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Numero 204 - Anno VII – 22 ottobre 2008

Per comunicazioni: radiogiornale@fastwebnet.it

 

 

Sommario:

 

1.      Restaurazione;

2.      Norme comportamentali;

3.      Risultati Elezioni Cisar 2008;

4.      Il Sole si è “riacceso”;

5.      La “sfortunata” fine della nave di Marconi;

6.      Diploma Internazionale “Loano Elettra”;

7.      Guglielmo Marconi: duello italo-svizzero;

8.      Le conferme di I3MKH;

9.      37° Meeting Alpe Adria;

10. VI° Mostra Mercato Nazionale di Terni;

11. Caccia alle misteriose onde gravitazionali;

12. IZ2MIL Stazione ANGET  della Lombardia;

13. Corso di preparazione agli esami di patente a Roma;

14. Interferometro;

15. Forum D-Star Repubblica di San Marino;

16. E.R.A. Taranto, chiusura campagna AIB a Bari;

17. Silent Key I8EMG;

18. Mercatino radioamatoriale;

19. Informazioni.

 

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1.

Un “rinnovamento” che viene dal passato!

Restaurazione!

Chi ha vinto, chi ha perso?

Una cosa è certa ha perso l’ARI

il basso numero dei votanti

e le proteste lo confermano

 

Ai tempi della Restaurazione contro il nuovo, portato in Europa da Napoleone, (1815 – 1830),  si sviluppò l’idea dell’Assolutismo  paternalistico monarchico, una teoria politica che sosteneva che una persona (generalmente un monarca) dovesse detenere tutto il potere per una sorta di "Diritto divino dei re", che implicava che l'autorità di un governante derivi direttamente da Dio.

Per coloro che credevano che il monarca assoluto fosse stato scelto da Dio, la ribellione contro il monarca era equivalente alla ribellione nei confronti di Dio. Quindi, il governo era considerato assoluto, in quanto non poteva essere sfidato. Idee bislacche spazzate via dalla storia che purtroppo ancora qualcuno persegue!

 

Fatte le elezioni ARI, con il risultato che gli eletti, visto il basso numero dei votanti (la maggioranza dei soci ha disertato in massa le urne), rappresentano soltanto la minoranza degli iscritti e ciò a causa del malessere esistente nell’Associazione per le divisioni, le cause, le polemiche e come era facile prevedere si sta ripristinando “l’Ancien Régime” con il potere assolutista e come conseguenza è quindi scoppiato il “caso” di I2MQP - Mario Pietro Ambrosi eletto nel Consiglio Direttivo Nazionale, ma che l’art. 27 dello Statuto non permetterebbe questa ennesima elezione in quanto stabilisce che “I componenti del Consiglio Direttivo durano in carica tre anni e possono essere rieletti per non più di tre mandati consecutivi”. E I2MQP i tre mandati consecutivi li ha fatti! (Per non contare tutti i precedenti prima dell’entrata in vigore dell’articolo 27 dello Statuto che ne fanno un Consigliere a vita).

 Ma per analogia, non solo lo Statuto dell’ARI pone la limitazione dei tre mandati, ma è ormai un principio largamente diffuso anche a livello statuale: vi è ad esempio la legge 25 marzo 1993, n. 81[2], confluita nel Testo unico degli enti locali, che ha introdotto nell’ordinamento previsioni relative all’elezione diretta del sindaco e del presidente della provincia. In particolare, la legge ha stabilito che tali soggetti non siano immediatamente rieleggibili alla medesima carica dopo due mandati consecutivi. Come si vede il problema è sentito in tutto il Paese e cercare di “dribblarlo” non è certamente un modo corretto di comportarsi nei confronti dei soci e nel rispetto dello Statuto!

Dell’esistenza di tale problema interpretativo ed applicativo ha dato atto a suo tempo anche il Ministro dell’interno Amato, che in una risposta ad una interrogazione presentata alla Camera sul problema dei mandati dei sindaci, affermò quanto segue:

   “Dal punto di vista più strettamente giuridico, la disposizione in questione [art. 51 del TUEL] ha introdotto una causa non già di incandidabilità, bensì di ineleggibilità, che come tale deve essere fatta valere in sede di convalida degli eletti.

La candidatura di I2MQP fu accettata in quanto la norma sancita dall’Art. 27 dello Statuto ARI non pone vincoli all’incandidabilità, ma li pone in modo preciso sull’ineleggibilità, quindi i Sindaci non potevano COVALIDARNE l’elezione nel CDN.

Non è nemmeno applicabile poi il contorto ragionamento relativo al fatto che l’ultimo mandato ha avuto una durata inferiore, perché se si accettasse un principio del genere basterebbe che un consigliere si dimettesse un mese prima della scadenza del mandato per avere la possibilità di ricandidarsi a vita. E guarda caso I2MQP con grande lungimiranza si dimise in occasione delle note vicende che poi hanno portato alle elezioni.

Intanto, mentre con eccessiva fretta i nuovi Sindaci Baccarini, Fellico e Mallamaci, (che a quanto pare non hanno i vice sindaci previsti dallo Statuto, perché finora non sono stati ufficializzati), hanno irritualmente convocato i nuovi eletti con sole 24 ore di anticipo, con gravi limitazioni alle prerogative dei consiglieri eletti (la lettera e-mail la riportiamo sotto), si stanno sviluppando numerose iniziative tendenti a far sancire dall’ARI la ineleggibilità di I2MQP:

Eravamo comunque stati facili profeti quando scrivemmo che all’ARI, in barba allo Statuto, poteva succedere di tutto e infatti, nonostante che nella riunione di Milano del 4 ottobre, come già detto irritualmente indetta dai nuovi sindaci, e che a causa di questa anomala convocazione si era convenuto come non avvenuta e la proposta di inserimento di I2MQP era stata ritirata dai Sindaci medesimi, con un’agitata reazione dello stesso I2MQP, si è ripetuta una riunione analoga il giorno 10 ottobre dove, in assenza di I4AWX, che aveva preavvisato già nella prima riunione di avere importanti impegni per quella data chiedendone un’altra qualsiasi e guarda caso si è scelta proprio tale data per procedere invece a portare a termine la “restaurazione assolutista” già tentata il giorno 4, violentando così l’art. 27 dello Statuto, decidendo che I2MQP, contro ogni evidenza, NON AVEVA FATTO TRE MANDATI e quindi reintegrandolo nelle posizioni di potere che aveva in passato. In fondo questa e solo questa appare alla luce dei fatti la ragione della grave crisi dell’ARI.

Ma questa soluzione che si evidenzia come una sorta di imposizione e che non coinvolge tutti, ma ancora una volta solo una parte degli eletti, oltre a ignorare il malcontento diffuso, reca ovviamente in se i germi del perpetuarsi della crisi, facendoci assistere a un film già visto, a causa dei gravi contenziosi in essere. Viceversa, stante proprio la crisi esistente e la divisione ormai drammatica dell’Associazione in due gruppi, l’interesse per l’ARI avrebbe voluto una soluzione condivisa e partecipata da tutti, facendo magari tutti un passo indietro, per lavorare insieme per gli interessi dei Radioamatori e dell’Associazione. Evidentemente ci sono delle strane e mai confessate ragioni che impediscono ciò, facendo assurgere il potere personale e l’accentramento degli incarichi a livelli impensabili, determinando un progressivo scollamento tra gli iscritti stanchi di queste cose e l’Associazione!

 

Visto che non vi è stato l’acume politico di coinvolgere tutti nella gestione, (qualcuno infatti aveva scritto: “non faremo prigionieri”!!!) è evidente che si vuole che la guerra continui e non si esclude a questo punto che le molte proteste, petizioni, ecc. sul caso di I2MQP, (di cui ne riportiamo solo alcune per ragioni di spazio), finiscano in Tribunale con le conseguenze che è facile immaginare, o ancor peggio con un rinnovato esodo, (stimolando gli “oppositori” a togliersi di mezzo!), o ancora con una nuova crisi del CDN!

 

Ma la fretta, che è una cattiva consigliera, (o l’assolutismo impositivo), ha giocato un altro tiro birbone ai Sindaci: costoro hanno ufficializzato a tutti l’avvenuta composizione del nuovo CDN, inserendo arbitrariamente  in esso in qualità di Consigliere anche Luigi Belvederi I4AWX, che però, non essendo presente alla riunione non è stato nelle condizioni di accettare o meno la carica, che per questo motivo non poteva pertanto venire attribuita e convalidata! Stante l’anomala situazione, in attesa che si chiarisca la questione, il CDN allo stato risulta legalmente composto da 7 membri, in contrasto con lo Statuto che ne stabilisce 8 !!! Si tratta quindi di un CDN “monco” fin dalla sua composizione post elettorale, che non poteva pertanto deliberare, ad esempio, l’attribuzione delle cariche, che allo stato risultano deliberate, a dir poco, in modo irrituale!

 

Dati i metodi messi in atto, le conclusioni apparivano scontate in partenza e la incredibile fretta di ufficializzare le decisioni a tutti i blog, per e-mail e per lettera, quasi con ciò a realizzare una sorta di pubblico riconoscimento, appare quanto mai ingiustificata. Stando così le cose è appena il caso di riportare come sono state spartite le cariche:

 

A.R.I. – Associazione Radioamatori Italiani

organigramma triennio 2008-2011

 

Consiglio Direttivo Nazionale

 

Presidente Sanna Giancarlo, IS0ISJ

Vice Presidente Migliaccio Alfredo, I8IEM, subentrato al dimissionario Mastino Antonio IN3YGW

Vice Presidente Simoncini Elvira, IV3FSG

Segretario Generale Pregliasco Mauro, I1JQJ

Vice Segretario Generale Ambrosi Mario, I2MQP, (é inoltre Direttore RadioRivista e S.T.R).

Consigliere Belvederi Luigi, I4AWX

Consigliere Desenibus Claudio, IV3SIX

Consigliere Sanna Nicola, I0SNY

Consigliere (nominato a suo tempo dal Ministero dello Sviluppo

Economico -Comunicazioni)

Crescenzi Giorgio, IW0BXU

 

Incarichi speciali

HF Manager Coordinator Pregliasco Mauro, I1JQJ

V/U/SHF Manager Coordinator Desenibus Claudio, IV3SIX

Consulente Legale C.D.N. e C.S. Baccani Alberto, I2VBC

Direttore RadioRivista e S.T.R. Ambrosi Mario, I2MQP

 

Una chicca sulle incompatibilità: uno dei nuovi sindaci risulta ancora in causa contro l’ARI presso il Tribunale di Milano. Non ci sono parole, allo stato dei fatti, facendo ora parte del Collegio dei Sindaci dell’ARI è in causa contro se stesso! (SIC)

 

Altra chicca statutaria: il Direttore di Radiorivista è anche membro del CDN e Vice Segretario, poiché il Comitato Direttivo Nazionale dell’ARI tra i suoi compiti ha anche quello di controllare l’Ediradio e conseguentemente l’organo ufficiale RR, il Direttore della stessa controlla se stesso!

 

Ulteriore chicca curiosa: come saranno i rapporti all’interno del CDN (sotto lo stesso tetto dell’Associazione) tra la Vice Presidente Simoncini Elvira, IV3FSG e il Vice Segretario Generale Ambrosi Mario, I2MQP, Direttore di RadioRivista e S.T.R, stante la grave situazione che li vide duramente contrapposti senza esclusione di di colpi? Vi ricordate il grave episodio: Elvira Simoncini IV3FSG eletta con un gran numero di voti Consigliere Nazionale dell’A.R.I. aveva “osato” chiedere chiarimenti circa situazioni poco chiare presenti nell’Associazione relativamente alla direzione di Radiorivista e per tutta risposta, con un atto di vera e propria arroganza, avvalendosi anche di certificati “fasulli” dell’Ordine dei Giornalisti, fu sospesa dal CDN! Fu REINTEGRATA successivamente dal rinnovato CDN sotto la Presidenza di I4AWX Luigi Belvederi! Ovviamente, per il bene dell’ARI, è da sperare che venga messa una pietra sul passato, che qualcuno faccia ammenda e che magari ci siano delle pubbliche scuse nei confronti di Elvira Simoncini IV3FSG.

 

 

Ecco alcuni esempi di lettere:

 

Elezioni falsate

 

Nella mia qualità di semplice Socio, ma molto attento alle spiacevoli vicende che purtroppo hanno investito la nostra Associazione negli ultimi tempi, desidero mettere in evidenza l'incompetenza del Collegio Sindacale nell'avere accettato la candidatura di Mario Ambrosi nella lista degli eleggendi consiglieri.

Secondo le nostre norme statutarie il predetto Ambrosi ha gia espletato i tre mandati che gli sono stati conferiti dall'elettorato e pertanto la sua candidatura non doveva essere accettata, anche se uno dei mandati non è stato completato interamente.

Pertanto queste elezioni, a causa di questo madornale svarione, dovrebbero essere ANNULLATE e di nuovo ripetute in maniera regolare. La  presenza del citato candidato nella scheda elettorale, ha vietato che un' altro Socio  potesse essere votato in sua vece.

Ritengo che il Collegio Sindacale debba essere personalmente ritenuto responsabile di questo grossolano errore "ad personam" anche dal punto di vista del risarcimento dei danni da esso dovuto nei confronti dell'Associazione. Ben diversa è la posizione di Nicola Sanna che ha  avuto solo DUE MANDATI ELETTIVI ed una COOPTAZIONE che deve essere considerata  una NOMINA  ( e non un mandato) come cita chiaramente il nostro Statuto sociale.

Pertanto, pongo all'attenzione dei Comitati Regionalìi la nullità di questa tornata elettorale poiché inficiata da vizi di forma.

Cordiali 73, Piero Marino - IT9ZGY

 

Petizione

 

Spett.le Consiglio Direttivo,

presa visione dei risultati definitivi del Referendum ARI 2008 si rileva che il socio I2MQP - Mario Pietro Ambrosi risulterebbe eletto al Consiglio Direttivo Nazionale ARI. Si rappresenta che l’art. 27 dello Statuto dispone che “I componenti del Consiglio Direttivo durano in carica tre anni e possono essere rieletti per non più di tre mandati consecutivi”. Poiché la norma è intervenuta nell’anno 2001 ed era immediatamente esecutiva, come evidenziato dal parere del Ministro Gasparri agli atti del Parlamento Italiano e pubblicato su RadioRivista 2/2003, il socio I2MQP - Mario Pietro Ambrosi non può essere dichiarato eletto avendo completato 3 (tre) mandati consecutivi.Per quanto sopra esposto, e riservata la facoltà di meglio e ulteriormente dedurre anche in sede giudiziaria, in ottemperanza del citato art.27 dello Statuto ARI, si chiede al Collegio Sindacale uscente e/o neo eletto di non dichiarare eletto il socio I2MQP Mario Pietro Ambrosi per le menzionate motivazioni. F.to_____________ socio nr.________

 

via fax al n.                02-36593088         e via email all'indirizzo segreteria.ari@fastwebnet.it

 

Opposizione

 

In relazione al Vostro comunicato del 1 ottobre 2008, sono a presentare formale opposizione alla nomina del sig. Mario Ambrosi i2MQP alla carica di Consigliere Nazionale per il mandato 2008-2011 perché in evidente contrasto con quanto espresso dall'art. 27 dello  Statuto Sociale.

Come Organo uscente è superfluo ricordarVi che l'art. 29 dello Statuto Sociale vi obbliga "..al controllo generale ... sulle votazioni a referendum" e che l'art. 33 comma (a  recita "Le votazioni per la nomina degli 8 membri del Consiglio Direttivo di cui all'art.24 e per la nomina dei Sindaci di cui all'art 28 ...": ne consegue che il Vostro compito si esaurisce solo con la consegna all'Associazione tutta di un nuovo CDN e di un nuovo CSN che possano legittimamente adempiere al loro rispettivo mandato per il triennio 2008-2011 oltre, in questo caso, alla risposta sulla modifica dell'art. 4 dello Statuto Sociale.

Consegna che deve essere verbalizzata sul Libro Verbale del CSN a Vostra firma e non delegata, in maniera del tutto inusitata, ad altre persone.

Vi esorto a divulgare rapida risposta in merito alla presente opposizione.

Marcon 3 ottobre 2008

IZ3CNM

Dott. Sergio Giuffrida

Formatore I.T.C. & Office Automation

Uff. 041/7712286

Cell. 328/0468150

 

A DIR POCO!

Strana convocazione irrituale!

Nelle assemblee elettive la prima riunione dopo le elezioni viene di prassi convocata e presieduta dal consigliere anziano, si può anche accettare la convocazione fatta dal Presidente uscente, o dai Sindaci uscenti. La prima assemblea convalida l’ elezione sia dei nuovi consiglieri, che dei sindaci. Invece, come si vede qui sotto, i nuovi sindaci dell’ARI, pur non avendo ancora il potere, perché la loro elezione non era ancora stata convalidata, con una procedura, a dir poco irrituale, non solo hanno convocato i nuovi componenti del CDN, ma ad aggravare la cosa hanno dato un preavviso di sole 12 ore, cosa che nel mondo si fa solo per ragioni gravissime e incombenti. Tutto questo, quando la situazione esistente in ARI dopo le elezioni, che è in pratica di stallo, anche per la ineleggibilità di I2MQP, avrebbe consigliato meno fretta e una “istruttoria” necessaria a trovare una soluzione partecipata.

Tra l’altro vi è stato un altro grave errore nella convocazione che riportiamo qui sotto: essa, come si vede è stata firmata da Baccarini, Fellico e Mallamaci, a parte il fatto che l’elezione dei Sindaci, al momento dell’invio della lettera, non era stata ancora convalidata e quindi i tre non potevano firmare come Sindaci, ma vi compare come Sindaco IK0ESW Teodoro Fellico che risulta essere il primo dei non eletti. Evidentemente “l’infortunio” è stato determinato dalla convinzione che I2MQP si sarebbe dimesso, dimenticando però ulteriormente che anche queste dimissioni, come il subentro del primo dei non eletti (Fellico) avrebbero dovuto essere convalidate dalla prima riunione “legale” del CDN.

Insomma per non smentirsi è stato fatto un gran pastrocchio, la riunione è stata annullata e rinviata, con le spese di viaggio dei partecipanti che non si sa chi rimborserà, il tutto per la gioia dei vari blog. Ovviamente nella seconda riunione si è cercato di correre ai ripari utilizzando il Consigliere anziano. E poi ci si domanda il perché alle elezioni ARI abbia partecipato la stragrande MINORANZA degli iscritti!

 

 

 

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2.

Norme comportamentali

Una presa di posizione del 2003, ma sempre valida, di Pietro Marino IT9ZGY

 

Norme Comportamentali

Collegio Sindacale

 

Nella nostra Associazione è stata instaurata ab origine la prassi di consentire ai Sindaci a presenziare ad libitum nelle riunioni del Consiglio Direttivo e di intervenire nella discussione dei vari punti all’ O.d.G.

Desidero ricordare a tutti Voi, che gli estensori del nostro Statuto non hanno contemplato la presenza dei Sindaci durante le riunioni del Consiglio Direttivo.

Di conseguenza le nostre riunioni hanno validità  assoluta, a prescindere dalla loro presenza. L’art. 26 dello Statuto è chiarissimo e testualmente recita:

 

“Per la validità delle adunanze del Consiglio Direttivo è richiesta la presenza di almeno cinque membri; nessuna adunanza sarà validamente costituita se non sarà presieduta dal Presidente (o, in sua assenza, da un Vice Presidente) con l’assistenza del Segretario Generale (o, in sua assenza, del Vice Segretario Generale).

Le delibere, eccettuate quelle di cui al comma successivo, saranno valide se prese a maggioranza di voti; in caso di parità prevarrà il voto del Presidente o del Vice Presidente che lo sostituisce. In nessun caso possono essere adottate deliberazioni che non abbiano riportato almeno quattro voti favorevoli.

Le delibere di esclusione di Soci per gravi motivi di cui all’art. 12, lettera b), per essere valide dovranno sempre essere approvate con almeno sette voti favorevoli.

Di tutte le riunioni del Consiglio Direttivo sarà redatto sommario verbale e le deliberazioni prese saranno pubblicate nell’Organo Ufficiale.

Ciascun Consigliere intervenuto ha diritto di far inserire a verbale le proprie dichiarazioni.

 

Dall’articolo testé citato, si deduce che non esiste alcun obbligo di convocare altresì il Collegio Sindacale alle riunioni del nostro Consiglio Direttivo come del resto sarebbe anacronistica la presenza dei componenti il Consiglio Direttivo nelle riunioni del Collegio Sindacale.

Ricordiamoci che il Consiglio Direttivo e il Collegio Sindacale sono due Organi diversi e autonomi, come recita l’art. 17 comma b) e comma c), che hanno mansioni e compiti ben precisi e devono essere liberi di decidere senza interferenza alcuna.

Anche se statutariamente le raccomandazioni e i suggerimenti da parte dei Sindaci devono essere necessariamente espressi in maniera collegiale, si è talvolta permesso ad essi, nel passato, di esprimere il loro pensiero personale durante le riunioni consiliari. Desidero mettere in evidenza che, a memoria d’uomo, non vi è stata mai alcuna contrapposizione tra il Consiglio Direttivo ed il Collegio Sindacale, anzi, i rapporti tra i due Organi dell’ARI sono stati sempre improntati da reciproca correttezza e da spirito di collaborazione per la realizzazione degli scopi associativi.

In particolare, sono stati sempre graditi gli interventi del Sindaco Faraone, radioamatore da oltre quarant’anni, che ha altresì alle sue spalle un bagaglio di esperienza in seno al Collegio Sindacale dell’ARI  maturato nell’arco di oltre 25 anni. In diverse occasioni ci siamo avvalsi dei suoi consigli, manifestati con grande competenza,  che  sono stati di grande ausilio nell'espletamento dei nostri compiti sociali.

Ciò premesso, non vi nascondo che sono rimasto sconcertato dal comportamento del neo Sindaco Villoresi, subentrato ad un Sindaco dimissionario, poiché la sua ingerenza durante i nostri lavori consiliari ha dimostrato che egli non è sufficientemente preparato ad assolvere statutariamente il suo compito.

Forse l’euforia della recente nomina  non gli ha permesso di studiare a fondo lo Statuto ed imparare bene le competenze che sono state assegnate ai Sindaci. La cosa grave è che i suoi opinabili interventi, sul punto 11 all’O.d.G.,  avrebbero potuto indurre qualche Consigliere titubante a cambiare parere falsando quindi l’esito della votazione. In particolare, ha contestato la delibera del Consiglio Direttivo, che doveva essere posta in votazione, asserendo erroneamente che, in caso di approvazione, le successive decisioni  potevano essere considerate nulle.

 

 

Incresciosi, inoltre, sono stati i battibecchi che si sono venuti a creare tra Villoresi ed alcuni Consiglieri che certamente hanno alimentato ancora di più la tensione che si era venuta a creare sul punto 11  all’O.d.G. citato

La colpa di questo spiacevole incidente non è da addebitare soltanto  al neo Sindaco ma a tutti noi ed in particolare al Presidente Ortona che gli ha concesso benevolmente  il permesso di parlare a ruota libera.

Onde evitare che queste situazioni  si possano ripetere nel futuro, desidero  ricordare i diritti e i doveri del Collegio Sindacale dell’ARI.

 

I Sindaci sono eletti per Referendum in numero di tre effettivi e due supplenti fra i Soci aventi i requisiti richiesti per i Consiglieri, come recita l’art. 28 dello Statuto.

Il primo importante compito del Collegio Sindacale  è quello di Convocare l’Assemblea Generale Straordinaria tutte le volte che lo ritiene opportuno (art. 20) e il secondo è quello di presentare la loro relazione all’Assemblea Generale Ordinaria (art. 23 comma c)  e poi  “ gli altri argomenti eventualmente proposti …. Omissis… dal Collegio dei Sindaci “ (art. 23 comma e).

Ai Sindaci spetta il controllo generale sull'amministrazione dell'Ente e sulle votazioni a referendum; in particolare, essi controllano l'organizzazione dei referendum e lo scrutinio dei voti. I Sindaci non possono ricoprire alcuna carica nell'organizzazione periferica dell'Associazione (art. 29).

I Sindaci durano in carica tre anni e possono essere rieletti. In caso di vacanza di un Sindaco, i due rimasti in carica provvedono a sostituirlo con uno dei Sindaci supplenti, il quale durerà in  carica sino allo scadere del triennio in corso (art. 30).

L’art. 31 stabilisce che le cariche sociali sono gratuite … omissis … e comunque, sentito il Collegio Sindacale, il Consiglio Direttivo può deliberare una remunerazione per quei Consiglieri investiti di incarichi speciali.

L’art. 34  dispone che le votazioni per referendum devono essere indette dal Consiglio Direttivo che trasmette a tutti i Soci, aventi il godimento dei diritti sociali, apposita scheda sotto il controllo del Collegio dei Sindaci e l’art. 36 precisa che, entro il termine fissato, i Soci dovranno fare pervenire  alla Segreteria Generale od ai recapiti stabiliti dal Collegio dei Sindaci, la scheda con il loro voto.

 Infine, l’art. 37  statuisce che a maggior garanzia della votazione per referendum, i Sindaci hanno la più ampia facoltà nello stabilire le modalità di compilazione della scheda, del relativo invio ai Soci e dello scrutinio dei voti. I Sindaci, in queste operazioni di sorveglianza e di scrutinio, possono farsi assistere da uno o più Soci; in ogni caso deve essere consentito a qualsiasi Socio, che si presenti spontaneamente, di presenziare alle operazioni di scrutinio.

 

Lo Statuto non prevede altri compiti affidati ai Sindaci e per quanto non previsto si  potrebbe fare riferimento, per analogia, al Codice Civile sulla parte riguardante le Società anche se dubito che queste norme possano essere applicate a tutte le Associazioni  riconosciute  ed in particolare alla nostra.

 

Diamo ora uno sguardo al Regolamento di attuazione:

art. 24.1  - Gli argomenti di vitale importanza da sottoporre a Referendum (ai sensi dell'art. 33 dello Statuto) sono dichiarati tali da decisione del Collegio Sindacale.

...OMISSIS…

art. 26.6 - Entro dieci giorni dall'approvazione, tutta la documentazione relativa ai bilanci e le relative relazioni da sottoporre all'Assemblea Generale è inviata ai Sindaci ed ai singoli Consiglieri.

art. 26.7 - La Segreteria Generale predisporrà tutta la documentazione contabile per la verifica da parte del Collegio Sindacale che, entro il sedicesimo giorno dalla data fissata per la prima convocazione dell'Assemblea Generale, depositerà in Segreteria la propria relazione.

 

art. 26.8 - La documentazione contabile di cui al precedente comma rimarrà a disposizione di tutti i Soci per i quindici giorni che precedono l'Assemblea Generale. Trascorso tale periodo, non è più consentito ad alcuno accedere a tale documentazione se non su esplicita autorizzazione scritta del Collegio Sindacale e previo avviso alla Segreteria Generale.

 

I diritti e i doveri del Collegio Sindacale sono ben specificati nelle norme statutarie e nel regolamento di attuazione sopra citati e non danno luogo ad equivoci di sorta.

Nulla osta  che il  Presidente Ortona possa invitare ECCEZIONALMENTE il Collegio Sindacale, ma solo nei casi in cui egli valuti assolutamente necessario l’intervento  dei Sindaci per la loro competenza specifica e non per le loro personali convinzioni.

In effetti, il Sindaco Faraone, persona preparata ed esperta , ha partecipato a qualche nostra riunione SOLO su esplicita richiesta del Presidente Ortona.

La presenza di un Sindaco o dell’intero Collegio Sindacale deve essere in ogni caso  limitata soltanto  agli argomenti per cui sono stati invitati e non per l’intera seduta consiliare.

I Sindaci, inoltre, non possono pretendere che le loro eventuali dichiarazioni possano essere riportate nel verbale poiché tale diritto è consentito solo ai Consiglieri che ne facciano esplicita richiesta (art. 26 ultimo comma).

Detto ciò, chiedo formalmente al Presidente Ortona che siano applicate le norme statutarie da me espresse e di non più convocare il Collegio Sindacale alle nostre riunioni la cui presenza potrebbe rallentare ed ostacolare il buon andamento dei nostri lavori consiliari. Se quanto da me chiesto non dovesse essere accolto, sarei mio malgrado costretto a disertare le riunioni del Consiglio Direttivo con le conseguenze che ne potrebbero scaturire.

 

 

      25 11 2003                                                                               

                                                                                                                      Il Vicepresidente

                                                                                                                   Pietro Marino IT9ZGY

 

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3.

Da: Giuseppe Misuri IW5CGM

 

RISULTATI  ELEZIONI  C.I.S.A.R. 2008

TRIENNIO 2009- 2011

 

            

VOTAZIONI PER IL CONSIGLIO DIRETTIVO NAZIONALE

 Art .13 dello statuto risultati in percentuali,  

 

CANDIDATO                                                                    % voti  

  

 GIUSEPPE MISURI   IW5CGM                                         19,80 %

 GIORGIO  PAGAN    IW3IBG                                           18,05 %

 MAURO OLIVIERI     IW3ROW                                         12,70 %                                                  ELETTI CONSIGLIERI

 FRANCO MORATO   IW3IBS                                            12,08 %

 ANGELO BRUNERO IK1QLD                                            10,47 %

 

 

 GRAZIANO SALVADORI  IZ3CTU                                   07,63 %

 LEONARDO BAROZZI KI4VTO                                       05,40 %

 GIACOMO DE ANGELIS IW7DZR                                   05,31 %

 CLAUDIO SASSOLI IW5ADO                                         03,46 %

ALBERTO PISTONE  IW1PRT                                         02,84 %

CESARE PALAZZO IK5OZN                                            02,27 %

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VOTAZIONI PER LA CARICA DI SINDACO  

 

 EMANUELE LIVI  IW5ELC                                                45,33 %                                             ELETTO SINDACO

 ANTONIO RINALDI  IZ3HHI                                                28,27 %

 LUCA MASCOLO  IZ3LCT                                                 26,40 %

 

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VOTAZIONI PER IL COLLEGIO DEI PROBIVIRI

 

 DARIO GUIDETTI     IW4ELL                                               34,91 %

 FABRIZIO MENIN    IW3INL                                                 32,59 %                                         ELETTI PROBIVIRI

 ROBERTO CRIVELLARO IW3FVI                                        32,50 %

 

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4.

 

 

SEMBRAVA L’ANNO «PIÙ TRANQUILLO»

Il Sole si é «riacceso»

Tre macchie in tre settimane, riprende il ciclo verso la massima attività e quindi anche la propagazione.

 

Conosciamo tutti l’importanza delle macchie solari per la propagazione e finalmente l’inquietudine è finita, pare che il famigerato MINIMO DI MAUNDER non si ripeterà , almeno per ora. Questo Minimo di Maunder (l’astronomo che per primo studiò il fenomeno) é il nome dato al periodo che va circa dal 1645 al 1715 in cui le macchie solari presenti sulla superficie solare furono estremamente rare. Durante questo periodo se ne contarono solamente 50 rispetto alle normali 40.000-50.000 macchie. Il minimo di Maunder coincise con la parte centrale e più fredda della cosiddetta piccola era glaciale, durante la quale l'Europa e il Nord America, e forse anche il resto del mondo (per il quale non ci sono dati certi) subirono inverni estremamente freddi. Invece a quanto pare il Sole si è «riacceso» secondo le regole e tutto è rientrato nella normalità di un nuovo ciclo che sta per iniziare. Il Sole torna quindi a dare spettacolo, come in passato hanno documentato gli obiettivi del satelliti Trace americano, Hinode giapponese e Soho dell’Esa europea. Sabato scorso una macchia (la numero 1005) ha segnato la sua superficie ed era la terza in tre settimane; indicazione inequivocabile di una ripresa dell’attività. Le macchie solari osservate per la prima volta da Galileo Galilei nel 1611 sono aree della fotosfera a temperatura più bassa delle zone circostanti e ciò basta per renderle più oscure per contrasto. Esse sono sempre associate a forti campi magnetici.

 

EFFETTI TERRESTRI - Questa attività ci interessa da vicino perché il fenomeno delle macchie è associato all’emissione di flussi di radiazioni e particelle che poi investono la Terra causando, quando sono particolarmente intensi, delle tempeste geomagnetiche sul nostro pianeta , cioè guai e disturbi ai satelliti in orbita, ai sistemi di comunicazione e alle reti elettriche. E’ già accaduto e la causa è documentata. Ma ci sono anche i lati positivi, soprattutto per noi Radioamatori: la ionosfera si trova fra 50 e 300 km dalla superficie terrestre ed è composta da un’elevata concentrazione di cariche elettriche dovute al vento solare e di conseguenza all’attività del sole; in particolare le responsabili sono le radiazioni UVA, i raggi X e gamma. Possiamo quindi subito dedurre che durante i massimi periodi di attività solare,  che ricordo si svolge a cicli di 11 anni ed in presenza di un numero elevato di macchie solari, le radiocomunicazioni risentono di aumenti considerevoli in termini di distanze coperte.

   Le nuove macchie segnano la conclusione del periodo di quiete che l’astro stava attraversando nel suo ciclo periodico di circa undici anni nel quale si ha un momento di massima attività ed uno di minima.

 

ANNATA (QUASI) SENZA MACCHIA - Ma il 2008 stava già facendo notizie perché sembrava essere l’annata più calma dell’era spaziale, cioè dell’ultimo mezzo secolo (il primo satellite veniva infatti lanciato nell’ottobre 1957) . Alla fine di settembre un comunicato della Nasa annunciava che se continuava così il 2008 stava registrando il record di giorni praticamente senza macchia negli ultimi cinquant’anni: allora si era arrivati a 200 e l’ultimo record lo deteneva il 1996 con 170 giorni. Però con le cose del cielo è sempre meglio essere cauti. Infatti scritto il comunicato il Sole ha ripreso la sua tradizionale agitazione: comunque i 200 giorni restano un dato acquisito.

 

CICLO MODERATO - I vari cicli solari che si sono succeduti nei secoli hanno avuto, ovviamente, caratteristiche diverse: alcuni sono stati tranquilli altri più intensi. Il prossimo che sta prendendo corpo è previsto come moderato secondo gli esperti dello Space Weather Prediction della National Oceanic and Atmospheric Administration. Moderato, tuttavia, ha un significato molto relativo perché macchie ed eruzioni come sono state riprese dai satelliti hanno dimensioni che possono contenere molte volte il nostro pianeta. Da qui la potenza dei fenomeni in gioco e la preoccupazione che talvolta i loro effetti possano creare danni alla vita sulla Terra. Ma anche agli astronauti che ormai soggiornano stabilmente sulla stazione spaziale. Anzi questi sono i primi ad essere esposti e a subire eventuali conseguenze.

 

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5.

L’Elettra ex Rovenska ridotta in ben 13 pezzi

La “sfortunata” fine della nave di Marconi

Cambiare nome alle navi porta sventura dicono nelle marinerie di tutto il mondo. Probabilmente sono solo leggende di marinai, che vengono raccontate nelle osterie dei porti, o durante le lunghe traversate, ma stando a quanto si afferma tra la gente del mare, cambiar nome a una nave porta male e queste convinzioni marinaresche trovano nuova linfa anche dalla sfortunata fine dell’Elettra! Con il nome di Rovenska la nave cambiò ben quattro armatori, i quali si guardarono bene dal ribattezzarla, solo il quinto acquirente del bianco panfilo, Guglielmo Marconi, non credendo evidentemente alle superstizioni, le cambiò il nome in Elettra. L’ultimo armatore dello scafo, gravemente danneggiato a causa della guerra, è stato il Ministero delle Comunicazioni il cui Ministro dell’epoca, anziché riparare la nave, data la sua enorme importanza storica per l’Italia, come da più parti veniva richiesto, decise di fare scempio del bianco panfilo, dividendolo in ben 13 pezzi, (tra scafo e attrezzature di bordo), distribuendoli in giro come fossero dei souvenir.  Povera ELETTRA - candida nave che navigavi nel miracolo e animavi i silenzi!

 

La definizione data da D'Annunzio all'ELETTRA - candida nave che navigava nel miracolo e animava i silenzi

 

Forse non tutti sanno che la prestigiosa nave di Marconi, l’Elettra, è stata ridotta in ben 13 pezzi di cui diamo il dettaglio.

L’Elettra fu insieme casa e laboratorio per Guglielmo Marconi, questo splendido panfilo bianco al quale l'umanità intera deve molto era infatti noto in tutto il mondo. Lo yacht venne ordinato dall'Arciduca d'Austria Carlo Stefano, ufficiale dell'I. R. Marina, al Cantiere Ramage & Ferguson Ldt. di Leith in Scozia ed il progetto fu affidato agli ingegneri Cox e King di Londra, che disegnarono un elegante scafo dalle linee filanti, prua slanciata in avanti a klipper con bompresso e poppa stretta e rotonda; in coperta una lunga tuga centrale in mogano e teak, sormontata da un fumaiolo leggermente inclinato verso poppa e due alberi armati con rande, come era abitudine dell'epoca. Lo yacht, varato il 27 marzo 1904 col nome di ROVENSKA, a ricordo della località (sull'isola di Lussino) dove l'arciduca aveva una lussuosa villa in cui solitamente abitava, venne intestato alla moglie, l'arciduchessa Maria Teresa, ed iscritto al k.u.k. Yacht- Geschawader, battendo quindi bandiera della Marina da guerra fino al 1909. Sempre con lo stesso nome nel 1910 lo yacht venne aquistato da Sir Max Waechter - passando sotto bandiera inglese -, e nel 1914 fu rivenduto a Gustavus H.F. Pratt.

Con lo scoppio della grande guerra lo yacht fu militarizzato e trasformato in nave da pattuglia e scorta, e quindi impiegato nella Manica, tra l'Inghilterra ed i porti di Brest e Saint Malò. Cessate le ostilità il ROVENSKA fu messo in disarmo a Southampton e messo all'asta, così nel 1919 - per 21.000 sterline - Guglielmo Marconi potè acquistarlo. Sottoposta a notevoli lavori di risistemazione la nave venne quindi riclassificata e, ancora sotto bandiera inglese, salpò da Londra nel luglio 1919 al comando del comandante Raffaele Lauro, giungendo a Napoli in agosto. Lo yacht fu poi portato a La Spezia per essere trasformato in nave-laboratorio sotto la direzione dell'ammiraglio Filippo Camperio: a bordo vennero infatti sistemate trasmittenti e riceventi, nonchè alzati gli alberi per le antenne.

 Marconi voleva disporre di un mezzo che gli consentisse di effettuare ricerche e relativi esperimenti nel miglior modo possibile: era nata l'ELETTRA, una stazione mobile, su cui poteva lavorare ad ogni ora del giorno in raccoglimento ed isolamento, indipendente da curiosità e distrazioni di sorta, con notevole facilità di spostamento, risolvendo così problemi di portata e di effetti direzionali. Le sue esperienze dovevano essere effettuate a distanze diverse in modo da controllare l'efficacia delle trasmissioni secondo la lontananza tra emittente e ricevente; per maggiore comodità il laboratorio venne collegato direttamente con la cabina dello scienziato. L'arredamento di bordo era consono alle esigenze di lunghi soggiorni ed adatto ad ospitare illustri ospiti per necessità di rappresentanza; tra questi ricordiamo re Vittorio Emanuele III, re Giorgio V d'Inghilterra ed i Sovrani di Spagna. Oltre all'armatore, la nave era in grado di ospitare comodamente sei ospiti, nonchè sei ufficiali, sei sottufficiali e diciotto marinai. Iscritta col nuovo nome di "ELETTRA", il 27 ottobre 1921 , al compartimento marittimo di Genova (numero di matricola 956) e quindi al Real Yacht Club Italiano, il passaggio definitivo sotto bandiera italiana venne formalizzato in data 21 dicembre.

Sicuramente sono solo leggende portuali di marinai, che vengono raccontate nelle osterie degli scali marittimi, o durante le lunghe traversate, ma stando a quanto si afferma nelle marinerie di tutto il mondo cambiar nome a una nave porta male e queste leggende marinaresche trovano nuova linfa dalla fine sfortunata dell’Elettra!

 

Nell'aprile del 1920 mentre il panfilo navigava nel golfo di Biscaglia gli ospiti di bordo, grazie alla trasmissione dalla stazione broadcasting Marconi di Chelmsford, per la prima volta poterono sintonizzarsi per sentire via radio l'orchestra dell'Hotel Savoy di Londra, quindi il concerto del soprano Melba al Covent Garden: la "radio" era una realtà. L'invenzione della valvola termoionica di Fleming, suo collaboratore, gli consentì infatti la realizzazione della "radio" come oggi la conosciamo. Gli esperimenti proseguirono per raggiungere traguardi ancora più concreti. Marconi non aveva dimestichezza con le formule, la sua era una mente intuitiva e pratica, che lo spingeva a tentare quello che gli accademici ritenevano impossibile: inviare segnali nello spazio tra punti non visibili fra loro.

L'ELETTRA divenne fucina di studio per le migliori applicazioni delle onde hertziane corte e cortissime, consentendo il continuo progresso delle radiocomunicazioni. Nel 1922 L'ELETTRA svolse una campagna di esperimenti nel Nord America, nel 1923 lungo la costa occidentale dell'Atlantico per sperimentare le ricezioni a distanze sempre maggiori della nuova stazione su onde corte a fascio di Poldhu (Cornovaglia). Marconi dimostrò così che un segnale poteva essere captato ad oltre 4000 chilometri con trasmissione a potenza ridotta: onde di 92 metri con potenza di 6 Kw. Per conto del Governo inglese, nel 1924 lo scienziato iniziò sull'ELETTRA gli esperimenti con onde corte di 36-60 metri, con una potenza di 12 Kw, coprendo la distanza di 4130 kilometri. Vennero quindi realizzati i collegamenti radio normali ad uso pubblico tra l'Inghilterra ed i suoi "domini": il Canada (24 ottobre 1926), l'Australia (8 aprile 1927), il Sud Africa (5 luglio 1927), l'India (6 settembre 1927). Gli importanti risultati raggiunti a bordo dell'ELETTRA fruttarono tra l'altro un ricco contratto tra il Governo e la sua Compagnia.

Inventore delle società multinazionali, Marconi possedeva un notevole senso degli affari rivelandosi infatti anche grande capitano d'industria e diceva: "Il denaro è un'unità di misura. Chi non si fa pagare non sa misurare il prodotto del proprio lavoro".

 

Nel gennaio del 1930 vennero imbarcati nuovi apparecchi con soluzioni d'avanguardia nella radiofonia a grandi distanze ed il 26 marzo successivo, alle ore 11,03, avvenne il "miracolo": dall'Elettra ancorata a Genova presso lo Yacht club italiano, per mezzo del piccolo tasto, conservato oggi al Museo del mare di Trieste, Guglielmo Marconi inviava nell'etere gli impulsi che, dopo 14.000 miglia, giungevano in Australia per accendere le lampade del Municipio di Sidney! L'esperimento è stato recentemente ripetuto dal Presidente della Repubblica Luigi Scalfaro a Genova - questa volta con il laser - proprio per celebrare a 65 anni di distanza il "genio" di Marconi.

Lo scienziato era inesauribile e nel 1931 iniziò gli studi sulle microonde della gamma inferiore al metro, effettuando gli esperimenti tra S. Margherita Ligure e Sestri Levante. Così nel 1932 fu realizzato il collegamento tra S. Margherita e l'ELETTRA e successivamente quello col radiofaro di Sestri, mediante onde di 63 centimetri; si stabiliva così la possibilità per una nave di accedere ad un porto in qualsiasi condizione atmosferica, valendosi della rotta segnata dal radiofaro. Uno degli ultimi esperimenti a bordo dell'ELETTRA avveniva nel luglio del 1937 con la messa a punto del radiofaro a micro-onde; ma il 20 luglio 1937 Guglielmo Marconi moriva, lasciando ancora incompiuti i suoi studi, ma all'umanità una via ben tracciata per il progresso della comunicazione. Marconi, resosi conto delle sue precarie condizioni, temeva per la conservazione della "sua" ELETTRA, ma nel 1937 la nave-laboratorio fu acquistata per 820.000 lire dal Ministero delle poste e telecomunicazioni che ne voleva garantire la conservazione. La Soc. Marconi italiana donava poi allo Stato, in occasione del primo anniversario della sua scomparsa, gli impianti di R.T. che erano a bordo del panfilo.

Nel 1939 l'ELETTRA veniva portata nell'Arsenale marittimo di La Spezia per lavori di ripristino e di riclassifica; nell'imminenza dell'entrata in guerra dell'Italia fu trasferita a Trieste, considerata città sicura da incursioni nemiche, giungendovi il 9 giugno 1940; qui fu custodita dalla S. p. A. di navigazione Italia fino all'8 settembre del 1943; successivamente il panfilo venne requisito dai tedeschi, inviato in cantiere per essere trasformato in unità di impiego bellico prima con la sigla "G. 107" e quindi "N.A. 6" ed armato con due mitragliatrici binate da 20 mm ed una da 15 mm. Inutili risultarono le molte proteste italiane; venne concesso unicamente di sbarcare le apparecchiature radio ed i materiali utilizzati da Marconi per i suoi esperimenti grazie anche al tacito appoggio del capitano Zimmermann della Kriegsmarine, che si rendeva conto della loro importanza storica. Tale materiale venne poi imballato ed occultato dal professore Mario Picotti, che temeva un successivo sequestro dei cimeli marconiani, riuscendo così a celarli in 19 casse in posti diversi ma sicuri della città anche nei giorni di occupazione delle truppe titine nel 1945; nel 1947 quasi tutto fu spedito al Museo della scienza e della Tecnica di Milano.

Il 28 dicembre del 1943 l'ELETTRA partì da Trieste in missione di pattuglia e scorta lungo le coste della Dalmazia. La sera del 21 gennaio 1944 la nave giunse nella valle di Diklo, vicino a Zara, ormeggiando e forse restando incagliata; fatto sta che la mattina successiva i ricognitori aerei l'individuarono e quindi giunsero i cacciabombardieri alleati che centrarono la nave con le bombe e la mitragliarono: l'ELETTRA si adagiò tristemente sul basso fondale, restando in parte emersa. Da quel momento fu oggetto di continue "visite", con consenguente asportazione di tutto il materiale che poteva essere sottratto e quindi ridotta a "nudo" relitto, che in base al trattato di pace divenne proprietà della Repubblica Iugoslava. I resti dell'ELETTRA andavano sempre più deperendo anche per l'asporto delle parti metalliche, ma ancora impossibile risultava un accordo con la vicina Repubblica per il recupero della nave, nemmeno facendo leva sul valore morale che tale imbarcazione aveva per gli italiani. Solo nel 1959 la Iugoslavia permise dei rilievi tecnici sulle possibilità di recupero della nave, consentendo poi la restituzione senza contropartite, grazie all'intervento diretto del maresciallo Tito su sollecitazione dell'allora nostro Ministro degli esteri Segni.

Nel 1962 l 'ELETTRA fu quindi riportata a galla e rimorchiata alla banchina del Cantiere S. Rocco di Muggia, presso Trieste.

 

Il Ministero delle poste e telecomunicazioni fece predisporre uno studio per la ricostruzione della nave: l'Ufficio tecnico della Navalgenarmi di Monfalcone, eseguiti i rilievi dettagliati dello scafo, presentò nel novembre del 1962 un progetto ed una specifica di lavori per la ricostruzione integrale del panfilo - almeno nell'aspetto esteriore come era all'epoca di Marconi - del laboratorio e dell'appartamento del Senatore. Era prevista la sua riclassifica come nave navigante con motore diesel da 400 CV, prevedendo il completo rifacimento del fasciame dell'opera morta, delle strutture di prua e del trincarino dei bagli di coperta e delle paratie trasversali e longitudinali della nave. I preventivi di spesa erano pesanti ed iniziarono polemiche a non finire con soluzioni diverse per la nave, senza però tener conto della realtà oggettiva dello stato dello scafo. Per dieci anni vi furono solo polemiche e la ruggine frattanto camminava e corrodeva; mentre si avvicinava il centenario della nascita di Guglielmo Marconi (1974) vi fu un risveglio di interessi per la nave anche all'estero, sollecitato soprattutto dall'ammiraglio Virgilio Spigai, Presidente del Lloyd Triestino, intervenuto presso il Presidente del Consiglio dei ministri on. Andretti, che prometteva il suo interessamento.

Nell'ottobre 1972 a villa Grifone di Pontecchio veniva dato l'annuncio ufficiale della ricostruzione dal Direttore generale delle Poste e telecomunicazioni, a seguito dello stanziamento apposito di 2 miliardi e 400 milioni. L'anno successivo l'Arsenale triestino - San Marco veniva incaricato di mettere il relitto in bacino per iniziare i rilievi e prendere le opportune decisioni definitive. Non disponendo dell'originale venne così ricostruito il "piano di costruzione" della nave e furono effettuati tutti i controlli sullo scafo sotto la direzione dell'ing. Oddo Oddone. Si giunse alla conclusione dell'impossibilità di rendere la nave ancora navigabile, date le norme internazionali di sicurezza che ne avrebbero modificato l'aspetto esterno; era invece possibile una sua ricostruzione originale come "galleggiante", senza propulsione propria, da spostare al traino. Non era però possibile per lo stato avanzato della corrosione utilizzare molto della vecchia Elettra, per cui risultava più conveniente ricostruire la nave a strutture saldate per mantenere inalterato l'aspetto esterno. Il nuovo progetto e relativo preventivo di lavori (7 miliardi circa) superava però ampliamente quanto in precedenza stimato e stanziato dal Governo per cui - dato che poco sarebbe stato utilizzato della vecchia Elettra - tutto si bloccò nuovamente ed il progetto fu accantonato e decisa invece la demolizione!

Il 18 aprile 1977 il relitto venne di nuovo messo in bacino e sotto la direzione dell'ing. Oddone del Ministero, con la consulenza dello scultore Marcello Mascherini e di un architetto lo scafo venne tagliato in varie porzioni.

Vediamo ora dove sono finiti i diversi pezzi dello scafo ed i cimeli dell'Elettra:

 

Fu l'allora ministro Vittorino Colombo che ne autorizzo lo smembramento. Lo scempio venne cosi portato a termine con tutti i crismi della legalità come sotto illustrato:

  1. Roma-Piana del Fucino (Telespazio): blocco poppiero comprendente elica a timone;
  2. Roma - Museo Poste a Telecomunicazioni: dinamo a vapore a laboratorio sperimentale;
  3. Pontecchio Marconi Villa Griffone sede Fondaz. Marconi: Sezione trasversale con 6 ordinate;
  4. Milano (Museo Naz. Scienza a Tecnica): apparecchiature di bordo;
  5. Venezia Museo storico: impianto di propulsione (macchina alternativa, caldaie);
  6. Trieste (museo del mare): sez. trasversale centrale, 2 ancore, apparecchiature marconiane;
  7. Padriciano (Trieste): nella palazzina ex campo profughi, gli alberi della nave;
  8. Nel castello di San Giusto, l'albero maestro;
  9. Trieste (Arsenale San Marco): la prua (m 8x19);
  10. Santa Margherita Lig.: (Villa Durazzo): parte della chiglia;
  11. Mestre (VE) - Palazzo Belle Poste: parte della fiancata;
  12. Muggia - presso la "Fameja muiesana": parte del tornio di bordo;
  13. Sidney (Australia) (Circolo Marconi): piccola sezione dello scafo

 

L'ultimo aiuto per la conservazione dei cimeli marconiani si deve a Fulvio Anzellotti, amministratore delegato della VN SpA Veneziani, che ha fornito il trattamento completo (speciali preparati trasformatori di ruggine per lo scafo e Resina 2000 per impregnare e proteggere il legno e quindi su entrambi i materiali la protezione trasparente Wood Gloss) per la conservazione degli alberi e della prua dell'Elettra.

Certamente non molti forse oggi hanno presente l'importanza dell'ELETTRA nella storia navale, ma questa nave laboratorio ha consentito a Guglielmo Marconi di rivoluzionare l'"andar per mare".

Il 12 dicembre 1901 il telegrafo senza fili di Marconi collegava la sponda europea con quella americana dell'Atlantico, superando la "montagna d'acqua" di 250 kilometri costituita dall'Oceano nonchè la curvatura del globo. Nel 1912 il naufragio del TITANIC impose agli occhi del mondo la straordinaria utilità della sua invenzione; solo grazie alla radio infatti i 706 superstiti della tragedia poterono essere soccorsi in tempo e salvati. Da quel momento l'SOS ne ha fatta di strada, garantendo sicurezza in mare in ogni punto della terra.

 

La radio ha poi consentito anche un diverso impiego delle stesse imbarcazioni nei traffici commerciali: ancora nel nostro secolo infatti una nave partiva per la sua destinazione e non poteva ricevere comunicazioni fino al suo primo scalo e non sempre attuali. Con le prime stazioni radio è stato quindi possibile indirizzare le imbarcazioni dove c'erano richieste per il trasporto di carichi, rendendo tutto più veloce ed economico. Si è poi arrivati a guidare le imbarcazioni nelle entrate nei porti tramite i radio fari anche in condizioni di non visibilità; più tardi si arriverà al radar.

 

Certamente è per questi motivi che il "Times" di Londra definì Guglielmo Marconi, che ricevette quindici lauree ad honorem e fu nominato senatore e Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche e dell'Accademia d'Italia, "l'uomo più significativo della nostra epoca" e l'ELETTRA era per tutti i popoli il simbolo del progresso sul mare.

 

Caratteristiche tecniche yacht

«Elettra» ex «Rovenska»

Piroscafo ad 1 elica e 2 alberi

Cantiere di costruzione: Ramage & Ferguson Ldt - Leith (Inghilterra)

Anno costruzione: 1904

Lunghezza fuori tutto: 67,40 metri

Lunghezza del ponte: 198' (60,35 m)

Lunghezza tra le perpendicolari: 56,36 m

Lunghezza al galleggiamento: 184' (56,08 m)

Larghezza massima fuori ossatura: 8,38 m (27'6")

Altezza al ponte di coperta: 5,18 m (17')

Immersione a pieno carico: 5,00 m

Macchina: Ramage & Ferguson Ltd - Leith - a vapore a triplice espansione e 3 cilindri.

126,9 5 Cavalli nominali e 1000 Cavalli indicati.

Capace di imprimere una velocità di 12 nodi.

2 caldaie monofronti Ramage & Fergusson Ldt

Tonnellaggio di stazza netta: 232,18 t

Tonnellaggio di stazza lorda: 632, 81 t

Dimensioni di stazza: 63,40 x 8,31 x 4,96 metri

Nominativo: I B D K - Itl.

Iscritto al compartimento marittimo di Genova - N° Matricola: 956

Classificazione: 100 A. 1.1. Navigazione: lungo corso

Ultimo armatore: Ministero delle comunicazioni - Direzione poste e telegrafi - Roma.

 

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6.

Da Tony IK1QBT

Presidente Sezione ARI LOANO

 

Associazione Radioamatori Italiani

Sezione di Loano

 

Diploma Internazionale " Loano Elettra "

 

La Sezione A.R.I. di Loano ripropone per il 2008 , il Diploma Internazionale "Loano Elettra". Lo scopo dell’iniziativa e’ quello di incentivare l’attivita’ radioamatoriale e divulgare l’immagine storica della leggendaria nave utilizzata da Guglielmo Marconi per i sui esperimenti radioelettrici , condotti dal 1919 al 1936 nel mar Ligure. La manifestazione e’ in ricordo del 16° anniversario della

scomparsa dell'amico Libero Meriggi I1YXN, presidente e fondatore della nostra sezione ARI , egli ideo’ e sostenne questo diploma.

L’award e’ stampato su carta pergamena, raffigura in un mix di foto originali, la nave Elettra ed il grande scienziato Guglielmo Marconi.

 

Regolamento

 

Partecipazione: Aperta a tutti gli OM e SWL

 

Periodo: Dalle ore 07.00 UTC del 01.11.2008 alle ore 22.00 UTC del 09.11.2008

 

Bande: Sono consentite le bande 40 e 80 metri -modi CW – SSB e modi Digitali

 

Punteggi: Le stazioni appartenenti alla Sezione di Loano faranno chiamata " CQ Loano Elettra " e passeranno ai corrispondenti il rapporto RS(T), ogni stazione collegata vale 1 (un) punto e puo' essere ricollegata lo stesso giorno piu' volte, purche’sussista almeno una variazione di modo oppure di banda. Nello stesso periodo sara’ attivato il nominativo di sezione IQ1LA 3 (tre) punti e la stazione Jolly Marconiana IY1EY con validita' 5 (cinque) punti , con regolamento come sopra. Per richiedere il Diploma "Loano Elettra" sara' necessario aver collezionato almeno 30 (trenta) punti per le stazioni italiane e 20 (venti) per quelle straniere. Per gli SWL valgono le stesse regole degli OM

 

Classifiche: Al termine della manifestazione verra’ stilata una classifica finale a punti con targhe ricordo in premio, per le seguenti categorie:

-1° -2° -3° OM Italiani classificati

-1° OM Straniero classificato

-1° SWL classificato

-1° OM che realizza il maggior numero di Qso in CW con stazioni appartenenti alla Sezione ARI di Loano. In caso di pari merito, verrà premiata la stazione che ha raggiunto per prima i 30 punti (20 per gli stranieri) minimi richiesti

 

Richieste: Le richieste del Diploma raffigurante in originale la Nave "Elettra" dovranno pervenire entro il 13.12.2008 allegando l'estratto log ed un contributo spese di Euro 10,00 (dieci) all’Award Manager IZ1DFK c/o Sezione ARI Loano -casella postale n. 16 – 17025 LOANO (SV), le ricariche PostePay sono accettate previo accordi, scrivendo via e-mail a segreteria@ariloano.it

 

Note: La stazione speciale marconiana IY1EY verra’ attivata su tutte le gamme ed in tutti i modi , ma sara’ valida ai fini del Diploma solo in 40 e 80 metri CW-SSB e modi digitali, ogni qso sara’ confermato con una speciale QSL commemorativa via IK1QBT.

I collegamenti in CW con IY1EY e le stazioni appartenenti alla sezione di Loano sono validi anche per il conseguimento del diploma permanente “Marconista". Il regolamento e l’elenco dei soci e’ riportato sul sito web www.ariloano.it  nella sezione “marconiclub”, sempre sul sito verranno pubblicate le richieste dei Diplomi pervenute e la classifica finale della Manifestazione

 

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7.

Guglielmo Marconi:

duello italo-svizzero

Il manifesto di protesta di Sasso Marconi

 

Non c’è pace per la storia di Guglielmo Marconi, si va dal tentativo russo di accreditare Popov come l’inventore della radio, alla grave scorrettezza della Svizzera che vuole  scipparci il luogo degli esperimenti del nostro scienziato.

"Patrimonio mondiale delle Telecomunicazioni": è il titolo che è stato conferito al comune elvetico di Salvan. Ovviamente il riconoscimento, per gli esperimenti di Guglielmo Marconi in Vallese, ha irritato l'Italia.

Nella bacheca del municipio di Sasso Marconi, insieme agli annunci comunali, ci sono i ritagli dei giornali che anche a livello nazionale si interessano alla vicenda. Titoli in cui parla anche di "scippo".

Di chi? Addirittura di Guglielmo Marconi, Premio Nobel e scopritore delle telecomunicazioni senza-filo, unanimemente conosciuto come "il padre della radio". E chi lo ha scippato? Il comune vallesano di Salvan.

Venerdì 26 settembre, addirittura alla presenza del Presidente della Confederazione Pascal Couchepin e del corpo diplomatico accreditato a Berna, Salvan è stata insignito dal primo riconoscimento internazionale quale località "Patrimonio mondiale delle Telecomunicazioni".

Un titolo assegnato dall'Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT), agenzia dell'ONU per le telecomunicazioni, sulla base del soggiorno e degli esperimenti condotti nella località svizzera da Guglielmo Marconi.

 

La rivolta di Sasso Marconi

Un gesto che a Sasso Marconi, il comune d'origine dello scienziato italiano, ha suscitato irritazione e polemiche. "Abbiamo inutilmente chiesto a Salvan e all'UIT, prove concrete storico-scientifiche del soggiorno di Marconi in Svizzera: non le hanno fornite e a tutt'oggi non ci risulta che lo scienziato sia mai stato a Salvan", dice la sindaca Marilena Fabbri, eletta sulle liste del centro-sinistra.

"Ci siamo sentiti toccati sull'orgoglio. La primogenitura degli esperimenti marconiani nel nostro comune è fuori discussione. Dovevamo dunque lanciare un forte messaggio". E c'è riuscita. Si è rivolta a Roma, che ha cancellato la presenza dell'ambasciatore italiano alla cerimonia di Salvan.

"Abbiamo chiesto e ancora speriamo di poter collaborare con Salvan per stabilire la verità storica", le fa eco il presidente della Fondazione Marconi, Gabriele Falciasecca.

Cinquemila visitatori percorrono ogni anno le stanze del Museo Marconi a Sasso Marconi che, con documenti e soprattutto strumenti d'epoca, ripercorrono le tappe che consentirono all' "autodidatta" Guglielmo Marconi di realizzare una scoperta fondamentale per lo sviluppo dell'umanità.

 

L'ONU nel mirino di Sasso Marconi

"Non c'è dubbio, nelle stanze di Sasso Marconi il giovane scienziato effettuò gli esperimenti più importanti, da questa casa partì il primo messaggio radio della storia, e se c'era una località che avrebbe dovuto ricevere il riconoscimento dell'ONU questa era indiscutibilmente Sasso Marconi".

"È vero che lo scienziato viaggiò moltissimo, lasciando tracce in varie parti del mondo, dove sono nate associazioni e fondazioni a lui dedicate. Ma sono tracce comprovate. Mentre nulla indica finora che sia passato anche da Salvan. Sul piano storico-scientifico non può certo bastare un'intervista realizzata 40 anni fa dalla radio svizzero-francese con un presunto testimone. Per questo stupisce la decisione dell'UIT".

Più che nei confronti del villaggio vallesano "premiato", c'è infatti incomprensione e disappunto nei confronti dell'iniziativa delle Nazioni Unite. "Ma l'ONU non sarà mica il padreterno", risponde seccato un cittadino intervistato sulla piazza: "Guglielmo Marconi è nostro, la verità è che gli svizzeri fanno i furbi, e in questi casi di mezzo ci sono sempre i soldi".

Nel 2009 sarà celebrato il centenario dell'assegnazione del Nobel a Marconi, e qui si sospetta che Salvan possa attirare più turisti entrando nel circuito del "percorso marconiano". Di mezzo, dunque, non ci sarebbe soltanto l'orgoglio nazionale.

 

La principessa Marconi si oppone

Ma il dissenso più severo arriva da Elettra Marconi, la figlia dello scienziato, che ha dichiarato: "Si tratta di un falso storico, mia madre è rimasta vedova per oltre 50 anni, scrisse un libro di memorie che ho fatto tradurre anche in inglese, le sono stata sempre vicina, e lei non mi ha mai parlato di Salvan".

La "principessa Marconi" (titolo nobiliare che le deriva dal matrimonio) denuncia anche un fatto grave: nel corso della sua unica visita nel villaggio svizzero, circa due anni fa, tentarono di farle scrivere il contrario in una lettera già redatta in francese.

"Mi rifiutai, nel modo più categorico, ribadendo che mai avevo sentito parlare del villaggio svizzero". Aggiunge che si sentì "strumentalizzata" per poi concludere: "Non voglio essere nemica di nessuno; il mio dovere è quello di portare testimonianza sull'eccezionalità della figura di mio padre e delle sue scoperte: Guglielmo Marconi appartiene al mondo, perché con le sue invenzioni ha aiutato l'umanità intera".

 

La Svizzera si difende

Un duello con qualche ripercussione diplomatica, dunque. Anche se ora il Comune di Sasso Marconi distribuisce con evidente soddisfazione una nota di Palazzo Chigi in cui si riportano le assicurazioni fornite al governo di Roma dal presidente della Confederazione, Pascal Couchepin.

Si dice che il consigliere federale abbia "riconosciuto l'opportunità di chiarire la rispondenza dei fatti storici in questione, precisando al riguardo l'estraneità di Berna a qualsiasi tentazione di voler mettere in dubbio l'assoluta primogenitura degli esperimenti italiani di Marconi".

A Sasso Marconi ringraziano. Ma di sicuro non considerano chiusa la vicenda.

 

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8.

Da I3MKH Mirko Boscolo

Le conferme di i3mkh

 

 

 

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9.

Da Giovanni Giol IV3AVQ

 

37° Meeting Alpe Adria

Domenica 9 novembre 2008, ore 9.00

Presso la sala del Circolo Ricreativo (C.R.E.) ENEL in via A. Diaz 8/a, Udine

 

Relazioni Tecniche

 

. PM-SDR Progettazione e realizzazione di un piccolo ricevitore SDR a basso costo in grado di ricevere tutta la banda HF.

A cura di Martin Pertner IW3AUT

 

. La FSEN, Rete Sismica Sperimentale del Friuli, attività ed autocostruzioni

A cura di Riccardo Rossi IV3NQS

 

. ATV – L’aggiornamento della rete e nuove potenzialità.

A cura di Alessandro Nicli IW3RMR

 

. D-STAR La rete digitale voce e dati per i radioamatori

A cura di Massimo Mauro IW3QOJ

 

……. ed altro ancora

 

Premiazioni stazioni italiane contest Alpe Adria 2008

 

Seguirà il pranzo presso un noto ristorante del centro cittadino, (il prezzo indicativo è di 25€)

 

Un cordiale invito a tutti a partecipare

 

per maggiori dettagli ed aggiornamenti sul meeting, informazioni su come raggiungere il loco ed

altro, consultare il sito della sezione all’indirizzo:

www.ariudine.it 

 

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10.

VI° Mostra Mercato Nazionale di Terni

 

 

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11.

Nuovo osservatorio europeo

Caccia alle misteriose onde gravitazionali

L'Einstein Telescope avrà una sensibilità cento volte maggiore rispetto agli attuali rilevatori

 

 

E’ una delle imprese più difficili e affascinanti che fisici e astrofisica abbiano davanti e nonostante la mancanza di successi insistono per arrivare ad un risultato. Stiamo parlando della caccia alle onde gravitazionali per le quali gli scienziati italiani hanno una tradizione che risale a Edoardo Amaldi e all’Università di Roma dove da tempo si lavora su questo fronte. Inoltre, vicino a Pisa è in attività l’antenna Virgo nato da un progetto dell’Istituto nazionale di fisica nucleare assieme agli scienziati francesi. E questa stazione condivide il lavoro con i tre interferometri americani LIGO, ampliando le possibilità di intercettazione.

IN EUROPA - In Europa è in funziona anche un altro osservatorio, GEO600, nato da una collaborazione tra tedeschi e britannici. Ma nonostante i grandi sforzi internazionali finora le famose onde gravitazionali sono sfuggite alla cattura. Queste sono previste dalla teoria generale della relatività e dovrebbero essere emesse da un corpo materiale accelerato, un po’ come una carica elettrica accelerata lancia onde elettromagnetiche. Tali onde, poi, dovrebbero diffondersi nello spazio attraverso un gravitone. Finora né le onde né il gravitone sono stati rilevati con sicurezza.

EINSTEIN TELESCOPE - Per affrontare con mezzi più adeguati la sfida il settimo programma quadro di ricerca dell’Unione Europea ha assegnato tre milioni di euro per uno studio preliminare dell’Einstein Telescope, cioè un osservatorio europeo specificatamente dedicato alla ricerca delle onde gravitazionali. «E’ la terza generazione di questo tipo di osservatori ed avrà una sensibilità cento volte maggiore rispetto agli attuali rilevatori», nota Michele Punturo, coordinatore scientifico del nuovo progetto. «Oltre a consentire la verifica della teoria della relatività generale – aggiunge Harald Luck, vicecoordinatore scientifico dello strumento – l’osservazione delle fantomatiche onde permetterebbero per la prima volta di dare uno sguardo alla prima infanzia dell’Universo».

 

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12.

IZ2MIL stazione ANGET della Lombardia

Radioamatori del GENIO MILITARE

I° Rgt. Trasmissioni di Milano

IW2ODY Luigi Zuccotti

 

Dopo aver ottenuto il "nulla osta" dell'Autorità Militare ed avere presentata la richiesta al Ministero delle Comunicazioni, il I° Rgt. Trasmissioni, con sede in Milano nella Caserma S. Barbara, il 10 novembre 2002 si ottenne la licenza, di 3a Classe n° 05992, per l'impianto ed operare una stazione di radioamatore, con l'ambito nominativo IZ2MIL

 

Fra gli scopi di questa stazione radio vi è quello di effettuare collegamenti con aliquote del Reparto impegnati fuori area, senza ausilio di apparecchiature satellitari; l'impiego a favore del servizio di Protezione Civile ed una rete radioamatoriale ANGET.

 

La prima stazione radioamatoriale militare fu creata alla Scuola Trasmissioni della Cecchignola di Roma con nominativo I1MIL,

purtroppo poi la stazione decadde e con essa anche il nominativo e il suffisso speciale MIL per le stazioni militari, oggi non più previsto..

 

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13.

Da: ik0zcw Alberto

 

Corso di preparazione per gli esami di patente a Roma

 

Lodevole iniziativa a Roma da parte di I0YCB Bruno, che come tutti gli anni organizza un Corso di preparazione all’Esame Ministeriale per ottenere la Patente di Operatore Radio di Stazione di Radioamatore.

 

-Il Corso di preparazione all’Esame Ministeriale per ottenere la Patente di Operatore Radio di Stazione di Radioamatore si svolgerà in Via Appia Nuova 138 Roma “ Metro A fermata San Giovanni / fermata Piazza dei Re di Roma “ il mercoledi' dalle ore 19.30 alle 20.30, con inizio il 5 Novembre 2008 e termine a Maggio 2009.

 

Gli argomenti che saranno trattati:

Elettrotecnica

Radiotecnica

Codici Internazionali

Codice Morse (modo uditivo che visivo)

Codice Morse per chi lo richiede, anche in trasmissione (non richiesto per gli Esami)

Nozioni d’informatica

Prova pratica d’attivazione“Stazione Radioamatore”con l‘apprendimento del Linguaggio “ Deontològico “ pertinente della categoria.

Prove di laboratorio,con strumenti analogici che digitali.

 

Le lezioni saranno semplici et intuitive, di facile apprendimento.

 

- Coloro che sono interessati, possono prenotarsi contattando

I0YCB Op. Bruno

 

Tel/Fax 06 70474979 Cell. 338 2139757

E.Mail telegrafia@libero.it  P. O. Box 4001 - 00100 Roma Appio

 

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14.

Da IK8JZK Ruggero  Billeri Napoli

 

INTERFEROMETRO

 

Tutte le scuole di Guerra Elettronica insegnano ai loro allievi in caso di belligeranza come disturbare le trasmissioni Radio su qualsiasi frequenza esse operino, per l'Italia la scuola di Guerra Elettronica si trova ad Anzio (RM) ed è gestita dall'Arma delle trasmissioni. In dette scuole viene insegnato: quali tipi di antenne usare direttive, long wire, dipoli ecct.

ed i principi basilari di oscillatori di alta frequenza

per generare il disturbo radio. Uno dei più semplici oscillatori di alta frequenza atto a generare numerose frequenze armoniche è costituito da un doppio triodo con le griglie collegate a massa e due condensatori da 250 Kpf connessi alle due griglie e rispettivamente connessi dalla grglia del triodo n.1 alla placca del triodo n.2, la griglia del triodo n.2 invece sarà connessa alla placca del triodo n.1. questo incrocio di connessioni dei due condensatori porta in oscillazione il doppio triodo

generando numerose armoniche della frequenza fondamentale un circuito risonante in serie che si diparte tramite apposito condensatore dalle due placche dei due  triodi connesse in parallelo tra loro per selezionare l'opportuna frequenza armonica (vi sono appositi circuiti quadruplicatori, triplicatori e per tre volte raddoppiano la frequenza fondamentale portandola così a 96 volte la frequenza iniziale) tutto questo per  poterla così amplificare ulteriormente mediante valvole di

potenza  e irradiarla con apposite antenne.

Le scuole di Guerra elettronica insegnano inoltre come intercettare e prevenire disturbi radio dalla parte avversa mediante radiogoniometri mobili e facendo opportune triangolazioni.

 

Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale.

Da ik8jzk Ruggero NA

 

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15.

Da: ik0zcw Alberto

 

FORUM D-STAR REPUBBLICA DI SAN MARINO

DOMENICA 16 NOVEMBRE 2008

 

Ore 10.00 incontro e introduzione da parte del presidente dell’ARSM T77J

Ore 10.30 Relazione generale sul D-Star Domenico Pitasi IW2KDS

Ore 11.30 Relazione sul software da usare con il D-Star Antonio Esposito IW2OAZ

Ore 12.30 Pausa pranzo

Ore 15.00 Relazione sul DV DONGLE Adriano Basile IZ2EAT

Ore 16.00 Relazione sulle esperienze personali del D-Star Ettore Rossi IZ2LRW e Mauro Scandroglio IW2KVT

Ore 17.00 Fine lavori

 

Durante il corso delle relazioni, verranno approntate delle prove pratiche.

 

Partecipanti:

 

IZ2LRW Ettore Rossi

IZ2EAT Adriano Basile

IW2KVT Mauro Scandroglio

IW2OAZ Antonio Esposito

IW2KDS Demetrio (noto Mimmo) Pitasi

 

Per qualsiasi informazione cliccare sul link sottostante:

http://www.arrsm.org/info%20ita/D-star.aspx 

 

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16.

Da: Bartolo IZ7HNO

 

E.R.A. Taranto chiusura campagna A.I.B. a  Bari

 

Il giorno 5 Ottobre alle ore 06:30 siamo partiti  ,a tener alto l'onore e la fede in quel che crediamo ,15 persone tutti appartenenti all'E.R.A. Tranto . Confesso che il sonno o meglio Morfeo si faceva sentire , ma nulla di particolare , partiti con la nostra carovana alla volta di Bari .

 

Arrivati sul posto abbiamo omnato le nostre asttrezzature composte da due bibanda THD700 e un Kenwood TS2000 , antenne due verticali una per le VHF e UHF una per le frequenze in VHF piu' alte , un'antenna long wire per le frequenze decametriche . Okkio all'occhiello la valiggetta per A.P.R.S. sempre attiva .

Abbiamo cominciato le trasmissini , ci hanno fatto psizionare alle spalle del palco dove il Dott. Bertolaso ha fatto il discorso .

 

Alla fine della manifetsazione il dott Bertolaso ci ha in contrato, ci ha ringraziato di quello che la sezione E.R.A. Taranto ha fatto in questi mesi per la lotta agli incendi .

 

Finiti i festeggiamenti siamo rientrati , è questa la vera radio è questo quello che facciamo per tutti . Grazie mille per la vostra attenzione .

Per guardare le foto degli eventi in tempo reale della nostra sezione E.R.A. Taranto consultate il sito www.iz7hno.it    www.erataranto.it 

 

IL NOSTRO MOTTO??

Cio' che per gli altri è futuro per noi è presente

 

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17.

Da: I8IEM Alfredo Migliaccio

Sylent Key I8EMG

 

Carissimo Paolo ti informo della dipartita di Franco Guglielmelli I8EMG. - So che era anche tuo amico . Ti prego di voler inserire sul Radiogiornale la notizia.

Un Radioamatore vero, un valente tecnico che si è sempre prodigato per la comunità radioamatoriale ci ha lasciato, lo ricorderemo sempre con affetto e con un nodo alla gola esprimiamo alla famiglia le più sentite condoglianze del Radiogiornale e dei Radioamatori che lo conoscevano.

 

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18.

MERCATINO RADIOAMATORIALE

 

 

Da: Marco Lento sglent@tin.it

 

 

Stazione TV canale H2 ( 224,25 Mhz ) 600 mW; ingresso SCART, audio AUX, microfono ambientale, antenna trasmittente a dipolo, accessori, pronta a trasmettere, max portata finora conseguita Km 17, invio foto a richiesta, VENDO ad Euro 190,00 compreso contrassegno. Marco Lento 

Tel. 090-51281 ( ore 15 ) E-mail: sglent@tin.it

 

>>>>>>>>>>>>>>>>> 

 

Da: g_mutti@libero.it

 

Vendo causa inutilizzo,Trasponder ATV 1200/10.000 completo di antenna fessurata, doppio pannello di ricezione, mai entrato in funzione, disponibile anche a scambio con ricevitore scanner.

IK1SLO Gabriele

 

g_mutti@libero.it

347 451 79 86

0173.283690

 

>>>>>>>>>>>>>>>>> 

 

Da: Vincenzo [iradiom@hotmail.com]

 

Per cessata attività OM vendo tutto il materiale rimastomi:

 

- 5 valcole vetro RTC QB3,5/750GA (=4-250A), NUOVE ancora inscatolate e mai aperte

 

- 2 valvole vetro Philips QB3/300GA (=4-125A), NUOVE ancora inscatolate e mai aperte

 

- Ventola assiale PAPST alimentata a 220 V. completa di griglia di protezione

 

- Ventola a chiocciola EBM Made in Germany

 

- Strumento analogico fondo scala 15 V. grande 7 euro

 

- Strumento analogico fondo scala 3 A. grande 7 euro

 

- Strumento analogico fondo scala 5 A. grande 7 euro

 

- Strumento analogico fondo scala 15 V. piccolo 5 euro

 

- Strumento analogico fondo scala 10 A. piccolo 5 euro

 

- Strumento analogico fondo scala con banda rossa e scritta overload (bachelite) nuovo ed inscatolato 20 euro

 

- Strumento analogico fondo scala 100 microA. (bachelite) piccolo 13 euro

 

- nr 2 Strumenti analogici fondo scala 20 KV (bachelite) grande 15 euro

 

- nr 2 Strumenti analogici fondo scala oltre 150 valore numerico con al centro una banda rossa (bachelite) grande 15 euro

 

- nr 2 Strumenti analogici fondo scala 50 valore numerico con al centro una banda rossa (bachelite) grande 15 euro.

 

- Connect card GPRS della SONY Ericsson GC-75 20 Euro;

 

- Pistola a spruzzo elettrica DECA JET1, ideale per lavori di bricolage e verniciature, completa di 2 ugelli in metallo uno già montato da 0,7 mm e l'altro ancora imballato da 0,4 mm. La pistola è stata usata una sola volta per prova, quindi è pari al nuovo, completa di tutti gli accessori in dotazione manuale e imballata, prezzo 50 euro.

 

- Etichettatrice Brother P-Touch 55 nuova ed imballata, completa di manuale multilingue, batterie già installate e funzionanti e nastro in dotazione.

 

- Scanner Scanny network completo di alimentatore, cavo di collegamento e CD di programmi/driver 25 Euro;

 

- Commutatore switch 2 vie per porte parallele 10 Euro;

 

- Cassetto refrigerante con ventola per Hard disk Cooler master DCD4002, permette di installare un ulteriore Hard disk nel vostro case già pieno e di tenerlo sempre fresco grazie al dissipatore in alluminio edalla ventola frontale 25 Euro

 

- Supporto auto per telefonini o rtx portatili, completo di ventosa per parabrezza e supporto per cruscotto (NUOVO) 10 Euro;

 

- Macchina fotografica kodak Advantix T550 molto piccola e compatta perfettamente funzionante completa di batteria ma senza scatola 10 Euro.

 

 Se si acquistano + articoli ed a seconda della cifra spesa regalo materiale vario, per contatti iradiom@hotmail.com      oppure 349/6757630, grazie e 73 de enzo ik7wpg

 

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Da: iret.friuli [iret.friuli@libero.it]

 

VENDO:

 

- ricevitore R 210 inglese (station radio C 11), frequenza 2-16 MHz, senza pellicola della scala, ecc.

[120 euro]

 

- radio transmitter T-217/GR U.S. Army - COLLINS Radio Co., frequenza 220-400 MHz, senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 54 Kg, ecc.

[120 euro]

 

- modulator-power supply MD-141A/GR U.S. Army - Radio Receptor Co.Inc. Brooklyn N.Y., senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 80 Kg, ecc.

[60 euro]

 

- U.S.A.F. Synthesizer, elec freq model EN 358 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn., personalmente mai utilizzato, completo del suo power supply model EN 360 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn. - ingresso 117 V AC uscita 6,5-28-180 V DC.

[tutto 25 euro]

 

- frontalino per BC 603-683 completo d'altoparlante, interuttori, ecc.

[15 euro]

 

- cassa posteriore in ferro per BC 603-683.

[10 euro]

 

- autoradio Traffic 3000 per vetture Ford.

[20 euro]

 

- autoradio Audiola modello B-50, in AM, ottima estetica, ideale per veicoli strorici.

[10 euro]

 

- U.S. cable fault locator detector James G.Biddle Co. - Philadelphia 7 P.A.

[80 euro]

 

- strumento prova indotti ed avvolgimenti E313-A dell' Allen Electric & Equipment Co. - Michigan, made in U.S.A., ecc.

[80 euro]

 

- microfono Philips type LBB 3058/02, completo di scheda Philips type LBB 3160/00, personalmente mai utilizzato, ecc.

[5 euro]

 

- sacca BG 56-A per trasporto stili d'antenna della base MP-48, completa di 5 stili vari, ecc.

[50 euro]

 

- mini paracadute militare forse per razzi di segnalazione.

[20 euro]

 

- zaino Esercito Italiano degli anni '60 utilizzato per portare vestiario.

[10 euro]

 

- zainetto U.S. ML GAS MASK M9.

[20 euro]

 

- maschera antigas di colore nero completa di supporto da schiena per bombola, spallacci, cinghie, ganci, tubi di collegamento, manometro, ecc.

[10 euro]

 

- dosimetro di radiazioni a forma di penna, con clips, scala da 0 a 150 R.

[10 euro]

 

- obiettivo SZ-X210 Tokina 70-210mm f/4-5.6 completo di paraluce, nuovo, mai utilizzato perchè acquistato per errore, adatto per Canon, ecc.

[170 euro]

 

- 4 molle per Fiat Stilo.

[50 euro]

 

IW3 SID - Andrea      tel. [+39] 3474907504 (ore pomeridiane)     

e-mail: iret.friuli@libero.it

 

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19.

INFORMAZI ONI

Inviate i vostri articoli con e-mail, non con allegati, in formato testo TXT e le immagini in JPG

 

GLI SCRITTI ANONIMI, O CON FIRME NON RICONDUCIBILI AD UN AUTORE CERTO, VENGONO CESTINATI

 

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Pertanto coloro che desiderassero collaborare a questa iniziativa, tramite Internet, facendo pervenire i propri scritti  agli altri radioamatori  della lista volontaria dotati di indirizzo E-Mail, possono usufruire  di questo servizio, che noi provvederemo gratuitamente a ritrasmettere a tutti  gli altri iscritti , a nome dell'interessato.

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Si citano pertanto i seguentii dati per conoscenza:

Gli articoli entro contenuti, oltre a non avere periodicità giornaliera e/o settimanale, sono aggiornati secondo disponibilità e senza alcuna frequenza preimpostata

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