Radiogiornale Periodico telematico indipendente, edito da Paolo Mattioli I0PMW

 

Radiogiornale 55@
 Maggio 2002 Periodico telematico indipendente
 
 
 
Sommario:
 
- SOS per Marconi;
. Il pericolo dei fulmini per i Radioamatori:
- L'Elettra senza pace;
- ELETTROSMOG: nessuna sospensiva in Toscana;
- Condannato il papà del virus MELISSA;
- CAMPOBASSO: elezioni col voto elettronico;
- Internet senza fili a banda larga;
- UFO in Italia;
- A.R.I. Olbia: "AJO ... IN RADIO" Manifestazione con gli studenti;
- ARLD021 DX news;
- Nuovo DIGIPEATER a Bordighera IM;
- Mercatino radioamatoriale;
- Notizie utili.
 
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  SOS PER MARCONI
 
LE ISTITUZIONI RUSSE NON HANNO MAI CONOSCIUTO LA VERITÀ 
STORICA  SULL'OPERA  DI  MARCONI: LE  NOSTRE  ISTITUZIONI 
DIMOSTRANO  FORSE  UNA  MAGGIORE  CONSAPEVOLEZZA?
 
 
Da una ricerca condotta sui testi di Storia della scienza e della tecnica pubblicati in Russia, risulta che l'opera scientifica di Marconi è praticamente sconosciuta, e le tesi sostenute sull'invenzione della radio, sono talmente mistificate, che non possono essere accettate senza avere prima vagliato attentamente gli elementi che possono conferire loro un ragionevole
fondamento di verità storica e di realtà scientifica.       Il  fatto non deve comunque  meravigliare più di tanto se si pensa che l'originalità e la rilevanza delle prime basilari invenzioni e scoperte scientifiche di Marconi, continua ad essere inconsapevolmente distorta anche nei nostri testi.
      Questa affermazione non viene espressa con l'intento di creare in chi legge un effetto sensazionale,  poiché chiunque può verificarne la fondatezza consultando i testi di storia della scienza e della tecnica esposti in qualsiasi biblioteca universitaria. In altri termini , nella letteratura che tratta la storia delle radiocomunicazioni si potranno trovare molte notizie  sulle clamorose dimostrazioni di Guglielmo Marconi  in Inghilterra e in America  e sulle sue ulteriori
conquiste, ma per quanto riguarda le sue prime basilari invenzioni e scoperte scientifiche  esiste un vuoto che aspetta ancora di essere colmato.
       Gli studiosi russi possono aiutarci a colmare questa lacuna culturale, senza temere di offendere la memoria  dello scienziato Aleksander Popov, che sarà sempre ricordato come uno dei più significativi  e integerrimi Pionieri  nel campo della difficile arte delle prime vere e proprie radiocomunicazioni. 
       Nel lontano 1945 le autorità del passato regime sovietico offesero ingiustamente Marconi, accusandolo di "Plagio   e Affarismo Pragmatico",  attribuendo il titolo di "Vero Inventore della Radio" al fisico russo Aleksander Popov, con  una manifestazione svoltasi il 7 maggio 1945 al teatro Bolshoj di Mosca,  seguita da un seminario  e dalla  relazione ufficiale  di alcuni scienziati dell'Accademia delle scienze dell'URSS.
    Negli anni successivi alcuni ambienti culturali italiani cominciarono ad accettare delle tesi sull'invenzione della radio favorevoli a Popov e contrarie a Marconi : sta di fatto che in Russia venne stabilita la data anniversario per Popov, mentre in  Italia la data anniversario che ricordava Marconi venne soppressa e mai più ripristinata.
       Gli studiosi russi potrebbero contribuire al ripristino della verità, se si fa loro capire che il comportamento delle autorità italiane  è stato forse più disdicevole di quello dimostrato dalle autorità sovietiche. Infatti, i russi potranno sempre giustificare la loro disinformazione con le severissime imposizioni di un regime che,  per ragioni di prestigio e di propaganda , voleva dimostrare la superiorità della sua ideologia, imponendola ad ogni costo.
 
   Documenti significativi
   Bollettino di documentazione  e informazione  dell'Organizzazione  Internazionale di
   Radiodiffusione (OIR- Praga), 12 luglio 1952
 
     "  La priorità dello scienziato russo nella scoperta della radio è stata riconosciuta dal mondo
     "   intero e i tentativi falliti di attribuirne la scoperta dell'avventuriero italiano Marconi è stata
     "   smascherata   dalla stessa stampa  borghese.
 
  ALTRE AFFERMAZIONI
 
  " non esiste  nessun documento che possa testimoniare che Marconi ha effettuato delle
  "  dimostrazioni di telegrafia  senza fili prima  che lo avesse fatto Popov la polemica su questa
  "  questione  è inutile perché nessuno potrà mai dimostrare la priorità di Marconi perché non è
  "  mai esistita e non esiste..  L'Enciclopedia Britannica (edizione del 1946, vol.14,pag.869) non
  "  afferma che  Marconi è l'inventore della radio ma che : " è l'inventore italiano che ha
  " realizzato  la radiotelegrafia  su basi commerciali.
                                                                                   firmato dagli scienziati 
                                                                                   B.A.Vedenskii  A.I. Berg
       
CONSEGUENZE "POLITICHE" DOVUTE A QUESTE AFFERMAZIONI
   
Quotidiano del partito socialista italiano "AVANTI" , Roma, 24 agosto 1969:
  " Il popolo italiano aveva esaltato  come grandi scoperte i modesti risultati di una ricerca
 " scientifica provinciale e vedeva in Marconi un genio della stirpe….

  Quotidiano nazionale "LA STAMPA", Torino,12 marzo 1995
  Titolo: MARCONI UN ITALIANO ILLEGITTIMO
    " Cento anni fa inventò la radio ma da noi venne snobbato, soprattutto dagli scienziati…
   " Il sostanziale distacco dell'Italia da Marconi, emerso molte volte mentre egli era in vita,
   "  continua a manifestarsi anche dopo morto..
   Quotidiano "LA STAMPA", Torino, 3 febbraio 1998.
    Le accuse di uno scienziato della Nasa: rubò l'idea a un inventore di Calcutta
                           MARCONI, LA PRIMA RADIO NON ERA SUA?
                               Scoperta una rivista con le prove del "furto
         Il lungo articolo fa riferimento agli strumenti impiegati da Marconi durante la trasmissione transatlantica del 12  dicembre 1901: risulta pertanto evidente che la Redazione del prestigioso quotidiano è rimasta inconsapevolmente vittima dell'autorità dello scienziato della NASA. Non sarebbe successo se qualcuno si fosse ricordato che Marconi, la Sua prima  Radio, l'aveva inventata nel 1895 e brevettata a Londra, il 2 giugno 1896.
Quotidiano "LA REPUBBLICA"
   Circa due mesi fa  il quotidiano "LA REPUBBLICA", nella pagina riservata alla cultura, ha pubblicato la notizia che Marconi segnalava gli scienziati ebrei, con una "E"  di fianco al loro nome, con l'ambigua illazione che potesse trattarsi di una specie di delazione antisemita per impedirne la carriera professionale. L'autore dell'articolo che occupava l'intera pagina non si è dato eccessiva pena per cercare dei riscontri più  oggettivi, forse, anche lui, si sarebbe
comportato diversamente se sapeva che nel 1936 Marconi inviava del denaro alla figlia di Hertz che, per non subire le angherie  dei nazisti, si era rifugiata in Inghilterra in precarie condizioni economiche.
 
          Credo che questi pochi esempi siano sufficienti per dimostrare la necessità di una doverosa e sana campagna di controinformazione per evitare che si sfrutti il nome di Marconi solo in vista di commemorazioni fatte con altri scopi..
 Infatti, Marconi , più che della politica, pare sia stato sempre una vittima dell'incomprensione e dell'invidia di  quei  colleghi che desiderarono il Nobel per la fisica, senza riuscire ad ottenerlo.
 
       Pertanto, in questo vero e proprio "giallo della scienza", il fascismo e il comunismo c'entrano come le nespole sugli spaghetti. Questa ipotesi ironica può essere convalidata dal fatto che dalle  Amministrazioni comunali guidate da Sindaci di sinistra o di destra e da Ministri di Governi di sinistra di centro o di destra, non è mai partita una disposizione diretta ai responsabili della Pubblica Istruzione, affinché  qualcuno provveda ad  esaminare con maggiore
consapevolezza  i testi e  le enciclopedie che  offendono la memoria di Marconi,  la sua immagine di scienziato, di  patriota e di benefattore dell'umanità: se non vogliamo ereditare noi l'appellativo affibbiato un tempo ai russi: quello cioè di  "Paese dei Ciechi ".
 
                                                                                                                                            Lodovico Gualandi
 
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già utilizzato per
il Decreto Interministeriale del 2/1/1999.
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           Uno dei più grandi pericoli per i Radioamatori
QUANDO  VIENE  IL   TEMPORALE
STACCARE SEMPRE LE ANTENNE
Le antenne verticali si comportano spesso da veri parafulmini
 
 
LA MAPPA DELLA MAGGIOR INCIDENZA
       DELLA CADUTA DI FULMINI
 
 
In rosso le zone con maggior percentuale di pericolo, in rosa
il numero di cadute é minore, in giallo é un evento sporadico
 
 
MA CHE COS'E' UN FULMINE?
 
       
  FISICA DEL TEMPORALE
  Un temporale si forma quando una massa d'aria molto umida presenta una
  stratificazione verticale instabile. Affinché si verifichi un temporale
  occorrono due condizioni : presenza di aria molto umida e formazione di una
  corrente d'aria calda ascendente.
  E' possibile distinguere tre tipi di temporale:
 
 
  - Temporale di calore
  Gli strati d'aria calda più vicini al terreno sono riscaldati dal calore
  solare irradiato dal suolo. A seguito del riscaldamento gli strati d'aria
  inferiore si dilatano e si innalzano. Si forma cosi un canale d'aria calda
  ascendente.
 
 
  - Temporale orografico
  In questo caso la corrente ascendente si forma perché l'aria calda vicina al
  suolo é spinta dal vento.
 
 
- Temporale frontale
  Il temporale frontale si verifica quando un fronte di aria fredda arriva in
  zona dove staziona aria calda. L'aria fredda da che é più densa e quindi più
  pesante, si insinua sotto quella locale più calda costringendola ad alzarsi.
  I temporali di calore frequenti nelle zone tropicali, necessitano di un forte
  riscaldamento del suolo e della contemporanea presenza di aria molto umida. La
  maggior parte dei temporali in Italia inizia con l'arrivo di un fronte di aria
  fredda (temporale frontale). La formazione di temporali orografici é favorita
  dalla presenza di catene montuose. Una nuvola temporalesca viene a formarsi
  quando l'aria calda é costretta a sollevarsi e si raffredda rapidamente. Ad
  una determinata altezza, l'aria raggiunge una temperatura alla quale diventa
  satura di vapore acqueo; il vapore si condensa e forma la nuvola. Se l'aria
  contiene poco vapore acqueo, il fenomeno si esaurisce con l'aumentare
  dell'altezza. Se nell'ascesa la temperatura dell'aria scende al di sotto di
  0°c le gocce d'acqua gelano. E' questo un punto critico dell'evoluzione
  temporalesca: dalla formazione del ghiaccio nelle nuvole dipende lo sviluppo
  di grandi quantità di elettricità. Si possono distinguere tre stadi della
  nuvola temporalesca: giovinezza, maturità e vecchiaia. Lo stadio giovanile è
  caratterizzato dalla presenza di una forte corrente di aria calda ascendente.
  L'aria calda non è distribuita in modo uniforme alla nuvola. La durata di
  questo stadio è di circa 10-15 minuti. Lo stadio di maturità dura circa 20-30
  minuti. In questa fase la nuvola cresce ulteriormente: la condensazione di
  vapore acqueo alimenta la formazione di precipitazioni. Le particelle
  (pioggia, neve, grandine)vengono dapprima trasportate verso l'alto dall'aria
  calda ascendente, poi con l'aumentare della loro quantità e grossezza lasciano
  l'aria calda ascendente e la trasformano infine in corrente d'aria
  discendente. Nella vecchiaia, l'aria calda ascendente è completamente
  esaurita. La precipitazione di pioggia e grandine, diminuisce
  progressivamente. La precipitazione di pioggia e grandine, diminuisce
  progressivamente. La durata media di questo stadio è di circa 30 minuti.
  Nell'italia settentrionale i temporali avvengono soprattutto in estate;
  nell'italia meridionale in inverno. Sull'italia centrale per tutto l'anno.
  Tale distribuzione di frequenza è spiegabile dal fatto che per la formazione
  di un temporale è necessaria la presenza di masse d'aria calda e umida. La
  probabilità che si formi un temporale è più elevata nel pomeriggio quando gli
  strati d'aria vicini al suolo raggiungono il massimo riscaldamento.Il
  meccanismo di formazione delle cariche elettriche all'interno di una nuvola
  non è ancora ben noto. L'ipotesi di elettrizzazione per "strofinio" tra le
  minuscole particelle d'acqua e di ghiaccio. In una nuvola temporalesca
  esistono cariche di entrambe le polarità. Di regola la parte superiore della
  nuvola è carica positivamente, quella inferiore è carica negativamente.
 
  A volte, nella zona di carica negativa si può formare una piccola carica
  positiva. In condizioni di bel tempo, il valore del campo elettrico al suolo è
  praticamente nullo. In presenza di una nuvola temporalesca invece il valore
  del campo elettrico sale a 0.3-0.4 KV/cm e nelle vicinanze del punto di caduta
  del fulmine il valore del campo può arrivare, per la durata del fulmine, fino
  a 4 KV/cm. I fulmini però cadono sul territorio nazionale non in modo
  uniforme. Una prima relazione tra il numero di fulmini caduti all'anno e per
  chilometro quadrato è in funzione diretta del cosiddetto livello ceraunico Td,
  secondo la seguente relazione:
  1,25
  Nt = 0,04 * Td
  dove:
  - Il parametro Td o meglio livello ceraunico è un indice della frequenza dei
  temporali in una determinata zona e rappresenta il numero dei giorni
  temporaleschi all'anno in una determinata zona. E' considerato temporalesco un
  giorno in cui è stato udito almeno un tuono.
  - Il parametro Nt costituisce il valore medio del numero di fulmini a terra
  all'anno al Kmq (densità di fulmini a terra).
  Altri parametri che influenzano la densità dei fulmini sono la consistenza del
  terreno, la presenza del mare o di laghi. Calcoli statistici hanno  stabilito una
distribuzione media di questa densità, che viene utilizzata come   riferimento per il dimensionamento dei sistemi di protezione contro i fulmini,   con una densità
minima di 1,5 fulmini/anno per Kmq, media di 2,5 fulmini/anno   per Kmq, fino
ad una densità massima di 4 fulmini/anno per Kmq. La norma CEI   81-3 (2^
edizione) riporta, per ogni comune il relativo valore medio del   numero dei
fulmini a terra per kmq (Nt).
 
  La rilevazione dei fulmini a terra viene effettuato con strumenti sensibili al
  campo elettromagnetici prodotto dalla corrente di fulmine. Fino a pochi anni
  fa tali strumenti erano abbastanza rudimentali e costituiti essenzialmente da
  un misuratore di campo elettromagnetico associato ad una antenna a filo
  orizzontale tarata nella gamma di frequenza che si riteneva tipica del fulmine
  a terra. Questo strumento però non consentiva di avere una rilevazione precisa
  sia perché dava una posizione approssimativa del punto di caduta del fulmine,
  sia perché non permetteva di rilevare la corrente di fulmine e sia perché a
  causa dell'ampio raggio di azione non distingueva i fulmini a terra dai
  fulmini fra nubi. Con le moderne tecnologie ed in particolare in seguito
  all'uso del calcolatore e di nuovi strumenti di enorme precisione, sarà
  possibile, nel giro di pochi anni, avere un livello ceraunico ed un valore di
  Nt molto più precisi di quelli utilizzati tuttora dalla norma, i quali saranno
  poi aggiornati.

  CARATTERISTICHE DEL FULMINE
  La rigidità dielettrica dell'aria è di circa 30 KV/cm mentre il campo
  elettrico al suolo in prossimità del punto di caduta del fulmine non supera i
  4 KV/cm. La rigidità dielettrica dell'aria di 30 KV/cm è riferita a condizioni
  ideali di aria pulita e asciutta. In realtà invece a causa dell'umidità, di
  corpuscoli e di pulviscolo atmosferico la tenuta dell'aria viene a
  deteriorarsi a tal punto che la rigidità dielettrica non supera di solito i 4
  KV/cm. Intensità di campo elettrico di quest'ordine di grandezza possono
  essere superate a causa di variazioni locali della concentrazione della carica
  all'interno della nuvola e, a terra, sulla sommità di struttura alte e snelle.
  Ci sono in questo caso condizioni favorevoli affinché si manifesti una scarica
  elettrica tra nuvole o tra una nuvola e la terra.
  Nella scarica di un fulmine si possono identificare principalmente tre fasi:
  (1)- formazione del canale di fulmine,
  (2)- formazione della controscarica,
  (3)- sviluppo della scarica di ritorno.
  Se prendiamo in esempio un fulmine che abbia origine dalla nuvola (fulmine
  discendente) si può notare che la scarica si genera nella parte inferiore
  della nuvola a causa dell'intenso campo elettrico locale e della rarefazione
  dell'aria (la tensione di scarica tra elettrodi approssimativamente, a parità
  di ogni altra condizione, varia proporzionalmente con l'aumentare della
  pressione del gas interposto tra i due elettrodi).Questo significa che la
  probabilità che si manifesti una scarica tra nuvola e terra è maggiore quanto
  più è minore la pressione dell'aria. In seguito sotto l'azione del campo
  elettrico, la scarica si propaga verso terra assumendo la forma di un canale
  ramificato.Questo canale è costituito da un nucleo altamente conduttore (plasma
  ionizzato) del diametro di circa 1 cm, circondato per effetto corona da una
  carica spaziale, di raggio variabile fra qualche metro e qualche decina di
  metri, la polarità uguale a quella delle cariche contenute nella parte
  inferiore della nuvola, in genere negativa. La scarica si propaga in aria
  arrestandosi nel punto in cui il campo elettrico è inferiore alla rigidità
  dielettrica dell'aria. La carica elettrica discendente della nube si accumula
  nel canale e rinforza il campo elettrico, finché la scarica riprende verso il
  basso. Il canale procede a "zigzag"(caratteristica tipica del fulmine).
 
  Poiché la direzione di avanzamento è determinata dalle mutevoli condizioni
  locali. La carica elettrica depositata lungo il canale è in genere di alcuni
  Coulomb; la corrente associata al trasporto di questa carica è dell'ordine di
  centinaia di Ampere. Quando il canale del fulmine arriva in prossimità del
  suolo (10-100 m) il campo elettrico diventa così alto da dar luogo, sul terreno,
  specie su strutture alte e snelle, a fenomeni a effluvio.(effetto corona).Si
  forma pertanto un canale di controscarica che si sviluppa verso l'alto fino ad
  incontrare il canale discendente. La lunghezza del canale di controscarica è
  in genere di alcune decine di metri. Quando il canale discendente incontra
  quello di controscarica il punto "fulminato" è univocamente determinato ed ha
  inizio la scarica a terra delle cariche depositate lungo il canale
  discendente. Questo fenomeno può essere visto anche come il passaggio di
  cariche elettriche di segno opposto a quelle del canale di fulmine, e quindi
  positive, che fluiscono dal terreno verso il canale di fulmine per
  neutralizzare la carica negativa presente nel canale stesso. In definitiva si
  ha un passaggio di corrente attraverso la struttura colpita: tale corrente
  prende il nome di corrente di fulmine. Questo processo è accompagnato dal
  manifestarsi "della scarica di ritorno" che si propaga verso l'alto lungo il
  canale con una velocità compresa fra il 10% ed il 50% di quella della luce. La
  scarica di ritorno illumina vivamente il canale e le sue ramificazioni; essa
  costituisce la parte visibile del fenomeno della fulminazione. L'intensità
  della corrente scaricata a terra attraverso la struttura colpita, è molto
  maggiore di quella del canale di fulmine che si propaga dalla nuvola a terra.
  Ciò è causato dal fatto che, pur essendo la carica in gioco uguale in ambo due
  le fasi, nel primo caso (nube terra) la carica si abbassa dalla nube verso
  terra con una velocità pari allo 0,1% di quella della luce; nella seconda fase
  invece la velocità è uguale al 10%-50% di quella della luce. Ecco spiegato il
  perché la corrente nel canale discendente varia da pochi Ampere a qualche
  centinaia di Ampere, mentre nella fase di scarica a terra si possono
  raggiungere intensità di corrente di migliaia di Ampere. La carica elettrica
  disponibile sulla nuvola può raggiungere anche qualche migliaio di Coulomb. La
  carica portata a terra dal canale di fulmine è invece dell'ordine di alcuni
  Coulomb; può così accadere che dopo la prima scarica (o primo colpo) il canale
  di fulmine si scarichi di nuovo. Un fulmine è quindi costituito spesso di più
  "colpi di fulmine" successivi (fulmine multiplo): in genere 2 o 3, ma possono
  superare anche la decina. La durata complessiva di un fulmine può essere
  superiore a 1 secondo. Quando l'intervallo fra due scariche successive è
  superiore a 50 ms esse vengono percepite singolarmente dall'occhio umano così
  che il fenomeno luminoso si presenta intermittente. Abbiamo analizzato fino ad
  ora solo i fulmini discendenti cioè che si propagano dalla nuvola a terra; ci
  sono però anche i fulmini ascendenti che come dice il nome si propagano dal
  basso verso l'alto. Il canale di questi ultimi può avere origine su strutture
  al suolo, specie se alte e snelle. Su queste strutture infatti in presenza di
  nuvole temporalesche , si creano campi elettrici così elevati da superare la
  rigidità dielettrica dell'aria. Il canale di fulmine ascendente,
  strutturalmente simile a quello dei fulmini discendenti, si sviluppa verso
  l'alto estendendosi per centinaia e a volte di migliaia di metri. In questo
  caso non si ha una controscarica della nuvola perché le cariche di
  quest'ultima sono immerse nell'aria o meglio nel dielettrico. In definitiva le
  cariche elettriche si disperdono in aria (effluvio) e il fenomeno si esaurisce
  in qualche decimo di secondo, con correnti dell'ordine del kiloAmpere, senza
  che si formi la scarica di ritorno. Questo tipo di fulmine è più frequente di
  quanto non si pensi ma riguarda solo le strutture molto alte e snelle. In
  pratica i fulmini ascendenti si verificano solo per strutture più alte di 80
  metri. Convenzionalmente, si definisce la polarità di un fulmine quella della
  carica posseduta dalla parte della nuvola con la quale avviene lo scambio
  delle cariche elettriche. Dalle analisi temporalesche risulta che il
  90% dei fulmini sono negativi. La sostanziale differenza tra i fulmini
  positivi e quelli negativi è che i primi sono spesso costituiti da più
  colpi,(scariche che si susseguono) mentre i secondi son o sempre costituiti da
  un solo colpo. Dalle rivelazioni fatte fin ad ora risulta che il 70% dei
  fulmini positivi supera il valore di corrente di 20 KA mentre solo il 19% di
  quest'ultimi raggiunge e supera il valore di 200 KA. Le frequenze associate
  alla corrente di fulmine vanno da 1 a 100 KHz per i fulmini negati e da 0,3 a
  100 KHz per i fulmini negati. Sono presenti comunque numerose armoniche di
  modesta ampiezza che raggiungono tal volta anche frequenze di alcuni MHz.
  L'elevata corrente della scarica di ritorno comprime e riscalda l'aria
  interessata al canale di fulmini. Al cessare della corrente l'aria, non più
  compressa si espande violentemente e l'onda d'urto determina l'effetto
  acustico noto come "tuono". Per quanto riguardale correnti di fulmini esse non
  sono affatto influenzate dal le caratteristiche della struttura colpita. Il
  canale di fulmini, infatti, ha un'impedenza propria della struttura colpita e
  alla sua impedenza verso terra. Ne consegue che il valore della corrente di
  fulmine non compia in modo apprezzabile con il tipo di struttura colpita. Il
  calore sviluppato per effetto Joule dal passaggio della corrente di fulmini e
  pertanto proporzionale alla resistenza propria della struttura.
  Conseguentemente per evitare pericoli di incendio, occorre offrire al fulmine
  un dispersore di terra alternativo a quello della struttura, con la più bassa
  resistenza possibile. Al fine di studiare in modo più preciso gli effetti e le
  conseguenze dei fulmini, questi ultimi, visto che in natura si generano
  casualmente, vengono provocati artificialmente. Per fare questo si lanciano
  nelle nubi cariche dei razzetti che portano dietro di loro lunghi fili
  metallici alle cui estremità inferiori sono collegati gli appositi strumenti
  di misura. Impedire la formazione del fulmine è un impresa quasi impossibile
  perché l'unica soluzione sarebbe quella di neutralizzare la carica della
  nuvola. Per fare questo sarebbe necessario immettere nell'aria cariche di
  segno opposto a quelle della nuvola. Visto che la carica della nuvola e di
  circa 1000 Coulomb per riuscire a neutralizzarla utilizzando un semplice
  parafulmine occorrerebbero tempi di gran lunga maggiori rispetto al tempo in
  cui si manifesta il temporale
.
  GLI EFFETTI
  Si parla di fulminazione diretta di una struttura quando il fulmine colpisce
  direttamente la struttura stessa. Per fulminazione indiretta si intende invece
  il complesso dei fenomeni che interessano la struttura, allorché il fulmine
  cade nei pressi della struttura stessa. La linea elettrica esterna, a sua
  volta, può essere oggetto di fulminazione diretta o indiretta, come detto
  sopra e con effetti e danni diversi. Nel caso di fulminazione diretta, un
  fulmine che colpisce una struttura provoca effetti localizzati lungo il
  percorso seguito dalla corrente di fulmine per scaricarsi al suolo. Tali
  effetti sono di natura termica (fusioni, bruciature, inneschi di incendi,
  ecc.), meccanica (sbrecciamenti di muri, rottura di elementi metallici,
  disancoraggi di cavi, ecc.) ed elettrochimica. La corrente di fulmine che
  fluisce nella struttura o nell'impianto di protezione induce inoltre
  sovratensione sui circuiti elettrici interni e nelle parti metalliche interne
  di notevoli dimensioni lineari. Tali sovratensioni possono dare origine a
  scariche pericolose e a danni ai circuiti. La dispersione della corrente di
  fulmine nel terreno determina una tensione totale di terra alla quale sono
  sottoposti gli impianti esterni e le parti metalliche a potenziale zero
  entranti nella struttura; essa crea inoltre gradienti di potenziale nel suolo
  che potrebbero essere pericolosi per l'uomo (tensione di passo). Nel caso di
  fulminazione indiretta, come già detto, il fulmine può provocare danni
  all'interno di una struttura anche senza colpire la struttura stessa,
  propagandosi in genere attraverso le linee elettriche entranti nella
  struttura, o più semplicemente per induzione elettromagnetica. Ritornando agli
  effetti generali provocati da un fulmine, essi si dividono, come accennato
  sopra, in effetti temici, meccanici e chimici. Nei primi l'energia sviluppata
  nel punto di impatto del fulmine può essere sufficiente per fondere
  o addirittura perforare i materiali metallici e a maggior ragione può causare
  l'incendio di materiali combustibili o infiammabili che si trovano nelle
  vicinanze. Negli effetti meccanici, il passaggio di corrente determina sforzi
  elettrodinamici di entità direttamente proporzionale al quadrato del valore
  della corrente e inversamente proporzionale alla distanza fra i conduttori.
  Queste sollecitazioni possono provocare la rottura degli ancoraggi, degli
  elementi dell'impianto di protezione esterno (parafulmine, ecc.) e dei corpi
  metallici della struttura. Una corrente di 100 KA (superata dal 5% dei
  fulmini) provoca su due conduttori paralleli, lunghi 1 metro , una forza di 4
  KN se distano 50 cm; di 400 KN se distano 0,5 cm. Forze di questo tipo sono
  infatti in grado di schiacciare un cavo multipolare, provocando l'estrusione
  dell'isolante con conseguente corto circuito tra i conduttori. Nei danni
  chimici l'effetto elettrolitico dovuto al passaggio della corrente di fulmine
  è molto modesto perché tale è la carica elettrica trasportata dal canale del
  fulmine. Gli effetti chimici sono appunto trascurati perché sono quasi del
  tutto irrilevanti rispetto agli effetti prodotti negli altri due casi. Le
  sovratensioni entranti in un edificio tramite una linea elettrica sono nella
  maggior parte dei casi innocue per le persone, salvo casi particolari di
  fulminazione diretta della linea nelle immediate vicinanze dell'edificio. Il
  fulmine può comunque generare tensioni indotte sia in strutture metalliche sia
  in qualsiasi altro tipo di corpo che in qualche modo sia riconducibile ad una
  spira.

  IL RISCHIO E I DANNI
  I danni che il fulmine può produrre sono:
  - perdita di vite umane;
  - perdita inaccettabile del servizio pubblico essenziale (interruzione
  dell'erogazione di acqua, del servizio telefonico o televisivo, dell'energia
  elettrica, del gas, ecc.);
  - perdita di patrimonio culturale insostituibile (incendio di musei);
  - perdita economica (incendio di depositi incustoditi).
  Le cause di questi danni sono dovute come già detto a:
  - tensioni di passo o di contatto;
  - sovratensioni;
  - incendi;
  - esplosioni.
  I danni che un fulmine può provocare sono comunque di ogni tipo. In ambienti
  dove è presente una certa umidità, come ad esempio cavidotti interrati, per
  effetto Joule dovuto all'improvviso rialzarsi della temperatura, l'umidità
  evapora istantaneamente con possibilità di esplosione, capace di demolire
  anche muri in pietra.

  CHE COSA E’ IL RISCHIO
  Il rischio relativo ad un evento sfavorevole, in un dato periodo di tempo, è
  il prodotto del numero di eventi che si possono verificare in quel periodo di
  tempo, per la probabilità che l'evento provochi danno per l'entità media del
  danno prodotto dal singolo evento. Se ci si riferisce alla frequenza annuale,
  il rischio corrisponde all'ammontare dei danni che, in media, tutti gli eventi
  causano in un anno. Nel caso di fulminazione di una struttura, il rischio
  rappresenta perciò l'entità media dei danni che i fulmini possono provocare
  alla struttura in un anno. Numericamente, il rischio relativo alla
  fulminazione è dato dal prodotto del danno che un fulmine mediamente può
  provocare nella struttura, per la frequenza di danno, cioè per il numero medio
  di fulmini all'anno che colpiscono la struttura e producono il danno. I vari
  tipi di rischio non sono fra loro facilmente paragonabili e sommabili, perché
  dovrebbero essere ricondotti ad un'unica unità di misura, ad esempio monetaria
  il che non è sempre accettabile. Per quanto teoricamente tutti i tipi di danno
  siano riconducibili ad una perdita economica misurabile in termini monetari,
  ciò non appare opportuno quando i beni perduti costituiscono valori sociali,
  come la vita umana, il patrimonio culturale, i servizi pubblici
  indispensabili, ecc. In questi casi ogni danno va valutato e qualificato con
  l'opportuna unità di misura. Di conseguenza la Norma considera separatamente i
  quattro rischi e ritiene tollerabile il rischio complessivo relativo alla
  fulminazione quando ognuno dei quattro rischi è inferiore al limita
  prestabilito dalla Norma stessa. Le componenti che influiscono sul rischio
  sono:
    Suolo circostante la struttura:
  asfalto, ghiaia, marmo, cemento, suolo vegetale.
    Tipo di costruzione:
  facciate metalliche, struttura metallica, struttura in c.a., struttura in
  muratura.
    Circuiti interni:
  protetti con scaricatori, cavi schermati, cavi in canaletta metallica, cavi
  lontani da corpi metallici e senza spire, nessuna precauzione.
    Linea elettrica di alimentazione:
  cavi aerei, cavi interrati.
    Corpi metallici esterni:
  collegamento equipotenziale metallico, collegamento con spinterometri, nessun
  collegamento.
    Protezione anti-incendio:
  intervento rapido VVF, impianti estinzione e segnalazione automatici,
  compartimentazione, impianti di estinzione e segnalazione manuale, idranti,
  estintori, nessuna protezione.
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 ENTRO LUGLIO LA SISTEMAZIONE DEFINITIVA DELLA NAVE
ELETTRA SENZA PACE
       Importante incontro a Trieste 
       
 Proposta a sorpresa  dell'assessore  Menia  durante  l'incontro di Gasparri con il comitato per la sistemazione del cimelio  «La prua di  Elettra  in  una  piazza»  Ma  c'è  già  il  progetto  di  Giò Pomodoro  per  valorizzare il cimelio all'Area  Contatti, in tempi brevi, per una collaborazione tra la struttura scientifica triestina e l'Istituto superiore delle comunicazioni. Il Ministro ha criticato
le esagerazioni e gli allarmismi sul problema dell'elettrosmog
 

Il Sindaco di Trieste ha dichiarato, nel corso dell'incontro col Ministro delle Comunicazioni, Gasparri che la prua della nave Elettra dovrà avere una dignità e una fruibilità  maggiori, Il
Comune è in grado di impegnarsi. Si potrebbe collocarla, ad esempio, in una piazza  sul mare. La proposta, che sul momento ha lasciato sorpresi i componenti del Comitato Elettra (creato
da Alenia ed Eutelsat  con l'obiettivo del restauro monumentale di quella parte della nave di Marconi, se non di tutta riunificando i pezzi sparsi per l'Italia), è stata avanzata dall'onorevole e assessore  Roberto Menia durante l'incontro che lo stesso Comitato  Elettra ha avuto ieri mattina, all'Area Science Park, con il  ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri. Il professor Giancarlo Corazza, propugnatore dell'iniziativa e componente del Centro radioelettrico Marconi, con sede all'Area, ha però ricordato la complessità e i costi (140 milioni di lire) per il trasporto della prua, due anni fa, dall'Arsenale a Padriciano, precisando che nel '95, assieme al  Comune, si era pensato di sistemarla a Barcola, ma poi la cosa si era arenata per le reazioni
degli ambientalisti.Da questo botta e risposta è nato un piccolo dibattito, in cui il vicecapo di gabinetto del ministro, Mario Fiorentino, ha rimarcato l'urgenza di un progetto esecutivo per la 
sistemazione della prua e l'interesse a stringere i tempi Al direttore dei Civici musei, Adriano Dugulin, che ha illustrato al ministro le sedi della città in cui sono  presenti cimeli
marconiani, che potrebbero essere collegate in  un itinerario turistico, ha fatto eco il direttore generale  dell'Area, Mirano Sancin, rilevando che lo spostamento nel  parco scientifico ha permesso di salvare la prua dalla  distruzione. «L'obiettivo primario,  ha affermato Sancin, è 
la conservazione. Poi si potrà discutere dove collocarla»  Il ministro Gasparri ha tagliato corto: «Entro luglio si  prenda una decisione sulla collocazione definitiva. Con il  lavoro di conservazione (sabbiatura e pitturazione, ndr) si  parta subito».
Circa i costi della sistemazione definitiva, il professor  Corazza ha aggiunto che quello stimato da Giò Pomodoro, autore  del progetto per la valorizzazione della prua nel  comprensorio        dell'Area, è di circa 700 milioni di vecchie lire. Ma lo  stesso Corazza ha precisato che questa cifra può  realisticamente ridursi a 300 milioni.
Nella riunione all'Area (cui ha fatto seguito una visita del   ministro alla macchina di luce di Sincrotrone, Elettra), non  si è parlato ovviamente solo della prua della nave marconiana. 
Il direttore dell'Area, Mirano Sancin, ha illustrato a  Gasparri attività, caratteristiche e settori di sviluppo del parco scientifico, proponendo una stretta collaborazione con  l'Iscti (Istituto superiore per le comunicazioni e le  tecnologie dell'informazione), attraverso la costituzione di 
un consorzio ad hoc oppure con l'apertura nell'Area di una  sezione dell'Iscti.Una richiesta che Gasparri, definendo l'Area «un vanto per la comunità nazionale», ha accolto «con entusiasmo». A breve  contatti specifici interveranno quindi, in questo senso, fra  il ministero e il parco scientifico. Nel corso dell'incontro il ministro si è soffermato sui  settori tecnologici cui il suo dicastero guarda con  particolare interesse: l'Umts (i telefonini di terza generazione), l'ampliamento delle trasmissioni a larga banda e  la televisione digitale (una specie di computer casalingo,  collegato a Internet) che «nei prossimi anni potrà avere un  impatto di massa come le ebbe la motorizzazione, per cui si  pensa ad opportune azioni di alfabetizzazione della 
popolazione».
È stato toccato anche il tema dell'elettrosmog: «E' una  resistenza psicologica da vincere. Si sono enfatizzati, ha  sottolineato, problemi sulle radiazioni elettromagnetiche   Ciò provoca resistenze e difficoltà di comprensione da parte  della popolazione, nonostante la nostra legislazione sia al  riguardo tra le più restrittive».
Dopo quasi 60 anni dalla fine della guerra, dopo aver fatto a pezzi la gloriosa nave di Marconi, si continua ancora a discutere sulla sistemazione dell'importante cimelio che qualsiasi nazione avrebbe già da anni valorizzato come merita.
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        E LA GUERRA CONTRO LE ONDE RADIO CONTINUA
La decisione del Tar della Toscana
ELETTROSMOG: niente sospensiva
           Ma il Ministro delle Comunicazioni Gasparri, (vedi
           l'articolo  precedente)  la  pensa  in modo diverso!
 
          
            Niente sospensiva del Tar sulla delibera regionale a proposito delle
            onde elettromagnetiche: «Il Tribunale amministrativo regionale della
            Toscana non ha ravvisato elementi di danno o di penalizzazione per i
            gestori della telefonia mobile sostiene Siro Bussolotti, consigliere 
            e presidente della commissione per l'ambiente e il territorio del  
            consiglio regionale La mancata sospensiva del provvedimento per
            ridurre l'inquinamento elettromagnetico ci incoraggia a proseguire
            gli sforzi, insieme alle comunità locali, per raggiungere nei
            prossimi anni importanti obiettivi di qualità per la tutela della
            salute e la prevenzione del rischio».
            Il Tar non ha dunque concesso la sospensiva per l'applicazione della
            delibera regionale che fissa limiti più bassi per le emissioni degli
            impianti di radiotelefonia e per le antenne Tv e definisce in
            maniera più netta limiti e caratteristiche delle cosiddette «aree
            sensibili».
            Il ricorso al Tar e la richiesta di sospensiva era stato inoltrato
            dai principali gestori di telefonia cellulare e da Rai News, si
            legge nella nota, che sottolinea come non vi sia dunque  nella
           delibera alcuna illegittimità.
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Condannato il papà
  del virus Melissa
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    Per il programmatore David Smith 20 mesi
di reclusione ma solo 5 mila dollari di ammenda
-
 
Venti mesi di carcere più 5 mila dollari di multa, 5.550 euro. Finisce così il caso
di David Smith, 34 anni, famoso per aver inventato e diffuso il virus informatico
Melissa, antenato di tanti altri programmi che hanno devastastato i computer di
mezzo mondo. Tre anni fa Melissa ha causato danni per 1,2 miliardi di dollari
(1,3 miliardi di euro).  un tribunale del New Jersey ha emesso la condanna a
chi quel programma aveva creato. Non alta dal punto di vista economico, ma
micidiale per la scelta di infliggere a Smith la reclusione. L'ex programmatore
informatico del colosso delle telecomunicazioni AT&T si era riconosciuto
colpevole nel dicembre del 1999 e, stando al difensore Edward Borden, non si
aspettava il carcere.
 
Ma i giudici hanno deciso che un deterrente per eventuali futuri sabotatori di
Internet ci voleva. Ecco spiegata dunque, come ha chiarito nella sua sentenza il
giudice federale Joseph Greenway, la necessità di ricorrere alla prigione. Il
giudice ha sottolineato che Smith rischiava cinque anni di carcere e un'ammenda
fino a 250 mila dollari (278 mila euro), ma che la sentenza ha tenuto conto
dell'attiva collaborazione fornita dall'interessato agli inquirenti federali impegnati
sul suo caso.
 
Il virus Melissa, così chiamato da Smith in onore di una spogliarellista della
Florida, era stato lanciato nel marzo del 1999, arrivando a infettare in pochi giorni
oltre un milione di computer nel mondo. Da allora i costi dei virus informatici per
la società sono aumentati. Gli esperti dell'azienda Computer Economics stimano
che il virus "I Love You" (parente stretto di Melissa) del 2000 abbia provocato
danni per 8,75 miliardi di dollari (9,7 miliardi di euro), mentre "Codice Rosso" del
2001 ha procurato danni per 2,82 miliardi (3,13 in euro).
 
L'epidemia di Melissa è cominciata quando Smith, da casa sua, un
appartamento ad Aberdeen N.J., ha contattato i primi newsgroup dal colosso tra
gli Internet provider America online. Il programmatore ha ammesso di essersi
introdotto nei sistemi e di averlo fatto consapevolmente. Leggendo un
memoriale, Smith ha però aggiunto: "Non potevo immaginare che il danno
sarebbe stato così grave, non avevo idea di quanto sarebbero state preoccupanti
le conseguenze del mio gesto".
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          Elezioni a Campobasso
     CON IL VOTO ELETTRONICO

 
L'esperimento della provincia molisana fa parte del progetto
dell'Unione Europea "E-Poll Project". Campobasso ha deciso
di applicare appieno i principi della democrazia elettronica durante le elezioni amministrative del il 26 e 27 maggio 2002 
 
Gli elettori utilizzeranno, per esprimere le loro preferenze e scegliere il
presidente della provincia molisana, il voto elettronico con tanto di apposita
scheda dotata di chip. Il chip contiene al suo interno tutti i dati tradizionalmente
contenuti su carta, più la propria impronta digitale.
 
Le innovazioni principali introdotte dalla tecnica di E-Poll riguardano in
particolare l'organizzazione delle fasi di voto. Una componente del sistema E-
Poll è infatti EVBN, il network europeo per schede virtuali che permette di
esprimere il proprio voto usando i chioschi E-Poll in qualsiasi località ci si trovi.
Questi chioschi, che sostituiranno le tradizionali urne, oltre ad essere telematici,
sono anche ergonomici per facilitare nel compito le persone disabili.
 
Il voto espresso sarà poi immediatamente registrato nella memoria di un
computer. L'elettore verrà riconosciuto grazie ad una scheda intelligente dotata
di un lettore biometrico dell'impronta digitale.
 
Il progetto di Campobasso fa parte di un più ampio progetto promosso e
cofinanziato dall'Unione Europea, l'E-Poll Project, a cui partecipano per l'Italia
anche il Ministero dell'Interno, l'Ancitel e Siemens Informatica. In Italia, il voto
elettronico è già stato sperimentato ad Avellino nell'ottobre 2001 con risultati
incoraggianti.
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Basta una scheda nel computer
INTERNET SENZA FILI
    A BANDA LARGA
    Muove i primi passi anche in Italia
   la connessione via onde radio che
negli Usa è già una realtà significativa
 
Internet senza fili avanza a passo di carica. E' già una realtà diffusa negli Stati
Uniti e muove i primi passi anche in Italia. Comodo e rapido, queste le
caratteristiche principali. Non solo con il portatile è possibile collegarsi da dove si
vuole - la cucina di casa piuttosto che la sala d'aspetto dell'eroporto - ma, tramite
la banda larga, la connessione è anche velocissima. Il tutto grazie alla diffusione
della tecnologia Wi-Fi (Wireless Fidelity) altrimenti denominata con l'indigesta
sigla "802.11b".
 
La connessione avviene con una scheda (costa circa 150 euro) inserita nel
portatile che "dialoga" con un'antenna, installata all'interno del luogo in cui ci si
trova, che a sua volta converte in onde radio i segnali di un servizio ad alta
velocità come l'Adsl; i due dispositivi trasmettono e ricevono dati attraverso onde
radio ad alta frequenza (2.4 Ghz). La velocità di trasmissione può arrivare fino a
11 Mb per secondo: fantascienza, rispetto al tradizionale modem che va a 56 Kb.
Negli Stati Uniti il Wi-Fi è già in molti aeroporti, alberghi, ristoranti, oltre che in
530 locali della catena Starbucks. Sempre oltreoceano, anche molti privati e
condomini hanno adottato il sistema. Secondo l'esperto Ed Skoudis, intervistato
di recente dal "Washington Post", a Manhattan non c'è una sola zona non
raggiunta da qualche network Wi-Fi. "Ho girato in taxi un'ora intorno a Manhattan
- ha raccontato Skoudis - e ho trovato ben 455 punti di accesso". 
 
Questa tecnologia ha il pregio di essere molto economica (un'antenna
trasmittente che copre qualche isolato costa dai 400 ai 900 euro), facile da
istallare e libera da vincoli di legge. Insomma ognuno può farsi il proprio network
Wi-Fi. Molti negli Usa hanno rivenduto l'accesso wireless ai vicini di casa, per
cifre più basse rispetto al mercato ufficiale. E' la banda larga fai-da-te, che
minaccia di scavalcare le aziende fornitrici di servizi e accende gli entusiasmi
degli idealisti che vedono nel Wi-Fi il riscatto degli utenti contro le corporations,
un po' come avvenne con Napster.
 
L'organizzazione "Seattle Wireless", ad esempio, sta cercando di dar vita ad un
"network cooperativo" che linka i diversi punti di trasmissione della metropoli. Ma
in realtà moltissime aziende, fiutato l'affare, si stanno gettando a capofitto nel
business. La Wi-Fi Metro, per esempio, vuole installare punti di tramissione nelle
stazioni della metropolitana di New York. C'è fermento anche in Europa,
soprattutto in Svezia (dove la Telia ha già piazzato 220 cosiddetti hot spots negli
hotel) e in Germania. Mentre in Inghilterra la British Telecom ha annunciato di
voler lanciare la prima rete commerciale Wi-Fi. L'idea è di avere, entro la metà
del 2003, 400 stazioni wireless, che diventeranno 4000 entro il 2005. Cisco e
Motorola saranno i partner del progetto, che prevede anche l'evoluzione della
tecnologia (802.11a invece del 802.11b).
 
In Italia, pioniera è la Megabeam che ha creato alcuni punti pilota di
trasmissione. Si trovano nelle zone passeggeri degli aeroporti di Fiumicino e
Linate, in quattro hotel della linea Starhotel e in un grosso centro commerciale di
elettronica della capitale. Finora ad usare il Wi-Fi in Italia è stato un ristrettissimo
gruppo di persone, che da alcuni mesi sta testando il sistema. Ma a breve
l'"802.11b" sarà utilizzabile da chiunque abbia un portatile con apposita scheda.
La prossima settimana - fanno sapere dalla Megabeam - partiranno nei due
aeroporti le prime dimostrazioni gratuite per il pubblico. Nei progetti dell'azienda
gli "hot spot", i punti di trasmissione, verranno installati nelle sale d'attesa delle
stazioni, nei centri congressi, nelle catene di bar e ristoranti. Il servizio
naturalmente si pagherà: 15 euro per una giornata, dai 50 ai 70 euro per la tariffa
flat mensile.
 
Parallelamente al diffondersi del Wi-Fi, sia nella versione offerta dalle aziende e
sia in quella fai-da-te, sale la preoccupazione di altri soggetti del mercato: i
fornitori degli accessi alla banda larga tradizionale, ad esempio; ma ancora di più
tutti quelli che hanno scommesso sull'Umts. Infatti, non è lontana la realizzazione
di telefonini capaci di agganciarsi alle reti Wi-Fi: la principale difficoltà è l'alto
consumo dei chip 802.11; ma gli ingegneri dei produttori di telefoni cellulari sono
sulla buona strada per ridurlo, evitando che la batteria si consumi in poche ore. E
si profila la coesistenza tra i due sistemi; ma quanto verranno danneggiate le
aziende concessionarie dell'Umts, convinte fino a poco fa di avere l'esclusiva
della trasmissione dati via cellulare?
 
Dal canto suo Davide Rota, amministratore delegato della Megabeam Italia, ha
affermato invece che che il Wi-Fi farà bene all'Umts: "Servirà a sviluppare nel
mercato il bisogno di connessioni mobili e wireless". Mentre il vero rischio per le
aziende, ha aggiunto, sono le reti fai-da-te. "Noi, comunque, offriamo più
sicurezza", ha assicurato. Infatti, uno dei punti deboli del Wi-Fi è proprio la
facilità degli ingressi indesiderati nelle reti. Secondo uno dei maggiori esperti
mondiali del settore, David Farber, professore di telecomunicazioni all'università
della Pennsylvania, "i gestori dovranno fare i conti col fatto che almeno nelle
zone a forte densità abitativa ci sono altre soluzioni per offrire connessioni ad
alta velocità. Non credo tuttavia che ci sarà mai un network nazionale Wi-Fi.
Questo sistema non coprirà mai una strada secondaria lontana da un centro
abitato. L'Umts sì".
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UFO in Italia
 
 Realtà o suggestione, da anni il problema degli UFO ritorna puntualmente
all'antenzione con avvistamenti, con gente che giura di averli visti, se non di
eessere venuta in contatto con gli alieni, ma oltre a foto, che potrebbero
essere falsificate e testimonianze singole e collettive non si é andati.
La cosa per certi versi é imquitente perché le indagini fatte dall'aviazione
USA hanno trovato risposte, che negano l'esistenza degli UFO nel 90% degli
avvistamenti, lasciando aperti tutti i dubbi per il rimanente 10%.
 Come in ogni altra parte del mondo, migliaia di avvistamenti di fenomeni aerei
anomali sono stati segnalati anche in Italia a partire dal 1947 e rappresentano,
quantomeno, l'indiscutibile presenza di un fenomeno di natura sociale dovuto nella quasi
totalità dei casi all'influenza dei mass-media su particolari tipi di persone.  La
casistica accumulata (solitamente raccolta e gestita su base regionale o provinciale) è
oggetto di analisi statistiche, al fine di evidenziare eventuali elementi ripetitivi e distintivi.
 Anche in Italia si sono registrati dei periodi di intensa o enorme presenza di
avvistamenti UFO: si tratta del cosiddette "ondate", un vero fenomeno nel fenomeno.
 La variegata moltitudine dei racconti di avvistamento UFO è stata classificata
secondo una serie di parametri, solitamente descrittivi, al fine di facilitarne la gestione.
Tipologie speciali di Avvistamenti UFO in Italia:
ITACAT (Incontri Ravvicinati)
TRACAT (casi con tracce fisiche)
PHOTOCAT (casi con evidenza fotografica)
Altre Tipologie:
INTPHOTO (casi fotografici internazionali)


 
La casistica ufologica italiana raccolta nella lunga attività del Centro Italiano Studi
Ufologici ammonta ad oltre 13.500 segnalazioni di avvistamenti di fenomeni aerei anomali,
che spaziano in un arco di tempo compreso tra il 1900 ed il 2000 compreso.
Tale imponente mole di informazioni rappresenta la documentazione più completa
attualmente disponibile sulla presenza del fenomeno UFO in Italia, prova tangibile ed
inequivocabile dell'esistenza di un'enorme massa di testimonianze relative
all'osservazione di fenomeni apparentemente inusuali.
Buona parte di questa casistica è stata inserita dal CISU su elaboratore elettronico: il
processo di aggiornamento e manutenzione procede regolarmente, nonostante la grande
quantità di informazioni da gestire.
A titolo di esempio vengono presentate le liste delle segnalazioni di presunti fenomeni
aerei anomali verificatesi in Italia nel 1990 e nel 1991, come pure quella relativa a tutti i
casi di avvistamento UFO avvenuti in Italia tra il 1900 ed il 1947.
Tutti questi casi sono caratterizzati da una qualità delle fonti di informazioni piuttosto varia
e, generalmente, bassa, essendo prevalentemente legata ad organi di informazione
giornalistica.
Inoltre, come si è potuto verificare sulla base dell'esperienza accumulata (e che trova
riscontro anche nella maggior parte dei paesi stranieri dove operano altre  organizzazioni
di ricerca ufologica), una percentuale superiore al 90% delle segnalazioni può trovare una
spiegazione in termini convenzionali o, comunque, non dispone di dati sufficienti per
potere essere valutata secondo i necessari criteri qualitativi che presuppone un approccio
basato sul metodo scientifico.
Un database preliminare di tutti i casi generici di avvistamento UFO, avvenuti tra il 1900
ed il 1994 (circa 10.000 segnalazioni) è stato costituito per lo sviluppo di una serie di
analisi statistiche preliminari.
Ogni evento viene riportato sotto forma di dati fondamentali, inclusa la sua classificazione
tipologica.
 
LE ONDATE DI AVVISTAMENTI
Nel corso di periodi solitamente limitati a uno o pochi mesi è stata registrata una
elevatissima concentrazione di avvistamenti UFO su un territorio nazionale o inter-
regionale.
Questi periodi sono chiamati "ondate" e rappresentano un ulteriore argomento di studio,
mirato a comprendere le cause che determinano tali situazioni.
Al di là dell'innegabile ruolo determinante giocato dagli organi di informazione
(responsabili sia dello scatenamento dell'ondata che della sua successiva estinzione),
sono state proposte cause disparate, incluse particolari situazioni di inquietudine sociale
ed economica.
Queste ondate influenzano anche la distribuzione geografica degli avvistamenti UFO
italiani nel loro complesso.
Tale distribuzione, comunque, è a sua volta strettamente  dipendente dalla presenza sul
territorio di organi di informazione ed appassionati in grado di catalizzare e divulgare le
testimonianze di coloro che ritengono di avere osservato un fenomeno aereo anomalo.
 
LE TIPOLOGIE DI AVVISTAMENTO UFO
I casi di avvistamento UFO sono particolarmente variegati, anche in considerazione del
fatto che si basano fondamentalmente su testimonianze umane e non su registrazioni
meccaniche.E' stato comunque necessario cercare di ricondurre tali avvistamenti in
categorie basate fondamentale sulle caratteristiche descrittive delle osservazioni e sulla
distanza intercorrente tra testimone e fenomeno. In questo modo sono stati creati dei
raggruppamenti di segnalazioni tra loro relativamente omogenee e, quindi, teoricamente
adatte a delle analisi statistiche.
 
LA CASISTICA LOCALE
Le segnalazioni di avvistamento traggono origine da una moltitudine di fonti eterogenee
(giornalistiche, testimonianze dirette, inchieste, "voci"), per lo più di carattere locale.
Si è quindi ritenuto opportuno, anche alla luce delle considerevoli dimensioni quantitative
delle informazioni disponibili, di strutturare la gestione della casistica su  base regionale o
provinciale.

CATALOGHI REGIONALI
A partire dagli anni ottanta, il Centro Italiano Studi Ufologici ha promosso la stesura di una
serie di Cataloghi di segnalazioni di avvistamento UFO su base provinciale e regionale.
Obiettivo ultimo del Progetto,
tutt'ora in corso, è la raccolta, la selezione e l'aggiornamento sistematico della casistica
ufologica italiana.
Una prima parte di Cataloghi Provinciali è disponibile in una nuova forma grafica.
Selezionate quello desiderato dalla lista sottostante e, quindi, cliccate sul relativo
bottone per visualizzarlo.
 
I CASI PIU' INTERESSANTI
Tra i tanti tipi di avvistamento UFO ve ne sono alcuni che risultano più interessanti di altri,
solitamente a causa del più elevato contenuto di "stranezza" presente nei resoconti
testimoniali (spesso dovuto alla ridotta distanza esistente tra testimone e fenomeno).
Su di essi si sono sviluppati attenzioni e studi specifici, al fine di specializzare l'analisi su
eventi apparentemente tra loro omogenei.
 
Tipo
Descrizione
Incontri Ravvicinati
 
Si tratta di quegli avvistamenti in cui la distanza tra testimone e fenomeno è inferiore ai
150 metri ed il fenomeno stesso si trova al suolo o a pochissima distanza da esso. Vi
possono essere effetti temporanei (es.: interruzioni di corrente, disturbi elettromagnetici,
inquietudine di animali) oppure duraturi (tracce su suolo o vegetazione, effetti fisiologici),
osservazioni di "entità animate" o addirittura eventi eccezionali di "tempo mancante" o
"contatto".
 
Casi con Tracce
 
Si tratta, spesso, di "incontri ravvicinati" che includono la presenza di tracce su suolo e/o
vegetazione trovate dopo un avvistamento, ma molte volte sono semplici scoperte di
strane tracce senza alcuna osservazione di fenomeni aerei anomali, a cui vengono
comunque associate in virtù della loro stranezza  e di alcune caratteristiche comunemente
associate all'idea popolare di "UFO".
 
Casi Fotografici
 
Si tratta dei casi in cui viene presentata una documentazione fotografica o video (o
cinematografica) a supporto del racconto testimoniale. In alcuni di essi, si è in presenza di
bizzarri fenomeni comparsi nelle immagini sviluppate ma non osservati ad occhio nudo.
Nella stragrande maggioranza di questi eventi si tratta di difetti di ripresa o di sviluppo o,
ancora, di corpi esterni ripresi accidentalmente.
Avvistamenti di Piloti
Si tratta di casi in cui i testimoni sono piloti militari o civili, solitamente in volo. Vista la
particolare preparazione dei testimoni e la specifica particolarita' della situazione di
avvistamento, a questi casi viene attribuita una particolare importanza.
 
 
GLI AVVISTAMENTI NEL TEMPO
Dalla fine degli anni quaranta ad oggi la descrizione degli avvistamenti UFO e la tipologia
degli stessi, pur mantenendo una certa base di continuità, hanno subito un'evoluzione
costante ed abbastanza profonda.
Fino agli anni sessanta una parte considerevole di avvistamenti era diurna e a buona
parte delle osservazioni nottturne venivano spesso associate, direttamente o
indirettamente, delle caratteristiche "tecnologiche". Gli incontri ravvicinati erano meno
frequenti e praticamente sempre vicini all'idea del "disco volante" atterrato per qualche
attività ricognitiva ed arricchito dalla presenza di qualche occupante con spiccate
caratteristiche tecnologiche (scafandro, casco,  ecc ...).
Probabilmente l'influenza del "boom tecnologico" e della corsa all'esplorazione spaziale
aiuto' a creare una sorta di stereotipo, da cui si alimenterano cinema, pubblicità e
televisione, per poi diventare loro stessi sviluppatori e diffusori dello stereotipo stesso.
A partire dagli anni settanta le descrizioni degli  avvistamenti aumentarono in quantità
(probabilmente in virtù del maggior numero di organi di informazione e di appassionati in
grado di raccogliere le segnalazioni) ed incominciarono a perdere i connotati tipicamente
"tecnologici" di un tempo, per diventare sempre più multiformi e strane. Probabilmente la
stessa maggiore consapevolezza dell'esistenza di un "fenomeno UFO" portò sempre più
persone a raccontare le proprie osservazioni di fenomeni, solitamente luminosi e nel
cielo notturno, ritenuti inspiegabili.
Gli stessi "incontri ravvicinati", ancora più numerosi, diventarono sempre meno degli
incontri con dei "piloti di astronavi" per trasformarsi sempre più in incontri con esseri
bizzarri e dal comportamento spesso illogico.
Come dire che i dischi volanti di un tempo non esistono più, travolti dall'evoluzione dei
costumi e dei tempi.
 
GLI UFO: QUANDO E DOVE
Le regioni italiane dove maggiori sono le segnalazioni di avvistamento UFO sono proprio
quelle dove più alta è stata la concentrazione di organi di informazione disposti a
divulgare notizie del genere e di appassionati in grado di raccoglierle (talvolta di
"stimolarle") sul territorio.
La distribuzione geografica degli avvistamenti è sensibilmente influenzata dalla presenza
di "ondate" e "flap" e viene quindi continuamente modificata.
Nel passato sono state avanzate speculazioni e teorie piu' o meno fantasiose sulla
presenza di eventuali traiettorie o luoghi preferenziali di osservazione per i  fenomeni
aerei anomali. Nessuna è pero resistita ad un minimo approccio critico.
Non esiste alcuna evidenza particolare dell'esistenza di località dove sia più probabile
essere testimone di un avvistamento UFO. Esistono luoghi che, per vari motivi, hanno
fatto registrare in taluni periodi una serie di avvistamenti (facendo ritenere ad alcuni la
presenza di fantomatiche "basi"!), ma la ragione di ciò è spesso  riconducibile a specifiche
condizioni estemporanee. Altra cosa è la presenza di località (es.: Hessdalen, in
Norvegia) dove esiste una presenza ricorrente di  fenomeni aerei anomali.
Negli anni sessanta si incominciò a ritenere che gli avvistamenti si concentrassero
prevalentemente in luoghi isolati, quali a volere intendere un disegno intelligente teso a
"celare" tale attività. Tale correlazione è quantomeno molto discutibile ed una valutazione
della  "probabilità di presenza testimoniale" nei luoghi di avvistamento porta, in realtà, ad
evidenziare una stretta relazione tra evento e testimone.
La distribuzione temporale degli avvistamenti è stata sempre caratterizzata da una
maggioranza di eventi avvenuti nel corso delle ore notturne (seppure negli anni
quaranta e cinquanta vi fosse una forte componente di osservazioni diurne).
Tale tendenza è stata interpretata in vari modi (tentativo di "nascondersi" da parte del
fenomeno o da parte dei velivoli sperimentali responsabili di una parte degli avvistamenti,
per esempio), ma appare probabile che la ragione principale siano le particolari condizioni
percettive e psicologiche in cui gli osservatori si trovano durante le ore notturne.
Praticamente, la maggioranza degli avvistamenti notturni sarebbe prodotta dalla stessa
maggioranza di eventi UFO che trovano una spiegazione. Le specifiche condizioni delle
ore notturne favorirebbero i testimoni a non riuscire ad identificare fenomeni naturali od
artificiali responsabili di quanto da loro visto.
 
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Da: "Roberto" <is0jma@tiscali.it>
 
    
    A.R.I. sezione di Olbia
 AJO' ... IN RADIO
Manifestazione radioamatoriale con gli studenti
 
 
Radioamatori: si guarda al futuro ma la storia fa scuola
 
      Ha riscosso grande successo la manifestazione "Ajo'... in radio!",
      organizzata dalla sezione olbiese dell'Associazione Radiomatori Italiani
      (A.R.I.). Alcune centinaia di persone hanno visitato la mostra didattica
      allestita in varie sale dell'Istituto d'Istruzione Superiore "N. Ferracciu".
 
      Dopo il saluto agli studenti, agli ospiti ed alle numerose Autorità
      intervenute, sono stati effettuati i collegamenti sulle bande assegnate ai
      radiomatori. Particolare interesse ha suscitato l'esposizione di alcune
      vecchie radio surplus americane, tedesche e russe della I e della II
      Guerra Mondiale. In mostra anche una serie di tasti telegrafici per
      l'alfabeto Morse, antenne e apparecchiature radio dell'ultima generazione.
      L’affascinante viaggio nel mondo dei radiomatori ha regalato le emozioni
      più forti durante il collegamento in fonia con la Stazione Marconiana
      IY4FGM da Villa Griffone.
 
      Il pubblico che ha affollato la scuola di via Emilia, ad Olbia, ha potuto
      ascoltare la voce dell'operatore, proveniente da quella storica stazione 
      "culla della radio", rievocare l'esperimento effettuato da Marconi nel
      1895. I visitatori della mostra hanno anche visionato pannelli didattici e
      videoclip dimostrativi sulle attività portate avanti dai radiomatori.
      Dagli albori della radio ai sistemi digitali e ai collegamenti via
      satellite, sempre sulle frequenze radioamatoriali: questo percorso, è
      stato efficacemente illustrato nel corso della manifestazione, molto
      interessante, sotto il profilo didattico, tecnico, culturale e storico.
 
      .Alla manifestazione di Olbia è  stata sottolineata l'importante
       funzione sociale dell'attività amatoriale.
 
      La competenza dei radioamatori viene costantemente utilizzata per prestare
      assistenza in situazioni di emergenza come terremoti ed alluvioni, dove le
      normali reti di telecomunicazione (telefonia cablata e telefonia
      cellulare) vengono inesorabilmente danneggiate. In effetti, la capillare
      distribuzione sul territorio nazionale dei radioamatori, la loro
      tempestività e capacità tecnica in presenza di circostanze avverse, hanno
      permesso di fornire alla pubblica amministrazione validi sistemi
      alternativi di comunicazione.
       
    QSL della manifestazione via diretta H.C. o via associazione.
 
    Ringraziamenti a tutti.
    73
    Sezione A.R.I. di Olbia
    Il Presidente - Roberto IS0JMA -
 
    is0jma@tiscali.it
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ARLD021 DX news
 
ZCZC AE21
QST de W1AW 
DX Bulletin 21  ARLD021
From ARRL Headquarters 
Newington CT  May 16, 2002
To all radio amateurs  
 
SB DX ARL ARLD021
ARLD021 DX news
 
This week's bulletin was made possible with information provided by
Tedd, KB8NW, the OPDX Bulletin, EA3BT, JK1EBA, TA4KG, 425DXnews,
DXNL, QRZ DX, The Daily DX, WA7BNM and Contest Corral from QST.
Thanks to all.
 
ALGERIA, 7X.  Mirek, 9V1XE is QRV as 7X0DX until May 28.  Activity
is on 160 to 10 meters during his free time, usually after 1600z and
before 0500z.  He has a portable setup for satellite AO-40.  QSL via
DL4DBR.
 
KUWAIT, 9K.  Members of the Kuwait Amateur Radio Society will be
active as 9K2F from Failaka Island, IOTA AS-118, from May 22 to 31.
QSL via 9K2RA.
          
ENGLAND, G.  The Taunton and District ARC will be QRV as GB0SM from
St. Mary's, Isle of Scilly, IOTA EU-110, from May 18 to 25.
Activity will be on 160 to 10 meters using CW, SSB and RTTY.  QSL
via G3WNI.
 
MARIANA ISLANDS, KH0.  Members of Mitsubishi Electric are QRV as
KH0/JM1YGG until May 19.  Activity is on 40 to 6 meters, including
30 and 17 meters, using CW and SSB.  QSL via JM1YGG.
          
NORWAY, LA.  A group of operators will be active with two stations
as LA9M from Sekken Island, IOTA EU-056, from May 18 to 20.  QSL via
operators' instructions.
 
PERU, OA.  Peruvian amateur radio operators are authorized to use
the special prefix OC until May 19 to celebrate the foundation of
the International Telecommunications Union and World
Telecommunications Day.  The official station of the Radio Club
Peruano will be active as OC4O on all bands using CW and SSB.  QSL
via operators' instructions.
 
FAROE ISLANDS, OY.  Tom, DL2RTK and Ric, DL2VFR will be active as
OY/homecalls from May 20 to 22, from Streymoy Island, IOTA EU-018.
This will also count for Streymoy Island Lighthouse.  QSL to home
calls.
 
MALYJ VYSOTSKIJ ISLAND, R1MV.  Look for a number of operators to be
QRV as R1MVI, and probably R1MVC, R1MVD and R1MVF beginning May 22.
This includes an entry in the CQ WPX CW contest.  QSL via operators'
instructions.
 
CRETE, SV9.  Tony, G4LDL will be QRV as SV9/homecall with QRP
equipment.  He should be here until May 31.  QSL to home call.
 
TURKEY, TA.  A group of operators from Radio Club Stip from
Macedonia and two operators from the TA1KA Radio Club will be QRV as
TA0/homecalls and YM0KA from Bozcaada, IOTA AS-099, from May 20 to
28.  Activity will be on 160 to 10 meters, plus 6 and 2 meters, and
70 cm, using CW, SSB, RTTY, SSTV and PSK31.  QSL YM0KA via TA1KA,
and all others via homecalls.
 
REPUBLIC OF CONGO, TN.  Josep, EA3BT and Nuria, EA3WL will be QRV as
TN3B and TN3W, respectively, from May 17 to 27.  Activity will be on
80 to 6 meters using CW, SSB and RTTY.  QSL both calls via EA3BT.
 
CHRISTMAS ISLAND, VK9X.  Bert, PA3GIO will be QRV as VK9XV from May
18 to 25.  Activity will be on 80 to 10 meters, including 17 and 12
meters, using SSB.  QSL to home call.
 
THIS WEEKEND ON THE RADIO.  The Anatolian RTTY Contest, The World
Telecommunications Day International Contest, His Majesty King of
Spain CW Contest, Baltic Contest and the Manchester Mineira CW
Contest are all scheduled for this weekend.  Please see May QST,
page 104 and the WA7BNM Contest Calendar website for details.
NNNN
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Da: "antonio bigoni" <iz4bigo@libero.it>
 
 
VK9ML QSL

  Hello Antonio
  I received some QSL cards from you today in the mail for VK9ML.
  I am not the QSL Manager - I am the VK9ML webmaster.
  The QSL Manager is VK4APG, as per our QSL Info on the website.
  I will be seeing the QSL Manager over the weekend and will hand deliver your package to him.
  Please tell your friends not to send cards to VK4CP - they must go to VK4APG.
  73   Adam Maurer, VK4CP
  http://www.qsl.net/vk4cp/
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Da: "pcb" <tecnit.it@libero.it>
 
Nuovo digipeater APRS
      a Bordighera IM
 
Comunichiamo agli interessati l'accensione del nuovo digipeater
APRS  in zona JN33UT   IK1PCB -11
 
Grazie, e sempre in gamba con radiogiornale.
 
ik1pcb 73
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MERCATINO RADIOAMATORIALE
 
 
Da: "giuseppe becherini" <giubeche@libero.it>
 
 
Vendo Icom IC 751, dotato di voice e in ottimo stato. Euro 700.
 
Chi desiderase contattarmi, lo faccia al numero 328/7244454 o 06/5806768
oppure via e-mail all'indizzo
giubeche@libero.it.
 
Ancora saluti.
Giuseppe, i0zbm
----------------------------------------
 
Da: "Francesco Cisotta" <cisotta@unipv.it>
IW7DXL
 
Vendo Yaesu FT-100 come nuovo causa inutilizzo, imballo originale, a Pavia disponibile per qualsiasi prova. 870 euro.
IW7DXL Francesco    Tel. 340 4709160
------------------------------------------------
 
Da: "Armando Carbonari" <ik8bpy@libero.it>
 
Vendo DSP TIMEWAVE 599 ZX come nuovo con imballo originale e manuali.
EURO 300.
VENDO DELTA LOOP 50Mhz - 4 ELEMENTI -Boom 3mt.particolari inox
EURO 160.
Per l'antenna non spedisco.
Armando Carbonari IK8BPY tel.3391803777
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Da: "iret.friuli" <iret.friuli@tiscalinet.it>
 
Acquisto, esclusivamente se prezzi onesti, apparati, manuali, accessori e materiale vario della "IRET".
Contattatemi anche solo per uno scambio d'informazioni.
Inoltre esamino surplus vario.
IW3 SID - Andrea   e-mail:iret.friuli@tiscalinet.it
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Il Radiogiornale
viene inviato gratuitamente tramite E-Mail a tutti i radioamatori che operano su
Internet. Tutti possono scrivere, articoli, approfondimenti e lettere esprimendo
liberamente le proprie idee con linguaggio consono alla tradizione
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pubblichera' con spirito pluralista e senza censure il materiale pervenuto,
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polemiche.

Pertanto coloro che desiderassero collaborare a questa iniziativa, tramite
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inviandoci il testo (SU ARGOMENTI RADIOAMATORIALI) da spedire, che
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Da: Aldo Patria <ik6sbe@libero.it>
 
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