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Numero
225 -
Anno VIII – 1 dicembre 2009
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6.000.000
di bambini muoiono di fame ogni anno del mondo, 17.000 al giorno, 1 ogni cinque secondi, mentre il ricco mondo
occidentale, alle prese col problema dell’obesità per la troppa alimentazione,
butta nei cassonetti il 30% del cibo che acquista e non c’è più spazio nelle
discariche per contenere tutti questi rifiuti! Bastano meno di 27 centesimi al giorno, fino al compimento del secondo anno di vita, per
garantire ad un bambino una corretta nutrizione e contribuire ad arrestare le
morti per fame.
ALLA
CONFERENZA ONU DI ROMA LE NAZIONI RICCHE NON SI SONO PRESENTATE PER PAURA DI
STANZIARE AIUTI !!!
Sommario:
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1.
Clima,
allarme del Wwf:
Pianeta
vicino alla crisi: 136 città costiere a rischio
Dolomiti
bollenti, mai così caldo in quota
Sulle
Dolomiti questo del 2009 verrà ricordato come un
autunno bollente. Le temperature sono sopra lo zero e la neve non si vede. Qui
sotto un grafico con il paragone tra le temperature del 2008 e del 2009.
Il
rischio catastrofe da cambiamenti climatici tra soli 40 anni potrebbe superare
la fantasia se non si corre ai ripari entro il 2015. Sono 136 le principali
città portuali del mondo che rischiano danni per miliardi di dollari per
l’innalzamento del mare. Inoltre siccità in California, blocco del monsone
estivo in India e Nepal o scomparsa della foresta amazzonica colpiranno
centinaia di milioni di persone e costeranno centinaia di miliardi di dollari.
INTANTO
SI HA NOTIZIA DEL RITORNO DEL “NINIO” CHE RISCALDA I MARI
FREDDI
Questo
l’allarme contenuto nel rapporto Wwf-Allianz, elaborato dal Centro Tyndall, dal
titolo “Major Tipping Points in the Earth’s Climate System and Consequences for
the Insurance Sector” (Principali punti critici nel sistema climatico della
terra e conseguenze per il settore assicurativo) nel quale si traccia la mappa
dei punti caldi del Pianeta ormai vicino al punto limite.
TEMP
LE
AREE E I FENOMENI IN BILICO Lo
scioglimento delle coltri di ghiaccio della Groenlandia e dell’Antartico
occidentale potrebbe portarci a uno di questi tipping point, ovvero
l’innalzamento del mare fino a
AGIRE
SUBITO «Se non facciamo
subito qualcosa per contrastare i cambiamenti climatici rischiamo vere e proprie
catastrofi», ha dichiarato Kim Carstensen, responsabile del WWF Global Climate
araciso. «Stabilire dei premi sostenibili e adeguati al rischio è di vitale
interesse ha dichiarato Clemens von Weichs, Ceo di Allianz Reinsurance. Ma su
tutti, ha detto Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia «un
serio accordo a Copenaghen in dicembre è la migliore, se non l’unica,
possibilità che abbiamo per prevenire impatti peggiori relativi ai cambiamenti
climatici».
Cattive
notizie da Copenhagen, Emissioni a «livelli mai raggiunti»
Alla
quindicesima Conferenza Onu sul Clima di Copenhagen, che si terrà a
Copenaghen dal 7 al 18 dicembre gli esperti non forniscono buone notizie. Le
emissioni di gas a effetto serra, infatti, avrebbero toccato livelli mai
raggiunti dall’epoca preindustriale e si starebbero avvicinando agli scenari
pessimistici» ipotizzati finora. «Le notizie non sono buone», ha affermato
l’Organizzazione meteorologica mondiale. «La concentrazione di gas a effetto
serra continua a aumentare con un ritmo molto rapido, bisogna agire
rapidamente», afferma il segretario generale dell’Omm, Michel Jarraud,
presentando alla stampa gli ultimi dati raccolti dall’agenzia delle Nazioni
Unite. Ciò conferma «la tendenza di un aumento esponenziale» di questi gas, dice
Jarraud. Ci troviamo davanti «allo scenario pessimistico» descritto dal Gruppo
internazionale di esperti sul cambiamento climatico (Giec).
Intanto
l’Unione europea e le grandi potenze mondiali si preparano alla conferenza
internazionale. Per il segretario esecutivo della Convenzione Onu sul clima, Yvo
de Boer, è di cruciale importanza che gli europei continuino a esercitare la loro leadership internazionale
alla Conferenza internazionale di Copenhagen, in dicembre, mantenendo la loro
offerta di tagliare le emissioni del 30%, in modo da spingere gli altri paesi
sviluppati a offrire riduzioni simili. L’Ue ha già deciso una riduzione al 2020
del 20% delle emissioni rispetto al 1990, con l’impegno ad arrivare a -30% se
gli altri paesi industrializzati faranno uno sforzo «comparabile». In questo
contesto, tuttavia, «il problema sono gli Stati Uniti», ha ammesso de Boer, pur
mostrandosi ottimista sui risultati di Copenhagen. È anche importante, ha
aggiunto il negoziatore capo dell’Onu, che l’Ue «faccia chiarezza» sui
finanziamenti per i paesi in via di sviluppo che è disposta a sostenere per il
medio e lungo termine.
Passando
in rassegna gli impegni che diversi paesi hanno già annunciato, de Boer ha
citato il Giappone (cha ha un obiettivo di riduzione delle emissioni «molto
ambizioso», del 25% entro il 2020), e la Cina, il paese
cha emette più gas serra al mondo, ma che si è già impegnato con «un obiettivo
molto importante per lo sviluppo delle energie rinnovabili» e che vuole ridurre
le emissioni del 25% rispetto al ‘business as usual’. I cinesi, secondo de Boer,
hanno due ragioni per volere il successo di Copenhagen: «Da una parte, saranno
fra quelli più colpiti delle conseguenze del cambio climatico», che vogliono
perciò arginare; dall’altra, «è impensabile che continuino a crescere del 6%
all’anno con uno sviluppo economico basato sul
carbone». Per il negoziatore Onu, dunque, «il club dei paesi leader fortunamente
si sta allargando».
Poi ci
sono il Brasile e la Corea del Sud, che hanno annunciato impegni di riduzione
rispettivamente del 40% e del 25% rispetto al ‘business
as usaual’. «Mi aspetto che Cina, India, Brasile indichino chiaramente a
Copenhagen che cosa intendono fare», ha detto il segretario esecutivo della
Convenzione sul clima, che ha ricordato quindi il caso della Russia. Dopo in
crollo delle delle emissioni del 24% sotto il livello
del
Obama
apre su Copenaghen e rilancia. Smentendo le voci circolate tra i suoi
collaboratori, il presidente americano ha reso ufficiale la sua presenza alla
conferenza sul clima che si aprirà il 7 dicembre nella capitale danese: arriverà
il 9 dicembre prima di proseguire per Oslo dove ritirerà il Nobel per la pace.
La Casa
Bianca non giungerà a Copenaghen a mani vuote. La proposta statunitense è un
taglio delle emissioni serra, rispetto ai livelli del 2005, del 17 per cento
entro il 2020, del 30 per cento entro il 2025 e del 42 per cento entro il
I numeri
parrebbero riallineare perfettamente gli Stati Uniti alla posizione europea,
facendo dimenticare il summit in cui Washington e Pechino sembravano aver
cancellato dall'agenda politica la conferenza di Copenaghen. Ma in realtà uno
scarto resta. Obama (che non arriverà a Copenaghen assieme agli altri capi di
Stato, attesi la settimana successiva) propone tagli che fanno riferimento, come
anno base, al 2005, mentre la negoziazione internazionale basata sul protocollo
di Kyoto prende come punto di riferimento il 1990. E visto
che, nei 15 anni in questione, le emissioni sono cresciute sensibilmente, la
differenza è consistente: il 17 per cento calcolato sul 2005 equivale al 4 per
cento calcolato sul 1990; il 30 per cento equivale al 18 per cento; il 42 per
cento equivale al 32 per cento.
L'Unione
europea invece propone un taglio del 20 per cento al 2020 (rispetto al 1990) ed
è disposta a portarlo al 30 per cento se si troverà un consenso internazionale
ampio per una politica di forte impegno verso l'efficienza energetica e le
rinnovabili. E anche il Giappone propone il 25 per cento al 2020. Quindi la
differenza numerica resta, ma il significato politico della mossa di Obama è
netto: un riconoscimento della conferenza di Copenaghen, e dunque delle Nazioni
Unite, come elemento centrale di una trattativa che può andare in porto solo se
si registrerà un vasto consenso a livello globale.
"Il punto
fondamentale è firmare un accordo vincolante, poi ci sarà tempo per correggere i
numeri", commenta Gianni Silvestrini, direttore del Kyoto Club, il cartello
delle imprese impegnate in campo ambientale. "E' già successo con il protocollo
di Montreal sui cfc, i gas che bucano l'ozono. Una prima intesa è stata
rapidamente superata da un accordo più stringente".
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2.
LHC,
l'acceleratore è ripartito
prime
collisioni tra protoni
A
quattordici mesi dallo stop, il laboratorio sotterraneo del Cern ha ripreso a
funzionare. E con successo. Sempre a caccia della "particella di
Dio"
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3.
Elettrosmog:
ovvero come si inventa una grande paura
Ogni età
ha i suoi mostri: se i marmocchi han paura del babau, i grandi fuggono da
elettrodotti e antenne. Cavolo, c’è l’inquinamento elettromagnetico – l’ha
annunciato la tivù, l’hanno scritto i giornali. Tutte balle, tuona Franco
Battaglia nel suo Elettrosmog. Un’emergenza creata ad arte (Leonardo Facco
Editore, pp.132, Euro 10,32, informazioni: leofacco@tin.it ). “L’elettrosmog non esiste – egli scrive – Non lo dico io: non esiste
alcuna istituzione scientifica che sia: a) ufficialmente riconosciuta, b)
scientificamente accreditata, c) non coinvolta con eventuali interessi
(economici e/o politici) in gioco col problema in questione, e che sostenga il
contrario”. Non esiste nessuna prova scientifica, studio, o altro che
comprovi la pericolosità della Radio Frequenza, esistono solo fantasiose teorie
pseudo scientifiche di emanazione politica che continuano a creare allarme tra
la gente. Del resto, è chiaro che gli unici a trarre vantaggio da quste
“credenze popolari” sono proprio i mercanti di terrore che le diffondono. “È
‘umanitarismo’ – si chiede il noto oncologo, ex Ministro della Sanità Umberto
Veronesi nella presentazione – o non piuttosto paura irrazionale, quella che
spingerebbe ad abbattere una selva di tralicci innocui”,
mentre ci sono un sacco di problemi più seri? Le risorse sono poche e
vanno spese con oculatezza. Bisogna prendere decisioni difficili, importanti e
soprattutto intelligenti. Le ditte che pretendono di proteggere l’umanità
dall’elettrosmog, magari vendendoci dei marchingegni da tenere in tasca col
telefonino, o i disgiuntori dell’impianto elettrico durante la notte, che ci
vogliono far dormire in gabbie di faraday da loro vendute e che hanno propalato
un sacco di notizie false, sono pregate di accomodarsi
fuori.
L’elettrosmog è
davvero fonte di tumore? Di fronte a quella che potrebbe rivelarsi, come la
vicenda dei proiettili all’uranio, una caccia all’untore, Umberto Veronesi
afferma senza mezzi termini che l’elenco dei cancerogeni certi o probabili non
comprende le onde elettromagnetiche e aggiunge che il rapporto inglese preparato
per l’Autorità britannica di protezione radiologica da un comitato indipendente
presieduto dal noto epidemiologo Sir Richard Doll dice che i campi
elettromagnetici solitamente presenti nelle abitazioni per via degli
elettrodomestici o del passaggio di linee elettriche non sono causa di cancro.
A tutti
questi “Profeti di sventura” è il caso di far presente che gli conviene emigrare
su un altro pianeta data la diffusione dell’utilizzo
delle radio onde per gli scopi più vari e che comunque da sempre il nostro
pianeta è bombardato da onde provenienti da altre
galassie!
Qualcuno
proporrà una legge anche contro il cielo che ci manda tutto questo
elettrosmog!
E visto
che finora nessuno è riuscito a dimostrare i presunti gravi danni da RF causati
agli esseri viventi, ora se ne è inventata un’altra: quella che ci sarebbero
individui “allergici” alle tv e ai cellulari. Secondo questa nuova teoria,
anch’essa non suffragata da prove scientifiche, l’elettrosensibilità è un fatto
di cui ne soffrirebbe fino al 3% della popolazione, ma
la patologia non è riconosciuta. Tra i sintomi di chi soffre le onde
elettromagnetiche: cefalea, vertigini, rossore e tachicardia. L’intensità varia
a seconda dei casi. Naturalmente tutti disturbi
esistenti da sempre tra gli uomini, ma dovuti a ben altre cause. Esisterebbe
insomma una forma di “allergia” alle onde elettromagnetiche emesse dagli
apparecchi che usiamo ogni giorno, e certe persone che accusano emicranie,
sudorazione, tachicardia, vertigini e stanchezza tutte le volte che ad esempio
usano il cellulare o cuociono un cibo al microonde.
Ovviamente questa nuova “teoria” verrà utilizzata per
fare nuove leggi contro i presunti pericoli da RF, da parte di politici che non
stanno certo lontani da tv, cellulare, pc e altri apparecchi
elettronici!
Le
onde radio che ingrassano i conigli!
SESTRI
LEVANTE
– LA TORRE MARCONI
La Torre
Marconi chiamata così per gli esperimenti che l’inventore della radio vi compì
si trova a Sestri Levante,
Nella
Primavera del 1934 – Gugliemo Marconi vi fece esperimenti su dei conigli
sistemati in apposito cesti appesi su piante di pino in
prossimità della torre. Sotto il controllo del veterinario Oscar hiappino i conigli,
sottoposti agli effetti delle microonde, dovevano dimostrare il loro
comportamento e la loro reazione.
Sorpresa…
quei conigli anziché rivelare malesseri o addirittura … morire… come qualcuno
aveva ipotizzato, ingrassavano e … prolificavano!!!
I moderni
profeti di sventura, cultori dell’elettrosmog lo
sapevano?
Non
sono le onde radio ad essere pericolose
ma
il nichel nei cellulari puo’
causare dermatite
Sono
migliaia gli italiani che soffrono di dermatite da cellulare per colpa del
nichel contenuto nelle parti metalliche dei telefonini. Le normative europee
impongono limiti massimi di nichel consentiti in alcuni prodotti come la
bigiotteria, ma per i cellulari non ci sono regolamentazioni, spiegano i
dermatologi che si riuniranno a Firenze la prossima settimana. Ad essere colpiti
sono in particolare i giovanissimi che usano il cellulare piu’ di un’ora e mezza
al giorno.
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4.
Pannelli
solari e superbatterie
scoperte
che cambiano il mondo
Le
cinque tecnologie che modificheranno tutto in un'inchiesta del Wall Street
Journal. Le innovazioni che segneranno il nostro futuro e salveranno il pianeta
dal cambiamento climatico
Un
parco eolico
Pannelli
solari in orbita. Biocarburanti estratti dalle alghe marine. Batterie per auto
elettriche con autonomia di
Ci sono
delle condizioni, però. Nessuna di queste tecnologie oggi è disponibile a prezzi
competitivi con le vecchie forme di consumo energetico. Perché vincano la corsa
contro il tempo dovranno ricevere sostegno dai governi e dal settore privato. Ma
non è una scommessa impossibile. In molti paesi la ricerca scientifica e la
sperimentazione sono ormai a un passo dal traguardo.
"La fine
della nostra dipendenza dai carburanti fossili - annuncia il rapporto speciale
del Wall Street Journal - può essere ormai questione di qualche decennio. Queste
cinque tecnologie, se hanno successo, cambieranno lo
scenario energetico mondiale". La prima di queste soluzioni realizzerà un sogno
che gli scienziati accarezzano già da trent'anni: sfruttare l'energia solare
laddove essa è molto più abbondante, perché non è "schermata" dall'atmosfera
terrestre.
La
soluzione? Mettere in orbita geostazionaria - a circa
Al
secondo posto viene il problema del trasporto privato, che insieme con le
centrali elettriche è una delle principali fonti di CO2 del pianeta. L'auto
elettrica fa progressi veloci, ma continua a scontrarsi con l'alto costo e la
scarsa autonomia delle batterie. La soluzione: una nuova generazione di batterie
dette "al litio-aria" con un'efficienza dieci volte
superiore a quelle attuali.
Sempre
per le automobili, occorre trovare un'alternativa ai biocarburanti attuali:
questi rubano terre coltivabili ai raccolti per usi alimentari, creano
inflazione nelle derrate agricole, spesso inquinano quanto il petrolio. La
riposta è nelle alghe: la loro produttività per i biocarburanti è 15 volte superiore alle benzine verdi estratte dai cereali. Gli
Stati Uniti possono produrre abbastanza alghe marine da soddisfare solo con
queste tutto il fabbisogno di carburanti per auto.
Per le
energie rinnovabili come eolico e solare il limite finora è l'impossibilità di
conservare la corrente prodotta: quella che non si consuma subito viene perduta. Ma anche qui il balzo tecnologico è imminente:
grazie a batterie al litio che potranno immagazzinare l'energia dai pannelli
fotovoltaici e dal vento. Orizzonte 2020 per il
"carbone pulito": qui la soluzione è già stata sperimentata in impianti di
piccole dimensioni, che catturano e sotterrano CO2.
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5.
Usa,
allarme a Three Mile Island
fuga
radioattiva dalla centrale
Venti
contaminati lievi ma tanta paura. Nessun pericolo per l’ambiente. Il fatto è
stato reso noto solo dopo 24 ore. La centrale nucleare in Pennsylvania fu teatro
nel 1979 di un grave incidente dopo quel tremendo episodio negli Stati Uniti non
venne più costruita alcuna centrale
nucleare.
India,
allerta per fuga radioattiva
Inquinata
acqua potabile, indagini
Le
autorità indiane hanno aperto un'indagine sulla fuoriuscita di una sostanza
radioattiva nell'acqua potabile in un impianto di energia nucleare nel sud del
Paese. In particolare si sta cercando di capire come la perdita di tritio si
sia potuta verificare nell'impianto di Kaiga
(
La
fuoriuscita di materiale radioattivo, hanno comunque specificato gli inquirenti,
non ha interessato né l'ambiente né la popolazione della
zona.
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6.
Da
Giorgio
Laconi IZ3KVD SRW #001
Gruppo
Radioamatori Sardi nel Mondo
Con
immenso piacere Vi informo della mia idea nata qualche anno fà, ma
concretizzatasi solo all’inizio del 2009.
L’idea
era quella di poter unire noi Radioamatori Sardi che per svariati motivi,
abbiamo lasciato a malincuore la nostra amata Isola. Creare un gruppo dove poter
scambiare le nostre esperienze, le nostre attività in campo radiantistico e non
solo; cercando ovviamente di restare uniti con la nostra Isola e con i nostri
amici Radioamatori Sardi . Il nostro scopo è quello di
unire e non di allontanare; cercare cioè di avere un’unica e sana passione,
senza fare distinzioni o preferenze tra un’associazione e l’altra. Nel nostro
gruppo non esistono disparità, differenze sociali, nomine, incarichi
particolari, onorificenze, o particolari riconoscimenti; uno per tutti e tutti
per uno. Tengo a precisare che l’unico comune denominatore non è altro che la
radio e il suo mondo.
La nostra
pagina internet, è quella che maggiormente ci tiene legati e
dove ognuno è libero di proporre le proprie esperienze e attività. E’ la
nostra finestra aperta verso tutti la quale ci permette
di essere conosciuti dal mondo intero; chi siamo, quali sono le nostre
tradizioni, i nostri costumi. A sua volta serve ancora per segnalare le proprie
e future attività radiantistiche in Sardegna, e può anche servire come spazio
libero per tutti, dove inserire commenti ed immagini di chi ha avuto modo di
visitarla e fare attività dx con il prefisso IS0 o
IM0.
Voglio
anche segnalare e ringraziare quanti hanno partecipato in occasione della mia
presenza a Cagliari nel mese di Agosto. E’ stato il nostro primo incontro
conviviale del gruppo, una serata all’insegna dell’amicizia e del radiantismo;
nella quale abbiamo dato ampiamente spazio alla radio ma anche a quello che di
meglio ci offre la nostra cucina.
In tale incontro sono stati consegnati gli attestati di partecipazione al
gruppo. Tra i tanti ospiti al tavolo graditissime presenze quali; quella di
Giancarlo Sanna IS0ISJ (Presidente dell’Associazione Radioamatori Italiani), di
Franco Bacchetti IS0VSU ( Presidente dell’Associazione Radioamatoriale Sardinia
QRP club), e di tanti altri graditissimi radioamatori con le rispettive YL.
IS0VSU-IS0ISJ-IS0IGV-IS0SZU-IS0AGY-IS0KHG-IS0QPA-IW0UII-IS0MLS-IS0AWZ-IS0PEV-IS0MKX-IS0SLM.
Sono
convinto che questa piacevole esperienza possa ripetersi in futuro, e magari con
un numero sempre maggiore di partecipanti.
Vi invito
tutti quanti a visitare la nostra pagina internet.
A nome del GRSNM un
grazie a tutti.
Giorgio Laconi IZ3KVD SRW #001
Web:
www.grsnm.it.gg
Mail:
info@grsnm.org
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9.
Le
notti degli amanuensi web
"Copiamo
i libri per l'eternità"
Pensionati
e operai passano allo scanner il sapere dell'uomo per metterlo a disposizione
delle biblioteche digitali italiane. Tutti
volontari
I nuovi
amanuensi sono un popolo variegato: studenti, pensionati, professori
universitari. Paolo, operaio stagionale, lavora sui tetti. Quando piove deve
restare a casa, quindi può dedicarsi alla sua vera passione: digitalizza libri,
passandoli in uno scanner. Ornella, studentessa di Lettere, ha un libro nel
cassetto che sta limando da molti anni, forse troppi. In attesa di completare la sua opera, copia quelle degli
altri. Mentre Riccardo, pensionato dalle lenti spesse, è lo specialista nella
messa a fuoco delle copertine a colori.
Il frutto
del loro lavoro e di qualche notte insonne finisce nella collezione delle
biblioteche online che - legalmente - rendono poi i libri accessibili a tutti,
gratis. Come "Liber Liber", tra i primissimi progetti
italiani (dal 1993) di biblioteche digitali, voluto da Marco Calvo. Il fenomeno
è arrivato adesso al suo apice nel mondo, grazie al forte impegno di colossi
come Google e di istituzioni come l'Unione Europea nel creare biblioteche di
libri sulla Rete. Crescono anche i lettori, mezzo milione al mese sui testi di "Liber Liber".
Dietro,
c'è il lavoro di un piccolo esercito di volontari, circa 2 mila in Italia, che
si coordina via telefono o e-mail. Lavorano nel tempo libero, circa due ore
al giorno, per dare una vita eterna, in forma digitale,
ai libri che amano. "Liber Liber" ha una sede fisica a
Roma e una piccola redazione che supervisiona il lavoro, con una collezione di
2mila testi, di cui sono scaduti i diritti d'autore. "Ci sono chicche come
l'audiolibro del Pinocchio con un accompagnamento musicale donatoci dal
musicologo francese Eric Montbel. La nostra edizione della Bibbia ha richiesto
un lavoro di quattro anni di dieci persone. Abbiamo una delle edizioni migliori
del Corano", dice Calvo.
L'amore
per i libri poi può portare a sorprese: "Volete sapere chi ci ha donato
l'edizione digitale del Manifesto del Partito Comunista, rinunciando a far
valere i diritti d'autore? La Silvio Berlusconi
Editore", aggiunge. Duemila opere possono sembrare poca cosa, al
confronto con il monumentale progetto di Google, che ha già messo online 10
milioni di libri (anche coperti da diritto d'autore, in accordo con biblioteche
o editori). Ma tra questi non è facile trovare testi in italiano, su cui invece
si concentra il lavoro di progetti come "Liber Liber",
dove i volontari peraltro impaginano con cura certosina e rispetto filologico il
testo originale. A volte lo arricchiscono con musiche e interpretazioni di
attori.
Altre
biblioteche digitali italiane sono il progetto Manuzio (associazione no profit),
con centinaia di testi; e la Biblioteca Italiana (BibIt), gestita presso
l'Università della Sapienza (1.700 testi). Gli archivi di libri italiani
cresceranno nei prossimi anni, grazie a progetti come Arrow (dell'Associazione
italiana editori), che aprirà al pubblico a maggio; e Europeana (dell'Unione
Europea), che mira a 10 milioni di opere entro il 2010 (libri, foto, film e
altro). Ora ne ha 4,6 milioni, di cui però solo 100 mila italiane (quasi tutte
immagini).
Intanto,
mentre maturano i progetti internazionali, i volontari italiani continuano a
lavorare. Con pazienza e precisione, perché "se ci vogliono 10 ore per
digitalizzare un libro, poi la fase di verifica e di impaginazione per
pubblicarlo online prende molto più tempo. Da 2 mesi a 2 anni in media per un
libro", dice Calvo.
In
drammatico calo i contributori di Wikipedia
Attenti
al populismo telematico
La
Treccani diventa «low cost»
A
Wikipedia arriva il revisore
Google
con «Knol» sfida Wikipedia
La
Treccani tedesca si arrende al web
E c'è già
chi si chiede se Wikipedia stia fallendo perché il suo modello non è
sostenibile. Forse non siamo ancora arrivati a questo punto, certo è che la
ricerca pubblicata dal Wall Street Journal lascia spazio a molte domande.
Secondo l'autorevole quotidiano, la celebre enciclopedia gratuita on-line,
realizzata con articoli pubblicati da volontari, sta perdendo utenti che
scrivono contributi.
Un
problema non indifferente: secondo lo studio condotto da Felipe Ortega
dell'Università di Madrid, nel primo trimestre del 2009 oltre
49 mila editor in lingua inglese hanno abbandonato il progetto. Pari a
dieci volte di quelli che avevano mollato il colpo lo
stesso periodo dello scorso anno. Sintomo di un possibile stallo o di un
malcontento generalizzato sulla burocratizzazione nell'uso di Wikipedia. Sì,
perché le regole imposte per bloccare sul nascere discussioni e rimostranze si
sono trasformate in manette per alcuni utenti attivi. Che, allo stato attuale,
sono circa 90 mila che operano su 266 lingue per soddisfare le richieste di 327
milioni di utenti unici mensili.
Numeri
nei quali si potrebbero nascondere i motivi di un ritmo eccessivo di abbandono
da parte di chi contribuisce all'espansione dell'enciclopedia. C'è chi sostiene
che le vicissitudini di Wikipedia sintetizzino la nuova fase di evoluzione che
sta attraversando Internet. Altre voci sostengono che questo progetto si sia
appiattito sull'establishment che aveva il compito di cambiare. Difficile invece
dare credito a chi sostiene che si sia già scritto tutto. In inglese sono stati
redatti circa 3 milioni di contributi: pochi. Wikipedia dovrebbe contenere
milioni e milioni di altre voci in aggiunta a questi. Il lavoro non è ultimato,
come alcuni utenti dicono sbagliando, anzi è lungi dall'essere minimamente
esaustivo. Certo, non può passare in secondo piano il malumore dei quasi
cinquantamila editor "inglesi" che hanno deciso di abbandonare l'attività. Il
regolamento che impone un linguaggio epurato alla lunga
tende a scoraggiare chi vuole contribuire all'estensione di Wikipedia.
Come dare torto se si lamentano che alla fine ci si ritrova a mettere mano a un
articolo per aggiungere fatti marginali o correggere errori grossolani? E
proprio sulle sviste, Wikipedia ha il suo tallone d'Achille. Un altro punto
debole è evidenziato dai dati raccolti da Felipe Ortega, che ha analizzato i
flussi di contribuizione all'enciclopedia arrivando a stabilire che solo poche
centinaia di iscritti partecipano fattivamente. «Gli articoli sono strettamente
controllati e diventa difficile per altri aggiungere contributi», dice il
ricercatore universitario. Che aggiunge: «Wikipedia è cresciuta per l'assenza di
regole. Questo è stato dimenticato. Le regole imposte ora irritano e rendono
poco interessante il progetto da parte di chi vuole pubblicare». A cui si aggiunge un'analisi di Jimmi Wales, il fondatore di
Wikipedia, il quale dice di non preoccuparsi se la comunità è diventata più
ostile nei confronti di chi si propone per contribuire. «E' un problema
correggibile», mentre «se le persone pensano che l'enciclopedia è finita, questo
è un fatto sostanzialmente errato».
Ciò che
non deve essere valutato è il trend. Non c'è una
integrazione delle perdite di utenti attivi, e questo è preoccupante. La
china che sta prendendo il progetto non è in linea con le aspettative
dell'organizzazione che lo sostiene e vorrebbe mantenere, se non migliorare, la
sua posizione tra i dieci siti più visitati al
mondo.
Wikipedia
ha un modello di business che si basa sulle pagine viste, sugli utenti che
transitano e leggono articoli, sui contributi sempre nuovi, aggiornati e
tempestivi. Se si perdono volontari, anche Wikipedia diventa più povera e meno
interessante. Questo è il vero pericolo.
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8.
ITALIAN
NAVY DAY
5th.
A.R.M.I. International CONTEST of “Santa
Barbara”
day
5-6
Dicembre 2009
L’A.R.M.I. –
Associazione Radioamatori Marinai Italiani che riunisce in sodalizio
radioamatori, italiani e stranieri, provenienti dalle marinerie militari e
mercantili o da Forze Armate che abbiano componente marittima (Polizia
Marittima, Guardia di Finanza, Carabinieri Marina, ecc.), per celebrare degnamente la S. Patrona della Marina
Militare Italiana, promuove ed organizza l’A.R.M.I. Contest “Santa Barbara” a
valenza internazionale.
Associazione
Radioamatori Marinai Italiani
Sezione
“Golfo di Gaeta”
L’A.R.M.I. –
Associazione Radioamatori Marinai Italiani che riunisce in sodalizio
radioamatori, italiani e stranieri, provenienti dalle marinerie militari e
mercantili o da Forze Armate che abbiano componente marittima (Polizia
Marittima, Guardia di Finanza, Carabinieri Marina, ecc.), per celebrare
degnamente la S. Patrona della Marina Militare Italiana, promuove ed organizza
l’A.R.M.I. International Contest of “Santa Barbara”, competizione radiantistica
a valenza internazionale.
Regolamento:
Il
contest avrà cadenza annuale e si terrà nel giorno 4 dicembre, giorno dedicato
alla Santa
Barbara –
Patrona della Marina Militare Italiana; qualora il giorno 4 dicembre capitasse
infrasettimanalmente, il contest avrà
luogo il sabato precedente o successivo.
Per il
2009 viene stabilito che il contest abbia luogo dalle
ore 12.00 UTC di sabato 05 Dicembre
2009,
alle ore 12.00 UTC di domenica 06 Dicembre 2009 (24 ore).
BANDE
Sono
ammessi collegamenti sulle bande di frequenza dei 10, 15, 20, 40 ed
rispetto del Band Plan IARU
Region 1.
MODI
DI EMISSIONE
Sono
ammessi i seguenti modi di emissione: CW, SSB, MGM (PSK31, RTTY e S.S.T.V.).
CATEGORIE
Sono
previste due categorie: N = Navali, I =
Indipendenti.
La
categoria N include tutti gli OM ed SWL iscritti
all’A.R.M.I. o di altro Club Navale (ad
esempio: INORC, MARAC, MF,
RNARS, ANARS, FNARS, BMARS, MFCA, YO-MARC, ecc. ).
La
categoria I include tutti gli OM ed SWL, di qualsiasi
paese, non iscritti a Club Navali e
considerati quindi
“Indipendenti”.
Per
ciascuna categoria di cui sopra, sono inoltre previste, in base ai modi di emissione
utilizzati, le seguenti
sottocategorie: CW, SSB, MGM.
Nella
sottocategoria MGM saranno accorpati tutti i contatti effettuati in RTTY, PSK31,
SSTV.
E’
prevista l’istituzione di due stazioni Jolly che potranno operare, in
multi-operatore, multi-
banda e multi-modalità, una
da postazione fissa, l’altra da postazione “Mobile
Marittimo”.
CHIAMATA
Sono
ammesse le seguenti chiamate: CQ ARMI, CQ ARMI
TEST.
Le
stazioni iscritte ad un Club Navale (categoria N) aggiungeranno “/N” al loro
nominativo
durante la chiamata, in modo
da essere immediatamente riconoscibili.
Ad
esempio: CQ ARMI TEST de IKØJFS/N.
RAPPORTI
Gli
iscritti all’A.R.M.I. o ad altro Club Navale passeranno il rapporto RST seguito
dalla sigla del
Club e
dal numero di iscrizione.
Le
stazioni Jolly passeranno il rapporto RST seguito dallo stop orario in formato
UTC.
I non
iscritti a Club Navali (Indipendenti) passeranno il rapporto RTS seguito da un
numero
progressivo a partire da
001.
PUNTEGGI
Le
stazioni A.R.M.I e le stazioni di altri Club Navali valgono 10
punti.
La
stazione Jolly operante da postazione fissa ha valore di 25
punti.
La stazione Jolly
operante in Mobile Marittimo ha
valore di 50 punti.
Le altre
stazioni (Indipendenti) valgono 1 punto.
NON
SARANNO ritenuti validi i QSO tra stazioni da 1
punto.
SARANNO
validi i QSO tra stazioni da 10 punti.
La stessa
stazione può essere lavorata una sola volta per
banda.
MOLTIPLICATORI
Sono
moltiplicatori le stazioni A.R.M.I o di altro Club Navale, nonché le previste
stazioni Jolly.
Le
stazioni A.R.M.I., di altro Club Navale e le stazioni
Jolly possono essere contate UNA SOLA
volta, indipendentemente
dalle bande lavorate.
PUNTEGGIO
FINALE
Si
ottiene moltiplicando la somma dei punti QSO per la somma dei moltiplicatori.
SWL
Valgono
le stesse regole degli OM ed espressamente:
- un QSO
due stazioni da 1 punto non sarà valido come ascolto;
- un QSO
tra una stazione da 10 punti ed una stazione da 1 punto avrà valore di 11 punti;
- un QSO
tra una stazione da 10 punti e un’altra stazione da 10 punti varrà 20 punti;
- la
stessa stazione potrà essere ascoltata UNA SOLA VOLTA per banda.
N.B. I
rapporti degli SWL sono molto graditi. Per entrare nelle classifiche della
categoria non è
richiesto un minimo di
ascolti, ma il Contest Manager riterrà meritevoli di segnalazione i
Log che
riveleranno da parte dell’SWL un particolare impegno.
LOG
I Log,
compilati in modo standard e completi di foglio riassuntivo, riportante i dati
relativi al
numero di QSO, i punti, i
moltiplicatori ed il punteggio, divisi per banda, oltre che la somma
totale, vanno inviati a
mezzo posta, entro e non oltre il 20 Gennaio 2010, al Contest Manager:
Cosmo
Di Nitto – IKØJFS
Via
Bachelet n.7/c, 04024 – Gaeta (LT) – Italy
oppure via email (in formato
ADIF o CABRILLO) al seguente indirizzo: sparks_223@yahoo.co.uk
I Log
arrivati oltre il termine sopra stabilito saranno considerati “Control Log”.
N.B. Per i log inviati a
mezzo posta elettronica, onde evitare spiacevoli problemi di NON
ricezione dei log, legati ai
software anti-spam, si prega esplicitare nell’oggetto del
messaggio “ARMI CONTEST
S.BARBARA”, pena esclusione.
SQUALIFICHE
Sono
squalificati i concorrenti che:
- non
rispettano gli orari stabiliti dal regolamento;
- non
rispettano il Band Plan IARU Region 1;
- operano
riuniti in coppie o gruppi;
-
concordano QSY o sked con il corrispondente per la ripetizione del QSO su altre
bande.
Saranno
inoltre penalizzati o squalificati i concorrenti che inviano Log incompleti, con
QSO
doppi non dichiarati, con
punteggi vistosamente errati e con QSO che non risultano bilaterali
nei controlli incrociati.
CLASSIFICHE
Verranno redatte classifiche
per ciascuna delle sottocategorie previste dall’apposito
paragrafo
del regolamento (es.
Naval-CW, Naval-SSB, Naval-MGM, ecc.).
Classifica a parte
verrà redatta per la categoria
SWL.
PREMI
Saranno
riconosciuti premi ai primi classificati di ogni
categoria/sottocategoria.
I
vincitori verranno contattati dal Contest Manager, o da
suo delegato, per concordare il ritiro
del
premio.
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9.
"Le
sigarette fanno male al pc"
e
la Apple nega la riparazione
Due
utenti americani si sono visti negare l'assistenza perché tenevano il loro computer in stanza pregne di fumo. "Così la garanzia
decade"
Che il
fumo passivo faccia male è un fatto acclarato. Che metta ko anche i computer
francamente spiazza un po'. Proprio così: stando a quanto
riferisce The consumerist, un sito statunitense di tutela dei consumatori, ci
sono due casi in cui la richiesta di assistenza in garanzia da parte di
proprietari di computer è stata negata con una motivazione quantomeno bizzarra:
"Contaminazione da fumo".
Sembra
uno scherzo ma è tutto vero e l'azienda in questione
non è catena di assemblatori locali, ma quella più cool e innovativa del
panorama tecnologico: la Apple. E i portatili in questione sono i popolari
Macbook e iMac. Insomma, il fumo nuoce alla salute del
computer e si perde la garanzia se chi lo usa ha il vizio delle sigarette.
Nonostante nel
contratto di garanzia non si faccia alcun riferimento esplicito alle sigarette
come comportamento pericoloso per la salute del computer, la casa di Cupertino,
alla richiesta di chiarimenti, ha replicato così: la nicotina fa parte della
lista delle sostante dannose stilata dall'Occupational
Safety and Health Administration. La casa di Steve Jobs ha poi sottolineato che
non chiederà ai suoi dipendenti di riparare qualcosa mettendo a rischio la loro
salute. Questo perché, secondo gli esperti, il computer di un fumatore
all'interno si può paragonare a un posacenere sporco. A parte la puzza e la
polvere, l'accumulo di catrame è in grado mandare in tilt il pc.
I due
casi di cui parla The consumerist si sono verificati qualche anno fa in due
diversi Stati americani. Il primo risale all'aprile 2007, quando il pc venne portato in un Apple Store a West Des Moines, nell'Iowa:
un anno in assistenza, poi la risposta che era stato usato in una casa di
fumatori e questo faceva decadere la garanzia. Non solo. L'Apple si è rifiutata
di riparare anche a pagamento il Mac, per "i rischi alla salute dovuti al fumo
passivo".
Sulla
stessa falsariga il secondo caso. I tecnici hanno assicurato prima un intervento
nel giro di 48-72 per l'iMac che dava problemi, ma dopo
qualche giorno hanno informato il cliente che il computer non poteva funzionare
"perché contaminato". Contaminato dal fumo di sigarette, s'intende, che viene considerato un "pericolo biologico".
I
protagonisti dei due casi hanno scritto direttamente a Steve Jobs, il fondatore
della Apple, ottenendo di nuovo un no come risposta.
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10.
Cleantech
open in California
In
gara la tecnologia verde
Concluso
pochi giorni
fa il concorso dedicato alla tecnologia ecosostenibile. Tante idee, dalla
trasformazione delle acque di scolo in bioplastica alla regolazione dello smog
nei tir
Può un
software aiutarci a ridurre il consumo quotidiano di energia? La risposta arriva
da Redwood City, cittadina in provincia di San Francisco sede, nei giorni
scorsi, del Cleantech Open National Business Plan Competition, il concorso che
da quattro anni a questa parte premia le invenzioni tecnologiche più
eco-sostenibili. Dalla prima edizione del 2006 ad oggi, il Cleantech Open ha
fatto emergere 125 team di ricerca che grazie ai finanziamenti e alla pubblicità
ricevuta hanno portato a termine progetti interessanti e soprattutto utili. Da
questi progetti sono nati 700 nuovi posti di lavoro, un po’ come a dire che la
tecnologia verde non fa bene solo all’ambiente ma anche all’economia.
A vincere
quest’anno è stata la EcoFactor, un’azienda
specializzata in soluzioni personalizzate per il risparmio domestico di energia.
Ha scavalcato i 278 concorrenti con un’idea semplice
semplice ma utilissima: un software capace di regolare automaticamente il
termostato di casa per ottenere ogni istante il maggior risparmio energetico
alla miglior prestazione. Il premio consiste in un corposo assegno da 250mila
dollari, naturalmente da reinvestire in altrettanti progetti verdi, accompagnato
da nuovi uffici e servizi di consulenza gratuiti.
I
progetti scelti per la selezione finale sono stati 70, suddivisi in cinque
categorie, e per la prima volta quest’anno i partecipanti non provenivano tutti
dalla California, indiscussa patria della new
technology, ma anche dalla Rocky Mountain Region e dal Pacific Northwest.
“Quest’anno è stato molto difficile scegliere il vincitore – spiega il
presidente di giuria Christopher O. Vargas – ma abbiamo
deciso di premiare la EcoFactor perché è riuscita a ottenere due ottimi
risultati in un colpo solo: ridurre l’impatto del consumo energetico
sull’ambiente e i suoi costi per l’utente”.
Il
secondo premio se l’è aggiudicato la Alphabet Energy di
Berkeley, che ha sviluppato un sistema capace di riciclare la dispersione
termica e trasformarla in nuova energia: il tutto consiste in un miniconduttore
che trasforma direttamente il calore e lo fa ad un costo irrisorio, appena 1
dollaro a watt. Esistono già sistemi di trasformazione simili a questo, ma
costano 20 volte di più e sono poco competitivi, ovvero inutili. L’azienda non
ha specificato di cosa sia fatto il miniconduttore, ma
secondo fonti giornalistiche locali si tratta di nanofili di silicone. Anche la
Micromidas di Sacramento ha avuto un’idea brillante, stavolta
però facendo ricorso alla chimica: trasformare le acque di scolo in un
materiale di preparazione per ottenere bioplastica. Il procedimento si basa su
meccanismi biologici naturali, e in poche parole è proprio l’acqua a nutrire i
microrganismi che andranno poi a costituire la bioplastica. Il tempo di
decomposizione è di qualche mese in compostaggio, contro i 1000 anni richiesti
dalle materie plastiche sintetiche derivate dal petrolio.
Combattere
l’inquinamento però non significa solo intervenire sul problema della
decomposizione dei rifiuti: anche abbattere una piaga come l’abusivismo edilizio
e creare un prodotto capace di essere riutilizzato più volte, di generazione in
generazione, è un obiettivo strategico da raggiungere. Per questo la Homergent ha inventato la casa portabile, una sorta di
tenda che però tenda non è, avendo tutte le caratteristiche di un’abitazione
vera e propria.
La Solar
Alchemy si è concentrata invece su qualcosa di più maneggevole come la carta,
quella però non riciclabile. L’azienda ha trovato il modo di renderla
riutilizzabile attraverso un processo di conversione termochimica, capace di
trasformare la carta non utilizzabile in un prodotto totalmente nuovo e ad una
temperatura relativamente bassa, e quindi poco inquinante. I processi di
conversione termochimica sono basati sull’azione del calore che permette le
reazioni necessarie a trasformare la materia in energia e sono utilizzabili per
i prodotti e i residui cellulosici e legnosi. Una possibilità che però non era
mai stata interpretata con queste finalità.
E per chi
avesse intenzione di lastricare il pavimento di casa o
del terrazzo o a maggior ragione il tetto con pannelli solari, i cervelloni
della Armageddon Energy hanno inventato un sistema di minipannelli solari
montabili fai-da-te, così da risparmiare sia sull’energia che sulla manodopera
di montaggio.
Tra i
finalisti si è piazzata anche la compagnia russa A-Z Comp, che ha pensato a come
risolvere il problema della dispersione di petrolio in mare in maniera
totalmente non invasiva per l’ambiente. Il processo di pulizia si basa infatti sull’uso di grafene, una sostanza che si mescola
automaticamente al petrolio e gli impedisce di disperdersi nell’acqua e
diventare parte integrante dell’ecosistema. Non è la prima volta che questo
derivato del carbonio viene utilizzato a favore
dell’ambiente e dell’energia pulita: scienziati dell’Università di Austin, in
Texas, hanno ad esempio già utilizzato questa struttura di atomi per
immagazzinare elettricità in dispositivi ultracapaci, in modo da raddoppiare le
prestazioni dei collettori delle energie rinnovabili, sole e vento in testa.
In un
contesto di questo tipo non poteva poi mancare un’invenzione capace di
intervenire sulla bestia nera dell’inquinamento atmosferico: lo smog. La
FuelSavers Technologies ha infatti sviluppato un
dispositivo dotato di un sofisticatissimo software dedicato appositamente ai
giganti della strada, i tir. L’apparecchio si inserisce proprio alla bocca del
tubo di scappamento e regola, attraverso una centralina, la fuoriuscita di
sostanze nocive. La HydroVolts ha vinto un premio
speciale progettando un sistema avanguardistico di turbine centralizzate che
permettono di produrre energia energia pulita da qualunque tipo di fonte idrica,
dal fiume al torrente più insignificante, rendendola direttamente utilizzabile.
Infine,
la Cleantech Open national business plan competition ha messo in risalto anche
il lavoro della Repleshenergy di Portorico, che è riuscita ad ottenere energia
pulita dalle alghe del mare. Le idee ci sono, i progetti anche, anzi siamo già
alla fase della realizzazione: riusciranno i nostri eroi dell’ecosostenibilità a
trasformare queste invenzioni in vita quotidiana?
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
11.
Da:
Radioavventura [ik2nbu@radioavventura.it]
SOTA
2010 NOVITA'
Cari
Amici OM,
Per tutti
gli appassionati di attivazioni portatili in montagna, i numeri che abbiamo
raggiunto nel SOTA Italia sono
lusinghieri:
1.094
Attivazioni
QRP / 8 Anni di Vita
/ 403 report fotografici sul Sito
Web
Sopratutto la
formula del Diploma Watt X
Miglio nella sua semplicità, ha in questi anni coniugato felicemente le abilità
tecnico operative del radioamatore in QRP,
con le sue capacità
escursionistiche sulle Cime Italiane, ad ogni livello di altitudine raggiunta e
frequenza utilizzata in VHF o HF.
Con un
pizzico di orgoglio possiamo dire di rappresentare quel piccolo mondo di
Radioamatori, che con vera passione non hanno mai mollato
!
Anche nei
tempi difficili che vive oggi il radiantismo, i numeri di cui sopra lo evidenziano a chiare lettere.
Siamo un
gruppo tenace che annovera al suo interno diversi
radiotecnici con il "saldatore sempre caldo" in
stazione,
soci del I QRP CLUB
Italiano, appassionati di Surplus Valvolari e restauro di radio Militari,
novices ed esperti di circuiti RF, chiunque non
voglia
sminuire il significato della
parola " Radioamatore " con un banale 5/9 pigia bottoni, spesso partecipa con
entusiasmo alle nostre attività.
Da
sottolineare il grande successo del Field Sota di Ferragosto 2009, quando sono
state attivate 16 Cime in contemporanea lo stesso giorno
!
Grande è
stata la soddisfazione dei partecipanti, degli attivatori SOTA e della Sezione
ARI di Magenta che ha organizzato l'evento
in collaborazione con il
sottoscritto, giunto alla sua seconda edizione, fortunata quest'anno anche nelle
condizioni meteo.
Per il
prossimo 2010 è stato rinnovato il Regolamento SOTA Italia
il nuovo regolamento
introduce dal prossimo Gennaio diverse modifiche al Diploma Watt x
Miglio.
Lo potete
scaricare direttamente qui: http://www.radioavventura.it/SOTA_Home.htm
Sul
fronte SOTA Internazionale ci siamo quindi definitivamante sganciati dal
programma originale Inglese, mal sopportato in verità anche da Tedesci e Francesi
che hanno seguito, una
volta tanto, l'esempio Italiano sulla strada del Watt x Miglio, da noi
intrapresa 8 anni or sono, quando decidemmo che certi
compromessi
non ci rappresentavano
come Alpinisti e la cultura del QRP andava difesa e sostenuta nel rispetto delle
migliori tradizioni radio tecniche.
Un grazie
a tutti i Manager Regionali, agli attivatori SOTA Italiani e non ultimo a tutti
quei Radioamatori che ci hanno sempre collegato
!
73 de
ik2nbu Arnaldo
Manager
SOTA Italia _ I QRP CLUB # 001
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
12.
Da I3MKH
Mirko Boscolo
Sezione
ARI di Chioggia Sottomarina
Le
conferme di i3mkh
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
13.
Mostre
& fiere
*
EXPO ELETTRONICA FORLì
05/12/2009
- 06/12/2009
*
FI
05/12/2009
- 06/12/2009
*
EXPO ELETTRONICA CREMONA
12/12/2009
- 13/12/2009
*
EXPO ELETTRONICA MODENA
23/01/2010
- 24/01/2010
*
EXPO ELETTRONICA VICENZA
06/02/2010
- 07/02/2010
*
EXPO ELETTRONICA CARRARA
20/02/2010
- 21/02/2010
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
14.
Bozze della prossima
Qsl di Alfredo Ik7JWX
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
15.
Da
IK8JZK Ruggero Billeri Napoli
Alimentatori
Switching
La Tecno
mette in commercio degli alimentatori del tipo sopra indicato, i quali hanno
molte uscite con tensioni diverse atte ad alimentare elettricamente un computer.
Detti alimentatori sono compatti, leggeri e muniti di ventola di raffreddamento,
vi sono due modelli che possono fornire due potenze diverse 500 o 600 Watt. Fra
le varie tensioni in uscita è disponibile una tensione a 12 volt nominali
stabilizzata e con una corrente di 20 Ampere. Questa tensione e questa corrente
sono atte ad alimentare un'apparato
radioamatoriale.
Si tratta
solo di estrarre i conduttori elettrici di colore adeguato, per l'esattezza il
positivo a 12 volt di colore giallo ed il comune o negativo è di colore nero. Si
tratta inoltre di mettere in serie al positivo a 12 volt un'amperometro per misurare la corrente assorbita ed un
volmetro in parallelo ai due conduttori per misurare la tensione fornita
dall'alimentatore.
Nota: Se
l'alimentatore viene racchiuso in un contenitore lo
stesso può essere acceso dall'esterno chiudendo il circuito fra il filo
elettrico di colore verde e quello di colore nero. Il prezzo di questi
alimentatori nuovi è concorrenziale ed è di 20
€uro.
Cordiali
saluti ai lettori del Radiogiornale
Da
ik8jzk Ruggero Billeri Napoli
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
16.
Consegnata
anche alla Principessa Elettra Marconi
Medaglie
ricordo del 1° anniversario IR0CF
Medaglie coniate ed
incise in occasione del 1° anniversario dell'installazione del ripetitore R8
special IR0CF 145.350 - 600, donate agli amici e frequentatori del ripetitore ed
a chi ha contribuito alla realizzazione.
Consegna
alla Principessa Elettra Marconi da parte di IK0ZCW Alberto Devitofrancesco, responsabile
e installatore del ripetitore R8 Special, della medaglia ricordo del
1° anniversario dell’entrata in funzione di IR0CF, durante la Manifestazione
Marconiana
_________________
IK0ZCW Alberto Devitofrancesco
R8 special IR0CF
145.350 -600
www.ik0zcw.it - www.radiomercato.com
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
17.
MERCATINO
RADIOAMATORIALE
Vendo
o scambio con ricevitore HF,
causa inutilizzo, Trasponder ATV 1200/10000 Mhz
.
IK1SLO@ALICE.IT
cell.
3474517986
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Da: Francesco Berio
[francesco.berio@gmail.com]
Vendo transverter BRAUN
modello LT470 144/430 usato poco perfetto Apparato comperato
nuovo mai modificato, con manuale originale per veri amatori 100,00
Euro
Vendo AKAI stereo cassette
deck CS34D dolby system usato pochissimo ottimo stato 100,00
E
Francesco IK0UAG cell 340 10 75
877
CERCO
Drake TR4 non
funzionante per pezzi ricambio.
Bruno
IZ0CHJ
cell 348 09 55 275
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Da:
iret.friuli [iret.friuli@libero.it]
VENDO:
- radio
transmitter T-217/GR U.S. Army - COLLINS Radio Co.,
frequenza 220-400 MHz, senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa
[70
euro]
-
modulator-power supply MD-141A/GR U.S. Army - Radio Receptor Co.Inc. Brooklyn
N.Y., senza accessori, personalmente mai utilizzato,
peso circa
[50
euro]
-
U.S.A.F. Synthesizer, elec freq model EN 358 Manson Laboratories a subsidiary of
Hallicrafters Wilton, conn., personalmente mai
utilizzato, completo del suo power supply model EN 360 Manson Laboratories a
subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn. - ingresso 117 V AC uscita 6,5-28-180
V DC.
[tutto 20
euro]
- G.1/120
solid state p.a. amplifier Geloso S.p.A.-Milano , personalmente mai
utilizzato.
[30
euro]
- U.S.
cable fault locator detector James G.Biddle Co. - Philadelphia 7
P.A.
[70
euro]
- sacca
BG 56-A per trasporto stili d'antenna della base MP-48, completa di 5 stili
vari, ecc.
[50 euro]
- zaino
Esercito Italiano degli anni '60 utilizzato per portare
vestiario.
[10
euro]
-
zainetto U.S. ML GAS MASK M9.
[20
euro]
-
maschera antigas di colore nero completa di supporto da schiena per bombola,
spallacci, cinghie, ganci, tubi di collegamento, manometro,
ecc.
[10
euro]
-
dosimetro di radiazioni a forma di penna, con clips, scala da
[10
euro]
-
obiettivo SZ-X210 Tokina 70-210mm f/4-5.6 completo di
paraluce, nuovo, mai utilizzato perchè acquistato per errore, adatto per Canon,
ecc.
[80
euro]
Acquisto, se prezzi onesti, apparati, manuali, accessori e materiale vario della
IRET.
Esamino
ed eventualmente ritiro (anche in stock) vecchio materiale
radio ricevente, trasmittente, ricetrasmittente, ex militare, surplus,
accessori, antenne, manuali, strumenti, oggetti particolari, ecc. Contattatemi e
valuteremo insieme ciò che disponete. Annuncio sempre
valido.
NON sono
graditi sms per informazioni o contrattazioni riguardanti il materiale in
vendita.
NON
rispondo a telefonate con numeri anonimi o non
visibili.
Per
eventuali spedizioni, i pagamenti saranno da effettuarsi anticipatamente. NON
invio in contrassegno.
IW3
SID - Andrea
tel. [+39] 3474907504 (ore pomeridiane)
e-mail:
iret.friuli@libero.it
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Da:
Vincenzo
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[iradiom@hotmail.com]
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cessata attività OM vendo tutto il materiale
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protezione
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nuovo ed inscatolato 20 euro
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Strumento analogico fondo scala 100 microA. (bachelite) piccolo 13 euro
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Strumenti analogici fondo scala 20 KV (bachelite) grande 15
euro
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Strumenti analogici fondo scala oltre 150 valore numerico con
al centro una banda rossa (bachelite) grande 15
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18.
INFORMAZI
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Inviate
i vostri articoli con e-mail, non con allegati, in formato testo TXT e le
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