Radiogiornale 53@
Maggio 2002 Periodico telematico
indipendente
Sommario:
- CLAMOROSO: annullate le elezioni
ARI;
. ELETTROSMOG: sempre più difficile
fare il radioamatore;
- RADON un pericolo presente in
molte case;
- IZ6ERU Radioamatore e astronauta;
- ARI-RE Abruzzo: "Prove di
sintonia";
- 20° Convegno di Pordenone: "Diamo
voce alle Sezioni";
- CISAR: lettera del Presisente;
- Fatti di cui non si parla 8;
- Appello agli elettori:
- Per chi votare;
- Mercatino radioamatoriale;
- Notizie
utili.
CLAMOROSO ALL'ARI:
annullate le
elezioni!
Annullamento Referendum C.D. ARI
divulghiamo la notizia come l'ARI
richiede.
Allegato un importante messaggio del Collegio
Sindacale.
Vi prego di darne massima diffusione.
Seguiranno tra pochi giorni maggiori dettagli.
Mario, I2MQP
COMUNICATO DEL COLLEGIO
SINDACALE:
E' avvenuto un errore nella stampa tipografica
delle buste e delle schede di voto che ha costretto il collegio sindacale ad
annullare il referendum sia pur dopo aver completato la spedizione.
Onde evitare aggravi di spese postali si invitano
i soci a non spedire la scheda ricevuta. Comunicheremo in seguito le modalità
di voto.
Il Collegio Sindacale
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PRESA DI POSIZIONE DEL
COMITATO RILANCIO ARI
Cosa sta succedendo in ARI !!!!
Perché annullano il Referendum ?
Perché non danno informazioni precise, ma hanno bisogno di tempo con la
formula:
"Seguiranno tra pochi giorni maggiori dettagli"
Speriamo che i relativi costi non aggravino sui
soci ? ma sarà la tipografia o
la persona incaricata o chi ha autorizzato il VISTO SI STAMPI a dover pagare
i relativi danni.
Questi sono interrogativi che la base deve sapere
al più presto.
Il Comitato Rilancio ARI
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FORSE QUESTA NOTIZIA CI
AIUTA A CAPIRE
Ma é tutto. o c'é
dell'altro?
Riportiamo dalla rete
Packet il seguente messaggio
SCHEDE DI VOTAZIONE ARI
senza il
mittente
Msg: 40010 Flag: BN
Date: 08-05-2002 06:50
From:
IK2XZE@IK2ILM
To : TUTTI @ITA
BID : UNPROTO_MSG
Titolo:Quesito votazioni ARI
R:020507/1833Z @:IK2ILM.ILOM.ITA.EU #:17631 [Bellano] FBB7.00i $:2183_IK2XZE
IK2XZE/TPK 1.83 Msg #:2183 Data 07/05/02 Ora 19:33
Ciao a tutti i lettori.
Oggi 07/05/2002 ho ricevuto la scheda di votazione per il rinnovo del Con-
siglio Direttivo e del Collegio Sindacale.
Vi riporto una parte delle norme per l'invio della scheda di votazione:
Omissis....
- pena l'annullamento della stessa - (cioe' la scheda per le votazioni)
la dovra' inserire nella busta preindirizzata al Collegio Sindacale ARI
e chiudere quest'ultima senza alterare l'etichetta di riconoscimento.
La presenza dell'ettichetta del mittente non preclude il segreto del vo-
to perche' la scheda in essa contenuta non sara' esaminata all'apertura
della busta ma, mantenendole piegate, saranno tutte sucessivamente scru-
tinate. L'etichetta di riconoscimento serve per eventuali contestazioni
a Soci non aventi il godimento di tutti i diritti sociali.
Orbene, ad una attenta esamina della busta preindirizzata, non trovo
nessuna etichetta di riconoscimento.
Perche'? Si tratta solo della mia oppure e' una cosa generalizzata?
So' bene che difficilmente avro' delle risposte, ma tentar non nuoce.
Prego anche chi ha la possibilita' di usare l'internet di girare
questo quesito ai sigg. di Via Scarlatti.
Grazie e 73 de Luigi IK2XZE.
*** Fine del Msg. 40010 ***
/EX
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Dagli
all'untore!
ELETTROSMOG:
sempre più difficile fare
il Radioamatore
Diventa sempre più difficile trasmettere. Tra un
coacervo di Leggi Nazionali, Regionali e
provvedimenti comunali contro il cosiddetto elettrosmog, a cui vanno aggiunte
le licenze edilizie per installare i tralicci e i progetti firmati da periti
autorizzati per installare le antenne, da presentare all'ARPA regionale e alla
USL fare il Radioamatore risulta ormai quasi impossibile. Sulla materia vi
sono pronunciamenti restrittivi dei TAR e Sentenze di Tribunale e
naturalmente tutto ciò viene utilizzato in molti casi dai condomini contro i
radioamatori.
Quella dell'elettrosmog è ormai diventata una
sorta di fobia generale, con scarse se non contrastanti basi scientifiche,
tanto che i cosiddetti parametri di sicurezza sono i più disparati da regione
a regione, per cui un determinato livello di campo RF é pericoloso in una
regione e non lo é in un'altra . Da una parte coloro, tra i quali vi sono
anche i pubblici poteri, certi che le onde radio fanno venire il cancro,
dall'altra, come riportiamo sotto. Illustri medici che il cancro lo curano
proprio con la radiofrequenza.
La verità che la massiccia propaganda messa in
atto negli ultimi anni attraverso i mass-media ha dato i suoi frutti negativi,
coartando le coscienze e convincendo tutti della pericolosità delle onde
radio, ma tutto ciò con scarse e lacunose dimostrazioni scientifiche..
E' vero che il potere riscaldante delle onde radio
continue ad altissime frequenze e a potenze di una certa rilevanza, possono
provocare danni da vera e propria cottura, (vedi forni a microonde), agli
occhi, al cervello e alle gonadi, con malattie irreversibili, ma per
realizzare questo evento la persona se ne accorgerebbe prima del danno in
quanto avvertirebbe il dolore dell'ustione. Quindi le potenze di pochi
milliwatt dei telefonini o le intensità di campo saltuaria di una stazione di
Radioamatore, sono ben lungi da causare certi effetti. Ma è anche vero che il
pericolo del cancro e della leucemia se esiste non é stato definito in termini
di quantità di onde radio ricevute. Quindi più che su basi scientifiche
sicure, le varie leggi regionali, ripetiamo differenti le une dalle altre,
appaiono di più il frutto di stati d'animo dei legislatori.
Del resto, ancor prima dell'invenzione della radio
da parte di Marconi, l'uomo era bombardato da
onde radio. I fulmini non generano forse campi elettromagnetici notevolissimi
e la luce non è forse un onda radio ad altissima frequenza e le onde
incoerenti provenienti dal cosmo non sono anch'esse onde radio?
La verità che dietro l'elettrosmog ci sono la
politica e gli affari: si pensi ai grandi appalti per interrare gli
elettrodotti, o ai telefonini che presto usciranno "che non fanno male alla
salute".
Il Radiogiornale su queste materie, relative a una
deroga per i Radioamatori, ha intervistato il Ministro Gasparri, (Vedi
Radiogiornale 51) il quale, almeno per certi aspetti si è dimostrato
possibilista, sta ora alle Associazioni, se smettono un attimo di polemizzare
tra loro, di cogliere l'opportunità e presentare richieste precise e unitarie.
Forse è l'unica strada, che se non viene colta in
tempo, sarà la causa di ulteriori esodi e di ulteriore mancanza di giovani
che vengono alla radio.
Ma mentre c'é chi
sostiene che la radiofrequenza provoca i tumori, ci sono medici che curano il
cancro proprio con la radiofrequenza.
LA CURA DEL CANCRO AL FEGATO MEDIANTE ONDE
RADIO
ABLAZIONE PERCUTANEA
DI LESIONI FOCALI
EPATICHE
MEDIANTE RADIOFREQUENZA
La cura del cancro al fegato
mediante onde radio
Dott. Roberto Tempesta Dott. Enrico Corti
L'effetto biofisico della Radiofrequenza si basa
sulla conversione
dell'energia di un'onda Elettromagnetica in calore,che a sua volta,
opera
la distruzione di un limitato volume di tessuto in maniera controllata e
riproducibile. L'onda di RF viene generata all'interno del tessuto per
mezzo di un ago-elettrodo inserito nel bersaglio sotto guida
ecografica. L'elettrodo e' collegato ad un generatore di RF. Il
generatore converte l'energia elettrica prelevata dalla rete in energia
elettromagnetica di frequenza moderatamente
elevata.
La Termoablazione percutanea trova indicazione nel trattamento di
Epatocarcinomi di piccole dimensioni e di matastasi epatiche,in
particolare del colon-retto che,per la pecularietà della loro storia
biologica,sono caratterizzate da bassa vascolarizzazione, lenta
velocita' di crescita e non frequente diffusione extra epatica.
Epatocarcinoma dopo
RF
Metastasi ca.colon dopo
RF
Epatocarcinoma dopo
RF
BIBLIOGRAFIA
Dott.Roberto Tempesta
Dott. Enrico Corti
Servizio Diagnosi per Immagini
Ospedale "S.Camillo de' Lellis"
02100 - Rieti . Tel. 0746/278232
r.tempesta@tin.it
E' così accesa la guerra contro la
radiofrequenza
che in alcune zone le società che gestiscono
la
telefonia mobile sono costrette a camuffare i
loro
ripetitori, da alberi, o da insegne
fantasiose nei
negozi, come si puo' vedere dalla foto!
MA ORMAI NON C'E' PIU'
LIMITE ALL'ALLARME
CHE VIENE DIFFUSO
QUOTIDIANAMENTE
Elettrosmog: Ultime
Notizie
L'uso del telefonino disturba il
sonno
Una ricerca dell'Università di Zurigo ha rilevato alterazioni
nellìattività sottocorticale del cervello umano e disturbi del sonno in
chi usa il telefonino. Analoghe risultanze erano già emerse in GB
(Fonte:
Foundation for Research on Information Technologies in Society, Zurigo)
La Gran Bretagna invita gli studenti a non usare i telefonini
Sono a rischio sotto i sedici anni d'età
In Gran Bretagna, il ministero dell'educazione ha inviato alle scuole di
ogni ordine e grado una nota di servizio nella quale si segnalano i
rischi
potenziali per gli studenti derivati dall'uso dei telefonini. Il
ministero
raccomanda di non usare i cellulari agli studenti di età inferiore ai 16
anni. La raccomandazione arriva da un gruppo autorevole di esperti.
Le aree urbane sono "bombardate"
da radiofrequenza e microonde
Nelle grandi aree urbane il livello della radiofrequenza, cioè dei campi
elettromagnetici prodotti dalle antenne, è cresciuto di ben10 voltedal
1980. Il risultato arriva da una ricerca svedese. La responsabilità è
attribuita alle telecomunicazioni senza fili (stazioni radio base dei
cellulari).
Anche la Svizzera, dopo il nostro
paese,
vara limiti molto cautelativi per le antenne
Anche la Confederazione Elvetica sceglie la viadella massima cautela di
fronte ai campi elettromagnetici prodotti dalle antenne. In particolare,
nuovi limiti restrittivi sono stati varati per le stazioni radio base
della telefonia cellulare. Italia e Svizzera hanno dunqueoggi i limiti
più
cautelativi al mondo. Il Belgio si prepara a misure analoghe.
L'Antitrust condanna Tim per
l'opuscolo
sui campi elettromagnetici "innocui"
Affermare che i campi elettromagnetici non producono effetti dannosi per
la salute e dire che gli scienziati di tutto il
mondo sono concordi in
questo giudizio è "ingannevole". Lo ha stabilito l'Autorità Antitrust,
che
ha censurato un opuscolo diffuso da Tim, sulla base della documentazione
scientifica internazionale esistente, che dice tutt'altro.
Cellulare
lontano dalla testa:
è meglio, anzi obbligatorio
I consigli del prof. Falciasecca e le Leggi dello Stato
Giugno 99 - Ecco cosa dice il professor Gabriele Falciasecca, della
Fondazione Marconi di Bologna: “Gli studi scientifici condotti finora
non
giustificano l’apprensione che si è creata sugli effetti biologici dei
telefonini, ma ci sembra giusto concedere a quanti sono preoccupati ampi
spazi di cautela. Anche se non si tratta di precauzioni obbligatorie, il
telefonino può essere usato senza tenerlo attaccato alla testa, per
mezzo
dei dispositivi che fra l’altro consentono di avere le mani libere, come
il viva-voce oppure l’auricolare-microfono. Si possono usare dei
ritrovati
che assorbono parzialmente le onde emesse dall’antenna, anche se la loro
efficacia mi sembra ancora molto limitata. In genere è meglio evitare di
tenerlo a stretto contatto con il corpo, per ridurre al minimo
l’assorbimento dell’energia da parte dei sistemi biologici”.
La dichiarazione è stata pubblicata dal “Corriere della Sera” dell’8
giugno 1999 (pagina 18).
Stupisce, e molto, che un esperto come il prof. Falciasecca parli di
“prescrizioni che non sono obbligatorie”. Lo sono eccome, invece.
Esiste infatti una Legge cautelativa dello Stato (il decreto del 20
giugno
95, n.458) che impone di usare il telefonino tenendo l’antenna ad almeno
20 centimetri di distanza da qualsiasi parte del corpo. Esiste, ma non
se
ne parla mai.
La Fondazione Marconi - Elettra 2000 è un autorevole organismo
finanziato
da Tim, Omnitel e Wind.
Fonti: Corriere della Sera, Gazzetta Ufficiale R.I., Fondazione Marconi
Impianto previsto nel proprio
condominio
Maggioranza assembleare necessaria - Informazione sui possibili rischi
Un Condominio non può decidere di accettare l’installazione di una stazione
radio base sul proprio tetto se almeno i due terzi dei condòmini (proprietari
degli appartamenti) non sono d’accordo.
Lo hanno ribadito il Tribunale di Salerno nel 1997 e, più recentemente, il
Tribunale Civile di Monza (sentenza n.688/99).
Il Tribunale di Monza ha annullato una delibera assembleare presa a
maggioranza
semplice su ricorso di due condòmini che non erano d’accordo e sostenevano che
la decisione dovesse avere il consenso unanime dei proprietari (mille
millesimi). Il giudice Piero Calabrò ha dato loro ragione nella sostanza.
Scrive il giudice nella sentenza: “La richiesta di una maggioranza quantomeno
qualificata (significa dei 2/3 dei condomini, 667 millesimi, n.d.r.) appare
ineludibile, atteso l’indubbio carattere innovativo di tale opera sulla cosa
comune”.
Il magistrato dice di più: nella discussione che precede la votazione,
l’assemblea dei condòmini deve essere informata che l’installazione
dell’antenna
presenta possibili rischi di carattere sanitario ed avere a disposizione
elementi di valutazione da questo punto di vista. Scrive infatti il giudice:
“E’
nota ed evidenziata dalla stessa giurisprudenza la profonda incertezza, alla
luce delle attuali conoscenze scientifiche, che circonda la materia delle
conseguenze sulla salute dei cittadini derivanti dalla vicinanza a stazioni
radio e ad onde o campi elettromagnetici. .... Poichè la tutela della salute
del
cittadino, oltre che ineludibile precetto costituzionale, può ben essere
considerata diritto soggettivo preminente rispetto alla tutela della
proprietà,
la delibera impugnata dev’essere vagliata tenendo particolarmente conto della
misura in cui il diritto alla salute è preminente. In tale ottica, la sanzione
di illegittimità della delibera appare persino inevitabile, posto che in
nessun
modo risulta essere stato esaminato il problema della eventuale incidenza
negativa della stazione radio per telecomunicazioni sulla salute dei condòmini
.... Deve pertanto concludersi che la delibera è palesemente illegittima, non
avendo tenuto in alcun conto, anche solo al fine di escluderle, le esigenze di
tutela della salute dei condòmini (non solo di quelli dissenzienti)”.
Va sottolineato che, in questo tipo di decisione, solo i proprietari hanno
voce
in capitolo, gli inquilini no.
Quello che sarebbe logico in uno stato basato sulla certezza del diritto é che
vi sia un testo unico nazionale che definisca parametri uguali per tutti,
distinguendo
le differenze tra un trasmettitore televisivo che trasmette in continuazione
su
frequenze alte e una stazione di radioamatore che trasmette con pochi Watt e
saltuariamente.
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E mentre lo Stato, le Regioni e i
Comuni hanno intrapreso una vera e propria crociata contro l'Elettrosmog con
dati di pericolo incerti e variabili, vi é la sicurezza dimostrata e provata
che il gas Radon presente in molte abitazioni é altamente cancerogeno, ma le
Istituzioni troppo prese nella battaglia alle antenne non fanno nulla contro
questa drammatica insidia.
IL GAS RADON
a cura di Dr. Massimo Moroni - Consulente
Ambientale
"Guida al Radon
nelle abitazioni"
Premessa
Il Radon e' un gas radioattivo incolore estremamente volatile
prodotto dal decadimento di tre nuclidi capostipiti che danno luogo
a tre diverse famiglie radioattive; essi sono il Thorio 232,
l'Uranio 235 e l'Uranio 238. Nella tabella seguente e' riportata la
sequenza del decadimento delnuclide piu' abbondante in natura e
cioe' l'Uranio 238 responsabile della produzione dell'isotopo Radon
222. Il thorio 232 e l'uranio 235 producono invece rispettivamente
il Rn 220 e Rn 219.
Schema di Produzione del Radon 222 - Famiglia
dell'Uranio
Isotopo Radiazione Emivita
Uranio 238alfa4. 5x109 anni
Torio 234Beta24. 1 giorni
Protoattinio 234Beta1.2 minuti
Uranio 234alfa2.5x 105 anni
Torio 230alfa7.5x 104 anni
Radio 226alfa 1600 anni
Radon 222alfa3. 8 giorni
Polonio 218alfa 3 minuti
Piombo 214beta2 7 minuti
Bismuto 214alfa e beta 20 minuti
Polonio 214alfa1.5x 10-4 secondi
Piombo 210beta 25 anni
Bismuto 210beta 5 giorni
Polonio 210alfa1 36 giorni
Piombo 206 Stabile
Il Radon viene generato continuamente da alcune rocce della
crosta terrestre ed in particolar modo da Lave, tufi, pozzolane,
alcuni granitietc. Sebbene sia lecito immaginare che le
concentrazioni di Radon siano maggiori nei materiali di origine
vulcanica spesso si riscontrano elevati tenori di radionuclidi anche
nelle rocce sedimentarie come marmi, marne, flysh etc.
Come gas disciolto viene veicolato anche a grandi distanze
dal luogo di formazione puo' essere presente nelle falde acquifere.
Infine e' nota la sua presenza in alcuni materiali da costruzione.
La via che generalmente percorre per giungere all'interno
delle abitazioni e' quella che passa attraverso fessure e piccoli
fori delle cantine e nei piani seminterrati. L'interazione tra
edificio e sito, l'uso di particolari materiali da costruzione, le
tipologie edilizie sono pertanto gli elementi piu' rilevanti ai fini
della valutazione dell'influenza del Radon sulla qualita' dell'aria
interna delle abitazioni ed edifici in genere.
Alcuni studi nell'ultimo decennio hanno dimostrato che
l'inalazione diradon ad alte concentrazioni aumenta di molto il
rischio di tumore polmonare.
I risultati di tali studi supportano l'opinione che, in
alcune regioni europee, il radon può essere la seconda causa in
ordine di importanza, di cancro ai polmoni.
Abbiamo i mezzi e le conoscenze per contrastare il pericolo
ambientale che l'Organizzazione mondiale della Sanita' attraverso
l'IARC ha inserito nel Gruppo 1 degli agenti cancerogeni conosciuti.
Le autorità locali possono e devono ricoprire un ruolo essenziale.
Noi possiamo indicare tre approcci fondamentali:
approfondire la comprensione della situazione del luogo
riguardo i rischi legati alla presenza di radon;
fornire informazioni alla popolazione;
aiutare a realizzare soluzioni al problema del radon non
appena esso sia stato identificato.
COS'È IL RADON?
Come gia' detto, il radon si forma in seguito alla
disintegrazione dell'uranio, e la sua disintegrazione, a sua volta,
dà luogo ad altri elementi radioattivi e infine al piombo, non
radioattivo. In termini di classificazione chimica, il radon è uno
dei gas rari, come neon, kripton e xeno. Il radon non reagisce con
altri elementi chimici. Esso è il più pesante dei gas conosciuti
(densità 9.72 g/l a 0°C, 8 volte più denso dell'aria).
Il radon diffonde nell'aria dal suolo e, a volte, dall'acqua
(nella quale può disciogliersi). In spazi aperti, è diluito dalle
correnti d'aria e raggiunge solo basse concentrazioni. Al contrario,
in un ambiente chiuso, come può essere quello di un'abitazione, il
radon può accumularsi e raggiungere alte concentrazioni.
BREVE STORIA DEL RADON
Gli elementi radioattivi naturali sono stati presenti sulla
terra dalla sua origine. Gli elementi a vita più breve sono
gradualmente scomparsi.
Gli elementi radioattivi a vita lunga che sono presenti nel
nostro ambiente includono l'uranio, che dà origine al radon. La
radioattività non fu scoperta che nel 1898,quando Marie Curie portò
avanti le ricerche sul radon . Una parte considerevole del lavoro fu
poi compiuta sulla radioattività naturale. Nel 1900, il fisico F.
Dorn scoprì che i sali di radio producevano un gas radioattivo, il
radon.
In precedente, nel sedicesimo secolo, Paracelso aveva notato
l'alta mortalità dovuta a malattie polmonari tra i lavoratori delle
miniere d'argento nella regione di Schneeberg in Sassonia Germania).
L'incidenza di questa malattia, in seguito conosciuta come
"malattia di Schneeberg", aumentò nei secoli diciassettesimo e
diciottesimo, quando l'attività nelle miniere di argento, rame e
cobalto si intensificò.
Questa malattia fu riconosciuta come cancro ai polmoni nel
1879.
Misure effettuate nel 1901 nelle miniere di Schneeberg
rilevarono un'alta concentrazione di radon. Come risultato, fu
presto lanciata l'ipotesi di un rapporto causa-effetto tra alti
livelli di radon e cancro ai polmoni. Questa ipotesi fu rafforzata
da più accurate misure del radon compiute nel 1902 nella miniere di
Schneeberg e in altre, in particolare quelle di Jachymov in Boemia,
da dove provenivano i minerali usati da Marie Curie. Nondimeno,
questi dati non bastarono a convincere tutti, e alcuni scienziati
ancora attribuiscono questi tumori ai polmoni ad altri fattori.
L'attività nelle miniere di uranio fu intensificata dal
1940, ma i ivelli di radon non furono misurati regolarmente che dal
1950.
Esperimenti su animali compiuti dal 1951 dimostrarono la
potenziale carcinogenità del radon per i polmoni delle specie
testate. Rilevamenti epidemiologici tra i minatori di uranio, dalla
metà degli anni sessanta, hanno infine confermato questo potenziale
sull'uomo.
Nel 1967 il Congresso Federale per la Ricerca degli Stati
Uniti ha proposto delle raccomandazioni per controllare i rischi
correlati alle radiazioni in miniera.
Nonostante non ci fossero più dubbi sulla realtà del
pericolo ( l'Organizzazione Mondiale per la Salute confermò ciò nel
1988), fu ancora necessario quantificare il rischio in termini di
intensità di esposizione, per definire appropriati livelli di
protezione. A tal fine, numerosi rilevamenti epidemiologici sono
stati effettuati negli anni '80 in varie nazioni, non solo tra
lavoratori di miniere di uranio, ma anche di stagno e di ferro. Tali
rilevamenti portarono a conclusioni convergenti. Tuttavia, alcune
questioni (quali la rispettiva influenza della durata e
dell'intensità dell'esposizione, l'influenza dell'età e precise
quantificazioni del rischio), non sono ancora state risolte e
richiedono ulteriori studi.
Nonostante il premio Nobel per la fisica Ernest Rutheford
aveva fatto notare sin dal 1907 che ognuno inala del radon ogni
giorno, misure di radon non furono effettuate nelle case prima del
1956 (in Svezia).
L'alto livello di radon rilevato in alcune case riscosse
poco interesse in campo internazionale, perché il problema fu
considerato esclusivamente locale. Soltanto 20 anni dopo si
iniziarono studi sistematici su larga scala in numerose nazioni, che
mostrarono che l'esposizione era generale e si potevano raggiungere
livelli molto alti, comparabili a quelli delle miniere.
La Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica
(ICRP) sottolineò la vastità del problema per la salute pubblica e
formulò specifiche raccomandazioni sulla pubblicazione numero 65 del
1993.
L'ipotesi di un legame tra alte concentrazioni di radon e
cancro ai polmoni fu messa in primo piano molto presto nel ventesimo
secolo. La dimostrazione scientifica di questo legame è molto
recente ma definitiva. Soltanto negli ultimi 10 anno abbiamo potuto
affermare che il radon può essere alla base dei più grandi problemi
di salute pubblica. Le autorità locali, sostenute dalle autorità
responsabili della salute pubblica, devono valutare l'entità del
problema alla luce dell'architettura locale e delle condizioni
geologiche e aiutare a realizzare misure preventive per ridurre il
rischio.
RADIOATTIVITÀ NATURALE E ARTIFICIALE
Per provvedere a una migliore valutazione del livello di
pericolosità del radon, è utile confrontare l'esposizione dell'uomo
alla radioattività dovuta al radon con quella di diversa origine. In
generale si puo' affermare che il radon costituisce la maggiore
causa di esposizione alle radiazioni.
Radioattività naturale
La radioattività naturale ha una duplice origine: nello spazio, dal
quale riceviamo la radiazione cosmica, e nella crosta terrestre, che
contiene gli elementi radioattivi primordiali che sono contemporanei
alla formazione della terra, compresi quelli che danno origine al
radon.
I raggi cosmici e gli elementi radioattivi della crosta terrestre
sono la causa di due tipi di esposizione: Interna, tramite l'entrata
nel corpo umano di elementi radioattivi, ed esterna,
dall'irradiazione.
L'intensità della radiazione cosmica varia con l'altitudine: Le
popolazioni che vivono in regioni montane possono ricevere dosi da
due a tre volte maggiori di quelle ricevute al livello del mare.
Anche i viaggi aerei espongono i passeggeri alle radiazioni
cosmiche. Tuttavia, la radiazione cosmica contribuisce ben poco
all'esposizione interna.
L'esposizione esterna dovuta agli elementi radioattivi terrestri
dipende dalla loro concentrazione nel suolo e quindi varia con la
posizione geografica.
Bisognerebbe notare che in una data regione, l'esposizione
all'interno degli edifici è relativamente indipendente dal livello
prevalente di radiazione all'esterno, nella misura in cui il
materiale da costruzione agisce come uno schermo (anche se gli
stessi materiali da costruzione possono essere sorgente di
radiazione).
L'esposizione interna è dovuta principalmente all'inalazione e
all'ingestione. Così come la concentrazione dei vari elementi
radioattivi naturali, differisce largamente tra diverse zone, anche
l'esposizione interna varia (con alcune eccezioni). Un fattore
addizionale in queste variazioni è la diversità della dieta. Per
quanto riguarda l'inalazione, il radon e i prodotti del suo
decadimento sono gli elementi di gran lunga più importanti.
Radioattività artificiale
La radioattività artificiale ha diverse origini. La più importante è
l'irradiazione medica a fini diagnostici e la radioterapia. Il suo
contributo all'irradiazione totale può variare di molto, essendo
dipendente delle pratiche mediche seguite in ogni Paese.
Altre origini sono. elementi radioattivi entrati nell'atmosfera in
seguito a esperimenti atomici, cessati nella metà degli anni
settanta; effluenti dell'industria delle polveri nucleari e attività
di ricerca; in alcune regioni d'Europa, residui dell'incidente di
Chernobyl o altri incidenti.
L'esposizione alla radioattività può essere esterna o interna.
Questa esposizione dipende degli elementi radioattivi o dal tipo di
radiazione coinvolta.
radiazioni gamma dal suolo e dai materiali da costruzione
altri
medico
acqua e cibo
radiazione cosmica
radon
Il radon e i prodotti del suo decadimento sono la principale causa
di esposizione alla radioattività naturale.
La quantità di radioattività associata ad ogni tipo di materiale o
ambiente è misurata in bequerels (Bq). 1Bq corrisponde a una
disintegrazione al secondo. Una concentrazione di 100 Bq/m3
significa quindi che 100 atomi si disintegrano ogni secondo in 1 m3
di materiale o ambiente in questione.
LE VIE DELL'ESPOSIZIONE AL RADON
Poiché la concentrazione del radon all'aria aperta è bassa e in
media le persone in Europa trascorrono la maggior parte del loro
tempo in casa, il rischi per la salute pubblica dovuto al radon è
essenzialmente correlato all'esposizione a questo gas all'interno
delle abitazioni.
Parecchi suoli contengono naturalmente quantità variabili di uranio,
che regola la quantità di radon rilasciata. Il radon diffonde
attraverso i pori e le spaccature del suolo, trasportato dall'aria o
dall'acqua (nella quale è solubile). Dato un certo contenuto di
radon nel suolo, la quantità di gas rilasciata varia in dipendenza
della permeabilità del suolo (densità, porosità, granulometria), del
suo stato (secco, impregnato d'acqua, gelato o coperto di neve) e
dalle condizioni meteorologiche (temperature del suolo e dell'aria,
pressione barometrica, velocità e direzione del vento). In più, la
concentrazione di radon decresce rapidamente con l'altitudine.
L'acqua sotterranea, i gas naturali, il carbone e gli oceani sono
altre fonti minori di radiazioni.
E' quindi chiaro che il radon è universalmente presente, ma la
velocità di emissione varia significativamente nel tempo, anche per
uno stesso luogo.
A livello regionale o locale, indipendentemente dalle condizioni
prevalenti in un dato periodo, il fattore che più influenza il
rilascio di radon è la geologia ( p.e. il contenuto di uranio delle
rocce). In parole povere è più facile che contengano radon i terreni
granitici e vulcanici, così come le argille contenenti alluminio. Ci
sono eccezioni a ciò, tuttavia: si possono trovare miniere di uranio
in terreni sedimentari, o radon in suoli calcarei.
La maggior parte del radon presente in una casa proviene dal suolo
sul quale essa è costruita. Se il basamento ha un pavimento di
fango, il radon può penetrare facilmente. Se il pavimento è di
cemento, il radon penetra attraverso le spaccature che si formano
con il tempo, lungo le tubature o attraverso le giunture tra i muri.
Il radon può ance provenire - in misura minore - dai muri, se essi
sono stati edificati utilizzando materiali radioattivi (tufi
vulcanici, per esempio) o dai rubinetti, se l'acqua contiene del
radon disciolto.
Il radon emesso all'interno di una casa tende a restare lì. Se non
si prendono misure speciali, la pressione all'interno di una casa è
leggermente più bassa che all'esterno. L'aria interna tende a
stagnare piuttosto che a rinnovarsi. Si può facilmente confermare
questo in inverno ponendo la mano vicino allo stipite di una
finestra: una corrente di aria fresca, più o meno intensa secondo la
larghezza della fessura, si può chiaramente percepire all'interno
della casa, ma non all'esterno.
Per un dato terreno, e indipendentemente dal tempo, la
concentrazione finale di radon in una casa è quindi dipendente dal
tipo di costruzione.
Dipende anche, in larga misura, dalla ventilazione, sia passiva
(cattivo isolamento) che attiva (aprire le finestre a intervalli
lunghi o brevi, per esempio).
Il ruolo ricoperto dalle condizioni meteorologiche (vento, pressione
barometrica, umidità) spiega non solo le variazioni stagionali della
concentrazione di radon in una data casa, ma anche le differenze
osservate tra i livelli diurni e notturni.
MISURE DELLE CONCENTRAZIONI
DOMESTICHE DI RADON IN EUROPA
Il rischio correlato alla presenza di radon ha causato un aumento
del lavoro dei ricercatori, degli esperti e dei responsabili della
salute pubblica. Per valutare l'entità del problema, sono state
effettuate misure di livelli di radon nelle case in quasi tutti i
Paesi europei negli ultimi 10 anni. E' stato rilevato che un basso
livello medio nazionale non esclude l'esistenza di aree limitate ad
alta concentrazione di radon. In molti casi la Commissione Europea
ha appoggiato la realizzazione di queste campagne.
La Comunita' Europea infatti, con la Raccomandazione n. 143 del 21
febbraio 1990 ha stabilito criteri per la protezione del pubblico
contro l'esposizione indoor al Radon. La direttiva CEE 106/89 si
puo' inoltre considerare una norma quadro per la regolamentazione
dell'impiego dei materiali edilizi permanentemente incorporati in
opere di costruzione.
In ambito Nazionale l'ENEA ha svolto una serie di ricerche in alcune
zone di Roma e dell'Alto Lazio che evidenziano una presenza di Radon
molto variabile tra i 100 e 400 Bq/m3 (Bequerel al metro cubo) con
punte di 1000 ed oltre Bq/m3 contro una media nazionale di circa 80
Bq/m3.
Considerato che una dose di 50 Bq/m3 corrisponde ad una dose di
radiazioni circa tre volte maggiore a quella che mediamente si
riceve nel corso della propria vita per lo svolgimento di indagini
mediche, si puo' ben comprendere come tale prodotto di decadimento
costituisca un vero pericolo per l'uomo.
I RISCHI POSTI DAL RADON
Sia gli studi sull'uomo (studi epidemiologici) che quelli sugli
animali (studi sperimentali) hanno approdato a una conclusione
evidente: il rischio posto dal radon è quello di cancro ai polmoni.
Studi sui minatori
Lo sviluppo dell'industria delle armi e dell'energia nucleare dopo
la Seconda Guerra Mondiale ha fatto sì che molti Paesi cominciassero
l'estrazione mineraria dell'uranio, con il risultato che molti
lavoratori fossero esposti al radon. Anche i lavoratori di altri
tipi di miniere (miniere di ferro in Svezia o di stagno in Cina)
sono stati esposti largamente al radon quando si trovavano ad
operare in strati geologici ricchi in uranio. Sono stati realizzati
numerosi studi sullo stato di salute di questi lavoratori, tenendo
conto della loro esposizione al radon per vari decenni.
Sono state raggiunte conclusioni convergenti: il radon senza dubbio
aumenta il rischio di tumore ai polmoni nei minatori. Inoltre,
misurando i livelli di esposizione raggiunti da questi lavoratori, è
stato possibile stimare in che misura il rischio di tumore ai
polmoni aumenta con l'esposizione. Anche qui i vari studi
approdarono a risultati molto simili.
Gli studi sui minatori coprono dichiaratamente una fascia
particolare di popolazione, quella degli uomini che in età adulta
sono stati esposti per periodi relativamente brevi (p.e. 40 ore a
settimana) e per un numero limitato di anni. In più, i minatori sono
esposti ad altri fattori che possono ricoprire un ruolo
nell'incidenza di tumore ai polmoni, poiché essi, per definizione,
lavorano in un'atmosfera carica di polveri. Inoltre i minatori
studiati erano frequentemente fumatori, e il rischio di cancro ai
polmoni legato al fumo è ben conosciuto.
Al contrario, i membri della popolazione (entrambi i sessi e tutte
le età) sono continuamente esposti al radon. In media, fumano meno e
respirano aria più pura. Queste differenze giustificano lo studio
dei rischi collegati alla presenza di radon nelle case. In effetti,
il grado e l'urgenza delle misure preventive che devono essere prese
dipendono dalla grandezza del rischio che un determinato livello di
esposizione implica (tenendo conto dell'età, del sesso e di altri
fattori). Tali studi sono in corso in molti Paesi. (Sono
particolarmente complessi, e ciò spiega i risultati a volte
contraddittori. In capo a pochi anni disporremo di una quantità di
nuovi risultati che offriranno una risposta alle domande ancora
aperte.)
E' stato largamente dimostrato che il fumo del tabacco è
responsabile della gran parte dei tumori ai polmoni negli uomini e
nelle donne. Studi sugli effetti combinati dell'esposizione al radon
e al fumo delle sigarette mostrano che l'effetto totale di tali
esposizioni è molto maggiore della somma dei due effetti. In altre
parole il fumo aumenta considerevolmente il rischio di tumore ai
polmoni correlato al radon, e viceversa. In più, il radon da solo è
la seconda causa di cancro al polmone dopo il tabacco.
UN SERIO PROBLEMA PER LA SALUTE
PUBBLICA
Ci sono ancora aree di incertezza:
L'influenza dell'età sul tempo di esposizione: sono forse le persone
più giovani più sensibili delle più anziane?
Le stime correnti del rischio per un dato livello di esposizione, al
di là del fattore età, possono variare di un fattore tre, secondo lo
studio.
La rispettiva influenza della durata e dell'intensità
all'esposizione non è ancora chiaramente quantificata. Non è certo
che essere esposti a 400 Bq/m3 per 10 anni comporti gli stessi
rischi che essere esposti a 4000 Bq/m3 per un anno.
I risultati degli studi in corso potrebbero, tra pochi anni, fornire
una risposta ad alcune di queste domande. Nondimeno, possiamo ora
concludere, sulla base delle conoscenze attuali, che l'esposizione
al radon nelle case pone un considerevole problema per la salute
pubblica In un Paese come la Francia, dove la concentrazione media
di radon è a un livello intermedio rispetto agli altri Paesi
europei, Si stima che il 10% dei decessi per cancro ai polmoni sia
dovuto al radon. In fatti, in dipendenza dalle assunzioni fatte e
dai metodi di calcolo usati, tra 1000 e 6000 decessi ogni anno
potrebbero essere attribuibili all'esposizione al radon in Francia.
Le autorità britanniche, dal canto loro, stimano che ogni anno circa
2000 decessi per cancro ai polmoni sono dovuta al radon nel Regno
Unito, dove la concentrazione media di radon è inferiore ma il
tumore ai polmoni è più frequente.
Non possiamo quindi tentare di dissipare questi dubbi, ma ci sono
strade relativamente semplici ed economiche per ridurre di molto la
concentrazione di radon nelle case e ridurre il rischio.
PREVENZIONE
Prima di costruire un edificio, bisogna tener conto del rischio
legato al radon. Le regole principali possono essere nazionali,
regionali o locali. Devono essere fatte rispettare.
Per vecchie case, si può prendere un insieme di misure correttiva di
varia semplicità e costo, in dipendenza della concentrazione di
radon in una particolare casa. Queste misure sono descritte in
dettaglio tra i dati tecnici pubblicati.
Le concentrazioni di radon che devono essere raggiunte tramite
misure correttive o preventive possono differire, secondo se un
edificio esiste già o è in fase di progetto. Ci sono "valori
raccomandati", "valori guida" o "livelli d'azione", che variano da
un Paese all'altro.
Le stesse regolamentazioni possono essere applicate a edifici non
abitati permanentemente (posti di lavoro e scuole), tranne che per
il fatto che i livelli di azione devono essere valutati in termini
di tempo massimo di occupazione. Si stima che la cittadinanza
europea in media trascorra 19.2 ore al giorno (l'80% del suo tempo)
all'interno!
E'dunque legittimo interrogarsi riguardo l'opportunità di applicare
le stesse regole agli ambienti nei quali le persone trascorrono non
più di alcune ore ogni giorno.
In pratica, la Commissione Internazionale per la Protezione
Radiologica consiglia di applicare identici livelli di azione alle
case e agli edifici pubblici dove la gente trascorre un tempo
apprezzabile (scuole, ospedali, centri residenziali). D'altra parte,
quando il tempo trascorso dalla gente in un luogo è limitato, come
in uffici, librerie e teatri, non sono richiesti particolari
provvedimenti.
METODO DI INDAGINE
Il monitoraggio in ambienti confinati o esterni del RADON si
effettua con l'ausilio di un dispositivo specifico per questo gas.
Tale dispositivo portatile puo' essere facilmente installato negli
ambienti da monitorare e registra il valore instantaneo o nel tempo
della concentrazione.
Chiunque abiti in una zona presumibilmente a rischio dovrebbe
effettuare una verifica della concentrazione di Radon nell'ambiente
domestico.
Negli Stati Uniti le abitazioni con un tenore di Radon superiore a 4
PCi/l sono praticamente invendibili.
Le Agenzie Immobiliari inoltre, prima di accettare l'incarico di
vendere un immobile, eseguono o fanno eseguire una indagine accurata
certificando successivamente in sede di rogito, la salubrita' del
sito.
Dal momento che elevate concentrazioni di Radon sono particolarmente
dannose per i bambini sarebbe auspicabile che anche nel nostro
paese, le scuole di ogni ordine, ma in particolare le materne,
elementari e medie,
fossero monitorate come gia' accade in altri paesi.
La conoscenza della distribuzione di Radon nei gas del suolo
consente la predisposizione di vere e proprie mappe di rischio. Tali
mappe sono state elaborate per esempio in Svezia e di fatto sono
state inserite nel contesto della pianificazione Urbanistica del
Territorio.
In particolare le aree piu' a rischio sono prevalentemente quelle di
origine Vulcanica con profonde faglie tettoniche (come ad esempio
l'area dei Castelli Romani) e falde acquifere a servizio di uno o
piu' Comuni e quindi di grande rilevanza sulla sanita' pubblica in
caso di contaminazione.
RACCOMANDAZIONI
Si può procedere in maniera ordinata, evitando di allarmare la
popolazione non fornendo vie pratiche per risolvere il problema. Il
primo passo è quindi la stima della serietà del problema, e
l'incoraggiamento ad altri a fare ciò.
L'iniziativa può essere a livello nazionale, locale o individuale.
In tutti i casi la cittadinanza deve essere informata.
Raccomandazione 1
Valutazione dell' esposizione
Studi cartografici nazionali o regionali possono fornire dati
utilizzabili a livello locale. Tuttavia, in alcuni casi, questi dati
possono essere inesistenti o inadeguati. Soltanto un gruppo di
specialisti può decidere se sono necessarie ulteriori misure per
ricavare statisticamente conclusioni valide a livello locale. Le
autorità per la salute locale o gli istituti nazionali di ricerca
hanno tali gruppi di specialisti disponibili.
In una stessa località, la situazione può variare considerevolmente
da un edificio a un altro. Nelle aree valutate a rischio geologico,
può essere necessario effettuare misure nelle singole case. E'
compito delle autorità locali incoraggiare i privati a provvedere
nelle loro case, fornendo loro gli indirizzi delle compagnie
specializzate.
Raccomandazione 2
Prevenzione e correzione
E' spesso più economico analizzare i problemi che il radon può porre
prima di costruire un edificio. Le precauzioni da prendere
varieranno, secondo la natura del suolo e del sottosuolo. Ogni
autorità locale dovrebbe avere una lista di esperti da consultare
prima di iniziare i lavori di costruzione.
Quando si rileva una alta concentrazione di radon in un edificio già
esistente, le sue vie di accesso devono essere identificate ed
eliminate. Il ruolo dell'autorità locale in questo caso è:
tenere una lista di individui qualificati ad identificare i punti di
entrata del radon nelle case e compiere i lavori necessari;
incoraggiare i privati ad effettuare i lavori necessari;
analizzare e, se necessario, ridurre le concentrazioni di radon
negli edifici di cui è responsabile.
Raccomandazione 3
Informazione
Se gli studi mostrano un rischio collegato al radon inusualmente
elevato, la cittadinanza deve esserne informata. Bisogna ricordare
che il rischio, anche in una casa in cui la concentrazione sia
particolarmente elevata, è funzione del tempo di esposizione. In
altre parole, gli abitanti di tale casa devono essere avvisati dei
rischi che corrono, ma non è necessario che la casa sia evacuata
immediatamente: il rischio consiste nella grandezza della dose
complessiva ricevuta in un lungo periodo. Bisogna dare il giusto
impulso, con l'aiuto di specialisti, perché la gente entri in
azione, senza causare ingiustificati allarmismi.
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IZ6ERU ROBERTO VITTORI
RADIOAMATORE E ASTRONAUTA
Il cosmonauta Roberto Vittori IZ6ERU La Terra vista dalla
Stazione Spaziale ISS
Un QSO emozionante, in fonia VHF, quello del 04-05-2000 alle 12 UTC
tra Francesco IK0WGF (Lazio) e "IZ6ERU" l'astronauta italiano Roberto
Vittori da bordo della ISS, poche ore prima del suo rientro sulla terra
avvenuto felicemente nel Kazachistan ex URSS.
Assoltamente affascinante.
Chiara è anche l'emozione e l'entusiasmo di Roberto che saluta tutta
l'Italia tramite le antenne della ISS. Non ci sono altre parole per
descrivere l'evento: l'unica è ascoltare.
All'inizio sembrerà forse di sentire la colonna sonora di un film di
fantascienza, ed invece è scienza e realtà. Grazie anche al prezioso
lavoro dei radioamatori dell'Amsat Italia.
Per ascoltare, scaricare il file WAV compresso con winzip da:
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Da ARI-RE Abruzzo
Comunicato
Prova di sintonia
ESERCITAZIONE ARI-RE
Prova di sintonia Abruzzo
domenica 5 maggio 2002 10.16
La
Sezione di Pescara ha predisposto una Esercitazione-Prova di sintonia
provinciale che consisterà nel collegare i Comuni sede di C.O.M. alla
Prefettura di Pescara ed alla Amministrazione Provinciale di Pescara.
Per la
sensibilizzazione dei Comuni provvederemo ad inviare una lettera (Prefettura,
Amm.ne Prov. e Comuni) con la quale spieghiamo sommariamente i motivi
dell'iniziativa e auspichiamo la presenza la presenza di un Referente.
Il giorno 11, in mattinata, gli Operatori si porteranno presso le destinazioni
assegnate e a cura della stazione capomaglia (Prefettura) confermeranno la
loro presenza dal Comune assegnato e secondo il Piano delle Comunicazioni
Alternative da tempo presentato in Prefettura e che ciascun Socio della
Sezione di Pescara conosce.
Nelle
altre Province:
Ciascuna Sezione potrà attivare le Sedi Istituzionali che riterrà opportune (e
secondo il proprio Piano già in essere ovvero in fase di realizzazione ovvero
da realizzarsi) creando una propria rete di collegamenti (VHF-UHF) e si
interfaccerà su freq. 7,045 con la Stazione Capomaglia in Abruzzo del Comitato
Regionale che sarà QRV sulla frequenza HF.
Sarà opportuno tenere un log dei collegamenti (ognuno per la propria rete) con
le annotazioni delle disfunzioni che si riscontreranno sulla operatività delle
Sedi attivate.
Una relazione sintetica dovrà essere inviata al Consiglio di Presidenza del
CRA.
E' lecito attendersi delle non collaborazioni o la mancanza del Referente
(voglio sperare ancora molto meno di quanto accaduto in Abruzzo 99); in tal
caso l'Operatore riferirà al Capomaglia e questi annoterà sul log che .... non
ha presenziato nessuno .... ovvero .... ha presenziato il Sig....... del
Comune..... del Comando...... dell'Ufficio.... .
E' appena il caso di ricordare che la stazione Capomaglia CRA effettuerà i
collegamenti con tutte le stazioni di livello inferiore che la chiameranno in
HF, data la informalità della Prova. In situazioni di emergenza reale la
Capomaglia CRA effettuerà i collegamenti con le sole Stazioni Provinciali
abruzzesi e con altre che non riuscissero su frequenze più alte.
Invece la stazione capomaglia di livello inferiore saprà quali sono le
stazioni che la chiameranno, in quanto saranno state, da essa, dislocate sia
per questa Prova che in futuro per emergenze reali.
Sabato 11 si potrà verificare però che vogliano dichiararsi anche altre
stazioni radioamatoriali presenti in frequenza e di queste la Capomaglia
prendere noterà sul log.
Questo è un accenno di metodo che si vuol seguire.
Dove ne venissero fuori altri, verranno seguiti sempre che essi portino a
creare Reti di collegamenti funzionali funzionanti.
L'impegno sarà limitato alla mattinata, dalle ore 8.30 alle 12.00 circa, senza
nessun impegno tassativo temporale; l'importante sarà creare la Rete e
scambiarsi un saluto; poi in seguito alla produzione di Piani locali,
provinciali e regionale si potrà organizzare una esercitazione, anche con
altre Associazioni, come non accade più da tempo.
Se vi sarà possibile avvisate la Stampa, fate alcune foto e chiedete di
pubblicarle corredate di un breve articolo..... ecc, fate in modo che si dia
risalto all'attività del Radioamatore nel campo della Protezione Civile.
p.s. Per
i Radioamatori della Sezione di Pescara:
siete tutti in possesso del Piano Provinciale delle Comunicazioni Alternative
di Emergenza... quindi per le frequenze, sapete !.
Comunicato ARI - RE Abruzzo
ESERCITAZIONE ARI-RE
LA SEZIONE ARI
DI PESCARA, HA ORGANIZZATO PER LA MATTINA DI SABATO 11 MAGGIO UNA PROVA DI
SINTONIA TRA TUTTE LE SEZIONI D'ABRUZZO E I COM. PREGO TUTTI GLI OM
DISPONIBILI DI DARE IL LORO CONTRIBUTO PER LA RIUSCITA DELLA MANIFESTAZIONE.
I dettagli della esercitazione saranno resi noti dal Presidente della Sez.
Prov. di Pescara i6DQD sia attraverso la rete che con i tradizionali mezzi di
comunicazione.
Ricordo agli OM aderenti e non alla Protezione Civile che uno dei motivi che
ci permettono ancora una utilissima e dignitosa visibilità nei confronti della
Società Civile è rappresentato proprio dalla nostra insostituibile opera
nell'organizzazione del primo intervento dopo gli eventi disastrosi.
Questa comunicazione viene diffusa solo pochi giorni prima della prova anche
per saggiare i nostri tempi di preparazione.
Nel ringraziare anticipatamente gli operatori che vorranno aderire invio i
miei cordiali saluti a tutti gli OM, iscritti e non al nostro Sodalizio che
offrono la loro generosa opera sociale senza chiedere nulla in cambio.
Il Presidente del Comitato Regionale
Romano Di Bernardo i6vdb
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Riceviamo dal Genzano Bulletin
A.R.I.
DIAMO VOCE ALLE SEZIONI
20° CONVEGNO DI PORDENONE
Proposte delle Sezioni e Intervento
di (IOHJN)
li 27 Aprile scorso, si è svolto a Pordenone, ottimatnente organizzato dalla
locale sezione ARI, il 20 Convegno "'Diarno voce alle Seziom".
Hanno raccolto l'invito a questo importante momento di confronto gli esponenti
di 49 Sezioni ARI che rappresentavano circa 6000 Soci. In altri terrnim erano
presenti il 17% delle Sezioni rappresentanti circa il 40% dei Soci. Rispetto
al primo Convegno tenutosi lo scorso anno c'è stato un incremento di
partecipazione di oltre il 40%.
Questi numeri dimostrano come le sezioni abbiano
favorevolmente accolto questa opportunità di far conoscere le problematiche
vissute e le proposte che ritengono utili per il recupero della situazione
della nostra Associazione.
Ci sarà una relazione completa e dettagliata da parte degli organizzatori del
convegno che, giustamente, hanno richiesto le copie, scritte o su supporto
informatico, degli interventi.
Vorrei qui solo evidenziare una sintesi dei punti trattati scorrendo gli
appunti che mi sono preso durante gli interventi:
Proposte delle Sezioni
- ARI-RE Non si vedono cenni di vita a livello
centrale
Il Regionale dovrebbe gestire la struttura RE
RE non parla dell'organizzazione RE
Stringere i rapporti con le autorità col ruolo di Protezione civile
dell'ARI-RE
Chiarire rapporti e competenze nell'ARI-RE
- ARI-RE È una struttura non democratica, non ci sono elezioni
ARI-RE: Non c'è pettorale di riconoscimento nè tesserino nazionale, non c'è
identità ARI-RE Non ci sono incontri fra responsabili di sezione, regionali,
nazionali
- ARI-RE Non c'è struttura provinciale, che figura è e che compiti ha?
- Ampia crisi dell'Associazione e del Radiantismo
- Disaffezione
- Lotte inteme al CDN, contrasti col CISAR, clima velenoso da affrontare con
spirito diverso
Contatti ed incontri per dare visibilità dei Radioamatori
Dobbiamo dare una nuova immagine a livello Nazionale
RInnovare RE
- Referendum: effettivo cambiamento, recepire le indicazioni della base
- Rischiamo di rimanere in pochi
Non ci sentiamo coinvolti ed informati
Impostare una strategia di marketing per dare maggiore visibilità dell
'Associazione
Gestione dei ponti con altre Associazioni
Maggior legame con Associazioni di volontariato
- Marcon isola felice? I soci aumentano, cercano di essere i servitori della
sezione, cercano di farsi conoscere a livello locale
Corsi, dibattiti per dare maggiore visibilità dell'azione dell 'ARI
Studio di sistemi irmovativi di comunicazione
I Dirigenti devono essere Radioamatori e fàre Radio
- Informatizzazione come mezzo per migliorare le comunicazioni con e fra le
Sezioni
- Apriamoci verso le istituzioni
- Cambiare metodologia nei rapporti col Ministero, referente a Roma
- Casa ARI, riprendere il discorso. La Sede centrale può essere ovunque
- Che fine ha fatto lo studio della commissione per la modifica dello Statuto?
- Più autonomia di decisione alle Sezioni
- Definizione di obiettivi di qualità e pianificazione di incentivi alle
Sezioni
Lascio ai lettori ogni commento. Vorrei
solo invitare a rileggere gli obiettivi di gestione del Programma di RILANCIO
ARI (www.riìancio-ari.it)
e fire un confronto con quanto è stato evidenziato a Pordenone.
Intervento di I0HJN Presidente Sezione di Genzano
RM
Fra poco arriveranno le schede per votare il nuovo
Direttivo Nazionale. Tocca ai Soci, col loro voto, determinare se si vuole
imhoccare la strada del RILANCIO o se accontentarsi del preoccupante quadro
che le sezioni hanno evidenziato.
Questa è per me la seconda partecipazione a questo
Convegno cosi bene organizzato dagli amici della sezione di Pordenone ai quali
ritengo sia dovuto un plauso per questa interessante iniziativa che da modo
alla base dell'Associazione di esprimersi e discutere dei problemi vissuti
nella propria realtà.
È quello che ho fatto lo scorso anno. Ho raccolto i punti principali di
malessere espressi dai soci della mia Sezione e li ho portati all'attenzione
di questo consesso e, soprattutto, ai rappresentanti del Consiglio Direttivo
nell'intento di fomire utili elementi di dibattito, di riflessione e spunti
per intraprendere una necessaria azione di rinnovamento e rilancio dell
'Associazione.
Devo dire che ne sono rimasto molto deluso. Il Direttivo Nazionale, si è solo
preoccupato di rintuzzare punto per punto le problematiche evidenziate e,
nell'intero anno trascorso da allora, non ha ritenuto opportuno affrontare i
temi che in questo consesso erano stati evidenziati. Abbiamo avuto modo di
leggere su RE la relazione latta dagli organizzatori ma non un cenno, non un
commento non una indicazione almeno di riflessione da parte del CDN su quanto
qui la discusso ed manifestato. Un CDN che non sa o non vuole ascoltare.
Questo sembra vanificare l'impegno di quanti hanno avuto la lodevole
iniziativa di "dare voce alle sezioni" e di quanti in questa iniziativa hanno
creduto con la loro partecipazione e col loro contributo.
lo voglio qui sottolineare quanto invece sia determinante ed importante che la
base abbia un'occasione di esprimersi direttamente e voglio sottolineare che
la base ha il diritto di essere ascoltata. Questo, ovviamente, non significa
pretendere che il CDN raccolga tutte le richieste ma è giusto, ed è lecito,
aspettarsi e pretendere che le problematiche evidenziate siano oggetto di una
seria riflessione, di eventuali ulteriori dibattiti di approfondimento ed
abbiano comunque delle risposte ponderate ed ufficiali informandone tutto il
corpo sociale.
Anche se qualche delusione si è avuta nel precedente convegno, sono convinto
che questa sia una strada giusta da percorrere. Magari ci vorrà tempo perchè
maturino le condizioni in cui si possa ottenere dei risultati. Ma se ci stanno
a cuore quei risultati, se vogliamo contribuire evidenziando problematiche e
proposte senza dimenticare di ofirire la nostra collaborazione, dobbiamo
insistere e perseverare per flir diventare questo convegno uno strumento di
ausilio alla gestione dell 'Associazione.
Forse, è opportuno arricchirlo con dibattitti su temi mirati e definiti a
priori, magari con una sessione finale che produca un documento che sintetizzi
le tematiche e le indicazioni più rilevanti emerse per raggiungere l'obiettivo
di dare ai dirigenti dell'Associazione elementi da considerare nella gestione
di questa nostra ARI.
L'ARI è dei Soci ed il Direttivo deve sentirsi al servizio dei Soci. Le
Sezioni sono il braccio operativo ed hanno il dovere di collaborare col
Direttivo nella gestione di questa grande fitiglia che deve tornare ad essere
l'Associazione dei Radioamatori Italiani.
I0HJN Presidente Sezione di Genzano
* Candidato elezioni CD ARI
nella LISTA RILANCIO ARI
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Riceviamo da: "Luca Ferrara" Presidente
del CISAR
La Cassazione
scagiona un radioamatore del CISAR
denunciato da un
collega di un'altra associazione per aver installato un ponte ripetitore
radioamatoriale
Amare considerazioni
del Presidente IK0YYY
in margine agli
episodi della Mostra di Pordenone
Caro Paolo,
la pubblicazione sull'ultimo numero del Radio Giornale degli esiti del
Convegno di Pordenone, ha ovviamente scatenato le ire di qualcuno, che si e'
sentito offeso dalle mie parole.
Molte altre invece sono state le manifestazioni di apprezzamento.
Ho scritto, in risposta a qualcuno, che chi si e' offeso evidentemente ha la
coda di paglia, cioe' dire che non poteva fare altrimenti, visto che l'oggetto
del mio messaggio era proprio lui. Lui inteso ovviamente come chi vuole a
tutti i costi continuare a dividere le parti, in degna rappresentanza di
quella parte di radioamatori che si considera al di sopra di tutto e tutti.
Certo, dopo tutti questi anni di lotta, non posso certo convincerli a
cambiare opinione, tanto e'innata in se', ma posso e devo dire a tutti gli
altri, a quelli che non si sono offesi, a quelli che mi hanno scritto dicendo
che avevo ragione e a quelli che mi vengono a chiedere chi votare alle
prossime elezioni, che prima o poi le cose cambieranno.
Anzi, dico loro che, nonostante tutto, "tutto il resto del mondo" e' sempre
in attesa di sedersi ad un tavolo e trovare un modo comune di proseguire per
il bene comune.
Certo, oggi come oggi deve essere cambiata la testa di questo deforme mostro
che morde a destra e a sinistra, senza risparmiare colpi neanche ai propri
amici, da cui magari ha assunto energia fino a che gli faceva comodo, ma, al
momento giusto, ha mollato il ben servito.
Mi riferisco ai tanti cacciati ed umiliati; a coloro che sono stati
discriminati perche' osavano iscriversi ad altre associazioni; a coloro che
credono ancora di costituire un nuovo movimento di pensiero..... una nuova
testa.
Ho letto programmi e candidati. Per il bene di tutti, che vincano se
tutto quello che promettono poi lo metteranno in atto.
Ma se poi pensano di mettersi a sedere e comandare come han fatto in passato
?
Un vicepresidente che dalle pagine della rivista, chiede ai propri soci di
denunciare radioamatori di "una presunta associazione che installa ripetitori
e trasponder abusivi" ?
Un presidente di comitato che denuncia altri radioamatori ?
Un consiglio direttivo che, perfettamente informato della situazione, nega
l'evidenza piu' schietta e fa finta di niente.
Giusto il 12 Aprile scorso, si e' tenuta l'ennesima causa scaturita
da questo grande male dell'invidia e della gelosia. Un radioamatore che
denuncia un altro radioamatore.
Giusto il 12 Aprile, questa volta in Cassazione, c'e' stata l'ennesima
sentenza, anche questa buona sentenza, che ha scagionato il radioamatore
installatore del ponte ritenuto abusivo da chi lo ha denunciato.
I futuri candidati che cosa hanno da dire su questa situazione che ha di
fatto sporcato la condotta morale di una associazione ?
La delazione, fa' parte del loro programma, o basta scrivere che c'e'
l'intenzione di intrattenere buoni rapporti con le altre realta' associative ?
Dicano, a chi credono che possa votarli, cosa avrebbero fatto loro.
Dicano se appare giusto che una associazione grande e seria come la loro,
possa adoperarsi per mettere gli uni contro gli altri, possa chiedere ai
propri soci di denunciare altri radioamatori, o se sia giusto che possa
permettere che un membro autorevole della loro amministrazione si abbassi a
fare come ha fatto Giuda con Gesu'.
Noi siamo qui a sentire cosa hanno da dire, li dobbiamo votare o no ?
A meno che non accadra' come si sente dire in giro che tanto e' tutto gia'
scritto, tutto gia' fatto, e che non ci si puo' far nulla.
Credetemi, qualcuno ha avuto anche la faccia tosta di venirmi a chiedere
come facciamo noi nelle altre "presunte" associazioni. Mi e' stato chiesto :
" Non mi dirai che voi mandate le schede di votazione ai soci.....?!?"
Non vi preoccupate amici, non mi interessano i giochi vostri; a me
interessa solo che i radioamatori italiani, e cioe' me in prima persona, siano
considerati benefattori e sperimentatori.
Del resto, non mi interessa nulla.
Luca IK0YYY, Roma.
* Presidente CISAR
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Fatti di
cui NON si parla 8
(quando il gioco si fa
duro...)
Ciao a tutti,
fra le tante e tante cose di cui non si parla MAI c'e' la penosa questione
delle cause vinte e perse dalle varie associazioni.
Io sono del parere che non ha importanza chi vince o chi perde una causa tanto
alla fine chi perde sono solo e sempre i radioamatori perche' sono loro che
pagano.
Ricordo alcuni anni fa' una certa causa (SACCO e C. se non ricordo male ma
sono ricordi di gioventu' e quindi mi scuso se ricordo male) dove una certa
associazione e' stata condannata con oltre 70 milioni (tanti ....per l'epoca).
Ricordo invece benissimo la causa persa di recente contro un socio costata
alla stessa associazione 48 milioni (senza contare quella ancora in corso che
prevede un risarcimento di oltre 200 milioni...).
Ma passiamo ai FATTI di cui NON si parla.
Il 12 Aprile 2002 presso la Corte di Cssazione a
Roma si è svolta l'ennesima causa civile contro un radioamatore. La denuncia,
avanzata da soci ARI contro questo Radioamatore era per installazione abusiva
di ripetitore (quelli del trasponder nazionale CISAR per essere piu' chiari).
Si tratta della quinta causa (tre penali e due civili) intentate dall'ARI
contro il CISAR.
Probabilmente il tutto deriva da un articolo apparso su Radio Rivista, dove
il Presidente dell'ARI "invitava"i soci di denunciare le attività di una
associazione "concorrente" di radioamatori, tesa ad installare ripetitori
"abusivi" su tutto il territorio nazionale. A tale richiesta, si fece avanti
il Presidente del Comitato Abruzzo ARI, I6AEN Dario Smaldino (si legge negli
atti), che con una lettera inviata in copia in segreteria in via Scarlatti
(sede dell'ARI), denunciava un ripetitore della zona 6.
Questo procedimento è stato vinto dal radioamatore, con grave esborso di
denaro da parte sua.
Ragione o torto, quindi, ha dovuto pagare lo stesso.
Insomma, come dicevo sopra, chi perde e' sempre il radioamatore.
Visto che siamo in un momento elettorale, non sarà il caso di chiedersi cosa
intendono fare i nuovi candidati al CDN per evitare queste scene di gelosia da
"cortile".
Questi (i candidati) potrebbero magari far sapere cosa avrebbero fatto in un
caso analogo:
1.avrebbero evitato di andare ad elemosinare denuncie da parte dei propri
soci?
2.avrebbero bloccato questi soci che intendevano denunciare?
3.avrebbero aiutato economicamente le persone oggetto di simili invidie,
partecipando alle onerose spese sostenute a causa di un loro socio ?
4. o avrebbero fatto il contrario (ossia sovvenzionato le spese legali per la
denuncia)?
Ma la curiosita' non e' solo donna...
1. Cosa ha fatto il CDN dell'ARI?
2. Intende procedere con ulteriori denuncie a spese dei soci?
E si cari soci! Perche' forse non lo sapete ma il borsellino che paga le cause
vinte (o perse!) e' IL VOSTRO!!!!
Spero di aver accesso un dibattito. In fin dei
conti mi hanno sempre detto che a noi ci si puo' toccare tutto tranne...le
tasche!
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APPELLO
CARI AMICI ELETTORI
FATE IN MODO CHE I NON ISCRITTI SI ISCRIVANO
E CHE I
CANCELLATI RIENTRINO
In occasione del referendum (chissà perché
referendum?) di una nota associazione mi preme
inviare a tutti questa mia riflessione che presuntuosamente penso sia
condivisa da chi si tro-
va, come me, in particolari posizioni rispetto all'associazionismo perché o
non iscritto o
cancellato o radiato.
Quanto segue è un concetto generale e può essere
inteso per qualsiasi associazione.
Qualcuno potrà anche meravigliarsi di questo
intervento ma se lo fa significa che vive
l'associazionismo in modo completamente distaccato e profondamente egoistico.
Il titolo stesso vuole essere una pulce
all'orecchio, un avvertimento con cui si cerca di sve-
gliare i dormienti e tutti coloro che fanno finta di non accorgersi di ciò che
accade, almeno
sino a quando l'acqua non arriverà alla gola!
Sarà troppo tardi!
Ci sono i fatti che parlano chiaro, accadono
avvenimenti inconfutabili che si cerca di masche-
rare come vittorie proprie quando c'è qualcosa da festeggiare e che diventano
"sconfitte sen-
za colpa" quando il mondo Ham viene "mazziato".
C'è un dato di fatto anch'esso inconfutabile: la
carica a vita ed ereditaria ormai non ha alcuna
ragione di essere, l'associazionismo deve vivere di volontariato e non di
mestiere; chi non ha
arte né parte deve starsene a casa a carico dei propri genitori.
Il compito statutario degli elettori è proprio
questo: scegliere secondo le proprie convinzioni
determinate dai comportamenti dei candidati specialmente se sono ricandidati e
non subire
con menefreghismo l'elezione di chi si propone solo per ambizione o peggio per
megaloma-
nia e interesse.
Allora, questa apatia o è incoscienza colpevole
oppure è dovuta al fatto che così nel corso
della legislatura si potrà dire male delle istituzioni avendole scelte ad hoc…
Qual'è il prezzo per questa sciocchezza?
E' quello che si vive ogni giorno, soprusi di ogni
genere, lotte per conquistarsi un posto di
prima fila al ministero, arroganza, mancanza di rispetto verso gli iscritti,
coda di paglia e chi
ne ha più ne metta.
Questi comportamenti, poi, ingenerano una falsa
cultura anche in periferia, dove la stragran-
de maggioranza dei dirigenti sono tali per poter star vicino al sindaco, al
presidente della
provincia, al prefetto e tronfiarsi di fronte ad un pubblico che manco li
vede!
Possibile che non vi siate mai imbattuti in queste
vicende? Se la risposta fosse affermativa è
possibile che non vi siate per lo meno irritati?
Possibile che siate così ciechi da non accorgervi
che viviamo con associazioni che hanno sta-
tuti da colpire solo le idee e non gli incapaci?
Non vi pare che questo comportamento sanzionatorio
e le norme interne che lo giustificano
sia fortemente incostituzionale?
Allora quando voterete pensate a chi come me non è
iscritto ad alcuna associazione italiana o
a chi si è dimesso per difficoltà di respirazione o, peggio, a chi è stato
cacciato per le sue idee
e cercate di mandare a casa gli incapaci.
Fatelo per noi e per l'associazionismo al quale
siamo tutti attaccati ma dal quale siamo re-
spinti anche per l'ignavia generalizzata.
Qualcuno si è lamentato, dall'alto del suo scanno,
con faccia veramente tosta, del poco aiuto
che riceverebbe quando lo richiede! (sic!)
Rispondete a questo qualcuno che l'aiuto e il
volontariato lo si dà quando si ha spazio per a-
gire e occasioni che lo meritano.
Faccia spazio e torni a casa, sarà più utile al
movimento e ai radioamatori.
Renzo Ciarpella I6KZR
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ELEZIONI ARI
per chi votare?
Abbiamo ricevuto varie richieste di
consigli per le votazioni ARI.
Non volendo entrare in questa logica ci
limitiamo a riproporre
quanto pubblicato nel numero 50 del
Radiogiornale, in quanto
con questi elementi e in base
al livello di soddisfacimento
soggettivo per come vanno le cose,
ciascuno é in grado di fare
le proprie considerazioni e decidere di
conseguenza.
In lizza il vecchio gruppo dirigente uscente, in
carica da molti mandati, che si
ripresenta un'altra volta, in quanto la decisione assunta per referendum sul
numero massimo di tre candidature, nonostante che la Prefettura di Milano
abbia
comunicato che é stata accettata la nuova formulazione dell'Art. 27 dello
Statuto, (comunicazione effettuata al punto 2 dell'OdG del CDN del 22
Dicembre
2001) non é stata poi concretamente attuata, la lista "RILANCIO ARI" che
vorrebbe rinnovare e migliorare l'Associazione presentandosi agli elettori
con
un articolato programma e altri 17 candidati. Il grande numero di
candidature,
se non vi é coordinamento, può provocare una frammentazione dei voti, a
tutto
vantaggio dei candidati uscenti, oggettivamente più conosciuti, che in
pratica
formano un gruppo compatto, per evitare questi inconvenienti, si sono fuse
insieme alcune liste di rinnovamento, dando vita ad un unico gruppo, quello
di
RILANCIO ARI, per cercare di evitare così la dispersione dei voti e
invitando
tutti a votare, perché anche l'astensione, soprattutto ai livelli degli
scorsi
anni, fa si che una minoranza che vota, decide per tutti gli associati e ciò
non
aiuta certamente il rinnovamento e toglie il potere democratico di scelta ai
singoli radioamatori.
CANDIDATI PER IL CONSIGLIO DIRETTIVO
ARI
NUOVI Lista Rilancio ARI
5 - Francesco Benenato IK8DYD
7 - Gaetano Caprara I0HJN
18 - Ampelio Melini IS0AGY
26 - Elvira Simoncini IV3FSG
Ha aderito anche il numero 3 Elio Antonucci IK4NYY
N.B. Sono prevedibili altre confluenze.
NUOVI
1 - Mario Alberti I1ANP
3 - Elio Antonucci IK4NYY
4 - Pietro Baldelli Boni I5CTE
6 - Roberto Butori IW5BSF
8 - Armando Carbonari IK8BPY
9 - Paolo Chincarini IK2SGV
10 - Alfredo De Nisi IK7JWX
11 - Antonio Di Camillo I6DQD
12 - Mauro Donini Ferrante IK2PZJ
13 - Francesco Falanga I3FFE
14 - Paolo Garavaglia IK1NLZ
15 - Federico La Pesa I7LKF Ritirato
19 - Nuccio Meoli I0YKN
21 - Raffaele Ragni I5JRR
23 - Giancarlo Salvadori I3SGR
25 - Mario Scandura IW9AFI
27 - Daniele Taliani IV3TDM
28 - Giovanni Varetto I1HYW
VECCHI USCENTI
2 - Mario Ambrosi I2MQP
16 - Ruggero Manenti IS0RUH
17 - Pietro Marino IT9ZGY
20 - Alessio Ortona I1BYH
22 - Gianfranco Sabbadini I2SG
24 - Nicola Sanna I0SNY
CANDIDATI PER IL COLLEGIO DEI SINDACI
NUOVI
1 - Stefano Bergonzi IK2TTP
2 - Francesco Caccamo IK0YQJ
6 - Andrea Villoresi IK5VCY
VECCHI USCENTI
3 - Antonio Faraone I2FAR
4 - Stefano Marchesini IN3JJI
5 - Mauro Pregliasco I1JQJ, uscente dal vecchio C.D.
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