FERRARA 1945:
UN BOMBARDAMENTO EVITATO DAI
PARTIGIANI
grazie ad un trasmettitore riparato
in extremis da Franco Moretti
Testimonianze
Era il mese di Marzo 1944 ed avevo aperto il mio negozio di Via Mazzini
103 a Ferrara, dove eseguivo riparazioni radio e assistenza . Alla sera
rientravo a S. Bartolomeo dove era la mia famiglia .
Verso la metà del mese si presentarono due persone con una sportina di
paglia , di quelle usate dai contadini per portare i loro prodotti in città .
Uno dei due era un mio conoscente che abitava a Berra e faceva
l'elettricista, mentre l'altro non lo avevo mai incontrato . Pensai ad un
apparato radio da riparare, e alla richiesta dell'amico Borellini , così si
chiamava l'elettricista , di ritirarci in un luogo appartato per parlare ,
pensai a qualcosa di poco ortodosso .
Con circospezione , mettendo un mio parente all'ingresso del negozio per
controllare l'accesso , osservai quanto mi presentava il Borellini . Con
sorpresa vidi che si trattava di un apparato ricetrasmittente dell'esercito
americano .
Aperto il contenitore riscontrai che si era schiacciato il condensatore
variabile della sintonia , rendendone impossibile l'uso . Dissi quindi che
la riparazione era impossibile perché era necessario impiegare un componente
perfettamente uguale e con le stesse caratteristiche tecniche e meccaniche .
Sicuro di avere chiuso il rapporto pensai che la cosa fosse finita così
. Mi sbagliavo ! Il Borellini mi chiese di scrivere il nome del pezzo , dove
era locato e a cosa serviva . Certo che nessuno poteva dare quanto richiesto
lo descrissi e.. salutai la compagnia . Ma dopo un paio di settimane
riecco di nuovo i due amici . Solita sportina , e in più la scatoletta con il
componente originale , ben imballato e avvolto in carta oleata.
A questo punto smontai il tutto e ripristinai l'apparato . Chiuso il
tutto e provato il funzionamento con una normale radio ad onda corta
consegnai ai due amici il tutto .
Per molto tempo non li vidi più e non seppi cosa facessero . Poi il
giorno 24 di aprile 1945 arrivarono trafelati chiedendomi di aiutarli a
collegare la loro base , perché con l'antenna che avevano , non erano riusciti
Non fidandomi di trasmettere da casa mia andammo nella abitazione di
una signora che ospitava in casa , segretamente , un altro componente del
gruppo , che seppi poi essere il radiotelegrafista, e cercai di installare sul
tetto della casa una antenna filare accordata sulla frequenza dell'apparato .
Furono fatte varie chiamate e poi finalmente il comando militare , dal
quale essi dipendevano , rispose . Il collegamento , seppi poi , era
servito a bloccare uno stormo di aerei da bombardamento che erano diretti su
Ferrara.
Alla fine della guerra rincontrai il capo missione . Era di Ferrara ,
si chiamava Giberti e faceva parte dei servizi segreti americani e prestava
servizio presso le unità partigiane nelle retrovie .
Anche il mio foglio matricolare militare riporta la mia collaborazione
.
RADIO FERRARA
la prima radio libera italiana
solo dopo 30 anni si realizzerà la libertà dei network radio
Alla fine dell'anno 1945 iniziarono a Ferrara alcuni processi politici
legati agli esponenti del regime fascista e colsi questa occasione per
chiedere alle autorità di installare una stazione radio nei locali del
tribunale , per permettere al pubblico di seguire le fasi dei dibattimenti .
L'idea poteva essere una dimostrazione della capacità di noi radioamatori
per funzione di pubblica utilità . Le autorità non concessero
l'autorizzazione in quanto le trasmissioni radio erano monopolio dello stato
che lo esercitava con la RAI .
Mancavano tre giorni al primo processo che sarebbe iniziato nel Settembre
1945 quando il prefetto di Ferrara , dott Hirsh , mi mandò a chiamare e mi
autorizzò ad installare la trasmittente nella sala adiacente le udienze .
I vigili del fuoco mi installarono una antenna filare dalla chiesa di
S.Domenico e il palazzo Bentivoglio sede del tribunale e con una delle
trasmittenti prelevate sul fiume Po , di fabbricazione tedesca , con la
potenza di 30 watt , con microfoni di fortuna effettuai la trasmissione
sulla lunghezza d'onda di 230 metri .
Il tutto durò tre giorni e visto il risultato , il prefetto richiese di
preparare una nuova trasmittente più potente , in grado di servire tutta la
provincia , per un secondo processo , molto più importante , a carico dell'ex
prefetto di Ferrara dott. Altini e che si sarebbe svolto in aprile 1946 .
Con calma preparai una "vera" stazione radio con la potenza di circa 100
watt con un telaio metallico con generatore a cristallo , separatore e
stadio finale con la ottima valvola 813 . I problemi non mancavano . Per
modulare di placca quella potenza servivono almeno 50 watt di bassa
frequenza e un trasformatore di modulazione adeguato : Cose che non avevo .
Chiesi l'aiuto di un mio caro amico radioamatore , Nicodemo Pastorelli ,
che era impiegato in una nota ditta di Ferrara che gestiva impianti di
amplificazione sonora nelle piazze . Ottenni un amplificatore da 50/60
watt e ora mancava il trasformatore di modulazione . Gli amplificatori BF
hanno una impedenza di uscita tale da collegare gli altoparlanti che erano
intorno ai 15/20 ohm . A me occorreva un trasformatore intorno ai 5/6000
ohm . Dopo avere cercato , invano , una soluzione professionale , pensai di
risolvere il tutto con un grosso trasformatore di alimentazione . Nel
"surplus" americano ne trovai uno da 1000 watt che aveva come secondario
2X500 volt , la tensione per i filamenti delle valvole , attorno ai 4 e 6
Volt e il primario per la rete a 110 volt .
Cominciai le prove e tutto andò perfettamente usando gli avvolgimenti a
6 volt come ingresso dall'amplificatore di BF , e i secondari come
alimentazione della tensione anodica di 1500 volt alla valvola 813 finale di
potenza a RF .
I microfoni furono realizzati usando l'involucro di un fanale di
bicicletta "radius" che erano costruiti da una fabbrica Ferrarese .
All'intermo misi le capsule microfoniche costituite da auricolari di
cuffie americane magnetodinamiche . Una reticella metallica sostituiva il
vetro anteriore del fanale. Ne furono realizzati 6 pezzi e due a colonna
utilizzando delle piantane per lampadari .
Il servizio interno del tribunale costruì una piattaforma in legno di
circa due metri di altezza e provvide a fare un foro nella parete dell'aula
del tribunale chiuso con vetro di isolamento , per permettermi di osservare
l'interno e comandare i vari microfoni .
Mi ero costruito un mixer con valvole 6SN7 , doppi triodi con uscita
a bassa impedenza sul catodo . Il tutto veniva inviato all'ingresso
dell'amplificatore di bassa frequenza . Il processo cominciò prima
della data prevista , il 14 marzo alle ore 9.00 e terminò il giorno 11
aprile 1946.-
Durante tutto il periodo di funzionamento fui aiutato da mia sorella
che faceva da annunciatrice , e da alcuni amici che provvedevano alla
stesura dei testi e alla trasmissione , nei giorni festivi , di programmi
musicali che venivano eseguiti dall'orchestra Orsatti , in un appartamento
adiacente al palazzo del tribunale . Si alternarono ai microfoni vari
giornalisti e in
particolare Don Bedeschi , cappellano militare dell'VIII armata inglese ,
che parlò delle varie vicende legate al conflitto recentemente concluso .
Nei primi giorni di funzionamento si presentarono alla porta della
stanza alcuni finanzieri in divisa per sequestrare la stazione in quanto
"illegale" .
Avevamo però due carabinieri dislocati dalla magistratura a protezione
del complesso , che impedirono l'attuarsi del sequestro .
Fino al giorno della chiusura del dibattimento , puntualmente si
presentavano per eseguire l'ordine ricevuto .
Il processo finì alle tre di notte e quando tutti lasciarono l'aula
diedi ai due carabinieri , che ormai erano diventati della famiglia ,
cacciaviti e tronchesini e procedemmo alla demolizione della stazione .
Trovammo una cassa di libri del tribunale , la vuotammo , e raccogliendo i
vari componenti li ponemmo nella cassa che fu portata a pianterreno e
caricata su un auto -
Il tutto fini nel mio negozio . Erano le cinque della mattina del 15
aprile 1946 . La mattina seguente , trovai davanti alla porta del mio negozio
una carovana di auto . Polizia , carabinieri , finanza , RAI . Alla
richiesta delle generalità ed esibendo un mandato di requisizione , vollero
sequestrare la stazione della .. "cosiddetta" Radio Ferrara .
Aperta la saracinesca indicai loro la cassa con il relativo contenuto
, che conteneva quello che fu la radio Ferrara da loro richiesta .
Non fu ben accettata la soluzione dai presenti convinti di poter
trovare una stazione radio , come descritta dai vari giornali , e
funzionante .
Il comandante dei finanzieri fece buon viso a cattivo gioco e alla
richiesta di esibire la autorizzazione alla gestione , presentai la lettera
con l'ordine del prefetto di Ferrara che mi ordinava di allestire una
stazione radio per diffondere il processo Altini evitando la ressa del
pubblico nell'aula del tribunale .
La parte burocratica però terminò con la firma da parte mia di un
verbale di ben 14 pagine sottoscritto anche dal comandante dei carabinieri e
dai delegati della RAI .
Così finì la storia di Radio Ferrara che mi aveva dato la grande
soddisfazione di creare , senza nessun scopo di lucro , un pubblico servizio
dimostrando che i radioamatori potevano essere di grande utilità alla
comunità
La stazione radio realizzata da Franco Moretti, I4FP nell'aprile 1946,
denominata Radio
Ferrara, che trasmetteva in onda media sui 230 metri AM, con la potenza di 100
Watt.
La costruzione venne realizzata con materiale proveniente da apparati militari
abbandonati
dai tedeschi in fuga, sull'argine del Po a Guardia Ferrarese.
La responsabilità legale, in violazione del monopolio RAI, venne assunta dal
Prefetto di
Ferrara dott. Hirsh.
La radio venne installata per le trasmissioni di un processo a carico di un
gerarca
fascista, dando modo alla cittadinanza, che non ci sarebbe entrata nell'aula
del
Tribunale, di seguire tutte le fasi del dibattimento, fino alla sentenza.
La radio fu demolita alla fine del processo.
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Importante riconoscimento
al Presidente del CISAR ik0yyy
Il dott. Luca Ferrara IK0YYY, Presidente del CISAR, su proposta del Ministro
Gasparri é stato nominato, come rappresentante dei Radioamatori, nel nuovo
Consiglio Tecnico del Ministero delle Comunicazioni.
Venerdì 28 Marzo c'é stata la cerimonia di insediamento alla presenza del
Ministro e sono stati assegnati gli incarichi all'interno dell'organo del
Ministero..
Si tratta di un riconoscimento prestigioso che premia anni di umile e tenace
dedizione alla radio e alla sperimentazione in generale e premia anche le
capacità culturali, propositive e unitarie di Luca nelle lunghe e estenuanti
trattative per giungere finalmente alla elaborazione di una nuova legislazione
per i radioamatori, oggi realtà e che attendevamo da 30 anni, battendo anche a
spese proprie, le vergognose "ostilità" create da alcuni, anche sul piano
giudiziario, per impedire il progresso delle radiocomunicazioni amatoriali.
Il paziente impegno unitario portato avanti da IK0YYY per condurre a sintsi le
molte piccole associazioni locali esistenti, ha avuto, recentemente, dei
risultati insperati con l'unificazione rappresentativa nel CISAR di varie
piccole realtà associative.
Vogliamo fare i nostri auguri di buon lavoro al caro Luca, anche a nome dei
radioamatori italiani, certi che rappresenterà, come sempre, le nostre istanze
nell'importante consesso di cui é entrato a far parte.
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Le prime sezioni
che hanno ottenuto
il nominativo