Radiogiornale 78
Marzo 2003 Periodico telematico
indipendente
Sommario:
- I pionieri della radio (prima
puntata);
- Regolamento radioamatori: i
torti, le ragioni, le inutili polemiche;
- Novità per Radamato;
- Guardiamo al futuro della radio:
Piano nazionale Larga Banda;
- Nuove mappe per UI_View;
- GATEWAY radio - Internet
- Firma digitale;
- Silent key:
- Mercatino radioamatoriale;
- Utili informazioni.
Prima puntata
FRANCO
MORETTI I4FP
VITA E STORIA
DI UN RADIOAMATORE
A FERRARA CULLA DEL
RADIANTISMO ITALIANO
Certo che raccontare ai
giovani, della attuale generazione, cosa é stata la radio per i primi
radioamatori, non é cosa semplice.
L'enorme sviluppo tecnologico ha cancellato il pionierismo e raccontando oggi.
o leggendo i passi di questa fatica.. letteraria, (si fa per dire!) si rischia
di non essere creduti o si può passare per millantatori !!
Nella stesura dei testi l'autore si é limitato a riassumere il contesto ,
altrimenti il tutto poi sarebbe riuscito troppo prolisso.
Come si potrà vedere. sono stati inseriti documenti e foto per rendere più
interessante il tutto . Farà ridere il verbale di ascolto del Ministero e la
relativa sanzione negli anni 50, considerando gli argomenti che oggi si
ascoltano sui ponti in VHF ... ma poi anche nelle bande canoniche delle
decametriche.
Sono state allegate, come parte finale, testi e foto dei pionieri radioamatori
di Ferrara città che ha in realtà dato inizio al radioamatorismo in Italia.
Si é dato significato alla realizzazione di Radio Ferrara (che nei fatti si
sarebbe potuta chamare .. "la prima radio libera d'Italia", regolarmente
autorizzata) per dimostrare che i radioamatori hanno avuto un notevole peso
nello sviluppo del paese.
Iniziamo la pubblicazione della storia del
radiantismo italiano attraverso le vicende autobiografiche, impegnate e
avventurose della vita del noto e carissimo amico, per molti di noi, Franco
Moretti I4FP di Ferrara, città nella quale molto intenso fu l'impegno anche di
altri illustri radioamatori. Attraverso questa storia potremo rivivere
l'epopea dei primi radioamatori italiani, i loro sacrifici, i pericoli tra due
guerre per poter fare "clandestinamente" il radioamatore. Da questa storia,
che é la storia dei pionieri della radio, pensiamo che ognuno di noi abbia
qualcosa da imparare in questa società dei nostri giorni caratterizzata dal
consumismo sempre più sfrenato e dalla caduta degli ideali, compresi quelli
radiantistici.
Mi chiamo Franco Moretti e sono nato a Ferrara il 30/08/1920 .
Professione attuale Radioamatore . Dopo una vita di lavoro vorrei
descrivere il mio primo incontro con la radio e il suo mondo , che mi ha
accompagnato dalla giovinezza alla vecchiaia .
Dei primi anni della mia vita ricordo poco , ma un episodio mi è rimasto
impresso Avevo cinque o sei anni , non ricordo bene, e frequentavo le
scuole elementari della mia città in via Bersaglieri del Po . Una mattina
,durante la lezione , entrarono in classe
alcune signore con grandi scatoloni e ci chiamarono , uno alla volta,
dietro la lavagna .
Ci misero un paio di pantaloncini grigio verde e una camicetta poi alla
fine la signora maestra rivolta a tutti noi disse: Ora siete "figli della
lupa" .
La mia giovinezza trascorse nella più completa normalità , con le piccole
manie di tutti i ragazzi della mia generazione . Raccolta di francobolli ,
di pietruzze varie , trenino elettrico e cosi via .
A 14 anni ,frequentando gli amici più intimi , visitai per la prima volta
la casa di Werter Cordiani ( che poi diventò I1CC ) e rimasi affascinato dal
lavoro del padre .
Era un dipendente della società di distribuzione della energia elettrica
nella nostra città e costruiva apparati radio riceventi per conto della sua
Società , che poi venivano distribuiti ai soci della stessa .
Era l'anno 1934 e gli apparati erano costruiti su di una tavoletta di
legno con gl zoccoli per le valvole e gli altri componenti , avvitati sulla
base . Gli zoccoli avevano , per ogni elettrodo , un morsetto a vite nel
quale veniva poi inserito il conduttore in rame nudo , di sezione quadrata.
Tutto il montaggio veniva eseguito modellando i conduttori con apposita
pinzetta per creare ad ogni capo del filo un anello da infilare poi nel
morsetto degli zoccoli . Anche i condensatori , le resistenze e gli altri
componenti avevano morsetti a vite per fissarli ai vari conduttori .
Chiesi al papà di Werter se potevo ,dopo la scuola, frequentare la
casa e collaborare montaggio degli apparati.
Fui accontentato e quello fu il mio incontro con la radio : In seguito potei
assistere agli esperimenti di ricezione TV con disco di Nipkov con un
sistema che il papa' di Werter ne aveva costruito l'apparato . Era , per
chi non ricorda , un sistema che usava il disco in oggetto formato da una
serie di fori con sequenza elicoidale e che veniva posto di fronte ad una
lampada al neon alimentata dal segnale proveniente da un ricevitore ad onde
lunghe
. La stazione , che ricordo, era radio Londra . Mi dicevano di
guardare la finestrella di sezione quadrata , e di alcuni centimetri per lato
, per vedere le immagini trasmesse da un teatro . In realtà , quella che si
chiamava immagine , era una sorta di visione sfocata e prima di dettaglio
. Però il papà di Werter ne era entusiasta .
Dopo alcuni mesi cominciammo a costruire una "radio trasmittente" .
Quello fu un gran giorno . Ne montammo due una per casa Cordiani e una per
me.
Finita la costruzione e dopo avere fatto il … collaudo !! , portai a
casa il mio primo trasmettitore .
La mia prima antenna era composta da un filo teso nel mio terrazzo che era
situato al terzo piano della mia abitazione .
L'alimentazione era fatta con una discesa a 1/7 dal centro e la gamma
di funzionamento era quella dei 40metri – 7 Mhz .
Il ricevitore , un apparato commerciale con la gamma delle onde corte .
Dato il traffico di radioamatori , negli anni 1935 – 1936 , la
selettività era più che sufficiente per un modesto traffico .
Però la polizia di stato venne a conoscenza della mia attività e con
una visita domiciliare , trovarono la stazione e sequestrarono tutto mettendo
in guai seri mio padre . Si risolse con una salata contravvenzione .
Poi nell'anno 1937, seguendo le poche pubblicazioni relative alla
radio d'amatore , trassi dalla rivista " L'antenna " della casa editrice
Rostro , uno schema di trasmettitore recensito da una pubblicazione
americana , e mi misi di nuovo a costruire un altro apparato .
Avevo avuto alcuni cristalli di quarzo sulla frequenza dei 7 Mhz. e
approntai l'oscillatore seguito da uno stadio driver e da una finale di
"potenza" che era un pentodo per radioricevitori . Sempre seguendo l'ottima
rivista citata mi accinsi alla costruzione del ricevitore . Era un
sistema a circuiti accordati che si prestava come prima autocostruzione . La
difficoltà era il reperimento dei componenti necessari . La gamma di
funzionamento erano i noti 40 metri e però , avendo costruito le bobine di
ingresso a RF su zoccoli di valvole rotte, preparai anche gli
avvolgimenti per esplorare la nuova gamma , per me , dei 20
metri .
Il tutto era alimentato da due alimentatori , uno per il ricevitore e
l'altro per la parte trasmittente .
Cominciai quindi i QSO con altri radioamatori Italiani e feci
stampare le mie prime QSL . Chiaramente non vi erano riportati i dai
personali e la città .
Anche le QSL che ricevevo erano senza identificazione , ma si era
stabilito un giro di conoscenti che facevano da tramite allo smistamento
. Le mie finanze non erano ingenti e un brutto giorno si guastò una
valvola degli alimentatori . Continuai i collegamenti scambiando la
valvola raddrizzatrice , con fazzoletto dal TX all'RX , ma il calore si
fece forte e in uno scambio mi cadde la preziosa 80 , che tutti gli OM
ben conoscevano , e il QSO ebbe termine . Rimasi tutto un pomeriggio nel
negozio dei miei genitori implorando le 20 lire per acquistare una nuova
valvola . Ricordo che la valvola costava appunto 20 lire ma la tassa
governativa era di ben 11 lire –
Ho continuato fino agli anni 39 migliorando gli apparati e
stabilendo sempre nuovi collegamenti, poi iniziò il triste periodo
della guerra e tutta la mia stazione fu demolita
Stazione tramittente di I4FP anno 1937. In alto a
sinistra lo stadio RF a xtal banda 7MHz.
In basso a sinistra lo stadio modulatore in AM. Stadio
finale RF con valvola tipo 47 potenza 5 Watt. Antenna filare a mezz' onda. Il
tutto rigorosamente autocostruito!
continua
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MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI
DECRETO 11 febbraio 2003
Adeguamento della normativa
tecnica relativa all'esercizio dell'attività radioamatoriale.
( Pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24-2-2003)
In
margine al nuovo Regolamento sui Radioamatori
I
TORTI, LE RAGIONI, LE INUTILI POLEMICHE
Battute tutte le
velleità monopolistiche - Uguali diritti per tutti i radioamatori!
Vista la disinformazione che si è fatta a proposito
della nota questione dei ponti ripetitori, trasponder BBS e affini e quella
degli SWL E LE NEGATIVE CONSEGUENZE CHE QUESTA DISINFORMAZIONE PUO' AVERE PER
I SINGOLI RADIOAMATORI; visto che nessuno ha provveduto, come sarebbe stato
d'obbligo, a correggere i propri ripetuti errori comunicati in varie
occasioni; per una seria informazione rispettosa della verità, come è nostro
costume, riportiamo senza commenti le pubbliche prese di posizione dell'ARI
sugli argomenti in questione e gli articoli e allegati del recente Decreto
Legge 11 febbraio 2003 che regolamenta l'attività radioamatoriale, pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2003. Dal confronto, si noterà
che tra quanto affermato dall'ARI a suo tempo, non risparmiando nemmeno le
offese personali e la nuova Legge vi è una differenza a dir poco abissale in
quanto sono state viceversa pienamente accolte le proposte tanto beffeggiate e
osteggiate dell'estensore dei Fatti di cui si parla!
A questo punto delle due l'una: o si riconoscono i propri errori e si fa
ammenda per le offese lanciate in modo disinvolto anche al rappresentante del
Ministro, oppure si dichiara che tra quei mentecatti che "come da
copione" sostenevano "cose assurde" circa i ponti ripetitori, c'è anche il
Ministero delle Comunicazioni a partire dal Ministro Gasparri firmatario del
Decreto Legge!
Non volendo infierire oltre, e non volendo lanciare
peana di vittoria, ci asteniamo da ogni altra considerazione, lasciando ai
lettori la valutazione della vicenda, chiariamo soltanto, per chi non lo
avesse ancora capito, che il monopolio dei ponti, trasponder, bbs, ecc. da
parte delle Associazioni, poteva sussistere solo in regime di "concessione",
ma con l'avvento della "autorizzazione" non vi é più nessun dubbio giuridico
che i destinatari del diritto previsto dalla Legge, sono i radioamatori in
prima persona, iscritti o non iscritti alle associazioni. Si consideri poi che
la stragrande maggioranza degli OM italiani non é iscritta. Risibile appare
poi il tentativo di cercare di monopolizzare gli SWL con la lusinga di
concedere loro il nominativo di stazione, cosa che compete solo allo Stato e
il nuovo regolamento é molto chiaro sulla questione in quanto, come sempre,
sarà il Ministero delle Comunicazioni a rilasciare questi nominativi.
Ma non sarebbe meglio se anziche "bisticciare" e
farsi una sterile concorrenza, si marciasse uniti, sia pure nella diversità,
per migliorare ancora la situazione dei radioamatori italiani? Così come é
oggi, visti anche i livelli organizzativi, appare sempre più una "guerra tra
poveri"!
DISSE L'ARI
Fatti di cui si parla 3
"LA FARSA DI ROMA"
Il giorno 30 dello scorso mese di ottobre avrebbe dovuto
aver luogo la riunione presso il Ministero delle Comunicazioni con lo
scopo di affrontare i temi relativi alla nuova normativa.
La riunione è stata rinviata in quanto i funzionari del
Ministero, a causa del limitato tempo avuto a disposizione, non erano
stati in grado di predisporre il materiale necessario, per cui la data
è slittata e la riunione è avvenuta martedì 13 novembre, con lo scopo,
come recita la lettera di convocazione, di "raccogliere elementi di
valutazione tecnica riguardanti il redigendo decreto ministeriale
previsto dall'emanando DPR ......".
In altre parole, considerando che la nuova Legge già
approvata (testo pubblicato su Radio Rivista n°11) entrerà in vigore
all'inizio del prossimo anno, si trattava di concordare, seduti
attorno ad un tavolo, le richieste della categoria finalizzate alla
redazione di un regolamento attuativo che dovrebbe essere emanato in
tempi molto rapidi allo scopo di dare una facile applicabilità alla
Legge, ed una univoca interpretazione delle disposizioni in essa
contenute.
Hanno partecipato alla riunione circa una quindicina di
persone di cui uno era il Consigliere dell'On. Ministro, due erano
funzionari dello stesso Ministero ed uno del Ministero dell'interno, e
gli altri in rappresentanza di un imprecisato numero di associazioni.
Davanti a ciascuno dei presenti era stata predisposta una
carpetta con i documenti oggetto della riunione; vi era il verbale
della riunione precedente, una bozza di regolamento redatta a cura dei
funzionari presenti, il testo della legge che entrerà in vigore il 1°
gennaio, la bozza e la lettera di accompagnamento presentata dallo
scrivente (inviato in precedenza via internet alle Sezioni e
reperibile sul sito ARI) ed infine una bozza contenente sei articoli
su quattro facciate, la cui paternità è risultata sconosciuta.
Quest'ultimo documento, a differenza degli altri che sono
stati completamente ignorati, è stato messo in discussione e con le
prime battute ha avuto inizio la farsa.
Il dott. Luca Ferrara (Cisar), recitando la sua parte come
da copione, ha espresso la incondizionata approvazione per
quest'ultima bozza, ed ha indirizzato ripetuti ringraziamenti al
Gabinetto del Ministro per l'ottimo lavoro svolto, mentre il
Consigliere del Ministro, che presiedeva la tavola rotonda, non ne ha
confermato la paternità, come pure nessuna delle persone presenti, per
cui ufficialmente quel testo è risultato redatto da mano sconosciuta.
In realtà non è poi così difficile assegnarne la paternità e
dare un volto all'autore e chi legge con attenzione l'articolo 3 di
quel testo non farà certo molta fatica ad indovinare.
In esso, dopo un preliminare chiarimento che afferma che la
sperimentazione è consentita a tutti con durata illimitata e in tutte
le forme, vengono riportate una serie di indicazioni che si
riferiscono ai ponti ripetitori, i quali, secondo questa norma ed
allorquando la stessa entrerà in vigore, potranno essere installati da
chiunque con una semplice comunicazione inviata al Ministero, e tutti
potranno operare su qualsiasi frequenza e con qualsiasi classe di
emissione.
E' evidente che il sottoscritto, pur avendo suggerito
alcuni
emendamenti, ha dovuto manifestare il proprio dissenso rifiutando di
approvarlo, non solo perché simili soluzioni risultano contrarie agli
interessi della categoria, ma anche in quanto sussistono i presupposti
che tale norma non possa essere emanata perché in contrasto con la
norma primaria.
Questo atteggiamento non è risultato gradito ai presenti,
tutti convinti sperimentatori di ponti in tutte le loro più diverse
possibilità di utilizzazione.
Vediamo ora di chiarire il perché di questo dissenso.
La possibilità che qualsiasi radioamatore sia libero di
accendere un ponte scegliendo a sua discrezione classe di emissione e
frequenza e banda di frequenza, purchè rientri tra tutte quelle
assegnate al servizio di amatore, può creare dei seri problemi al
servizio, e l'opera di coordinamento interno che la nostra
associazione ha sempre svolto, prima di consentire l'accensione di un
ponte è sempre servita a tale scopo a beneficio di tutti.
Vi è poi da dire che le nostre richieste hanno sempre tenuto
conto delle frequenze concordate in sede I.A.R.U per la
normalizzazione sull'uso dei ponti in campo internazionale, poi
abbiamo sempre rifiutato di sottoscrivere richieste generalizzate per
evitare nei limiti del possibile sovrapposizioni e interferenze tra le
varie installazioni, scelte alle quali, secondo i sostenitori di
questa libertà di "pontificare", dovrebbe ora provvedere il Ministero,
il quale, dopo una opportuna mappatura del territorio o su reclamo di
qualcuno, potrebbe invitare l'interessato a chiudere l'impianto nel
caso ravvisi l'effettiva esistenza di interferenze, dando
comunicazione scritta alla parte interessata entro 60 giorni dalla
comunicazione di inizio attività.
Prescindendo dal fatto che sostenere che l'esercizio dei
ponti ripetitori sia materia di sperimentazione fa sorridere lo
sperimentatore serio, l'applicazione di questi criteri, sotto la falsa
etichetta di libertà di sperimentazione, danneggia il servizio ed è
contraria agli interessi della categoria.
Il motivo per il quale la norma potrebbe non essere emanata
deriva dal fatto che il testo già approvato che entrerà in vigore a
gennaio, all'art. 41 relativo ai ponti ripetitori recita: "Le
associazioni a carattere nazionale dei radioamatori legalmente
costituite possono conseguire...........l'autorizzazione generale per
l'installazione e l'esercizio....".
Pertanto, la Legge identifica i soggetti aventi titolo ad
ottenere le autorizzazioni per cui appare evidente che una norma
successiva predisposta per dare attuazione alla precedente, non può
ribaltarne il concetto.
Ovviamente questa obiezione è stata da me sollevata in sede
di riunione, ma il Sig. Paolo Mattioli, di concerto con il Sig. Luca
Ferrara, hanno sostenuto che l'indicazione "le associazioni possono..."
non significa affatto che solo queste hanno titolo per ottenere, ma
anche i singoli lo hanno in quanto non risulta che la legge li
escluda, sulla base di una teoria da loro ritenuta valida, ossia tutto
quello che non è espressamente vietato dalla legge significa che è
consentito.
Che questo concetto interpretativo provenga da Mattioli e da
Ferrara non è motivo di stupore, ne ho sentite di peggiori, ma che
possa essere avallato da chi rappresenta le istituzioni suscita
perplessità e meraviglia.
Ancor più grave è il fatto è che degli altri mille problemi
che ci assillano, per i quali occorre stendere con urgenza una norma
complessiva, una sorta di "testo unico" sul servizio di amatore
nessuno ne ha voluto parlare, ed i partecipanti sono usciti paghi del
risultato raggiunto, che premia anni di sofferenze, di sacrifici
economici sostenuti in spese legali e consente finalmente a ciascuno
il proprio ponte.
In sostanza è come se fosse stata approvata la libera
circolazione di tutti i mezzi, lasciando a ciascun utente della strada
la facoltà di scegliere il senso di marcia.
Ora il testo che è stato discusso sarà predisposto dagli
organi amministrativi in forma tale da essere avviato all'ufficio
legislativo del Ministero, il quale, dopo averne accertato la
legittimità, lo invierà al Ministro per la firma, accompagnato da una
relazione.
La felicità raggiunta è testimoniata dalle euforiche
comunicazioni di compiacimento apparse in internet, e tra gli altri vi
è anche qualcuno che, abbagliato dall'entusiasmo, poco ha capito
perché, ha addirittura scritto che il Ministro ha già firmato il
decreto.
Ho la sensazione che vi siano anche altri che, in questo
clima di euforia, non abbiano realmente capito gli effetti che potrà
produrre la decisione assunta.
Alessio Ortona I1 BYH
DICE LA NUOVA LEGGE
Articolo 10
(Autorizzazione generale per stazioni ripetitrici automatiche non presidiate)
1. L'autorizzazione generale di cui all'art.1, comma 1, fermo restando il
disposto di cui
all'art.41 del dPR 447/2001, costituisce requisito per il conseguimento senza
oneri, a mezzo della
dichiarazione di cui all'allegato H, dell'autorizzazione generale per
l'installazione e l'esercizio di
stazioni ripetitrici automatiche non presidiate al di fuori del proprio
domicilio, da utilizzare anche
per la sperimentazione.
2. La dichiarazione di cui al comma 1 va indirizzata al Ministero delle
comunicazioni,
direzione generale concessioni e autorizzazioni che, fatta salva l'eventualità
di un provvedimento
negativo, comunica al soggetto autorizzato, nel termine di quattro settimane
dalla data di
ricevimento della anzidetta dichiarazione, il nominativo di cui all'art. 6,
comma 2, lett. a) e b).
3. Le stazioni ripetitrici automatiche non presidiate di cui al comma 1 devono
operare sulle
frequenze attribuite dal piano nazionale di ripartizione delle frequenze al
servizio di radioamatore e
rispettare le allocazioni di frequenza, per le varie classi di emissione,
previste dagli organismi
radioamatoriali affiliati all'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU).
4. Il titolare dell'autorizzazione generale per l'installazione e l'esercizio
di stazioni ripetitrici
automatiche non presidiate e, nel caso delle associazioni radioamatoriali, il
soggetto indicato nella
scheda tecnica facente parte dell'allegato D, sono tenuti al controllo delle
apparecchiature al fine di
assicurarne il corretto funzionamento e, all'occorrenza, a disattivare
tempestivamente le
apparecchiature stesse nel caso di disturbi ai servizi di telecomunicazione.
5. Per evitare la congestione dello spettro radio non è consentita l'emissione
continua della
portante radio.
6. L'emissione della portante a radio frequenza deve essere limitata
esclusivamente agli
intervalli di tempo in cui è presente il segnale utile nel ricevitore ed
interrompersi automaticamente
dopo un periodo massimo non superiore a 10 secondi dalla ricezione dell'ultimo
segnale.
7. L'utilizzo della stazione automatica deve essere consentito a tutti i
radioamatori.
8. Il nominativo della stazione deve essere ripetuto ogni 10 minuti.
9. La massima potenza equivalente irradiata (e.r.p.) non deve essere superiore
a 10 Watt.
10. E' consentito il collegamento tra stazioni ripetitrici automatiche, anche
operanti su bande di
frequenza e bande di emissione diverse.
11. Le variazioni delle caratteristiche tecniche delle stazioni ripetitrici
che si intendono
effettuare devono essere preventivamente comunicate al Ministero delle
comunicazioni il quale,
entro trenta giorni, formula eventuali osservazioni e, se del caso, comunica
all'interessato la
necessità di presentare nuova dichiarazione.
Allegato H
(art. 10, comma 1 Decreto
Legge 11 febbraio 2003)
Al Ministero
delle comunicazioni
Ispettorato territoriale per il/la
DICHIARAZIONE
Il sottoscritto ......................................
luogo e data di nascita ..................................
residenza o domicilio ....................................
cittadinanza .............................................
titolare di autorizzazione generale radioamatoriale di classe....,
nominativo ........................
Dati del rappresentante legale
cognome e nome .............................................
luogo e data di nascita ....................................
residenza o domicilio .....................................
codice fiscale .............................................
titolare di autorizzazione generale radioamatoriale di classe ....,
nominativo ........................
Ai fini del conseguimento dell'autorizzazione generale di cui
agli articoli 5, comma 1, lettera b), n. 1 e 9 del decreto del
Presidente della Repubblica n. 447/2001:
dichiara
di voler installare ed esercire la stazione ripetitrice
analogica o numerica automatica non presidiata descritta nella scheda
tecnica;
di voler espletare l'attivita' di telecomunicazioni di cui
sopra fino al 31 dicembre ........... (massimo 10 anni compreso
l'anno o frazione di anno iniziale)
di possedere i prescritti requisiti di cui all'art. 35 del
decreto del Presidente della Repubblica n. 447/2001;
che la stazione radioelettrica e' ubicata ....
si impegna:
ad attendere quattro settimane dalla data di presentazione
all'ispettorato territoriale della dichiarazione prima di avviare
l'attivita' oggetto della presente dichiarazione;
a comunicare tempestivamente ogni modifica al contenuto della
presente dichiarazione;
a rispettare ogni norma in materia di sicurezza, di protezione
ambientale, di salute pubblica ed urbanistiche;
ad osservare, in ogni caso, le disposizioni previste dal
decreto del Presidente della Repubblica n. 447/2001.
Allega alla presente dichiarazione:
a) la copia del titolo attestante il conseguimento
dell'autorizzazione generale
DISSE L'ARI
CircolARI
Nominativi SWL
Ai Sigg. Presidenti Sezioni
Ai Sigg. Presidenti Comitati Regionali
Milano, 6 settembre 2002
Circ. n. 3/02/Sez - 5/02/CR
Cari Amici,
come noto il nuovo Regolamento non prevede l'assegnazione di autorizzazioni
per le
stazioni d'ascolto.
Il C.D.N. si è pertanto posto il problema della gestione del servizio QSL per
gli iscritti
A.R.I. SWL privi di un proprio indicativo, nonché la loro situazione ai fini
di
classifiche internazionali dove, di norma, i partecipanti sono individuati con
un
nominativo o sigla.
Dopo un'attenta analisi della questione, si è stabilito che i nominativi
saranno rilasciati
agli interessati, direttamente dalla Segreteria Generale, secondo il seguente
schema: I +
call area + numero progressivo della call area/ARI (per esempio I1-001/ARI,
I2-
001/ARI, IS0-001/ARI).
Restando a disposizione per ogni ulteriore apporto collaborativo, si porgono i
migliori
saluti.
Il Segretario Generale
Mauro Pregliasco, I1JQJ
DICE LA NUOVA LEGGE
Articolo 9
(Ascolto)
1. I soggetti di cui all'art. 43 del dPR 447/2001, che intendono ottenere un
attestato dell'attività
di ascolto, possono richiedere, con domanda in bollo conforme all'allegato F,
l'iscrizione in
apposito elenco e l'assegnazione di una sigla distintiva, da apporre su copia
della domanda stessa o
su documento separato conforme al modello di cui all'allegato G.
2. La sigla distintiva relativa all'attività radioamatoriale di solo ascolto è
formata da: SWL n.
lettera I (Italia), numero di protocollo, sigla della provincia di
appartenenza.
Allegato F
(art. 9, comma 1 Decreto
Legge 11 febbraio 2003)
(marca da bollo)
Al Ministero delle comunicazioni
Ispettorato territoriale per il/la
Il sottoscritto ..........................................
luogo e data di nascita ......................................
residenza o domicilio ........................................
cittadinanza ................................................
comunica
ai sensi e per gli effetti dell'art. 7 del decreto del Ministro delle
comunicazioni ...., di essere in possesso di una stazione
radioelettrica solo ricevente e di essere dedito al solo ascolto
sulle gamme di frequenze radioamatoriali,
chiede
di essere iscritto nel registro inerente i soli radioascoltatori
sulle bande radioamatoriali (SWL) costituito presso codesto
ispettorato territoriale;
di ricevere l'attestato di cui al modello riportato in allegato
G.
Data ............
Firma ............
Allegato G
(art. 9, comma 2 Decreto
Legge 11 febbraio 2003)
Al Ministero delle comunicazioni
Ispettorato territoriale per il/la
SWL n. ...........
citta' .............
ATTESTATO DELL'ATTIVITA' DI ASCOLTO SULLE FREQUENZE DELLE BANDE
RISERVATE AI RADIOAMATORI
Signore/a ...........................................
luogo e data di nascita .................................
residenza e/o domicilio .................................
cittadinanza ............................................
data ............
Il direttore ..............
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Novità per Radamato
AGLI UTENTI DEL
PROGRAMMA
OM-ITALIA
PER WINDOWS (Radamato)
Salve,
Vi siete persi degli aggiornamenti precedenti e non potete piu' inserirli se
non caricandoli di nuovo tutti in ordine cronologico, o prelevando e
reinstallando una seconda volta l'intero programma ?
Trovate laboriosa la procedura per l'inserimento degli aggiornamenti che
vengono inviati bimestralmente ?
Il compito e' stato ora facilitato mettendovi a disposizione
bimestralmente l'intero archivio aggiornato che potrete trovare sul seguente
sito:
L'archivio è di circa 6mb e per chi utilizza l'ADSL
lo potra' scaricare in circa 40 secondi. L'archivio, che si chiama
RADAMATO_CFR.MDB, dovra' essere inserito nella directory:
c:\programmi\radamato e sostituira' fisicamente quello già residente.
Assicuratevi successivamente che tutto si sia svolto regolarmente cliccando
sul punto interrogativo in alto a destra della prima finestra del programma e
richiamando l'opzione 'Informazioni su' dalla quale sarà possibile controllare
la data dell'ultimo aggiornamento.
Ovviamente i programmi completi e tutti gli aggiornamenti precedenti nonche'
il form per comunicarmi le eventuali variazioni sono presenti sempre sul
solito sito:
73 de
I0SSH
Graziano Sartori
Packet : i0ssh @ i0tvl
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LINEE GUIDA DEL PIANO NAZIONALE
PER LA DIFFUSIONE E LO SVILUPPO
DELLA LARGA BANDA
La posizione del Governo italiano, per cui la larga
banda è "una
condizione essenziale per lo sviluppo economico del Paese", è stata
confermata dal Rapporto della Task Force. In particolare è emerso
come la diffusione della larga banda possa consentire al Paese, ai
cittadini, alle imprese ed alla Pubblica Amministrazione di cogliere a
pieno le opportunità della Società dell'Informazione.
La larga banda si configura quindi come un
irrinunciabile strumento
per rendere possibile quella trasformazione del sistema culturale,
economico-sociale e produttivo, senza la quale il Paese rischia di
essere escluso dalla competizione internazionale.
La posizione del Governo Italiano è in linea con le
più recenti
conclusioni raggiunte dalla Commissione europea (Comunicazione
per il Consiglio europeo di Barcellona, Brussels 15.1.2002), la quale ha
definito la larga banda un fattore chiave per lo sviluppo economico
dell'Europa, raccomandando il 2005 come target per un'ampia e diffusa
disponibilità delle tecnologie a larga banda in tutta l'Unione europea.
Lo sviluppo della larga banda in Italia deve pertanto
essere
considerato un obiettivo prioritario di politica economica.
La situazione italiana in termini di infrastruttura
evidenzia dinamiche di
mercato, modalità di sviluppo delle tecnologie e condizioni geo-socio-
economiche che nei prossimi anni possono determinare uno sviluppo
lento, disomogeneo e non ottimizzato delle infrastrutture a larga banda
sul territorio. Anche nelle aree dove l'infrastruttura è già presente
esistono ostacoli per lo sviluppo dei servizi a larga banda dovuti ad un
inadeguato livello della competizione.
In tale contesto è necessario pertanto un intervento
del Governo
per favorire uno sviluppo il più possibile omogeneo e
tempestivo della larga banda in Italia.
In particolare gli indirizzi del Governo dovranno:
- consentire l'ottimizzazione dell'utilizzo delle
tecnologie nelle
diverse aree in diversi orizzonti temporali
- favorire un'accelerazione delle condizioni di
mercato e del suo
sviluppo
- favorire l'innovazione tecnologica in sinergia con
lo sviluppo del
mercato
Occorre inoltre far sì che la Pubblica
Amministrazione ricopra un
ruolo determinante anche sul lato della domanda, ponendosi come
utilizzatore di infrastrutture e come promotore di servizi, contenuti e
applicazioni.
Gli obiettivi del Governo sopraelencati dovranno
essere tradotti nel
Piano Nazionale per la diffusione e lo sviluppo della larga banda,
che costituisca il riferimento per gli operatori, le imprese, i cittadini
e le Pubbliche Amministrazioni.
Lo strumento del Ministro delle Comunicazioni e del
Ministro per
l'Innovazione e le Tecnologie per la definizione e l'attuazione del piano
sarà costituito dal Comitato Esecutivo per lo sviluppo e la diffusione
della Larga Banda in Italia. Per l'attuazione delle iniziative di diretta
competenza delle singole amministrazioni (politiche di settore), tale
Comitato svolgerà principalmente un ruolo di supporto, contribuendo a
valorizzare le potenzialità della larga banda all'interno delle specifiche
iniziative.
OBIETTIVI DEL PIANO
Il principale obiettivo del piano sarà quello di
individuare i livelli
minimi indispensabili di interattività che devono essere garantiti
alla fascia più ampia possibile della popolazione entro il 2005.
A questo fine sarà necessario affrontare il problema
della disomogenea
distribuzione del potenziale di diffusione della larga banda nel paese. E'
possibile effettuare un'aggregazione delle diverse aree, riconducendo le
stesse a tre principali categorie:
- Zona A, caratterizzata da un elevato potenziale di
diffusione e
sviluppo dei servizi a larga banda (tipicamente zone
metropolitane e urbane,…).
- Zona B, caratterizzata da un medio potenziale di
diffusione e
sviluppo dei servizi a larga banda (tipicamente centri urbani
minori,…).
- Zona C, caratterizzata da un basso potenziale di
diffusione e
sviluppo dei servizi a larga banda (tipicamente zone extraurbane
remote,…).
Per ciascuna zona l'obiettivo del piano sarà quello
di individuare gli
incrementi percentuali obiettivo ed i provvedimenti che, per ciascuna
delle zone definite, garantiscano livelli di interattività superiori a quelli
che risulterebbero dalla naturale evoluzione del mercato.
A questo scopo il piano dovrà prevedere un intervento
iniziale del
Governo sulle infrastrutture pari a circa 500 Milioni di Euro,
ammontare necessario ad alimentare investimenti addizionali degli
operatori (rispetto agli attuali piani di business) pari ad almeno 2500
Milioni di Euro. Tali investimenti dovranno essere prevalentemente
orientati alla copertura in larga banda delle aree a minore sviluppo.
Il fattore tempo è determinante per la realizzazione
dell'approccio
proposto; in particolare per la Zona A i provvedimenti dovranno essere
attivati con estrema tempestività, per poter sfruttare "effetti di contagio
tecnologico" sulle altre 2 zone.
Il piano, oltre alle iniziative già avviate dai
Ministri competenti, dovrà
individuare politiche di intervento che consentano di raggiungere gli
obiettivi sopraelencati.
È a tal fine necessario un coinvolgimento diretto
degli altri Ministeri,
delle Autorità e degli operatori di mercato, congiuntamente ai quali
dovranno essere definite le modalità più opportune per la progettazione
degli interventi.
Con riferimento alle iniziative già avviate dal
Ministro delle
Comunicazioni e dal Ministro per l'Innovazione e le
Tecnologie, è importante in questa sede sottolineare come alcuni
degli interventi siano già in una fase di attuazione o di avvio e pertanto
costituiscono concrete opportunità per il conseguimento dei primi
risultati nel breve periodo.
Interventi in fase di attuazione o di avvio relativi
all'infrastruttura
ed ai servizi
- Individuazione di risorse nell'ambito dei fondi
strutturali, per
finanziare lo sviluppo e l'implementazione dei servizi digitali con
elevata incidenza infrastrutturale nelle aree di Obiettivo 1 (attività
effettuata dal Gruppo di Lavoro "Società dell'Informazione",
all'interno del Comitato di Sorveglianza del Quadro Comunitario
di Sostegno)
- Pubblicazione di bandi di gara che favoriscono
aggregazioni
della domanda di servizi e applicazioni di enti locali in ambito
territoriale, quali comuni, province e regioni (attività del
Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie, nell'ambito del
piano di e-government)
- Recepimento delle indicazioni riportate nel VII
Rapporto sullo
stato di implementazione del Pacchetto Regolamentare sulle
Telecomunicazioni (Commissione Europea, novembre 2001)
- Interventi di carattere regolatorio, quali la
equiparazione
OLO/ISP (in corso di approvazione in Parlamento)
- Pubblicazione del bando di gara per l'assegnazione
delle
licenze sull'ultimo miglio via radio (Wireless Local Loop)
- Riconoscimento nella Legge Obiettivo della Larga
Banda
come infrastruttura strategica per il paese ed il
conseguente superamento di vincoli alla realizzazione di
infrastrutture civili. E' in corso di avvio la definizione
regolamentare di attuazione (stesura del decreto delegato)
che dovrà consentire di:
- definire una legislazione quadro di raccordo che consenta
di omologare le diverse regolamentazioni degli enti locali
- fare sì che il rilascio della licenza individuale da parte
dell'AGCOM costituisca titolo idoneo anche per la posa
della rete locale (necessità di ottenere un'autorizzazione e
non una concessione dagli enti locali)
- precisare gli adempimenti procedurali e informativi ai quali
i comuni sono tenuti
- regolamentare i diritti di passaggio sul suolo privato per
accelerare le procedure di accesso all'edificio
- aumentare il livello di chiarezza sulla disciplina del canone
di occupazione del suolo pubblico (ad esempio
circoscrivendo l'applicazione delle maggiorazioni alla
COSAP solo al caso in cui l'ente locale debba effettuare
per suo conto lavori di manutenzione).
- Attuazione delle disposizioni presenti nella Legge
Finanziaria
2002 in relazione a:
- Art. 35 – Norme in materia di servizi pubblici - Gestione
delle reti ed erogazione dei servizi pubblici di rilevanza
industriale
- Art. 47 – Finanziamento delle grandi opere e di altri
interventi – Intervento della Cassa depositi e prestiti per il
finanziamento del piano straordinario delle infrastrutture e
delle opere di grandi dimensioni a livello regionale e
locale, individuate dal CIPE.
I Ministri competenti hanno inoltre avviato una fase
di consultazione con
l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e con l'Autorità per
le Garanzie nelle Telecomunicazioni in relazione a possibili interventi di
carattere regolatorio:
- Interventi dell'Autorità per le Garanzie nelle
Telecomunicazioni per
disciplinare:
- un nuovo sistema di contabilità dei costi dell'Incumbent
- gli obblighi di natura civica e i regolamenti dei Comuni per
l'installazione di nuove reti: diritti di passaggio (tasse,
autorizzazioni, tempistiche)
- il monitoraggio dell'applicazione, da parte degli Enti Locali,
delle norme sui diritti di passaggio.
- Interventi dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per
assicurare e facilitare lo sviluppo del mercato delle infrastrutture e
dei servizi attraverso pareri in materia di:
- abusi di posizione dominante
- metodologie non consentite di difesa di posizioni consolidate.
Questi interventi sono fondamentali per consentire
l'affermazione di un
adeguato livello di competizione sul mercato dell'infrastruttura a larga
banda in rete di accesso e sono da considerarsi una precondizione per
garantire l'efficacia degli altri interventi di seguito proposti.
Sarà di assoluta importanza orientare tutte le
iniziative in corso in
un'ottica di sviluppo della larga banda, condividendone le modalità
operative con i singoli Ministeri di volta in volta coinvolti.
Con riferimento alle politiche di intervento, che
prevedono un
coinvolgimento diretto degli altri Ministeri, vengono di seguito illustrate
le direttrici di azione del Governo ed una prima lista di possibili
interventi.
Ulteriori interventi
Interventi di stimolo all'offerta e alla domanda
- Introduzione della larga banda nella definizione
del nuovo piano di
e-government: previsione di disponibilità finanziarie per la
realizzazione di progetti che utilizzano la larga banda
(coinvolgimento delle Pubbliche Amministrazioni Locali e del
Dipartimento per gli affari regionali)
- Attivazione di strumenti di project financing per favorire la
realizzazione di infrastrutture in rete di accesso (con particolare
focalizzazione sulle aree del mezzogiorno), lo sviluppo di contenuti
multimediali e interattivi e lo sviluppo delle tecnologie di
trasmissione (coinvolgimento del Ministero per le attività produttive,
del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, del Ministero
dell'economia e delle finanze e dei Dipartimenti per gli affari
regionali e delle politiche comunitarie)
- Attivazione di spin-off accademici (coinvolgimento del Ministero
dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica e del
Ministero per le attività produttive)
- Sviluppo di accordi con le imprese private per la ricerca applicata e
la sperimentazione in tema di interattività e multimedialità
(coinvolgimento del Ministero dell'istruzione, dell'università e della
ricerca scientifica e del Ministero per le attività produttive)
- Programmi finalizzati alla trasformazione di centri di ricerca
universitaria sul tema dei contenuti multimediali e interattivi in poli di
aggregazione di innovazione per distretti industriali e parchi digitali
(coinvolgimento del Ministero dell'istruzione, dell'università e della
ricerca scientifica e del Ministero per le attività produttive).
Sviluppo di servizi digitali ad elevata
interattività per la Pubblica
Amministrazione
- Sviluppo di programmi di formazione erogati via
e-learning
all'interno della Pubblica Amministrazione: aggiornamento
professionale dei dipendenti pubblici (coinvolgimento del
Dipartimento per la funzione pubblica)
- Sviluppo di programmi di telemedicina (coinvolgimento del Ministero
della salute)
- Telelavoro per i dipendenti della Pubblica Amministrazione
(coinvolgimento del Dipartimento per la funzione pubblica)
- Sviluppo di programmi di e-inclusion, per le fasce deboli della
popolazione: anziani, disabili, portatori di handicap (coinvolgimento
del Ministero del lavoro e delle politiche sociali)
- Interventi per consentire la fruizione in digitale del patrimonio
culturale (coinvolgimento del Ministero per i beni e le attività
culturali)
- Sviluppo di programmi di e-security: sicurezza e monitoraggio
ambientale (coinvolgimento del Ministero dell'interno e del Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio).
Questi interventi, alcuni dei quali già in fase di
lancio, consentiranno alla
Pubblica Amministrazione di ricoprire in concreto un ruolo determinante
per lo sviluppo e la diffusione della banda larga in Italia.
Aggregazione della domanda pubblica di infrastrutture
e servizi
- Aggregazione della domanda pubblica di enti locali
in ambito
territoriale, quali comuni, province e regioni (coinvolgimento delle
Pubbliche Amministrazioni Locali e del Dipartimento per gli affari
regionali)
- Aggregazione della domanda pubblica di enti locali in ambito
settoriale, quali ad esempio scuole, università, ospedali, musei,
tribunali, uffici delle forze dell'ordine, ecc. (coinvolgimento del
Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica, del
Ministero della salute, del Ministero dei beni culturali, del Ministero
della giustizia, del Ministero dell'interno, ecc.)
Interventi per accrescere l'alfabetizzazione digitale
- Promozione di centri di formazione certificata
sull'ICT
(coinvolgimento del Ministero dell'istruzione, dell'università e della
ricerca scientifica)
- Programmi per favorire l'utilizzo delle tecnologie informatiche nelle
scuole e nelle università (coinvolgimento del Ministero
dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica)
- Utilizzo di contenuti digitali all'interno dei programmi didattici
(coinvolgimento del Ministero dell'istruzione, dell'università e della
ricerca scientifica)
- Programmi finalizzati a delocalizzare la fruizione di alcune fasi della
didattica (coinvolgimento del Ministero dell'istruzione, dell'università
e della ricerca scientifica)
- Programma di sensibilizzazione all'interno delle Pubbliche
Amministrazioni sui benefici della larga banda (coinvolgimento del
Dipartimento per la funzione pubblica)
- Sviluppo di programmi di e-governance, attivando nuove forme di
partecipazione dei cittadini alle attività di Governo (coinvolgimento
del Dipartimento per la funzione pubblica e del Dipartimento per i
rapporti con il Parlamento)
- Utilizzo dei chioschi digitali per attività di sensibilizzazione e per la
raccolta di feedback da cittadini e imprese: customer satisfaction
(coinvolgimento delle Pubbliche Amministrazioni Locali e del
Dipartimento degli affari regionali)
- Programma di sensibilizzazione per cittadini e imprese utilizzando
road-show di comunicazione (coinvolgimento della Presidenza del
Consiglio dei Ministri).
Interventi di carattere fiscale di stimolo
all'infrastruttura ed ai servizi
- Sull'offerta (coinvolgimento del Ministero
dell'economia e delle
finanze):
- detassazione di componenti di reddito
- agevolazioni fiscali sui finanziamenti
- sospensione del pagamento dell'IVA
- soppressione del contributo ex canone di concessione
- estensione della possibilità di riporto a nuovo delle perdite
pregresse
- Sulla domanda (coinvolgimento del Ministero dell'economia e delle
finanze):
- bonus fiscale all'utente finale
Gli interventi fiscali dovranno "detassare il
futuro", non dovranno cioè
comportare aggravi per l'Erario, ma incentivare ulteriori investimenti
degli operatori, creando un maggiore volume di affari e quindi un
maggiore gettito fiscale futuro. Tali interventi dovranno altresì
determinare benefici indotti in termini occupazionali.
Attivazione di strumenti di monitoraggio
Al fine di verificare lo stato di attuazione degli
interventi e di
valutarne l'efficacia, è già stata promossa
un'attività di monitoraggio
della domanda e dell'offerta di banda larga in
Italia.
LARGA BANDA
"Broadband Day" a Bruxelles per promuovere lo sviluppo della
larga banda in Europa
Il workshop, promosso da Erkki Liikanen, membro della Commissione europea,
Responsabile per le
Imprese e la Società dell'Informazione, ha evidenziato le strategie di
sviluppo della larga banda grazie
alla partecipazione di responsabili degli Stati membri e di rappresentanti del
settore privato. La giornata
ha rappresentato, tra l'altro, un'occasione per scambiare esperienze e
conoscenze e per rimuovere gli
ostacoli che ancora frenano lo sviluppo della larga banda nei Paesi
dell'Unione europea. Erkki Liikanen
ha ribadito inoltre l'importanza delle cooperazione tra i Paesi membri per
garantire un omogeneo
sviluppo della larga banda nell'Unione.
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Salve.
Vi comunico che ho inserito, nella mia homepage, 38 nuove mappe per
UI_View della zona 0 ( Umbria e Lazio) portando , cosi' , a 186 mappe
quelle presenti nel mio sito.
Per semplificarne lo scarico, le ho messe in files .zip, uno per
regione.
Mi sembrano discretamente precise ma, se trovate qualche errore,
fatemelo sapere.
Grazie e saluti.
Walter - IK2ANE
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Navigare e chattare
su Internet via Radio
con il nuovo
GATEWAY
Insieme ad alcuni amici radioamatori da un po' di tempo
abbiamo messo su un gateway radio, raggiungibile da internet, all'inidirizzo
www.ir3arp.net e lato radio per chi
possiede un sistema packet, all'indirizzo ir3arp.3.it.ampr.org. Un utente
radioamatore, che possiede un sistema packet veloce, (38k4 in su) può
iscrivendosi sul ns. server, navigare in internet via radio.
Oltre al servizio di posta elettronica e home page diamo anche altre
servizi, quali dxcluster, news, info etc. Il sito è ancora in fase di
sviluppo in quanto richiede molto lavoro soprattutto a livello sicurezza e
hardware lato radio. Tutti i servizi sono gratutiti e dati esclusivamente a
radioamatori.
C'è anche un servizio chat a livello radioamatoriale interessante per
colloquiare con altri colleghi sia italiani che stranieri. Il tutto gira su
un server Linux con Redhat.
--
Home page:
www.ir3arp.net/iv3ram
email:
iv3ram@ir3arp.net
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FIRMA DIGITALE
Il Consiglio dei Ministri approva il regolamento di
attuazione della direttiva
comunitaria
Il Consiglio dei Ministri, il 31 gennaio scorso, ha approvato il DPR che
definisce il Regolamento di
attuazione della Direttiva Comunitaria n. 93/1999, completando così il
quadro normativo per l'utilizzo
della Firma digitale. Viene definitivamente attribuito valore giuridico ai
documenti informatici su cui
viene apposta la "firma digitale", garantendo non solo l'autenticità della
firma e del soggetto da cui
proviene, ma anche l'integrità del documento stesso, determinando così
un'ampia serie di vantaggi
pratici, diretti ed indiretti, per il Paese, a partire dalle imprese fino
allo sviluppo dell'e-commerce.
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SILENT KEY
Salvatore (IT9JGO) ci ha lasciati alcuni giorni fa dopo
una lunga malattia.
Condoglianze alla XYL e alla famiglia di Savatore
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Il giorno 23 febbraio in Castelvetrano é
venuto a mancarci l'AMICO
Giuseppe IT9XKX.
Alla moglie Giovanna IT9LYQ ai figli Fracesco e Antonio le nostre
sentite condoglianze.
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Adolfo Costa IK8IIE ci ha lasciati, é stato tra i soci fondatori della
sezione di Pozzuoli e si é sempre prodigato oltre il possibile, a
rendere partecipi i soci della sezione, sia nel campo tecnico in
continuo espandersi, che nel campo organizzativo della sezione stessa.
Alla famiglia le più sincere condoglianze.
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Per evitare spiacevoli
sorprese, nonostante che il nostro sistema sia ampiamente protetto contro i
virus, per nessuna ragione il Radiogiornale, o altri messaggi della
redazione vengono inviati agli utenti come allegati alle E-mail, se
dovessero arrivare messaggi del genere non apriteli e cancellateli anche
dalla cartella dei messaggi eliminati, PERCHE' SONO PROBABILMENTE
FALSIFICAZIONI CHE POTREBBERO CONTENERE PERICOLOSI VIRUS!
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comprende tutti i radioamatori che hanno un indirizzo di Posta Elettronica,
inviandoci il testo (SU ARGOMENTI RADIOAMATORIALI) da spedire, che
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file ZIP, i quali sono scaricabili tranquillamente.
Cordiali 73de IZ7AUH Francesco Giacoia
iz7auh@libero.it
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della Sezione ARI di Quarto S. Elena, si può vedere, sfogliare, leggere e
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RADIOGIORNALE ON-LINE
Nel sito
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sono disponibili tutti
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Da: Aldo Patria <ik6sbe@libero.it>
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Il BBs IW3EFI-8 e' facilmente raggiungibile attraverso la rete
Itanet
raggiungendo uno qualsiasi dei seguenti nodi:
IR3VEA-IR3VEC-IR3VED-IR3VEN
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Nell'area YAPP del BBS IS0GRB-8 di
Quartu-Cagliari, e' stata attivata la directory RADIOGIO,
dove e' possibile prelevare in formato testo tutti i numeri del giornale
telematico "Radiogiornale" di Paolo Mattioli I0PMW.
Il BBS IS0GRB-8 e' raggiungibile in diretta su 144.825 (1200 baud),
432.550 (38400 baud), via Itanet IR0CAG (144.900) o via Internet in TELNET,
digitando "telnet is0grb.linux-dude.com".
Roberto IS0GRB
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