazione gravitazionale ha fatto aggregare la materia delle galassie.

 

Ora, spiega ancora Branchini, saranno necessari altri studi ed altri test osservativi diversi, indipendenti per dare ulteriori conferme alle conclusioni degli scienziati.

 

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12

OLTRE 70 MILIONI DI PC SONO GIA' STATI COLPITI E SONO STATI RUBATI DECINE DI MILIONI DI EURO

«Exploit»,l’ Arsenio Lupin dei virus!

Visitando dei siti infetti si rischia di scaricare un componente che s'impossesserà dei nostri dati personali

 

Perché da un po' di tempo non assistiamo ad un attacco di un virus informatico su vasta scala? La risposta è semplice. L'attacco è già in corso anche se noi non ce ne rendiamo conto. La minaccia si chiama «exploit» dove con questo nome si intende una specifica azione (un link per un browser o un client di posta, ad esempio) in grado di provocare vulnerabilità a un sito o a un pc da cui trarre vantaggio. Il fenomeno «exploit» ha già infettato oltre 70 milioni di pc nel mondo, centinaia di migliaia solo in Italia, ma fino ad ora l'allarme si è diffuso solo su siti e rivisti specializzate.

NUOVA GENERAZIONE - Come mai? Perchè l'«exploit» appartiene ad una nuova generazione di attacchi informatici che non opera secondo le modalità "terroristiche" dei virus attivi fino a 4-5 anni fa, che distruggevano il contenuto degli hard disk o della posta elettronica o che bloccavano o cancellavano le pagine web di siti celebri. Ma agisce piuttosto come una sorta di Arsenio Lupin informatico, aspettando silente per mesi, e venendo il più delle volte riconosciuto quando ormai è troppo tardi.

«La minaccia di tipo "exploit", che in Italia ha già mietuto centinaia di migliaia di vittime - spiega Larry Bridwell, guru della sicurezza informatica e Global security strategist di Grisoft, produttore di AVG, uno dei più noti antivirus del mondo arrivato alla "beta" della versione 8 - è molto pericolosa perchè a seguito della semplice visita ad un sito infetto installa sul nostro Pc un componente (mascherato per esempio da programma di riproduzione di file video) in grado di mettere ko il computer o peggio di tracciare il nostro numero di carta di credito piuttosto che i codici d'accesso della propria banca online, ma anche i contatti della propria rubrica e i propri file».

 

CAMBIAMENTO - Il fenomeno «exploit» è frutto di un cambiamento nel settore degli hacker che ormai non puntano più alla notorietà o al beau geste, ma semplicemente al fare soldi. Tanto che 4 hacker russi nei giorni scorsi si sono impossessati di 4 milioni di dollari presi dai conti di ignari navigatori in soli 42 giorni di attività. Il funzionamento di un virus di tipo exploit è del resto difficile da percepire per il normale navigatore. Il più delle volte infatti , se all'interno della memeoria del Pc non c'è alcun dato utile a ricavare un guadagno, riesce corrompere le tradizionali ricerche effettuate sui più noti motori di ricerca, per portare il navigatore in siti già infettati o in siti copia di siti esistenti, dove l'utente ignaro consegna i dati della propria carta di credito convinto magari di fare acquisti in un sito affidabile. Proprio per questo la nuova frontiera degli antivirus tende a mettere in evidenza quali sono i siti sicuri e con le funzioni «safe search» e «safe surf » avvisa per tempo se le nostre ricerche sono state corrotte.

 

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13.

Alla Normale l'IBM Faculty Award, riconoscimento per i progetti

d'avanguardia. Coordinerà una struttura di ricerca europea unica

A Pisa il primo centro di quantistica

che studierà i computer del futuro

Palazzo della Carovana, sede della Normale di Pisa

 

Un premio che guarda al futuro e un progetto unico nel suo genere in Italia, che punta a creare un centro di ricerca europeo per studiare le potenzialità e l'impatto dei computer quantistici sullo sviluppo dei software e hardware di domani. Nascerà a Pisa, coordinato dalla Scuola Normale, che ha vinto l'IBM faculty award per il progetto Quantum Information Competence Center, che consiste nella creazione di una collaborazione di lungo periodo su tematiche relative all'informatica quantistica.

 

Il premio, annunciato oggi, viene assegnato a livello mondiale agli atenei che sviluppano progetti di ricerca d'avanguardia per l'informatica, ed è andato alla Normale insieme al Politecnico di Milano, uniche università italiane a ricevere il riconoscimento, su 246 progetti presentati in tutto il mondo.

 

Il centro che nascerà sarà coordinato dalla Normale, ma coinvolgerà aziende, centri di ricerca ed istituti universitari. Lo scopo è studiare lo sviluppo di software e hardware associati ai calcolatori quantistici, in pratica i computer del futuro, che saranno protagonisti della prossima rivoluzione informatica.

 

"Ci occupiamo da una decina d'anni di queste ricerche", racconta il professor Rosario Fazio, che coordinerà il progetto per la parte italiana insieme al laboratorio sviluppo software IBM di Roma. E il campo è in pieno sviluppo: "Rendendo sempre più piccoli i componenti dei computer, si applicano logiche completamente nuove ed è qui che entra in ballo la meccanica quantistica", spiega il professore.

 

Tra qualche anno i componenti dei computer avranno dimensioni piccolissime, paragonabili a quelle atomiche. Funzioneranno allo stesso modo di quelli "classici"? La scienza sta affrontando la questione. "In questo campo, ci sono nuove regole di computazione che sfruttano la meccanica quantistica, e sono quelle di cui ci occupiamo qui a Pisa".

 

Il progetto si inserisce in una collaborazione già esistente fra IBM e l'Insitut de Ciences Fotoniques (IFCO) in Spagna. Nel nuovo centro la ricerca andrà di pari passo con nuove opportunità di lavoro che, spiega ancora Fazio, "speriamo nasceranno ugualmente".

 

In Italia sono diversi i gruppi di ricerca impegnati sull'informazione quantistica, ma quello che manca è un punto di riferimento comune, di coordinazione: quello che nei prossimi mesi dovrebbe vedere la luce proprio sotto la Torre.

 

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14.

WiMax, banda larga per tutti

 

Mercoledì 30 gennaio si sono aperte le buste delle offerte per la gara WiMax. Il Ministero delle Comunicazioni farà sapere, cioè, chi dei 29 operatori che ne hanno fatto domanda si aggiudicherà le frequenze dei sistemi Broadband Wirless Access, cioè quelle frequenze radio che promettono di rendere universale l'accesso alla Rete. In lizza i maggiori operatori attivi in Italia. Telecom Italia, Wind e Fastweb, mentre hanno preferito rimanere fuori dalla competizione Vodafone, H3G, BT Italia, Alcatel-Lucent e Eutelia. A parte i tre colossi della banda larga, a tentare di aggiudicarsi le frequenze della tecnologia più democratica mai arrivata in Italia si sono presentati anche ben 26 operatori alternativi. In Italia al momento WiMax è una tecnologia ancora in fase di sperimentazione e solo sulla frequenza di 3,5 Ghz. Dei 200 MHz previsti saranno concessi mercoledì soltanto 35+35 MHz attraverso aste su base regionale. Le licenze da indirizzare sono in tutto 35, 14 delle quali verranno assegnate mercoledì divise per 7 macroaree geografiche e altre 21 da destinare su base regionale.

«WhyMax?»

Cos'è, perché e come WiMax? A 24 ore dall'assegnazione delle frequenze, Nokia Siemens Networks ha organizzato un convegno ("WhyMax?") per dare risposte alle domande più ricorrenti. Insomma, come tutte le novità tecnologiche da cui ci si aspetta molto in quanto a risoluzione del divario digitale che incombe in Italia, sulla linea dello start si prova a capire come partire e dove ci si aspetta di arrivare. Iniziamo dal principio.

In principio era la banda larga, quella tecnologia velocissima che - secondo Between, Osservatorio Banda Larga, è riuscita a portare in 5 anni al 93 per cento della popolazione italiana l'accesso veloce alla Rete. Ma se si può parlare di un aumento delle percentuali di accessi, e i dei comuni digitalizzati, il gap digitale in Italia resta comunque alto rispetto alla media europea. Ossia l'Italia è coperta dalla rete solo a macchia di leopardo, cioè la copertura del territorio con accesso ad internet registra un grado di penetrazione pari al 15 per cento contro il 18 della media europea. Questo è il divario digitale (digital divide). La ragione di questa differenziazione digitale è facile da spiegare. Niente infrastrutture, niente internet. Città e paesi di montagna, territori fuori dalle aree metropolitane vedono ancora internet veloce come una chimera. Ora c'è il WiMax. Internet senza fili, tecnologia d'accesso a reti di comunicazione a banda larga attraverso onde radio, cioè Bwa, Broadband Wireless Access. Così a chi sperava di ottenere almeno un filo di rame - tecnologia finora predominante- a cui collegarsi, WiMax promette una piccola stazione radio base in grado di coprire un raggio di 50 km. Tutto senza equipaggiamenti particolari. Basta un'antenna per accedere alla fornitura di frequenze da una stazione base. E in più senza scavi per la posa dei cavi WiMax promette anche di ridurre sensibilmente i costi e aumentare la disponibilità delle tecnologie wireless a banda larga.

Il WiMax per tutti

Ma la promessa del WiMax sta nella sua capacità di arrivare ovunque, anche grazie a apparati di piccole dimensioni che si possono installare in posti sperduti. Lo ha dimostrato durante il convegno romano la Nokia Siemens Network presentando Flexi WiMax, una stazione radio piccola ed ecologica al punto che si autoalimenta con l'energia solare. «WiMax è verde - spiega Roberto Loiola, capo della regione Sud Est Europa della Nokia Siemens - verde perché di impatto ambientale inferiore alle altre reti mobili e verde perché permette l'accesso all'Adsl anche a quella parte di popolazione per cui l'accesso all'energia elettrica è ancora difficile se non impossibile. In più, continua Loiola, questa di WiMax è considerata una tecnologia complementare e non sostitutiva perché permette l'accesso ad internet a chi non potrebbe, ma è anche in grado di comunicare con le altre tecnologie già esistenti, sia fisse che mobili».

 

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15.

Dai cavi ottici che passano per le fogne di alcune città britanniche

alle sperimentazioni senza fili e nello spazio. Nel segno della velocità

Fibra, elettricità, wi-fi e satellite

tutte le strade della banda larga

LA BANDA larga cerca di sperimentare nuove vie per raggiungere l'utente e diffondersi. A volte persino con idee originali, come quella avuta da un operatore britannico che ha annunciato di voler cablare la fibra ottica attraverso le fognature in alcune città.

Perché si arriva a tali acrobazie di fantasia, per la fame di fibra? Il punto è che la fibra resta ancora il modo migliore per trasportare tanta banda larga. Ma è anche un modo molto costoso, perché per mettere nuova fibra bisogna scavare. Usare le fogne può essere un'alternativa agli scavi, ma è tutta da verificare: la manodopera nelle fogne è costosa e non è che i cavi possano essere posati a terra con incuranza; devono essere fissati solidamente.

 

Eppure l'amore per la fibra sembra non conoscere ostacoli e anzi si diffonde in nuove direzioni. Finora è stata usata perlopiù nel cuore del network banda larga, nella dorsale, anche se poi l'utente accedeva alla rete, nel cosiddetto ultimo miglio, attraverso altre tecnologie: come l'Adsl sul doppino di rame. Adesso si vuole fare percorrere alla fibra qualche tratto in più, fino all'utente o almeno fino al marciapiede vicino al palazzo. La fibra che arriva fino in casa è già realtà diffusa in Estremo Oriente, mentre in Europa siamo alle sperimentazioni; Telecom Italia ha rimandato il lancio del servizio al 2008 (prima l'aveva annunciato per fine 2007), a partire da Milano.

 

Solo la fibra nelle case (e negli uffici) può ad oggi dare una banda larga di 100 Mbps (almeno una decina di volte più veloce di un'Adsl comune); è noto inoltre che le Adsl si stanno avvicinando al punto di saturazione (oltre un certo numero di connessioni attive in zona, il doppino di rame non riesce più a offrire buone prestazioni banda larga). Per questi motivi l'estensione della fibra viene vista come il futuro inevitabile. Ma, anche tra qualche anno, questo sarà un progresso disponibile solo in una minoranza di edifici, ecco perché l'industria continua a puntare anche su tecnologie alternative per portare la banda larga all'utente.

 

Uno dei sogni storici, che si trascina ormai da anni, è la banda larga su rete elettrica: i cosiddetti servizi powerline. Il cavo elettrico è simile al doppino di rame, quindi riesce a trasportare dati e connettere a internet. All'atto pratico, è però cosa complessa, richiede di modificare le cabine elettriche e di fare i conti con possibili interferenze, tra l'altro. Per questo motivo le powerline sono ancora poco diffuse: in Europa lo sono soprattutto in Germania; nel 2007 hanno fatto progressi negli Usa. In Italia Enel ha sperimentato la tecnologia per anni, ma ad averla lanciata al pubblico finora è stata solo la municipalizzata Asm di Brescia. Ha due offerte che portano la banda larga nelle case in alcuni quartieri, alla stregua dell'Adsl. Conta di ultimare la copertura della città nel 2009.

 

Un'alternativa più pratica, al classico doppino di rame, è data dalle reti wireless: ad oggi WiFi/Hiperlan di provider e Umts/Hsdpa di operatori mobili; dalla metà del 2008, si aggiungerà in Italia anche il WiMax. Il 30 gennaio, infatti, saranno aperte le buste delle offerte per l'asta WiMax.

 

Hiperlan e WiMax hanno usi molto flessibili: sono utilizzabili non solo per l'ultimo miglio ma anche a monte del network: per creare ponti radio laddove manca la fibra. Ad oggi le reti Hiperlan più importanti, alternative all'Adsl e alla fibra, sono nella Provincia di Cremona e di Brescia, per un totale di circa 200 comuni coperti.

 

Un'altra possibilità classica, per portare la banda larga in case e aziende, è il satellite. Ma più che una vera alternativa finora è stato un surrogato: i servizi satellitari molto più costosi e/o più lenti dell'Adsl. In futuro le cose potranno andare meglio, visto il progetto appena annunciato dall'europea Eutelsat e l'americana Viasat: dal 2010 offriranno servizi satellitari evoluti, tali forse da rivaleggiare con l'Adsl. Merito sarà di due nuovi satelliti che saranno lanciati nello spazio, studiati ad hoc per le connessioni a Internet e con capacità di 70 e di 100 Gbps.

Si prevede insomma un nuovo decennio in cui a forza di reti wireless, fibra ottica estesa, satelliti più prestanti, le connessioni veloci saranno molto più diffuse e capaci.

 

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16.

Non decollano le vendite del nuovo sistema operativo: gli utenti continuano a preferire Xp

Il rilascio delle Service Pack, previsto per il 2008, potrebbe trasformarsi in un boomerang

Windows Vista ancora nei guai

e gli aggiornamenti non lo salvano

Negli Usa gli utenti infuriati minacciano una class action miliardaria

 

Non bastavano l'accoglienza tiepida dei clienti e l'ostruzionismo dei produttori di computer, che si ostinano a installare vecchi sistemi operativi sui nuovi pc. Ora la stessa Microsoft sembra mettere i bastoni tra le ruote di Vista, la nuova edizione di Windows lanciata in pompa magna un anno fa.

 

I laboratori di Redmond stanno sviluppando la prima Service Pack di Vista, un robusto aggiornamento pensato per rimediare a uno dei principali difetti del sistema operativo: la velocità. Ma i primi test sul prodotto, condotti da riviste specializzate e collaudatori indipendenti, mostrano modesti miglioramenti nelle prestazioni, nell'ordine del 2 per cento. Ma non è tutto: ben altri risultati si ottengono su un aggiornamento simile studiato, piuttosto in sordina, per Windows XP, il vecchio sistema operativo destinato a sparire in favore di Vista e che invece non ne vuole sapere di andare in pensione. Insomma, una volta installati gli aggiornamenti (che dovrebbero essere rilasciati nel corso del 2008), il vecchio XP rischia di diventare un sistema operativo, non solo più affidabile, ma anche più veloce del nuovo e scintillante Vista.

 

I dati sono abbastanza impietosi: un'azienda americana, la Devil Mountain Software, ha somministrato a Windows Vista SP1 e a Windows XP SP3 lo stesso benchmarck, un pacchetto di test studiati per verificare le prestazioni di un computer. E' il caso di sottolineare che le prove sono state condotte su un portatile di ultima generazione con architettura dual core, teoricamente l'ambiente ideale per Vista. Ebbene, il sistema operativo più recente ha completato la prova in 80 secondi, contro i 35 del suo predecessore.

 

Da Microsoft si affrettano a precisare che quelle sottoposte a test sono versioni "beta" delle Service Pack, ovvero prodotti ancora in fase di sviluppo le cui caratteristiche non necessariamente corrisponderanno a quelle della versione definitiva. "Quando i laboratori danno evidenza al mercato di test effettuati su

software che non sono ancora stati completati, offrono un disservizio ai nostri clienti, non fornendo loro una visione chiara e completa di quella che sarà l'esperienza di utilizzo con il prodotto finale", afferma Fabrizio Albergati, Direttore Divisione Windows Client Microsoft Italia. Nondimeno, a Redmond devono cominciare a fare seriamente i conti con il fatto che l'entusiasmo nei confronti di Vista non è stato quello atteso. Secondo una recente ricerca, soltanto il 13 per cento delle imprese è passato al nuovo sistema operativo a un anno dal suo lancio: "Evidentemente, il mondo non era ancora pronto", ha dovuto ammettere in una recente conferenza Mike Sievert, vicepresidente di Microsoft.

 

E proprio da questa considerazione potrebbe giungere un'ultima pesante tegola per Bill Gates e soci: ad alcuni mesi dal lancio, Microsoft iniziò a far applicare su alcuni nuovi modelli di computer l'etichetta "Vista capable", per indicare che il pc in questione aveva le carte in regola per usare il nuovo sistema operativo. Alcuni clienti che, in forza di quell'indicazione, passarono da XP a Vista, si lamentano di aver scoperto solo a cose fatte che il loro computer supportava solo la versione base di Vista, quella priva delle caratteristiche più interessanti. Gli avvocati degli utenti infuriati ora chiedono che la causa conquisti lo status di class action. Se questa richiesta venisse accettata, incorporando in un unico procedimento tutte le eventuali richieste di risarcimento provenienti da cittadini americani, per Microsoft potrebbe aprirsi un nuovo incubo giudiziario dopo quello appena concluso con la Commissione europea.

 

Windows Vista risulta lento?

Qui sotto una piccola serie di “trucchi” per mandarlo

in esecuzione più velocemente rispetto agli standard

 

1. Disattiva l’indice di ricerca di Windows

L’indice di ricerca di Windows Vista esamina costantemente i files sul tuo sistema al fine di rendere i contenuti disponibili per una ricerca veloce. Ciò è pratico, ma può incidere negativamente sull’esecuzione del sistema..

Per disabilitare l’indicizzazione costante:

* Clicca su Start e poi Computer

* click destro su C:

* Sulla scheda Generale, disabilita Indicizza questo disco per una ricerca più veloce

* Sulla successiva finestra di dialogo, seleziona Includi sottocartelle e files

 

2. Disattiva Remote Differential Compression

Remote Differential Compression misura i cambiamenti nei file in un network per trasferirli con una larghezza di banda minimale piuttosto che trasferire un intero file che è stato precedentemente spostato. Controllando costantemente i cambiamenti del file, questo servizio può ostacolare l’esecuzione del sistema.

Per disattivare questo servizio:

* Apri il pannello di controllo

* Passa a Vista Classica

* Seleziona Caratteristiche di programma

* Scegli Disattiva/attiva le funzionalità di Windows

* Scorri e deseleziona Remote Differential Compression

 

3. Disattiva Automatic Windows Defender Operation

Windows Defender, una protezione in tempo reale contro i malware, continua ad elaborare nonostante l’operazione automatica sia disattivata.

Per disattivare questa funzione:

* Apri il pannello di controllo

* Seleziona Windows Defender

* Scegli Strumenti dal menu principale

* Seleziona Opzioni

* Deseleziona Auto Start in fondo alla finestra

 

4. Disattiva Automatic Disk Defragmentation

La continua funzione di deframmentazzazione di Windows Vista non è veramente necessaria e può causare un rallentamento del sistema. Ricorda soltanto di eseguire una deframmentazzazione manualmente ogni settimana o giù di lì.

Per disattivarla:

* Clicca su Start e poi Computer

* Click destro su C

* Seleziona la scheda Strumenti

* Deseleziona Programma l’esecuzione

 

5. Aggiungi un 2GB o un disco USB Flash più grande per trarre vantaggi da Windows Ready Boost

Ready Boost è la definizione Microsoft per l’utilizzo di una chiavetta USB flash drive atto a fornire una memoria dal’accesso veloce che il sistema operative può utilizzare come una RAM extra. Il sistema Ready Boost può migliorare notevolmente la performance del sistema.

Per configurarlo:

* Inserisci una chiavetta USB Flash Drive

* Clicca su Start e poi Computer

* Click destro su USB Drive in My Computer

* Seleziona la scheda Ready Boost

* Scegli Utilizza questa applicazione

* Seleziona tanto spazio quanto ne puoi liberare per l’utilizzo della RAM vs. Archivio

 

6. Disattiva Windows Hibernation

I servizi supplementary di ibernazione di Windows possono utilizzare una grande quantità di risorse del sistema. Se non usi la funzione di ibernizzazione con regolarità puoi disattivarlo per potenziare la performance di Vista.

Per disattivare l’ibernazione:

* Seleziona il pannello di controllo e poi Opzioni risparmio energia

* Clicca su Cambia le impostazioni di programma

* Clicca su Cambia le impostazioni avanzate di risparmio energia

* Espandi la Selezione di Ibernazione the Sleep selection

* Espandi la Selezione Iberna dopo:

* Abbassa il selettore a zero

* Clicca Applica

 

7. Disattiva System Restore

Il punto di creazione di analisi e ripristino di Windows Vista possono sprecare una grande quantità dei risorse del sistema. Disabilitare questo servizio significa ovviamente che l’opzione di ripristino del sistema in Vista non sarà disponibile nell’eventualità di un crash di sistema. Disabilita questa opzione a tuo rischio.

Per disattivare questo servizio:

* Pannello di controllo > System

* Clicca System Protection sul pannello sinistro

* Deseleziona il disco del sistema principale

* Approva la conferma

 

8. Disattiva User Access Control (UAC)

Questa nuova caratteristica di Vista, molto odiata, mira a proteggere il tuo sistema da infezioni malfare facendoti confermare manualmente un intero mucchio di operazioni quotidiane. Mentre questo non interferisce con la performance del sistema, può essere fastidioso e può risultare più una seccatura che un bene.

Per disattivare User Access Control:

* Clicca su Start poi Pannello di Controllo

* Seleziona Accounts Utenti

* Seleziona Attiva o disattiva User Account Control

* Deseleziona la casella User Account Control

* Riavvia come indicato

 

9. Disattiva I servizi eccessivi di Windows che si avviano automaticamente all’avvio.

Proprio come Windows XP, Vista avvia tutti i tipi di servizi attivati che si lanciano all’avvio e possono non essere mai usati dalla maggior parte degli utenti.

Per vedere cosa viene lanciato all’avvio e disattivare quelli di cui probabilmente non avrete bisogno (potranno sempre essere avviati successivamente manualmente):

* Clicca su Start poi Pannello di Controllo

* Seleziona Strumenti di Amministrazione

* Scegli Configurazione di sistema

* Clicca sulla Scheda Servizi

* Puoi deselezionare in modo sicuro:

o Offline Files (a meno che non stai usando Offline File Sync)

o Tablet PC Input Service (a meno che tu non abbia un tablet PC)

o Terminal Services

o Windows Search (se hai già disattivato l’indicizzazione)

o Fax (a meno che non stai usando un modem fax)

 

10. >Disattiva Excess Windows Features

Windows avvia altre funzioni che nel sistema operativo di Vista sono elencate separatamente dai servizi di avvio.

Puoi visualizzare e disattivare queste funzioni così:

* Cliccando su Start e poi Pannello di Controllo

* Seleziona Opzioni di Programma

* Sul pannello di sinistra, seleziona Attiva o disattiva Windows Features

* Puoi deselezionare con sicurezza:

o Servizio di indicizzazioneRemote Differential Compression

o Componenti opzionali di Tablet PC

o Windows DFS Replication Service

o Windows Fax & Scan (a meno che non usiate un modem per faxare)

o Windows Meeting Space (a meno che non usiate Live Meeting Service)

Da Mostlysavingmoney.com tradotto da Strega_adsagheith

 

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17.

L’antenna che tutti vorremmo avere

L'antenna di SV9CVY  Isola di Creta,collegato il 2 Febbraio in RTTY durante il contest.

I3MKH Sezione Ari Chioggia/Sottomarina

 

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18.

Giappone, nuovo satellite per Internet ultraveloce

 

Il satellite Kizuna, che verrà lanciato il prossimo 15 febbraio, non solo coprirà tutte le isole dell' arcipelago Giapponese ma anche la zona Asiatica-Pacifica del Pianeta

Il Giappone non vuole che nel suo territorio rimangano delle zone che non siano servite da servizi internet ad alta velocita' e per eliminare completamente le zone d'ombra ha deciso di lanciare un satellite sperimentale che fornira' la copertura necessaria.

 

A differenza dei servizi Europei questo satellite permettera' la navigazione in internet a velocità non disponibili ancora in moltissime parti d' Europa con le tradizionali ADSL o fibra ottica.

 

Teoricamente un cittadino Giapponese installando un antenna dal diametro di 5 metri potra' navigare in internet alla velocita' massima teorica di 1.2 Gbits al secondo, mentre una antenna dal diametro di soli 45 cm permettera' una navigazione di ben 155 Mbits al secondo, circa il 50% in piu' delle offerte piu' veloci adesso disponibili.

 

Per permettere questi servizi il satellite utilizzera' la banda di frequenze KA. Questa banda viene facilmente perturbata dai fenomeni atmosferici piu' violenti ma il satellite testera' anche degli speciali rimedi per questa eventualita'.

 

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19.

Nuove frontiere si aprono ogni giorno sulla conoscenza dei meccanismi

del nostro cervello, che ancora ci sono in grandissima parte ignoti.

IL MISTERO DELLE ONDE CEREBRALI

 

Un settore in continua fase di studio è quello che riguarda le onde cerebrali, cioè quei  tracciati grafici che evidenziano l'attività elettrica del cervello ottenute tramite la registrazione poligrafica di un qualunque elettroencefalogramma. Il nostro cervello trasmette onde in continuazione di cui sappiamo veramente poco.

Infatti su cosa siano esattamente queste Onde, poco sappiamo, ma studiando la variazione delle loro frequenze stiamo cominciando a capire qualcosa di come funzionano le diverse attività cerebrali, e la correlazione con le zone del cervello.

In particolare si stanno seguendo le Onde Alfa: quelle  caratterizzate da una frequenza che va dagli 8 ai 12 Hertz, sono tipiche della veglia ad occhi chiusi e degli istanti precedenti l'addormentamento e di quello che noi chiamiamo 'stato di concentrazione'.

Una delle caratteristiche delle onde alfa è la loro configurazione regolare e sincronizzata.

Ora un nuovo studio ha applicato l'esame sulle emissioni delle onde cerebrali del cervello all'esecuzione di uno sport molto particolare, il golf, e i risultati sono molto interessanti:

Altro che respirazione, equilibrio, posizione delle mani, la precisione nel golf deriverebbe  tutta dal cervello. Lo hanno dimostrato i ricercatori dell'istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni: misurando l'attivita' cerebrale di golfisti nel momento di tirare un 'putt', il colpo  con cui di solito si manda la palla in buca, hanno visto che e' possibile prevederne l'esito soltanto dalla forma delle onde.

Durante lo studio, che e' stato pubblicato dal Journal of  Physiology, i ricercatori hanno chiesto a golfisti di elite di eseguire colpi di precisione su un simulatore del prato, mentre l'equilibrio degli atleti veniva valutato con una pedana stabilometrica e l'attivita' cerebrale determinata mediante elettroencefalografia. Il risultato e' stato che mentre non c'era alcuna correlazione tra equilibrio e esito del colpo, la pallina andava in buca sempre in presenza di precisi valori delle onde cerebrali alfa subito prima del tiro.

"L'importanza delle onde alfa e' stata spesso oggetto di studio, ma mai con una strumentazione precisa come la nostra - spiega Claudio Babiloni, uno degli autori - le conclusioni a cui siamo arrivati per il golf probabilmente possono essere estese a tutti gli altri sport di precisione, e con questo metodo si potrebbe verificare".

Questa scoperta potrebbe, secondo il ricercatore, aprire la strada a nuove forme di allenamento, perche' e' possibile tramite tecniche di visualizzazione 'esercitare' le onde alfa:"Immaginiamo di sederci in poltrona e tramite dispositivi di realta' virtuale giocare a golf - spiega ancora il ricercatore - questo dovrebbe aumentare proprio il tipo di onde che poi serve nei colpi veri. Il nostro prossimo passo sara' proprio di verificare se questo si traduce in colpi piu' precisi nella realta"'. (fonte Ansa).

 

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20.

Da IK8JZK Ruggero  Billeri Napoli

 

ATTANZA (Relazione attanziale)

 

LINGUISTICA. La nozione di relazione attanziale (o relazione di attanza) fa riferimento, in senso terminologico, secondo Lucien Ternie're, alla connessione tra il predicato verbale e ciascuno dei suoi <<attanti>>.

Ciascun attante nella predicazione assume un ruolo determinato. Nella letteratura anglo-americana i ruoli attanziali hanno come equivalenti (impropri) i casi semantici (semantic cases) o ruoli tematici (thematic relations). Fatta eccezione per l'uso particolare della nozione di  attante nella semiotica di Algirdas-Julien Greimas (Semiotica) , la teoria di Tesnie're (Elements de syntaxe strutturale), della quale indicheremo le ipotesi principali, ha aperto diversi orientamenti di ricerca linguistica e in scienze cognitive. La teoria della dipendenza sintattica di Tesnie're si fonda su un principio generale di strutturazione sintattica

 

(Sintassi) applicabile ai sintagmi la cui testa appartiene a una delle quattro parti del discorso

 

(Discorso): verbo, sostantivo, aggettivo e avverbio. La testa del sintagma e ' il sintagma o proposizione componente, alla quale e' collegata una o piu' subordinate, direttamente o per mezzo di una traslazione (cambiamento di categoria) (categorizzazione) La connessione tra la principale e la subordinata e' insieme strutturale e semantica (Semantica): secondo Tesnie're, la strutturale esprime la semantica e l'incidenza si esercita in senso inverso rispetto alla connessione strutturale. Cosi' una principale nominale

puo' avere per subordinate delle determinanti di sintagmi aggettivali, ma anche dei sintagmi proposizionali derivati per traslazione da sintagmi normali o dalle proposizioni relative o completive, o ancora dai sintagmi all'infinito o al participio derivati per traslazione da un sintagma verbale. Le subordinate del sintagma verbale si suddividono in attanti (che includono il soggetto grammaticale) e in circostanti. Gli attanti sono collegati al verbo per mezzo di una delle seguenti relazioni: soggetto (primo attante), oggetto diretto (secondo attante) oppure oggetto indiretto (terzo attante), ovvero nelle lingue a marcatura casuale, per mezzo di un caso a funzione attanziale (Funzione). Il numero massimo degli attanti del verbo costituisce la sua valenza, che non puo' essere saturata. Tuttavia l'ipotesi di concordanza tra la connessione strutturale e l'incidenza semantica, in piu' di un caso, mette in difficolta'

Tesnie're. Cosi', i tre tipi di attanti sono semanticamente assimilati dalla funzione primaria dei casi latini nominativo, accusativo e dativo. Per via di cio', le subordinate, in latino introdotte da un segno di  genitivo o di ablativo, hanno a priori una funzione di circostanza.

Allo stesso modo, in francese, le subordinate da <<a>> sono dei terzi attanti, per quanto la loro funzione semantica sia assimilabile a un dativo, e quelle introdotte da un <<di>> non siano mai degli attanti, in quanto sono generalmente assimilabili a un

oblativo (ad esempio, i costituenti che seguono, rettichiaramente da un verbo, sono considerati come dei circostanti: << Giovanni compra una macchina a Paolo>>, << Alfredo si cambia d'abito>>. Inversamente, alcuni circostanti possono presentarsi senza traslatore proposizionale (ad esempio, <<Egli lavora la notte e dorme il giorno>>). In ogni caso, la teoria delle relazioni d'attanza di

Tesnie're, integrata da Igor Mel'chuk con il suo modello <<Senso/Testo>>, sui due livelli della sintassi profonda e superficiale, ha inaugurato tre orientamenti principali di ricerca. Il primo orientamento si riferisce alla distinzione tra attanti e circostanti.

 

Questo approccio e stato principalmente rappresentato in Germania: Gerhard Helbig e Wolfgan Schenkel hanno pubblicato nel 1969

l'abbozzo di un primo piccolo dizionario di valenza dei verbi tedeschi. Poi la teoria della valenza e' stata insieme applicata al latino da Heinz Happ e , al francese, da Winfried che ha pubblicato poco dopo, con Jean-Paul Dubost un lessico delle valenze dei verbi francesi, molto completo sia in macro che in microstruttura (Lessico). In tutti questi lavori, la distinzione tra attanti e circostanti e' operata a partire, principalmente, da test di eliminazione e di spostamento, ma per via della categoria intermedia di attanti facoltativi (ad esempio, <<Io aspetto q.c./q.c./0>>)anche l'interpretazione semantica delle relazioni deve comunque essere presa in considerazione (Interpretazione). La divergenza essenziale rispetto alla teoria di Tesnie're e' che tutte le subordinate locali direttive (luoghi di passaggio, di origine e di destinazione) occupano un luogo  specifico, intermedio, tra attanti e circostanti (nel lessico di Busse, la valenza del verbo <<accedere>> in <<il terreno accede alla spiaggia>> non e' 1 (cioe' un solo attante soggetto) come in Tesnie're, ma 1+L:1 attante e' un locativo). La maggior parte delle ricerche, tuttavia, si focalizza attorno alla caratterizzazione semantica degli attanti. Possiamo distinguere un versante propriamente linguistico e un versante computazionale. e (o) cognitivo.

In ambito linguistico sono sorte diverse grammatiche di casi semantici (Grammatica). Alcuni ricercatori (Jero'me Gruber, John Anderson e Ray Jackendoff) difendono l'ipotesi localistica secondo la quale i ruoli attanziali locali sono concettualmente primari. Nel 1981, i ruoli tematici sono stati integrati al modello generativo di Noam Chomsky, sotto forma di un modulo proprio (Modularita') che

prende lo stesso il nome <<struttura di argomenti>>(Joan Grimshav). In tipologia delle lingue, parecchi ricercatori sono impegnati nella classificazione dei sistemi di marcatori casuali, in funzione del ruolo degli attanti interessati (Gilbert Lazzard, Jacques Francois e Gisa Rauh). Uno degli esiti di questa ricerca e' la teoria della partecipazione di Hansjakob Seiler. Questa nozione permette di confrontare le lingue con e senza marcatura casuale integrando le proprieta' morfologiche (Morfologia), sintattiche semantiche ed enunciative delle relazioni attanziali. Nel'intelligenza artificiale e in scienze cognitive, le relazioni attanziali compaiono direttamente, con l'etichettatura degli archi delle reti semantiche o concettuali (Reti semantiche) (ad esempio: Agente, Oggetto, Destinatario Origine ecc.), oppure indirettamente con la scomposizione semantica delle pedicazioni complesse in primitivi (ad esempio: Cambiare, Causare, Agire), in teoria come quella della dipendenza concettuale di Roger Schank o delle rappresentazioni lessico-concettuali (d'ispirazione localista) di Ray Jackendoff (Concetto, Rapppresentazione). In semantica cognitiva, il metodo di elaborazione dei testi con analisi predicativa, proposto da Walter Kintsck e Jean Francois Le Ny dipende dal primo tipo (Proposizionale. Formato -,Testo.

Analisi del-), mentre la semantica delle scene e delle scenes and frames di Charles Fillmore, la teoria del gioco di forze antagoniste nella rappresentazione degli eventi e delle azioni (Azione) di Leonard Talmy o il catalogo degli archetipi cognitivi di Jean-Pierre Descle's, dipendono dal secondo tipo. Con David Dowty, la semantica dei prototipi (Categorizzazione) si applica alle stesse relazioni attanziali, poiche' numerose scenes and frames predicative presentano varianti spurie delle relazioni prototipi che di Agente e di Paziente. In ultimo, l'interdipendenza tra le propieta' di attanza e le proprieta' aspettuali delle predicazioni (Aspetto), studiata da Simon Dick in un contesto di linguistica funzionale, o di linguistica cognitiva da Jacques Francois e Guy Denhie're, e' corroborata da numerosi lavori di linguistica descrittiva e generale, ad esempio sulle lingue malesi-polinesiane (Alain Lemare'chal) o sull'Indi di (Annie Montaut). In questo modo la nozione di relazione attanziale si rivela altrettanto pertinente in linguistica descrittiva e in tipologia delle lingue quanto in linguistica teorica e computazionale, in psicolinguistica applicata all'elaborazione dei testi e nell'intelligenza artificiale. Il suo successo al di fuori della linguistica in senso stretto, si spiega  con l'utilizzo delle nozioni logiche di funzione e di argomento (Logica). Ad esempio, il modello olandese di grammatica funzionale di (Simon Dik attualmente presenta una sintesi di diversi aspetti delle ricerche ispirate agli Ele'ments di Tesnie're: in un quadro formale di logica dei predicati arricchita dall'introduzione di operatori a diversi livelli Dik distingue la <<predicazione nucleo>>, in cui gli argomenti intrattengono delle relazioni attanziali con il predicato (in genere), e la <<predicazione estesa>> che prende in considerazione dei <<satelliti>> di diversi tipi semantici.

                                          Jacques Francois

Ediz. (Puf)

Presse Universitaires de France

 

Traduzione dal francese a cura di ik8jzk Ruggero Billeri

Napoli.

 

Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale.

Da ik8jzk Ruggero NA

 

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21.

Da: IK2ane C [ik2ane@fastwebnet.it]

 

Nuovo sito IK2ANE

 

Vi comunico che il mio nuovo sito e' www.ik2ane.it .

Il vecchio www.bedetti.com/ik2ane  e' stato dismesso compresi anche  quelli di libero e digilander.

 

Oltre agli elenchi dei ponti, le mappe APRS dell'Italia per Ui_View ed il settore dedicato ai radioamatori camperisti ora e' presente anche una pagina per il mercatino radioamatoriale.

 

Saluti.

Walter - IK2ANE

www.ik2ane.it

 

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22.

MERCATINO RADIOAMATORIALE

 

 

Da: grazianosalotti@libero.it

 

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(con funzione trasponder),completo di imballo, istruzioni in italiano e schemi originali.

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Da: Radio Active [iradiom@hotmail.com]

 

Per cessata attività OM vendo tutto il materiale rimastomi:- RTX HF Kenwood TS-530S in perfetto stato sia estetico che elettrico, valvole finali e prefinali in perfetto stato e operative al 100%, completo di manuale in Italiano e microfono da palmo originale, inoltre regalo 4 piedini aggiuntivi originali per alzare ulteriormente l'RTX, e prolunga cavo microfonico, prezzo 350 Euro;- Accordatore HF Ten Tec 229B 2 KW splendido con induttanza a roller continuo in argento;- Scaricatore coassiale;- Balun in corrente RadioWorks mod. NEW REMOTE BALUN- Balun Autocostruito per alte potenze 1:1- RosWattmetro VHF/UHF DAIWA CN-103 MHz imballato (NUOVO)- Cuffia Yaesu YH-77 STA imballata (NUOVA)- Filtro stretto CW YK-88C per Kenwood TS-530 e simili;- Filtro stretto SSB YK-88SN per Kenwood TS-530 e simili;- Valvola prefinale Dumont 12BY7A per Kenwood Ts-530 e simili inscatolata e mai usata (NUOVA)- Stampante laser monocromatica Samsung ML-1610 imballata completo di cavo di rete, cavo di collegamento usb, manuale, cd di installazione e toner al 30% ca 60 Euro;- Scanner Scanny network completo di alimentatore, cavo di collegamento e CD di programmi/driver 25 Euro;- Commutatore switch 2 vie per porte parallele 10 Euro;- Dissipatore con ventola per Hard disk Cooler master DCD4002, permette di installare un ulteriore Hard disk nel vostro case già pieno e di tenerlo sempre fresco grazie al dissipatore in alluminio edalla ventola frontale 25 Euro- Staffa snodabile da muro della Meliconi per televisori e monitor CRT;- Supporto auto per telefonini o rtx portatili, completo di ventosa per parabrezza e supporto per cruscotto (NUOVO) 10 Euro;- Macchina fotografica kodak Advantix T550 molto piccola e compatta perfettamente funzionante completa di batteria ma senza scatola 10 Euro.- 3 valvole vetro Eimac 4-400A, NUOVE ma senza imballo- 8 valcole vetro RTC QB3,5/750GA (=4-250A), NUOVE ancora inscatolate e mai aperte- 2 valvole vetro Philips QB3/300GA (=4-125A), NUOVE ancora inscatolate e mai aperte- Condensatore variabile in aria per alte potenze da 250pF NUOVO ideale come variabile per la costruzione del pi-greco negli amplificatori lineari- Ventola assiale PAPST alimentata a 220 V. completa di griglia di protezione- Ventola a chiocciola EBM Made in Germany- Strumento analogico fondo scala 15 V. grande 7 euro- Strumento analogico fondo scala 3 A. grande 7 euro- Strumento analogico fondo scala 5 A. grande 7 euro- Strumento analogico fondo scala 15 V. piccolo 5 euro- Strumento analogico fondo scala 10 A. piccolo 5 euro- Strumento analogico fondo scala con banda rossa e scritta overload (bachelite) nuovo ed inscatolato 20 euro- Strumento analogico fondo scala 100 microA. (bachelite) piccolo 13 euro- nr 2 Strumenti analogici fondo scala 20 KV (bachelite) grande 15 euro- nr 2 Strumenti analogici fondo scala oltre 150 valore numerico con al centro una banda rossa (bahelite) grande 15 euro- nr 2 Strumenti analogici fondo scala 50 valore numerico con al centro una banda rossa (bachelite) grande 15 euro.- Stock di bocchettoni vari (PL,bnc,"N") molti placcati argento;- Stock di materiale elettronico vario per la costruzione di amplificatori (Relè di potenza e non, resistenze di potenza, diodi di potenza, potenziomentri di potenza, condensatori di potenza amica, zoccoli octal, medie frequenze con nucleo nero, interruttore di potenza, condensatore variabile, manopola in bachelite, induttanze varie, trasformatore inscatolato, ed altro)Se si acquistano + articoli ed a seconda della cifra spesa regalo materiale vario, per contatti iradiom@hotmail.com  oppure 349/6757630, grazie e 73 de enzo ik7wpg

 

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Da: Michele Boulanger

 

Vendo FT101ZD con filtro stretto CW, valvole finali e pilota (nuove) di ricambio, cavo alimentazione, manuale, microfono da palmo. Possibilità di avere anche microfono pre amplificato da base.

 

Michele Boulanger IK1AQI cell. 335 7623677

 

Si autorizza al trattamento dati personali ai sensi delle vigenti leggi.

 

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VENDO ricevitore NRD 535 D (full optional). VENDO antenna a telaio per ricezione onde medie. Dispongo di un telaio per realizzare un’antenna loop per onde lunghe, medie, corte (a richiesta fornisco fotografie dettagliate)

Antonio Tel. 3391446560 ore 14 – 22

 

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Da: sglent@tin.it

 

VENDO amplificatore TV canale 12-H2 ( 224,25 Mhz ) 600mw output con 60mW input adatto a potenziare i TX-TV dotati di moduli ibridi Aurel, con alimentatore ed antenna trasmittente a dipolo,ad Euro 80,00 compreso contrassegno. ( Max portata finora conseguita Km 17 ). Marco Lento  Tel. 090-51281 ( ore 15 ). E-mail: sglent@tin.it 

 

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Da IK1AQI Michele Boulanger

 

Scambio il mio IC 7000

Poichè vorrei riprovare l'ebbrezza a trasmettere con le  vecchie apparecchiature degli anni '70, scambierei volentieri  il mio IC 7000 ( completamente funzionante con scatola originale e manuale,) con ad esempio un FT901DM completo di: inverter dc/ac, transverter 2mt - 70 cm - 6 mt, VFO esterno e altoparlante. Chi volesse effettuare lo scambio mi chiami sulo cellulare.

 

IK1AQI Boulanger Michele  cell: 3357623677

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Pertanto coloro che desiderassero collaborare a questa iniziativa, tramite Internet, facendo pervenire i propri scritti  agli altri radioamatori  della lista volontaria dotati di indirizzo E-Mail, possono usufruire  di questo servizio, che noi provvederemo gratuitamente a ritrasmettere a tutti  gli altri iscritti , a nome dell'interessato.

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