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CRONACA DELLE ASSOCIAZIONI
E la guerra continua...
Da Newsletter della
Sezione ARI di Milano
"C'è una famosa canzone italiana che recita
"questione di feeling..." E' proprio vero: nella vita molto spesso è proprio
questione di
feeling. Altre volte però si tratta più semplicemente di stile. Qualcosa che
non si può comprare, qualcosa che- se si possiede - si ha innato e che in
modo più o meno evidente contraddistingue i rapporti con gli altri.
Senza girare troppo in tondo... possiamo dire ad esempio che certi scritti che
abbiamo visto indirizzati al Ministro delle Comunicazioni, in passato, - a
nome di tutti i radioamatori -, ci hanno fatto veramente rabbrividite.
Certe prese di posizione di Associazioni che qualcuno definisce "concorrenti"
all'ARi hanno sicuramente lasciato perplessi il più della gente. In particolar
modo quando si fanno le pulci raccontando di mancanza di trasparenza a destra
e manca salvo poi, in sede di proprie elezioni, non avere la forza di dire:
Soci votanti: x, y hanno votato tizio, z hanno votato Calo. Infatti, tanto per
evitare forse figure leggermente imbarazzanti hanno riportato solo la
percentuale dei voti raggiunti dal singolo. In pratica se i votanti sono 3 ed
uno ha preso 2 preferenze... il risultato è lo stesso di uno che ha avuto 2000
voti su 3000.
Complimenti. Anche perché poi certuni sono gli stessi che parlano più o meno a
sproposito (non essendo associati) di emorragie di Soci in ARI.
Recentemente il Presidente di 'ma di queste Associazioni è stato eletto dal
Ministro come Suo referente preferito per i radioamatori e grande risalto da
tutte le parti è stato dato dell'evento.Anzi. . diciamolo 'ma vera iattura per
chi ha internet: da tutte le parti si vedeva il discorsetto dell'interessato:
siti web, forum, liste di distribuzione e quant'altro.
Nell'auspicio che tra qualche anno rimanga libera qualche frequenza per
comunicazioni simplex visto che saranno tutte piene di
ripetitori analogici, digitali, connessioni ad internet e trasponder
transnazionali (caspita..... vuoi mica mettere??? Adesso facciamo un bel
trasponderino così chi è a Lampedusa riesce a dire di buttare la pasta al suo
amicone scozzese. - . .che mostruosa utilità!) dicevamo... ah si! Sperando che
anche coloro che hanno altre aspirazioni oltre a quella di indugiare (che
stile.. potevamo forse dire... perdere tempo? No, meglio indugiare....) sui
ripetitori abbiano giusta rappresentazione presso le istituzioni abbiamo
assistito ad uno scambio di mail verso il Ministero.
In particolare sul Radiogiornale - (sembra prima ancora che sul sito ARI) - è
apparsa la lettera del Presidente ARI Ortona (fresco di
dimissioni e fresco di reintegro... avevate dubbi?) che chiede in
pratica al Ministro di tornare sui propri passi, segnalando (utile non si sa
mai...) eventuali problemi passati che l'eletto avrebbe avuto proprio con
l'amministrazione. Immaginiamo che il Ministro ( o i suoi collaboratori) abbia
valutato attentamente le persone candidate e non abbia bisogno di essere
"ripreso" da chi è rimasto esduso. Tra l'altro non si sa se poi abbia risposto
a tale lettera. Sarebbe carino comunque che il tenore dell'eventuale risposta
dell'Amministrazione nei confronti dell'escluso fosse stizzosa nella stessa
misura di certe risposte che vediamo su RadioRivista nei confronti di propri
Soci che chiedono solo chiarezza... (vedete RR di aprile 2003.... Ma una
qualsiasi va pure benissimo...).
Ma si sa che chi ha stile non si mette neppure a discutere e semplicemente va
oltre.
Per concludere giusto una riflessione: mentre
nella nostra associazione il CDN si soffermava su questioni interne
dimissioni, rimpasti, revoche di dimissioni ed altre sublimi meraviglie,
qualcun altro otteneva la posizione che ora si vuole contestare"
N.D.R.
Tre semplici considerazioni: la prima é che
rimestando di continuo il calderone delle incomprensioni e della concorrenza,
attribuendosi di tutto, gli uni contro glii altri armati, non ci sembra sia la
strada migliore per andare in Paradiso, cioé per unificare i radioamatori; la
seconda questione é che non é vero quello che si dice sulla nomina di IK0YYY
Luca Ferrara nella Commissione Ministeriale, perché da anni ci sono due altri
Radioamatori nella stessa Commissione e nessuno si é mai stracciato le vesti
dalla disperazione e inoltre secondo la Legge non é previsto che le
Associazioni facciano delle segnalazioni, in quanto le nomine sono pertinenza
del Ministro. Infine per i ponti, bbs e trasponder, non risponde al vero
quanto si afferma, perché la nuova normativa contenuta nel DECRETO
11 febbraio 2003, "Adeguamento della normativa tecnica relativa all'esercizio
dell'attività radioamatoriale". ( Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 45
del 24-2-2003), recepisce le indicazioni IARU, affiliata alla ITU, circa le
frequenze dove installare i ponti, BBS,Trasponder, Quindi non ponti
dappertutto, ma solo dove lo ha stabilito la IARU, o siamo arrivati al punto
di contestare anche la IARU, cui l'ARI é affiliata e ne é la rappresentante in
Italia? L'unica cosa che cambia é che essendo stata abolita la "concessione"
sostituita con l'autorizzazione, non possono esserci più privilegi o monopoli
delle Associazioni, in quanto il DIRITTO anche a queste attività é dei singoli
radioamatori, che dovranno rispettare, da una parte le normative IARU e
dall'altra quelle del Ministero delle Comunicazioni, anche sugli indici di
affollamento.
Su questi argomenti sono state diffuse
continuamente una serie di cose non vere, per fare della pura disinformazione
demagogica e creare allarmismo, cose che però hanno la gambe corte e il
respiro affannoso! Personalmente ritengo che le inesattezze riportate su
Newsletters non siano in mala fede, ma solo il frutto di malevole e distorte
informazioni ricevute da chi avrebbe il dovere invece di riferire solo la
verità dei fatti. La famosa "Farsa di Roma" pubblicata dai fatti di cui si
parla) rappresenta la prova di un certo modo di informare alzando solo un gran
polverone. Si parlerà di queste cose al Convegno di Pordenone, per farle
cambiare nell'interesse di tutti?
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Dal Presidente del CISAR
Carissimi lettori del Radio Giornale,
spiace dover occupare una parte di questo giornale, per commentare
le due lettere inviate dai Presidenti ARAC e ARI al Ministro delle
comunicazioni, in relazione al mio incarico presso il Consiglio Superiore
delle comunicazioni.
Queste due associazioni hanno voluto entrare in concorrenza nel modo
più sbagliato: scrivendo cose false.
Ma quello che mi spaventa, e che dico da molto tempo, è che questo
comportamento sta seminando zizzania, e i radioamatori litigano.
Che ci sia attrito tra radioamatori è umanamente comprensibile;
ma quando un Presidente di una associazione alimenta queste discussioni,
diventa pericoloso.
Vogliamo ricordare le pagine di Radio Rivista, ove un membro del
Consiglio Direttivo chiedeva ai propri soci di denunciare le "attività abusive
di una presunta associazione che installa ripetitori" ?
Dopo qualche mese, sono partite le denuncie dal Comitato ARI Abruzzo
contro il Trasponder nazionale CISAR !
Poi, alle prime cause vinte, sono spuntati gli scribacchini in
packet, che per mesi hanno sparso odio e fango; uno di questi addirittura fu
portato al Ministero in rappresentanza dell'ARI, e, tra parolacce e verbi
all'infinito, pretendeva di parlare di tecnica.
Oggi, dopo due lettere così, cosa ci dobbiamo aspettare ?
Altre liti, altre discordie, altre discussioni......
Speriamo che il Ministro non abbia letto questi due capolavori, e
che non si sia così fatto una brutta impressione sui Radioamatori, litigiosi,
invidiosi e illetterati.
Vergogna, signori Presidenti, con voi non si può avere nessun
rapporto; ci abbiamo provato diverse volte, ma questo è il risultato.
Non raccontate frottole ai vostri soci, perché le bugie hanno le
gambe corte.
Avete portato la discussione sul ridicolo, inventando "procedimenti
amministrativi", "passati burrascosi" e multe, perche' non avete altro da
dire. Bla, bla, bla.
Mentre voi fate e disfate, il resto dei radioamatori, e noi, offesi
dalle vostre sciocche parole, non ci permetteremo mai di avere pregiudizi nei
confronti dei vostri soci, ARAC o ARI che siano, o di qualsiasi altra
associazione.
Avremo, da adesso in poi, pregiudizi solo nei confronti di persone
come voi, che non solo non dimostrano una grande civiltà, nel raccontare
bugie, ma si ostinano a sbattere i piedi come fanno i bambini quando arriva il
casstigo dei genitori.
Per fortuna, l'associazione è espressione dei soci, e non di un
Presidente. Se poi un Presidente vuol fare tutto da solo, senza dire
niente a nessuno, allora siamo pronti anche ad attendere nuovi Presidenti, con
i quali saremo lieti di confrontarci.
Noi, non facciamo di tutta l'erba, un fascio.
Il cambiamento di direzione ci sarà: Roma non s'é fatta tutta in un
giorno. Noi abbiamo pazienza, ma voi avete il tempo, che scade.
Pensavate che qualcuno vi avrebbe denunciato per calunnia e
diffamazione ?
Parlo a mio nome, ovviamente: non ho tempo da perdere con queste
scemenze, e non cerco giudici che vi diano torto.
Il torto ve lo stanno dimostrando i vostri soci, che se ne vanno
dalle vostre associazioni, inorriditi.
Luca Ferrara, IK0YYY
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3° Convegno
Diamo voce alle Sezioni
Convegno dei Presidenti
di Sezione
Pordenone 3-4 maggio 2003
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1° Convegno
Radio Comunicazioni
Emergenza 2003
Pordenone 4 maggio 2003
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Sesta puntata
FRANCO MORETTI I4FP
VITA E STORIA
DI UN RADIOAMATORE
A FERRARA CULLA DEL
RADIANTISMO ITALIANO
Certo che raccontare ai giovani,
della attuale generazione, cosa é stata la radio per i primi radioamatori,
non é cosa semplice.
L'enorme sviluppo tecnologico ha cancellato il pionierismo e raccontando oggi.
o leggendo i passi di questa fatica.. letteraria, (si fa per dire!) si rischia
di non essere creduti o si può passare per millantatori !!
Nella stesura dei testi l'autore si é limitato a riassumere il contesto ,
altrimenti il tutto poi sarebbe riuscito troppo prolisso.
Come si potrà vedere. sono stati inseriti documenti e foto per rendere più
interessante il tutto . Farà ridere il verbale di ascolto del Ministero e la
relativa sanzione negli anni 50, considerando gli argomenti che oggi si
ascoltano sui ponti in VHF ... ma poi anche nelle bande canoniche delle
decametriche.
Sono state allegate, come parte finale, testi e foto dei pionieri radioamatori
di Ferrara città che ha in realtà dato inizio al radioamatorismo in Italia.
Si é dato significato alla realizzazione di Radio Ferrara (che nei fatti si
sarebbe potuta chamare .. "la prima radio libera d'Italia", regolarmente
autorizzata) per dimostrare che i radioamatori hanno avuto un notevole peso
nello sviluppo del paese.
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Anche allora c'erano due
Associazioni, l'ARI e il Radio Club d' Italia, ma anziché litigare come
avviene oggi, si fusero insieme grazie al paziente lavoro di
ricucitura portato avanti da Franco Moretti I1FP
il quale per averne parlato in
un qso rimediò una multa dal Ministero.
FRANCO MORETTI PERMISE
CON LA SUA STAZIONE CHE LA RAI COLLEGASSE GIORNALMENTE LA ZONA DELL'
ALLUVIONE DEL POLESINE CON RADIO ROMA
Nell'anno 1951 il Ministero PT con i suoi ottimi
servizi di ascolto controllava tutti noi radioamatori , nei vari modi di
emissione , che erano praticamente solo due : Telegrafia e Telefonia con
modulazione in AM e fui "beccato" in un QSO con un amico di Torino I1BDV
, che era uno dei legali della nostra associazione , trattando , come disse
il verbale di ascolto , conversazione privata .
Io facevo parte , in quel periodo , del consiglio direttivo centrale
dell'ARI e stavo trattando , su indicazione del consiglio , il recupero di
un gruppo di Om che si erano staccati dalla associazione fondando un nuovo
sodalizio che si chiamava Radio Club d'Italia diretti da I1CW che abitava
in provincia di Treviso.
Abitando io in zona accettai l'incarico e avevo cominciato appunto
i primi contatti , a Lancenigo di Treviso con l'amico Filippini (I1CW)
e comunicavo al nostro legale il probabile rientro dei .. transfughi .
Risultato : Fui convocato negli uffici del direttore delle poste di
Ferrara e con mia meraviglia mi fu consegnato un plico , dalla direzione
di Roma , da aprirsi appunto in presenza del responsabile territoriale e
del sottoscritto .
Mi lessero il verbale , firmai per conoscenza , e passai … alla
cassa a pagare la contravvenzione di ben lire 1500 .
Questo per dimostrare la serietà d'intenti che a quel tempo
era una cosa seria . Sapendo di essere controllati cercavamo tutti di
attenerci alle regole.
A volte si esagerava anche . Il mio grande amico I1HJ (Enos
Mandrioli ) che lavorava unicamente in telegrafia, fu a sua volta colto in
fallo . Il verbale di ascolto ministeriale non conteneva multe da pagare ,
ma il QRT per 15 gg per avere trasmesso … 1 dico UN kilohertz sotto la
gamma assegnata e cioè 13999 kHz . La gamma iniziava a 14.000 –
Nello stesso anno il fiume Po ruppe gli argini a novembre
provocando una tremenda alluvione nella zona del Rodigino e nel delta del
fiume . Noi tutti radioamatori collaborammo con le autorità per
lenire le sofferenze dei sinistrati impiantando stazioni nelle zone
allagate .
La RAI in quel periodo era ancora in fase di assestamento
tecnico e non riusciva a collegare la zona alluvionata alla sede di Roma
dove era il centro raccolta informazioni . L'inviato speciale del giornale
radio era Federico Zardi ottimo giornalista che partecipava alle
operazioni e riferiva .
Da Bologna la direzione si ricordò di quel ..
rompiscatole che costruì Radio Ferrara e pensò di collegarmi per
verificare se si poteva dalla mia casa collegare il centro di Roma .
Questa volta però , visto i controlli ministeriali , chiesi di essere
autorizzato per iscritto ad effettuare il servizio . Iniziai le prove sulla
gamma consigliata dalla RAI e cioè gli 80 metri . Il successo fù
immediato e
Radio Roma cominciò il collegamento quotidiano con la mia casa .
Il giornalista arrivava puntualmente alle 1945 . Iniziavo a
collegare Roma e alle 20.00 la Rai annunciava : Dal nostro corrispondente
nella zona alluvionata vi trasmettiamo le ultime notizie . ( dal mio
microfono e con stazione di radioamatore !!!! )
continua
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Avventura di un radioamatore
tra realtà e favola
In una notte d'inverno
Halloween se n'era andata da poco, e le candele
illuminavano ancora, da dentro le zucche vuote, i sorrisi di improbabili
fattucchiere.
La stagione degli elfi dispettosi aveva lasciato il passo ad un inverno
precoce e rigido, con la prima neve che già rendeva le campagne uguali, e
gli alberi stracolmi.
La notte era quieta, la città silenziosa ed incappucciata nel bianco dei
tetti.
Una notte perfetta, pensai, per stare tranquilli nella stanza delle radio.
Archiviati gli ultimi problemi della giornata, la casa già addormentata e
silenziosa, salii la scala che mi portava in soffitta.
Il mio regno mi guardava con soddisfazione: 35 anni passati a raccogliere
riviste, costruire radio, piegare telai, annusare pasta salda, lasciano il
segno.
Sospirai leggermente per il freddo della coltre di neve che mi copriva, sul
tetto, la testa, e per la verità pensai che 35 anni lasciano un segno ancora
più ostinato di quello delle valvole bruciate, e di tutta la pasta salda ed
i telai anneriti del mondo, anche di quelli degli esperimenti più ingenui
degli anni migliori.
Sprofondai sulla poltrona ed accesi il ricevitore.
Sui 40 metri, il radiogiornale di una lingua strana si mescolava con una
nenia in lingua araba, portata su e giù dall'evanescenza di un segnale che
veniva da chissà dove.
Qualche fischio, una telegrafica, un'altra stazione ancora e poi la voce di
un radioamatore che mi segnalava che la banda era aperta.
Suoni caldi e rassicuranti, pensai, strano contraltare alla fredda e
silenziosa distesa di tetti bianchi che intravedevo dall'abbaino.
Tutto d'un tratto, sentii un fruscio, o forse ancor meglio un battito d'ali
dietro di me.
Mi voltai e vidi che era caduta una rivista dallo scaffale, proprio lo
scaffale ove in mostra erano allineate le mie collezioni di decenni di
riviste.
Una autentica montagna di fascicoli, da Sistema Pratico a Radio Rivista, e
ancora da Sistema A a Radiorama, per non parlare poi di quelle più antiche,
degli anni 20, tutte ingiallite e a metà rose dai tarli del tempo.
Automaticamente, mi chinai per raccogliere il fascicolo caduto: si trattava
di una semplice Radio Rivista, che mi colpì però perché era più smilza del
solito.
Anzi, guardandola bene, era decisamente più sottile del solito, perché di
una decina di pagine soltanto.
La meraviglia per un fascicolo così sottile che non avevo, mi pare, notato
prima, si tramutò in vero e proprio sconcerto quando, cercando l'annata per
riporre la rivista in ordine con le altre, vidi scritto chiaramente sulla
copertina: Radio Rivista n. 12 - Dicembre 2020.
Rimasi esterrefatto: una rivista che.....balbettai...doveva essere
pubblicata vent'anni dopo!
Succedono cose strane, in questo periodo dell'anno, tanto più quando fuori
tutto tace, è buio e la città è tutta coperta di neve: sono grande
abbastanza per saperlo.
Decisi quindi di non chiedermi più di tanto il perché di una cosa
assolutamente fuori dall'ordinario, ed incominciai a leggere, a
leggere.......
Il mese di dicembre riportava la Relazione Morale dell'anno sociale appena
trascorso, ed il Presidente pro-tempore illustrava la situazione che da
qualche anno si era sviluppata.
"Il fenomeno della radio di amatore -dichiarava il Presidente- è un fenomeno
che può temporalmente collocarsi tra i primi decenni dell'ultimo secolo
antecedente a questo millennio, e l'inizio del millennio stesso.
I primi esperimenti individuali attorno agli anni 20 del ventesimo secolo,
diedero il via ad un fenomeno che raggiunse il suo picco attorno agli anni
70-80 del secolo scorso.
I radioamatori abbandonarono progressivamente l'autocostruzione e un certo
fenomeno di consumismo di massa aumentò a dismisura il numero dei
radioamatori stessi, anche per una sorta di politica dei grandi numeri messa
in atto da molte associazioni di molti Paesi.
Alcuni criticarono questo atteggiamento, ritenendo che le associazioni in
questo modo facessero gli interessi dell'industria: fatto sta che il numero
dei radioamatori, per lo stesso motivo consumistico per il quale era
aumentato, incominciò a scendere senza possibilità di ritorno.
L'avvento di nuove tecnologie per la comunicazione sul finire del secolo
scorso, con un grande impatto sulle masse anche in termini di estrema
reperibilità e basso costo dei prodotti, cagionò il progressivo
allontanamento di molti dalla radio e dalle relative associazioni, compresa
e soprattutto la nostra.
Il telefono cellulare (l'antenato del nostro comunicatore globale da polso)
ed il computer (con processori che all'epoca si misuravano ancora in
centinaia di megahertz) resero le comunicazioni così semplici e banali che
molti dimenticarono la radio, complice anche il fatto che il progressivo
affinarsi della tecnologia rendeva sempre più difficile la possibilità dell'autocostruzione,
fenomeno che negli anni eroici dello scorso millennio era servito da
collante e comune denominatore tra gli appassionati.
Agli osservatori più acuti, sempre sul finire del millennio, non sfuggì il
fatto che ormai nessun più nuovo radioamatore poteva rintracciarsi nella
fascia dei giovanissimi, cioè quella tra i 13 ed i 16 anni.
In breve, imboccato il sentiero in discesa, un effetto a catena alla
rovescia determinò la progressiva e nota difficoltà operativa della nostra
Associazione, a causa del crescente ed ineluttabile calo del numero degli
associati e quindi della contrazione fortissima dei bilanci.
Purtroppo -continuò il Presidente- il fenomeno di cui sopra apparve sin
dall'inizio assolutamente incontrastabile, ed il fenomeno del
ridimensionamento apparve drammatico nel primo decennio del nostro
millennio.
Il numero dei radioamatori e degli iscritti rovinò precipitosamente.
Alle accennate difficoltà si aggiunse una irragionevole campagna
denigratoria dei mass-media contro i radioamatori, ritenuti a torto, con le
loro antenne, responsabili dell'inquinamento elettromagnetico.
Vincoli paesaggistici nelle città sempre più affollate causarono problemi
sempre maggiori all'installazione delle antenne, e poi una assurda
estensione della normativa "CE" anche alle apparecchiature autocostruite ed
ai sistemi di antenna fece il resto.
A causa di queste ed altre ben note difficoltà, il numero dei radioamatori
letteralmente crollò.
Pensiamo in definitiva alla scomparsa degli sperimentatori nel campo della
fisica, quelli per esempio che ai primi del 1900 si costruivano le lampadine
in casa....sarebbe forse pensabile oggi una attività di sperimentazione o di
hobby in questi settori ?
La situazione di grave contrazione -terminò il Presidente- accenna ora
comunque a stabilizzarsi, avendo la nostra Associazione raggiunto un punto
di equilibrio, Signori Consiglieri, con una base stabile di circa
cinquecento soci........"
Mi stropicciai gli occhi incredulo: 500 soci ? Davvero il futuro poteva
essere così?
Davvero tutto era destinato a finire in questo modo?
Guardai sconsolato il telaio del mio vecchio trasmettitore in AM degli anni
60, relegato in un angolo del sottotetto, appena rischiarato dalla luce
bianca della neve che proveniva dall'abbaino, e pensai che dopotutto, non mi
dava tutto quel senso di sicurezza che pensavo.
Fortuna volle che una voce dall'altoparlante rimasto acceso mi richiamasse
alla realtà: mi girai di scatto, afferrai il microfono ed incominciai a
parlare, parlare, parlare.....
Parlai di radio, di quella radio vera che si chiama sperimentare, saldare,
provare e riprovare; parlai di ham spirit, di 35 anni trascorsi tra amici
sinceri, tra entusiasmo e progetti mai nati, con quella voglia di fare che
una volta, semplicemente, si chiamava arrangismo.
Non so quanto tempo passò, ma fuori la notte era sempre buia, silenziosa ed
i tetti bianchi con la neve.
Saranno state forse le due del mattino.
Spensi la radio, ma prima di andare a letto volli cercare ancora quel numero
di Radio Rivista per terminarne la lettura.
Passai tutta la libreria, cercai accuratamente, e poi cercai ancora ed
ancora, ma di quel numero assolutamente non trovai traccia.
Che avessi sognato?
Che la notte di Halloween mi avesse giocato un brutto scherzo, e nel
silenzio qualche spiritello un po' furfante si fosse infilato nella mia
stanza delle radio?
Non lo saprò mai.
Però, a ben guardare sullo scaffale, tra due vecchi numeri di Sistema
Pratico, la polvere se n'era andata, ed erano fuori posto, come se, tra di
loro, improvvisamente, fosse scivolato qualcosa.....
Luigi Belvederi i4AWX
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Radio Baghdad
ieri e oggi
STAZIONE RADIOAMATORIALE
IT9TZZ
GIOVANNI LORENZI
http://web.tiscali.it/telegrafia
NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA
Ciao a tutti. Il 25 maggio 1980, alle ore 2130 GMT sulla frequenza di 9745
kHz ( onde corte di 31 metri ) intercettai Radio Baghdad International.
Ricordo che allora scrissi un rapporto di ricezione e ricevetti una lettera
contenente una dinamica cartolina QSL e una bandierina. Gli eventi della
nuova guerra nel Golfo mi hanno riportato alla memoria questo fatto e,
credendo di farvi cosa gradita, vi allego il materiale che in quel tempo
riuscii ad ottenere. Sono passati oltre 20 anni da quel giorno e non sono
sicuro che l'Iraq era già in guerra con l'Iran. Forse mancava poco tempo.
Fatto sta che da allora questa nazione non ha mai smesso di stare all'erta.
Puo' un popolo sopravvivere e pensare al futuro con la guerra che batte
sempre alla porta?
Saluti. Giovanni Lorenzi
Qui sotto la bandierina e la
QSL di conferma di un ascolto, prima della guerra. Ora non si sa se questo
servizio QSL verrà ripristinato dopo le distruzioni della guerra.
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N.D.R. Oggi, finita la guerra,
Radio Bhagdad é udibile a 1170khz AM
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Come
ho scoperto i radioamatori
AR8AB APPELLE I1XX
L'antenna di cui su parla
nell'articolo
come si vede era costruita in
legno!
Essendo da poche settimane sotto le armi, non ebbi il
coraggio di aderire nuovamente al suo rinnovato invito, e di questo mio
mancato coraggio, mi pentii più volte amaramente per non aver dato un
volto a colui che mi tenne a battesimo dell'etere e di non avergli stretto
con gratitudine la mano.
Dovettero trascorrere oltre trent'anni, era il 1984,
per vedere finalmente il volto schietto e simpatico di questo grande
Radioamatore e Soldato. Stranamente, il destino mi fece capitare
casualmente (mi chiedo se proprio casualmente) fra le mani un vecchio
giornale pomeridiano che si stampava a Milano, "La Notte" e nella cronaca
milanese, a grandi caratteri stava scritto "Giovannozzi comandante della
Prima Regione aerea, succede al generale D'Agostini", con tanto di
fotografia, che conservo ancora gelosamente.
Il generale Massimo Giovannozzi proveniva
dall'Ispettorato delle Telecomunicazioni e Assistenza al volo
dell'Aeronautica Militare. Era entrato nell'accademia aeronautica nel
1931. Come pilota, prese parte alla seconda guerra mondiale (scacchiere
del Mediterraneo orientale e dell'Egitto). Fu decorato di medaglia
d'argento, due di bronzo e due croci di guerra.
Questa volta non volli perdere l'occasione di questo
incontro che tanto desideravo. Telefonai al Comando e con mio grande
disappunto venni a sapere che aveva da poco lasciato il comando per
raggiunti limiti di età. Fu un grande dispiacere. Nell'anno 1997, distante
tredici anni da quell'ultima telefonata, sfogliando, la bella
pubblicazione "70 Anni dalla fondazione - Storia del Radiantismo Italiano
da Marconi al 2000" dove sono ricordati tanti OM molti dei quali
conosciuti personalmente o collegati, oggi purtroppo "Silent Key" ecco
nuovamente il ricordo di I1XX , riesumato alla vista della sua QSL li
riprodotta. Il desiderio di salutarlo era fortissimo. Come fare ?
Semplice, una veloce chiamata al 12 ed ecco forniti gli unici due
Giovannozzi Massimo residenti in Roma. Il primo abbonato non era colui che
cercavo. Speravo nel secondo. Composi il numero e attesi con il cuore che
batteva forte, ma fu la segreteria telefonica che si attivò. Di solito,
ancora oggi, non mi sento a mio agio a parlare con una macchina, quindi
riattaccai. Il giorno successivo riprovai. Finalmente rispose una voce
femminile con flessione filippina. Chiesi se fosse la casa del Generale
Giovannozzi. Ebbi conferma, ma mi disse che i padroni erano fuori e di
riprovare dopo le ore 20.30. Ero felice di dimostrargli la mia gratitudine
e di non averlo dimenticato. Emozionato come sempre richiamai a quell'ora.
Mi rispose una dolce voce femminile; mi presentai e chiesi, con voce quasi
tremante, se potevo salutare il signor Generale nonché ex I1XX. Questo
nominativo già non appariva più nei vari callbook. Il crudele destino non
poteva mancare. La signora con voce un po' tremula rispose: - Mio marito è
mancato tre anni or sono. Provai un grande dispiacere come se avessi perso
un caro amico d'infanzia; ed era veramente un caro amico della mia
infanzia, visto che, grazie a Marconi, lo conobbi quando ero fanciullo.
Commosso, spiegai brevemente la mia storia. La gentile consorte mi rim
Era da poco finita la seconda guerra mondiale. A quei
tempi vivevo con i miei genitori in un ameno villaggio in riva al
Mediterraneo, situato ad otto chilometri a nord di Beirut (Libano), dove
approdammo ai primi di gennaio del 1939.
Durante il conflitto mondiale, fummo prigionieri civili
degli Inglesi, ospitandoci in ben tre campi di internamento; il primo a
Betlemme, in un convento di Salesiani, il secondo a Giaffa, vero campo di
internamento e l'ultimo a Sarona, un ex villaggio colonico tedesco,
adibendolo a campo di internamento, rimanendovi per ben due anni e mezzo,
dal 1942 a metà 1945. Per fortuna fummo sempre trattati bene e nulla ci
mancava. Unico grave episodio fu un attentato dinamitardo verso i
prigionieri civili tedeschi, che con noi, italiani, si trovavano nel loro
ex villaggio colonico di Sarona alla periferia di Tel-Aviv. La truppa
indigena locale, al comando di ufficiali Inglesi, era adibita alla nostra
sorveglianza. Durante il quotidiano controllo mattutino, dove nella piazza
principale di quel villaggio venivano, prima, controllate le presenze di
tutti gli adulti uomini tedeschi e poi dei nostri, una bomba ad orologeria
scoppiò, per fortuna in ritardo, ferendo solamente qualche italiano.
L'attentato fu rivendicato dagli ebrei che sorvegliavano il villaggio,
vendicando in questo modo la strage di ebrei fatta in Polonia.
Una volta liberati (1945) ritornammo nel Libano nella
nostra casa situata su di una ridente collinetta (posizione magnifica per
DX) circondata da sempreverdi bananeti e profumatissimi aranceti, da dove
si dominava un vasto orizzonte sul mare e la baia di Saint George e sullo
sfondo la città di Beirut.
Avevo tredici anni. Onde ricuperare il tempo perso mio
padre mi mise subito interno in un ottimo collegio dei padri gesuiti
francesi, l'allora Université Saint Joseph.
Un pomeriggio, noi alunni fummo radunati nel cortile
principale del collegio dove ci fu presentato il nostro nuovo padre
sorvegliante, Père Jean Remonnay, un francese non molto giovane ma
estremamente attivo, con una sottile barbetta rossiccia, occhi
intelligenti e vivacissimi. Ben presto si conquistò la stima e la simpatia
di noi tutti.
Poche settimane dopo il suo arrivo, la curiosità di noi
ragazzi fu polarizzata da un misterioso e gigantesco oggetto che maestoso
svettava sul terrazzo del nostro collegio e qualche volta lentamente
ruotava in un senso ora nell'altro fermandosi poi in diverse posizioni.
Correva voce che quel misterioso oggetto non era altro
che una speciale antenna, che il nostro benamato Père Remonnay, aveva
collegato ad una stazione radio che usava per collegarsi con dei
radioamatori in Europa ed in America, allora veramente pochi.
Non avevo la più pallida idea di come fosse una
stazione radio ricetrasmittente. Quella misteriosa stanza mi attraeva
irresistibilmente e la curiosità mi struggeva senza poterla soddisfare
poiché lassù non ci era permesso di andare. Io non ardivo dire al
reverendo padre che mi sarebbe piaciuto vedere la sua stazione.
Un giorno, eravamo nel mese di aprile dell'anno 1946,
la fortuna mi fu propizia. Fui incaricato, con mio sommo piacere, di
consegnare un libro al reverendo Père Jean che, combinazione, si trovava a
riposare in quella misteriosa camera situata all'ultimo piano
dell'edificio.
Finalmente la mia curiosità sarebbe stata appagata. In
tutta fretta mi avviai, quasi dimenticando sulla cattedra il libro da
consegnare. Man mano che mi avvicinavo all'ultimo piano, udivo una
infinità di strani pigolii e voci incomprensibili ed infine la oramai ben
familiare e chiara voce del nostro sorvegliante, che ripeteva più volte la
strana frase "SI CHIU TEN, SI CHIU TEN DE AR8AB,AR8AB......"
Ero elettrizzato da quella misteriosa frase.
Emozionato, bussai alla porta e quando ebbi il permesso di entrare, rimasi
affascinato soprattutto dall'indescrivibile disordine che vi regnava
ovunque. Su di un grande tavolo, sotto di esso ed un po' dovunque sul
pavimento e sui mobili, c'era un'infinità di oggetti dalle forme e
dimensioni più disparate e mai visti prima di allora ed un groviglio di
fili multicolore. Benevolmente mi invitò a sedere e con un rassicurante
sorriso mi disse di aspettare tranquillo.
Purtroppo non posso ricordare i particolari delle
apparecchiature, perché vi ritornai solo poche volte; di certo il
ricevitore era un surplus americano ed il trasmettitore, non bello a
vedersi, senza dubbio era autocostruito.
Ricordo molto bene invece, il vecchio volante in legno
di un autocarro, infilato in un tubo di ferro che fuoriusciva dal soffitto
e che reggeva l'immensa antenna rotativa a tre elementi a grande
spaziatura, per i venti metri, e quattro elementi per i dieci metri. Sia
il complesso che il traliccio portante era fatto di liste di legno. Solo
gli elementi erano di metallo.
Un indice sul volante ed una rosa dei venti sotto,
indicava la direzione assunta dall'antenna. Una minuscola lampadina
collegata in serie al grosso cavo dell'antenna, allegramente variava il
suo brillio seguendo fedelmente la voce dell'operatore.
Vedendomi così incantato e quasi senza respiro, smise
di ripetere quelle, per me, incomprensibili parole e dopo aver zittito
l'altoparlante mi disse: "mon petit gamin, je crois que tu auras plaisir
de parler avec l'Italie". Così dicendo, ruotò dolcemente il volante e
l'indice della rosa dei venti si fermò quasi a nord-ovest. Incominciò ad
ascoltare attentamente in mezzo ai soliti pigolii e parole strane, in
lingue diverse. Dopo qualche minuto di attento ascolto mi disse: "Nous y
sommes", e si mise a chiamare più volte: "Hallo! Rome! Hallo! Rome! I1XX,
I1XX ici AR8AB, AR8AB, Amerique Radio Huit Amerique Boston qui vous
appelle et vous écoute".
Sempre più meravigliato udii il corrispondente che a
sua volta rispondeva e chiamava AR8AB, sigla oramai diventatami familiare
anche se ancora piena di mistero. (Poi divenne OD5AB).
Père Jean quindi riprese a parlare e dopo i soliti
convenevoli gli disse, sempre in lingua francese, che vicino a lui c'era
un fanciullo italiano di Como, che si chiama Umberto, che risiede nel
Libano da diversi anni. Ero l'unico alunno italiano in quel prestigioso
collegio.
La misteriosa voce, questa volta rispose pronunciando,
con mia grande gioia, più volte il mio nome e ciò che mi fece rabbrividire
di emozione, fu quando si mise a parlare in italiano. Al Libano,
l'italiano ed il dialetto comasco lo parlavo solo in casa con i miei
genitori, diversamente usavo sempre l'arabo libanese, con gli indigeni, ed
il francese a scuola.
Ricordo ancora vivamente cosa mi disse I1XX: "Ciao
Umberto, certamente ti farà piacere udire la voce d'Italia. Mi chiamo Max
e sono a Roma. A Como ho conosciuto un ufficiale di nome Molteni é forse
un tuo parente? Quando ritorni in Italia e se vieni a Roma sarò ben lieto
di conoscerti".
Ciò che risposi non lo ricordo, tanto ero emozionato.
Quello fu il mio primo ed il più emozionante collegamento radio.
I miei genitori seppero far vivere in me, ancora
fanciullo, un fervente amore verso la nostra cara Italia e per me in quel
momento, la voce di Max (Massimo Giovannozzi allora maggiore
dell'Aeronautica Militare Italiana) era la voce della mia sempre amata
lontana patria.
Quando nel 1954, mi trovai a Roma come allievo
sott'ufficiale di complemento nell'Arma delle Trasmissioni alla
Cecchignola, mantenni parzialmente fede alla mia promessa. Durante una
libera uscita, gli telefonai, non senza la stessa emozione di allora, ma
con tanta timidezza e molta soggezione. Questa volta era un semplice
soldato che chiamava un ufficiale superiore. I1XX era stato promosso
colonnello.
Mi qualificai e dopo una breve pausa si ricordò di
quell'esile vocina che dal lontano Libano salutava la sua adorata patria,
che ora serviva con orgoglio. Mi invitò ad andarlo a trovare.
proverò di non essere andato a trovarlo, quando ero a
Roma nel 1954, dicendomi che mi avrebbe ricevuto a braccia aperte, poiché
era molto umano e sempre disponibile. Mi disse inoltre che Père Jean lo
andò a trovare tanti anni fa. Anche Père Jean, AR8AB, che dopo il 1951
divennne OD5AB, conosciutissimo allora nel mondo Dx per essere stata la
prima stazione radioamatoriale libanese, non è più tra noi. Questi due OM
sono nel mio cuore e li ricordo sempre con immenso piacere, devozione e
nostalgia. Il nominativo AR8AB, se ben ricordo, era abusivo, ed il
reverendo Père Jean l'aveva ottenuto per vie traverse, certamente
dall'Ambasciata Francese nel Libano, a quel tempo ancora protettorato
francese. Non mi risulta che fosse valido come DXCC.
Ricordo anche, in altre occasioni, Père Jean mi fece
vedere alcuni esperimenti che mi fecero pensare a magia, fra i quali la
ben nota sonda-spira. Questa è costituita da una spira di filo di rame
isolato o no, del diametro di circa 60 mm, facente capo ad una lampadina
da 6 o 12 Volt, la quale avvicinata ad un induttore, sede di RF, diventava
sede di corrente indotta che illuminava la lampadina. Rimanevo incredulo
nel vedere quando teneva semplicemente in mano una lampadina al neon che
avvicinata allo stesso induttore, si innescava con un bel colore
viola-azzurro. Erano gli espedienti che si usavano per verificare se lo
stadio finale generava radiofrequenza. Altro marchingegno, che mi
meravigliò erano i fili di Lecher. Père Jean aveva teso una linea bifilare
di fili di rame nudo tra loro paralleli distanti l'un l'altro circa 10
centimetri e di una lunghezza approssimata di 10 metri, di cui una
estremità erano tra loro isolati, mentre dall'altra terminavano su due
condensatori in serie, uno per filo e seguiti da alcune spire, le quali
poste vicino alla bobina dello stadio finale del trasmettitore (vhf) si
accoppiavano ad essa.. Una lampadina da 6 volt alla quale erano saldati
due reofori di filo di rame rigido che appoggiavano su detti fili, a modo
di un ponticello di cortocircuito, quando veniva fatta scorrere lentamente
lungo di essi, (in corrispondenza dei ventri di tensione determinate dalle
onde stazionarie) iniziava ad illuminarsi raggiungendo un massimo di
brillio, in un punto ben preciso per poi lentamente diminuire di intensità
man mano che si procedeva nella stessa direzione per poi spegnersi, e così
via procedendo lungo detti fili. La distanza misurata fra un punto e
l'altro di massima luminosità, corrisponde alla lunghezza d'onda, in
metri, generata dal trasmettitore. Se al posto della lampadina vi è un
milliamperometro, di 100 mA fondo scala, la sua massima deviazione,
indicherà i ventri di corrente. Ovviamente per me allora era cosa
incomprensibile che mi meravigliava.
Questo è uno dei tanti piacevoli ricordi della mia
oramai remota infanzia trascorsa in quel meraviglioso paese.
Umberto Ferdinando Molteni, i2ms
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Unione
Astrofili Italiani
Notizie dallo
spazio...
5 - 6 maggio 2003: monitoraggio
degli impatti
lunari
Partecipiamo alla campagna promossa dalla sezione Luna
UAI in occasione del passaggio dello sciame delle Eta
Aquaridi
7 Maggio: Mercurio Eclissa il Sole!
L'UAI – nell'ambito delle iniziative pubbliche dedicate
alla
divulgazione delle scienze astronomiche - propone per
mercoledì 7 maggio una manifestazione dedicata al
transito di Mercurio sul Sole a cui sono invitati a
partecipare tutti gli astrofili!
Inviato al Consiglio d'Europa
l'Appello per la
protezione del cielo notturno
In data 10 Aprile 2003 l'Unione Astrofili Italiani ha
inviato
una lettera che accompagna tutto il materiale ricevuto da
tutta Europa e raccolto dall'UAI e dall'Associazione
Francese di Astronomia.
30-31 Maggio - 1-2 Giugno 2003:
Campo Felice "...e
per tetto un cielo di stelle"
E' il più importante Star Party del Centro Italia sotto un
cielo stellato stupendo e organizzato al meglio con un fitto
programma di seminari e incontri
Galassie di Materia Oscura
Chung-Pei Ma, Berkeley, ha realizzato un'animazione del
comportamento della materia oscura dal Big Bang per
qualche miliardo di anni, e hanno trovato che...
Mars Express,
Caccia all'acqua in Profondità
In Maggio partirà dal cosmodromo di Baikonur la sonda
europea Mars Express, che porterà a bordo lo strumento
MARSIS...
Un Marte al Giorno
La NASA ha approntato una pagina web che presenta
giornalmente una immagine proveniente dalla sonda Mars
Global Surveyor.
Onde Gravitazionali, avanti.
Il Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory
(LIGO) ha prodotto i suoi primi risultati scientifici riguardo
la ricerca delle onde gravitazionali: nessuna. Ma questo
non e' un risultato negativo..
Il Cielo in Diretta!
una grande iniziativa di
divulgazione Corriere della Sera
- UAI. Partecipate tutti!!
Light Pollution International
Workshop
Frascati (Rome) May, 2-4,
2003. The most important
Seminar on Light Pollution!
Il Calendario UAI 2003
prendi visione del fitto
programma di iniziative
promosso dall'UAI per il 2003
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Protesta per un articolo sulle antenne
LETTERA A RADIORIVISTA
Gentile redazione tecnica,
sono radioamatore patentato dal 1967 ed ho sempre
letto un po' tutti i periodici che trattano del nostro hobby, da "das
DL qtc" a "QST", da "Costruire Diverte" a "l'Antenna", ad "Amateur Radio CQ",
a "Radio Rivista", a "Radio elettronica kit"
eccetera, facendo molto spesso tesoro di quanto pubblicato.
Quando la composizione dei testi avveniva in tipografia
c'era la garanzia che ci fosse almeno qualcuno costretto a
leggere quanto era destinato alla stampa! ora purtroppo, e sempre più spesso
si pubblicano autentiche cavolate.
Possibile che non vi sia qualcuno dalle vostre parti che esamini e valuti
gli articoli destinati alla pubblicazione!
Quale associato all'ARI sono veramente indignato per tale oscena
sciatteria sempre più incalzante! Non riesco a
comprendere come si possa, da parte di un Organo Ufficiale dell'Associazione
Radioamatori Italiani, -pubblicazione
peraltro anche rubricata dal Centro Nazionale dell'Istituto di Studi sulla
Ricerca e documentazione Scientifica (sic ) del
C.N.R.- stampare un articolo del tipo di quello riguardante l'antenna EH,
apparso sul n° 3 di R. R. e...non vergognarsene.
Nulla di personale sull'autore im0zjz a cui riconosco il merito di aver
costruito e sperimentato siffatta antenna, ma
dovrebbe molto modestamente limitarsi solo a questo e non infarcire il testo
di amenità fuori luogo: non si può parlare al
popolo di campo E ed H e citare Poynting o Maxwell se non se ne conoscono le
equazioni, nè d'altra parte il mestiere
dello sperimentatore pare che richieda necessariamente la conoscenza della
teoria dei campi elettromagnetici. Meglio
limitarsi ad illustrare quanto realizzato, rispettando-possibilmente-
grammatica e sintassi ed esprimersi con proprietà di
linguaggio e chiarezza. Non voglio elencare la sequenza di perle che infiorano
le due paginette, ma leggere che le bobine
sono "realizzate con filo elettrico del diametro di quattro millimetri quadri,
di colore azzurro" è quasi il massimo, o
che la vetronite "ha un isolamento pari a 29 kV per millimetro di spessore".
Il picco poi dello sconforto l'ho avuto nel cercare inutilmente di capire
cosa, il buon G. Remo Campedelli, intendesse
dire quando tentava di spiegare il cablaggio che " va fatto all'interno del
tubo, da evidenziare che il cilindro
superiore dev'essere collegato in modo trasversale obliquo, per intenderci,
partendo da zero gradi per poi
scendere e collegarsi all'impedenza a 180 gradi." Ma qui stiamo alla pura
follia!
Nel risparmiarvi altre amenità del tipo: "Poynting afferma che la relazione è=ExH
dove x indica un prodotto
incrociato dei vettori dei campi, misurato in watt/metroquadro" o, appena
poco dopo "utilizzando i cilindri della
lunghezza pari alla metà del pi-greco/diametro del tubo usato" che più giù
diventa "della lunghezza di pi-greco per
il diametro".
Ma non è il caso di urlare "nec sutor ultra" ?
Per favore, la vogliamo smettere di far ridere la
gente?
Mi ripeto, c'è qualcuno che legge gli articoli prima di pubblicarli?
In redazione, tra i vecchi o.m. ci sarà certamente qualcuno che ricorda
l'Ambrogino Brambilla, garzone di elettrauto, con
officina in una traversa di via Scarlatti che, pur non avendo frequentato le
scuole serali al Beltrame...potrebbe dar una
mano.
A proposito, visto l'andazzo, oso sperare che
pubblicherete anche un mio articolo-studio-ricerca superscientifico
sull'ultima antenna da me realizzata e che consiste in un dipolo formato da
1503 spire serrate di filo da 1,5 mm d'acciaio
armonico, quello per molle tanto per intenderci, che opportunamente tesato può
variare la sua lunghezza da 2,5+2,5
metri a 20+20 metri permettendomi di accordare in continuità dai 10 agli 80
metri!
Concludo con un altro motivo di amarezza: l'ultimo
numero di R. R. (n° 3/2003) su 96 pagine ne pubblica 66 di testo (e
va bene: la pubblicità è al di sotto della soglia del 40 %) ma perchè di
queste 66 ben 37 pagine sono finalizzate a
soddisfare unicamente la sfrenata vanità di chi desidera apparire nelle varie
classifiche di contest, diplomi ecc !
Nell'occhiello di pag. 17 è scritto che il valore di
una copia è di euro 4,90: ma non vi sembra di esagerare!
Non me ne vogliate, ma credo che dobbiate qualche scusa
agli associati e forse anche ai semplici lettori.
Con affetto sincero, i8kel.
enzo luminoso, via V. Veneto, 211
88900 Crotone (KR)
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COMUNICATI STAMPA
Polemica a distanza tra
il Ministro e il Resto del Carlino
ELETTROSMOG:
GASPARRI, IN
ITALIA SERVE UNA CORRETTA INFORMAZIONE
contro l'allarmismo di alcune regioni
''Il dato diffuso oggi dall'agenzia francese di sicurezza sanitaria
ambientale sulla non pericolosita' delle antenne di telefonia mobile ci
conforta, soprattutto perche' viene da un Paese che ha fissato limiti di
emissione per i campi elettromagnetici dieci volte superiori a quelli vigenti
in Italia''.
E' quanto afferma il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri Spiega
Gasparri: ''Nello studio francese, si fa riferimento a patologie di natura
psicosomatica derivanti da ingiustificate paure tra chi vive in prossimita' di
impianti di trasmissione. Questo -sottolinea il ministro- vuol dire che nostro
compito primario, accanto ai controlli che quotidianamente vengono svolti sul
territorio sui livelli di elettromagnetismo, e' diffondere una corretta
informazione tra i cittadini, per evitare che il vero nemico della salute sia
il pregiudizio''.
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E mentre il Ministro Gasparri sollecita
una corretta informazione, Il Resto del Carlino si esibisce in questa
disinformazione chiedendo
"una mappatura dei campi
elettromagnetici"
Una mappatura dei campi elettromagnetici. Ciao caro Paolo ti giro
questa pagina web del RESTO DEL CARLINO cronaca locale di Ascoli Piceno.
Non ho parole ma è mai possibile che questi signori si sostituiscano alla
O.M.S.??? bhooo e tutti tacciono!!!
cordialita' Gianni Ascoli P. IK6HLN
Una mappatura dei campi
elettromagnetici
ASCOLI - E' davvero interessante il progetto
realizzato dall'Ordine degli Ingegneri di Ascoli in materia di inquinamento
elettromagnetico. Il progetto è stato presentato nella sede della Fondazione
Carisap dal presidente dell'Ordine, Pasquale Ubaldi e da Sergio Crescenzi,
consigliere delegato della Fondazione. Si tratta di una mappatura dei campi
elettromagnetici nella Vallata del Tronto, con i primi risultati delle
rilevazioni. Già quattro anni fa era stata creata la mappatura
dell'inquinamento da rumore. Da qualche mese l'apposita commissione presieduta
da Francesco Falà, con Alberto Canestrini, Roberto Capancioni, Andrea
Corradetti, Manrico Farina, Francucci Alessandro, Alberto Marchionni, Patrizia
Marconi, Domenico Marcozzi e Brunella Ortenzi, ha iniziatole rilevazioni dei
campi a radio frequenza (telefonini) e a basse frequenze (elettrodotti).
Durante l'incontro sono state analizzate in dettaglio le situazioni
considerate più a rischio. «L'inquinamento elettromagnetico - ha detto
Crescenzi - di tutti i nemici della salute del cittadino, è il più «subdolo»:
tutti sappiamo quanto è nocivo, nessuno di noi è tuttavia in grado di
avvertirne la presenza. Ecco perché abbiamo aderito al progetto di mappatura
dei campi elettromagnetici». Soddisfatto anche il responsabile, Manrico
Farina: «Abbiamo un apparecchio per la rilevazione che ora vogliamo mettere a
disposizione di tutti i cittadini e dei vari condomini, perchè è giusto che
ognuno di noi sappia se vive in un ambiente a rischio elettromagnetico, oppure
no».
Valerio Rosa
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INTERNET SENZA
FILI, SVILUPPO DA FAVORIRE
Il Ministero delle Comunicazioni sta da tempo studiando l'attuale quadro
regolamentare per consentire l' adeguamento ai tempi delle Wireless Lan, i
collegamenti a corto raggio senza fili per Internet.
Lo afferma in un intervento sul Corriere della Sera, il Ministro delle
Comunicazioni Maurizio Gasparri, sottolineando che ''oltre ai grandi temi
delle telecomunicazioni (digitale terrestre, banda larga, UMTS...) che fino ad
ora abbiamo affrontato, da oltre un anno
stiamo lavorando anche sullo standard 802.11b, chiamato anche 'Wi-Fi' e su
tutta la famiglia di standard 802.11''. ''Circa sei mesi fa abbiamo attivato
la sperimentazione di questa tecnologia per verificare il potenziale impatto
sul mercato, la reale capacita' trasmissiva, l'interesse in grado di suscitare
nella popolazione, alcuni modelli di connessione e di interconnessione''
prosegue il Ministro precisando che dalla sperimentazione e' emersa la
richiesta di ''superare il limite normativo legato all'uso privato''.
Il Ministro, nell'intervento sul Corriere, annuncia che ''nei prossimi giorni''
sara' pronto un decreto che disciplinera' l'uso pubblico delle Wireless Lan
attraverso il regime di autorizzazione generale per operare servizi di accesso
e collegamento rivolti al pubblico''.
''Le nostre intenzioni -scrive Gasparri- sono rivolte alla definizione di un
contesto normativo chiaro e essenziale al funzionamento delle nuove
tecnologie. I governi possono incentivare, anticipare, frenare, rallentare lo
sviluppo dell''information and communication
technology', ma il progresso incombe nonostante ogni tipo di intervento
regolatore''.
''Gli operatori possono acquisire e vendere societa' secondo la loro visione e
i loro piani stategici. Il nostro compito -sottolinea- e' guidare gli attori
del sistema nei tempi e nei modi necessari al loro sviluppo in un regime di
sana concorrenza, indipendentemente dalle scelte dei singoli, gettando i semi
per una crescita solida delle reti e dei servizi nelle telecomunicazioni''
conclude Gasparri.
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Tassa sui cd vergini
Allegria, le tasse dovevano diminuire, invece.... Il decreto della tassa sui
Cd e' stato approvato il 9/04/2003, si pagherranno ad esempio 0.29 euro per i
cd registrabili, e 0.23 per i cd dati.Non saremo tanto allegri nemmeno per i
supporti analogici: cassette video audio ecc. 0,23 euro per ogni ora di
registrazione, i minidisc 0,29 euro/ora, le memoria flash per i lettori MP3
ecc.. 0,36 euro per 64Mbyte, i DVD 0,87 euro per 4,7Gbyte. Molti hanno fatto
"incetta" di cd vergini prima del 29 Aprile data di entrata in vigore del
decreto, ma alcuni commercianti avevano aumentato i prezzi.. Un'altra
soluzione sara' acquistare i supporti all'estero, dove questa tassa non
esiste, ma attenzione potrebbe essere illegale importare CD senza la tassa!
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IL BBS I0TVL DI ROMA
ACCESSIBILE ANCHE VIA NODO
Giuseppe I0TVL, comunica che il PBBS I0TVL di Roma è raggiungibile
anche tramite il nodo di rete IR0RMN
Il nodo IR0RMN è connesso alla rete Itanet con le frequenze 432.800 , 437.850
e 435.550 (porte forward a 9600 baud).
Il BBS I0TVL-8 è invece connettibile dagli utenti sulle frequenze 144.850
(1200 baud) e 432.400 (9600 baud).
73, IW0DZT
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Leonardo da Vinci intuì la radio?
Salve Paolo,
Ti mando un semplice trafiletto apparso sulla stampa qualche giorno fa', a
proposito di intuizioni leonardesche.
Leonardo «vide» radio ed internet, o soltanto auspicò la comprensione fra i
popoli della Terra?
Leonardo da Vinci non fu solo un genio dell' arte e della tecnica ma, con
cinque secoli di anticipo, anche profeta dei moderni sistemi di comunicazione
come il telefono, la radio, la televisione ed internet. E' l'ultima
interpretazione data dagli studiosi ad alcuni passi del Codice Atlantico
(1500) conservato nella Biblioteca Ambrosiana di Milano, che lui stesso definì
«profetie», ma che oggi sono riconoscibili come straordinarie intuizioni
telematiche, totalmente estranee alla società antica in cui egli visse, però
molto vicine alla sua genialità. I passi sono quelli di due «enigmi» contenuti
nel Codice in cui Leonardo scrive: «Parleransi li omini di remotissimi paesi
l' uno all' altro e risponderansi». E ancora:«Parleransi e toccheransi e
abbracceransi li omini, stanti dall' uno all' altro emisferio, e [in]tenderansi
i loro linguaggi», parole riconducibili ad una visione di comprensione e
fratellanza tra popoli e culture diverse che prefigurò in epoca lontana i temi
odierni della comunicazione globale.
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FILATELIA:
UN FRANCOBOLLO PER MEUCCI IL 28 MAGGIO
Il 28 maggio sara' emesso un francobollo dedicato ad Antonio Meucci per l'
invenzione del telefono. Si tratti di un ''doveroso riconoscimento alla figura
dell'inventore che dedico' la sua vita alla ricerca per la trasmissione dei
suoni, realizzando l'invenzione che ha consentito il rapido sviluppo delle
tecnologie nel settore delle telecomunicazioni''.
Quello programmato per maggio non e' il primo riconoscimento filatelico
italiano per Meucci, la cui effigie comparve gia' su un francobollo del 1965
per l' Unione internazionale delle telecomunicazioni e su un valore del 1978
nell' ambito di una serie dedicata ad uomini illustri.
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CERCASI PARTECIPANTI AL CONTEST 50 MHz
Cerco amici disposti a partecipare con me al
contest mondiale 50 Mhz del 21 e 22 giugno da Castel Morrone - Ce -
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CALENDARIO CONTEST VHF UHF SHF - MAGGIO 2003
Marathona I1XD SHF 1 / 31 Maggio
1 / 31 maggio 00.00 - 24.00 UTC
IW0BET Giovanni Zangara Box 36 - 00100 Roma Centro
TROFEI A.R.I. V/U/SHF 144 / 432 & up
"Contest Citta' di Terni"
3 / 4 maggio 14.00 - 14.00 UTC
IK0DDP Adolfo Laliscia Via Montegrappa, 23 - 05100 Terni
Contest EME
10 / 11 maggio 00.00 - 24.00 UTC
Contest Veneto VHF
10 maggio 12.00 - 17.00 UTC
Contest Veneto UHF&UP
11 maggio 07.00 - 15.00 UTC
Marathona I1XD 144 & 432 MHz
10 / 25 maggio 00.00 – 24.00 UTC
IW0BET Giovanni Zangara Box 36 - 00100 Roma Centro
Contest VHF del SUD 50 MHz
18 maggio 07.00 - 17.00 UTC
IW9DCN Michelangelo Sangiorgio
7° Contest Gargano 50 MHz
25 maggio 07.00 - 15.00 UTC
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NOTIZIE DALLE SEZIONI ARI
-
Ciao Paolo,
Grazie ancora una volta per il bellissimo impegno che
ti sei preso con il Radiogiornale, lo leggo sempre con grande atenzione.
Vorrei pregarti di una cortesia, o notato che da qualche numero vengono
pubblicati i nominativi di Sezione, se ti
è possibile inserisci nel prossimo numero del Radiogiornale
anche il nominativo della nostra sezione di
ARI Rivalta di Torino:
codice 1010, nominativo "IQ1AC".
Ti ringrazio molto IZ1CQY Piero Valle.
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Nominativo Sezione
ARI di Quartu Sant'Elena CA: IS0/IQ0AM
Informiamo che già dal 14 Febbraio 2003 la Sezione ARI di Quartu Sant'Elena (
Cagliari), ha ottenuto dal Ministero delle Comunicazioni il nominativo di
Sezione IQØAM A tale proposito, essendo la Sardegna Country , al nominativo
suindicato verrà fatto precedere il prefisso ISØ/ , questo per meglio
identificare il luogo della trasmissione per DXCC WAIP WPX e tanti altri
Awards.
Abbiamo il piacere d'informarvi che dalla sede della Sezione Viale C. Colombo
179 P°II durante l'Assemblea che si effettuerà sabato 10 Maggio 2003, in
occasione di una pausa assembleare, verrà effettuato in 40 mt., il battesimo
via etere del nominativo IS0/ IQ0AH ( chi sarà la prima stazione ? la sede di
Via Scarlati.........ma !! avra richiesto il nominativo
Best 73 is0agy Ampelio Melini ( caso volle !!! )
ps. stiamo predisponendo un DIPLOMA per i collegamenti tra
le Sezioni........seguiranno info
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ARI
FORMIA: Nominativo di Sezione IQ0FM
Un caro saluto a Paolo ed al suo R.G., con la presente
vogliamo informare tutti che è attiva con il nominativo IQ0FM la sezione ARI
di Formia (LT).
Le QSL di eventuali contatti si potranno avere solo in via diretta
richiedendola al seguente indirizzo:
Sezione ARI di Formia P.O. Box 33
04023 F O R M I A (LT)
73' s de IZ0EGC Carlo in Formia.
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ARI AOSTA
Ciao Paolo
Ti pregherei di pubblicare su Radiogiornale
entro la fine della settimana il seguente messaggio anche se esageratamente
in ritardo.
La città d Aosta come forse tu sai nella
prossima settimana accoglie la 76^ Adunata Nazionale degli Alpini.
Il comune di Aosta ci ha chiesto, ancora in via
informale, la possibilità di eseguire un servizio di radioassistenza per la
sicurezza della manifestazione.
Mi chiedevo e chiedevo tramite il Radiogiornale
se gli Alpini hanno una propria assistenza all'interno dell' Adunata visto e
considerato che sono organizzati in tutto e per tutto, in modo da integrare
una loro eventuale assistenza radio con la nostra.
Se qualche Alpino e/o Radioamatore è a
conoscenza di tale eventualità e pregato di contattarci.
La Sezione di Aosta è lieta di ricevere gli
Alpini nella propia sede.
73 de IX1ESM Giovanni
Per maggiori informazioni telefonare al
3288669821 oppure di seguito:
A.R.I.- Sezione di AOSTA
IQ1VD
Via G. Elter, 6
11100 AOSTA – ITALIA
P.O.BOX 190
Tel. 320.0852015
Fax 178.220.1730
C.F.91017060079
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IOTA
IG9DX - Lampedusa
Island : AF-019 IIA: AG-001
Dalle 20:00 U.T.C. del 5 alle 09:00 U.T.C. dell' 8
Giugno sarà attivata l' Isola di Lampedusa da un gruppo di Radioamatori
della Sezione di Tivoli e ... uno di quella Ciociara.
Il Call sarà IG9DX attivo su tutte le bande HF e sui sei metri. Gli
operatori:
IØ VWV Angelo QSL Manager
IKØ MID Gianluca
IKØ SOP Enzo
IKØ SXU Massimo
IKØ ZME Gianfranco mcc#102 inorc#305
seguiranno info !!!!!
P.S. farò anche attività QRP in HF e 6 mt.
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VOM
-Voce del Mediterraneo -
Malta - Informazioni e notizie dal radioascolto
internazionale
A cura di Alfredo Gallerati
Agostino Coriolano: regia
Richard Muscat: Direttore
Eisa Romei e John Sud a: redazione
Johanna Scicluna: Segretaria di redazione
Redazione italiana ~Onde Radio"- p.o.box 21-70051 Barletta ('3a) ~
Tutte le domeniche - Ore 07.(1 UTC su 9.6($.kHz
Onde Radio on line ww~w.vomradio.com
Reception Report: Voce del Mediterraneo - P.O.Box 143 Valletta ~alta)
Reception Repoli -via Internet-:
www.vomradio.com
LA SCHEDA
Mese di Maggio
4 Carla Chiacchiero (Terni)
11Piergiorgio Siciliano (Potenza)
18 Luca Belli (Pistoia)
25 Alberico Fumagalli (Merate)
Mese di Giugno
1 Gian Maria Canaparo (Torino)
8 Oscar Postiglione (Adelfia)
15 Giancarlo Menti (Genova)
22 Ezechiele Dal Magro (Belluno)
29 Carnillo Zadra (Rovereto)
Bevenuti tutti all' ascolto di "Onde Radio". Il programmai nformativo sul
radioascolto internazionale che la "Voce
del Mediterraneo" di Malta offre ai suoi ascoltatori ogni domenica. Nel mese
di giugno "Onde Radio" compirà 5 anni,
ringraziamo i radioascoltatori di tutto il mondo che seguendoci danno vita al
nostro programma.
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RADIOAMATORI CAMPERISTI
Ci sono molti OM che, oltre alla passione della radio,
hanno anche un'altra passione: il turismo itinerante.
Quel turismo fatto di vita all'aria aperta, alla ricerca di
localita' ,di costumi sociali, di modi di vita, di gusti gastronomici sempre
diversi.
Ma , soprattutto, quel turismo fatto di liberta' e che si
puo' fare per tutto l'anno e che solo mezzi come i camper ed i motorhome
possono dare.
Sto facendo un elenco di tutti questi OM appassionati dei
viaggi in camper. Siamo gia' a quota 22.
Ricordatevi che la frequenza d'appoggio, a parte l'uso dei
ripetitori locali, e' la 145.500.
Inoltre attivatevi anche in APRS, per essere piu' visibili
quando siamo in giro, per poterci incontrare. Sistema che, comunque, e' sempre
utile per sapere se 'e' qualche OM nelle vicinanze, in caso di bisogno.
Il SSID da utilizzare e' il -13 !!!
Saluti.
Walter - IK2ANE
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AIR SHOW di Ostia
é stato rinviato a data da destinarsi per ragioni
di sicurezza.
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SILENT KEY
Da: "Umberto
Molteni" <umberto.molteni@virgilio.it>
Silent Key I2SH
L' 11 aprile 2003 è mancato l'amico Federico dell'Orto I2SH.
Eravamo entrambi sotto le armi alla Scuola
Trasmissioni dell'Esercito nella cittadella Militare della Cecchignola (Roma)
nel 1954.
Federico, insieme a Pier Romano Breseghello I1KYR,
attivarono finalmente la prima stazione radioamatoriale militare, in Italia,
con nominativo I1MIL. Essi furono i primi due radio operatori. Anche per la
nuovissima stazione radioamatoriale militare IZ2MIL, attiva dal mese di marzo
scorso presso la caserma Perucchetti in Milano, certamente ha contribuito
l'amico Federico alla sua realizzazione.
Sentite condoglianze alla Famiglia.
In un prossimo
numero, spero pubblicare la "I1MIL Story"
Da Umberto
Ferdinando Molteni I2MS.
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