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Numero
190 -
Anno VII – 10 Febbraio 2008
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1.
Associazioni
riconosciute:
istruzioni
per l’uso
Vediamo quali
sono gli elementi concreti del contratto di associazione che lo differenziano da
altri contratti.
Anzitutto
possiamo individuare lo scopo: lo scopo dell'associazione é quello di soddisfare
i bisogni di natura ideale, o comunque non economica, dei propri
membri
Che
l'associazione non abbia finalità di lucro emerge dalle disposizioni di legge in
materia: anzitutto i conferimenti degli associati sono fatti a fondo perduto,
non avendo diritto l'associato alla restituzione di quanto aveva versato al
momento dello scioglimento del rapporto e in secondo luogo i beni che residuano
dall'estinzione dell'associazione non possono essere divisi tra gli associati ma
devono essere devoluti ad enti che perseguono finalità analoghe a quelli
dell'associazione estinta.
Lo scopo di
natura ideale dell'ente non è in antitesi col fatto che spesso l'associazione
esercita un'attività economica, anche editoriale, purché questa attività sia il
mezzo per raggiungere lo scopo.
Un altro
elemento che caratterizza l'associazione, oltre allo scopo, è la sua struttura:
si parla a questo proposito di rapporto associativo a struttura aperta,
intendendo con ciò riferirsi al fatto che nuove parti possono intervenire
nell'associazione già costituita senza che questo comporti un cambiamento
nell'atto costitutivo, e potendo quindi l'associazione raggiungere, a causa
delle continue adesioni, anche un numero illimitato di
membri.
Collegato a
questo è anche il principio detto della "porta aperta", secondo il quale possono
entrare a far parte dell'associazione tutti coloro che hanno interessi dello
stesso tipo di quelli che portarono alla costituzione del rapporto associativo:
ciò non vuol dire che i terzi che nutrono questo genere di interessi possano
vantare il diritto di entrare nell'associazione, poiché trattandosi di un
contratto, la proposta di adesione può essere respinta, e non c'è obbligo da
parte dell'associazione di accettarla, ma vuol dire che sarebbe illecito l'atto
costitutivo che vietasse l'ingresso di nuovi soci o che lasciasse al mero
arbitrio degli amministratori la facoltà di decidere in merito alle nuove
ammissioni.
Infine bisogna
sottolineare che l'associazione è caratterizzata da una propria struttura
tipica, che si compone obbligatoriamente di due organi: l'assemblea e gli
amministratori.
E' l'assemblea,
formata dagli associati, l'organo diretto a formare la volontà del gruppo:
ciascuno associato, per mezzo del voto, contribuisce alle deliberazioni che
vengono prese a maggioranza e che determinano l'attività dell'associazione.
Gli
amministratori godono del privilegio della irresponsabilità patrimoniale per le obbligazioni
contratte in nome e per conto dell’associazione: i terzi che vengono in contatto
con l’associazione per far valere i loro crediti potranno agire solo nei
confronti dell’associazione e soddisfarsi sul suo patrimonio, ma non potranno
agire direttamente sul patrimonio degli amministratori come nel caso di
associazioni non riconosciute. Gli amministratori sono coloro cui
spetta la competenza ad amministrare e dare esecuzione alle delibere
assembleari.
Queste possono
essere considerate le caratteristiche generali dell'associazione, ma occorre ora
procedere ad una distinzione, all'interno della figura dell'associazione, fra
associazioni riconosciute e associazioni prive di riconoscimento, per poter
esaminare altri aspetti e per poter approfondire gli elementi essenziali solo
tratteggiati.
Associazioni
riconosciute sono quelle che hanno chiesto e ottenuto il riconoscimento dello
Stato: allo Stato spetta cioè di emettere un provvedimento, il riconoscimento
appunto, che concede specifiche prerogative alle associazioni che lo hanno
chiesto e che si trovino in determinate condizioni.
Le prerogative
principali che l'associazione acquista col riconoscimento sono tre: la prima
consiste nella cosiddetta autonomia patrimoniale, in base alla quale il
patrimonio dell'associazione si presenta distinto e autonomo rispetto a quello
degli associati e degli amministratori, la seconda si può ritrovare nella
concessione di una limitazione di responsabilità degli amministratori per le
obbligazioni assunte per conto dell'associazione, la terza infine consiste nella
possibilità per l'associazione di accettare eredità, legati e donazioni e di
acquistare beni immobili.
Le associazioni
non riconosciute non possono godere di tali prerogative: la loro autonomia
patrimoniale non è perfetta, inoltre per le obbligazioni assunte in nome e per
conto dell'associazione rispondono anche le persone che le hanno contratte, e
infine è molto dubbio che possano accettare legati e donazioni.
L’ARI
diversamente dalle altre Associazioni radioamatoriali esistenti in Italia, è una
associazione riconosciuta e pertanto deve operare in base a quanto previsto
dalla legge appunto per le associazioni riconosciute. Per queste ragioni il
potere è pertinenza assoluta dei soci che lo esprimono nell’assemblea. Quando
una associazione è a carattere nazionale i soci delle sezioni locali riuniti in
apposite assemblee eleggeranno proporzionalmente al numero di iscritti della
sezione, i delegati che parteciperanno all’assemblea nazionale con un preciso
mandato. Altre forme di delegati fissi, o permanenti, non sono validi. Quindi le
strutture previste dal Codice Civile sono solo due: l’assemblea dei soci, che è sovrana, e il CDN, altre strutture,
pur se inserite nello Statuto, o nel Regolamento, non sono giuridicamente
valide. Quindi gli unici a detenere
il potere assoluto di decisione sono i
soci!
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2.
Vi
ricordate del grave episodio di Elvira Simoncini IV3FSG eletta con un gran
numero di voti Consigliere Nazionale dell’A.R.I. che aveva “osato” chiedere
chiarimenti circa situazioni poco chiare presenti nell’Associazione e per tutta
risposta, avvalendosi anche di certificati “fasulli” dell’Ordine dei
Giornalisti, fu sospesa dal CDN da quelle stesse persone che oggi stanno facendo
la guerra al nuovo gruppo dirigente. Ebbene Elvira ha vinto su tutta la linea e
coloro che l’avevano ingiustamente accusata, segnatamente il comitato regionale
Puglia, dovrà pertanto essere condannato a rimborsare le spese per aver
continuato a coltivare domande infondate, (vedere anche l’articolo
successivo) “Cosa sta succedendo all’ARI di
Puglia.
L'affair
"Simoncini"
Di
Sergio Giuffrida IZ3CNM
Mi
permetto di sottrare un piccolo spazio all'ottima informazione del RG per
soddisfare un piccolo vuoto informativo e mettere ordine in una spiacevole
vicenda che ha visto protagonista l'associazione A.R.I. , la socia Elvira
SIMONCINI IV3FSG e successivamente il Comitato Regionale Puglia. Lo faccio sia
come amico di Elvira, per aver partecipato personalmente ad alcuni fasi del
contenzioso, ma anche per quel senso di giustizia che dovrebbe pervadere ogni
radioamatore. Lo faccio senza polemica e commento alcuno, in rigoroso ordine
cronologico e lascio ai lettori il proprio giudizio. Tutti i documenti citati
sono facilmente reperibili su RR o disponibili in rete. Quelli non
rintracciabili sono allegati.
I
FATTI:
-
Il 7 dicembre 2002 Elvira, eletta Consigliere Nazionale con oltre 3000 voti,
chiede per iscritto al Segretario Generale Ruggero Manente IS0RUH, di poter
visionare alcuni atti della segreteria. In particolare, oltre alla contabilità,
chiede di poter esaminare la poco chiara posizione del Direttore di EDIRADIO
S.r.l. , Ambrosi Pietro Mario I2MQP, che potrebbe mettere in imbarazzo
l'associazione.
- L' 11
aprile 2003 con lettera raccomandata prot. N° 2583, poi presentata in CDN del
19/05/03 e quindi presente nel verbale pubblicato su RR 11/03 a pag. 86,
il segretario risponde testualmente: “…se ritieni che siano stati commessi atti
illeciti hai la possibilità di ricorrere alla magistratura
ordinaria.”
- Il 16
maggio 2003 Elvira ottiene il Certificato del Tribunale di Milano che evidenzia
ancora registrato come Direttore di RR Sergio Pesce, da tempo deceduto,
esponendo l’editore Ediradio a possibili sanzioni.
- Il 21
maggio 2003 Elvira presenta una interrogazione all’Ordine dei Giornalisti
evidenziando che …” L’attuale Direttore Responsabile non risulta peraltro
iscritto presso codesto Ordine Professionale negli elenchi speciali per la detta
Rivista e tanto meno tra i Giornalisti e Pubblicisti” e chiedendo che vengano
fatti gli accertamenti del caso.
- Il 14
ottobre 2003 presso il Tribunale di Milano si svolge l’udienza nella quale
Ambrosi Pietro Mario I2MQP presenta due documenti, riportati poi nel verbale di
CDN del 18.10.03 a pag. 94 di RR2/04. Il primo documento porta la data del
2.10.03 (12 giorni prima dell'udienza) ed è la domanda di iscrizione
presso il Tribunale di Milano del nuovo direttore di RR. Il secondo documento,
datato 9.10.03 (cinque giorni prima dell’udienza) riguarda l' iscrizione
all’elenco speciale annesso all’Albo dei Giornalisti. Sulla base di questi
documenti il Tribunale archivia la denuncia perché basata su ipotesi prive di
fondamento.
- Il 18
ottobre 2003 il CDN ARI sospende Elvira con la prima motivazione, pubblicata a
pag. 96 di RR/2/04, “preso atto della denuncia presentata in maniera
autonoma dalla Consigliere Simoncini all’Ordine dei Giornalisti in data
21.05.03, evitando volutamente di darne comunicazione al Consiglio Direttivo; “
.
- il 14
gennaio 2004 il Sindaco Villoresi, presente alla riunione del 18.10.03, scriverà
un commento sulla questione: “ senza alcuna possibilità di discussione è stata
chiesta la sospensione del Consigliere Simoncini dal
C.D.N.”
- Il 03
marzo 2004 il Tribunale di Milano, sulla base dei documenti acquisiti,
rigetterà la richiesta presentata da Elvira di sospendere la delibera del
18.10.03.
- Il 20
settembre 2004 l’Ordine dei Giornalisti di Milano con nota prot. n. 5202/04/
(allegato) accerta che il documento rilasciato il 9.10.03 è errato e che il sig.
Ambrosi Pietro Mario, a quella data, era si iscritto all'ordine ma per la
rivista "everytime" e non per RadioRivista e lo sottopone a procedimento
disciplinare e trasmette gli atti alla Procura.
- l' 8
ottobre 2005 il CDN A.R.I. delibera il reintegro nei diritti associativi di
tutti soci sospesi a patto che abbandonino "formalmente" qualsiasi contenzioso e
ne viene informato tutto il corpo sociale con la pubblicazione del verbale su RR
11/05 pag. 91.
- L' 8
novembre 2007 Elvira rinuncia al contenzioso notificando la rinuncia alla parte
(ARI).
- Il 27
novembre
- L' 8
gennaio 2008 nell'udienza conclusiva il giudice accerta che la Simoncini ha
rinunciato agli atti del procedimento e che l'ARI ha accettato la
rinuncia. Ma il procedimento NON può concludersi per la Costituzione in giudizio
del Comitato Regionale Puglia che chiede che il Tribunale dichiari che l' A.R.I.
"...ha legittimamamente adottato la delibera di sospensione di Elvira Simoncini
in data 18 ottobre 2003...".Accertare … che i fatti che hanno indotto il
consiglio direttivo di ARI a sospendere il 18 ottobre 2003 dai diritti sociali
Elvira Simoncini siano contrari ai fini che l’associazione si prefigge”;
“… rigettare tutte le domande della Simoncini …
Il
Tribunale ha sentenziato che: "Ferma restando dunque l’estinzione per rinuncia
della causa fra attore (Simoncini) e convenuto (ARI), le domande che
l’interventore (CRP) continua a coltivare devono essere rigettatate, per
inammissibilità e comunque carenza di interesse, e il comitato regionale Puglia
deve pertanto essere condannato a rimborsare le spese per aver continuato a
coltivare domande infondate, dopo l’accordo fra le parti
originarie.
Bentornata
Elvira!
73
de IZ3CNM
Dott.
Sergio Giuffrida
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3.
Da
Giancarlo Moda
I7SWX
Che
cosa sta succedendo all’ARI in Puglia?
Bella
domanda!
Molti
avranno letto commenti vari su alcuni blog e messaggi circa qualche “problemino”
che abbiamo in Puglia… proviamo a risolverlo
Associazione
Radioamatori Italiani * Sezione di Cassano delle Murge
(Bari)
4
Sezione
A.R.I. Fondata il 5 Giugno 2004 *
“Amicizia
Attraverso la Radio * Friendship Through Radio”
IQRP#669
* Nominativo Stazione Radio: IQ7MU *
G-QRP#11827
A.R.I.
– Associazione Radioamatori Italiani – Sezione di Cassano delle
Murge
Via
Maggior Turitto 30 – Casella Postale 104
70020
CASSANO MURGE – BA – Italy
C/
C Postale : 57871626 * Codice Fiscale e Partita I.V.A.:
06179530727
Comunicazione
a mezzo posta informatica
Al
Presidente del Comitato Regionale Puglia (CRP) 2005-7 – Sig. Antonio Candia,
I7OZV
Al
Consiglio Direttivo del CRP 2005-7
Al
Collegio dei Sindaci del CRP 2005-7
Ai
Consigli Direttivi delle Sezioni ARI di Puglia (con preghiera di ridistribuzione
ai Soci)
All’Associazione
Radioamatori Italiani – CDN Milano
Al
Coordinatore ARI Comitati Regionali – I0SNY
Avv.
Maurizio Del Pesce, IZ7GWZ, Consulente Legale del CDN
ARI
Ai Soci
delle Sezioni ARI di Cassano delle Murge BA e San Severo
FG
Ai Soci
delle Sezioni Ari di Puglia a mezzo pubblicazione sui giornali informatici e
newsgroup.
CHE
COSA E’ SUCCESSO AL COMITATO REGIONALE ARI DI PUGLIA
?
Carissimi
amici e colleghi,
in data
13 gennaio 2007, via e-mail, ed il 16 gennaio a mezzo lettera raccomandata RR,
indirizzata al Presidente del CRP, Sig. Antonio Candia, I7OZV, veniva richiesta,
da parte della Sezione ARI di Cassano delle Murge, un’ASSEMBLEA STRAORDINARIA
DEL CRP entro 10 giorni dalla data di emissione.
L’Ordine
del Giorno era, in particolare, relativo ai dovuti e necessari chiarimenti per
quanto riguarda gli atti processuali e la sentenza “ CRP contro Simoncini”
dell’8 gennaio 2008, di cui si e’ scoperto l’esistenza via blog informatici,
dove il Giudice condanna il CRP.
Sino ad
oggi non si e’ avuta alcuna risposta sia da parte del Sig. Antonio Candia e sia
da parte di membri del CRP 2005-7.
Visto che
ad ottobre del 2007 e’ scaduto il mandato del Consiglio Direttivo e del Collegio
dei Sindaci del Comitato Regionale Puglia, senza che sia stata attivata, in
dovuto tempo, la procedura per le elezioni del nuovo CD e CS del CRP e Visto,
inoltre, che l’ultima Assemblea del CRP e’ stata effettuata ad Aprile del 2007 e
dopo tale data non vi e’ stata alcuna comunicazione successiva, in particolare
per i ben noti fatti ARI CDN, i Consigli Direttivi delle Sezioni ARI di Cassano
delle Murge (BA) e San Severo (FG) hanno deciso di indire
una
CONVENTION
DELLE SEZIONI E DEI SOCI ARI DI PUGLIA
La
Convention si terra’ presso l’Aula Consiliare del Comune di Cassano delle Murge,
in P.zza Rossani, sabato 16 Febbraio 2008 alle ore
15.00.
(Assistenza
avvicinamento Ripetitore U6 e diretta 145.550 –
IQ7MU)
Gli
argomenti che si desidera discutere sono:
1) CD CRP
scaduto ad ottobre 2007 – Perche’ non si e’ attivata in dovuto tempo la
procedura delle elezioni e la ricerca di candidati.
a)
Chiarimenti da parte dei membri del CRP
b) Che
cosa ne pensano le Sezioni di questa situazione
c) Come
siamo messi e che cosa vogliamo fare?
E’
preoccupante rilevare la seguente nota sul sito ARI
:
C.R.
PUGLIA
Presidente: Dati
omessi su richiesta dell`interessato (????)
Segretario: CAFARO
PASQUALE IK7FIB
Sezioni
ARI Puglia
2)
Chiarimenti sulla vicenda CRP – Simoncini
Durante
l’Assemblea del CRP in data 24 gennaio 2004, il Presidente Candia relaziona
sulla vicenda del Consigliere (CDN) Simoncini. Propone un intervento volontario
“ad audiuvandum” del Comitato Regionale Puglia a favore dell’ARI con il
patrocinio di un avvocato socio ARI con domicilio presso un avvocato di Milano.
Si richiede l’autorizzazione per svolgere l’intervento volontario ad audiuvandum
autorizzando il Presidente Antonio Candia a sottoscrivere il relativo mandato
giudiziario. La delibera e’ approvata a maggioranza con 11 sezioni favorevoli, 2
contrarie, 2 senza dichiarazione di voto ed una
assente.
Salvo che
vi siano stati degli aggiornamenti da parte del Sig. Candia verso alcune Sezioni
in maniera informale, non risultano rapporti scritti da parte dello stesso
sull’avanzamento di tale processo giudiziario.
In
particolare, si ritiene importante la partecipazione alla Convention di tutte le
Sezioni di Puglia per analizzare e vedere come risolvere quanto
segue:
a) il
mandato “ad audiuvandum” dato al Presidente Candia e’ scaduto al momento in cui
la Simoncini e l’ARI si sono accordate sull’interruzione del processo, in data
27 novembre 2007.
b) Il
Signor Antonio Candia, I7OZV, in data 27 novembre 2007, non era piu’ il
rappresentante del CRP essendo le cariche istituzionali scadute ad ottobre 2007.
c) Il
Signor Candia procedeva nell’azione contro la Simoncini, culminata nella
condanna del CRP in data 8 gennaio 2008, senza alcuna autorizzazione da parte di
un’Assemblea del CRP debitamente convocata; salvo la possibilita’ che qualche
sezione contattata in urgenza abbia supportato tale
richiesta.
d) Questo
e’ un atto non di ordinaria amministrazione e quindi richiede l’approvazione da
parte dell’Assemblea delle Sezioni del CRP. Non dimentichiamo che si vocifera
per un importo di 2500-2700 Euro da dare alla Simoncini e 6000 Euro di avvocato
! 900-1000 Euro per Sezione (quelle che hanno approvato la richiesta), salvo che
il calcolo sia per Socio
3)
Durante la Convention delle Sezioni e dei Soci ARI di Puglia, qualora si abbia
la presenza delle Sezioni ARI in numero di almeno un terzo (6 verso 17), come
previsto dal regolamento CRP, si passera’ all’attivazione della procedura di
elezione dei nuovi rappresentanti del CRP ed ogni eventuale azione/attivita’ si
ritenga necessaria per tale evento.
4)
Discussione sulla proposta di presentazione di candidati pugliesi per le
elezioni del nuovo Consiglio Direttivo Nazionale.
5) Tale
riunione sara’ anche il momento di coinvolgimento diretto dei Soci ARI onde
esternare le proprie idee, consigli, suggerimenti o richieste. Certamente un
atto ed un modo costruttivo importante. Si consiglia di assicurarsi che
rappresentanti del CD della propria Sezione partecipino alla
Convention.
6) Si
richiede la presenza di un Rappresentante del Consiglio Direttivo Nazionale ARI
e del Coordinatore ARI Comitati Regionali, visto che l’istituto del Presidente
del CRP e’ non solo il rappresentante delegato delle Sezioni pugliesi verso
l’ARI, ma e’ anche il rappresentante dell’ARI verso le Sezioni ed i loro
Soci.
7)
Abbiamo invitato in maniera ufficiale l’Avv. Maurizio Del Pesce, IZ7GWZ,
Consulente legale del CDN ARI, che sara’ a disposizione per chiarire ai Consigli
Direttivi delle Sezioni tutti gli aspetti legali, le conseguenze e le possibili
ricadute, verso le Sezioni ed i loro Soci, della condanna in data 8 gennaio 2008
che il CRP ha guadagnato; oltre alle possibili azioni di rivalsa e legali
attivabili verso il Sig. Antonio Candia, I7OZV.
E’
IMPORTANTE RICORDARE CHE QUESTA CONVENTION NON E’ ISTITUITA PER ACCUSARE O
CONDANNARE QUELLE SEZIONI CHE HANNO SUPPORTATO LA RICHIESTA DEL SIG. ANTONIO
CANDIA, I7OZV, DI AFFIANCARE L’ARI NEL PROCEDIMENTO CONTRO LA SIGNORA SIMONCINI,
MA PER COMPRENDERE COME MEGLIO PROTEGGERE GLI INTERESSI DELLE SEZIONI STESSE E
DI TUTTI I SOCI ARI DI PUGLIA.
SI
RACCOMANDA, A QUESTI ULTIMI, DI ASSICURARSI CHE I MEMBRI DEI CONSIGLI DIRETTIVI
DELLE PROPRIE SEZIONI PARTECIPINO A QUESTA CONVENTION, ANCHE SE NON IN ACCORDO
SUI MOTIVI CHE LA ORIGINANO. QUESTA OCCASIONE E’ LA MANIERA PER DIMOSTRARE CHE
E’ PRIMARIO L’INTERESSE PROTETTIVO DELLE SEZIONI E DEI SOCI TUTTI, OLTRE A
RIATTIVARE, COME ASPETTO PRIMARIO, LE ATTIVITA’ RADIANTISTICHE E PER UN VERO E
MODERNO CAMBIAMENTO DELL’ARI IN PUGLIA.
NOTA:
QUALORA SI ABBIA, NEL FRATTEMPO, UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEL CRP LA
CONVENTION SARA’ SPOSTATA A DATA DA DEFINIRE.
Cordiali
73
Giancarlo
Moda, I7SWX
Presidente
ARI
Sez. di Cassano Murge – BA
Con
Delega del CD ARI Sez. di San Severo – FG
4
Febbraio 2008
leggete
il Radiogiornale
e
diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete e
diffondete
4.
La
fondazione Marconi è salva!
Poiché,
nonostante che la vicenda si sia positivamente conclusa da tempo, attualmente
continuano a girare notizie allarmanti nel web e in certi siti
radioamatoriali, anche di associazioni, con la richiesta di firmare petizioni
sul fatto che la “Fondazione Guglielmo Marconi” di Villa Grifone sarebbe
considerata un Ente inutile, per una più completa informazione e per smentire
gli allarmismi che vengono attualmente diffusi, riportiamo sull’argomento
la lettera che il presidente della Fondazione Ingegner Gabriele Falciasecca ha
indirizzato al Presidente dell’ARI Luigi Belvederi I4AWX, perché vengano
informati i Radioamatori del cessato pericolo e l’intervista del giornalista
Nicola Cappellini allo stesso Presidente della Fondazione, Gabriele Falciasecca,
pubblicato sul Domani di Bologna fin dal
3/11/2007.
Pontecchio
Marconi, 4 febbraio 2008
Egr. Luigi Belvederi I4AWX
Presidente dell’ARI
Associazione
Radioamatori Italiani
La
Fondazione Guglielmo Marconi NON è un Ente
inutile
Caro
Presidente,
desidero
informare gli amici radioamatori e tutti i lettori della positiva conclusione
della vicenda che ha visto coinvolto la Fondazione in sede di approvazione della
recente Legge Finanziaria. Come molti sapranno, la Fondazione era stata
inizialmente inserita in un elenco di enti pubblici “inutili” per i quali si
prevedeva una riorganizzazione oppure, nella peggiore delle ipotesi, addirittura
la soppressione.
Devo
dire che l’inserimento del nostro nome nell’elenco ha immediatamente richiamato
l’attenzione dei media e si è aperta una vasta campagna di stampa volta ad
impedire una simile aberrazione. A seguito del clamore suscitato, e grazie al
decisivo intervento dei parlamentari bolognesi di entrambi gli schieramenti,
capeggiati dal Senatore Walter Vitali, si è riusciti a fare in modo che il nome
della Fondazione venisse stralciato dal testo definitivo della Legge. Scampato
pericolo quindi, almeno per il momento!
So
bene, anche grazie alle numerose manifestazioni di solidarietà pervenuteci
attraverso il nostro sito o per via epistolare, che numerosi amici radioamatori
si sono mobilitati in varie forme per sostenerci e per farci sentire il loro
affetto in questa difficile battaglia. Ad essi, e a tutti coloro che conoscono
ed apprezzano i nostri sforzi per la diffusione della storia e della cultura
della scienza e della tecnica in Italia, va il mio più caloroso ringraziamento e
un... arrivederci a Villa Griffone!
Gabriele
Falciasecca
Presidente
Fondazione
Guglielmo Marconi
LA
RISPOSTA DEL PRESIDENTE DELL’A.R.I.
Caro
Presidente,
La
ringrazio moltissimo a nome di tutti i soci dell'A.R.I. per la Sua lettera del 4
febbraio 2008 che ci conferma il lieto fine della vicenda che ha tenuto col
fiato sospeso tutti i radioamatori italiani.
Siamo
veramente felici di questo epilogo, ed accogliamo con entusiasmo l'invito a
rivederci a Villa Grifone, nell'augurio che questa possa essere anche
l'occasione di una rinnovata collaborazione tra la Fondazione e la nostra
Associazione.
Con
le più vive cordialità.
Luigi
Belvederi
L’INTERVISTA
Salvata
da un emendamento dei senatori Ds, Walter Vitali e Federico Enriques, che le
hanno scrollato di dosso il marchio infame di "ente inutile". La fondazione
Guglielmo Marconi non è più nella "lista nera" della Finanziaria 2008 - il
temibile allegato A - dove restano appena 16 delle oltre 100 istituzioni messe
alla gogna nelle prime stesure della manovra. Villa Griffone ne esce di diritto
in quanto ente scientifico tutt'altro che inutile. E il suo presidente,
l'ingegner Gabriele Falciasecca, tira un sospiro di
sollievo.
Soddisfatto?
«È
un'ottima notizia. Intanto, perché conferma che non siamo affatto un ente
inutile, come credo la pensi anche la maggior parte dei bolognesi che ci
conosce. E, poi, perché ci consente di tornare a parlare dei progetti che stiamo
curando, come le celebrazioni per il centenario del Nobel a Marconi previste nel
dicembre del 2009».
Cosa c'è
in cantiere? «Si va dalle iniziative di stampo celebrativo, come convegni e
mostre, fino ai progetti per contrastare il digitai divide (la carenza di
tecnologie informatiche nei paesi poveri, ndr) e per la ricostruzione in formato
elettronico degli archivi marconiani».
Ma la
ragione per cui la Fondazione era finita tra gli enti inutili l'avete
capita?
«Francamente no. Siamo
stati inseriti in un capitolo della Finanziaria che riguarda la riduzione dei
costi della politica. E io davvero non riesco a capire cosa c'entriamo noi. Da
moltissimo tempo la Fondazione Marconi non riceve più né una lira né un euro
dallo Stato per il solo fatto di esistere. Riceviamo giusto qualche contributo
da alcuni ministeri».
Contributi di che
tipo?
«Ad
esempio, partecipiamo ai bandi per le iniziative museali e i progetti di ricerca
del ministero dei Beni culturali e di quello dell'Università. Ma alla fine di
ogni anno i contributi che arrivano dal pubblico una parte esigua del bilancio
della fondazione: meno del 10% su un totale annuo di circa 100.000
euro».
Per il
resto come vi finanziate?
«Una
parte del nostro budget viene dalle convenzioni che abbiamo stipulato con
l'Università di Bologna e la fondazione Bordoni. Abbiamo affittato loro alcuni
locali di villa Griffone, di nostra proprietà. Lì ospitiamo alcuni laboratori,
che ci consentono di fare attività di ricerca
coordinata».
E il
museo?
«Ahimè,
come tutti i musei è in passivo e non c'è niente da fare. Ma essendo la nostra
villa anche un moderno centro culturale, abbiamo parecchi sponsor privati. In
pratica, l'attività museale è tenuta in piedi da
loro».
Quindi,
non costate niente neppure agli enti locali?
«Assolutamente. Dagli
enti locali non riceviamo nulla».
Avete
debiti?
«No.
Siamo regolarmente in pareggio. Del resto è giusto che sia così, visto che siano
un ente che non ha scopo di lucro».
Allora,
avete molti dipendenti?
«Sono
due. Anche se attorno alla fondazione ruotano almeno altre 5 o 6 persone con
contratti di vario tipo. Se, poi, si contano i dottorandi dell'Università e
della fondazione Bordoni si arriva ad una trentina di persone
massimo».
Insomma,
la vostra presenza nell'allegato A resta un
mistero?
«È così.
Per inciso va detto che sia il ministero dei Beni culturali, che vigila sulla
fondazione e nomina periodicamen-te il cda e il suo presidente, sia l'altro
ministero con cui ci rapportiamo, quello delle Comunicazioni, non ne sapevano
niente. E quando è venuta fuori questa cosa, entrambi si sono dati da fare per
cercare di porvi rimedio».
Se la
fondazione fosse rimasta nella lista cosa sarebbe
successo?
«Sarebbe
stato un incubo. La lista è collegata all'articolo 82 della Finanziaria. Quella
norma prevede che gli enti statali considerati inutili debbano essere accorpati,
privatizzati, riordinati o altrimenti soppressi. In altre parole, o riuscivamo
ad eseguire una di queste operazioni o ci avrebbero chiusi. E quel che è peggio
è che avremmo dovuto riuscirci in 180 giorni, rapportandoci con tre diversi
dicasteri: Tesoro, Attuazione del programma e Funzione pubblica. Se l'immagina
lei cosa saremmo riusciti a combinare in 6 mesi, avendo a che fare con tutti
questi ministeri?».
Addio
alla fondazione... «Sarebbe andato perso un laboratorio che in questi ultimi 30
anni ha dato prova di funzionare bene. Tanto per fare un esempio, il sistema di
telefonia mobile più diffuso al mondo, la rete Gsm, ha avuto come riferimento in
Italia, fin dagli anni '80, la nostra villa. Ma ci siamo occupati anche di
televisione digitale, wireless e digitai divide. Sarebbe scomparsa così una
risorsa concreta per il nostro territorio, un ente di ricerca noto a livello
internazionale».
Oltre
Vitali ed Enriques, chi si è battuto per la vostra
sopravvivenza?
«So che
in Regione erano con le armi puntate, in attesa di capire se l'azione di Vitali
fosse stata sufficiente o meno. E si è interessato di noi anche l'assessore
provinciale alle comunicazioni, Stefano Alvergna».
I
senatori diessini che fecero l'impresa si chiamano Walter Vitali e Federico
Enriques. Sono loro che hanno presentato l'emendamento - approvato ieri dalla
commissione Affari costituzionali di palazzo Madama - che cancella la fondazione
Guglielmo Marconi dall'allegato A della Finanziaria 2008. «La fondazione -
spiega il senatore Vitali - era finita del tutto impropriamente in questo
elenco. Si tratta, infatti, di un ente a carattere scientifico, che come tale
non può davvero essere definito inutile. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto
la modifica dell'allegato». E non è tutto. Perché l'ex sindaco di Bologna si
dice tranquillo anche per il futuro. Per ritrovarsi punto e accapo «dovrebbe
essere il Governo - spiega il senatore - a sollecitare una nuova modifica, ma
ovviamente non lo farà mai. Anche perché l'emendamento che abbiamo presentato è
passato grazie al sostegno del ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni.
Oramai non corriamo più alcun rischio».
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il Radiogiornale
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5.
Computer,
onde elettromagnetiche e cactus
Se i
campi elettromagnetici creati dai computers e monitors provochino qualche forma
tumorale o di cancro lo dobbiamo ancora scoprire …
preoccupati?
.
Ebbene
già dagli anni '80 i ricercatori dell'Istituto di Geobiologia di Chardonne in
Svizzera avevano pubblicato una ricerca molto interessante. Avevano testato che
numerosi impiegati che soffrivano di stanchezza ed emicrania stavano meglio dopo
aver lavorato per due anni con affianco al loro computer e monitor un cactus.
L'ipotesi è molto suggestiva perché descrive il fatto che i cactus assorbono le
radiazioni elettromagnetiche circostanti.
..
La
scienza ormai dimostra il fatto. Perchè dobbiamo rischiarare e non giocare
sicuro? Ed inoltre mettendo affianco ai nostri moderni strumenti tecnologici un
piccolo cactus, si può godere di un pò più di verde mentre
lavoriamo!
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6.
MOSTRE
& FIERE
Periodo
01/03/2008
› 02/03/2008
Luogo
Faenza
- FAENZA FIERE - via Risorgimento 1
Provincia
RA
Orari
9/18
Enti
Promotori
Blu
Nautilus
Attrazioni
mercatino
delle radiocomunicazioni (solo sabato)
Settori
Comm.li
Elettronica,
computer, radiantismo, telefonia, radio d'epoca
Tot.
Espositori
180
Ingresso
€
8,00 - rid. € 7,00
16/02/2008
› 17/02/2008
Luogo
Marina
di Carrara - CARRARA FIERE -Via Galilei, 133
Provincia
MS
Orari
9/18
Elettronica,
computer, radiantismo, telefonia, radio d'epoca
Tot.
Espositori
100
Ingresso
intero
€ 6,00 ridotto € 5,00
File
per Espositori
EXPO
ELETTRONICA Rimini febbraio
Periodo [02 › 03] Febbraio
Luogo Rimini - PALACONGRESSI Riviera di Rimini - Via della Fiera,
Provincia RN
Orari 9/18
Enti Promotori Blu Nautilus
Rimini Lug
Sponsor Banca Popolare dell'Emilia Romagna
Ingresso € 7,00 - ridotti € 6,00
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7.
Duplicati
i nominativi più “anziani” a 5 caratteri
Finiti
i nominativi radioamatoriali
nelle
regioni a statuto speciale e nelle isole
Con il
grande aumento di richieste di cambiare il nominativo speciale IW con quello
ordinario sono finiti i nominativi assegnabili nelle regioni a statuto speciale
e nelle isole, che erano limitati in origine e a questo punto le alternative
sarebbero state due: o non si sarebbero più accettati nuovi Radioamatori, o
cambi di nominativo, oppure il Ministero delle Comunicazioni avrebbe dovuto
trovare una soluzione, cosa che ha fatto mettendoci però la cosiddetta “pezza”,
duplicando per la prima volta nella storia i nominativi a 5 caratteri, come ad
esempio I0PMW.
Come si
sa per i nominativi siamo vincolati a disposizioni internazionali circa i
prefissi e il numero dei caratteri. In base a tali accordi i nominativi possono
essere formati al massimo da 6 caratteri, quindi la possibilità di aumentare il
numero dei nominativi stessi utilizzando 7 caratteri non è possibile.
Infatti nelle situazioni di cui stiamo parlando, regioni aq statuto speciale e
isole, non esistono gli IK e gli IZ, altrimenti col prefisso locale i caratteri
diventerebbero 7. Ma poi con 7 caratteri la cosa avrebbe ripercussioni negative
anche nei contest per fare lo spelling.
Poiché i
nominativi non sono duplicati mai nelle varie zone (da
Ma vi
sono altri problemi, ad esempio l’anomalia che si potrebbe verificare
allorquando un nominativo a 5 caratteri della zona 0 venisse duplicato in
Sardegna, per cui avremo, ad esempio, un I0PMW e un IS0PMW. Ma non finisce qui i
Radioamatori con nominativo “anziano” a 5 caratteri non potranno chiedere il
trasferimento nelle regioni a statuto speciale, o nelle isole, perché si
potrebbero verificare nominativi doppi. Insomma tutti i Radioamatori con
nominativo a 5 caratteri saranno i penalizzati da questa decisione del Ministero
delle Comunicazioni.
Il
problema che ha dato luogo a questa “rivoluzione” si è evidenziato dato il
sistema di nominativi in uso in Italia, diverso ad esempio da quello degli Usa,
in quanto noi scontiamo un vizio di origine perché abbiamo prefissi ricavati
dalle zone postali e non dagli stati come
l’America.
Cambiare
sistema radicalmente, previo accordo sul piano internazionale, passando dagli
attuali prefissi a nominativi regionali, considerando le regioni come fossero
Stati, (cosa che per molti versi è vera), comporterebbe una rivoluzione nei
nominativi stessi non facilmente accettabile e gestibile dal Ministero, che ha
pensato bene di duplicare i nominativi, sia pure nelle regioni a statuto
speciale e nelle isole
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8.
Un’indagine
condotta dall’università di Uppsala e dalla Wayne University del
Michigan
“Chi
parla al telefonino prima di andare al
letto
fatica
ad addormentarsi e si sveglia prima”
”Usarli
di sera disturba il sonno”
Una lunga
chiacchierata al telefonino prima di andare a dormire e il rischio è quello di
non riuscire a prendere sonno. E’ quel che sostiene una ricerca compiuta in
parallelo in Svezia e negli Stati Uniti, secondo la quale le radiazioni dei
cellulari disturbano in modo significativo il sonno. Non solo: chi cerca di
addormentarsi dopo aver parlato per parecchio tempo al telefonino, oltre a far
fatica, si sveglia anche prima.
I
risultati dello studio, compiuto dai ricercatori svedesi dell’università di
Uppsala e dell’istituto Karolinskaia, e da quelli americani della Wayne
University del Michigan, sono stati pubblicati dal domenicale britannico
Independent on Sunday, secondo il quale la scoperta sarebbe allarmante in
particolare per i teeangers: sono loro, infatti, che tendono a usare in modo
massiccio il telefonino la sera tardi, ma che, allo stesso tempo, hanno bisogno
di un maggior numero di ore di sonno. A lungo andare – questo è il rischio –
potrebbero soffrire di depressione, mancanza di concentrazione e subire
cambiamenti di personalità.
La
ricerca, finanziata dalle stesse compagnie della telefonia mobile, è stata
svolta su un campione di 35 uomini e 36 donne e ha, in apparenza, accertato che
le radiazioni del cellulare hanno un impatto negativo soprattutto sulle fasi del
sonno profondo, e impediscono al corpo un pieno recupero dalla stanchezza
quotidiana. Tengono insomma sveglio l’organismo, impedendo una riduzione dei
livelli di stress.
Secondo
quel che si legge sull’Independent on Sunday, le compagnie di telefonia mobile
hanno reagito “con imbarazzo” alle conclusioni della ricerca, sostenendo che per
il momento “lo studio non è conclusivo”, e che i ricercatori “non hanno
dimostrato che, di fatto, l’esposizione alle radiazioni del cellulare provochino
disturbi del sonno”. Ma il professor Beng Arnetz, a capo della ricerca, si dice
convinto che le radiazioni attivano una sorta di stress cerebrale “rendendo le
persone più concentrate e sveglie, e diminuendo la loro capacità di rilassarsi e
addormentarsi”.
I
telefonini mettono in pericolo gli aerei
Ma anche
un atterraggio di emergenza a Londra Heathrow è stato causato da un cellulare
acceso che ha causato interferenze
con i
sistemi informatici dell’aereo
I
telefoni cellulari in questi giorni sono nel mirino sulle piste degli aerei.
Dopo la denuncia ai tre asseggeri che non li avevano spenti e hanno costretto il
pilota ad interrompere il decollo sulla pista di Linate, arriva da Londra
l’inquietante sospetto che potrebbe essere stata l’interferenza della telefonata
da un cellulare con i sistemi informatici dell’aereo a causare l’incidente
avvenuto giovedì scorso a Heathrow, dove un Boeing 777 della British Airways ha
compiuto un atterraggio di emergenza dopo che i suoi motori sono improvvisamente
andati in tilt.
LE
INDAGINI – Stando a quanto spiega il quotidiano britannico “The Sun” gli
investigatori privilegeranno la pista dell’errore di comunicazione e in questa
direzione l’ipotesi di un cellulare è quella più accredidata. L’inchiesta tiene
anche conto di un singolare episodio avvenuto a novembre, e denunciato dalla
signora Susan Archibald.
IL
PRECEDENTE – La donna aveva composto il numero della British che fornisce
informazioni sui bagagli smarriti: dopo aver atteso 20 minuti, si è sentita
mettere in comunicazione con la cabina di pilotaggio di un 777 fermo sulla
stessa pista del recente incidente, pronto al decollo, come ha potuto
rapidamente intuire: «Ho sentito un uomo dire: «passeggeri ed equipaggio pronti
al decollo per questo volo Londra-Los Angeles». Poi la telefonata si è
interrotta. «Deve esserci stata confusione con un telefonino nella giacca di un
pilota», avrebbe spiegato la British Airways dopo che la donna ha riferito
quanto accaduto, spiega The Sun.
Leggete
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9.
Scrambler
telefonici
per
evitare intercettazioni
Quando
utilizziamo il telefono, o la radio, per comunicazioni riservate, in effetti non
abbiamo nessun tipo di protezione. Anche se nei moderni sistemi di comunicazione
cellulare si utilizzano tecniche crittografiche per la protezione dei dati, esse
risultano poco efficaci e ormai superate. Come garantire una privacy efficace
utilizzando sistemi alla portata di tutti? Una prima risposta la si può trovare
nell’utilizzo dei cosiddetti scrambler telefonici. Si tratta di dispositivi in
grado di alterare un segnale elettrico, per mascherarlo e quindi proteggerlo
durante un percorso di comunicazione. Una volta “alterato” un segnale, si dovrà
utilizzare un altro dispositivo scrambler per poterlo ricostruire e di
conseguenza decifrarlo all’atto della ricezione del segnale. Ovviamente i
dispositivi scrambler utilizzati nella fase di cifratura e decifrazione devono
operare allo stesso modo e quindi dovranno condividere una stessa “password”,
per lavorare in maniera sicura. A livello teorico questi sistemi utilizzano un
tipo di crittografia simmetrica, poiché usano una sola chiave per la cifratura e
la decifratura delle telefonate. I primi modelli di scrambler telefonici
impiegavano sistemi molto semplici per l’alterazione del segnale. Si trattava di
piccoli “trucchi” elettronici legati alla sovrapposizione di forme d’onda
particolari, a tagli di frequenza eccetera, che potevano essere ricostruiti
“artigianalmente” tramite l’utilizzo di oscilloscopi e generatori di forme
d’onda. Le password erano costituite dai valori numerici relativi alle frequenze
di taglio, al tipo di forma d’onda alterante e così via, e quindi l’insieme
delle possibili chiavi risultava abbastanza limitato (di solito non si
superavano le 5000 possibilità). Con il passare del tempo questi dispositivi
sono stati rimpiazzati da scrambler più efficaci dal punto di vista tecnico e
soprattutto crittografico. Un esempio moderno è l’AT&T Security Telephone
Device 3600, uno scrambler che utilizza un sistema di negoziazione delle chiavi
e un algoritmo proprietario della ditta americana AT&T per la fase di
cifratura. Questo dispositivo, dal costo di 1000 dollari circa, garantisce la
privacy durante la comunicazione attraverso l’utilizzo di un algoritmo
crittografico basato sulla conoscenza di una chiave di sessione generata al
momento dell’attivazione del dispositivo (e quindi personalizzata solo per
quella particolare telefonata) e comunicata all’altro scrambler del
destinatario. Esistono anche scrambler telefonici per le comunicazioni via fax:
un esempio, sempre della stessa compagnia americana AT&T, è il modello
3700/3710 che consente di comunicare in maniera sicura attraverso un algoritmo
proprietario e una gestione avanzata delle chiavi, tramite la generazione di
numeri casuali. Il costo di questi scrambler per fax è decisamente più elevato,
si superano abbondantemente i 2000 dollari. Esistono anche scrambler più
economici di quelli appena presentati, che a livello crittografico utilizzano
sistemi meno sofisticati. Uno di essi è l’Enigma 100 basato sull’utilizzo
digitale di un DSP (Digital Signal Processing) per la protezione e
l’elaborazione dei segnali elettrici. Esistono anche scrambler per i cellulari;
in questo caso le tecniche utilizzate per la protezione del segnale sono molto
più sofisticate, dovendo lavorare con dati digitalizzati e quindi con numeri
facilmente “mascherabili” grazie alle tecniche matematiche della crittografia.
Anche se consentono di ottenere buoni risultati dal punto di vista della
sicurezza, i sistemi descritti non sono proprio alla portata di tutti, visti i
costi e le esigenze pratiche legate a un utilizzo hardware di due dispositivi
posizionati ai capi di una comunicazione telefonica. Esistono però tecniche
altrettanto sofisticate, se non di più, e molto più pratiche e soprattutto
economiche: gli scrambler telefonici software. Dal momento che ormai la maggior
parte dei computer è dotata di una scheda audio e di un modem, perché non
combinare le due cose per alterare le telefonate con questi dispositivi? Vediamo
come. Per mascherare una telefonata tramite l’utilizzo di un normale personal
computer, è necessario in qualche modo digitalizzare la voce, modificarla con un
algoritmo crittografico e inviarla tramite modem nella linea telefonica. La
digitalizzazione e la modifica del segnale che rappresenta la voce vengono
effettuate da un software particolare; ne esistono diversi in circolazione
(alcuni anche disponibili gratuitamente) che, tramite una scheda audio e un
microfono, riescono a convertire la forma d’onda sonora in una lunga catena di
numeri facilmente manipolabili da un algoritmo crittografico. Con questo
software, ad esempio, è possibile comunicare con un amico in maniera sicura ed
economica, dal momento che la “telefonata” avviene utilizzando la rete e quindi
i costi, in teoria, sono nulli (in realtà i costi reali sono identificati dal
costo della telefonata, di solito urbana, effettuata per il collegamento al
provider fornitore dell’accesso a Internet). Esistono molti altri programmi che
consentono di proteggere le conversazioni telefoniche attraverso l’utilizzo di
Internet. Ma i ritardi di trasmissione e la scarsa qualità del segnale non
consentono comunicazioni full duplex per la maggior parte degli utenti Internet:
bisogna sapersi accontentare.
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10.
In
Italia persi 200 mila alveari nel 2007, ma anche in Europa e Usa la situazione è
grave
Colpa
del clima, malattie e inquinamento. A rischio anche diverse varietà di frutta e
carne
Allarme
api, in un anno dimezzate
"Danni
per 250 milioni di euro"
all’agricoltura
per la mancata impollinazione delle piante
Mutamenti
climatici, malattie ed inquinamento sono le cause principali della grave moria
delle api in Italia: in un anno il numero degli insetti si è dimezzato. Una
cifra enorme con rischi gravi per i delicati equilibri dell'ecosistema e per il
ciclo naturale, con danni economici stimati in 250 milioni di euro.
Il
disastro interessa tutta l'Europa, con una perdita tra il 30% e il 50% del
patrimonio di api; ed è ancora più grave negli Stati Uniti, con punte anche del
60-70% in alcune aree per il fenomeno da spopolamento definito Ccd (Colony
collapse disorder). L'allarme è emerso oggi nel corso del workshop organizzato
dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente e i servizi tecnici (Apat).
Se è
scontato pensare immediatamente al miele, primo alimento pregiato ora a rischio,
l'insufficiente impollinazione delle piante ha conseguenze più ampie, portando
ad una drastica riduzione del raccolto. E le cifre parlano chiaro: in Italia
l'apporto economico dell'attività delle api al comparto agricolo è di circa
1.600 milioni di euro l'anno (pari a 1.240 euro per alveare). Considerando la
scomparsa di circa 200mila alveari nel 2007, la perdita economica per mancata
impollinazione delle piante è stata quantificata in circa 250 milioni di euro.
Geograficamente la
crisi più grave è al nord, dove si sono persi fino alla metà degli alveari.
Pesanti danni sono stati registrati anche al centro, mentre le cose sembrano
andare meglio nel Mezzogiorno. Tra le ragioni dell'alto tasso di mortalità fra
le api ci sono sicuramente le condizioni igienico-sanitarie degli alveari, i
cambiamenti climatici e di conseguenza la disponibilità e qualità del pascolo e
dell'acqua, l'insalubrità del territorio. Non si può quindi dare la colpa a
un'unica causa scatenante, anche se gli esperti sono concordi nell'attribuire
forti responsabilità all'inquinamento da fitofarmaci, a quello elettromagnetico
e a una recrudescenza delle infezioni da virus e della varroa, malattia causata
da un acaro che attacca sia la covata che l'ape adulta.
Ma il
clima non è da sottovalutare: un suo andamento irregolare può interrompere il
flusso normale di nutrienti che sono necessari alle api per la loro crescita e
sviluppo, indebolendo le difese dell'alveare; occorre quindi essere pronti a
intervenire con idonee integrazioni alimentari che sostituiscano il nettare e il
polline raccolti dalle api.
A rischio
sono diverse varietà di frutta e verdura, persino la carne: "Prodotti come mele,
pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine,
meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e colza - avverte
Coldiretti - dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei
frutti. Ma le api sono utili anche per la produzione di carne con l'azione
impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggere da seme, come
l'erba medica e il trifoglio, fondamentali per i prati destinati agli animali da
allevamento".
L'allarme
interessa quindi l'intero ecosistema, ricorda Ermete Realacci, presidente della
commissione ambiente della Camera: "Sarebbe un errore pensare alla moria come un
problema che riguarda solo gli apicoltori. Questi insetti sono, infatti, un
indicatore molto sensibile dell'equilibrio ambientale".
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11.
Studio
internazionale coordinato dall'Inaf italiano conferma
l'esistenza
della
forza misteriosa che guida la rapida espasione
dell'universo
L'energia
oscura
motore
dell'espansione del cosmo
Il
mistero dell'energia oscura, ritenuta alla base dell'accelerazione
nell'espansione dell'universo, è uno dei più affascinanti della cosmologia
moderna. Ora uno studio internazionale pubblicato su Nature e coordinato
dall'osservatorio di Brera dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) segna
un importante passo avanti e conferma, con dati precisi, l'esistenza di questa
forza inafferrabile che occupa il 75 per cento dell'universo. Attraverso la
misurazione della posizione e della velocità di galassie distanti gli scienziati
hanno indicato una nuova via per sciogliere l'enigma, confermando anche la
validità della teoria della relatività di Einstein.
Una
decina d'anni fa è stato scoperto che l'universo si sta espandendo ad una
velocità molto superiore rispetto a quella del passato. "Questo può significare
solo due cose", spiega Enzo Branchini, dell'Università di Roma III, che ha
partecipato allo studio. "O l'universo è pieno di una misteriosa energia oscura,
che produce una forza repulsiva che contrasta quella gravitazionale della
materia, oppure la teoria gravitazionale attuale non è valida e va modificata,
aggiungendo ad esempio dimensioni ulteriori allo spazio".
Determinare la natura
di questa energia oscura, motore invisibile che sta dietro all'espansione
dell'universo, è molto difficile; per riuscirci, il team di 51 scienziati
appartenenti a 24 diverse università e centri di ricerca, coordinati da Luigi
Guzzo dell'Inaf, si è rivolto al passato, analizzando la radiazione di migliaia
di galassie molto distanti da noi, la cui luce è stata emessa circa 7 miliardi
di anni fa. Gli scienziati hanno potuto così sbirciare in un un'epoca
precedente, che si colloca a circa la metà dell'età attuale dell'universo.
Il
movimento delle galassie distanti deriva da due diversi fattori: l'espansione
dell'universo, che spinge le galassie lontane le une dalle altre, e l'attrazione
gravitazionale che le fa avvicinare, creando i cosiddetti ammassi e super
ammassi. Analizzando la velocità con cui la materia delle galassie si è
aggregata nel corso del tempo, i ricercatori hanno dedotto che a governare
l'intero processo sia stata l'energia oscura: questa misteriosa energia ha
contribuito ad influenzare, cioè, la velocità con cui l'attrazione
gravitazionale ha fatto aggregare la materia delle galassie.
Ora,
spiega ancora Branchini, saranno necessari altri studi ed altri test osservativi
diversi, indipendenti per dare ulteriori conferme alle conclusioni degli
scienziati.
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12
OLTRE
70 MILIONI DI PC SONO GIA' STATI COLPITI E SONO STATI RUBATI DECINE DI MILIONI
DI EURO
«Exploit»,l’
Arsenio Lupin dei virus!
Visitando
dei siti infetti si rischia di scaricare un componente che s'impossesserà dei
nostri dati personali
Perché da
un po' di tempo non assistiamo ad un attacco di un virus informatico su vasta
scala? La risposta è semplice. L'attacco è già in corso anche se noi non ce ne
rendiamo conto. La minaccia si chiama «exploit» dove con questo nome si intende
una specifica azione (un link per un browser o un client di posta, ad esempio)
in grado di provocare vulnerabilità a un sito o a un pc da cui trarre vantaggio.
Il fenomeno «exploit» ha già infettato oltre 70 milioni di pc nel mondo,
centinaia di migliaia solo in Italia, ma fino ad ora l'allarme si è diffuso solo
su siti e rivisti specializzate.
NUOVA
GENERAZIONE - Come mai? Perchè l'«exploit» appartiene ad una nuova generazione
di attacchi informatici che non opera secondo le modalità "terroristiche" dei
virus attivi fino a 4-5 anni fa, che distruggevano il contenuto degli hard disk
o della posta elettronica o che bloccavano o cancellavano le pagine web di siti
celebri. Ma agisce piuttosto come una sorta di Arsenio Lupin informatico,
aspettando silente per mesi, e venendo il più delle volte riconosciuto quando
ormai è troppo tardi.
«La
minaccia di tipo "exploit", che in Italia ha già mietuto centinaia di migliaia
di vittime - spiega Larry Bridwell, guru della sicurezza informatica e Global
security strategist di Grisoft, produttore di AVG, uno dei più noti antivirus
del mondo arrivato alla "beta" della versione 8 - è molto pericolosa perchè a
seguito della semplice visita ad un sito infetto installa sul nostro Pc un
componente (mascherato per esempio da programma di riproduzione di file video)
in grado di mettere ko il computer o peggio di tracciare il nostro numero di
carta di credito piuttosto che i codici d'accesso della propria banca online, ma
anche i contatti della propria rubrica e i propri file».
CAMBIAMENTO - Il fenomeno
«exploit» è frutto di un cambiamento nel settore degli hacker che ormai non
puntano più alla notorietà o al beau geste, ma semplicemente al fare soldi.
Tanto che 4 hacker russi nei giorni scorsi si sono impossessati di 4 milioni di
dollari presi dai conti di ignari navigatori in soli 42 giorni di attività. Il
funzionamento di un virus di tipo exploit è del resto difficile da percepire per
il normale navigatore. Il più delle volte infatti , se all'interno della
memeoria del Pc non c'è alcun dato utile a ricavare un guadagno, riesce
corrompere le tradizionali ricerche effettuate sui più noti motori di ricerca,
per portare il navigatore in siti già infettati o in siti copia di siti
esistenti, dove l'utente ignaro consegna i dati della propria carta di credito
convinto magari di fare acquisti in un sito affidabile. Proprio per questo la
nuova frontiera degli antivirus tende a mettere in evidenza quali sono i siti
sicuri e con le funzioni «safe search» e «safe surf » avvisa per tempo se le
nostre ricerche sono state corrotte.
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13.
Alla
Normale l'IBM Faculty Award, riconoscimento per i
progetti
d'avanguardia.
Coordinerà una struttura di ricerca europea
unica
A
Pisa il primo centro di quantistica
che
studierà i computer del futuro
Palazzo
della Carovana, sede della Normale di Pisa
Un premio
che guarda al futuro e un progetto unico nel suo genere in Italia, che punta a
creare un centro di ricerca europeo per studiare le potenzialità e l'impatto dei
computer quantistici sullo sviluppo dei software e hardware di domani. Nascerà a
Pisa, coordinato dalla Scuola Normale, che ha vinto l'IBM faculty award per il
progetto Quantum Information Competence Center, che consiste nella creazione di
una collaborazione di lungo periodo su tematiche relative all'informatica
quantistica.
Il
premio, annunciato oggi, viene assegnato a livello mondiale agli atenei che
sviluppano progetti di ricerca d'avanguardia per l'informatica, ed è andato alla
Normale insieme al Politecnico di Milano, uniche università italiane a ricevere
il riconoscimento, su 246 progetti presentati in tutto il mondo.
Il centro
che nascerà sarà coordinato dalla Normale, ma coinvolgerà aziende, centri di
ricerca ed istituti universitari. Lo scopo è studiare lo sviluppo di software e
hardware associati ai calcolatori quantistici, in pratica i computer del futuro,
che saranno protagonisti della prossima rivoluzione informatica.
"Ci
occupiamo da una decina d'anni di queste ricerche", racconta il professor
Rosario Fazio, che coordinerà il progetto per la parte italiana insieme al
laboratorio sviluppo software IBM di Roma. E il campo è in pieno sviluppo:
"Rendendo sempre più piccoli i componenti dei computer, si applicano logiche
completamente nuove ed è qui che entra in ballo la meccanica quantistica",
spiega il professore.
Tra
qualche anno i componenti dei computer avranno dimensioni piccolissime,
paragonabili a quelle atomiche. Funzioneranno allo stesso modo di quelli
"classici"? La scienza sta affrontando la questione. "In questo campo, ci sono
nuove regole di computazione che sfruttano la meccanica quantistica, e sono
quelle di cui ci occupiamo qui a Pisa".
Il
progetto si inserisce in una collaborazione già esistente fra IBM e l'Insitut de
Ciences Fotoniques (IFCO) in Spagna. Nel nuovo centro la ricerca andrà di pari
passo con nuove opportunità di lavoro che, spiega ancora Fazio, "speriamo
nasceranno ugualmente".
In Italia
sono diversi i gruppi di ricerca impegnati sull'informazione quantistica, ma
quello che manca è un punto di riferimento comune, di coordinazione: quello che
nei prossimi mesi dovrebbe vedere la luce proprio sotto la Torre.
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14.
WiMax,
banda larga per tutti
Mercoledì
30 gennaio si sono aperte le buste delle offerte per la gara WiMax. Il Ministero
delle Comunicazioni farà sapere, cioè, chi dei 29 operatori che ne hanno fatto
domanda si aggiudicherà le frequenze dei sistemi Broadband Wirless Access, cioè
quelle frequenze radio che promettono di rendere universale l'accesso alla Rete.
In lizza i maggiori operatori attivi in Italia. Telecom Italia, Wind e Fastweb,
mentre hanno preferito rimanere fuori dalla competizione Vodafone, H3G, BT
Italia, Alcatel-Lucent e Eutelia. A parte i tre colossi della banda larga, a
tentare di aggiudicarsi le frequenze della tecnologia più democratica mai
arrivata in Italia si sono presentati anche ben 26 operatori alternativi. In
Italia al momento WiMax è una tecnologia ancora in fase di sperimentazione e
solo sulla frequenza di 3,5 Ghz. Dei 200 MHz previsti saranno concessi mercoledì
soltanto 35+35 MHz attraverso aste su base regionale. Le licenze da indirizzare
sono in tutto 35, 14 delle quali verranno assegnate mercoledì divise per 7
macroaree geografiche e altre 21 da destinare su base regionale.
«WhyMax?»
Cos'è,
perché e come WiMax? A 24 ore dall'assegnazione delle frequenze, Nokia Siemens
Networks ha organizzato un convegno ("WhyMax?") per dare risposte alle domande
più ricorrenti. Insomma, come tutte le novità tecnologiche da cui ci si aspetta
molto in quanto a risoluzione del divario digitale che incombe in Italia, sulla
linea dello start si prova a capire come partire e dove ci si aspetta di
arrivare. Iniziamo dal principio.
In
principio era la banda larga, quella tecnologia velocissima che - secondo
Between, Osservatorio Banda Larga, è riuscita a portare in 5 anni al 93 per
cento della popolazione italiana l'accesso veloce alla Rete. Ma se si può
parlare di un aumento delle percentuali di accessi, e i dei comuni
digitalizzati, il gap digitale in Italia resta comunque alto rispetto alla media
europea. Ossia l'Italia è coperta dalla rete solo a macchia di leopardo, cioè la
copertura del territorio con accesso ad internet registra un grado di
penetrazione pari al 15 per cento contro il 18 della media europea. Questo è il
divario digitale (digital divide). La ragione di questa differenziazione
digitale è facile da spiegare. Niente infrastrutture, niente internet. Città e
paesi di montagna, territori fuori dalle aree metropolitane vedono ancora
internet veloce come una chimera. Ora c'è il WiMax. Internet senza fili,
tecnologia d'accesso a reti di comunicazione a banda larga attraverso onde
radio, cioè Bwa, Broadband Wireless Access. Così a chi sperava di ottenere
almeno un filo di rame - tecnologia finora predominante- a cui collegarsi, WiMax
promette una piccola stazione radio base in grado di coprire un raggio di
Il WiMax
per tutti
Ma la
promessa del WiMax sta nella sua capacità di arrivare ovunque, anche grazie a
apparati di piccole dimensioni che si possono installare in posti sperduti. Lo
ha dimostrato durante il convegno romano la Nokia Siemens Network presentando
Flexi WiMax, una stazione radio piccola ed ecologica al punto che si
autoalimenta con l'energia solare. «WiMax è verde - spiega Roberto Loiola, capo
della regione Sud Est Europa della Nokia Siemens - verde perché di impatto
ambientale inferiore alle altre reti mobili e verde perché permette l'accesso
all'Adsl anche a quella parte di popolazione per cui l'accesso all'energia
elettrica è ancora difficile se non impossibile. In più, continua Loiola, questa
di WiMax è considerata una tecnologia complementare e non sostitutiva perché
permette l'accesso ad internet a chi non potrebbe, ma è anche in grado di
comunicare con le altre tecnologie già esistenti, sia fisse che
mobili».
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15.
Dai
cavi ottici che passano per le fogne di alcune città
britanniche
alle
sperimentazioni senza fili e nello spazio. Nel segno della
velocità
Fibra,
elettricità, wi-fi e satellite
tutte
le strade della banda larga
LA BANDA
larga cerca di sperimentare nuove vie per raggiungere l'utente e diffondersi. A
volte persino con idee originali, come quella avuta da un operatore britannico
che ha annunciato di voler cablare la fibra ottica attraverso le fognature in
alcune città.
Perché si
arriva a tali acrobazie di fantasia, per la fame di fibra? Il punto è che la
fibra resta ancora il modo migliore per trasportare tanta banda larga. Ma è
anche un modo molto costoso, perché per mettere nuova fibra bisogna scavare.
Usare le fogne può essere un'alternativa agli scavi, ma è tutta da verificare:
la manodopera nelle fogne è costosa e non è che i cavi possano essere posati a
terra con incuranza; devono essere fissati solidamente.
Eppure
l'amore per la fibra sembra non conoscere ostacoli e anzi si diffonde in nuove
direzioni. Finora è stata usata perlopiù nel cuore del network banda larga,
nella dorsale, anche se poi l'utente accedeva alla rete, nel cosiddetto ultimo
miglio, attraverso altre tecnologie: come l'Adsl sul doppino di rame. Adesso si
vuole fare percorrere alla fibra qualche tratto in più, fino all'utente o almeno
fino al marciapiede vicino al palazzo. La fibra che arriva fino in casa è già
realtà diffusa in Estremo Oriente, mentre in Europa siamo alle sperimentazioni;
Telecom Italia ha rimandato il lancio del servizio al 2008 (prima l'aveva
annunciato per fine 2007), a partire da Milano.
Solo la
fibra nelle case (e negli uffici) può ad oggi dare una banda larga di 100 Mbps
(almeno una decina di volte più veloce di un'Adsl comune); è noto inoltre che le
Adsl si stanno avvicinando al punto di saturazione (oltre un certo numero di
connessioni attive in zona, il doppino di rame non riesce più a offrire buone
prestazioni banda larga). Per questi motivi l'estensione della fibra viene vista
come il futuro inevitabile. Ma, anche tra qualche anno, questo sarà un progresso
disponibile solo in una minoranza di edifici, ecco perché l'industria continua a
puntare anche su tecnologie alternative per portare la banda larga all'utente.
Uno dei
sogni storici, che si trascina ormai da anni, è la banda larga su rete
elettrica: i cosiddetti servizi powerline. Il cavo elettrico è simile al doppino
di rame, quindi riesce a trasportare dati e connettere a internet. All'atto
pratico, è però cosa complessa, richiede di modificare le cabine elettriche e di
fare i conti con possibili interferenze, tra l'altro. Per questo motivo le
powerline sono ancora poco diffuse: in Europa lo sono soprattutto in Germania;
nel 2007 hanno fatto progressi negli Usa. In Italia Enel ha sperimentato la
tecnologia per anni, ma ad averla lanciata al pubblico finora è stata solo la
municipalizzata Asm di Brescia. Ha due offerte che portano la banda larga nelle
case in alcuni quartieri, alla stregua dell'Adsl. Conta di ultimare la copertura
della città nel 2009.
Un'alternativa più
pratica, al classico doppino di rame, è data dalle reti wireless: ad oggi
WiFi/Hiperlan di provider e Umts/Hsdpa di operatori mobili; dalla metà del 2008,
si aggiungerà in Italia anche il WiMax. Il 30 gennaio, infatti, saranno aperte
le buste delle offerte per l'asta WiMax.
Hiperlan
e WiMax hanno usi molto flessibili: sono utilizzabili non solo per l'ultimo
miglio ma anche a monte del network: per creare ponti radio laddove manca la
fibra. Ad oggi le reti Hiperlan più importanti, alternative all'Adsl e alla
fibra, sono nella Provincia di Cremona e di Brescia, per un totale di circa 200
comuni coperti.
Un'altra
possibilità classica, per portare la banda larga in case e aziende, è il
satellite. Ma più che una vera alternativa finora è stato un surrogato: i
servizi satellitari molto più costosi e/o più lenti dell'Adsl. In futuro le cose
potranno andare meglio, visto il progetto appena annunciato dall'europea
Eutelsat e l'americana Viasat: dal 2010 offriranno servizi satellitari evoluti,
tali forse da rivaleggiare con l'Adsl. Merito sarà di due nuovi satelliti che
saranno lanciati nello spazio, studiati ad hoc per le connessioni a Internet e
con capacità di 70 e di 100 Gbps.
Si
prevede insomma un nuovo decennio in cui a forza di reti wireless, fibra ottica
estesa, satelliti più prestanti, le connessioni veloci saranno molto più diffuse
e capaci.
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16.
Non
decollano le vendite del nuovo sistema operativo: gli utenti continuano a
preferire Xp
Il
rilascio delle Service Pack, previsto per il 2008, potrebbe trasformarsi in un
boomerang
Windows
Vista ancora nei guai
e
gli aggiornamenti non lo salvano
Negli
Usa gli utenti infuriati minacciano una class action
miliardaria
Non
bastavano l'accoglienza tiepida dei clienti e l'ostruzionismo dei produttori di
computer, che si ostinano a installare vecchi sistemi operativi sui nuovi pc.
Ora la stessa Microsoft sembra mettere i bastoni tra le ruote di Vista, la nuova
edizione di Windows lanciata in pompa magna un anno fa.
I
laboratori di Redmond stanno sviluppando la prima Service Pack di Vista, un
robusto aggiornamento pensato per rimediare a uno dei principali difetti del
sistema operativo: la velocità. Ma i primi test sul prodotto, condotti da
riviste specializzate e collaudatori indipendenti, mostrano modesti
miglioramenti nelle prestazioni, nell'ordine del 2 per cento. Ma non è tutto:
ben altri risultati si ottengono su un aggiornamento simile studiato, piuttosto
in sordina, per Windows XP, il vecchio sistema operativo destinato a sparire in
favore di Vista e che invece non ne vuole sapere di andare in pensione. Insomma,
una volta installati gli aggiornamenti (che dovrebbero essere rilasciati nel
corso del 2008), il vecchio XP rischia di diventare un sistema operativo, non
solo più affidabile, ma anche più veloce del nuovo e scintillante Vista.
I dati
sono abbastanza impietosi: un'azienda americana, la Devil Mountain Software, ha
somministrato a Windows Vista SP1 e a Windows XP SP3 lo stesso benchmarck, un
pacchetto di test studiati per verificare le prestazioni di un computer. E' il
caso di sottolineare che le prove sono state condotte su un portatile di ultima
generazione con architettura dual core, teoricamente l'ambiente ideale per
Vista. Ebbene, il sistema operativo più recente ha completato la prova in 80
secondi, contro i 35 del suo predecessore.
Da
Microsoft si affrettano a precisare che quelle sottoposte a test sono versioni
"beta" delle Service Pack, ovvero prodotti ancora in fase di sviluppo le cui
caratteristiche non necessariamente corrisponderanno a quelle della versione
definitiva. "Quando i laboratori danno evidenza al mercato di test effettuati su
software
che non sono ancora stati completati, offrono un disservizio ai nostri clienti,
non fornendo loro una visione chiara e completa di quella che sarà l'esperienza
di utilizzo con il prodotto finale", afferma Fabrizio Albergati, Direttore
Divisione Windows Client Microsoft Italia. Nondimeno, a Redmond devono
cominciare a fare seriamente i conti con il fatto che l'entusiasmo nei confronti
di Vista non è stato quello atteso. Secondo una recente ricerca, soltanto il 13
per cento delle imprese è passato al nuovo sistema operativo a un anno dal suo
lancio: "Evidentemente, il mondo non era ancora pronto", ha dovuto ammettere in
una recente conferenza Mike Sievert, vicepresidente di Microsoft.
E proprio
da questa considerazione potrebbe giungere un'ultima pesante tegola per Bill
Gates e soci: ad alcuni mesi dal lancio, Microsoft iniziò a far applicare su
alcuni nuovi modelli di computer l'etichetta "Vista capable", per indicare che
il pc in questione aveva le carte in regola per usare il nuovo sistema
operativo. Alcuni clienti che, in forza di quell'indicazione, passarono da XP a
Vista, si lamentano di aver scoperto solo a cose fatte che il loro computer
supportava solo la versione base di Vista, quella priva delle caratteristiche
più interessanti. Gli avvocati degli utenti infuriati ora chiedono che la causa
conquisti lo status di class action. Se questa richiesta venisse accettata,
incorporando in un unico procedimento tutte le eventuali richieste di
risarcimento provenienti da cittadini americani, per Microsoft potrebbe aprirsi
un nuovo incubo giudiziario dopo quello appena concluso con la Commissione
europea.
Windows
Vista risulta lento?
Qui
sotto una piccola serie di “trucchi” per mandarlo
in
esecuzione più velocemente rispetto agli
standard
1. Disattiva
l’indice di ricerca di Windows
L’indice di ricerca di Windows Vista
esamina costantemente i files sul tuo sistema al fine di rendere i contenuti
disponibili per una ricerca veloce. Ciò è pratico, ma può incidere negativamente
sull’esecuzione del sistema..
Per disabilitare l’indicizzazione
costante:
* Clicca su Start e poi Computer
* click destro su C:
* Sulla scheda Generale, disabilita
Indicizza questo disco per una ricerca più veloce
* Sulla successiva finestra di
dialogo, seleziona Includi sottocartelle e files
2. Disattiva
Remote Differential Compression
Remote Differential Compression
misura i cambiamenti nei file in un network per trasferirli con una larghezza di
banda minimale piuttosto che trasferire un intero file che è stato
precedentemente spostato. Controllando costantemente i cambiamenti del file,
questo servizio può ostacolare l’esecuzione del
sistema.
Per disattivare questo
servizio:
* Apri il pannello di controllo
* Passa a Vista Classica
* Seleziona Caratteristiche di
programma
* Scegli Disattiva/attiva le
funzionalità di Windows
* Scorri e deseleziona Remote
Differential Compression
3. Disattiva
Automatic Windows Defender Operation
Windows Defender, una protezione in
tempo reale contro i malware, continua ad elaborare nonostante l’operazione
automatica sia disattivata.
Per disattivare questa
funzione:
* Apri il pannello di controllo
* Seleziona Windows Defender
* Scegli Strumenti dal menu
principale
* Seleziona Opzioni
* Deseleziona Auto Start in fondo
alla finestra
4. Disattiva
Automatic Disk Defragmentation
La continua funzione di
deframmentazzazione di Windows Vista non è veramente necessaria e può causare un
rallentamento del sistema. Ricorda soltanto di eseguire una deframmentazzazione
manualmente ogni settimana o giù di lì.
Per
disattivarla:
* Clicca su Start e poi Computer
* Click destro su C
* Seleziona la scheda Strumenti
* Deseleziona Programma l’esecuzione
5. Aggiungi un
2GB o un disco USB Flash più grande per trarre vantaggi da Windows Ready
Boost
Ready Boost è la definizione
Microsoft per l’utilizzo di una chiavetta USB flash drive atto a fornire una
memoria dal’accesso veloce che il sistema operative può utilizzare come una RAM
extra. Il sistema Ready Boost può migliorare notevolmente la performance del
sistema.
Per
configurarlo:
* Inserisci una chiavetta USB Flash
Drive
* Clicca su Start e poi Computer
* Click destro su USB Drive in My
Computer
* Seleziona la scheda Ready Boost
* Scegli Utilizza questa
applicazione
* Seleziona tanto spazio quanto ne
puoi liberare per l’utilizzo della RAM vs. Archivio
6. Disattiva
Windows Hibernation
I servizi supplementary di
ibernazione di Windows possono utilizzare una grande quantità di risorse del
sistema. Se non usi la funzione di ibernizzazione con regolarità puoi
disattivarlo per potenziare la performance di
Vista.
Per disattivare
l’ibernazione:
* Seleziona il pannello di controllo
e poi Opzioni risparmio energia
* Clicca su Cambia le impostazioni
di programma
* Clicca su Cambia le impostazioni
avanzate di risparmio energia
* Espandi la Selezione di
Ibernazione the Sleep selection
* Espandi la Selezione Iberna dopo:
* Abbassa il selettore a zero
* Clicca Applica
7. Disattiva
System Restore
Il punto di creazione di analisi e
ripristino di Windows Vista possono sprecare una grande quantità dei risorse del
sistema. Disabilitare questo servizio significa ovviamente che l’opzione di
ripristino del sistema in Vista non sarà disponibile nell’eventualità di un
crash di sistema. Disabilita questa opzione a tuo
rischio.
Per disattivare questo
servizio:
* Pannello di controllo > System
* Clicca System Protection sul
pannello sinistro
* Deseleziona il disco del sistema
principale
* Approva la conferma
8. Disattiva User
Access Control (UAC)
Questa nuova caratteristica di
Vista, molto odiata, mira a proteggere il tuo sistema da infezioni malfare
facendoti confermare manualmente un intero mucchio di operazioni quotidiane.
Mentre questo non interferisce con la performance del sistema, può essere
fastidioso e può risultare più una seccatura che un
bene.
Per disattivare User Access
Control:
* Clicca su Start poi Pannello di
Controllo
* Seleziona Accounts Utenti
* Seleziona Attiva o disattiva User
Account Control
* Deseleziona la casella User
Account Control
* Riavvia come indicato
9. Disattiva I
servizi eccessivi di Windows che si avviano automaticamente
all’avvio.
Proprio come Windows XP, Vista avvia
tutti i tipi di servizi attivati che si lanciano all’avvio e possono non essere
mai usati dalla maggior parte degli utenti.
Per vedere cosa viene lanciato
all’avvio e disattivare quelli di cui probabilmente non avrete bisogno (potranno
sempre essere avviati successivamente manualmente):
* Clicca su Start poi Pannello di
Controllo
* Seleziona Strumenti di
Amministrazione
* Scegli Configurazione di sistema
* Clicca sulla Scheda Servizi
* Puoi deselezionare in modo sicuro:
o Offline Files (a meno che non stai
usando Offline File Sync)
o Tablet PC Input Service (a meno
che tu non abbia un tablet PC)
o Terminal Services
o Windows Search (se hai già
disattivato l’indicizzazione)
o Fax (a meno che non stai usando un
modem fax)
10. >Disattiva
Excess Windows Features
Windows avvia altre funzioni che nel
sistema operativo di Vista sono elencate separatamente dai servizi di
avvio.
Puoi visualizzare e disattivare
queste funzioni così:
* Cliccando su Start e poi Pannello
di Controllo
* Seleziona Opzioni di Programma
* Sul pannello di sinistra,
seleziona Attiva o disattiva Windows Features
* Puoi deselezionare con sicurezza:
o Servizio di indicizzazioneRemote
Differential Compression
o Componenti opzionali di Tablet PC
o Windows DFS Replication Service
o Windows Fax & Scan (a meno che
non usiate un modem per faxare)
o Windows Meeting Space (a meno che
non usiate Live Meeting Service)
Da Mostlysavingmoney.com tradotto da
Strega_adsagheith
leggete
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17.
L’antenna
che tutti vorremmo avere
L'antenna di
SV9CVY Isola di Creta,collegato il 2 Febbraio in RTTY durante il
contest.
I3MKH Sezione Ari
Chioggia/Sottomarina
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18.
Giappone,
nuovo satellite per Internet ultraveloce
Il
satellite Kizuna, che verrà lanciato il prossimo 15 febbraio, non solo coprirà
tutte le isole dell' arcipelago Giapponese ma anche la zona Asiatica-Pacifica
del Pianeta
Il
Giappone non vuole che nel suo territorio rimangano delle zone che non siano
servite da servizi internet ad alta velocita' e per eliminare completamente le
zone d'ombra ha deciso di lanciare un satellite sperimentale che fornira' la
copertura necessaria.
A
differenza dei servizi Europei questo satellite permettera' la navigazione in
internet a velocità non disponibili ancora in moltissime parti d' Europa con le
tradizionali ADSL o fibra ottica.
Teoricamente un
cittadino Giapponese installando un antenna dal diametro di
Per
permettere questi servizi il satellite utilizzera' la banda di frequenze KA.
Questa banda viene facilmente perturbata dai fenomeni atmosferici piu' violenti
ma il satellite testera' anche degli speciali rimedi per questa
eventualita'.
Leggete
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19.
Nuove frontiere si
aprono ogni giorno sulla conoscenza dei meccanismi
del nostro cervello, che
ancora ci sono in grandissima parte ignoti.
IL
MISTERO DELLE ONDE CEREBRALI
Un
settore in continua fase di studio è quello che riguarda le onde cerebrali,
cioè quei tracciati grafici che evidenziano l'attività elettrica del
cervello ottenute tramite la registrazione poligrafica di un qualunque
elettroencefalogramma. Il nostro cervello trasmette onde in continuazione di cui
sappiamo veramente poco.
Infatti
su cosa siano esattamente queste Onde, poco sappiamo, ma studiando la variazione
delle loro frequenze stiamo cominciando a capire qualcosa di come funzionano le
diverse attività cerebrali, e la correlazione con le zone del
cervello.
In
particolare si stanno seguendo le Onde Alfa: quelle caratterizzate da una
frequenza che va dagli 8 ai 12 Hertz, sono tipiche della veglia ad occhi chiusi
e degli istanti precedenti l'addormentamento e di quello che noi chiamiamo
'stato di concentrazione'.
Una delle
caratteristiche delle onde alfa è la loro configurazione regolare e
sincronizzata.
Ora un
nuovo studio ha applicato l'esame sulle emissioni delle onde cerebrali del
cervello all'esecuzione di uno sport molto particolare, il golf, e i risultati
sono molto interessanti:
Altro che
respirazione, equilibrio, posizione delle mani, la precisione nel golf
deriverebbe tutta dal cervello. Lo hanno dimostrato i ricercatori
dell'istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni: misurando l'attivita'
cerebrale di golfisti nel momento di tirare un 'putt', il colpo con cui di
solito si manda la palla in buca, hanno visto che e' possibile prevederne
l'esito soltanto dalla forma delle onde.
Durante
lo studio, che e' stato pubblicato dal Journal of Physiology, i
ricercatori hanno chiesto a golfisti di elite di eseguire colpi di precisione su
un simulatore del prato, mentre l'equilibrio degli atleti veniva valutato con
una pedana stabilometrica e l'attivita' cerebrale determinata mediante
elettroencefalografia. Il risultato e' stato che mentre non c'era alcuna
correlazione tra equilibrio e esito del colpo, la pallina andava in buca sempre
in presenza di precisi valori delle onde cerebrali alfa subito prima del
tiro.
"L'importanza delle
onde alfa e' stata spesso oggetto di studio, ma mai con una strumentazione
precisa come la nostra - spiega Claudio Babiloni, uno degli autori - le
conclusioni a cui siamo arrivati per il golf probabilmente possono essere estese
a tutti gli altri sport di precisione, e con questo metodo si potrebbe
verificare".
Questa
scoperta potrebbe, secondo il ricercatore, aprire la strada a nuove forme di
allenamento, perche' e' possibile tramite tecniche di visualizzazione
'esercitare' le onde alfa:"Immaginiamo di sederci in poltrona e tramite
dispositivi di realta' virtuale giocare a golf - spiega ancora il ricercatore -
questo dovrebbe aumentare proprio il tipo di onde che poi serve nei colpi veri.
Il nostro prossimo passo sara' proprio di verificare se questo si traduce in
colpi piu' precisi nella realta"'. (fonte Ansa).
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20.
Da
IK8JZK Ruggero Billeri Napoli
ATTANZA
(Relazione attanziale)
LINGUISTICA. La
nozione di relazione attanziale (o relazione di attanza) fa riferimento, in
senso terminologico, secondo Lucien Ternie're, alla connessione tra il predicato
verbale e ciascuno dei suoi
<<attanti>>.
Ciascun
attante nella predicazione assume un ruolo determinato. Nella letteratura
anglo-americana i ruoli attanziali hanno come equivalenti (impropri) i casi
semantici (semantic cases) o ruoli tematici (thematic relations). Fatta
eccezione per l'uso particolare della nozione di attante nella semiotica
di Algirdas-Julien Greimas (Semiotica) , la teoria di Tesnie're (Elements de
syntaxe strutturale), della quale indicheremo le ipotesi principali, ha aperto
diversi orientamenti di ricerca linguistica e in scienze cognitive. La teoria
della dipendenza sintattica di Tesnie're si fonda su un principio generale di
strutturazione sintattica
(Sintassi) applicabile
ai sintagmi la cui testa appartiene a una delle quattro parti del
discorso
(Discorso): verbo,
sostantivo, aggettivo e avverbio. La testa del sintagma e ' il sintagma o
proposizione componente, alla quale e' collegata una o piu' subordinate,
direttamente o per mezzo di una traslazione (cambiamento di categoria)
(categorizzazione) La connessione tra la principale e la subordinata e' insieme
strutturale e semantica (Semantica): secondo Tesnie're, la strutturale esprime
la semantica e l'incidenza si esercita in senso inverso rispetto alla
connessione strutturale. Cosi' una principale
nominale
puo'
avere per subordinate delle determinanti di sintagmi aggettivali, ma anche dei
sintagmi proposizionali derivati per traslazione da sintagmi normali o dalle
proposizioni relative o completive, o ancora dai sintagmi all'infinito o al
participio derivati per traslazione da un sintagma verbale. Le subordinate del
sintagma verbale si suddividono in attanti (che includono il soggetto
grammaticale) e in circostanti. Gli attanti sono collegati al verbo per mezzo di
una delle seguenti relazioni: soggetto (primo attante), oggetto diretto (secondo
attante) oppure oggetto indiretto (terzo attante), ovvero nelle lingue a
marcatura casuale, per mezzo di un caso a funzione attanziale (Funzione). Il
numero massimo degli attanti del verbo costituisce la sua valenza, che non puo'
essere saturata. Tuttavia l'ipotesi di concordanza tra la connessione
strutturale e l'incidenza semantica, in piu' di un caso, mette in
difficolta'
Tesnie're. Cosi', i
tre tipi di attanti sono semanticamente assimilati dalla funzione primaria dei
casi latini nominativo, accusativo e dativo. Per via di cio', le subordinate, in
latino introdotte da un segno di genitivo o di ablativo, hanno a priori
una funzione di circostanza.
Allo
stesso modo, in francese, le subordinate da <<a>> sono dei terzi
attanti, per quanto la loro funzione semantica sia assimilabile a un dativo, e
quelle introdotte da un <<di>> non siano mai degli attanti, in
quanto sono generalmente assimilabili a un
oblativo
(ad esempio, i costituenti che seguono, rettichiaramente da un verbo, sono
considerati come dei circostanti: << Giovanni compra una macchina a
Paolo>>, << Alfredo si cambia d'abito>>. Inversamente,
alcuni circostanti possono presentarsi senza traslatore proposizionale (ad
esempio, <<Egli lavora la notte e dorme il giorno>>). In ogni caso,
la teoria delle relazioni d'attanza di
Tesnie're, integrata
da Igor Mel'chuk con il suo modello <<Senso/Testo>>, sui due livelli
della sintassi profonda e superficiale, ha inaugurato tre orientamenti
principali di ricerca. Il primo orientamento si riferisce alla distinzione tra
attanti e circostanti.
Questo
approccio e stato principalmente rappresentato in Germania: Gerhard Helbig e
Wolfgan Schenkel hanno pubblicato nel 1969
l'abbozzo
di un primo piccolo dizionario di valenza dei verbi tedeschi. Poi la teoria
della valenza e' stata insieme applicata al latino da Heinz Happ e , al
francese, da Winfried che ha pubblicato poco dopo, con Jean-Paul Dubost un
lessico delle valenze dei verbi francesi, molto completo sia in macro che in
microstruttura (Lessico). In tutti questi lavori, la distinzione tra attanti e
circostanti e' operata a partire, principalmente, da test di eliminazione e di
spostamento, ma per via della categoria intermedia di attanti facoltativi (ad
esempio, <<Io aspetto q.c./q.c./0>>)anche l'interpretazione
semantica delle relazioni deve comunque essere presa in considerazione
(Interpretazione). La divergenza essenziale rispetto alla teoria di Tesnie're e'
che tutte le subordinate locali direttive (luoghi di passaggio, di origine e di
destinazione) occupano un luogo specifico, intermedio, tra attanti e
circostanti (nel lessico di Busse, la valenza del verbo <<accedere>>
in <<il terreno accede alla spiaggia>> non e' 1 (cioe' un solo
attante soggetto) come in Tesnie're, ma 1+L:1 attante e' un locativo). La
maggior parte delle ricerche, tuttavia, si focalizza attorno alla
caratterizzazione semantica degli attanti. Possiamo distinguere un versante
propriamente linguistico e un versante computazionale. e (o)
cognitivo.
In ambito
linguistico sono sorte diverse grammatiche di casi semantici (Grammatica).
Alcuni ricercatori (Jero'me Gruber, John Anderson e Ray Jackendoff) difendono
l'ipotesi localistica secondo la quale i ruoli attanziali locali sono
concettualmente primari. Nel 1981, i ruoli tematici sono stati integrati al
modello generativo di Noam Chomsky, sotto forma di un modulo proprio
(Modularita') che
prende lo
stesso il nome <<struttura di argomenti>>(Joan Grimshav). In
tipologia delle lingue, parecchi ricercatori sono impegnati nella
classificazione dei sistemi di marcatori casuali, in funzione del ruolo degli
attanti interessati (Gilbert Lazzard, Jacques Francois e Gisa Rauh). Uno degli
esiti di questa ricerca e' la teoria della partecipazione di Hansjakob Seiler.
Questa nozione permette di confrontare le lingue con e senza marcatura casuale
integrando le proprieta' morfologiche (Morfologia), sintattiche semantiche ed
enunciative delle relazioni attanziali. Nel'intelligenza artificiale e in
scienze cognitive, le relazioni attanziali compaiono direttamente, con
l'etichettatura degli archi delle reti semantiche o concettuali (Reti
semantiche) (ad esempio: Agente, Oggetto, Destinatario Origine ecc.), oppure
indirettamente con la scomposizione semantica delle pedicazioni complesse in
primitivi (ad esempio: Cambiare, Causare, Agire), in teoria come quella della
dipendenza concettuale di Roger Schank o delle rappresentazioni
lessico-concettuali (d'ispirazione localista) di Ray Jackendoff (Concetto,
Rapppresentazione). In semantica cognitiva, il metodo di elaborazione dei testi
con analisi predicativa, proposto da Walter Kintsck e Jean Francois Le Ny
dipende dal primo tipo (Proposizionale. Formato
-,Testo.
Analisi
del-), mentre la semantica delle scene e delle scenes and frames di Charles
Fillmore, la teoria del gioco di forze antagoniste nella rappresentazione degli
eventi e delle azioni (Azione) di Leonard Talmy o il catalogo degli archetipi
cognitivi di Jean-Pierre Descle's, dipendono dal secondo tipo. Con David Dowty,
la semantica dei prototipi (Categorizzazione) si applica alle stesse relazioni
attanziali, poiche' numerose scenes and frames predicative presentano varianti
spurie delle relazioni prototipi che di Agente e di Paziente. In ultimo,
l'interdipendenza tra le propieta' di attanza e le proprieta' aspettuali delle
predicazioni (Aspetto), studiata da Simon Dick in un contesto di linguistica
funzionale, o di linguistica cognitiva da Jacques Francois e Guy Denhie're, e'
corroborata da numerosi lavori di linguistica descrittiva e generale, ad esempio
sulle lingue malesi-polinesiane (Alain Lemare'chal) o sull'Indi di (Annie
Montaut). In questo modo la nozione di relazione attanziale si rivela
altrettanto pertinente in linguistica descrittiva e in tipologia delle lingue
quanto in linguistica teorica e computazionale, in psicolinguistica applicata
all'elaborazione dei testi e nell'intelligenza artificiale. Il suo successo al
di fuori della linguistica in senso stretto, si spiega con l'utilizzo
delle nozioni logiche di funzione e di argomento (Logica). Ad esempio, il
modello olandese di grammatica funzionale di (Simon Dik attualmente presenta una
sintesi di diversi aspetti delle ricerche ispirate agli Ele'ments di Tesnie're:
in un quadro formale di logica dei predicati arricchita dall'introduzione di
operatori a diversi livelli Dik distingue la <<predicazione
nucleo>>, in cui gli argomenti intrattengono delle relazioni attanziali
con il predicato (in genere), e la <<predicazione estesa>> che
prende in considerazione dei <<satelliti>> di diversi tipi
semantici.
Jacques Francois
Ediz.
(Puf)
Presse
Universitaires de France
Traduzione dal
francese a cura di ik8jzk Ruggero Billeri
Napoli.
Cordiali
saluti ai lettori del Radiogiornale.
Da
ik8jzk Ruggero NA
leggete
e diffondete il Radiogiornale – leggete e diffondete il Radiogiornale – leggete
e diffondete il Radiogiornale
21.
Da:
IK2ane C [ik2ane@fastwebnet.it]
Nuovo
sito IK2ANE
Vi
comunico che il mio nuovo sito e' www.ik2ane.it .
Il
vecchio www.bedetti.com/ik2ane
e' stato dismesso compresi anche quelli di libero e
digilander.
Oltre
agli elenchi dei ponti, le mappe APRS dell'Italia per Ui_View ed il settore
dedicato ai radioamatori camperisti ora e' presente anche una pagina per il
mercatino radioamatoriale.
Saluti.
Walter -
IK2ANE
leggete
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e diffondete il Radiogiornale
22.
MERCATINO
RADIOAMATORIALE
Da:
grazianosalotti@libero.it
Vendo
in blocco :
- RTX (HF)
Kenwood TS440SAT (HF 0,1-30 MHz) con accordatore incorporato, completo di
imballo, istruzioni in italiano e schemi originali.
- RTX
(VHF-UHF,FM) Kenwood TM721E
(con
funzione trasponder),completo di imballo, istruzioni in italiano e schemi
originali.
- Duplexer
Revex D24 (per TM-721E)
-
Microfono kenwood da palmo MC42
-
Microfono dinamico da palmo 500 ohm
con
connettore per apparati Kenwood (nuovo in scatola)
PERFETTI
! 700 EURO ..
Preferisco
il ritiro di persona!
>>>>>>>>>>>>>>>>
Da:
Radio Active [iradiom@hotmail.com]
Per
cessata attività OM vendo tutto il
materiale rimastomi:- RTX HF Kenwood TS-530S in perfetto stato sia estetico che
elettrico, valvole finali e prefinali in perfetto stato e operative al 100%,
completo di manuale in Italiano e microfono da palmo originale, inoltre regalo 4
piedini aggiuntivi originali per alzare ulteriormente l'RTX, e prolunga cavo
microfonico, prezzo 350 Euro;- Accordatore HF Ten Tec 229B 2 KW splendido con
induttanza a roller continuo in argento;- Scaricatore coassiale;- Balun in
corrente RadioWorks mod. NEW REMOTE BALUN- Balun Autocostruito per alte potenze
1:1- RosWattmetro VHF/UHF DAIWA CN-103 MHz imballato (NUOVO)- Cuffia Yaesu YH-77
STA imballata (NUOVA)- Filtro stretto CW YK-
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Da:
Michele Boulanger
Vendo
FT101ZD con filtro stretto CW, valvole finali e pilota (nuove) di ricambio, cavo
alimentazione, manuale, microfono da palmo. Possibilità di avere anche microfono
pre amplificato da base.
Michele
Boulanger IK1AQI cell. 335 7623677
Si
autorizza al trattamento dati personali ai sensi delle vigenti
leggi.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>
VENDO
ricevitore NRD 535 D
(full optional). VENDO antenna a
telaio per ricezione onde medie. Dispongo di un telaio per realizzare un’antenna
loop per onde lunghe, medie, corte (a richiesta fornisco fotografie
dettagliate)
Antonio
Tel. 3391446560 ore 14 – 22
>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Da:
sglent@tin.it
VENDO amplificatore TV
canale 12-H2 ( 224,25 Mhz ) 600mw output con 60mW input adatto a potenziare i
TX-TV dotati di moduli ibridi Aurel, con alimentatore ed antenna trasmittente a
dipolo,ad Euro 80,00 compreso contrassegno. ( Max portata finora conseguita Km
17 ). Marco Lento Tel. 090-51281 ( ore
15 ). E-mail: sglent@tin.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Da
IK1AQI Michele Boulanger
Scambio il mio IC 7000
Poichè
vorrei riprovare l'ebbrezza a trasmettere con le vecchie apparecchiature
degli anni '70, scambierei volentieri il mio IC 7000 ( completamente
funzionante con scatola originale e manuale,) con ad esempio un FT901DM completo
di: inverter dc/ac, transverter 2mt -
IK1AQI
Boulanger Michele cell: 3357623677
si
autorizza il trattamento dei dati personali
eggete
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23.
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a tutti i radioamatori iscritti nella lista di distribuzione ed è disponibile nel sito WWW/
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censure il materiale pervenuto, anche le opposte opinioni, ma
ciascuno dovra' farsi carico di evitare inutili
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coloro che desiderassero collaborare a questa iniziativa, tramite Internet,
facendo pervenire i propri scritti agli altri
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