Radiogiornale 55@
Maggio 2002 Periodico telematico
indipendente
Sommario:
- SOS per Marconi;
. Il pericolo dei fulmini per i
Radioamatori:
- L'Elettra senza pace;
- ELETTROSMOG: nessuna sospensiva
in Toscana;
- Condannato il papà del virus
MELISSA;
- CAMPOBASSO: elezioni col voto
elettronico;
- Internet senza fili a banda
larga;
- UFO in Italia;
- A.R.I. Olbia: "AJO ... IN RADIO"
Manifestazione con gli studenti;
- ARLD021 DX news;
- Nuovo DIGIPEATER a Bordighera IM;
- Mercatino radioamatoriale;
- Notizie
utili.
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SOS PER MARCONI
LE ISTITUZIONI RUSSE NON
HANNO MAI CONOSCIUTO LA VERITÀ
STORICA SULL'OPERA DI MARCONI: LE NOSTRE ISTITUZIONI
DIMOSTRANO FORSE UNA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA?
Da una ricerca condotta sui testi di Storia della
scienza e della tecnica pubblicati in Russia, risulta che l'opera scientifica
di Marconi è praticamente sconosciuta, e le tesi sostenute sull'invenzione
della radio, sono talmente mistificate, che non possono essere accettate senza
avere prima vagliato attentamente gli elementi che possono conferire loro un
ragionevole
fondamento di verità storica e di realtà scientifica. Il fatto non deve
comunque meravigliare più di tanto se si pensa che l'originalità e la
rilevanza delle prime basilari invenzioni e scoperte scientifiche di Marconi,
continua ad essere inconsapevolmente distorta anche nei nostri testi.
Questa affermazione non viene espressa con l'intento di creare in chi
legge un effetto sensazionale, poiché chiunque può verificarne la fondatezza
consultando i testi di storia della scienza e della tecnica esposti in
qualsiasi biblioteca universitaria. In altri termini , nella letteratura che
tratta la storia delle radiocomunicazioni si potranno trovare molte notizie
sulle clamorose dimostrazioni di Guglielmo Marconi in Inghilterra e in
America e sulle sue ulteriori
conquiste, ma per quanto riguarda le sue prime basilari invenzioni e scoperte
scientifiche esiste un vuoto che aspetta ancora di essere colmato.
Gli studiosi russi possono aiutarci a colmare questa lacuna culturale,
senza temere di offendere la memoria dello scienziato Aleksander Popov, che
sarà sempre ricordato come uno dei più significativi e integerrimi Pionieri
nel campo della difficile arte delle prime vere e proprie radiocomunicazioni.
Nel lontano 1945 le autorità del passato
regime sovietico offesero ingiustamente Marconi, accusandolo di "Plagio e
Affarismo Pragmatico", attribuendo il titolo di "Vero Inventore della Radio"
al fisico russo Aleksander Popov, con una manifestazione svoltasi il 7 maggio
1945 al teatro Bolshoj di Mosca, seguita da un seminario e dalla relazione
ufficiale di alcuni scienziati dell'Accademia delle scienze dell'URSS.
Negli anni successivi alcuni ambienti culturali italiani cominciarono ad
accettare delle tesi sull'invenzione della radio favorevoli a Popov e
contrarie a Marconi : sta di fatto che in Russia venne stabilita la data
anniversario per Popov, mentre in Italia la data anniversario che ricordava
Marconi venne soppressa e mai più ripristinata.
Gli studiosi russi potrebbero contribuire al ripristino della verità,
se si fa loro capire che il comportamento delle autorità italiane è stato
forse più disdicevole di quello dimostrato dalle autorità sovietiche. Infatti,
i russi potranno sempre giustificare la loro disinformazione con le
severissime imposizioni di un regime che, per ragioni di prestigio e di
propaganda , voleva dimostrare la superiorità della sua ideologia, imponendola
ad ogni costo.
Documenti significativi
Bollettino di documentazione e informazione dell'Organizzazione
Internazionale di
Radiodiffusione (OIR- Praga), 12 luglio 1952
" La priorità dello scienziato russo nella
scoperta della radio è stata riconosciuta dal mondo
" intero e i tentativi falliti di attribuirne la scoperta
dell'avventuriero italiano Marconi è stata
" smascherata dalla stessa stampa borghese.
ALTRE AFFERMAZIONI
" non esiste nessun documento che possa
testimoniare che Marconi ha effettuato delle
" dimostrazioni di telegrafia senza fili prima che lo avesse fatto Popov
la polemica su questa
" questione è inutile perché nessuno potrà mai dimostrare la priorità di
Marconi perché non è
" mai esistita e non esiste.. L'Enciclopedia Britannica (edizione del
1946, vol.14,pag.869) non
" afferma che Marconi è l'inventore della radio ma che : " è l'inventore
italiano che ha
" realizzato la radiotelegrafia su basi commerciali.
firmato
dagli scienziati
B.A.Vedenskii
A.I. Berg
CONSEGUENZE "POLITICHE" DOVUTE A QUESTE
AFFERMAZIONI
Quotidiano del partito socialista italiano
"AVANTI" , Roma, 24 agosto 1969:
" Il popolo italiano aveva esaltato come grandi scoperte i modesti
risultati di una ricerca
" scientifica provinciale e vedeva in Marconi un genio della stirpe….
Quotidiano nazionale "LA STAMPA", Torino,12 marzo 1995
Titolo: MARCONI UN ITALIANO ILLEGITTIMO
" Cento anni fa inventò la radio ma da noi venne snobbato, soprattutto
dagli scienziati…
" Il sostanziale distacco dell'Italia da Marconi, emerso molte volte mentre
egli era in vita,
" continua a manifestarsi anche dopo morto..
Quotidiano "LA STAMPA", Torino, 3 febbraio 1998.
Le accuse di uno scienziato della Nasa: rubò l'idea a un inventore di
Calcutta
MARCONI, LA PRIMA RADIO NON ERA SUA?
Scoperta una rivista con le prove del "furto
Il lungo articolo fa riferimento agli strumenti impiegati da Marconi
durante la trasmissione transatlantica del 12 dicembre 1901: risulta pertanto
evidente che la Redazione del prestigioso quotidiano è rimasta
inconsapevolmente vittima dell'autorità dello scienziato della NASA. Non
sarebbe successo se qualcuno si fosse ricordato che Marconi, la Sua prima
Radio, l'aveva inventata nel 1895 e brevettata a Londra, il 2 giugno 1896.
Quotidiano "LA REPUBBLICA"
Circa due mesi fa il quotidiano "LA REPUBBLICA", nella pagina riservata
alla cultura, ha pubblicato la notizia che Marconi segnalava gli scienziati
ebrei, con una "E" di fianco al loro nome, con l'ambigua illazione che
potesse trattarsi di una specie di delazione antisemita per impedirne la
carriera professionale. L'autore dell'articolo che occupava l'intera pagina
non si è dato eccessiva pena per cercare dei riscontri più oggettivi, forse,
anche lui, si sarebbe
comportato diversamente se sapeva che nel 1936 Marconi inviava del denaro alla
figlia di Hertz che, per non subire le angherie dei nazisti, si era rifugiata
in Inghilterra in precarie condizioni economiche.
Credo che questi pochi esempi siano sufficienti per dimostrare la
necessità di una doverosa e sana campagna di controinformazione per evitare
che si sfrutti il nome di Marconi solo in vista di commemorazioni fatte con
altri scopi..
Infatti, Marconi , più che della politica, pare sia stato sempre una vittima
dell'incomprensione e dell'invidia di quei colleghi che desiderarono il
Nobel per la fisica, senza riuscire ad ottenerlo.
Pertanto, in questo vero e proprio
"giallo della scienza", il fascismo e il comunismo c'entrano come le nespole
sugli spaghetti. Questa ipotesi ironica può essere convalidata dal fatto che
dalle Amministrazioni comunali guidate da Sindaci di sinistra o di destra e
da Ministri di Governi di sinistra di centro o di destra, non è mai partita
una disposizione diretta ai responsabili della Pubblica Istruzione, affinché
qualcuno provveda ad esaminare con maggiore
consapevolezza i testi e le enciclopedie che offendono la memoria di
Marconi, la sua immagine di scienziato, di patriota e di benefattore
dell'umanità: se non vogliamo ereditare noi l'appellativo affibbiato un tempo
ai russi: quello cioè di "Paese dei Ciechi ".
Lodovico Gualandi
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già utilizzato per
il Decreto Interministeriale del 2/1/1999.
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Uno dei più grandi pericoli per
i Radioamatori
QUANDO VIENE IL
TEMPORALE
STACCARE SEMPRE LE ANTENNE
Le antenne verticali si
comportano spesso da veri parafulmini
LA MAPPA DELLA MAGGIOR
INCIDENZA
DELLA CADUTA DI
FULMINI
In rosso le zone con maggior percentuale di
pericolo, in rosa
il numero di cadute é minore, in giallo é un evento
sporadico
MA CHE COS'E' UN FULMINE?
FISICA DEL TEMPORALE
Un temporale si forma quando una massa d'aria molto umida presenta una
stratificazione verticale instabile. Affinché si verifichi un temporale
occorrono due condizioni : presenza di aria molto umida e formazione di una
corrente d'aria calda ascendente.
E' possibile distinguere tre tipi di temporale:
- Temporale di calore
Gli strati d'aria calda più vicini al terreno sono riscaldati dal
calore
solare irradiato dal suolo. A seguito del riscaldamento gli strati d'aria
inferiore si dilatano e si innalzano. Si forma cosi un canale d'aria calda
ascendente.
- Temporale orografico
In questo caso la corrente ascendente si forma perché l'aria calda
vicina al
suolo é spinta dal vento.
- Temporale frontale
Il temporale frontale si verifica quando un fronte di aria fredda arriva in
zona dove staziona aria calda. L'aria fredda da che é più densa e quindi più
pesante, si insinua sotto quella locale più calda costringendola ad alzarsi.
I temporali di calore frequenti nelle zone tropicali, necessitano di un
forte
riscaldamento del suolo e della contemporanea presenza di aria molto umida.
La
maggior parte dei temporali in Italia inizia con l'arrivo di un fronte di
aria
fredda (temporale frontale). La formazione di temporali orografici é
favorita
dalla presenza di catene montuose. Una nuvola temporalesca viene a formarsi
quando l'aria calda é costretta a sollevarsi e si raffredda rapidamente. Ad
una determinata altezza, l'aria raggiunge una temperatura alla quale diventa
satura di vapore acqueo; il vapore si condensa e forma la nuvola. Se l'aria
contiene poco vapore acqueo, il fenomeno si esaurisce con l'aumentare
dell'altezza. Se nell'ascesa la temperatura dell'aria scende al di sotto di
0°c le gocce d'acqua gelano. E' questo un punto critico dell'evoluzione
temporalesca: dalla formazione del ghiaccio nelle nuvole dipende lo sviluppo
di grandi quantità di elettricità. Si possono distinguere tre stadi della
nuvola temporalesca: giovinezza, maturità e vecchiaia. Lo stadio giovanile è
caratterizzato dalla presenza di una forte corrente di aria calda
ascendente.
L'aria calda non è distribuita in modo uniforme alla nuvola. La durata di
questo stadio è di circa 10-15 minuti. Lo stadio di maturità dura circa
20-30
minuti. In questa fase la nuvola cresce ulteriormente: la condensazione di
vapore acqueo alimenta la formazione di precipitazioni. Le particelle
(pioggia, neve, grandine)vengono dapprima trasportate verso l'alto dall'aria
calda ascendente, poi con l'aumentare della loro quantità e grossezza
lasciano
l'aria calda ascendente e la trasformano infine in corrente d'aria
discendente. Nella vecchiaia, l'aria calda ascendente è completamente
esaurita. La precipitazione di pioggia e grandine, diminuisce
progressivamente. La precipitazione di pioggia e grandine, diminuisce
progressivamente. La durata media di questo stadio è di circa 30 minuti.
Nell'italia settentrionale i temporali avvengono soprattutto in estate;
nell'italia meridionale in inverno. Sull'italia centrale per tutto l'anno.
Tale distribuzione di frequenza è spiegabile dal fatto che per la formazione
di un temporale è necessaria la presenza di masse d'aria calda e umida. La
probabilità che si formi un temporale è più elevata nel pomeriggio quando
gli
strati d'aria vicini al suolo raggiungono il massimo riscaldamento.Il
meccanismo di formazione delle cariche elettriche all'interno di una nuvola
non è ancora ben noto. L'ipotesi di elettrizzazione per "strofinio" tra le
minuscole particelle d'acqua e di ghiaccio. In una nuvola temporalesca
esistono cariche di entrambe le polarità. Di regola la parte superiore della
nuvola è carica positivamente, quella inferiore è carica negativamente.
A volte, nella zona di carica negativa si può formare una piccola carica
positiva. In condizioni di bel tempo, il valore del campo elettrico al suolo
è
praticamente nullo. In presenza di una nuvola temporalesca invece il valore
del campo elettrico sale a 0.3-0.4 KV/cm e nelle vicinanze del punto di
caduta
del fulmine il valore del campo può arrivare, per la durata del fulmine,
fino
a 4 KV/cm. I fulmini però cadono sul territorio nazionale non in modo
uniforme. Una prima relazione tra il numero di fulmini caduti all'anno e per
chilometro quadrato è in funzione diretta del cosiddetto livello ceraunico
Td,
secondo la seguente relazione:
1,25
Nt = 0,04 * Td
dove:
- Il parametro Td o meglio livello ceraunico è un indice della frequenza dei
temporali in una determinata zona e rappresenta il numero dei giorni
temporaleschi all'anno in una determinata zona. E' considerato temporalesco
un
giorno in cui è stato udito almeno un tuono.
- Il parametro Nt costituisce il valore medio del numero di fulmini a terra
all'anno al Kmq (densità di fulmini a terra).
Altri parametri che influenzano la densità dei fulmini sono la consistenza
del
terreno, la presenza del mare o di laghi. Calcoli statistici hanno
stabilito una
distribuzione media di questa densità, che viene utilizzata come riferimento
per il dimensionamento dei sistemi di protezione contro i fulmini, con una
densità
minima di 1,5 fulmini/anno per Kmq, media di 2,5 fulmini/anno per Kmq, fino
ad una densità massima di 4 fulmini/anno per Kmq. La norma CEI 81-3 (2^
edizione) riporta, per ogni comune il relativo valore medio del numero dei
fulmini a terra per kmq (Nt).
La rilevazione dei fulmini a terra viene effettuato con strumenti sensibili
al
campo elettromagnetici prodotto dalla corrente di fulmine. Fino a pochi anni
fa tali strumenti erano abbastanza rudimentali e costituiti essenzialmente
da
un misuratore di campo elettromagnetico associato ad una antenna a filo
orizzontale tarata nella gamma di frequenza che si riteneva tipica del
fulmine
a terra. Questo strumento però non consentiva di avere una rilevazione
precisa
sia perché dava una posizione approssimativa del punto di caduta del
fulmine,
sia perché non permetteva di rilevare la corrente di fulmine e sia perché a
causa dell'ampio raggio di azione non distingueva i fulmini a terra dai
fulmini fra nubi. Con le moderne tecnologie ed in particolare in seguito
all'uso del calcolatore e di nuovi strumenti di enorme precisione, sarà
possibile, nel giro di pochi anni, avere un livello ceraunico ed un valore
di
Nt molto più precisi di quelli utilizzati tuttora dalla norma, i quali
saranno
poi aggiornati.
CARATTERISTICHE DEL FULMINE
La rigidità dielettrica dell'aria è di circa 30 KV/cm mentre il
campo
elettrico al suolo in prossimità del punto di caduta del fulmine non supera
i
4 KV/cm. La rigidità dielettrica dell'aria di 30 KV/cm è riferita a
condizioni
ideali di aria pulita e asciutta. In realtà invece a causa dell'umidità, di
corpuscoli e di pulviscolo atmosferico la tenuta dell'aria viene a
deteriorarsi a tal punto che la rigidità dielettrica non supera di solito i
4
KV/cm. Intensità di campo elettrico di quest'ordine di grandezza possono
essere superate a causa di variazioni locali della concentrazione della
carica
all'interno della nuvola e, a terra, sulla sommità di struttura alte e
snelle.
Ci sono in questo caso condizioni favorevoli affinché si manifesti una
scarica
elettrica tra nuvole o tra una nuvola e la terra.
Nella scarica di un fulmine si possono identificare principalmente tre fasi:
(1)- formazione del canale di fulmine,
(2)- formazione della controscarica,
(3)- sviluppo della scarica di ritorno.
Se prendiamo in esempio un fulmine che abbia origine dalla nuvola (fulmine
discendente) si può notare che la scarica si genera nella parte inferiore
della nuvola a causa dell'intenso campo elettrico locale e della rarefazione
dell'aria (la tensione di scarica tra elettrodi approssimativamente, a
parità
di ogni altra condizione, varia proporzionalmente con l'aumentare della
pressione del gas interposto tra i due elettrodi).Questo significa che la
probabilità che si manifesti una scarica tra nuvola e terra è maggiore
quanto
più è minore la pressione dell'aria. In seguito sotto l'azione del campo
elettrico, la scarica si propaga verso terra assumendo la forma di un canale
ramificato.Questo canale è costituito da un nucleo altamente conduttore
(plasma
ionizzato) del diametro di circa 1 cm, circondato per effetto corona da una
carica spaziale, di raggio variabile fra qualche metro e qualche decina di
metri, la polarità uguale a quella delle cariche contenute nella parte
inferiore della nuvola, in genere negativa. La scarica si propaga in aria
arrestandosi nel punto in cui il campo elettrico è inferiore alla rigidità
dielettrica dell'aria. La carica elettrica discendente della nube si
accumula
nel canale e rinforza il campo elettrico, finché la scarica riprende verso
il
basso. Il canale procede a "zigzag"(caratteristica tipica del fulmine).
Poiché la direzione di avanzamento è determinata dalle mutevoli condizioni
locali. La carica elettrica depositata lungo il canale è in genere di alcuni
Coulomb; la corrente associata al trasporto di questa carica è dell'ordine
di
centinaia di Ampere. Quando il canale del fulmine arriva in prossimità del
suolo (10-100 m) il campo elettrico diventa così alto da dar luogo, sul
terreno,
specie su strutture alte e snelle, a fenomeni a effluvio.(effetto corona).Si
forma pertanto un canale di controscarica che si sviluppa verso l'alto fino
ad
incontrare il canale discendente. La lunghezza del canale di controscarica è
in genere di alcune decine di metri. Quando il canale discendente incontra
quello di controscarica il punto "fulminato" è univocamente determinato ed
ha
inizio la scarica a terra delle cariche depositate lungo il canale
discendente. Questo fenomeno può essere visto anche come il passaggio di
cariche elettriche di segno opposto a quelle del canale di fulmine, e quindi
positive, che fluiscono dal terreno verso il canale di fulmine per
neutralizzare la carica negativa presente nel canale stesso. In definitiva
si
ha un passaggio di corrente attraverso la struttura colpita: tale corrente
prende il nome di corrente di fulmine. Questo processo è accompagnato dal
manifestarsi "della scarica di ritorno" che si propaga verso l'alto lungo il
canale con una velocità compresa fra il 10% ed il 50% di quella della luce.
La
scarica di ritorno illumina vivamente il canale e le sue ramificazioni; essa
costituisce la parte visibile del fenomeno della fulminazione. L'intensità
della corrente scaricata a terra attraverso la struttura colpita, è molto
maggiore di quella del canale di fulmine che si propaga dalla nuvola a
terra.
Ciò è causato dal fatto che, pur essendo la carica in gioco uguale in ambo
due
le fasi, nel primo caso (nube terra) la carica si abbassa dalla nube verso
terra con una velocità pari allo 0,1% di quella della luce; nella seconda
fase
invece la velocità è uguale al 10%-50% di quella della luce. Ecco spiegato
il
perché la corrente nel canale discendente varia da pochi Ampere a qualche
centinaia di Ampere, mentre nella fase di scarica a terra si possono
raggiungere intensità di corrente di migliaia di Ampere. La carica elettrica
disponibile sulla nuvola può raggiungere anche qualche migliaio di Coulomb.
La
carica portata a terra dal canale di fulmine è invece dell'ordine di alcuni
Coulomb; può così accadere che dopo la prima scarica (o primo colpo) il
canale
di fulmine si scarichi di nuovo. Un fulmine è quindi costituito spesso di
più
"colpi di fulmine" successivi (fulmine multiplo): in genere 2 o 3, ma
possono
superare anche la decina. La durata complessiva di un fulmine può essere
superiore a 1 secondo. Quando l'intervallo fra due scariche successive è
superiore a 50 ms esse vengono percepite singolarmente dall'occhio umano
così
che il fenomeno luminoso si presenta intermittente. Abbiamo analizzato fino
ad
ora solo i fulmini discendenti cioè che si propagano dalla nuvola a terra;
ci
sono però anche i fulmini ascendenti che come dice il nome si propagano dal
basso verso l'alto. Il canale di questi ultimi può avere origine su
strutture
al suolo, specie se alte e snelle. Su queste strutture infatti in presenza
di
nuvole temporalesche , si creano campi elettrici così elevati da superare la
rigidità dielettrica dell'aria. Il canale di fulmine ascendente,
strutturalmente simile a quello dei fulmini discendenti, si sviluppa verso
l'alto estendendosi per centinaia e a volte di migliaia di metri. In questo
caso non si ha una controscarica della nuvola perché le cariche di
quest'ultima sono immerse nell'aria o meglio nel dielettrico. In definitiva
le
cariche elettriche si disperdono in aria (effluvio) e il fenomeno si
esaurisce
in qualche decimo di secondo, con correnti dell'ordine del kiloAmpere, senza
che si formi la scarica di ritorno. Questo tipo di fulmine è più frequente
di
quanto non si pensi ma riguarda solo le strutture molto alte e snelle. In
pratica i fulmini ascendenti si verificano solo per strutture più alte di 80
metri. Convenzionalmente, si definisce la polarità di un fulmine quella
della
carica posseduta dalla parte della nuvola con la quale avviene lo scambio
delle cariche elettriche. Dalle analisi temporalesche risulta che il
90% dei fulmini sono negativi. La sostanziale differenza tra i fulmini
positivi e quelli negativi è che i primi sono spesso costituiti da più
colpi,(scariche che si susseguono) mentre i secondi son o sempre costituiti
da
un solo colpo. Dalle rivelazioni fatte fin ad ora risulta che il 70% dei
fulmini positivi supera il valore di corrente di 20 KA mentre solo il 19% di
quest'ultimi raggiunge e supera il valore di 200 KA. Le frequenze associate
alla corrente di fulmine vanno da 1 a 100 KHz per i fulmini negati e da 0,3
a
100 KHz per i fulmini negati. Sono presenti comunque numerose armoniche di
modesta ampiezza che raggiungono tal volta anche frequenze di alcuni MHz.
L'elevata corrente della scarica di ritorno comprime e riscalda l'aria
interessata al canale di fulmini. Al cessare della corrente l'aria, non più
compressa si espande violentemente e l'onda d'urto determina l'effetto
acustico noto come "tuono". Per quanto riguardale correnti di fulmini esse
non
sono affatto influenzate dal le caratteristiche della struttura colpita. Il
canale di fulmini, infatti, ha un'impedenza propria della struttura colpita
e
alla sua impedenza verso terra. Ne consegue che il valore della corrente di
fulmine non compia in modo apprezzabile con il tipo di struttura colpita. Il
calore sviluppato per effetto Joule dal passaggio della corrente di fulmini
e
pertanto proporzionale alla resistenza propria della struttura.
Conseguentemente per evitare pericoli di incendio, occorre offrire al
fulmine
un dispersore di terra alternativo a quello della struttura, con la più
bassa
resistenza possibile. Al fine di studiare in modo più preciso gli effetti e
le
conseguenze dei fulmini, questi ultimi, visto che in natura si generano
casualmente, vengono provocati artificialmente. Per fare questo si lanciano
nelle nubi cariche dei razzetti che portano dietro di loro lunghi fili
metallici alle cui estremità inferiori sono collegati gli appositi strumenti
di misura. Impedire la formazione del fulmine è un impresa quasi impossibile
perché l'unica soluzione sarebbe quella di neutralizzare la carica della
nuvola. Per fare questo sarebbe necessario immettere nell'aria cariche di
segno opposto a quelle della nuvola. Visto che la carica della nuvola e di
circa 1000 Coulomb per riuscire a neutralizzarla utilizzando un semplice
parafulmine occorrerebbero tempi di gran lunga maggiori rispetto al tempo in
cui si manifesta il temporale
.
GLI EFFETTI
Si parla di fulminazione diretta di una struttura quando il fulmine colpisce
direttamente la struttura stessa. Per fulminazione indiretta si intende
invece
il complesso dei fenomeni che interessano la struttura, allorché il fulmine
cade nei pressi della struttura stessa. La linea elettrica esterna, a sua
volta, può essere oggetto di fulminazione diretta o indiretta, come detto
sopra e con effetti e danni diversi. Nel caso di fulminazione diretta, un
fulmine che colpisce una struttura provoca effetti localizzati lungo il
percorso seguito dalla corrente di fulmine per scaricarsi al suolo. Tali
effetti sono di natura termica (fusioni, bruciature, inneschi di incendi,
ecc.), meccanica (sbrecciamenti di muri, rottura di elementi metallici,
disancoraggi di cavi, ecc.) ed elettrochimica. La corrente di fulmine che
fluisce nella struttura o nell'impianto di protezione induce inoltre
sovratensione sui circuiti elettrici interni e nelle parti metalliche
interne
di notevoli dimensioni lineari. Tali sovratensioni possono dare origine a
scariche pericolose e a danni ai circuiti. La dispersione della corrente di
fulmine nel terreno determina una tensione totale di terra alla quale sono
sottoposti gli impianti esterni e le parti metalliche a potenziale zero
entranti nella struttura; essa crea inoltre gradienti di potenziale nel
suolo
che potrebbero essere pericolosi per l'uomo (tensione di passo). Nel caso di
fulminazione indiretta, come già detto, il fulmine può provocare danni
all'interno di una struttura anche senza colpire la struttura stessa,
propagandosi in genere attraverso le linee elettriche entranti nella
struttura, o più semplicemente per induzione elettromagnetica. Ritornando
agli
effetti generali provocati da un fulmine, essi si dividono, come accennato
sopra, in effetti temici, meccanici e chimici. Nei primi l'energia
sviluppata
nel punto di impatto del fulmine può essere sufficiente per fondere
o addirittura perforare i materiali metallici e a maggior ragione può
causare
l'incendio di materiali combustibili o infiammabili che si trovano nelle
vicinanze. Negli effetti meccanici, il passaggio di corrente determina
sforzi
elettrodinamici di entità direttamente proporzionale al quadrato del valore
della corrente e inversamente proporzionale alla distanza fra i conduttori.
Queste sollecitazioni possono provocare la rottura degli ancoraggi, degli
elementi dell'impianto di protezione esterno (parafulmine, ecc.) e dei corpi
metallici della struttura. Una corrente di 100 KA (superata dal 5% dei
fulmini) provoca su due conduttori paralleli, lunghi 1 metro , una forza di
4
KN se distano 50 cm; di 400 KN se distano 0,5 cm. Forze di questo tipo sono
infatti in grado di schiacciare un cavo multipolare, provocando l'estrusione
dell'isolante con conseguente corto circuito tra i conduttori. Nei danni
chimici l'effetto elettrolitico dovuto al passaggio della corrente di
fulmine
è molto modesto perché tale è la carica elettrica trasportata dal canale del
fulmine. Gli effetti chimici sono appunto trascurati perché sono quasi del
tutto irrilevanti rispetto agli effetti prodotti negli altri due casi. Le
sovratensioni entranti in un edificio tramite una linea elettrica sono nella
maggior parte dei casi innocue per le persone, salvo casi particolari di
fulminazione diretta della linea nelle immediate vicinanze dell'edificio. Il
fulmine può comunque generare tensioni indotte sia in strutture metalliche
sia
in qualsiasi altro tipo di corpo che in qualche modo sia riconducibile ad
una
spira.
IL RISCHIO E I DANNI
I danni che il fulmine può produrre sono:
- perdita di vite umane;
- perdita inaccettabile del servizio pubblico essenziale (interruzione
dell'erogazione di acqua, del servizio telefonico o televisivo, dell'energia
elettrica, del gas, ecc.);
- perdita di patrimonio culturale insostituibile (incendio di musei);
- perdita economica (incendio di depositi incustoditi).
Le cause di questi danni sono dovute come già detto a:
- tensioni di passo o di contatto;
- sovratensioni;
- incendi;
- esplosioni.
I danni che un fulmine può provocare sono comunque di ogni tipo. In ambienti
dove è presente una certa umidità, come ad esempio cavidotti interrati, per
effetto Joule dovuto all'improvviso rialzarsi della temperatura, l'umidità
evapora istantaneamente con possibilità di esplosione, capace di demolire
anche muri in pietra.
CHE COSA E’ IL RISCHIO
Il rischio relativo ad un evento sfavorevole, in un dato periodo di
tempo, è
il prodotto del numero di eventi che si possono verificare in quel periodo
di
tempo, per la probabilità che l'evento provochi danno per l'entità media del
danno prodotto dal singolo evento. Se ci si riferisce alla frequenza
annuale,
il rischio corrisponde all'ammontare dei danni che, in media, tutti gli
eventi
causano in un anno. Nel caso di fulminazione di una struttura, il rischio
rappresenta perciò l'entità media dei danni che i fulmini possono provocare
alla struttura in un anno. Numericamente, il rischio relativo alla
fulminazione è dato dal prodotto del danno che un fulmine mediamente può
provocare nella struttura, per la frequenza di danno, cioè per il numero
medio
di fulmini all'anno che colpiscono la struttura e producono il danno. I vari
tipi di rischio non sono fra loro facilmente paragonabili e sommabili,
perché
dovrebbero essere ricondotti ad un'unica unità di misura, ad esempio
monetaria
il che non è sempre accettabile. Per quanto teoricamente tutti i tipi di
danno
siano riconducibili ad una perdita economica misurabile in termini monetari,
ciò non appare opportuno quando i beni perduti costituiscono valori sociali,
come la vita umana, il patrimonio culturale, i servizi pubblici
indispensabili, ecc. In questi casi ogni danno va valutato e qualificato con
l'opportuna unità di misura. Di conseguenza la Norma considera separatamente
i
quattro rischi e ritiene tollerabile il rischio complessivo relativo alla
fulminazione quando ognuno dei quattro rischi è inferiore al limita
prestabilito dalla Norma stessa. Le componenti che influiscono sul rischio
sono:
Suolo circostante la struttura:
asfalto, ghiaia, marmo, cemento, suolo vegetale.
Tipo di costruzione:
facciate metalliche, struttura metallica, struttura in c.a., struttura in
muratura.
Circuiti interni:
protetti con scaricatori, cavi schermati, cavi in canaletta metallica, cavi
lontani da corpi metallici e senza spire, nessuna precauzione.
Linea elettrica di alimentazione:
cavi aerei, cavi interrati.
Corpi metallici esterni:
collegamento equipotenziale metallico, collegamento con spinterometri,
nessun
collegamento.
Protezione anti-incendio:
intervento rapido VVF, impianti estinzione e segnalazione automatici,
compartimentazione, impianti di estinzione e segnalazione manuale, idranti,
estintori, nessuna protezione.
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ENTRO LUGLIO LA SISTEMAZIONE DEFINITIVA
DELLA NAVE
ELETTRA SENZA PACE
Importante incontro a Trieste
Proposta a sorpresa dell'assessore Menia durante
l'incontro di Gasparri con il comitato per la sistemazione del cimelio «La
prua di Elettra in una piazza» Ma c'è già il progetto di Giò
Pomodoro per valorizzare il cimelio all'Area Contatti, in tempi brevi, per
una collaborazione tra la struttura scientifica triestina e l'Istituto
superiore delle comunicazioni. Il Ministro ha criticato
le esagerazioni e gli allarmismi sul problema dell'elettrosmog
Il Sindaco di Trieste ha dichiarato, nel corso dell'incontro col Ministro
delle Comunicazioni, Gasparri che la prua della nave Elettra dovrà avere
una dignità e una fruibilità maggiori, Il
Comune è in grado di impegnarsi. Si potrebbe collocarla, ad esempio, in una
piazza sul mare. La proposta, che sul momento ha lasciato sorpresi
i componenti del Comitato Elettra (creato
da Alenia ed Eutelsat con l'obiettivo del restauro monumentale di quella
parte della nave di Marconi, se non di tutta riunificando i pezzi sparsi per
l'Italia), è stata avanzata dall'onorevole e assessore Roberto Menia durante
l'incontro che lo stesso Comitato Elettra ha avuto ieri mattina, all'Area
Science Park, con il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri. Il
professor Giancarlo Corazza, propugnatore dell'iniziativa e componente del
Centro radioelettrico Marconi, con sede all'Area, ha però ricordato la
complessità e i costi (140 milioni di lire) per il trasporto della prua, due
anni fa, dall'Arsenale a Padriciano, precisando che nel '95, assieme al
Comune, si era pensato di sistemarla a Barcola, ma poi la cosa si era arenata
per le reazioni
degli ambientalisti.Da questo botta e risposta è nato un piccolo dibattito, in
cui il vicecapo di gabinetto del ministro, Mario Fiorentino, ha rimarcato
l'urgenza di un progetto esecutivo per la
sistemazione della prua e l'interesse a stringere i tempi Al direttore dei
Civici musei, Adriano Dugulin, che ha illustrato al ministro le sedi della
città in cui sono presenti cimeli
marconiani, che potrebbero essere collegate in un itinerario turistico, ha
fatto eco il direttore generale dell'Area, Mirano Sancin, rilevando che lo
spostamento nel parco scientifico ha permesso di salvare la prua dalla
distruzione. «L'obiettivo primario, ha affermato Sancin, è
la conservazione. Poi si potrà discutere dove collocarla» Il ministro
Gasparri ha tagliato corto: «Entro luglio si prenda una decisione sulla
collocazione definitiva. Con il lavoro di conservazione (sabbiatura e
pitturazione, ndr) si parta subito».
Circa i costi della sistemazione definitiva, il professor Corazza ha aggiunto
che quello stimato da Giò Pomodoro, autore del progetto per la valorizzazione
della prua nel comprensorio dell'Area, è di circa 700 milioni di
vecchie lire. Ma lo stesso Corazza ha precisato che questa cifra può
realisticamente ridursi a 300 milioni.
Nella riunione all'Area (cui ha fatto seguito una visita del ministro alla
macchina di luce di Sincrotrone, Elettra), non si è parlato ovviamente solo
della prua della nave marconiana.
Il direttore dell'Area, Mirano Sancin, ha illustrato a Gasparri attività,
caratteristiche e settori di sviluppo del parco scientifico, proponendo una
stretta collaborazione con l'Iscti (Istituto superiore per le comunicazioni e
le tecnologie dell'informazione), attraverso la costituzione di
un consorzio ad hoc oppure con l'apertura nell'Area di una sezione dell'Iscti.Una
richiesta che Gasparri, definendo l'Area «un vanto per la comunità nazionale»,
ha accolto «con entusiasmo». A breve contatti specifici interveranno quindi,
in questo senso, fra il ministero e il parco scientifico. Nel corso
dell'incontro il ministro si è soffermato sui settori tecnologici cui il suo
dicastero guarda con particolare interesse: l'Umts (i telefonini di
terza generazione), l'ampliamento delle trasmissioni a larga banda e la
televisione digitale (una specie di computer casalingo, collegato a Internet)
che «nei prossimi anni potrà avere un impatto di massa come le ebbe la
motorizzazione, per cui si pensa ad opportune azioni di alfabetizzazione
della
popolazione».
È stato toccato anche il tema dell'elettrosmog: «E' una resistenza
psicologica da vincere. Si sono enfatizzati, ha sottolineato, problemi sulle
radiazioni elettromagnetiche Ciò provoca resistenze e difficoltà di
comprensione da parte della popolazione, nonostante la nostra legislazione
sia al riguardo tra le più restrittive».
Dopo quasi 60 anni dalla fine della guerra, dopo aver fatto a pezzi
la gloriosa nave di Marconi, si continua ancora a discutere sulla sistemazione
dell'importante cimelio che qualsiasi nazione avrebbe già da anni valorizzato
come merita.
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E LA GUERRA CONTRO
LE ONDE RADIO CONTINUA
La decisione del
Tar della Toscana
ELETTROSMOG: niente sospensiva
Ma il Ministro delle Comunicazioni Gasparri,
(vedi
l'articolo precedente) la pensa in modo
diverso!
Niente sospensiva del Tar sulla delibera regionale a proposito
delle
onde elettromagnetiche: «Il Tribunale amministrativo regionale
della
Toscana non ha ravvisato elementi di danno o di penalizzazione per
i
gestori della telefonia mobile sostiene Siro Bussolotti,
consigliere
e presidente della commissione per l'ambiente e il territorio del
consiglio regionale La mancata sospensiva del provvedimento per
ridurre l'inquinamento elettromagnetico ci incoraggia a proseguire
gli sforzi, insieme alle comunità locali, per raggiungere nei
prossimi anni importanti obiettivi di qualità per la tutela della
salute e la prevenzione del rischio».
Il Tar non ha dunque concesso la sospensiva per l'applicazione
della
delibera regionale che fissa limiti più bassi per le emissioni
degli
impianti di radiotelefonia e per le antenne Tv e definisce in
maniera più netta limiti e caratteristiche delle cosiddette «aree
sensibili».
Il ricorso al Tar e la richiesta di sospensiva era stato inoltrato
dai principali gestori di telefonia cellulare e da Rai News, si
legge nella nota, che sottolinea come non vi sia dunque nella
delibera alcuna illegittimità.
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Condannato il papà
del virus
Melissa
-
Per il programmatore David Smith 20 mesi
di reclusione ma solo 5
mila dollari di ammenda
-
Venti mesi di carcere più 5 mila dollari di multa, 5.550 euro. Finisce così il
caso
di David Smith, 34 anni, famoso per aver inventato e diffuso il virus
informatico
Melissa, antenato di tanti altri programmi che hanno devastastato i computer
di
mezzo mondo. Tre anni fa Melissa ha causato danni per 1,2 miliardi di dollari
(1,3 miliardi di euro). un tribunale del New Jersey ha emesso la condanna a
chi quel programma aveva creato. Non alta dal punto di vista economico, ma
micidiale per la scelta di infliggere a Smith la reclusione. L'ex
programmatore
informatico del colosso delle telecomunicazioni AT&T si era riconosciuto
colpevole nel dicembre del 1999 e, stando al difensore Edward Borden, non si
aspettava il carcere.
Ma i giudici hanno deciso che un deterrente per eventuali futuri sabotatori di
Internet ci voleva. Ecco spiegata dunque, come ha chiarito nella sua sentenza
il
giudice federale Joseph Greenway, la necessità di ricorrere alla prigione. Il
giudice ha sottolineato che Smith rischiava cinque anni di carcere e
un'ammenda
fino a 250 mila dollari (278 mila euro), ma che la sentenza ha tenuto conto
dell'attiva collaborazione fornita dall'interessato agli inquirenti federali
impegnati
sul suo caso.
Il virus Melissa, così chiamato da Smith in onore di una spogliarellista della
Florida, era stato lanciato nel marzo del 1999, arrivando a infettare in pochi
giorni
oltre un milione di computer nel mondo. Da allora i costi dei virus
informatici per
la società sono aumentati. Gli esperti dell'azienda Computer Economics stimano
che il virus "I Love You" (parente stretto di Melissa) del 2000 abbia
provocato
danni per 8,75 miliardi di dollari (9,7 miliardi di euro), mentre "Codice
Rosso" del
2001 ha procurato danni per 2,82 miliardi (3,13 in euro).
L'epidemia di Melissa è cominciata quando Smith, da casa sua, un
appartamento ad Aberdeen N.J., ha contattato i primi newsgroup dal colosso tra
gli Internet provider America online. Il programmatore ha ammesso di essersi
introdotto nei sistemi e di averlo fatto consapevolmente. Leggendo un
memoriale, Smith ha però aggiunto: "Non potevo immaginare che il danno
sarebbe stato così grave, non avevo idea di quanto sarebbero state
preoccupanti
le conseguenze del mio gesto".
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Elezioni a Campobasso
CON IL VOTO ELETTRONICO
L'esperimento della provincia molisana fa
parte del progetto
dell'Unione Europea "E-Poll Project". Campobasso ha deciso
di applicare appieno i
principi della democrazia elettronica
durante le elezioni amministrative del il 26 e 27 maggio 2002
Gli elettori utilizzeranno, per esprimere le loro preferenze e scegliere il
presidente della provincia molisana, il voto elettronico con tanto di apposita
scheda dotata di chip. Il chip contiene al suo interno tutti i dati
tradizionalmente
contenuti su carta, più la propria impronta digitale.
Le innovazioni principali introdotte dalla tecnica di E-Poll riguardano in
particolare l'organizzazione delle fasi di voto. Una componente del sistema E-
Poll è infatti EVBN, il network europeo per schede virtuali che permette di
esprimere il proprio voto usando i chioschi E-Poll in qualsiasi località ci si
trovi.
Questi chioschi, che sostituiranno le tradizionali urne, oltre ad essere
telematici,
sono anche ergonomici per facilitare nel compito le persone disabili.
Il voto espresso sarà poi immediatamente registrato nella memoria di un
computer. L'elettore verrà riconosciuto grazie ad una scheda intelligente
dotata
di un lettore biometrico dell'impronta digitale.
Il progetto di Campobasso fa parte di un più ampio progetto promosso e
cofinanziato dall'Unione Europea, l'E-Poll Project, a cui partecipano per
l'Italia
anche il Ministero dell'Interno, l'Ancitel e Siemens Informatica. In Italia,
il voto
elettronico è già stato sperimentato ad Avellino nell'ottobre 2001 con
risultati
incoraggianti.
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Basta una scheda nel computer
INTERNET SENZA FILI
A BANDA LARGA
Muove i primi passi anche in Italia
la connessione via onde radio che
negli Usa è già una realtà significativa
Internet senza fili avanza a passo di carica. E' già una realtà diffusa negli
Stati
Uniti e muove i primi passi anche in Italia. Comodo e rapido, queste le
caratteristiche principali. Non solo con il portatile è possibile collegarsi
da dove si
vuole - la cucina di casa piuttosto che la sala d'aspetto dell'eroporto - ma,
tramite
la banda larga, la connessione è anche velocissima. Il tutto grazie alla
diffusione
della tecnologia Wi-Fi (Wireless Fidelity) altrimenti denominata con
l'indigesta
sigla "802.11b".
La connessione avviene con una scheda (costa circa 150 euro) inserita nel
portatile che "dialoga" con un'antenna, installata all'interno del luogo in
cui ci si
trova, che a sua volta converte in onde radio i segnali di un servizio ad alta
velocità come l'Adsl; i due dispositivi trasmettono e ricevono dati attraverso
onde
radio ad alta frequenza (2.4 Ghz). La velocità di trasmissione può arrivare
fino a
11 Mb per secondo: fantascienza, rispetto al tradizionale modem che va a 56 Kb.
Negli Stati Uniti il Wi-Fi è già in molti aeroporti, alberghi, ristoranti,
oltre che in
530 locali della catena Starbucks. Sempre oltreoceano, anche molti privati e
condomini hanno adottato il sistema. Secondo l'esperto Ed Skoudis,
intervistato
di recente dal "Washington Post", a Manhattan non c'è una sola zona non
raggiunta da qualche network Wi-Fi. "Ho girato in taxi un'ora intorno a
Manhattan
- ha raccontato Skoudis - e ho trovato ben 455 punti di accesso".
Questa tecnologia ha il pregio di essere molto economica (un'antenna
trasmittente che copre qualche isolato costa dai 400 ai 900 euro), facile da
istallare e libera da vincoli di legge. Insomma ognuno può farsi il proprio
network
Wi-Fi. Molti negli Usa hanno rivenduto l'accesso wireless ai vicini di casa,
per
cifre più basse rispetto al mercato ufficiale. E' la banda larga fai-da-te,
che
minaccia di scavalcare le aziende fornitrici di servizi e accende gli
entusiasmi
degli idealisti che vedono nel Wi-Fi il riscatto degli utenti contro le
corporations,
un po' come avvenne con Napster.
L'organizzazione "Seattle Wireless", ad esempio, sta cercando di dar vita ad
un
"network cooperativo" che linka i diversi punti di trasmissione della
metropoli. Ma
in realtà moltissime aziende, fiutato l'affare, si stanno gettando a capofitto
nel
business. La Wi-Fi Metro, per esempio, vuole installare punti di tramissione
nelle
stazioni della metropolitana di New York. C'è fermento anche in Europa,
soprattutto in Svezia (dove la Telia ha già piazzato 220 cosiddetti hot spots
negli
hotel) e in Germania. Mentre in Inghilterra la British Telecom ha annunciato
di
voler lanciare la prima rete commerciale Wi-Fi. L'idea è di avere, entro la
metà
del 2003, 400 stazioni wireless, che diventeranno 4000 entro il 2005. Cisco e
Motorola saranno i partner del progetto, che prevede anche l'evoluzione della
tecnologia (802.11a invece del 802.11b).
In Italia, pioniera è la Megabeam che ha creato alcuni punti pilota di
trasmissione. Si trovano nelle zone passeggeri degli aeroporti di Fiumicino e
Linate, in quattro hotel della linea Starhotel e in un grosso centro
commerciale di
elettronica della capitale. Finora ad usare il Wi-Fi in Italia è stato un
ristrettissimo
gruppo di persone, che da alcuni mesi sta testando il sistema. Ma a breve
l'"802.11b" sarà utilizzabile da chiunque abbia un portatile con apposita
scheda.
La prossima settimana - fanno sapere dalla Megabeam - partiranno nei due
aeroporti le prime dimostrazioni gratuite per il pubblico. Nei progetti
dell'azienda
gli "hot spot", i punti di trasmissione, verranno installati nelle sale
d'attesa delle
stazioni, nei centri congressi, nelle catene di bar e ristoranti. Il servizio
naturalmente si pagherà: 15 euro per una giornata, dai 50 ai 70 euro per la
tariffa
flat mensile.
Parallelamente al diffondersi del Wi-Fi, sia nella versione offerta dalle
aziende e
sia in quella fai-da-te, sale la preoccupazione di altri soggetti del mercato:
i
fornitori degli accessi alla banda larga tradizionale, ad esempio; ma ancora
di più
tutti quelli che hanno scommesso sull'Umts. Infatti, non è lontana la
realizzazione
di telefonini capaci di agganciarsi alle reti Wi-Fi: la principale difficoltà
è l'alto
consumo dei chip 802.11; ma gli ingegneri dei produttori di telefoni cellulari
sono
sulla buona strada per ridurlo, evitando che la batteria si consumi in poche
ore. E
si profila la coesistenza tra i due sistemi; ma quanto verranno danneggiate le
aziende concessionarie dell'Umts, convinte fino a poco fa di avere l'esclusiva
della trasmissione dati via cellulare?
Dal canto suo Davide Rota, amministratore delegato della Megabeam Italia, ha
affermato invece che che il Wi-Fi farà bene all'Umts: "Servirà a sviluppare
nel
mercato il bisogno di connessioni mobili e wireless". Mentre il vero rischio
per le
aziende, ha aggiunto, sono le reti fai-da-te. "Noi, comunque, offriamo più
sicurezza", ha assicurato. Infatti, uno dei punti deboli del Wi-Fi è proprio
la
facilità degli ingressi indesiderati nelle reti. Secondo uno dei maggiori
esperti
mondiali del settore, David Farber, professore di telecomunicazioni
all'università
della Pennsylvania, "i gestori dovranno fare i conti col fatto che almeno
nelle
zone a forte densità abitativa ci sono altre soluzioni per offrire connessioni
ad
alta velocità. Non credo tuttavia che ci sarà mai un network nazionale Wi-Fi.
Questo sistema non coprirà mai una strada secondaria lontana da un centro
abitato. L'Umts sì".
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UFO in Italia
Realtà o suggestione, da anni il problema degli UFO ritorna puntualmente
all'antenzione con avvistamenti, con gente che giura di averli visti, se non
di
eessere venuta in contatto con gli alieni, ma oltre a foto, che potrebbero
essere falsificate e testimonianze singole e collettive non si é andati.
La cosa per certi versi é imquitente perché le indagini fatte dall'aviazione
USA hanno trovato risposte, che negano l'esistenza degli UFO nel 90% degli
avvistamenti, lasciando aperti tutti i dubbi per il rimanente 10%.
Come in ogni altra parte del mondo, migliaia di avvistamenti di fenomeni
aerei
anomali sono stati segnalati anche in Italia a partire dal 1947 e
rappresentano,
quantomeno, l'indiscutibile presenza di un fenomeno di natura sociale dovuto
nella quasi
totalità dei casi all'influenza dei mass-media su particolari tipi di persone.
La
casistica accumulata (solitamente raccolta e gestita su base regionale o
provinciale) è
oggetto di analisi statistiche, al fine di evidenziare eventuali elementi
ripetitivi e distintivi.
Anche in Italia si sono registrati dei periodi di intensa o enorme presenza
di
avvistamenti UFO: si tratta del cosiddette "ondate", un vero fenomeno nel
fenomeno.
La variegata moltitudine dei racconti di avvistamento UFO è stata
classificata
secondo una serie di parametri, solitamente descrittivi, al fine di
facilitarne la gestione.
Tipologie speciali di Avvistamenti UFO in Italia:
ITACAT (Incontri Ravvicinati)
TRACAT (casi con tracce fisiche)
PHOTOCAT (casi con evidenza fotografica)
Altre Tipologie:
INTPHOTO (casi fotografici internazionali)
La casistica ufologica italiana raccolta nella lunga attività del Centro
Italiano Studi
Ufologici ammonta ad oltre 13.500 segnalazioni di avvistamenti di fenomeni
aerei anomali,
che spaziano in un arco di tempo compreso tra il 1900 ed il 2000 compreso.
Tale imponente mole di informazioni rappresenta la documentazione più completa
attualmente disponibile sulla presenza del fenomeno UFO in Italia, prova
tangibile ed
inequivocabile dell'esistenza di un'enorme massa di testimonianze relative
all'osservazione di fenomeni apparentemente inusuali.
Buona parte di questa casistica è stata inserita dal CISU su elaboratore
elettronico: il
processo di aggiornamento e manutenzione procede regolarmente, nonostante la
grande
quantità di informazioni da gestire.
A titolo di esempio vengono presentate le liste delle segnalazioni di presunti
fenomeni
aerei anomali verificatesi in Italia nel 1990 e nel 1991, come pure quella
relativa a tutti i
casi di avvistamento UFO avvenuti in Italia tra il 1900 ed il 1947.
Tutti questi casi sono caratterizzati da una qualità delle fonti di
informazioni piuttosto varia
e, generalmente, bassa, essendo prevalentemente legata ad organi di
informazione
giornalistica.
Inoltre, come si è potuto verificare sulla base dell'esperienza accumulata (e
che trova
riscontro anche nella maggior parte dei paesi stranieri dove operano altre
organizzazioni
di ricerca ufologica), una percentuale superiore al 90% delle segnalazioni può
trovare una
spiegazione in termini convenzionali o, comunque, non dispone di dati
sufficienti per
potere essere valutata secondo i necessari criteri qualitativi che presuppone
un approccio
basato sul metodo scientifico.
Un database preliminare di tutti i casi generici di avvistamento UFO, avvenuti
tra il 1900
ed il 1994 (circa 10.000 segnalazioni) è stato costituito per lo sviluppo di
una serie di
analisi statistiche preliminari.
Ogni evento viene riportato sotto forma di dati fondamentali, inclusa la sua
classificazione
tipologica.
LE ONDATE DI AVVISTAMENTI
Nel corso di periodi solitamente limitati a uno o pochi mesi è stata
registrata una
elevatissima concentrazione di avvistamenti UFO su un territorio nazionale o
inter-
regionale.
Questi periodi sono chiamati "ondate" e rappresentano un ulteriore argomento
di studio,
mirato a comprendere le cause che determinano tali situazioni.
Al di là dell'innegabile ruolo determinante giocato dagli organi di
informazione
(responsabili sia dello scatenamento dell'ondata che della sua successiva
estinzione),
sono state proposte cause disparate, incluse particolari situazioni di
inquietudine sociale
ed economica.
Queste ondate influenzano anche la distribuzione geografica degli avvistamenti
UFO
italiani nel loro complesso.
Tale distribuzione, comunque, è a sua volta strettamente dipendente dalla
presenza sul
territorio di organi di informazione ed appassionati in grado di catalizzare e
divulgare le
testimonianze di coloro che ritengono di avere osservato un fenomeno aereo
anomalo.
LE TIPOLOGIE DI AVVISTAMENTO UFO
I casi di avvistamento UFO sono particolarmente variegati, anche in
considerazione del
fatto che si basano fondamentalmente su testimonianze umane e non su
registrazioni
meccaniche.E' stato comunque necessario cercare di ricondurre tali
avvistamenti in
categorie basate fondamentale sulle caratteristiche descrittive delle
osservazioni e sulla
distanza intercorrente tra testimone e fenomeno. In questo modo sono stati
creati dei
raggruppamenti di segnalazioni tra loro relativamente omogenee e, quindi,
teoricamente
adatte a delle analisi statistiche.
LA CASISTICA LOCALE
Le segnalazioni di avvistamento traggono origine da una moltitudine
di fonti eterogenee
(giornalistiche, testimonianze dirette, inchieste, "voci"), per lo più di
carattere locale.
Si è quindi ritenuto opportuno, anche alla luce delle considerevoli dimensioni
quantitative
delle informazioni disponibili, di strutturare la gestione della casistica su
base regionale o
provinciale.
CATALOGHI REGIONALI
A partire dagli anni ottanta, il Centro Italiano Studi Ufologici ha promosso
la stesura di una
serie di Cataloghi di segnalazioni di avvistamento UFO su base provinciale e
regionale.
Obiettivo ultimo del Progetto,
tutt'ora in corso, è la raccolta, la selezione e l'aggiornamento sistematico
della casistica
ufologica italiana.
Una prima parte di Cataloghi Provinciali è disponibile in una nuova forma
grafica.
Selezionate quello desiderato dalla lista sottostante e, quindi, cliccate sul
relativo
bottone per visualizzarlo.
I CASI PIU' INTERESSANTI
Tra i tanti tipi di avvistamento UFO ve ne sono alcuni che risultano più
interessanti di altri,
solitamente a causa del più elevato contenuto di "stranezza" presente nei
resoconti
testimoniali (spesso dovuto alla ridotta distanza esistente tra testimone e
fenomeno).
Su di essi si sono sviluppati attenzioni e studi specifici, al fine di
specializzare l'analisi su
eventi apparentemente tra loro omogenei.
Tipo
Descrizione
Incontri Ravvicinati
Si tratta di quegli avvistamenti in cui la distanza tra testimone e fenomeno è
inferiore ai
150 metri ed il fenomeno stesso si trova al suolo o a pochissima distanza da
esso. Vi
possono essere effetti temporanei (es.: interruzioni di corrente, disturbi
elettromagnetici,
inquietudine di animali) oppure duraturi (tracce su suolo o vegetazione,
effetti fisiologici),
osservazioni di "entità animate" o addirittura eventi eccezionali di "tempo
mancante" o
"contatto".
Casi con Tracce
Si tratta, spesso, di "incontri ravvicinati" che includono la presenza di
tracce su suolo e/o
vegetazione trovate dopo un avvistamento, ma molte volte sono semplici
scoperte di
strane tracce senza alcuna osservazione di fenomeni aerei anomali, a cui
vengono
comunque associate in virtù della loro stranezza e di alcune caratteristiche
comunemente
associate all'idea popolare di "UFO".
Casi Fotografici
Si tratta dei casi in cui viene presentata una documentazione fotografica o
video (o
cinematografica) a supporto del racconto testimoniale. In alcuni di essi, si è
in presenza di
bizzarri fenomeni comparsi nelle immagini sviluppate ma non osservati ad
occhio nudo.
Nella stragrande maggioranza di questi eventi si tratta di difetti di ripresa
o di sviluppo o,
ancora, di corpi esterni ripresi accidentalmente.
Avvistamenti di Piloti
Si tratta di casi in cui i testimoni sono piloti militari o civili,
solitamente in volo. Vista la
particolare preparazione dei testimoni e la specifica particolarita' della
situazione di
avvistamento, a questi casi viene attribuita una particolare importanza.
GLI AVVISTAMENTI NEL TEMPO
Dalla fine degli anni quaranta ad oggi la descrizione degli
avvistamenti UFO e la tipologia
degli stessi, pur mantenendo una certa base di continuità, hanno subito
un'evoluzione
costante ed abbastanza profonda.
Fino agli anni sessanta una parte considerevole di avvistamenti era diurna e a
buona
parte delle osservazioni nottturne venivano spesso associate, direttamente o
indirettamente, delle caratteristiche "tecnologiche". Gli incontri ravvicinati
erano meno
frequenti e praticamente sempre vicini all'idea del "disco volante" atterrato
per qualche
attività ricognitiva ed arricchito dalla presenza di qualche occupante con
spiccate
caratteristiche tecnologiche (scafandro, casco, ecc ...).
Probabilmente l'influenza del "boom tecnologico" e della corsa
all'esplorazione spaziale
aiuto' a creare una sorta di stereotipo, da cui si alimenterano cinema,
pubblicità e
televisione, per poi diventare loro stessi sviluppatori e diffusori dello
stereotipo stesso.
A partire dagli anni settanta le descrizioni degli avvistamenti aumentarono
in quantità
(probabilmente in virtù del maggior numero di organi di informazione e di
appassionati in
grado di raccogliere le segnalazioni) ed incominciarono a perdere i connotati
tipicamente
"tecnologici" di un tempo, per diventare sempre più multiformi e strane.
Probabilmente la
stessa maggiore consapevolezza dell'esistenza di un "fenomeno UFO" portò
sempre più
persone a raccontare le proprie osservazioni di fenomeni, solitamente luminosi
e nel
cielo notturno, ritenuti inspiegabili.
Gli stessi "incontri ravvicinati", ancora più numerosi, diventarono sempre
meno degli
incontri con dei "piloti di astronavi" per trasformarsi sempre più in incontri
con esseri
bizzarri e dal comportamento spesso illogico.
Come dire che i dischi volanti di un tempo non esistono più, travolti
dall'evoluzione dei
costumi e dei tempi.
GLI UFO: QUANDO E DOVE
Le regioni italiane dove maggiori sono le segnalazioni di
avvistamento UFO sono proprio
quelle dove più alta è stata la concentrazione di organi di informazione
disposti a
divulgare notizie del genere e di appassionati in grado di raccoglierle
(talvolta di
"stimolarle") sul territorio.
La distribuzione geografica degli avvistamenti è sensibilmente influenzata
dalla presenza
di "ondate" e "flap" e viene quindi continuamente modificata.
Nel passato sono state avanzate speculazioni e teorie piu' o meno fantasiose
sulla
presenza di eventuali traiettorie o luoghi preferenziali di osservazione per
i fenomeni
aerei anomali. Nessuna è pero resistita ad un minimo approccio critico.
Non esiste alcuna evidenza particolare dell'esistenza di località dove sia più
probabile
essere testimone di un avvistamento UFO. Esistono luoghi che, per vari motivi,
hanno
fatto registrare in taluni periodi una serie di avvistamenti (facendo ritenere
ad alcuni la
presenza di fantomatiche "basi"!), ma la ragione di ciò è spesso
riconducibile a specifiche
condizioni estemporanee. Altra cosa è la presenza di località (es.: Hessdalen,
in
Norvegia) dove esiste una presenza ricorrente di fenomeni aerei anomali.
Negli anni sessanta si incominciò a ritenere che gli avvistamenti si
concentrassero
prevalentemente in luoghi isolati, quali a volere intendere un disegno
intelligente teso a
"celare" tale attività. Tale correlazione è quantomeno molto discutibile ed
una valutazione
della "probabilità di presenza testimoniale" nei luoghi di avvistamento
porta, in realtà, ad
evidenziare una stretta relazione tra evento e testimone.
La distribuzione temporale degli avvistamenti è stata sempre caratterizzata da
una
maggioranza di eventi avvenuti nel corso delle ore notturne (seppure negli
anni
quaranta e cinquanta vi fosse una forte componente di osservazioni diurne).
Tale tendenza è stata interpretata in vari modi (tentativo di "nascondersi" da
parte del
fenomeno o da parte dei velivoli sperimentali responsabili di una parte degli
avvistamenti,
per esempio), ma appare probabile che la ragione principale siano le
particolari condizioni
percettive e psicologiche in cui gli osservatori si trovano durante le ore
notturne.
Praticamente, la maggioranza degli avvistamenti notturni sarebbe prodotta
dalla stessa
maggioranza di eventi UFO che trovano una spiegazione. Le specifiche
condizioni delle
ore notturne favorirebbero i testimoni a non riuscire ad identificare fenomeni
naturali od
artificiali responsabili di quanto da loro visto.
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A.R.I.
sezione di Olbia
AJO' ... IN RADIO
Manifestazione radioamatoriale con gli
studenti
Radioamatori: si guarda al futuro ma la
storia fa scuola
Ha riscosso grande successo la manifestazione "Ajo'... in radio!",
organizzata dalla sezione olbiese dell'Associazione Radiomatori Italiani
(A.R.I.). Alcune centinaia di persone hanno visitato la mostra didattica
allestita in varie sale dell'Istituto d'Istruzione Superiore "N. Ferracciu".
Dopo il saluto agli studenti, agli ospiti ed alle numerose Autorità
intervenute, sono stati effettuati i collegamenti sulle bande assegnate
ai
radiomatori. Particolare interesse ha suscitato l'esposizione di alcune
vecchie radio surplus americane, tedesche e russe della I e della II
Guerra Mondiale. In mostra anche una serie di tasti telegrafici per
l'alfabeto Morse, antenne e apparecchiature radio dell'ultima
generazione.
L’affascinante viaggio nel mondo dei radiomatori ha regalato le emozioni
più forti durante il collegamento in fonia con la Stazione Marconiana
IY4FGM da Villa Griffone.
Il pubblico che ha affollato la scuola di via Emilia, ad Olbia, ha
potuto
ascoltare la voce dell'operatore, proveniente da quella storica
stazione
"culla della radio", rievocare l'esperimento effettuato da Marconi nel
1895. I visitatori della mostra hanno anche visionato pannelli didattici
e
videoclip dimostrativi sulle attività portate avanti dai radiomatori.
Dagli albori della radio ai sistemi digitali e ai collegamenti via
satellite, sempre sulle frequenze radioamatoriali: questo percorso, è
stato efficacemente illustrato nel corso della manifestazione, molto
interessante, sotto il profilo didattico, tecnico, culturale e storico.
.Alla manifestazione di Olbia è stata sottolineata l'importante
funzione sociale dell'attività amatoriale.
La competenza dei radioamatori viene costantemente utilizzata per
prestare
assistenza in situazioni di emergenza come terremoti ed alluvioni, dove
le
normali reti di telecomunicazione (telefonia cablata e telefonia
cellulare) vengono inesorabilmente danneggiate. In effetti, la capillare
distribuzione sul territorio nazionale dei radioamatori, la loro
tempestività e capacità tecnica in presenza di circostanze avverse,
hanno
permesso di fornire alla pubblica amministrazione validi sistemi
alternativi di comunicazione.
QSL della manifestazione via diretta H.C. o via
associazione.
Ringraziamenti a tutti.
73
Sezione A.R.I. di Olbia
Il Presidente - Roberto IS0JMA -
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ARLD021 DX news
ZCZC AE21
QST de W1AW
DX Bulletin 21 ARLD021
From ARRL Headquarters
Newington CT May 16, 2002
To all radio amateurs
SB DX ARL ARLD021
ARLD021 DX news
This week's bulletin was made possible with information provided by
Tedd, KB8NW, the OPDX Bulletin, EA3BT, JK1EBA, TA4KG, 425DXnews,
DXNL, QRZ DX, The Daily DX, WA7BNM and Contest Corral from QST.
Thanks to all.
ALGERIA, 7X. Mirek, 9V1XE is QRV as 7X0DX until May 28. Activity
is on 160 to 10 meters during his free time, usually after 1600z and
before 0500z. He has a portable setup for satellite AO-40. QSL via
DL4DBR.
KUWAIT, 9K. Members of the Kuwait Amateur Radio Society will be
active as 9K2F from Failaka Island, IOTA AS-118, from May 22 to 31.
QSL via 9K2RA.
ENGLAND, G. The Taunton and District ARC will be QRV as GB0SM from
St. Mary's, Isle of Scilly, IOTA EU-110, from May 18 to 25.
Activity will be on 160 to 10 meters using CW, SSB and RTTY. QSL
via G3WNI.
MARIANA ISLANDS, KH0. Members of Mitsubishi Electric are QRV as
KH0/JM1YGG until May 19. Activity is on 40 to 6 meters, including
30 and 17 meters, using CW and SSB. QSL via JM1YGG.
NORWAY, LA. A group of operators will be active with two stations
as LA9M from Sekken Island, IOTA EU-056, from May 18 to 20. QSL via
operators' instructions.
PERU, OA. Peruvian amateur radio operators are authorized to use
the special prefix OC until May 19 to celebrate the foundation of
the International Telecommunications Union and World
Telecommunications Day. The official station of the Radio Club
Peruano will be active as OC4O on all bands using CW and SSB. QSL
via operators' instructions.
FAROE ISLANDS, OY. Tom, DL2RTK and Ric, DL2VFR will be active as
OY/homecalls from May 20 to 22, from Streymoy Island, IOTA EU-018.
This will also count for Streymoy Island Lighthouse. QSL to home
calls.
MALYJ VYSOTSKIJ ISLAND, R1MV. Look for a number of operators to be
QRV as R1MVI, and probably R1MVC, R1MVD and R1MVF beginning May 22.
This includes an entry in the CQ WPX CW contest. QSL via operators'
instructions.
CRETE, SV9. Tony, G4LDL will be QRV as SV9/homecall with QRP
equipment. He should be here until May 31. QSL to home call.
TURKEY, TA. A group of operators from Radio Club Stip from
Macedonia and two operators from the TA1KA Radio Club will be QRV as
TA0/homecalls and YM0KA from Bozcaada, IOTA AS-099, from May 20 to
28. Activity will be on 160 to 10 meters, plus 6 and 2 meters, and
70 cm, using CW, SSB, RTTY, SSTV and PSK31. QSL YM0KA via TA1KA,
and all others via homecalls.
REPUBLIC OF CONGO, TN. Josep, EA3BT and Nuria, EA3WL will be QRV as
TN3B and TN3W, respectively, from May 17 to 27. Activity will be on
80 to 6 meters using CW, SSB and RTTY. QSL both calls via EA3BT.
CHRISTMAS ISLAND, VK9X. Bert, PA3GIO will be QRV as VK9XV from May
18 to 25. Activity will be on 80 to 10 meters, including 17 and 12
meters, using SSB. QSL to home call.
THIS WEEKEND ON THE RADIO. The Anatolian RTTY Contest, The World
Telecommunications Day International Contest, His Majesty King of
Spain CW Contest, Baltic Contest and the Manchester Mineira CW
Contest are all scheduled for this weekend. Please see May QST,
page 104 and the WA7BNM Contest Calendar website for details.
NNNN
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VK9ML QSL
Hello Antonio
I received some QSL cards from you today in the mail for VK9ML.
I am not the QSL Manager - I am the VK9ML webmaster.
The QSL Manager is VK4APG, as per our QSL Info on the website.
I will be seeing the QSL Manager over the weekend and will hand deliver your
package to him.
Please tell your friends not to send cards to VK4CP - they must go to
VK4APG.
73 Adam Maurer, VK4CP
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Nuovo digipeater APRS
a Bordighera IM
Comunichiamo agli interessati l'accensione del nuovo
digipeater
APRS in zona JN33UT IK1PCB -11
Grazie, e sempre in gamba con radiogiornale.
ik1pcb 73
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RADIOAMATORIALE
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Chi desiderase contattarmi, lo faccia al
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Ancora saluti.
Giuseppe, i0zbm
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UTILI INFORMAZIONI
Il
Radiogiornale
viene inviato gratuitamente tramite E-Mail a tutti i radioamatori che
operano su
Internet. Tutti possono scrivere, articoli, approfondimenti e lettere
esprimendo
liberamente le proprie idee con linguaggio consono alla tradizione
radioamatoriale basata sul rispetto per il prossimo, Il Radiogiornale
pubblichera' con spirito pluralista e senza censure il materiale pervenuto,
anche le opposte opinioni, ma ciascuno dovra' farsi carico di evitare inutili
polemiche.
Pertanto coloro che desiderassero collaborare a questa
iniziativa, tramite
Internet, facendo pervenire i propri scritti a tutti i radioamatori dotati di
indirizzo E-Mail, possono usufruire della nostra vasta Mailing List, che
comprende tutti i radioamatori che hanno un indirizzo di Posta Elettronica,
inviandoci il testo (SU ARGOMENTI RADIOAMATORIALI) da spedire, che
provvederemo gratuitamente a ritrasmettere a tutti, a nome dell'interessato.
Ovviamente sta al senso di responsabilita'
di ciascuno inviare articoli, o
messaggi, non troppo lunghi, i contenuti dei quali rimangono esclusivamente
sotto la responsabilita' di chi li ha scritti e il Radiogiornale declina ogni
e qualsiasi coinvolgimento in merito.
A causa di possibili, anche se non volute,
veicolazioni
di virus, si raccomanda di inviare i testi NON COME
ALLEGATI, ma come messaggi normalI txt
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