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13.500 utenti ed è prelevato da moltissimi altri nel sito http://www.radiogiornale.org
Numero 235 - Anno IX – 24 giugno 2010
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Grande successo della nostra iniziativa di creare un elenco dei siti
web dei radioamatori. Molti ci hanno prontamente risposto e siamo stati in
grado di pubblicare un primo elenco sul nostro sito www.radiogiornale.org
Troverai l’elenco dei siti dei Radioamatori
Hai creato un sito web?
Vorresti farlo conoscere di più?
Molti Radioamatori hanno creato siti e portali web, inerenti la radio,
molto utili e interessanti, non sempre però conosciuti da tutti. Ritenendo di
fare cosa utile, per ovviare al problema della divulgazione di tali siti, con
spirito di collaborazione, abbiamo pensato di inserire gratuitamente l’elenco
dei link sul nostro sito www.Radiogiornale.org (molto
frequentato) in modo di agevolare la diffusione del grande patrimonio di conoscenze
radioamatoriali, rappresentato dai siti in questione, al maggior numero
possibile di OM.
Pertanto se la cosa ti interessa ci puoi inviare una e-mail
all’indirizzo radiogiornale@fastwebnet.it con
l’indirizzo web del sito e una brevissima didascalia dei contenuti e il nome e
nominativo del responsabile. Attiveremo quanto prima i link.
Cordiali 73
Paolo Mattioli I0PMW
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Sommario:
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1.
70 MHz, figli e figliastri !
Mentre l’A.R.I. tenta di prendersi tutti i meriti
Universita' degli studi di Roma •• Tor Vergata ••
00173 Roma
(fax 08-72597455)
Spett.1e Ass. A.R.I. Via
Scarlatti 31 20121 Milano
( fax 02-66714809)
Spett.1e Ass. CISAR Corso del Popolo 58 30100 Venezia~Mestre
( fax 08233295472)
Spett.le Ass. Polo Positive
Via Briosi 10 20100 Milano
(fax. 02-700529127)
Spell. Ie Ass. ARAC Via Gregorio VII 00100 Roma
( fax. 06-97252435)
Spett.1e
( fax.089-254218)
A tuttl g1i Ispettorati Territoriali del Ministero
loraSEDI
Oggetto: autorizzazione straordinaria per l’utilizzo della banda di
frequenza 70.00 Mhz.
Vista la richiesta pervenuta dalle Assciazioni radioamatoriali
volta ad ottenere I'autorizzazione ad utilizzare la banda di frequenza 70,000
MHz per finalità sperimentati;
Visto che il Ministero della Difesa ha espresso parere favorevole
all'accoglimento della richiesta di cui sopra a condizione che venga
comunicato, prima dell'inizio delle sperimentazioni, il sito internet di libero
accesso ove saranno pubblicati l'inizio della sperimentazione , i parametri
tecnico\operativi ed i risultati ottenuti;
Allo scope di corrispondere alle esigenze dei radioamatori:
SI DISPONE
1. E' autorizzata in via generale e temporanea fino al 30 Novembre
2010 la sperimentazione nella banda di frequenza 70,000 MHz
2. la sperimentazione deve osservare i seguenti parametri tecnico
operativi:
Periodo autorizzato: sino al 30 Novembre 2010 Loca1ità autorizzate
: Territorio nazionale;
Zone vietate:fascia larga
Larghezza di banda autorizzata 25 KHz;
Modalità autorizzate: tulle fino al massimo della larghezza dt
banda autorizzata; Antenne autorizzate: omnidirezionali e direttive;
Potenza Massima ammesse: 25 w EIRP
3. Le associazioni sono obblig8te a comunicare, prima dell'inizio
della sperimentazione, iI sito internet di libero accesso dove saranno
pubblicate "inizio delle sperimentazioni, i parametri tecnico - operativi
ed i risultati conseguiti.
Le associazioni possono individuare il soggetto che provvede ad
assicurare l'espletamento di cui alle condizioni imposte dal Ministero della
Difesa, ovvero i radioamatori possono indirizzare sui sito internet
appositamente costituito da altro
radioamatore, i dati raccolti delle sperimentazioni effettuate.
11 giu 2010
Il Dirigente
(Ing. Marcello Quoiani)
A nostro avviso ci sono delle incongruenze nel
provvedimento. Infatti, come si evince dalla comunicazione del Ministero dello
Sviluppo Economico, le procedure di inizio sperimentazione devono essere
effettuate dalle associazioni su apposito sito internet, dando per scontato che
le associazioni rappresentano tutti i Radioamatori italiani e sono loro stesse
Radioamatori. Così non è, infatti le associazioni, tutte assieme arrivano a
rappresentare molto meno della metà dei titolari di patente e licenza di
radioamatore. Quelli che non sono iscritti non possono fare la sperimentazione in quanto non usufruiscono dei siti delle
associazioni!
Il Ministero con questo provvedimento vuole forse
agevolare le iscrizioni ad alcune associazioni con lo zuccherino dei 70 MHz?
Ci sembra una cosa fuori dal mando e poiché in
Italia, per legge, l’attività radioamatoriale non la svolgono le associazioni,
ma i singoli OM, che con apposito esame hanno conseguito la patente di
operatore, diventa logico che tutte le autorizzazioni siano date solo ed
esclusivamente a coloro che sono autorizzati a svolgere l’attività
radioamatoriale. Altre “invenzioni”, esistenti nella vecchia Unione Sovietica
ai tempi del Comunismo, con i famosi club dove era consentito trasmettere, non
hanno diritto di cittadinanza nel nostro Paese. Per legge i Radioamatori sono
persone fisiche e non associazioni!
A conferma che il provvedimento dei 70 MHz sia una
sorta di regalo fatto ad alcune associazioni, vi è il fatto che la disposizione
è stata notificata a solo 5 associazioni e non si sa perché anche
all’università di Roma, mentre in Italia le Associazioni radioamatoriali sono
una cinquantina, per non parlare del numero delle università. Ma a tutti questi
evidentemente non si sono voluti dare premi!!! Comunque quest’orientamento del
Ministero, rischia di incrementare nuovamente il numero delle piccole
associazioni radioamatoriali come avvenne in passato, in quanto qualunque
piccolo gruppo di OM, per poter avere l’uso dei 70 MHz, o per installare un
ponte, costituirà la sua piccola associazione, il tutto a detrimento del potere
di rappresentatività degli OM italiani.
Infine sul piano tecnico, a parte la limitatezza
temporale della sperimentazione: 5 mesi, vi è la risibile distanza dai confini
di Francia, Svizzera e Austria, di
In tutta questa strana vicenda si inserisce anche
il maldestro tentativo dell’A.R.I. di prendersi il merito di tutta l’operazione
70MHz. Infatti nel sito nazionale dell’ARI, si riporta il provvedimento del
ministero, ma con una piccola, ma significativa, modifica: mentre nella
circolare inviata dal Ministero, che riportiamo integralmente sopra, si legge, “Vista
la richiesta pervenuta dalle Assciazioni radioamatoriali volta ad ottenere I'autorizzazione ad utilizzare
la banda di frequenza 70,000 MHz per finalità sperimentali”; nel sito ARI si
legge, “Vista la richiesta pervenuta dall’Associazione Radioamatori Italiani volta ad ottenere l’autorizzazione ad utilizzare
la banda di frequenza 70,000 MHz per finalità sperimentali”. Poi però all’ARI
hanno fatto l’errore di riportare la lettera originale del Ministero in formato
JPG dove si legge chiaramente che l’Associazione Radioamatori Italiani non
viene citata come la richiedente del provvedimento. Non ci sono parole!
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2.
Colpo di … stato al ministero ?
Riportiamo l’nteressante articolo scritto dall’ex Presidente del CISAR,
Luca Ferrara, pubblicato sul suo sito www.IK0YYY.IT, perché, anche per l’autorizzazione
alla installazione e gestione dei ponti ripetitori, come per i 70 MHz, (vedi
articolo precedente) il ministero, in violazione alla Legge e alla normativa
esistente, pare che voglia privilegiare alcune associazioni radioamatoriali,
togliendo ogni diritto stabilito in precedenza dei singoli radioamatori.
Se è come dice Ferrara, indubbiamente assistiamo ad una svolta
preoccupante del Ministero, che senza nessuna copertura legislativa ha innovato
la normativa inerente le autorizzazioni.
Che si tratti di un nostalgico ritorno al triste passato delle
circolari?
Dal sito di ik0yyy:
Scritto da IK0YYY
lunedì 14 giugno 2010
Forse non sarà un colpo di stato, ma giungono alcune
notizie dal ministero che fanno tremare un pò la nostra attività.
Il mio articolo sulle nuove autorizzazioni temporanee per i
ponti ripetitori, ha scaturito una serie di email di tanti radioamatori che mi
hanno raccontato circa queste nuove procedure. Sembra, il
condizionale al momento è d’obbligo, che il ministero abbia rivisto la Legge
(allegato 26 al codice) e non intenda più rilasciare autorizzazioni per
esperimenti/ponti ripetitori/nominativi speciali e via dicendo ai privati
radioamatori, ma solo alle associazioni nazionali.
Visto che alcuni fanno finta di non sapere, la Legge parla
chiaro e, soprattutto, non ammette interpretazioni: il
radioamatore è stato messo al centro di ogni attività, con il nuovo regolamento
e dunque SOLO a LUI spetta il diritto di fare esperimenti, che siano questi
ponti ripetitori (in verità c’e’ poco ancora da sperimentare) o stazioni
digitali, o attivare stazioni speciali …...
Le associazioni possono fare da tramite, in nome
e per conto del socio, ma non possono pretendere di essere loro stesse i
titolari giuridici dell’attività di radioamatore. Sempre per chi fa
finta di non capire, si rivada a leggere le sentenze degli anni 1990, che hanno
fatto “biblioteca” e giurisprudenza.
Dunque, mi sono informato al ministero e sembra che questa
sia stata la richiesta di una associazione; non voglio sapere quale
associazione sia questa, ma dico a tutti di fare molta
attenzione: se viene meno il frutto di tanti anni di lotta,
spesi per vedere rispettati i diritti dei radioamatori, solo sulla base di
tentazioni di accaparrarsi più soci, si uccide TUTTO il radiantismo in Italia.
Abbiamo speso 30 anni per far capire al ministero che il
radioamatore, all’interno delle proprie frequenze e nel rispetto di criteri
tecnici precisi, sia libero di fare qualsiasi cosa, utilizzando qualsiasi
modo di emissione e costruendosi da solo le apparecchiature;
non possiamo, per qualche socio in più, rinnegare tutto e tornare alla
dittatura che c’e’ stata dal 1936 al 2001 !
Se talune associazioni sono interessate ai ripetitori in
maniera maggiore di altri settori, va anche bene, ma tutti dobbiamo batterci
perchè i ripetitori siano sistemati in modo corretto e non distruggere tutta
l’attività !
Attenzione, care associazioni: non tiriamo
l’acqua al proprio mulino in maniera eccessiva.
Ma la cosa che più fa paura è che se esiste una Legge, deve
essre rispettata; basta con le circolari, basta con le
interpretazioni. Se si vuole cambiare le regole, siano perseguiti i
termini di Legge, variando la norma e facendola approvare dal Parlamento.
Se oggi passiamo sopra questa …. quisquiglia, domani
qualsiasi dirigente del ministero potrà emanare una circolare dove impone ai
radioamatori di saltellare su una gamba, mentre usa la radio.
Luca IK0YYY.
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3.
Salvate la "donna a raggi X"
e i suoi occhi capaci di magie
Julia Vorobjova oggi ha 70 anni. Per tutta la vita ha
diagnosticato malattie guardando "attraverso" i corpi. Un potere
eccezionale, che scoprì di avere dopo un incidente che la ridusse in fin di
vita. Ha lavorato per il Kgb e visitato i potenti della Terra. Ma oggi, povera
e sola, nessuno si ricorda di lei
Julia Vorobjova
in una foto
di qualche anno fa
Qualcuno salvi la
"donna a raggi X". Per anni ha curato centinaia di persone, figure
illustri finite nei libri di storia. Adesso, che si è ammalata lei, è rimasta
sola in una povera stanza di Donetsk nel grigiore dell'Ucraina povera delle
miniere di carbone. Julia Vorobjova, settanta anni, stipendio da operaia e
sorriso da missionaria, non è una sensitiva qualsiasi ma un personaggio che
sembra uscito da un film di superoi, dotata non si sa come di poteri
eccezionali che le consentono di vedere e prevedere le malattie degli altri
guardando dentro i loro corpi come fosse una macchina per le radiografie.
La lista dei beneficiati è lunga e naturalmente non ufficiale: non
a tutti fa piacere far sapere in giro di essere stato in cura da una
"maga". Di certo si sono sottoposti allo sguardo perforante di Julia,
membri del Politburo dell'Unione Sovietica come lo stesso Breznev, e il suo
successore alla guida del Pcus Jurii Andropov. E poi Boris Eltsin, Mikhail
Gorbaciov e la first lady Raissa. Una puntatina a Donestk la fecero anche
Francois Mitterrand e signora per vedersi purtroppo confermare la diagnosi
dei medici sul cancro del presidente francese. Anche Papa Wojtyla, in una sua
visita in Ucraina, fu monitorato dagli occhi magici di Julia che diede, dicono,
preziosi consigli allo staff medico del Vaticano. E poi, con meno pudori, si
rivolsero a lei, attori, cantanti, scrittori e perfino una decina di cosmonauti
sovietici che inserirono una visita a Julia nella lunga lista dei riti
scaramantici da replicare prima di ogni lancio. Non a caso la signora è
cittadina onoraria della città stellare di Mosca, vanto della ricerca spaziale
russa.
La storia di Julia è ai confini della realtà e comincia il 3 marzo
del
Dall'Università di Mosca arrivano scienzati sospettosi pronti a
smontare il fenomeno ma devono ammettere che è proprio così: Julia vede
all'interno dei corpi. E' vero ma non è credibile, sembra una balla che
potrebbe ridicolizzare l'imagine esterna dell'Unione Sovietica. Si decide di
metterla al servizio "gratutito" del Kgb nel segretissimo "dipartimento
90" che si occupa di scienza e ricerca. E i notabili cominciano a
usufruire dei suoi servizi. Così tanto per provare. Julia non sbaglia
un'analisi.
Finita l'Urss, crollate le strutture segrete, viene dimenticata e
abbandonata al suo destino. Continua spontaneamente a offrirsi in aiuto dei
malati ma continua a non ricevere compensi. In un solo caso può dire di aver
ricevuto un premio. Fu quando curò l'allora ministro della Difesa Ustinov,
afflitto da coliche terribili mentre gestiva la guerra in Afghanistan. Il
supergenerale seppe della sua preoccupazione per il figlio che si trovava in
prima linea e lo fece rientare dal fronte e rispedire dalla mamma in Ucraina.
Adesso, Julia si aspetta molto meno: una pensione, una assistenza sanitaria. Ma
sulle carte ufficiali non c'è. Non le spetta niente. Lancia appelli sui
giornali, invoca un po' di gratitudine e ricorda una sentenza degli scienziati
di Mosca: le sue doti inspiegabili funzionano su chiunque tranne che su sé
stessa.
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Per salvare noi e la Terra bisogna cambiare cultura
Molti dicono che la Terra, con inusitati cambiamenti di clima,
alluvioni, terremoti, stagioni ballerine, ecc. si sta ribellando alle violenze
perpetrate dall’uomo al pianeta! È
inutile fare finta di niente: così non possiamo andare avanti a lungo.
Consumiamo troppo. Nel 2006 nel mondo si sono spesi 30,5 mila miliardi di
dollari in beni e servizi, il 28% in più rispetto al 1996 e sei volte di più
rispetto al 1960. Certo, c’è stata la crescita demografica. Ma la popolazione
dal 1960 ad oggi è aumentata di poco più di due volte e non di sei volte. Molti
beni sono stati acquistati per rispondere a bisogni primari: il cibo, la casa.
Ma, più cresce il reddito, più aumenta la propensione al consumo: case più
grandi, cibi più raffinati, automobili, televisori, viaggi aerei, computer,
telefonini. Tutto sembra indispensabile. Un modello che si sta espandendo dai
paesi ricchi ai paesi in via di sviluppo. Il problema è che all’aumento dei
consumi corrispondono più estrazioni dal sottosuolo di combustibili fossili,
minerali e metalli, più alberi tagliati, più terreni coltivati. Insomma, più
pressione sui sistemi della Terra. L’indicatore dell’impronta ecologica, che
mette in relazione il consumo umano di risorse naturali con la capacità del
nostro pianeta di rigenerarle, ci dice che già oggi utilizziamo le risorse di
1,3 Terre. E secondo le previsioni dell’Onu nei prossimi trent’anni altri 2,5
miliardi di persone dovranno avere accesso all’energia.
Cosa fare? Rallentare la crescita demografica, adottare tecnologie
sostenibili, non c’è dubbio. Ma non basta. Facciamo due conti. Se volessimo
vivere tutti come vivono i cittadini degli Stati Uniti, il nostro pianeta
potrebbe sostenere solo 1,4 miliardi di individui, mentre noi siamo già quasi 7
miliardi e si prevede che entro il 2050 saremo 2,3 miliardi in più. Con
efficaci strategie, potremmo frenare la crescita a poco più di 1 miliardo. Comunque
troppi. Pensiamo all’energia. Da una recente analisi si è visto che per
produrre energia sufficiente a soppiantare gran parte di quanto fornito dai
combustibili fossili, si dovrebbero costruire
Il secondo è mettere mano, praticamente, alle nostre abitudini.
Come convincere i nostri figli che il pane nel latte è meglio dei cereali?
Nostra madre che la carne è meglio mangiarla solo una volta ogni 15 giorni? Il
nostro amico che non deve cambiare l’auto ogni due anni? L’imprenditore che è
meglio far lavorare meno i suoi dipendenti? La notizia cattiva, dunque, è che
stiamo parlando di un’impresa titanica e quasi visionaria. Come dice
l’inventore del microcredito e premio Nobel per la pace Muhammad Yinus nella
prefazione al volume: «Nessuna generazione prima d’ora, nell’intera storia del
mondo, è riuscita a realizzare una trasformazione culturale così profonda come
quella invocata in queste pagine». La notizia buona è che questa trasformazione
è possibile, anzi che il processo di cambiamento è già cominciato come
dimostrano i molti esempi che il rapporto cita. I bambini. Oggi gli operatori
del marketing degli Stati Uniti investono circa 17 miliardi di dollari per
bersagliare i bambini di pubblicità. E le aziende alimentari spendono 1,9
miliardi di dollari l’anno in campagne pubblicitarie mirate ai bambini di tutto
il mondo.
Ma qualcosa si sta muovendo: nella provincia canadese del Quebec è
vietata la pubblicità televisiva rivolta ai bambini sotto i 13 anni. In
Norvegia e in Svezia il divieto è applicato al di sotto dei 12 anni. La Francia
ha proibito programmi televisivi per bambini al di sotto dei tre anni d’età. E
la scuola? Qualcosa si muove anche lì. A cominciare dalla mensa scolastica. La
scelta di paesi come la Scozia e l’Italia di puntare sull’uso di prodotti
biologici, locali e freschi è interessante, soprattutto se messa a confronto
con quelle di altri paesi in cui i distributori automatici di merendine e
bevande gasate forniscono una percentuale delle entrate all’amministrazione
scolastica. L’economia. Secondo gli estensori del rapporto dobbiamo partire da
alcune consapevolezze: primo, la crescita del prodotto interno lordo non solo è
impossibile, ma indesiderabile perché non vuol dire crescita del benessere.
Secondo, una transizione ad una nuova società ci sarà comunque e sarà
determinata dalle crisi economiche. Il problema è quindi come governare il
cambiamento. Una trasformazione economica fondamentale riguarderà la migliore
distribuzione dell’orario lavorativo. Oggi molte persone lavorano troppe ore, guadagnano
di più e trasformano il reddito in consumi. D’altro lato, ci sono moltissimi
disoccupati. Lavorare meno vuol dire far lavorare più persone, avere più tempo
libero, far diminuire i consumi energetici. Un altro punto di forza della nuova
economia sono le imprese sociali, quelle imprese in cui si producono beni e
servizi di utilità sociale e di interesse generale Anche qui gli esempi
positivi sono molti. Storie come quella dell’impresa egiziana Sekem che, contro
chi sosteneva che non era possibile rendere fertile la parte di deserto lontana
dal Nilo, oggi produce derrate alimentari biologiche, cotone, erbe medicinali
proprio nel mezzo del nulla.
I governi e le amministrazioni. Dalla messa al bando dei sacchetti
di plastica in Irlanda al ritiro dal commercio delle lampade a incandescenza
nel Canada, alle pesanti imposte sulle emissioni della Svezia, le iniziative
per promuovere stili di vita sostenibili non mancano. Molte città stanno
riducendo la loro impronta ecologica. Un esempio? Il quartiere BedZED di
Londra, interamente costruito con materiale riciclato, consuma esattamente
tanta energia quanta ne produce e ha al suo interno orti biologici. Mass media
e religioni. I mezzi di comunicazione di massa possono essere strumenti
efficaci per plasmare le culture. Lo hanno fatto diffondendo un modello
consumistico. Lo potrebbero fare diffondendo un modello di sostenibilità.
Quindi, dicono gli autori del rapporto, si può pensare di usare il marketing
sociale per trasformare la cultura del consumo. Ma ci si può spingere ancora
più in là e pensare di usare anche le religioni a questo scopo: «Poiché l’86%
della popolazione mondiale afferma di appartenere a una religione organizzata,
sarà senza dubbio indispensabile coinvolgere le religioni nella diffusione delle
culture della sostenibilità».
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4.
IL SONDAGGIO
Gli italiani vogliono più eolico
Mancano regole e informazioni
Oltre l'80% appoggia l'utilizzo dell'energia alternativa anche come
fonte occupazionale. Nella "giornata del Vento" gli ambientalisti
chiedono trasparenza e integrazione nel paesaggio
Otto italiani su 10 vogliono che il vento muova l'energia. E'
molto larga la maggioranza a favore dell'eolico che si profila dalla ricerca
dell'Ispo presentata oggi da Renato Mannheimer. L'87 per cento degli
intervistati ritiene che l'energia eolica possa giocare un ruolo positivo nello
sviluppo economico del paese facendo da volano per l'economia locale grazie
all'aumento dell'occupazione. Una convinzione che poggia sui numeri : nel solo
primo semestre del 2010 il settore eolico ha impiegato circa 1.000 addetti in
più rispetto allo scorso anno arrivando a 25.530 occupati, di cui 7.460
diretti, con una crescita dell'occupazione del 4,5 per cento nonostante la
crisi.
Sono alcuni dei dati presentati in occasione del Wind day, la
giornata mondiale del vento promossa dall'Ewea, l'associazione europea dell'energia
eolica e dal Gwec, il Global Wind Energy Council in tutta Europa. "Con il
Wind day vogliamo ribadire l'importanza dell'utilizzo delle fonti rinnovabili
come una delle chiavi per contribuire a risolvere la crisi economica e
climatica", ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile energia e clima
di Legambiente. "Per andare avanti, però, è fondamentale aprire un
confronto sulle regole, in modo da garantire trasparenza, legalità e
integrazione dell'eolico nel paesaggio. Sono sette anni che aspettiamo queste
regole, un ulteriore ritardo sarebbe francamente inaccettabile".
Dallo studio di Mannheimer risulta che queste idee sono
largamente diffuse. Il 60 per cento degli italiani è convinto che l'eolico sia
importante non solo a livello locale per gli effetti sull'occupazione ma per il
suo ruolo strategico perché, a differenza di altri settori energetici, permette
di puntare su una fonte che non dipende dall'estero e che, per 3 italiani su 4,
non è soggetta a crisi economiche e politiche.
Gli italiani sono dunque pronti alla sfida dell'eolico: l'83per
cento vorrebbe un maggior uso delle fonti di energia eolica da parte del suo
fornitore. Gli italiani chiedono più informazione in questo settore (82 per
cento) ma risultano promossi per quel che riguarda la conoscenza del meccanismo
di incentivazione pubblica che va a premiare l'energia elettrica effettivamente
prodotta e distribuita attraverso gli impianti esistenti e non la costruzione
di nuovi aerogeneratori.
Proprio il sistema dei certificati verdi è però uno dei punti
caldi della polemica. Il taglio deciso dal governo ha suscitato un coro di
proteste che vanno da Confindustria a Federutility. Secondo l'Anev
(Associazione nazionale energia del vento) le ripercussioni di questo
voltafaccia, in mancanza di una correzione dell'ultima ora, sarebbero pesanti:
il default finanziario di 4,5 miliardi di investimenti per impianti di
produzione elettrica da fonti rinnovabili già in esercizio (più 2,8 miliardi
previsti nei prossimi due anni); la perdita di 25.000 posti di lavoro attuali e
la mancata crescita nei prossimi due anni di ulteriori 20.000; gravi danni
energetici, ambientali. L'industria italiana delle rinnovabili si fermerebbe
mentre gli altri paesi vanno avanti: si aprirebbe un'altra stagione di dipendenza
energetica.
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5.
Da: Nicola [icola.sanna@tin.it] Da: Alfredo IK7JWX [ik7jwx2003@yahoo.it]
DX-pedition in Cina
BY1DX/I0SNY
DX-pedition in Tunisia
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6.
IL TEST
Le velocità effettive dell'Adsl
Tlc, operazione trasparenza
La rilevazione di SOS tariffe mostra un'Italia con grandi squilibri
della larghezza di banda reale. E ovunque si naviga a molto meno di quanto
promettono gli operatori. Ma qualcosa sta cambiando
IN ITALIA cresce la fame di banda larga di qualità. Così gli
operatori cominciano ad andare incontro a quest'esigenza, anche se la strada da
fare è ancora molto lunga. Lo dimostrano due notizie di questi giorni: da una parte,
l'arrivo di Adsl con banda minima garantita nei listini dei principali
operatori italiani. Per la prima volta, quindi, gli utenti di Telecom Italia,
Fastweb, Tiscali, TeleTu e Vodafone (Wind tra qualche mese) possono avere
un'idea di quale sarà la velocità minima raggiungibile dalle Adsl che intendono
acquistare; dall'altra, un nuovo test sulle Adsl italiane
I numeri. Il dato sulla velocità minima garantita si trova sui
siti dei rispettivi operatori e va da
Parlano gli operatori. "Non discutiamo l'utilità di questo
test"- commentano da Vodafone- "ma non può essere eretto a strumento
di tutela informativa del cliente, per molte ragioni. Il risultato può essere
falsato dall'errore umano di chi compie il test e non tiene conto di vari
parametri, tra cui la distanza dalla centrale. Ben venga il dibattito sulla
rete e sui suoi problemi, ma facciamolo basandolo su dati oggettivi".
"I risultati ottenuti in Sardegna confermano l'eccellente qualità della
nostra rete che copre completamente l'area urbana di Cagliari", dice
invece Andrea Podda, Cto di Tiscali. "I buoni dati di Milano dipendono dal
fatto che, grazie a Fastweb, questa è forse la città più cablata in
Europa", aggiungono dall'operatore. Fastweb per altro si distingue per il
livello di dettaglio nelle garanzie descritte sul sito 3: indica non solo la
velocità minima dell'Adsl 20 Mbps (10,2 Mbps) ma anche quella "di crociera",
cioè media prevista: 15 Mbps. Il valore minimo è superiore a quello garantito
dai concorrenti, cioè 2,1 Mbps per la 7 Megabit di Telecom Italia, Vodafone e
TeleTu; 7,2 Mbps per la 20 Mbps di Telecom. Tiscali fa un po' meglio: 2,8 Mbps
per la 7 Megabit e 13,4 Mbps per la 20 Megabit.
Qualcosa sta cambiando. Da Wind fanno sapere che pubblicheranno
alcune garanzie entro ottobre, quando sarà ultimata questa fase. È appena
cominciato, infatti, l'adeguamento degli operatori a una delibera Agcom del
2008 4 dove l'Autorità chiede dare agli utenti alcune garanzie sulla qualità
Adsl (non solo la velocità minima, ma anche quella media, tra le altre cose). A
ottobre arriverà un software certificato Agcom 5: permetterà agli utenti di
verificare le promesse degli operatori. Se le velocità risultanti dal software
saranno inferiori a quelle garantite, gli utenti avranno diritto a recedere dal
contratto senza costi (che adesso sono pari a 60 euro nella quasi totalità dei
casi). Prima dell'arrivo del software, quindi, gli utenti dovranno prendere le
garanzie con il beneficio d'inventario, senza potersi rivalere in caso di
promesse mancate. Ma almeno è un passo avanti rispetto alla mancanza di
trasparenza sulla qualità reale delle Adsl italiane.
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7.
IL CASO
San Francisco, sui cellulari
l'etichetta rischio radiazioni
La città californiana è la prima al mondo che per consentirne la
vendita a imporre l'obbligo di indicare il livello di pericolo e le sue
conseguenze per il consumatore
SAN FRANCISCO - Da oggi a San Francisco cellulari con l'avvertenza
ai naviganti. La città californiana è diventata la prima al mondo dove i
telefoni cellulari saranno venduti con un etichetta che averte i consumatori
sul tasso di radiazioni che emettono. Chiamata "The Right To
Know", l'ordinanza municipale impone ai rivenditori, e ai costruttori, di
apparecchiature telefoniche mobili non solo di rivelare l'intensita delle
radizioni emesse dai loro apparecchi ma anche di avvertire il consumatore sui
rischi per la sua salute.
Inizialmente contrario all'iniziativa Gavin Newsom, il sindaco
della città, ne è divenuto il maggior sostenitore. Tanto convinto che ha anche
promosso una campagna di sensibilizzazione pubblica con ripercussioni su
Facebook, Twitter e gli altri social networks. Pare che a fargli cambiare idea
abbiano contribuito le conclusioni alle quali è arrivato l'Interphone Study, un
progetto di ricerca sugli effetti delle radiazioni dei cellular sulla salute
dei consumatori finanziato dall'industria della telefonia mobile.
Per quanto controverso, malgrado i dubbi di alcuni degli
scienziati che vi hanno contribuito, dallo studio emerge comunque una forte
correlazione tra l'uso continuato dei cellulari - oltre dieci anni - e un
significativo aumento percentuale di casi di cancro del cervello.
La nuova normativa impone dunque ai rivenditori di esibire la
"specific absorbance rate" di ogni modello in vendita. "Si
tratta di una misura che aiuterà il consumatore a fare una scelta
informata", ha affermato Sophie Maxwell, l'unica afro-americana del
consiglio comunale e principale firmataria della misura. Ovviamente i commercianti
e l'industria telefonica non ne sono entusiasiti e sostengono che creerà solo
confusione: "Piuttosto che informare, l'ordinanza svierà i consumatori
facendogli credere che alcuni modelli sono più sicuri di altri", ha
affermato John Walls, vice presidente della Cellular Telecommunications
and Internet Association, "E inoltre i cellulari devono già
rispettare le line guida della Federal Communication Commission". Limiti
che però vengono contestati da molti perché ritenuti troppo blandi.
A poche ore dall'approvazione a San Franciso, la normativa è stata
già riproposta in Maine e nello Stato della California.
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8.
FISICA
Ecco il neutrino “mutante”
cambia come un camaleonte
L’esperimento sul mattone più piccolo della materia: uno di tipo
muonico è stato sparato dal Cern è stato raccolto al Gran Sasso sotto forma di
tau. “È come se un cane si fosse trasformato in gatto durante la passeggiata”.
E’ “L’oscillazione” teorizzata da Pontecorvo nel ‘’69
NON BASTAVA che il neutrino fosse una “particella fantasma”. Ora
si è osservato che è anche “camaleonte”. I ricercatori del Cern di Ginevra e
dei Laboratori del Gran Sasso hanno colto nell’atto di mutare pelle quello che
è considerato il mattone più piccolo della materia, e il più abile a sfuggire
agli strumenti di osservazione. Un neutrino di tipo muonico sparato dal Cern è
stato raccolto al Gran Sasso sotto forma di neutrino tau. “È come se un cane si
fosse trasformato in gatto durante la passeggiata” è l’esempio che usano i
fisici. È la prima volta che questo fenomeno viene osservato in 15 anni di
tentativi. E se toccare con mano questa nuova particella è stato difficile,
farsi raccontare da lei i misteri dell’universo sarà ora una nuova avventura.
Quel che gli scienziati dell’Istituto nazionale di fisica nucleare
che gestisce il laboratorio del Gran Sasso hanno osservato è stata
l’”oscillazione” di un neutrino, un fenomeno teorizzato dal “ragazzo di via
Panisperna” Bruno Pontecorvo nel 1969. Queste particelle possono assumere tre
forme (o “sapori” come dicono gli scienziati). Esistono i neutrini uovici,
elettronici e tau. Quando si cerca di calcolare quali siano le loro proporzioni
(per esempio fra i neutrini emessi dal Sole), i conti puntualmente non tornano.
Si sa per esempio che le reazioni nucleari all’interno della stella producono
un certo numero di neutrini. E invece sulla Terra ne arriva solo un terzo. Una
possibile spiegazione per il “mistero dei neutrini mancanti” è che i uovici
(relativamente più semplici da osservare) si trasformino negli sfuggenti tau.
Per dimostrare questa teoria, Cern e Gran Sasso hanno deciso di
effettuare un esperimento a distanza. Ginevra produce neutrini uovici e li
spara in direzione dell’Abruzzo. Qui i rilevatori (apparecchi che funzionano
come gigantesche macchine fotografiche) aspettano sotto a
I primi fasci di neutrini sono stati sparati dal Cern nel
settembre del
Pur essendo forse la particella più piccola dell’universo, il
neutrino “mutante” è in grado di mandare a gambe all’aria il modello standard
della fisica di oggi. Secondo i canoni tradizionali infatti i neutrini sono
privi di massa. Ma la fisica quantistica impone che, per oscillare, una
particella debba avere massa. Risolvere questa contraddizione vorrà dire
ripensare in modo radicale il modello standard e anche, sperano alcuni, gettare
luce sulle caratteristiche della materia oscura.
Pur essendo piccoli e sfiggenti, i neutrini sono infatti le
particelle più diffuse nell’universo dopo i fotoni. Ogni secondo 60 miliardi di
neutrini passano attraverso un’unghia del pollice. Ma solo uno all’anno
interagisce con il nostro corpo (e senza conseguenze). Potrebbero essere loro
gli ingredienti di quella “materia oscura” che esiste (perché fa sentire i suoi
effetti gravitazionali nell’universo) ma non si vede (appunto perché è
“fantasma” e non interagisce con nulla o quasi) di cui si ipotizza che sia
formato il 23% del cosmo. Proprio ai neutrini, agilissimi e sfuggenti, è forse
affidata la risposta più pesante sul futuro dell’universo: se la quantità di
massa esistente è sufficiente per una nuova contrazione o lascerà che lo spazio
si espanda all’infinito.
IL VIAGGIO DEI NEUTRINI
partenza: Cern
arrivo: Laboratori Infn del Gran Sasso
tragitto:
tempo di percorrenza: 2,4 millisecondi
profondità massima:
inizio dell’esperimento: 2007
neutrini uovici lanciati dal Cern: decine di miliardi ogni giorno
neutrini uovici osservati al Gran Sasso: una ventina al giorno
neutrini tau (che hanno subito l’oscillazione) osservati: uno in
tutto
I NEUTRINI
Sono particelle subatomiche molto difficili da osservare
Attraversano indisturbati enormi spessori di materia
Ogni giorno il nostro corpo è attraversato da miliardi di neutrini
Ma solo uno all’anno interagisce con il nostro corpo, e senza
nessuna conseguenza
Ne esistono tre tipi: muonico, elettronico e tau
L’OSCILLAZIONE
Dal Cern sono stati sparati neutrini uovici
Al Gran Sasso è stato raccolto un neutrino tau
Nel corso del tragitto, il neutrino è mutato
Questo fenomeno si chiama “oscillazione” dei neutrini
Era stato teorizzato da Bruno Pontecorvo, ma mai osservato
Pontecorvo era uno dei “ragazzi di via Panisperna” che lavorarono
con Enrico Fermi
LE CONSEGUENZE
Se i neutrini possono oscillare, vuol dire che hanno una massa
Il modello standard della fisica, quello accettato generalmente,
non prevede che i neutrini abbiano una massa
Alla luce della scoperta del Gran Sasso, bisognerà correggere il
modello standard
IL SOLE
Da 15 anni si osservano i neutrini del Sole
Sulla Terra ne arrivano molto pochi rispetto a quanto ci farebbe
pensare il tipo di reazioni che avvengono nella stella. Una possibile
spiegazione è che i neutrini del Sole subiscano l’oscillazione
IL GRAN SASSO
Il neutrino tau è stato osservato da un apparecchio che si chiama
“Opera
È una gigantesca macchina fotografica per neutrini che pesa 1.300
tonnellate
Al suo interno ha 150mila mattoncini di piombo rivestito di
emulsione fotografica.
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9.
Da I3MKH Mirko Boscolo
Sezione ARI di Chioggia Sottomarina
Le conferme di i3mkh
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10.
Comparazione offerte Internet
Internet a casa e in mobilità, ecco le
offerte OPERATORE |
OFFERTA |
VELOCITA’ |
COSTI |
EXTRA |
Fastweb |
Joy |
10/10 Mbps su fibra (solo
grandi città); 20/1 Mbps su Adsl (maggior parte delle città); 6/1 Mbps su
Adsl in zone periferiche |
29,90 euro al mese. 34,90 euro
al mese fuori da rete Fastweb. 9,90 euro di attivazione |
4 e-mail da 1 GB e 10 ore al
mese in Hspa, con chiavetta modem inclusa (in alternativa: 10 euro al mese in
traffico cellulare voce). No canone Telecom |
Tiscali |
Unica Light Ovunque |
8/0,512 Mbps (Solo su rete
iscali) |
29,95 euro. 14,95 al mese fino
al primo gennaio 2010 |
1 casella da 10 GB con
antivirus e antispam, 300 MB di spazio Web, più illimitate telefonate verso
rete fissa nazionale al solo scatto alla risposta (15 cent), chiavetta a 19
euro (con offerta flat o a consumo) e servizio Wiphone per chiamare in VoIP
via cellulare (incluso numero 55 e telefonate nazionali fisse illimitate) e 1
sim iscali Mobile |
Vodafone |
Adsl Dati |
7/0,512 Mbps |
29 euro. 49 euro di attivazione
(gratis con portabilità di numero fisso) |
1 e-mail da 6 GB con antivirus
e antispam, router Vodafone Station. Rete mobile: chiave Internet key inclusi
con 30 ore al mese. No canone Telecom |
Wind |
Tutto Incluso |
7.048/512 Kbps (8/0,512 Mbps su
rete Wind) |
Su rete Wind: 39,95 euro. 22,45
euro per un anno. Fuori da rete Wind: 44,95 euro al mese, 28,28 al mese per i
primi 6. |
3 e-mail da 1 GB, con antivirus
e antispam, 150 MB di spazio Web, più chiavetta gratis per navigare in
mobilità con SuperInternet (flat o a consumo).Più illimitate chiamate a
numeri di rete fissa (ma in VoIP, se fuori da rete Wind). No canone Telecom |
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11.
Mostre & fiere
25 - 27 |
FRIEDRICHSHAFEN |
HAM RADIO |
|
MARTINA
FRANCA |
Fiera dell'Elettronica |
Ingresso gratuito |
|
03 - 04 luglio |
CECINA |
COMPUTERFEST & RADIOAMATORE |
|
04 |
VILLAPIANA
|
FI |
Ingresso
gratuito |
10 - 11 |
VALLEFIORITA
(CZ) |
Fiera dell'informatica e radioamatore |
Ingresso gratuito |
17 - 18 |
LOCRI |
MOSTRA MERCATO DEL RADIOAMATORE |
Ingresso gratuito |
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12.
Da IK8JZK Ruggero Billeri Napoli
Generatore elettrico manuale autocostruito
Il principio di Lenz enuncia: una spira che ruota in un campo
magnetico e taglia perpendicolarmente le linee di forza magnetiche si genera ai
capi del circuito una forza elettromotrice indotta o tensione e se il circuito
è chiuso si ha una corrente elettrica secondo la formula BLV dove B
coefficiente di mutua induzione o intensità del campo magnetico, L lunghezza
della spira (molte spire) V velocità di rotazione della spira nel campo
magnetico, questi tre fattori sono direttamente proporzionali tra loro, come si
vede dalla formula si può avere una maggiore tensione in uscita dal generatore
aumentando B aumentando L e aumentando V. Lo scrivente modificando un motore
per lavatrici che ha due avvolgimenti e lasciando invariati gli stessi e
puntando il tutto sul fattore B cioè aumentare l’intensità del campo magnetico.
Nota: è la stessa cosa se la spira sta ferma e a ruotare è il
campo magnetico.
Su detto motore per lavatrici modificato, sullo statore e
sull’avvolgimento più lungo viene prelevata la tensione monofase a 210 volt
c.a. atta ad alimentare una lampada a basso consumo di 40-50 Watt. La modifica
apportata al motore per lavatrice riguarda la parte ruotante eliminando dal
rotore il blocco rotante (induttore) e varie ventole di raffreddamento e
fissando sull’asse del rotore mediante n.2 fori
due basette di alluminio su cui sono appoggiati con polarità opposte n.
due supermagneti estremamente pericolosi da maneggiare tanto che sull’involucro
è stampigliato il teschio e hanno le seguenti dimensioni 50X50X20 millimetri e
sono acquistabili presso www.supermagnete.com
Per ottenere una tensione in uscita di 210 volt e necessario far ruotare
con puleggia primaria del diametro di
NOTA IMPORTANTE SULLA PERICOLOSITA’ DEI SUPERMAGNETI
La loro pericolosità è dovuta all’intenso campo agnetico che
sprigionano, si consiglia di maneggiarne uno alla volta onde evitare attrazioni
reciproche. Se disgraziatamente la vostra mano dovesse rimanere imprigionata da
due supermagneti (uno sopra ed uno sotto) avete pochi secondi per indirizzare
la vostra mano su di una massa ferrosa cosi facendo i supermagneti saranno
attratti dalla massa ferrosa liberando la vostra mano. Detti supermagneti se
attaccati ad una piastra di ferro per staccarli occorre una forza superiore al
quintale. Altro inconveniente che può succedere è quello che due supermagneti
possono rimanere attratti fra di loro per separarli munirsi di grosso
cacciavite ed un martello e martellando introdurre il cacciavite nel punto di
unione una volta che si è creata un’apertura sempre martellando introdurre
nella stessa una tavoletta di compensato quindi appoggiare su di un tavolo di
legno uno dei due supermagneti e con forza cercare di far scivolare uno dei due
supermagneti sotto il piano del tavolo perché si stacchi dall’altro
Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale
Da ik8jzk Ruggero Billeri Napoli
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13.
Da: Alberto Mattei - IT9MRM [it9mrm@gmail.com]
CONTEST S. BARBARA 2009
Scusandoci con quanti hanno partecipato alla 5^ edizione
dell'A.R.M.I. International Contest di S. Barbara del 2009 e con zelo hanno,
nei termini previsti, inoltrato i loro log, comunichiamo che, a seguito di
gravi problemi familiari, il Contest Manager non ha ancora potuto redigere le
relative classifiche.
Per sopperire tale problematica, poter redigere le classifiche di
merito e procedere alla proclamazione dei vincitori, si è quindi deciso di
richiedere, a quanti hanno partecipato, un nuovo invio in formato elettronico.
L'indirizzo email al quale re-inviare il log, corredato di opportuno
"summary sheet", è: s.barbara@aribassolazio.it
Siamo certi capirete il problema!!! Grazie!!!
I log dovranno pervenire entro fine settembre 2010 ed entro i
primi di Ottobre saranno divulgate le relative classifiche e saranno inviati i
relativi premi.
Grazie della tua gentilezza, un cordiale saluto
Alberto Mattei, IT9MRM
Coordinatore Nazionale ARMI
http://www.assoradiomarinai.it
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14.
Da: ik0zcw Alberto [ik0zcw@virgilio.it]
RU13 Monte Guadagnalo (RM) shift + 5.0 Mhz
Segnalo che a causa di alcuni disturbi, e’ stato cambiato lo shift
del ripetitore CISAR ROMA RU13 Monte uadagnalo (RM): 430.325 + 5.0 MHz
Un grazie al manutentore nonche’ vicepresidente I0NLV Nicola
Botte.
Aggiornate le memorie delle vostre radio e provate l’RU13 !!!
IK0ZCW Alberto Devitofrancesco
Presidente CISAR sezione di Roma
“
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15.
Da: IZ1ESH [iz1eshbeppe@tiscali.it]
IK1ZNN Silent Key
Gent.mo chi legge,
con rammarico, vorrei far sapere a tutti quelli che lo
conoscevano, che lo stimavano per il suo modo di fare Radio e di essere gentile
con tutti, che oggi, 07 Giugno 2010 ci ha lasciati l'amico IK1ZNN Piero.
IZ1ESH Giuseppe
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16.
MERCATINO RADIOAMATORIALE
Da:
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AT230 + VFO 230 (da riparare)
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Philadelphia 7 P.A.
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type LBB
3160/00, personalmente mai utilizzato, ecc.
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completa di
5
stili vari, ecc.
[50 euro]
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eventuali permute (preferibilmente con materiale radio
surplus).
Acquisto, se prezzi onesti, apparati, manuali, accessori e
materiale vario
della IRET.
Esamino ed eventualmente ritiro (anche in stock) vecchio materiale
radio
ricevente, trasmittente, ricetrasmittente, ex militare, surplus,
accessori,
antenne, manuali, strumenti, oggetti particolari, ecc.
Contattatemi e
valuteremo insieme ciò che disponete. Annuncio sempre valido.
NON sono graditi sms per informazioni o contrattazioni riguardanti
il
materiale in vendita.
NON rispondo a telefonate con numeri anonimi o non visibili.
Per eventuali spedizioni, i pagamenti saranno da effettuarsi
anticipatamente.
NON invio in contrassegno.
.
IW3 SID - Andrea tel. [+39] 3474907504 (ore pomeridiane)
e-mail: iret.friuli@libero.it
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17.
INFORMAZI ONI
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