Radiogiornale Periodico telematico indipendente, edito da Paolo Mattioli I0PMW

 

Radiogiornale 53@
 Maggio 2002 Periodico telematico indipendente
 
 
Sommario:
 
- CLAMOROSO: annullate le elezioni ARI;
. ELETTROSMOG: sempre più difficile fare il radioamatore;
- RADON un pericolo presente in molte case;
- IZ6ERU Radioamatore e astronauta;
- ARI-RE Abruzzo: "Prove di sintonia";
- 20° Convegno di Pordenone: "Diamo voce alle Sezioni";
- CISAR: lettera del Presisente;
- Fatti di cui non si parla 8;
- Appello agli elettori:
- Per chi votare;
- Mercatino radioamatoriale;
- Notizie utili.
 
 
 
CLAMOROSO ALL'ARI:
  annullate le elezioni!
 
 
Annullamento Referendum C.D. ARI 
divulghiamo la notizia come l'ARI richiede.
 
Allegato un importante messaggio del Collegio Sindacale.
Vi prego di darne massima diffusione.
Seguiranno tra pochi giorni maggiori dettagli.
 
Mario, I2MQP
 
 
COMUNICATO DEL COLLEGIO SINDACALE:
 
E' avvenuto un errore nella stampa tipografica delle buste e delle schede di voto che ha costretto il collegio sindacale ad annullare il referendum sia pur dopo aver completato la spedizione.
 
Onde evitare aggravi di spese postali si invitano i soci a non spedire la scheda ricevuta. Comunicheremo in seguito le modalità di voto.
 
Il Collegio Sindacale
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PRESA DI POSIZIONE DEL COMITATO RILANCIO ARI
 
 
Cosa sta succedendo in ARI !!!!
 
Perché annullano il Referendum ?
Perché non danno informazioni precise, ma hanno bisogno di tempo con la formula:
"Seguiranno tra pochi giorni maggiori dettagli"
 
Speriamo che i relativi costi non aggravino sui soci ?  ma sarà la tipografia o
la persona incaricata o chi  ha autorizzato il VISTO SI STAMPI  a dover pagare i relativi danni.
 
Questi sono interrogativi che la base deve sapere al più presto.
 
Il Comitato Rilancio ARI
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FORSE QUESTA NOTIZIA CI AIUTA A CAPIRE
Ma é tutto. o c'é dell'altro?
 
Riportiamo dalla rete Packet il seguente messaggio
SCHEDE DI VOTAZIONE ARI
         senza il mittente

Msg: 40010   Flag: BN
Date: 08-05-2002 06:50
From: IK2XZE@IK2ILM
To  : TUTTI @ITA  
BID : UNPROTO_MSG
Titolo:Quesito votazioni ARI
 
R:020507/1833Z @:IK2ILM.ILOM.ITA.EU #:17631 [Bellano] FBB7.00i $:2183_IK2XZE
 
From: IK2XZE@IK2ILM.ILOM.ITA.EU
To  : TUTTI@ITA
IK2XZE/TPK 1.83 Msg #:2183  Data 07/05/02  Ora 19:33
 
Ciao a tutti i lettori.
Oggi 07/05/2002 ho ricevuto la scheda di votazione per il rinnovo del Con-
siglio Direttivo e del Collegio Sindacale.
Vi riporto una parte delle norme per l'invio della scheda di votazione:
Omissis....
- pena l'annullamento della stessa -  (cioe' la scheda per le votazioni)
la dovra' inserire nella busta preindirizzata al Collegio Sindacale ARI
e chiudere quest'ultima senza alterare l'etichetta di riconoscimento.
La presenza dell'ettichetta del mittente non preclude il segreto del vo-
to perche' la scheda in essa contenuta non sara' esaminata all'apertura
della busta ma, mantenendole piegate, saranno tutte sucessivamente scru-
tinate. L'etichetta di riconoscimento serve per eventuali contestazioni
a Soci non aventi il godimento di tutti i diritti sociali.
 
Orbene, ad una attenta esamina della busta preindirizzata, non trovo
nessuna etichetta di riconoscimento.
Perche'? Si tratta solo della mia oppure e' una cosa generalizzata?
 
So' bene che difficilmente avro' delle risposte, ma tentar non nuoce.
 
Prego anche chi ha la possibilita' di usare l'internet di girare
questo quesito ai sigg. di Via Scarlatti.
 
Grazie e 73 de Luigi IK2XZE.

                         *** Fine del Msg.  40010 ***
/EX

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                               Dagli all'untore!
   ELETTROSMOG:
sempre più difficile fare il Radioamatore
 
Diventa sempre più difficile trasmettere. Tra un coacervo di Leggi Nazionali, Regionali e
provvedimenti comunali contro il cosiddetto elettrosmog, a cui vanno aggiunte le licenze edilizie per installare i tralicci e i progetti firmati da periti autorizzati per installare le antenne, da presentare all'ARPA regionale e alla USL fare il Radioamatore risulta ormai quasi impossibile. Sulla materia vi sono pronunciamenti restrittivi dei TAR e Sentenze di Tribunale e naturalmente  tutto ciò viene utilizzato in molti casi dai condomini contro i radioamatori.
 
Quella dell'elettrosmog è ormai diventata una sorta di fobia generale, con scarse se non contrastanti basi scientifiche, tanto che i cosiddetti parametri di sicurezza sono i più disparati da regione a regione, per cui un determinato livello di campo RF é pericoloso in una regione e non lo é in un'altra . Da una parte coloro, tra i quali vi sono anche i pubblici poteri, certi che le onde radio fanno venire il cancro, dall'altra, come riportiamo sotto. Illustri medici che il cancro lo curano proprio con la radiofrequenza.
 
La verità che la massiccia propaganda messa in atto negli ultimi anni attraverso i mass-media ha dato i suoi frutti negativi, coartando le coscienze e convincendo tutti della pericolosità delle onde radio, ma tutto ciò con scarse e lacunose dimostrazioni scientifiche..
 
E' vero che il potere riscaldante delle onde radio continue ad altissime frequenze e a potenze di una certa rilevanza, possono provocare danni da vera e propria cottura, (vedi forni a microonde), agli occhi, al cervello e alle gonadi, con malattie irreversibili, ma per realizzare questo evento la persona se ne accorgerebbe prima del danno in quanto avvertirebbe il dolore dell'ustione. Quindi le potenze di pochi milliwatt dei telefonini o le intensità di campo saltuaria di una stazione di Radioamatore, sono ben lungi da causare certi effetti. Ma è anche vero che il pericolo del cancro e della leucemia se esiste non é stato definito in termini di quantità di onde radio ricevute. Quindi più che su basi scientifiche sicure, le varie leggi regionali, ripetiamo differenti le une dalle altre, appaiono di più il frutto di stati d'animo dei legislatori.
 
Del resto, ancor prima dell'invenzione della radio da parte di Marconi, l'uomo era bombardato da
onde radio. I fulmini non generano forse campi elettromagnetici notevolissimi e la luce non è forse un onda radio ad altissima frequenza e le onde incoerenti provenienti dal cosmo non sono anch'esse onde radio?
 
La verità che dietro l'elettrosmog ci sono la politica e gli affari: si pensi ai grandi appalti per interrare gli elettrodotti, o ai telefonini che presto usciranno "che non fanno male alla salute".
 
Il Radiogiornale su queste materie, relative a una deroga per i Radioamatori, ha intervistato il Ministro Gasparri, (Vedi Radiogiornale 51) il quale, almeno per certi aspetti si è dimostrato possibilista, sta ora alle Associazioni, se smettono un attimo di polemizzare tra loro, di cogliere l'opportunità e presentare richieste precise e unitarie.
 
Forse è l'unica strada, che se non viene colta in tempo,  sarà la causa di ulteriori esodi e di ulteriore mancanza di giovani che vengono alla radio.
 
Ma mentre c'é chi sostiene che la radiofrequenza provoca i tumori, ci sono medici che curano il cancro proprio con la radiofrequenza.
 
LA CURA DEL CANCRO AL FEGATO MEDIANTE ONDE RADIO
     ABLAZIONE PERCUTANEA
   DI LESIONI FOCALI EPATICHE
  MEDIANTE RADIOFREQUENZA
 
           La cura del cancro al fegato mediante onde radio
                        Dott. Roberto Tempesta    Dott. Enrico Corti
                                                                                 
                                    
      L'effetto biofisico della Radiofrequenza si basa sulla conversione
      dell'energia di un'onda Elettromagnetica in calore,che a sua volta, opera
      la distruzione di un limitato volume di tessuto in maniera controllata e
      riproducibile.  L'onda di RF viene generata all'interno del tessuto per
      mezzo di un ago-elettrodo inserito nel bersaglio sotto    guida
      ecografica. L'elettrodo e' collegato ad un generatore di  RF.    Il
      generatore converte l'energia elettrica prelevata dalla rete in energia
      elettromagnetica di frequenza moderatamente elevata.                      
                          
      La Termoablazione percutanea trova indicazione nel trattamento di
      Epatocarcinomi di piccole dimensioni  e di matastasi epatiche,in
      particolare del colon-retto che,per la pecularietà della loro storia
      biologica,sono caratterizzate  da  bassa   vascolarizzazione, lenta
      velocita' di crescita e non frequente diffusione extra epatica.
            Epatocarcinoma                       dopo RF                         
           Metastasi ca.colon                     dopo RF                           
             Epatocarcinoma                       dopo RF                           
              
      BIBLIOGRAFIA    
      Dott.Roberto Tempesta
      Dott. Enrico Corti   
      Servizio Diagnosi per Immagini
      Ospedale "S.Camillo de' Lellis"
       02100 - Rieti .  Tel. 0746/278232      
r.tempesta@tin.it              
                                   
 
                      
E' così  accesa  la guerra contro la  radiofrequenza
che  in  alcune  zone  le  società  che gestiscono la
telefonia  mobile  sono  costrette a camuffare i loro
ripetitori,  da  alberi,  o  da  insegne  fantasiose  nei
negozi, come si puo' vedere dalla foto!        
 
MA ORMAI NON C'E' PIU' LIMITE ALL'ALLARME
CHE VIENE DIFFUSO QUOTIDIANAMENTE
 
Elettrosmog:  Ultime Notizie
 
      L'uso del telefonino disturba il sonno
      Una ricerca dell'Università di Zurigo ha rilevato alterazioni
      nellìattività sottocorticale del cervello umano e disturbi del sonno in
      chi usa il telefonino. Analoghe risultanze erano già emerse in GB (Fonte:
      Foundation for Research on Information Technologies in Society, Zurigo)     
      La Gran Bretagna invita gli studenti  a non usare i telefonini
      Sono a rischio sotto i sedici anni d'età 
        
      In Gran Bretagna, il ministero dell'educazione ha inviato alle scuole di
      ogni ordine e grado una nota di servizio nella quale si segnalano i rischi
      potenziali per gli studenti derivati dall'uso dei telefonini. Il ministero
      raccomanda di non usare i cellulari agli studenti di età inferiore ai 16
      anni. La raccomandazione arriva da un gruppo autorevole di esperti.
      
      Le aree urbane sono "bombardate" 
      da radiofrequenza e microonde 
        
      Nelle grandi aree urbane il livello della radiofrequenza, cioè dei campi
      elettromagnetici prodotti dalle antenne, è cresciuto di ben10 voltedal
      1980. Il risultato arriva da una ricerca svedese. La responsabilità è
      attribuita alle telecomunicazioni senza fili (stazioni radio base dei
      cellulari).
      
      Anche la Svizzera, dopo il nostro paese,
      vara limiti molto cautelativi per le antenne 
        
      Anche la Confederazione Elvetica sceglie la viadella massima cautela di
      fronte ai campi elettromagnetici prodotti dalle antenne. In particolare,
      nuovi limiti restrittivi sono stati varati per le stazioni radio base
      della telefonia cellulare. Italia e Svizzera hanno dunqueoggi i limiti più
      cautelativi al mondo. Il Belgio si prepara a misure analoghe.
      
      L'Antitrust condanna Tim per l'opuscolo
      sui campi elettromagnetici "innocui"
         
      Affermare che i campi elettromagnetici non producono effetti dannosi per
      la salute e dire che gli scienziati di tutto il mondo sono concordi in
      questo giudizio è "ingannevole". Lo ha stabilito l'Autorità Antitrust, che
      ha censurato un opuscolo diffuso da Tim, sulla base della documentazione
      scientifica internazionale esistente, che dice tutt'altro.
      
 
   Cellulare lontano dalla testa:  
   è meglio, anzi obbligatorio
 
 
      I consigli del prof. Falciasecca e le Leggi dello Stato
      Giugno 99 - Ecco cosa dice il professor Gabriele Falciasecca, della
      Fondazione Marconi di Bologna: “Gli studi scientifici condotti finora non
      giustificano l’apprensione che si è creata sugli effetti biologici dei
      telefonini, ma ci sembra giusto concedere a quanti sono preoccupati ampi
      spazi di cautela. Anche se non si tratta di precauzioni obbligatorie, il
      telefonino può essere usato senza tenerlo attaccato alla testa, per mezzo
      dei dispositivi che fra l’altro consentono di avere le mani libere, come
      il viva-voce oppure l’auricolare-microfono. Si possono usare dei ritrovati
      che assorbono parzialmente le onde emesse dall’antenna, anche se la loro
      efficacia mi sembra ancora molto limitata. In genere è meglio evitare di
      tenerlo a stretto contatto con il corpo, per ridurre al minimo
      l’assorbimento dell’energia da parte dei sistemi biologici”. 
      La dichiarazione è stata pubblicata dal “Corriere della Sera” dell’8
      giugno 1999 (pagina 18). 
      Stupisce, e molto, che un esperto come il prof. Falciasecca parli di
      “prescrizioni che non sono obbligatorie”. Lo sono eccome, invece. 
      Esiste infatti una Legge cautelativa dello Stato (il decreto del 20 giugno
      95, n.458) che impone di usare il telefonino tenendo l’antenna ad almeno
      20 centimetri di distanza da qualsiasi parte del corpo. Esiste, ma non se
      ne parla mai. 
      La Fondazione Marconi - Elettra 2000 è un autorevole organismo finanziato
      da Tim, Omnitel e Wind.
      Fonti: Corriere della Sera, Gazzetta Ufficiale R.I., Fondazione Marconi
 
 
Impianto previsto nel proprio condominio
 
Maggioranza assembleare necessaria - Informazione sui possibili rischi
 
Un Condominio non può decidere di accettare l’installazione di una stazione
radio base sul proprio tetto se almeno i due terzi dei condòmini (proprietari
degli appartamenti) non sono d’accordo.
Lo hanno ribadito il Tribunale di Salerno nel 1997 e, più recentemente, il
Tribunale Civile di Monza (sentenza n.688/99).
 
Il Tribunale di Monza ha annullato una delibera assembleare presa a maggioranza
semplice su ricorso di due condòmini che non erano d’accordo e sostenevano che
la decisione dovesse avere il consenso unanime dei proprietari (mille
millesimi). Il giudice Piero Calabrò ha dato loro ragione nella sostanza.
Scrive il giudice nella sentenza: “La richiesta di una maggioranza quantomeno
qualificata (significa dei 2/3 dei condomini, 667 millesimi, n.d.r.) appare
ineludibile, atteso l’indubbio carattere innovativo di tale opera sulla cosa
comune”.
 
Il magistrato dice di più: nella discussione che precede la votazione,
l’assemblea dei condòmini deve essere informata che l’installazione dell’antenna
presenta possibili rischi di carattere sanitario ed avere a disposizione
elementi di valutazione da questo punto di vista. Scrive infatti il giudice: “E’
nota ed evidenziata dalla stessa giurisprudenza la profonda incertezza, alla
luce delle attuali conoscenze scientifiche, che circonda la materia delle
conseguenze sulla salute dei cittadini derivanti dalla vicinanza a stazioni
radio e ad onde o campi elettromagnetici. .... Poichè la tutela della salute del
cittadino, oltre che ineludibile precetto costituzionale, può ben essere
considerata diritto soggettivo preminente rispetto alla tutela della proprietà,
la delibera impugnata dev’essere vagliata tenendo particolarmente conto della
misura in cui il diritto alla salute è preminente. In tale ottica, la sanzione
di illegittimità della delibera appare persino inevitabile, posto che in nessun
modo risulta essere stato esaminato il problema della eventuale incidenza
negativa della stazione radio per telecomunicazioni sulla salute dei condòmini
.... Deve pertanto concludersi che la delibera è palesemente illegittima, non
avendo tenuto in alcun conto, anche solo al fine di escluderle, le esigenze di
tutela della salute dei condòmini (non solo di quelli dissenzienti)”.
Va sottolineato che, in questo tipo di decisione, solo i proprietari hanno voce
in capitolo, gli inquilini no.
 
Quello che sarebbe logico in uno stato basato sulla certezza del diritto é che
vi sia un testo unico nazionale che definisca parametri uguali per tutti, distinguendo
le differenze tra un trasmettitore televisivo che trasmette in continuazione su
frequenze alte e una stazione di radioamatore che trasmette con pochi Watt e
saltuariamente.
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E mentre lo Stato, le Regioni e i Comuni hanno intrapreso una vera e propria crociata contro l'Elettrosmog con dati di pericolo incerti e variabili, vi é la sicurezza dimostrata e provata che il gas Radon presente in molte abitazioni é altamente cancerogeno, ma le Istituzioni troppo prese nella battaglia alle antenne non fanno nulla contro questa drammatica insidia.
    
   
      IL GAS RADON
 
      a cura di Dr. Massimo Moroni - Consulente Ambientale
 
                        "Guida al Radon nelle abitazioni"
 
        Premessa

Il Radon e' un gas radioattivo incolore estremamente volatile
prodotto dal decadimento di tre nuclidi capostipiti che danno luogo
a tre diverse famiglie radioattive; essi sono il Thorio 232,
l'Uranio 235 e l'Uranio 238. Nella tabella seguente e' riportata la
sequenza del decadimento delnuclide piu' abbondante in natura e
cioe' l'Uranio 238 responsabile della produzione dell'isotopo Radon
222. Il thorio 232 e l'uranio 235 producono invece rispettivamente
il Rn 220 e Rn 219.

        Schema di Produzione del Radon 222 - Famiglia dell'Uranio
 
              Isotopo Radiazione Emivita
              Uranio 238alfa4. 5x109 anni
              Torio 234Beta24. 1 giorni
              Protoattinio 234Beta1.2 minuti
              Uranio 234alfa2.5x 105 anni
              Torio 230alfa7.5x 104 anni
              Radio 226alfa 1600 anni
              Radon 222alfa3. 8 giorni
              Polonio 218alfa 3 minuti
              Piombo 214beta2 7 minuti
              Bismuto 214alfa e beta 20 minuti
              Polonio 214alfa1.5x 10-4 secondi
              Piombo 210beta 25 anni
              Bismuto 210beta 5 giorni
              Polonio 210alfa1 36 giorni
              Piombo 206  Stabile
 
        Il Radon viene generato continuamente da alcune rocce della
crosta terrestre ed in particolar modo da Lave, tufi, pozzolane,
alcuni granitietc. Sebbene sia lecito immaginare che le
concentrazioni di Radon siano maggiori nei materiali di origine
vulcanica spesso si riscontrano elevati tenori di radionuclidi anche
nelle rocce sedimentarie come marmi, marne, flysh etc.
        Come gas disciolto viene veicolato anche a grandi distanze
dal luogo di formazione puo' essere presente nelle falde acquifere.
Infine e' nota la sua presenza in alcuni materiali da costruzione.
        La via che generalmente percorre per giungere all'interno
delle abitazioni e' quella che passa attraverso fessure e piccoli
fori delle cantine e nei piani seminterrati. L'interazione tra
edificio e sito, l'uso di particolari materiali da costruzione, le
tipologie edilizie sono pertanto gli elementi piu' rilevanti ai fini
della valutazione dell'influenza del Radon sulla qualita' dell'aria
interna delle abitazioni ed edifici in genere.
        Alcuni studi nell'ultimo decennio hanno dimostrato che
l'inalazione diradon ad alte concentrazioni aumenta di molto il
rischio di tumore polmonare.
        I risultati di tali studi supportano l'opinione che, in
alcune regioni europee, il radon può essere la seconda causa in
ordine di importanza, di cancro ai polmoni.
 
        Abbiamo i mezzi e le conoscenze per contrastare il pericolo
ambientale che l'Organizzazione mondiale della Sanita' attraverso
l'IARC ha inserito nel Gruppo 1 degli agenti cancerogeni conosciuti.
Le autorità locali possono e devono ricoprire un ruolo essenziale.
Noi possiamo indicare tre approcci fondamentali:
 
          approfondire la comprensione della situazione del luogo
riguardo i rischi legati alla presenza di radon;
 
          fornire informazioni alla popolazione;
 
          aiutare a realizzare soluzioni al problema del radon non
appena esso sia stato identificato.
 
        COS'È IL RADON?
 
       Come gia' detto, il radon si forma in seguito alla
disintegrazione dell'uranio, e la sua disintegrazione, a sua volta,
dà luogo ad altri elementi radioattivi e infine al piombo, non
radioattivo. In termini di classificazione chimica, il radon è uno
dei gas rari, come neon, kripton e xeno. Il radon non reagisce con
altri elementi chimici. Esso è il più pesante dei gas conosciuti
(densità 9.72 g/l a 0°C, 8 volte più denso dell'aria).
        Il radon diffonde nell'aria dal suolo e, a volte, dall'acqua
(nella quale può disciogliersi). In spazi aperti, è diluito dalle
correnti d'aria e raggiunge solo basse concentrazioni. Al contrario,
in un ambiente chiuso, come può essere quello di un'abitazione, il
radon può accumularsi e raggiungere alte concentrazioni.

        BREVE STORIA DEL RADON
        Gli elementi radioattivi naturali sono stati presenti sulla
terra dalla sua origine. Gli elementi a vita più breve sono
gradualmente scomparsi.
        Gli elementi radioattivi a vita lunga che sono presenti nel
nostro ambiente includono l'uranio, che dà origine al radon. La
radioattività non fu scoperta che nel 1898,quando Marie Curie portò
avanti le ricerche sul radon . Una parte considerevole del lavoro fu
poi compiuta sulla radioattività naturale. Nel 1900, il fisico F.
Dorn scoprì che i sali di radio producevano un gas radioattivo, il
radon.
        In precedente, nel sedicesimo secolo, Paracelso aveva notato
l'alta mortalità dovuta a malattie polmonari tra i lavoratori delle
miniere d'argento nella regione di Schneeberg in Sassonia Germania).
        L'incidenza di questa malattia, in seguito conosciuta come
"malattia di Schneeberg", aumentò nei secoli diciassettesimo e
diciottesimo, quando l'attività nelle miniere di argento, rame e
cobalto si intensificò.
        Questa malattia fu riconosciuta come cancro ai polmoni nel
1879.
        Misure effettuate nel 1901 nelle miniere di Schneeberg
rilevarono un'alta concentrazione di radon. Come risultato, fu
presto lanciata l'ipotesi di un rapporto causa-effetto tra alti
livelli di radon e cancro ai polmoni. Questa ipotesi fu rafforzata
da più accurate misure del radon compiute nel 1902 nella miniere di
Schneeberg e in altre, in particolare quelle di Jachymov in Boemia,
da dove provenivano i minerali usati da Marie Curie. Nondimeno,
questi dati non bastarono a convincere tutti, e alcuni scienziati
ancora attribuiscono questi tumori ai polmoni ad altri fattori.
        L'attività nelle miniere di uranio fu intensificata dal
1940, ma i ivelli di radon non furono misurati regolarmente che dal
1950.
        Esperimenti su animali compiuti dal 1951 dimostrarono la
potenziale carcinogenità del radon per i polmoni delle specie
testate. Rilevamenti epidemiologici tra i minatori di uranio, dalla
metà degli anni sessanta, hanno infine confermato questo potenziale
sull'uomo.
        Nel 1967 il Congresso Federale per la Ricerca degli Stati
Uniti ha proposto delle raccomandazioni per controllare i rischi
correlati alle radiazioni in miniera.
        Nonostante non ci fossero più dubbi sulla realtà del
pericolo ( l'Organizzazione Mondiale per la Salute confermò ciò nel
1988), fu ancora necessario quantificare il rischio in termini di
intensità di esposizione, per definire appropriati livelli di
protezione. A tal fine, numerosi rilevamenti epidemiologici sono
stati effettuati negli anni '80 in varie nazioni, non solo tra
lavoratori di miniere di uranio, ma anche di stagno e di ferro. Tali
rilevamenti portarono a conclusioni convergenti. Tuttavia, alcune
questioni (quali la rispettiva influenza della durata e
dell'intensità dell'esposizione, l'influenza dell'età e precise
quantificazioni del rischio), non sono ancora state risolte e
richiedono ulteriori studi.
        Nonostante il premio Nobel per la fisica Ernest Rutheford
aveva fatto notare sin dal 1907 che ognuno inala del radon ogni
giorno, misure di radon non furono effettuate nelle case prima del
1956 (in Svezia).
        L'alto livello di radon rilevato in alcune case riscosse
poco interesse in campo internazionale, perché il problema fu
considerato esclusivamente locale. Soltanto 20 anni dopo si
iniziarono studi sistematici su larga scala in numerose nazioni, che
mostrarono che l'esposizione era generale e si potevano raggiungere
livelli molto alti, comparabili a quelli delle miniere.
        La Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica
(ICRP) sottolineò la vastità del problema per la salute pubblica e
formulò specifiche raccomandazioni sulla pubblicazione numero 65 del
1993.
        L'ipotesi di un legame tra alte concentrazioni di radon e
cancro ai polmoni fu messa in primo piano molto presto nel ventesimo
secolo. La dimostrazione scientifica di questo legame è molto
recente ma definitiva. Soltanto negli ultimi 10 anno abbiamo potuto
affermare che il radon può essere alla base dei più grandi problemi
di salute  pubblica. Le autorità locali, sostenute dalle autorità
responsabili della salute pubblica, devono valutare l'entità del
problema alla luce dell'architettura locale e delle condizioni
geologiche e aiutare a realizzare misure preventive per ridurre il
rischio.
 
RADIOATTIVITÀ NATURALE E ARTIFICIALE
Per provvedere a una migliore valutazione del livello di
pericolosità del radon, è utile confrontare l'esposizione dell'uomo
alla radioattività dovuta al radon con quella di diversa origine. In
generale si puo' affermare che il radon costituisce la maggiore
causa di esposizione alle radiazioni.
 
Radioattività naturale
La radioattività naturale ha una duplice origine: nello spazio, dal
quale riceviamo la radiazione cosmica, e nella crosta terrestre, che
contiene gli elementi radioattivi primordiali che sono contemporanei
alla formazione della terra, compresi quelli che danno origine al
radon.
I raggi cosmici e gli elementi radioattivi della crosta terrestre
sono la causa di due tipi di esposizione: Interna, tramite l'entrata
nel corpo umano di elementi radioattivi, ed esterna,
dall'irradiazione.
L'intensità della radiazione cosmica varia con l'altitudine: Le
popolazioni che vivono in regioni montane possono ricevere dosi da
due a tre volte maggiori di quelle ricevute al livello del mare.
Anche i viaggi aerei espongono i passeggeri alle radiazioni
cosmiche. Tuttavia, la radiazione cosmica contribuisce ben poco
all'esposizione interna.
L'esposizione esterna dovuta agli elementi radioattivi terrestri
dipende dalla loro concentrazione nel suolo e quindi varia con la
posizione geografica.
Bisognerebbe notare che in una data regione, l'esposizione
all'interno degli edifici è relativamente indipendente dal livello
prevalente di radiazione all'esterno, nella misura in cui il
materiale da costruzione agisce come uno schermo (anche se gli
stessi materiali da costruzione possono essere sorgente di
radiazione).
L'esposizione interna è dovuta principalmente all'inalazione e
all'ingestione. Così come la concentrazione dei vari elementi
radioattivi naturali, differisce largamente tra diverse zone, anche
l'esposizione interna varia (con alcune eccezioni). Un fattore
addizionale in queste variazioni è la diversità della dieta. Per
quanto riguarda l'inalazione, il radon e i prodotti del suo
decadimento sono gli elementi di gran lunga più importanti.
 
Radioattività artificiale
La radioattività artificiale ha diverse origini. La più importante è
l'irradiazione medica a fini diagnostici e la radioterapia. Il suo
contributo all'irradiazione totale può variare di molto, essendo
dipendente delle pratiche mediche seguite in ogni Paese.
Altre origini sono. elementi radioattivi entrati nell'atmosfera in
seguito a esperimenti atomici, cessati nella metà degli anni
settanta; effluenti dell'industria delle polveri nucleari e attività
di ricerca; in alcune regioni d'Europa, residui dell'incidente di
Chernobyl o altri incidenti.
 
L'esposizione alla radioattività può essere esterna o interna.
Questa esposizione dipende degli elementi radioattivi o dal tipo di
radiazione coinvolta.
radiazioni gamma dal suolo e dai materiali da costruzione
altri
medico
acqua e cibo
radiazione cosmica
radon
 
Il radon e i prodotti del suo decadimento sono la principale causa
di esposizione alla radioattività naturale.
La quantità di radioattività associata ad ogni tipo di materiale o
ambiente è misurata in bequerels (Bq). 1Bq corrisponde a una
disintegrazione al secondo. Una concentrazione di 100 Bq/m3
significa quindi che 100 atomi si disintegrano ogni secondo in 1 m3
di materiale o ambiente in questione.

LE VIE DELL'ESPOSIZIONE AL RADON
Poiché la concentrazione del radon all'aria aperta è bassa e in
media le persone in Europa trascorrono la maggior parte del loro
tempo in casa, il rischi per la salute pubblica dovuto al radon è
essenzialmente correlato all'esposizione a questo gas all'interno
delle abitazioni.
Parecchi suoli contengono naturalmente quantità variabili di uranio,
che regola la quantità di radon rilasciata. Il radon diffonde
attraverso i pori e le spaccature del suolo, trasportato dall'aria o
dall'acqua (nella quale è solubile). Dato un certo contenuto di
radon nel suolo, la quantità di gas rilasciata varia in dipendenza
della permeabilità del suolo (densità, porosità, granulometria), del
suo stato (secco, impregnato d'acqua, gelato o coperto di neve) e
dalle condizioni meteorologiche (temperature del suolo e dell'aria,
pressione barometrica, velocità e direzione del vento). In più, la
concentrazione di radon decresce rapidamente con l'altitudine.
L'acqua sotterranea, i gas naturali, il carbone e gli oceani sono
altre fonti minori di radiazioni.
E' quindi chiaro che il radon è universalmente presente, ma la
velocità di emissione varia significativamente nel tempo, anche per
uno stesso luogo.
A livello regionale o locale, indipendentemente dalle condizioni
prevalenti in un dato periodo, il fattore che più influenza il
rilascio di radon è la geologia ( p.e. il contenuto di uranio delle
rocce). In parole povere è più facile che contengano radon i terreni
granitici e vulcanici, così come le argille contenenti alluminio. Ci
sono eccezioni a ciò, tuttavia: si possono trovare miniere di uranio
in terreni sedimentari, o radon in suoli calcarei.
La maggior parte del radon presente in una casa proviene dal suolo
sul quale essa è costruita. Se il basamento ha un pavimento di
fango, il radon può penetrare facilmente. Se il pavimento è di
cemento, il radon penetra attraverso le spaccature che si formano
con il tempo, lungo le tubature o attraverso le giunture tra i muri.
Il radon può ance provenire - in misura minore - dai muri, se essi
sono stati edificati utilizzando materiali radioattivi (tufi
vulcanici, per esempio) o dai rubinetti, se l'acqua contiene del
radon disciolto.
Il radon emesso all'interno di una casa tende a restare lì. Se non
si prendono misure speciali, la pressione all'interno di una casa è
leggermente più bassa che all'esterno. L'aria interna tende a
stagnare piuttosto che a rinnovarsi. Si può facilmente confermare
questo in inverno ponendo la mano vicino allo stipite di una
finestra: una corrente di aria fresca, più o meno intensa secondo la
larghezza della fessura, si può chiaramente percepire all'interno
della casa, ma non all'esterno.
Per un dato terreno, e indipendentemente dal tempo, la
concentrazione finale di radon in una casa è quindi dipendente dal
tipo di costruzione.
Dipende anche, in larga misura, dalla ventilazione, sia passiva
(cattivo isolamento) che attiva (aprire le finestre a intervalli
lunghi o brevi, per esempio).
Il ruolo ricoperto dalle condizioni meteorologiche (vento, pressione
barometrica, umidità) spiega non solo le variazioni stagionali della
concentrazione di radon in una data casa, ma anche le differenze
osservate tra i livelli diurni e notturni.
 
MISURE DELLE CONCENTRAZIONI
DOMESTICHE DI RADON IN EUROPA
Il rischio correlato alla presenza di radon ha causato un aumento
del lavoro dei ricercatori, degli esperti e dei responsabili della
salute pubblica. Per valutare l'entità del problema, sono state
effettuate misure di livelli di radon nelle case in quasi tutti i
Paesi europei negli ultimi 10 anni. E' stato rilevato che un basso
livello medio nazionale non esclude l'esistenza di aree limitate ad
alta concentrazione di radon. In molti casi la Commissione Europea
ha appoggiato la realizzazione di queste campagne.
La Comunita' Europea infatti, con la Raccomandazione n. 143 del 21
febbraio 1990 ha stabilito criteri per la protezione del pubblico
contro l'esposizione indoor al Radon. La direttiva CEE 106/89 si
puo' inoltre considerare una norma quadro per la regolamentazione
dell'impiego dei materiali edilizi permanentemente incorporati in
opere di costruzione.
In ambito Nazionale l'ENEA ha svolto una serie di ricerche in alcune
zone di Roma e dell'Alto Lazio che evidenziano una presenza di Radon
molto variabile tra i 100 e 400 Bq/m3 (Bequerel al metro cubo) con
punte di 1000 ed oltre Bq/m3 contro una media nazionale di circa 80
Bq/m3.
Considerato che una dose di 50 Bq/m3 corrisponde ad una dose di
radiazioni circa tre volte maggiore a quella che mediamente si
riceve nel corso della propria vita per lo svolgimento di indagini
mediche, si puo' ben comprendere come tale prodotto di decadimento
costituisca un vero pericolo per l'uomo.
 
I RISCHI POSTI DAL RADON
Sia gli studi sull'uomo (studi epidemiologici) che quelli sugli
animali (studi sperimentali) hanno approdato a una conclusione
evidente: il rischio posto dal radon è quello di cancro ai polmoni.
 
Studi sui minatori
Lo sviluppo dell'industria delle armi e dell'energia nucleare dopo
la Seconda Guerra Mondiale ha fatto sì che molti Paesi cominciassero
l'estrazione mineraria dell'uranio, con il risultato che molti
lavoratori fossero esposti al radon. Anche i lavoratori di altri
tipi di miniere (miniere di ferro in Svezia o di stagno in Cina)
sono stati esposti largamente al radon quando si trovavano ad
operare in strati geologici ricchi in uranio. Sono stati realizzati
numerosi studi sullo stato di salute di questi lavoratori, tenendo
conto della loro esposizione al radon per vari decenni.
Sono state raggiunte conclusioni convergenti: il radon senza dubbio
aumenta il rischio di tumore ai polmoni nei minatori. Inoltre,
misurando i livelli di esposizione raggiunti da questi lavoratori, è
stato possibile stimare in che misura il rischio di tumore ai
polmoni aumenta con l'esposizione. Anche qui i vari studi
approdarono a risultati molto simili.
Gli studi sui minatori coprono dichiaratamente una fascia
particolare di popolazione, quella degli uomini che in età adulta
sono stati esposti per periodi relativamente brevi (p.e. 40 ore a
settimana) e per un numero limitato di anni. In più, i minatori sono
esposti ad altri fattori che possono ricoprire un ruolo
nell'incidenza di tumore ai polmoni, poiché essi, per definizione,
lavorano in un'atmosfera carica di polveri. Inoltre i minatori
studiati erano frequentemente fumatori, e il rischio di cancro ai
polmoni legato al fumo è ben conosciuto.
Al contrario, i membri della popolazione (entrambi i sessi e tutte
le età) sono continuamente esposti al radon. In media, fumano meno e
respirano aria più pura. Queste differenze giustificano lo studio
dei rischi collegati alla presenza di radon nelle case. In effetti,
il grado e l'urgenza delle misure preventive che devono essere prese
dipendono dalla grandezza del rischio che un determinato livello di
esposizione implica (tenendo conto dell'età, del sesso e di altri
fattori). Tali studi sono in corso in molti Paesi. (Sono
particolarmente complessi, e ciò spiega i risultati a volte
contraddittori. In capo a pochi anni disporremo di una quantità di
nuovi risultati che offriranno una risposta alle domande ancora
aperte.)
E' stato largamente dimostrato che il fumo del tabacco è
responsabile della gran parte dei tumori ai polmoni negli uomini e
nelle donne. Studi sugli effetti combinati dell'esposizione al radon
e al fumo delle sigarette mostrano che l'effetto totale di tali
esposizioni è molto maggiore della somma dei due effetti. In altre
parole il fumo aumenta considerevolmente il rischio di tumore ai
polmoni correlato al radon, e viceversa. In più, il radon da solo è
la seconda causa di cancro al polmone dopo il tabacco.
 
UN SERIO PROBLEMA PER LA SALUTE PUBBLICA
Ci sono ancora aree di incertezza:
L'influenza dell'età sul tempo di esposizione: sono forse le persone
più giovani più sensibili delle più anziane?
Le stime correnti del rischio per un dato livello di esposizione, al
di là del fattore età, possono variare di un fattore tre, secondo lo
studio.
 
La rispettiva influenza della durata e dell'intensità
all'esposizione non è ancora chiaramente quantificata. Non è certo
che essere esposti a 400 Bq/m3 per 10 anni comporti gli stessi
rischi che essere esposti a 4000 Bq/m3 per un anno.
 
I risultati degli studi in corso potrebbero, tra pochi anni, fornire
una risposta ad alcune di queste domande. Nondimeno, possiamo ora
concludere, sulla base delle conoscenze attuali, che l'esposizione
al radon nelle case pone un considerevole problema per la salute
pubblica In un Paese come la Francia, dove la concentrazione media
di radon è a un livello intermedio rispetto agli altri Paesi
europei, Si stima che il 10% dei decessi per cancro ai polmoni sia
dovuto al radon. In fatti, in dipendenza dalle assunzioni fatte e
dai metodi di calcolo usati, tra 1000 e 6000 decessi ogni anno
potrebbero essere attribuibili all'esposizione al radon in Francia.
Le autorità britanniche, dal canto loro, stimano che ogni anno circa
2000 decessi per cancro ai polmoni sono dovuta al radon nel Regno
Unito, dove la concentrazione media di radon è inferiore ma il
tumore ai polmoni è più frequente.
Non possiamo quindi tentare di dissipare questi dubbi, ma ci sono
strade relativamente semplici ed economiche per ridurre di molto la
concentrazione di radon nelle case e ridurre il rischio.
 
PREVENZIONE
Prima di costruire un edificio, bisogna tener conto del rischio
legato al radon. Le regole principali possono essere nazionali,
regionali o locali. Devono essere fatte rispettare.
Per vecchie case, si può prendere un insieme di misure correttiva di
varia semplicità e costo, in dipendenza della concentrazione di
radon in una particolare casa. Queste misure sono descritte in
dettaglio tra i dati tecnici pubblicati.
Le concentrazioni di radon che devono essere raggiunte tramite
misure correttive o preventive possono differire, secondo se un
edificio esiste già o è in fase di progetto. Ci sono "valori
raccomandati", "valori guida" o "livelli d'azione", che variano da
un Paese all'altro.
Le stesse regolamentazioni possono essere applicate a edifici non
abitati permanentemente (posti di lavoro e scuole), tranne che per
il fatto che i livelli di azione devono essere valutati in termini
di tempo massimo di occupazione. Si stima che la cittadinanza
europea in media trascorra 19.2 ore al giorno (l'80% del suo tempo)
all'interno!
E'dunque legittimo interrogarsi riguardo l'opportunità di applicare
le stesse regole agli ambienti nei quali le persone trascorrono non
più di alcune ore ogni giorno.
In pratica, la Commissione Internazionale per la Protezione
Radiologica consiglia di applicare identici livelli di azione alle
case e agli edifici pubblici dove la gente trascorre un tempo
apprezzabile (scuole, ospedali, centri residenziali). D'altra parte,
quando il tempo trascorso dalla gente in un luogo è limitato, come
in uffici, librerie e teatri, non sono richiesti particolari
provvedimenti.
 
METODO DI INDAGINE
 
Il monitoraggio in ambienti confinati o esterni del RADON si
effettua con l'ausilio di un dispositivo specifico per questo gas.
Tale dispositivo portatile puo' essere facilmente installato negli
ambienti da monitorare e registra il valore instantaneo o nel tempo
della concentrazione.
Chiunque abiti in una zona presumibilmente a rischio dovrebbe
effettuare una verifica della concentrazione di Radon nell'ambiente
domestico.
Negli Stati Uniti le abitazioni con un tenore di Radon superiore a 4
PCi/l sono praticamente invendibili.
Le Agenzie Immobiliari inoltre, prima di accettare l'incarico di
vendere un immobile, eseguono o fanno eseguire una indagine accurata
certificando successivamente in sede di rogito, la salubrita' del
sito.
Dal momento che elevate concentrazioni di Radon sono particolarmente
dannose per i bambini sarebbe auspicabile che anche nel nostro
paese, le scuole di ogni ordine, ma in particolare le materne,
elementari e medie,
fossero monitorate come gia' accade in altri paesi.
La conoscenza della distribuzione di Radon nei gas del suolo
consente la predisposizione di vere e proprie mappe di rischio. Tali
mappe sono state elaborate per esempio in Svezia e di fatto sono
state inserite nel contesto della pianificazione Urbanistica del
Territorio.
In particolare le aree piu' a rischio sono prevalentemente quelle di
origine Vulcanica con profonde faglie tettoniche (come ad esempio
l'area dei Castelli Romani) e falde acquifere a servizio di uno o
piu' Comuni e quindi di grande rilevanza sulla sanita' pubblica in
caso di contaminazione.
 
RACCOMANDAZIONI
 
Si può procedere in maniera ordinata, evitando di allarmare la
popolazione non fornendo vie pratiche per risolvere il problema. Il
primo passo è quindi la stima della serietà del problema, e
l'incoraggiamento ad altri a fare ciò.
L'iniziativa può essere a livello nazionale, locale o individuale.
In tutti i casi la cittadinanza deve essere informata.

Raccomandazione 1
Valutazione dell' esposizione
Studi cartografici nazionali o regionali possono fornire dati
utilizzabili a livello locale. Tuttavia, in alcuni casi, questi dati
possono essere inesistenti o inadeguati. Soltanto un gruppo di
specialisti può decidere se sono necessarie ulteriori misure per
ricavare statisticamente conclusioni valide a livello locale. Le
autorità per la salute locale o gli istituti nazionali di ricerca
hanno tali gruppi di specialisti disponibili.
In una stessa località, la situazione può variare considerevolmente
da un edificio a un altro. Nelle aree valutate a rischio geologico,
può essere necessario effettuare misure nelle singole case. E'
compito delle autorità locali incoraggiare i privati a provvedere
nelle loro case, fornendo loro gli indirizzi delle compagnie
specializzate. 

Raccomandazione 2
Prevenzione e correzione
E' spesso più economico analizzare i problemi che il radon può porre
prima di costruire un edificio. Le precauzioni da prendere
varieranno, secondo la natura del suolo e del sottosuolo. Ogni
autorità locale dovrebbe avere una lista di esperti da consultare
prima di iniziare i lavori di costruzione.
Quando si rileva una alta concentrazione di radon in un edificio già
esistente, le sue vie di accesso devono essere identificate ed
eliminate. Il ruolo dell'autorità locale in questo caso è:
tenere una lista di individui qualificati ad identificare i punti di
entrata del radon nelle case e compiere i lavori necessari;
 incoraggiare i privati ad effettuare i lavori necessari;
analizzare e, se necessario, ridurre le concentrazioni di radon
negli edifici di cui è responsabile.
 
Raccomandazione 3
Informazione
Se gli studi mostrano un rischio collegato al radon inusualmente
elevato, la cittadinanza deve esserne informata. Bisogna ricordare
che il rischio, anche in una casa in cui la concentrazione sia
particolarmente elevata, è funzione del tempo di esposizione. In
altre parole, gli abitanti di tale casa devono essere avvisati dei
rischi che corrono, ma non è necessario che la casa sia evacuata
immediatamente: il rischio consiste nella grandezza della dose
complessiva ricevuta in un lungo periodo. Bisogna dare il giusto
impulso, con l'aiuto di specialisti, perché la gente entri in
azione, senza causare ingiustificati allarmismi.
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      IZ6ERU ROBERTO VITTORI 
RADIOAMATORE E ASTRONAUTA
 Il cosmonauta Roberto Vittori IZ6ERU       La Terra vista dalla Stazione Spaziale ISS
 
Da: "Nicola IV3WHU" <iv3whu@amsat.org>
 
Un QSO emozionante, in fonia VHF, quello del 04-05-2000 alle 12 UTC
tra Francesco IK0WGF (Lazio) e "IZ6ERU" l'astronauta italiano Roberto
Vittori da bordo della ISS, poche ore prima del suo rientro sulla terra
avvenuto felicemente nel Kazachistan ex URSS.
 
Assoltamente affascinante.
Chiara è anche l'emozione e l'entusiasmo di Roberto che saluta tutta
l'Italia tramite le antenne della ISS. Non ci sono altre parole per
descrivere l'evento: l'unica è ascoltare.
All'inizio sembrerà forse di sentire la colonna sonora di un film di
fantascienza, ed invece è scienza e realtà. Grazie anche al prezioso
lavoro dei radioamatori dell'Amsat Italia.
Per ascoltare, scaricare il file WAV compresso con winzip da:
 
http://www.ir3ip.net/iv3whu/iz6eru.zip (1,45 MB)
 
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Da ARI-RE Abruzzo
Comunicato
 
  Prova di sintonia
 ESERCITAZIONE ARI-RE
 
Da: "Antonino Di Camillo" <i6dqd@amsat.org>
 
Prova di sintonia Abruzzo
domenica 5 maggio 2002 10.16
 
La Sezione di Pescara ha predisposto una Esercitazione-Prova di sintonia provinciale che consisterà nel collegare i Comuni sede di C.O.M. alla Prefettura di Pescara ed alla Amministrazione Provinciale di Pescara.
 
Per la sensibilizzazione dei Comuni provvederemo ad inviare una lettera (Prefettura, Amm.ne Prov. e Comuni) con la quale spieghiamo sommariamente i motivi dell'iniziativa e auspichiamo la presenza la presenza di un Referente.
Il giorno 11, in mattinata, gli Operatori si porteranno presso le destinazioni assegnate e a cura della stazione capomaglia (Prefettura) confermeranno la loro presenza dal Comune assegnato e secondo il Piano delle Comunicazioni Alternative da tempo presentato in Prefettura e che ciascun Socio della Sezione di Pescara conosce.
 
Nelle altre Province:
Ciascuna Sezione potrà attivare le Sedi Istituzionali che riterrà opportune (e secondo il proprio Piano già in essere ovvero in fase di realizzazione ovvero da realizzarsi) creando una propria rete di collegamenti (VHF-UHF) e si interfaccerà su freq. 7,045 con la Stazione Capomaglia in Abruzzo del Comitato Regionale che sarà QRV sulla frequenza HF.
Sarà opportuno tenere un log dei collegamenti (ognuno per la propria rete) con le annotazioni delle disfunzioni che si riscontreranno sulla operatività delle Sedi attivate.
Una relazione sintetica dovrà essere inviata al Consiglio di Presidenza del CRA.
E' lecito attendersi delle non collaborazioni o la mancanza del Referente (voglio sperare ancora molto meno di quanto accaduto in Abruzzo 99); in tal caso l'Operatore riferirà al Capomaglia e questi annoterà sul log che .... non ha presenziato nessuno .... ovvero .... ha presenziato il Sig....... del Comune..... del Comando...... dell'Ufficio....  .
E' appena il caso di ricordare che la stazione Capomaglia CRA effettuerà i collegamenti con tutte le stazioni di livello inferiore che la chiameranno in HF, data la informalità della Prova. In situazioni di emergenza reale la Capomaglia CRA effettuerà i collegamenti con le sole Stazioni Provinciali abruzzesi e con altre che non riuscissero su frequenze più alte.
Invece la stazione capomaglia di livello inferiore saprà quali sono le stazioni che la chiameranno, in quanto saranno state, da essa, dislocate sia per questa Prova che in futuro per emergenze reali.
Sabato 11 si potrà verificare però che vogliano dichiararsi anche altre stazioni radioamatoriali presenti in frequenza e di queste la Capomaglia prendere noterà sul log.
Questo è un accenno di metodo che si vuol seguire.
Dove ne venissero fuori altri, verranno seguiti sempre che essi portino a creare Reti di collegamenti funzionali funzionanti.
L'impegno sarà limitato alla mattinata, dalle ore 8.30 alle 12.00 circa, senza nessun impegno tassativo temporale; l'importante sarà creare la Rete e scambiarsi un saluto; poi in seguito alla produzione di Piani locali, provinciali e regionale si potrà organizzare una esercitazione, anche con altre Associazioni, come non accade più da tempo.
Se vi sarà possibile avvisate la Stampa, fate alcune foto e chiedete di pubblicarle corredate di un breve articolo..... ecc, fate in modo che si dia risalto all'attività del Radioamatore nel campo della Protezione Civile.

Buon divertimento.
de Antonino
i6dqd@amsat.org
 
aripescara@aripescara.org
 
p.s. Per i Radioamatori della Sezione di Pescara:
siete tutti in possesso del Piano Provinciale delle Comunicazioni Alternative di Emergenza... quindi per le frequenze, sapete !.
 
  Comunicato ARI - RE Abruzzo
  ESERCITAZIONE ARI-RE

 
  LA SEZIONE ARI DI PESCARA,  HA ORGANIZZATO PER LA MATTINA DI SABATO 11 MAGGIO UNA PROVA DI SINTONIA TRA TUTTE LE SEZIONI D'ABRUZZO E I COM. PREGO TUTTI GLI OM DISPONIBILI DI DARE IL LORO CONTRIBUTO  PER LA RIUSCITA DELLA MANIFESTAZIONE.
  I dettagli della esercitazione saranno resi noti dal Presidente della Sez. Prov. di Pescara i6DQD sia attraverso la rete che con i tradizionali mezzi di comunicazione.
  Ricordo agli OM aderenti e non alla Protezione Civile che uno dei motivi che ci permettono ancora una utilissima e dignitosa visibilità nei confronti della Società Civile è rappresentato proprio dalla nostra insostituibile opera nell'organizzazione del primo intervento dopo gli eventi disastrosi.
  Questa comunicazione viene diffusa solo pochi giorni prima della prova anche per saggiare i nostri tempi di preparazione.
  Nel ringraziare anticipatamente gli operatori che vorranno aderire invio i miei cordiali saluti a tutti gli OM, iscritti e non al nostro Sodalizio che offrono la loro generosa opera sociale senza chiedere nulla in cambio.
  
  Il Presidente del Comitato Regionale
  Romano Di Bernardo i6vdb 
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Riceviamo dal Genzano Bulletin
 
              A.R.I.
   DIAMO VOCE ALLE SEZIONI
20° CONVEGNO DI PORDENONE
       Proposte delle Sezioni e Int
ervento di (IOHJN)

li 27 Aprile scorso, si è svolto a Pordenone, ottimatnente organizzato dalla locale sezione ARI, il 20 Convegno "'Diarno voce alle Seziom".
Hanno raccolto l'invito a questo importante momento di confronto gli esponenti di 49 Sezioni ARI che rappresentavano circa 6000 Soci. In altri terrnim erano presenti il 17% delle Sezioni rappresentanti circa il 40% dei Soci. Rispetto al primo Convegno tenutosi lo scorso anno c'è stato un incremento di partecipazione di oltre il 40%.
Questi numeri dimostrano come le sezioni abbiano favorevolmente accolto questa opportunità di far conoscere le problematiche vissute e le proposte che ritengono utili per il recupero della situazione della nostra Associazione.
Ci sarà una relazione completa e dettagliata da parte degli organizzatori del convegno che, giustamente, hanno richiesto le copie, scritte o su supporto informatico, degli interventi.
Vorrei qui solo evidenziare una sintesi dei punti trattati scorrendo gli appunti che mi sono preso durante gli interventi:
 
 
Proposte delle Sezioni
 
- ARI-RE Non si vedono cenni di vita a livello centrale
Il Regionale dovrebbe gestire la struttura RE
RE non parla dell'organizzazione RE
Stringere i rapporti con le autorità col ruolo di Protezione civile dell'ARI-RE
Chiarire rapporti e competenze nell'ARI-RE
- ARI-RE È una struttura non democratica, non ci sono elezioni
ARI-RE: Non c'è pettorale di riconoscimento nè tesserino nazionale, non c'è identità ARI-RE Non ci sono incontri fra responsabili di sezione, regionali, nazionali
- ARI-RE Non c'è struttura provinciale, che figura è e che compiti ha?
- Ampia crisi dell'Associazione e del Radiantismo
- Disaffezione
- Lotte inteme al CDN, contrasti col CISAR, clima velenoso da affrontare con spirito diverso
Contatti ed incontri per dare visibilità dei Radioamatori
Dobbiamo dare una nuova immagine a livello Nazionale
RInnovare RE
- Referendum: effettivo cambiamento, recepire le indicazioni della base
- Rischiamo di rimanere in pochi
Non ci sentiamo coinvolti ed informati
Impostare una strategia di marketing per dare maggiore visibilità dell 'Associazione
Gestione dei ponti con altre Associazioni
Maggior legame con Associazioni di volontariato
- Marcon isola felice? I soci aumentano, cercano di essere i servitori della sezione, cercano di farsi conoscere a livello locale
Corsi, dibattiti per dare maggiore visibilità dell'azione dell 'ARI
Studio di sistemi irmovativi di comunicazione
I Dirigenti devono essere Radioamatori e fàre Radio
- Informatizzazione come mezzo per migliorare le comunicazioni con e fra le Sezioni
- Apriamoci verso le istituzioni
- Cambiare metodologia nei rapporti col Ministero, referente a Roma
- Casa ARI, riprendere il discorso. La Sede centrale può essere ovunque
- Che fine ha fatto lo studio della commissione per la modifica dello Statuto?
- Più autonomia di decisione alle Sezioni
- Definizione di obiettivi di qualità e pianificazione di incentivi alle Sezioni
 
Lascio ai lettori ogni commento. Vorrei solo invitare a rileggere gli obiettivi di gestione del Programma di RILANCIO ARI (www.riìancio-ari.it) e fire un confronto con quanto è stato evidenziato a Pordenone.
 
Intervento di I0HJN Presidente Sezione di Genzano RM
 
Fra poco arriveranno le schede per votare il nuovo Direttivo Nazionale. Tocca ai Soci, col loro voto, determinare se si vuole imhoccare la strada del RILANCIO o se accontentarsi del preoccupante quadro che le sezioni hanno evidenziato.
Questa è per me la seconda partecipazione a questo Convegno cosi bene organizzato dagli amici della sezione di Pordenone ai quali ritengo sia dovuto un plauso per questa interessante iniziativa che da modo alla base dell'Associazione di esprimersi e discutere dei problemi vissuti nella propria realtà.
È quello che ho fatto lo scorso anno. Ho raccolto i punti principali di malessere espressi dai soci della mia Sezione e li ho portati all'attenzione di questo consesso e, soprattutto, ai rappresentanti del Consiglio Direttivo nell'intento di fomire utili elementi di dibattito, di riflessione e spunti per intraprendere una necessaria azione di rinnovamento e rilancio dell 'Associazione.
Devo dire che ne sono rimasto molto deluso. Il Direttivo Nazionale, si è solo preoccupato di rintuzzare punto per punto le problematiche evidenziate e, nell'intero anno trascorso da allora, non ha ritenuto opportuno affrontare i temi che in questo consesso erano stati evidenziati. Abbiamo avuto modo di leggere su RE la relazione latta dagli organizzatori ma non un cenno, non un commento non una indicazione almeno di riflessione da parte del CDN su quanto qui la discusso ed manifestato. Un CDN che non sa o non vuole ascoltare.
Questo sembra vanificare l'impegno di quanti hanno avuto la lodevole iniziativa di "dare voce alle sezioni" e di quanti in questa iniziativa hanno creduto con la loro partecipazione e col loro contributo.
lo voglio qui sottolineare quanto invece sia determinante ed importante che la base abbia un'occasione di esprimersi direttamente e voglio sottolineare che la base ha il diritto di essere ascoltata. Questo, ovviamente, non significa pretendere che il CDN raccolga tutte le richieste ma è giusto, ed è lecito, aspettarsi e pretendere che le problematiche evidenziate siano oggetto di una seria riflessione, di eventuali ulteriori dibattiti di approfondimento ed abbiano comunque delle risposte ponderate ed ufficiali informandone tutto il corpo sociale.
Anche se qualche delusione si è avuta nel precedente convegno, sono convinto che questa sia una strada giusta da percorrere. Magari ci vorrà tempo perchè maturino le condizioni in cui si possa ottenere dei risultati. Ma se ci stanno a cuore quei risultati, se vogliamo contribuire evidenziando problematiche e proposte senza dimenticare di ofirire la nostra collaborazione, dobbiamo insistere e perseverare per flir diventare questo convegno uno strumento di ausilio alla gestione dell 'Associazione.
Forse, è opportuno arricchirlo con dibattitti su temi mirati e definiti a priori, magari con una sessione finale che produca un documento che sintetizzi le tematiche e le indicazioni più rilevanti emerse per raggiungere l'obiettivo di dare ai dirigenti dell'Associazione elementi da considerare nella gestione di questa nostra ARI.
L'ARI è dei Soci ed il Direttivo deve sentirsi al servizio dei Soci. Le Sezioni sono il braccio operativo ed hanno il dovere di collaborare col Direttivo nella gestione di questa grande fitiglia che deve tornare ad essere l'Associazione dei Radioamatori Italiani.
 
I0HJN Presidente Sezione di Genzano
* Candidato elezioni CD ARI  nella LISTA RILANCIO ARI
i0hjn@arrl.net
 
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Riceviamo da: "Luca Ferrara" Presidente del CISAR
<luca.ferrara@tiscalinet.it>
 
 
La  Cassazione   scagiona   un   radioamatore   del  CISAR
denunciato da un collega di un'altra associazione per aver installato un ponte ripetitore radioamatoriale 
Amare considerazioni
del Presidente IK0YYY
       in margine agli episodi della Mostra di Pordenone
 
 
 Caro Paolo,
  la pubblicazione sull'ultimo numero del Radio Giornale degli esiti del Convegno di Pordenone, ha ovviamente scatenato le ire di qualcuno, che si e' sentito offeso dalle mie parole.
  Molte altre invece sono state le manifestazioni di apprezzamento.
 
  Ho scritto, in risposta a qualcuno, che chi si e' offeso evidentemente ha la coda di paglia, cioe' dire che non poteva fare altrimenti, visto che l'oggetto del mio messaggio era proprio lui.   Lui inteso ovviamente come chi vuole a tutti i costi continuare a dividere le parti, in degna rappresentanza di quella parte di radioamatori che si considera al di sopra di tutto e tutti.
  Certo, dopo tutti questi anni di lotta, non posso certo convincerli a cambiare opinione, tanto e'innata in se', ma posso e devo dire a tutti gli altri, a quelli che non si sono offesi, a quelli che mi hanno scritto dicendo che avevo ragione e a quelli che mi vengono a chiedere chi votare alle prossime elezioni, che prima o poi le cose cambieranno.
 
  Anzi, dico loro che, nonostante tutto, "tutto il resto del mondo" e' sempre in attesa di sedersi ad un tavolo e trovare un modo comune di proseguire per il bene comune.
 
  Certo, oggi come oggi deve essere cambiata la testa di questo deforme mostro che morde a destra e a sinistra, senza risparmiare colpi neanche ai propri amici, da cui magari ha assunto energia fino a che gli faceva comodo, ma, al momento giusto, ha mollato il ben servito.
  Mi riferisco ai tanti cacciati ed umiliati;   a coloro che sono stati discriminati perche' osavano iscriversi ad altre associazioni;  a coloro che credono ancora di costituire un nuovo movimento di pensiero..... una nuova testa.
 
  Ho letto programmi e candidati.    Per il bene di tutti, che vincano se tutto quello che promettono poi lo metteranno in atto.
  Ma se poi pensano di mettersi a sedere e comandare come han fatto in passato ?
 
  Un vicepresidente che dalle pagine della rivista, chiede ai propri soci di denunciare radioamatori di "una presunta associazione che installa ripetitori e trasponder abusivi" ?
  Un presidente di comitato che denuncia altri radioamatori ?
  Un consiglio direttivo che, perfettamente informato della situazione, nega l'evidenza piu' schietta e fa finta di niente.
 
  Giusto il 12 Aprile scorso, si e' tenuta l'ennesima causa scaturita da questo grande male dell'invidia e della gelosia.   Un radioamatore che denuncia un altro radioamatore.
  Giusto il 12 Aprile, questa volta in Cassazione, c'e' stata l'ennesima sentenza, anche questa buona sentenza, che ha scagionato il radioamatore installatore del ponte ritenuto abusivo da chi lo ha denunciato.
 
  I futuri candidati che cosa hanno da dire su questa situazione che ha di fatto sporcato la condotta morale di una associazione ?
  La delazione, fa' parte del loro programma, o basta scrivere che c'e' l'intenzione di intrattenere buoni rapporti con le altre realta' associative ?
  Dicano, a chi credono che possa votarli, cosa avrebbero fatto loro.
  Dicano se appare giusto che una associazione grande e seria come la loro, possa adoperarsi per mettere gli uni contro gli altri, possa chiedere ai propri soci di denunciare altri radioamatori, o se sia giusto che possa permettere che un membro autorevole della loro amministrazione si abbassi a fare come ha fatto Giuda con Gesu'.
 
  Noi siamo qui a sentire cosa hanno da dire, li dobbiamo votare o no ?
 
  A meno che non accadra' come si sente dire in giro che tanto e' tutto gia' scritto, tutto gia' fatto, e che non ci si puo' far nulla.
 
  Credetemi, qualcuno ha avuto anche la faccia tosta di venirmi a chiedere come facciamo noi nelle altre "presunte" associazioni.   Mi e' stato chiesto : "  Non mi dirai che voi mandate le schede di votazione ai soci.....?!?"

  Non vi preoccupate amici, non mi interessano i giochi vostri;   a me interessa solo che i radioamatori italiani, e cioe' me in prima persona, siano considerati benefattori e sperimentatori.
 
  Del resto, non mi interessa nulla.
 
  Luca IK0YYY, Roma.
* Presidente CISAR
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Da: "SERGIO GIUFFRIDA" <iz3cnm@tin.it>
 
 
Fatti di cui NON si parla 8
 
(quando il gioco si fa duro...)
 
Ciao a tutti,
fra le tante e tante cose di cui non si parla MAI c'e' la penosa questione delle cause vinte e perse dalle varie associazioni.
Io sono del parere che non ha importanza chi vince o chi perde una causa tanto alla fine chi perde sono solo e sempre i radioamatori perche' sono loro che pagano.
Ricordo alcuni anni fa' una certa causa  (SACCO e C. se non ricordo male ma sono ricordi di gioventu' e quindi mi scuso se ricordo male) dove una certa associazione e' stata condannata con oltre 70 milioni (tanti ....per l'epoca).
Ricordo invece benissimo la causa persa di recente contro un socio costata alla stessa associazione 48 milioni (senza contare quella ancora in corso che prevede un risarcimento di oltre 200 milioni...).
 
Ma passiamo ai FATTI di cui NON si parla.
 
Il 12 Aprile 2002 presso la Corte di Cssazione a Roma si è svolta l'ennesima causa civile contro un radioamatore. La denuncia, avanzata da soci ARI contro questo Radioamatore era per installazione abusiva di ripetitore (quelli del trasponder nazionale CISAR per essere piu' chiari).
Si tratta della quinta causa (tre penali e due civili) intentate dall'ARI contro il CISAR.
Probabilmente il tutto deriva da un articolo  apparso su Radio Rivista, dove il Presidente dell'ARI "invitava"i soci di denunciare le attività di una associazione "concorrente" di radioamatori, tesa ad installare ripetitori "abusivi" su tutto il territorio nazionale.   A tale richiesta, si fece avanti il Presidente del Comitato Abruzzo ARI, I6AEN Dario Smaldino (si legge negli atti), che con una lettera inviata in copia in segreteria in via Scarlatti (sede dell'ARI), denunciava un ripetitore della zona 6.
Questo procedimento è stato vinto dal radioamatore, con grave esborso di denaro da parte sua.
Ragione o torto, quindi, ha dovuto pagare lo stesso.
Insomma, come dicevo sopra, chi perde e' sempre il radioamatore.
Visto che siamo in un momento elettorale, non sarà il caso di chiedersi cosa intendono fare i nuovi candidati al CDN per evitare queste scene di gelosia da "cortile".
Questi (i candidati) potrebbero magari far sapere cosa avrebbero fatto in un caso analogo:  
1.avrebbero evitato di andare ad elemosinare denuncie da parte dei propri soci?
2.avrebbero bloccato questi soci che intendevano denunciare?
3.avrebbero aiutato economicamente le persone oggetto di simili invidie, partecipando alle onerose    spese sostenute a causa di un loro socio  ?
4. o avrebbero fatto il contrario (ossia sovvenzionato le spese legali per la denuncia)?
Ma la curiosita' non e' solo donna...
1. Cosa ha fatto il CDN dell'ARI?
2. Intende procedere con ulteriori denuncie a spese dei soci?
E si cari soci! Perche' forse non lo sapete ma il borsellino che paga le cause vinte (o perse!) e' IL VOSTRO!!!!
 
Spero di aver accesso un dibattito. In fin dei conti mi hanno sempre detto che a noi ci si puo' toccare tutto tranne...le tasche!
 
73 de iz3cnm Sergio
email:
iz3cnm@tin.it
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Da I6KZR Renzo Ciarpella i6kzr@i6kzr.it
 
APPELLO
CARI AMICI ELETTORI
FATE IN MODO CHE I NON ISCRITTI SI ISCRIVANO
E CHE I CANCELLATI RIENTRINO
 
In occasione del referendum (chissà perché referendum?) di una nota associazione mi preme
inviare a tutti questa mia riflessione che presuntuosamente penso sia condivisa da chi si tro-
va, come me, in particolari posizioni rispetto all'associazionismo perché  o non iscritto o
cancellato o radiato.
 
Quanto segue è un concetto generale e può essere inteso per qualsiasi associazione.
 
Qualcuno potrà anche meravigliarsi di questo intervento ma se lo fa significa che vive
l'associazionismo in modo completamente distaccato e profondamente egoistico.
 
Il titolo stesso vuole essere una pulce all'orecchio, un avvertimento con cui si cerca di sve-
gliare i dormienti e tutti coloro che fanno finta di non accorgersi di ciò che accade, almeno
sino a quando l'acqua non arriverà alla gola!
 
Sarà troppo tardi!
 
Ci sono i fatti che parlano chiaro, accadono avvenimenti inconfutabili che si cerca di masche-
rare come vittorie proprie quando c'è qualcosa da festeggiare e che diventano "sconfitte sen-
za colpa" quando il mondo Ham viene "mazziato".
 
C'è un dato di fatto anch'esso inconfutabile: la carica a vita ed ereditaria ormai non ha alcuna
ragione di essere, l'associazionismo deve vivere di volontariato e non di mestiere; chi non ha
arte né parte deve starsene a casa a carico dei propri genitori.
 
Il compito statutario degli elettori è proprio questo: scegliere secondo le proprie convinzioni
determinate dai comportamenti dei candidati specialmente se sono ricandidati e non subire
con menefreghismo l'elezione di chi si propone solo per ambizione o peggio per megaloma-
nia e interesse.
 
Allora, questa apatia o è incoscienza colpevole oppure è dovuta al fatto che così nel corso
della legislatura si potrà dire male delle istituzioni avendole scelte ad hoc…
 
Qual'è il prezzo per questa sciocchezza?
 
E' quello che si vive ogni giorno, soprusi di ogni genere, lotte per conquistarsi un posto di
prima fila al ministero, arroganza, mancanza di rispetto verso gli iscritti, coda di paglia e chi
ne ha più ne metta.
 
Questi comportamenti, poi, ingenerano una falsa cultura anche in periferia, dove la stragran-
de maggioranza dei dirigenti sono tali per poter star vicino al sindaco, al presidente della
provincia, al prefetto e tronfiarsi di fronte ad un pubblico che manco li vede!
 
Possibile che non vi siate mai imbattuti in queste vicende? Se la risposta fosse affermativa è
possibile che non vi siate per lo meno irritati?
 
Possibile che siate così ciechi da non accorgervi che viviamo con associazioni che hanno sta-
tuti da colpire solo le idee e non gli incapaci?
 
Non vi pare che questo comportamento sanzionatorio e le norme interne che lo giustificano
sia fortemente incostituzionale?
 
Allora quando voterete pensate a chi come me non è iscritto ad alcuna associazione italiana o
a chi si è dimesso per difficoltà di respirazione o, peggio, a chi è stato cacciato per le sue idee
e cercate di mandare a casa gli incapaci.
 
Fatelo per noi e per l'associazionismo al quale siamo tutti attaccati ma dal quale siamo re-
spinti anche per l'ignavia generalizzata.
 
Qualcuno si è lamentato, dall'alto del suo scanno, con faccia veramente tosta, del poco aiuto
che riceverebbe quando lo richiede! (sic!)
 
Rispondete a questo qualcuno che l'aiuto e il volontariato lo si dà quando si ha spazio per a-
gire e occasioni che lo meritano.
 
Faccia spazio e torni a casa, sarà più utile al movimento e ai radioamatori.

Renzo Ciarpella I6KZR
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ELEZIONI ARI
per chi votare?
 
Abbiamo ricevuto varie richieste di consigli per le votazioni ARI.
Non volendo entrare in questa logica ci limitiamo a riproporre
quanto pubblicato nel numero 50 del Radiogiornale, in quanto
con questi elementi e in base al  livello di soddisfacimento
soggettivo per come vanno le cose, ciascuno é in grado di fare
le proprie considerazioni e decidere di conseguenza.
 
In lizza il vecchio gruppo dirigente uscente, in carica da molti mandati, che si
ripresenta un'altra volta, in quanto la decisione assunta per referendum sul
numero massimo di tre candidature, nonostante che la Prefettura di Milano abbia
comunicato che é stata accettata la nuova formulazione dell'Art. 27 dello
Statuto, (comunicazione effettuata al punto 2 dell'OdG del CDN del 22 Dicembre
2001) non é stata poi concretamente attuata, la lista "RILANCIO ARI" che
vorrebbe rinnovare e migliorare l'Associazione presentandosi agli elettori con
un articolato programma e altri 17 candidati. Il grande numero di candidature,
se non vi é coordinamento, può provocare una frammentazione dei voti, a tutto
vantaggio dei candidati uscenti, oggettivamente più conosciuti, che in pratica
formano un gruppo compatto, per evitare questi inconvenienti, si sono fuse
insieme alcune liste di rinnovamento, dando vita ad un unico gruppo, quello di
RILANCIO ARI, per cercare di evitare così la dispersione dei voti e invitando
tutti a votare, perché anche l'astensione, soprattutto ai livelli degli scorsi
anni, fa si che una minoranza che vota, decide per tutti gli associati e ciò non
aiuta certamente il rinnovamento e toglie il potere democratico di scelta ai
singoli radioamatori.
 
 
 
CANDIDATI PER IL CONSIGLIO DIRETTIVO ARI
 
NUOVI Lista Rilancio ARI 
 
5  - Francesco Benenato IK8DYD
7  - Gaetano Caprara I0HJN
18 - Ampelio Melini IS0AGY
26 - Elvira Simoncini IV3FSG
Ha aderito anche il numero 3 Elio Antonucci IK4NYY
N.B. Sono prevedibili altre confluenze.
 
NUOVI
 
1  - Mario Alberti I1ANP   
3  - Elio Antonucci IK4NYY
4  - Pietro Baldelli Boni  I5CTE
6  - Roberto Butori IW5BSF
8  - Armando Carbonari IK8BPY
9  - Paolo Chincarini IK2SGV
10 - Alfredo De Nisi IK7JWX
11 - Antonio Di Camillo I6DQD
12 - Mauro Donini Ferrante IK2PZJ
13 - Francesco Falanga I3FFE
14 - Paolo Garavaglia IK1NLZ
15 - Federico La Pesa I7LKF Ritirato
19 - Nuccio Meoli I0YKN
21 - Raffaele Ragni I5JRR
23 - Giancarlo Salvadori I3SGR
25 - Mario Scandura IW9AFI
27 - Daniele Taliani IV3TDM
28 - Giovanni Varetto I1HYW
 

VECCHI USCENTI
 
2  - Mario Ambrosi I2MQP
16 - Ruggero Manenti  IS0RUH                                             
17 - Pietro Marino IT9ZGY
20 - Alessio Ortona I1BYH
22 - Gianfranco Sabbadini I2SG
24 - Nicola Sanna I0SNY
 
 
CANDIDATI PER IL COLLEGIO DEI SINDACI
 
 
NUOVI
 
1 - Stefano Bergonzi IK2TTP
2 - Francesco Caccamo IK0YQJ
6 - Andrea Villoresi IK5VCY
 

VECCHI USCENTI
 
3 - Antonio Faraone I2FAR
4 - Stefano Marchesini IN3JJI
5 - Mauro Pregliasco I1JQJ, uscente dal vecchio C.D.
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ACCETTO EVENTUALE SCAMBIO CON APPARATI DI MIO GRADIMENTO
 
338/5240951.
Cordiali Saluti
IZ8DSX Luigi.
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