In guerra contro il "mau -
mau"
così veniva definita la
SSB da quelli che erano abituati all'AM
++++++++++++++
Negli anni 1957 / 1960 iniziò per noi
radioamatori la prima vera rivoluzione nei sistemi di emissione . La
classica
modulazione di ampiezza , AM , cominciò ad essere "insidiata" da un nuovo
modo di emissione , la SSB.
Iniziarono le prime realizzazioni da parte di vari OM negli USA e
anche in Italia i precursori iniziarono a pubblicare
schemi e apparati sperimentali.
Uno dei più validi sostenitori e soprattutto divulgatori della
nuova tecnica fu Glauco Rustichelli di Roma che iniziò
una serie di articoli su Radio Rivista definendo il nuovo mondo che nasceva
.. " il popolo dei Mau Mau " .
Infatti la ricezione dei segnali SSB ,nella operazione di sintonia ,
dava l'idea di ascoltare una lingua sconosciuta . In
seguito il nostro amico pubblicò sempre su RR , il primo vero trasmettitore ,
con il sistema dello sfasamento , e si interessò
di creare , e mettere in commercio , apparati completi e parti precablate
per la realizzazione di trasmettitori . Era l'anno
1959 .
Acquistai i primi componenti e iniziai le prime prove . Per ottenere
validi risultati in seguito il Glauco mi fornì un
ottimo VFO a grande stabilità , sulla falsariga di quello che già la Geloso
commercializzava , e un trasmettitore sempre a
sfasamento con stadio finale RF composto da due valvole 6146 che
permettevano una potenza in antenna di circa 140
watt .
Cominciai allora a seguire le varie riviste americane , soprattutto
QST , che era dedicata completamente ai
radioamatori , per arrivare alla progettazione e alla costruzione di un
trasmettitore .
La grande novità della nuova tecnica SSB (banda laterale unica con
portante soppressa) consisteva appunto nella
soppressione del segnale in uscita
e l'emissione solo in presenza del segnale modulato . Quindi quando non si
parlava davanti al microfono non veniva
consumata energia e non vi era occupazione di banda , mentre con la
modulazione usciva la RF , irradiando il segnale .
Certo che per i .. conservatori fu difficile abituarsi alla nuova
concezione e per qualche anno non vi fu popolazione
radioamatoriale consistente .
Le difficoltà per la realizzazione erano tante e di diversa natura
sia meccanica che tecnica e io impiegai circa un anno
per completare la mia nuova creatura . I componenti li trovai sul mercato
americano , per la maggior parte , e cioè filtri a
quarzo, per la generazione del segnale a banda laterale unica , alle bobine
per le varie gamme , ai condensatori in ceramica
a temperatura variabile , per il VFO , e a tutto il materiale che non si
poteva trovare in Italia .
Per il carico delle valvole finali di potenza usai il gruppo Geloso
completo di bobina in ceramica e commutatore di
gamma relativo .
Anche la scala parlante per la sintonia era della Geloso che era
la più pratica e con le frequenze già indicate per
ogni gamma amatoriale .
Il VFO era costruito in una scatoletta metallica di lastrine di
alluminio di 5 mm di spessore per avere un contenitore
privo di deformazione .
Il tutto poi era contenuto in un cofano professionale fornitomi da
una ditta di Roma che produceva per l'industria
elettronica .
Descrivere tutti i problemi , durante la costruzione ,
impegnerebbe pagine e pagine , quindi di lettura poco piacevole
ai " non addetti ai lavori " .
Lavoravo solo la sera dopo cena e nei ritagli di tempo che mi
concedeva il mio lavoro . Il maggior impegno fu poi la
parte finale della taratura e della messa " su strada " .
Non avevo amici locali che mi aiutassero perché convinti che il
sistema SSB fosse un fuoco di paglia e che la
classica modulazione di ampiezza avrebbe alla fine trionfato . Anche perché
nessuno aveva ricevitori per potermi ascoltare
e dare controlli . Per ricevere la SSB occorreva un particolare circuito di
demodulazione che ,gli apparati in uso in quel
tempo ,non avevano .
Iniziai quindi a trasmettere ufficialmente nell'anno 1964 usando
i due sistemi , SSB e AM , raccogliendo i primi
risultati .
Anche la "nota casa" Geloso iniziò la commercializzazione dei
primi ricevitori atti all'uso promiscuo . Seguirono
anche i trasmettitori che furono esportati in tutto il mondo . . Finalmente
anche gli OM italiani che non volevano
autocostruirsi la propria stazione , trovarono nel "mitico" trasmettitore
modello G 4/225 con alimentatore G 4/ 226 il
primo contatto con la SSB .
Arrivarono anche i ricevitori e il primo fu il il G 4/215 al quale
seguirono i modelli perfezionati della serie .
Per la ricezione usavo il mio RX autocostruito unito , prelevando
il segnale dall'ultimo stadio di MF ,ad uno
"SLICER" di produzione americana che mi permetteva di ricevere sia la LSB
che la USB .
Una notizia che molti amici non sapranno , è la ragione per la quale
oggi ci troviamo a trasmettere nelle due bande
laterali a seconda della gamma usata .
Gli americani , che per primi usarono il sistema SSB , impiegarono un
VFO che generava una frequenza nella gamma
5.0 5.5 Mhz perché si era trovato che a quella frequenza si otteneva il
miglior risultato sulle successive moltiplicazioni
per ottenere , a mescolazione , la gamma voluta .
L'impiego iniziale permetteva di ottenere da un generatore a 9 Mhz
, frequenza a sua volta scelta per le stesse
ragioni , la gamma dei 3.5 4 e dei 14 – 14.500 . La gamma degli 80 metri
si otteneva per sottrazione e quella dei 20
metri si otteneva per somma . Disponendo poi di un filtro successivo la qrg
risultante eliminava una banda laterale per
sottrazione e l'altra per somma .
Risultato : In 80 metri si trasmetteva in LSB e in 20 in USB .
Per convenzione poi continuò la classificazione e rimase in uso
anche nelle seguenti realizzazioni commerciali .
Nel 1965 iniziò "l'invasione" degli apparati giapponesi con la ditta
Sommerkamp che trattava il prodotto costruito
dalla YAESU .
Anche gli americani ci inviarono la loro produzione ma i prezzi erano
abbastanza alti e i giapponesi ebbero la meglio
.
Io non contento della ricezione con il mio autocostruito , con lo
slicer , per l'uso della SSB , feci la pazzia di
acquistare un prodotto americano , che dominava a quel tempo il mercato, un
ricevitore SX115 della Hallicrafters .
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ANNO EUROPEO DEL DISABILE
Gruppo Radioamatori disabili -
NOMINATIVO SPECIALE
ATTIVAZIONE II1D
NOMINATIVO SPECIALE PER IL "2003 ANNO EUROPEO DEL DISABILE"
GIORNO 29 MAGGIO LA
STAZIONE RADIO II1D SARA' ATTIVA DALLE ORE 08.00 ALLE ORE 14.00 UTC
IN HF E VHF SSB E ALTRI MODI PSK (PRESUMIBILE
FREQUENZA SSB 28480-21280-14245-7085 e 144280).
L'ATTIVAZIONE AVRA' LUOGO DURANTE LA
DIMOSTRAZIONE PRESSO ILCENTRO DIURNO DISABILI DI GIAVENO (TO) I CUI RAGAZZI
E RAGAZZE FREQUENTANTI IL CENTRO HANNO COLLABORATO AD INSERIRE NEL COMPUTER
I QSO DI II1D . SARANNO INOLTRE PRESENTI GLI STUDENTI DELLA SCUOLA MEDIA
GONIN.
GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE E ARRIVEDERCI IN
FREQUENZA, UN SALUTO AGLI SWL GRATI PER LE LORO CONFERME DI ASCOLTO.
I I 1 D mgr IZ1CCE: qsl via bureau
o diretta info IZ1CCE: Carlo Sobrito Via I° Maggio 9 - 10051
AVIGLIANA (TO)
73 da IZ1CCE E DA TUTTI I RADIOAMATORI CHE
COLLABORANO CON II1D
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HF addio?
Le compagnie elettriche stanno attuando nel mondo un nuovo sistema di
trasmissioni digitali che sfruttano le linee elettriche. Dove ciò è avvenuto
ai radioamatori che si trovano vicini alle linee di alta tensione è ormai
precluso andare in HF a causa dei micidiali disturbi che vengono irradiati
dalle linee elettriche stesse. E' noto che queste cose stanno per avvenire
anche in Italia, con il primo assaggio dell'ENEL che si accinge a trasmettere
le letture dei contatori utilizzando analogo sistema.
Guardate cosa scrive il nostro collega australiano VK2AAB di .SYD.NSW.AUS.OC
>
>All amateurs that have access to the internet should go to the following
RSGB >web site where you can read the result of RSGB tests at the location of
trial >installations of Power Line Telecommunications.
Tutti i radioamatori che hanno accesso ad internet, dovrebbero
visitare il sito Web RSGB (Inglese) per leggere i risultati che la stessa
ha rilevato in quei posti dove sono in corso prove di installazione di
Telecomunicazioni tramite le Linee Elettriche.
>
> The interfernce levels at some of the sites were such that amateurs
would >have no option other than to move or sell their gear.
>
I livelli di interferenze in alcuni posti sono tali che i
radioamatori non hanno nessuna opzione, tranne quella di cambiar casa o
vendere le loro apparecchiature!
> There are a couple of sound files also on the site.
>
Ci sono anche un paio sound files su quel sito
> I have drawn the WIA Federal attention to these reports.
Ho richiamato l'attenzione della WIA (Wireless Institute of
Australia) Federale sui suddetti rapporti.
> From reading the plentiful information overseas on these systems it seems >that
the proponents would be quite happy to see the HF spectrum abandoned so >they
could put even higher level signls onto the power lines.
Dalla lettura di abbondanti informazioni provenienti dall'estero
su questi sistemi, sembra che i proponenti sarebbero molto felici se lo
spettro delle HF venisse abbandonato per poter mandare sulle linee
elettriche segnali ancora più elevati.
>
>The site address is
www.rsgb.org/emc/pltnew.htm
>
(Andate sul sito e raccontateci)
>>73 Barry VK2AAB
Quello che ci domandiamo è il perché la nostre
Associazioni Radioamatoriali, non seppelliscono l'ascia di guerra e anziché
"baruffare" sui posti nel Consiglio Nazionale delle Telecomunicazioni, non
trovano il tempo e la voglia per affrontare unite le Stato italiano per
impedire il pericolo che corrono le HF.
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NASCE L'ASSOCIAZIONE NAZIONALE
UTENTI INTERNET
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
"Cittadini al servizio dei cittadini". Per una P.A. che funzioni meglio e
costi meno ai contribuenti", è il titolo della quattordicesima edizione del
FORUM P.A., svoltosi a Roma dal 5 al 9 maggio.
La manifestazione, che rappresenta il più grande evento congressuale italiano
e la maggiore iniziativa specializzata sulla pubblica amministrazione in
Europa, si articola, essenzialmente, intorno a due tematiche: quella
dell'attuazione di un federalismo efficiente, da realizzarsi attraverso il
miglior uso dell'innovazione tecnologica e delle politiche di e-government, e
quello della valorizzazione delle risorse umane, utilizzando gli strumenti
della formazione e i nuovi processi di organizzazione e gestione del lavoro
nell'amministrazione pubblica.
A FORUM si è discusso di come cambia l'organizzazione pubblica grazie al
ricorso alla leva tecnologica nei processi nella gestione delle risorse.
Nelle cinque giornate del FORUM P.A. 2003, un fitto calendario di oltre 100
appuntamenti, tra convegni, seminari, workshop ed eventi, sulle questioni di
maggiore interesse che riguardano l'arcipelago delle Pubbliche
Amministrazioni, alla presenza dei più importanti protagonisti istituzionali,
del mondo economico e sociale del nostro Paese. E dove hanno aderito
ministri, Presidenti delle Regioni, e i sindaci delle più importanti città.
Il sito
www.forumpa.it è dove vi
indirizziamo per avere maggiori ragguagli sulla manifestazione.
E i portali di servizi per il cittadino e le imprese rappresentano un punto di
incontro preferenziale tra la Pubblica Amministrazione e la collettivita', in
grado di affiancare i tradizionali sportelli, facilitare l'interazione tra
enti pubblici, cittadini e aziende e fornire in un unico punto servizi
personalizzati e informazioni utili a chi si connette on line.
L'importanza del tema ha indotto Microsoft a organizzare, nell'ambito di Forum
P.A. 2003, un convegno dal titolo 'Portali di servizi per la Pubblica
Amministrazione: soluzioni ed esperienze'. Attraverso la presentazione di
esperienze e casi di successo di organizzazioni pubbliche italiane e
internazionali, Microsoft desidera fornire agli operatori della Pubblica
Amministrazione indicazioni utili su come la tecnologia possa contribuire a
migliorare la gestione del rapporto on line con i cittadini.
Intanto proprio Microsoft ha sviluppato, in collaborazione con Eds, un sistema
di Posta Elettronica Certificata conforme alle normative sulla trasmissione
dei documenti informatici e in accordo con le linee guida del Centro Tecnico
per la Rete Unitaria della Pubblica
Amministrazione (Rupa), di recente emanazione. La soluzione, basata
interamente su piattaforma Microsoft Exchange 2000, offre agli utenti pubblici
e privati un servizio di messaggistica che, attraverso l'utilizzo degli
standard Internet, e' in grado di fornire attestazioni di recapito della posta
elettronica con garanzia di identificazione del mittente e del destinatario.
Questo permette di abbattere tempi e costi rispetto al normale invio di
documenti cartacei.
Nasce l'Associazione nazionale utenti Internet. Si tratta di Solacria (
www.solacria.it)
un organismo indipendente e senza fini di lucro che ha come obiettivo
principale lo sviluppo di tutte quelle attivita' connesse all'uso produttivo
di Internet. L'associazione promuove queste attivita' facendosi portavoce
nelle sedi e nei modi opportuni delle esigenze dei propri associati.
Napoli va in rete con un sito interattivo disponibile in sei lingue: italiano,
tedesco, francese, inglese, russo e giapponese. Il progetto promosso
dall'Azienda autonoma di soggiorno, cura e turismo consente di avere ogni
sorta di informazione su cio' che offre la citta': arte, cultura, tradizione,
ecenti.
Bastera' cliccare il sito
www.inaples.it
per avere notizie di carattere storico e culturale,
informazioni su musei e monumenti, immagini e descrizioni dei piu' bei luoghi
della citta', con
possibile finanche di inviare cartoline. E poi, itinerari guidati, notizie
sulla ricettivita' degli
alberghi, informazioni dettagliate sui trasporti urbani, mappe interattive,
indicazioni
riguardanti prodotti tipici e tante altre curiosita' come proverbi, testi di
canzoni e infine, uno
sportello aperto ai reclami e alle segnalazioni.
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INDAGINE SUL
RADIOASCOLTO:
IDENTIKIT DELL'ASCOLTATORE DELLE
ONDE CORTE
CONSIDERAZIONI SUI PROGRAMMI ITALIANI
La descrizione dell'ascoltatore italiano d'onde corte non è molto semplice:
ascolta molto e non scrive quasi mai, è pigro e svogliato. Solo se stimolato
con concorsi a premi e altre iniziative simili, un tempo in voga sulle radio
comuniste dell'Est, risponde all'appello. E' sicuramente un ascoltatore
deluso, quello italiano. Nel passato le più importanti trasmissioni nella sua
lingua sono state chiuse senza che si potesse far niente. Negli anni '50 si
persero nel nulla, le trasmissioni in Italiano di Voice of America, Radio
Canada e R.Australia. Negli anni '80 fu Radio Londra della BBC, a chiudere per
mano della Signora Tatcher, la stessa che ai tempi nostri, ha mostrato un
atteggiamento ambiguo sulla questione del generale Pinochet. Anche la
Deutschlandfunk e Deutsche Welle, che dichiaravano grazie all'onda media,
almeno 300 mila ascoltatori italiani ha chiuso repentinamente; un'emittente
fortemente criticata dagli italiani, per la linea editoriale decisamente a
destra: nella rassegna stampa venivano esaminati solo giornali appartenenti a
questo schieramento politico.
COS'E' IL RADIOASCOLTO?
Non è esattamente la stessa cosa di "radioamatore" anche se le affinità sono
molteplici.Molti radioamatori fanno radioascolto, ma molti che fanno il
radioascolto non fanno i radioamatori. Si può fare radioascolto anche
ascoltando la FM o i tre canali nazionali RAI. Ma intendiamo per radioascolto
unicamente chi ascolta le radio internazionali da Paesi stranieri. Quelle
emittenti cioè che fanno trasmissioni radio per l'estero in più lingue. Molte
di queste emittenti hanno anche dei programmi in Italiano, anche se per
questioni politiche o di bilancio si stanno riducendo sempre di più. Hanno
trasmissioni in Italiano, le emittenti statali di: Argentina, Ungheria,
Svizzera, Romania, Giappone, Cina, Russia, Iran, Vaticano, San Marino, Egitto,
Tunisia, etc. E sono tutti programmi
destinati al nostro Paese. Naturalmente chi conosce lingue importanti come
l'Inglese, lo Spagnolo o il Francese, o il tedesco, ha la possibilità di
ampliare i Paesi da poter seguire. Perché almeno ogni radio statale, che
dispone di un servizio radio per l'estero, ha una trasmissione in una di
queste lingue. Chi fa radioascolto segue queste radio, ma soprattutto scrive e
contatta. Ed oggi, che le possibilità della posta elettronica offrono maggiori
opportunità, la strada è completamente spianata. C'è da dire che in passato
l'onda corta era l'unico mezzo per trasmettere per l'estero, mentre oggi
satelliti e INTERNET ampliano gli orizzonti.
INTANTO LE ASSOCIAZIONI DI
RADIOASCOLTO ITALIANO NAVIGANO IN ALTO MARE
Può apparire invece deludente, la situazione delle associazioni e club
italiani, che si dedicano più specificatamente alla radiodiffusione, alle
trasmissioni in Italiano o in altre lingue su onde corte e provenienti da
grosse emittenti internazionali. L'ARI delle cento sedi prima citata, si
occupa infatti solo della ricetrasmissione di stazioni radioamatoriali. I vari
gruppi d'ascolto italiani, difficilmente riescono ad organizzarsi fra di loro,
a causa di forti divergenze d'opinione nel gestire un qualcosa che sarebbe
potuto essere una vera associazione nazionale del radioascolto. Esiste in
Italia, l'AIR Associazione Italiana Radioascolto molto ben organizzata, ma
che tuttavia non rappresenta tutti gli appassionati italiani, divisi in gruppi
e piccoli gruppi. L'AIR attualmente stampa una rivista molto interessante,
intitolata "RADIORAMA", distribuita in abbonaamento e in alcune biblioteche
italianeCi sono altre realtà come il CO.RAD. Coordinamento Radioascolto, una
sorta di federazione di gruppi, tra i cui aderenti vede il Play DX di Milanoi
insieme a circa 8 gruppi della Penisola. La rivista "Millecanali", presente in
ogni radio e TV privata italiana. Il CO.RAD. pure svolge diverse iniziative
editoriali, presenziando a diverse fiere per radioamatori. Interessante anche
l'iniziativa editoriale RADIONOTIZIE del Gruppo d'Ascolto Radio dello Stretto
Tutti questi gruppi, sono adesso naturalmente presenti in rete con un proprio
sito web, ed esiste fra loro un intenso scambio di posta elettronica.
Nascono anche iniziative singolari, come quella di Alfredo Gallerati di
Barletta/Bari che occupandosi del gruppo AIR sulle trasmissioni in Italiano, è
riuscito ad ottenere uno spazio dedicato al radioascolto dal Servizio Italiano
della Voice of Malta.
Qual è la situazione del radioascolto in Italia?
QUALI SONO LE NUOVE SFIDE?
Ultimamente il mondo si interroga sul futuro della radio e delle onde corte.
Ad essere interessati a questo tema, non sono soltanto i singoli appassionati
di radioascolto ma anche gli esperti, chiamati ad investire fra mezzi di
trasmissione più consolidati e vetusti, o nelle nuove tecnologie e INTERNET. E
mentre si discute sulle applicazioni del digiital radio (DRM) alle onde corte,
Computer, real audio e MP3 si stanno facendo sempre più strada, e mutano gli
interessi della gente, anche su come trascorrere il tempo libero. Ci sono
tuttavia alcuni fattori, che ci fanno sperare in un buon futuro della radio
anche in Italia, e ci fanno credere che INTERNET o onde corte siano soltanto
dei canali di trasmissione. L'Italia è un Paese di mare, navi, navigli e
imbarcazioni d'ogni tipo, e anche se per la navigazione vengono ormai da anni
usati dei sistemi satellitari, almeno sulla totalità delle imbarcazioni
italiane viene conservato il vecchio e tradizionale ricevitore ad onde corte,
strumento che non viene dimenticato da chi è o è stato imbarcato.
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Da: "elio" <is0agy@iol.it>
Ancora in margine al Convegno di
Pordenone
RELAZIONE:
" DIAMO VOCE ALLE
SEZIONI "
A. R. I. Associazione
Radioamatori Italiani
Sezione
Italiana della I. A. R. U. Eretta in Ente Morale il 10/01/1950 D.P.R. n° 368
IQ0AM Sezione di
Quartu Sant'Elena
Casella Postale 66/c 09045 QUARTU SANT'ELENA
Pordenone 03 Maggio 2003
"DIAMO VOCE ALLE SEZIONI"
In primis un ringraziamento all'Ente Fiera che ha permesso d'incontrarci
e dibattere le nostre problematiche.
Un grazie particolare va rivolto a Daniele IV3TDM e Pietro IV3EHH, per
tutto quello che hanno fatto e che stanno facendo per le SEZIONI, grazie !
Relazione: Rivalorizzare le Sezioni
Con la modifica dello Statuto dell'ARI (1977), in cui vi fu anche la
variazione dell'acronimo A.R.I., da Associazione Radiotecnica Italiana in
Associazione Radioamatori Italiani, si ebbe una più concreta individuazione
dell'attività svolta dalla nostra associazione che non curava espressamente
gli interessi dei radiotecnici, ma dei Radioamatori. Questa ultima categoria,
infatti, non era più coincidente con la primitiva attività dei primi
radiotecnici che, difatto, erano anche i primi radioamatori nel senso più
letterale del termine.
Nella stessa modifica statutaria, però, si soppressero i Gruppi ARI,
composti da un numero limitato di soci, per lasciare solo le Sezioni che, in
questo modo, potevano svolgere un'attività più consistente, considerando che
il numero poteva essere anche un fattore di aggregazione che avrebbe portato
ad un maggiore fiorire di idee e di uomini capaci di realizzarle.
All'epoca si pensò anche di introdurre, nell'organizzazione
dell'Associazione, una nuova figura: i Comitati Regionali. Le intenzioni
erano, e sostanzialmente lo rimangono, lodevoli se il compito loro affidato
avesse avuto realizzazione.
Se analizziamo i vari Regolamenti regionali, troviamo una profusione di
buone intenzioni, nel senso che i Comitati Regionali avrebbero dovuto
svolgere, nelle loro rispettive regioni, una maggiore e migliore realizzazione
dei fini statutari presenti nell'articolo 3 del nostro Statuto ARI.
Avremmo dovuto vedere un fiorire di iniziative promosse e coordinate
regionalmente, con un conseguente incremento dell'affezione dei soci alla
nostra Associazione.
L'ARI "di Milano" era sentita troppo lontana? Ecco il Comitato Regionale
che avvicinava l'Associazione al socio singolo o, almeno, ai raggruppamenti di
soci nelle Sezioni.
Nell'elaborazione del Regolamento di attuazione (solo nel 1988), le
proposte contenute nella "bozza di regolamento" furono stravolte, ossia furono
eliminate (proprio dai rappresentanti regionali) tutte le competenze e gli
oneri che venivano decentrati alle Regioni. Venne fuori un Regolamento
applicativo che, invece di rispondere a snellezza e organizzazione efficiente,
creò un "Sindacato" delle Sezioni, nella maggioranza dei casi anche poco
rappresentate.
Si è pensato e sperato che le Regioni mantenessero il ruolo, almeno come
centri di promozione e di appoggio delle sezioni di loro competenza. La storia
degli ultimi ci ha mostrato invece una diversa realtà. Le iniziative di una
Sezione non hanno trovato nel Comitato regionale un appoggio unanime, anzi;
molte volte vengono accolte con un pizzico di contrarietà: una Sezione attiva
costituisce un tacito rimprovero alle Sezioni che sopravvivono, non tanto per
problemi di carattere economico, ma proprio per le poche idee che non trovano
esecutori appassionati, anche se non necessariamente competenti. La passione
può supplire alla esperienza.
Vi è sì il fiorire di iniziative di Diplomi per le più varie e, a volte,
fantasiose occasioni;
vi è sì un fiorire di spedizioni in isole vere e. inventate;
vi sono attivazioni di castelli e ruderi di fondamenta di castelli, dove
si ascolta solo il numero di referenza, perdendo di vista il fine della
conoscenza del nostro patrimonio culturale, anche se Marconi non vi è mai
passato, né in bicicletta, né da lontano, in calesse...ma ! oggi anche queste
attività vanno di moda.
Ma l'attività vera, quella dei team contest, quella dei corsi di
aggiornamento, quella dei corsi di preparazione agli esami per le nuove leve,
quella della radio nelle scuole, quella del Radioamatore day, salvo qualche
rara e lodevole eccezione, sono via via diminuiti.
Il radiantismo è come una pianta rigogliosa che ha bisogno di essere
coltivata e curata sempre.
Lasciata a se stessa non si autoalimenta ed appassisce.
Possiamo certamente dire che vi sono alcuni fattori che hanno
determinato un decrescere dell'interesse in tutto l'associazionismo, compreso
quello del volontariato. Ma non è questo forse il vero motivo della
disaffezione del socio singolo nei riguardi della sua Sezione.
Forse è ora di rivedere radicalmente la struttura associativa,
eliminando un organo che, alla verifica dei fatti, non ha dato i risultati che
si aspettavano.
Sì, parlo di eliminare i Comitati Regionali e promuovere e rilanciare di
più l'importanza delle iniziative di Sezioni. Anche, eventualmente,
modificandone la struttura attuale con le Sezioni Provinciali e le delegazioni
decentrate.
E ora di supportare il Consiglio perché tutti remino nella stessa
direzione e siano propositivi per iniziative tese a rilanciare il Radiantismo,
prima che non diventi difficile farlo, in questo mondo più tecnicizzato e
internettizzato. Mondo dove è ancora possibile provare le emozioni di un
collegamento radio al limite del possibile, aspettativa quasi di fede a cui
Marconi non rinunciò mai, arrivando alla scoperta della radio che ha reso
piccolo il mondo, annullando le distanze.
La proposta che dovrebbe scaturire è quella di una Commissione,
ristretta di numero, per proporre una ristrutturazione organizzativa della
nostra Associazione che preveda la valorizzazione delle Sezioni, decentrando
ad esse anche l'eventuale elezioni per la nomina del Consiglio Nazionale ed
introducendo un Referente regionale dell'ARI, ai soli fini della
rappresentanza presso l' autorità pubbliche.
Se non si tende ad una riforma in tal senso, ho l'impressione che la
struttura collassi per inefficienza.
L'ARI, Associazione Radioamatori Italiani, deve tendere ad accogliere
tra i suoi soci anche coloro che, per vari motivi, hanno scelto vie
associative diverse. E non sempre senza un qual giusto motivo. Rimuoviamo le
cause che hanno determinato tali scelte e pensiamo ad un'Associazione che sia
davvero quella di tutti i Radioamatori Italiani.
Il Presidente della Sezione ARI di QUARTU
SANT'ELENA
IS0AGY Ampelio Eio Jose
Melini
Relazione ARI R.E. " Radicomunicazioni
2003 "
A. R. I. Associazione
Radioamatori Italiani Sezione Italiana della I. A. R. U.
Eretta in
Ente Morale il 10/01/1950 D.P.R. n° 36
IQ0AM Sezione
di Quartu Sant'Elena
Casella
Postale 66/c 09045 QUARTU SANT'ELENA
AX 25 144.850 BBS * IW0URG-8 <> Nodo Cluster 144.975 * IR0AGY-6 <>
APRS 144800 * IR0SAR <> Nodo ir0sar 1k2 - 9k6 - 38k4
<>* Nodo ir0ca 1k2 - 9k6 - 38k4 <>
Nodo ir0cls 1k2 - 38k4 <> Nodo ir0caq 1k2 - 9k6 - 38k4 <>
PORDENONE 04 Maggio 2003
" RADIOEMERGENZE 2003
"
RELAZIONE A.R.I.-R.E. VOLONTARIATO O NO ?
COORDINAMENTO NAZIONALE, REGIONALE, PROVINCIALE,
SEZIONALE.
Nell'Assemblea che si tenne a Bari nel 1996, venne approvato un
regolamento il quale doveva dare una chiara visione e una giusta collocazione
dell'A.R.I.-R.E. nell'ambito della Protezione Civile.
Ancora oggi molti di NOI credono che gli aderenti all'A.R.I.-R.E. siano
dei Volontari e non una Associazione di Volontariato.
Vi rammento che la I.T.U. ci coinvolge direttamente nell'ambito della
Protezione Civile, ma secondo il regolamento A.R.I.-R.E. non possiamo
definirci Associazione di Volontariato in quanto il regolamento ARI RE
riallacciandosi allo Statuto A.R.I., che noi conosciamo bene, non ci è
concesso.
Allo stato attuale siano dei semplici "OPERATORI RADIO DELLA PROTEZIONE
CIVILE". Questa situazione certamente è da rivalutare, magari stilando un
nuovo regolamento, che allo stato attuale, con le leggi vigenti potrebbe
essere approvato a costo zero.
Tra le altre cose l'attuale regolamento presenta delle lacune che
andrebbero riviste comunque in ogni caso:Il Presidente dell'A.R.I., in primis
incaricato quale responsabile DELEGA ad altra persona di propria fiducia, il
COORDINATORE NAZIONALE, Medesimi INCARICHI sono attribuiti ai Responsabili
Regionali - Provinciali e di Sezione.( - Signori in pratica ci troviamo di
fronte ad una fotocopia di ciò che avviene al Nazionale - )Una immediata
proposta potrebbe essere: I Delegati A.R.I.-R.E. sia che siano a livello
Nazionale, Regionale, Provinciale o di una Sezione, devono essere, a ragion
veduta persone che in passato abbiano svolto in maniera operativa protezione
civile e non solo sulla carta eseguendo delle semplici prove di sintonia tra
Prefetture( anche queste indispensabili).Il Vecchio CER, quello si che
funzionava , semplicemente perché esisteva un coordinamento. Per quello che ho
potuto vedere, sentire, ma soprattutto per la mia esperienza sul campo sia a
livello Nazionale che Regionale e Sezionale posso affermare che l'A.R.I.-R.E.
è operativa solo in alcune Regioni e a malincuore devo confessare che in
Sardegna addirittura è ancora in fase embrionale. Il nostro delegato
Regionale, per esempio, è in carica da circa 4 anni, persona valida come
operatore radio, ma che non mai operato in campo di Protezione Civile a
livello operativo, addirittura prima del suo incarico aveva eseguito solo
qualche prova di sintonia . Il Delegato non ha mai indetto una semplice
riunione al fine di predisporre un coordinamento tra Sezioni ma l'assurdo è
che non ha bandito neanche una riunione per dire quanti OM/YL/ SWL abbiano
aderito a livello Regionale e quali Province siano operative. Cosa ancor più
grave non ha promosso una esercitazione-radio di emergenza, in pratica, il
silenzio più totale. La Sezione che rappresento allo stato attuale ha dato la
propria disponibilità solo a livello Comunale, non mi dilungo a spiegare i
motivi di tale decisione che sono di facile intuizione. In Sardegna in pratica
si va avanti solo perché ci si sente per telefono, per radio, via e-mail con
qualche Presidente di Sezione, apprendendo quelle notizie, quelle piccole
novità che gravitano nell'ambito della Protezione Civile, notizie che non
vengono comunicate in via ufficiale, sostanzialmente il silenzio dalla parte
dirigente.
Questo avviene anche per il Rappresentante Provinciale il quale
rispecchia in pieno il comportamento del rappresentante Regionale ( - la
solita fotocopia - ).
Per quanto attiene la Provincia di Cagliari, si effettuano solo e
soltanto le prove di sintonia con un particolare, sono sempre le stesse
persone che le effettuano, non vengono coinvolte minimamente le altre Sezioni
o quantomeno gli aderenti all'A.R.I.-R.E..
Questo significa che non esiste un vero coordinamento.
Queste persone, che sono in carica grazie ad un regolamento che lo
consente e non certo per i loro trascorsi operativi, in una vera emergenza si
troverebbero impreparati dovendo fronteggiare situazioni di reale necessità,
dove c'è bisogno d'esperienza e di un piano di coordinamento efficace.
Solo grazie al buon senso civico e morale di coloro che hanno
contribuito in passato alle emergenze, in una ipotetica situazione di
necessità, riusciranno sicuramente a tamponare e contenere quelle circostanze,
che andrebbero sicuramente preventivamente evitate.
Però secondo le prove di sintonia siamo tutti operativi e pronti ad
affrontare il mondo intero.
La nostra Sezione è attiva sin del lontano 1980, come tante altre, ha
partecipato a diverse emergenze in primis partecipò all'emergenza Irpinia,
dove già allora ha prestato il proprio supporto con operatori validi, ed ll
coordinamento dell'allora CER funzionava in maniera eccezionale.
La cosa più importante che avvenne fu, che l'allora Ministro
Zamberletti, comprese che la radio era quello strumento essenziale ed idoneo
da impegnare come sistema alternativo per le comunicazioni in caso di calamità
e così da allora furono emanate le prime normative, sia di Protezione Civile
che di Volontariato.
Ricordiamoci che grazie all' interessamento di Giannino I2RGV si è
riusciti a creare presso il Dipartimento della Protezione Civile la rete tra
le Prefetture per eseguire le prove di sintonia, con apparecchiature proprie..
La Sezione che rappresento ha sempre manifestato un interesse
particolare per la Protezione Civile, nel 1990 come la legge dello Stato e
Regionale lo consentì si iscrisse nell'albo Regionale, e grazie alla propria
disponibilità e all'attività svolta, ricevette dei contributi con i quali
acquistò una Stazione HF completa, che tutt'oggi usiamo con gioia e orgoglio,
in ricordo dell'esperienze passate.
Ma, nel 1992 avvenne qualcosa, l'allora Presidente Regionale IS0RUH
Ruggero Manenti, attuale Segretario Generale, ci diffidò affermando che
secondo lo statuto A.R.I. non potevamo avere tale iscrizione, per cui nostro
malgrado,
fummo obbligati a ritirarla, per rispettare le norme e i regolamenti
dell'ARI mentre in altre Regioni molte Sezioni A.R.I.- R.E. ancora oggi sono
iscritte.
Probabilmente se le cose non fossero cambiate oggi potevamo essere
dotati di un mezzo mobile completamente attrezzato per una "vera" emergenza,
oppure avere qualche nodo digitale in più, qualche radio in più, e senza
andare oltre con la fantasia potevamo essere dotati di una tenda, di un gruppo
elettrogeno materiale che oggi nessuna Sezione ha in carico, ne tantomeno il
Comitato Regionale la possiede.
Tutto materiale che occorrerebbe in caso di una chiamata per una vera
emergenza ed essere veramente autosufficienti.
Pazienza attendiamo che i regolamenti vengano cambiati per poter
iniziare a contribuire in maniera diretta.
Però nell'attesa possiamo aggiungere che a distanza di ben dodici anni
le cose sono addirittura peggiorate in ambito Regionale.
Il nostro delegato Regionale, per esempio, avendo il pieno appoggio del
responsabile Provinciale, oltre a non fare nulla per far emergere e progredire
l'A.R.I.-R.E. all'interno della propria Associazione chiede addirittura la
collaborazione di radioamatori al di fuori dell'A.R.I., iscritti a loro volta
ad altra Associazione di categoria, al fine di installare un nodo digitale
presso la sala radio della Prefettura di Cagliari.
Ottimo, lodevole iniziativa, non c'è che dire, un nodo digitale con
tanto di Server TCP/IP e APRS, sicuramente utile per emergenze.
L'unica idea presa da questo delegato, l'attua senza interessare
minimamente i SOCI A.R.I., o gli aderenti A.R.I.-R.E. avvalendosi altresì
della collaborazione di altri Radioamatori, NON SOCI A.R.I., denigrando e
mortificando così la propria Associazione, e sottovalutando l'operato fino ad
ora svolto e che stanno svolgendo tutti i SOCI.
Per questo ribadisco ancora una volta che bisogna affidare certi
incarichi a persone che hanno già operato nel campo della Protezione Civile,
ed ora la cosa più impellente è, che vanno riviste le competenze di queste
fantomatiche DELEGHE, fissando una volta per tutte dei punti precisi, senza
lasciare spazio a libere interpretazioni.
Bisogna redigere un nuovo regolamento, tenendo ben presente tutte quelle
difficoltà che si sono sino ad ora riscontrate, al fine di dare spazio e
possibilità a quelle persone che hanno voglia di lavorare che creerebbero una
vera struttura A.R.I.-R.E. pronta ad operare, e non solo di facciata come è
adesso in alcune Regioni, provi qualcuno a smentirmi.
Bisogna dare la possibilità a tutte le Sezione, di potersi iscrivere nei
vari albi, Regionali, Provinciali, Comunali senza che nessuno possa porre il
veto a tale iniziativa, e non concentrare il tutto su poche persone che a loro
piacimento e volontà gestiscono le situazioni come vogliono, limitando così la
libertà di movimento di coloro che vogliono lavorare.
Fare attività porta una Sezione a crescere in maniera autonoma
usufruendo così dei contributi che possono essere usati per poter acquistare
quel materiale per essere pronti a qualsiasi necessità.
E nello stesso tempo possiamo cogliere l'occasione di coinvolgere quei
giovani che si avvicinano al volontariato, alla Radio ed alla NOSTRA
Associazione.
Ove oggi come oggi i giovani si avvicina al Volontariato, per svariati
motivi e noi dobbiamo essere in grado di poter mostrare di essere una vera
organizzazione pronta, attiva e operativa in grado di garantire un servizio
per la Comunità.
Dobbiamo cogliere l'occasione, dobbiamo rinnovarci , dobbiamo essere
tutti uniti, bisogna lavorare con spirito di fratellanza, per il bene nostro,
ma soprattutto non bisogna perdere di vista la cosa più importante, che il
nostro lavoro è rivolto innanzitutto alla società nel momento più critico che
essa si possa trovare, cioè nel momento dell'emergenza.
Per concludere permettetemi di ringraziare l'Ente Fiera che ha permesso
d'incontrarci e dibattere le Radioemergenze Un grazie particolare va rivolto a
Daniele IV3TDM e Pietro IV3EHH per tutto quello che hanno fatto e che stanno
facendo per le SEZIONI e al Consigliere Nicola Sanna I0SNY che come Delegato
iniziava, con questo incontro, il dialogo tra la Base e i Vertici dell'ARI RE
per porre alla luce quelle le problematiche del settore.
Infine lasciatemi aggiungere un grazie anche a Voi tutti .
Il Presidente della Sezione A.R.I. di Quartu Sant'Elena
IS0AGY Ampelio Elio Jose Melini
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Franz Falanga I3FFE.
Sono furibondo:
"per compensare la perdita di iscritti
si vorrebbero fare esami farsa per la patente"
Sono furibondo. Son furibondo perché stiamo
cancellando la nostra storia di radioamatori senza ragione. Il fatto che il
numero degli OM sia diminuito non significa che dobbiamo uscire per strada e
tirare per la giacchetta tutti quelli che ci passano davanti implorandoli di
diventare radioamatori. Promettendo loro di rendergli la vita facile,
facilissima: cos'è che vi disturba? Cos'è che vi blocca?. Cos'è che non vi
piace? Se questo argomento lo trovate difficile, nessuna paura lo sostituiamo, o
meglio lo eliminiamo!
Che i papini e le mammine contemporanei stiano costruendo una generazione di
cretini che si perdono alla prima difficoltà, non è una buona ragione perché noi
dell'ARI, pur di guadagnare la simpatia di tre o quattromila sfaticati mentali,
si sia disposti a buttare alle ortiche quasi un secolo di cultura e buone
maniere radiantistiche. Il fatto che l'abbia fatto la RSGB, sto parlando delle
ridicole facilitazioni messe in atto per recuperare una fascia di "tiepidi"
aspiranti radioamatori, non è per noi assolutamente una buona ragione.
Ma ve lo immaginate voi un esercito di sprovveduti newcomer a cui è stato dato
in mano un bel giocattolo, che razza di danni faranno a un'attività che già di
suo è difficile da raccontare da propagandare e, perché no da tutelare?
Stiamo scadendo nel ridicolo; mostriamo la nostra sprovvedutezza nell'affrontare
problemi epocali spianando la via all'ignoranza, al pressapochismo e alla
presunzione.
Come si fa far comprendere a certi dilettanti della sociologia giovanile che non
è spianando la strada ai giovani che gli si rende loro un buon favore? Ma hanno
idea questi dilettanti sociologi di cosa sia il gran continente giovanile? Ma
hanno idea dei danni che il permissivismo, mascherato con false buone
intenzioni, possa fare ai giovani medesimi? Hanno mai frequentato il continente
giovanile per anni ed anni registrandone le malinconie e le vere aspirazioni?
Sono letteralmente furibondo all'idea che, pur di avere tre o quattromila soci
in più noi si debba scadere nel permissivismo più becero e più improvvido.
Ma quando mai si è migliorata la qualità collettiva di un gruppo sociale aprendo
le porte a sprovveduti e a improvvisati personaggi? Ma quando mai si è
migliorata la qualità collettiva di un gruppo aprendo le porte a persone che
hanno dalla loro la pigrizia, l'inettitudine, la mancanza assoluta di passione,
la scarsa volontà di impegnarsi, la congenita paura del nuovo da imparare?
Fermiamoci in tempo, abbandoniamo questa idea scriteriata di aprire le porte a
tutti, con la scusa che il nostro è un hobby (niente vero, è un interesse, il
che mi pare una cosa molto diversa) e con la scusa di una falsa maniera di
vedere la vita da un punto falsamente e speciosamente democratico. E' la stessa
cosa che dire che è antidemocratico "costringere" qualcuno a studiarsi tutte
quelle noiosissime e difficilissime materie per diventare medico. Organizziamo
quindi una laurea di base, dove tutti possano diventare "medici" imparando a
fare una iniezione e imparando che da sudati non è il caso di mettersi fra due
porte aperte.
Ma fatemi ridere!
Franz Falanga I3FFE.
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LE INSIDIE DELLA
"NEW ECONOMY"
VIRUS NEL MOTORE DI RICERCA GOOGLE
VIRUS INFORMATICO COLPISCE TUTTI I VISITATORI DEL FAMOSO MOTORE
DI RICERCA 'GOOGLE
Inquietante scoperta dello staff tecnico addetto alla sicurezza del portale
GOOGLE: ignoti pirati informatici sono riusciti ad installare decine di
migliaia di Active Internet Content (una sorta di virus) nei servers di GOOGLE
che, nel momento stesso in cui l'utente accede alla HOME PAGE, riescono a
catturare e spedire verso servers anonimi la posta elettronica archiviata
nella cartella "Posta in arrivo" dell'ignaro visitatore, probabilmente per
ricavarne indirizzi e-mail per fini pubblicitari, ecco spiegato il mistero che
noi siamo sepolti sotto una valanga di SPAM..
Poiché i programmi pirata si annidano nei sistemi operativi dei servers, la
loro rimozione comporterebbe settimane di laboriose installazioni e
riconfigurazioni, durante le quali il portale resterebbe off-line per diverse
ore al giorno, con ingenti perdite nelle sponsorizzazioni.
Si sta quindi cercando di realizzare urgentemente una patch per riparare i
sistemi operativi dei centinaia di servers coinvolti Purtroppo le particolari
caratteristiche dei subdoli programmi invasivi impediscono la loro rilevazione
da parte dei più comuni antivirus e firewall, per cui al momento non esistono
difese efficaci dal lato utente.
Chi ha utilizzato GOOGLE negli ultimi 2 mesi, pur avendo rischiato di essere
vittima dell' Active Internet Content non deve fare nulla: il virus si annida
solo nei servers, e colpisce i singoli PC degli utenti solo nel corso del
collegamento con il sito infetto.
Maggiori informazioni:
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MACCHINA TELEGRAFICA TUTTA ITALIANA
Macchina Ricevente Morse- Officina elettrica Dir. Em. Gerosa- Milano.
La striscia di carta denominata zona scorre per azione del congegno
meccanico caricato a molla All'arrivo dei segnali l'elettrocalamita
aziona
l'ancoretta che, tramite il coltello, preme la zona con la rotellina
scrivente,
bagnata di inchiostro oleoso del tampone
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*Scoperte Scientifiche* 2° metà dell'800
il Rocchetto di Rhumckoff
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Il Radiogiornale in cifre
(ma quanto lavoriamo!)
Edizioni del 'Radiogiornale'
dal 15/07/01 al 16/05/03 Numeri : 84
Articoli/Comunicazioni pubblicati n.:
1316
di
cui:
della Redazione...................n :
339
di OM.............................n :
590
di altri autori...................n :
71
Avvisi compra-vendita(Mercatino)..n :
316
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A.R.I. Aosta
6° Trofeo Stambecco
d’Oro
Diploma Gran Paradiso edizione
2003
La Sezione ARI di Aosta organizza il 6° Trofeo "Stambecco d'Oro"
e Diploma "Gran Paradiso".
. Quest'appuntamento biennale con i Radioamatori Valdostani facilita di molto,
data la partecipazione considerevole degli OM "IX1", il conseguimento dei
diplomi "W.E.R.T." e "GRAN PARADISO", oltre ad offrire l'occasione di concorrere
ad un premio d'indubbio valore artistico.
Una novità rispetto alle edizioni passate, la stazione jolly sarà la Sezione
stessa che utilizzerà il
nominativo IQ1VD
La foto del premio la potete visualizzare sul sito internet
www.enteprogettonatura.it e
indirizzandovi su: Festival di Cogne
Per ogni eventuale chiarimento prego contattarmi e con
l'occasione si porgono distinti saluti.
Il Segretario della Sezione di Aosta
Giovanni Spinella (IX1ESM)
In occasione del 11° festival internazionale del film naturalistico, che si
terrà a Cogne (AOSTA),
premierà il vincitore con il trofeo STAMBECCO D'ORO, la sezione A.R.I. d'Aosta
organizza
l'omonimo concorso, con lo scopo di incrementare l'attività radiantistica, in
modo particolare la
telegrafia, facendo conoscere attraverso l'etere le bellezze naturalistiche di
Cogne del Parco
Nazionale Gran Paradiso e della Vallée d'Aoste.
Regolamento Edizione 2003
Durata
Dalle 00:00 UTC del 23 Agosto alle 24:00 UTC del 21 Settembre
Partecipazione
OM e SWL che confermino QSO/HRD con stazioni IX1 e la stazione
IQ1VD
Bande e Modi
Le stazioni IX1 opereranno sulle bande HF, ad esclusione delle
W.A.R.C., nei modi SSB e CW
Chiamate
SSB: CQ TROFEO STAMBECCO D'ORO
CW: CQ TSO / CQ DGP
Collegamenti
Sulla stessa banda e nello stesso modo d'emissione sono
consentiti al massimo 3 QSO/HRD con la stessa stazione, purché in giorni
diversi. Se la stazione è speciale il QSO non rientra nel limite di cui sopra.
Punteggio
SSB: 1 punto per QSO/HRD
CW: 2 punti per QSO/HRD
Rapporti
Le stazioni IX1 e IQ1VD passeranno il rapporto ed un numero
progressivo
Stazione Jolly IQ1VD ARI Sezione di Aosta
Nelle domeniche 24 - 31 Agosto e 14 - 21 Settembre opererà la
stazione Jolly con nominativo IQ1VD. I QSO/HRD con questa stazione varranno 2
punti in SSB e 4 punti in CW. I QSO con questa stazione saranno confermati con
la QSL della sezione.
Stazione Speciale
Domenica 7 Settembre opererà da Cogne la stazione speciale
IX1MOT valida 4 punti in SSB e 8 punti in CW. I QSO con questa stazione saranno
confermati con una QSL speciale.
LOG
Nel LOG dovranno essere riportati i seguenti dati: DATA, ORA UTC,
BANDA, MODO, CALL, RAPPORTO RST e
PROGRESSIVO ricevuto, PUNTI del QSO e PUNTEGGIO TOTALE.
Premi
Ai vincitori delle categorie OM e SWL Sarà assegnato il TROFEO
STAMBECCO d'ORO, ai secondi classificati una targa ed ai terzi una medaglia. Un
premio speciale sarà assegnato alla prima YL.
Diploma
Il diploma Gran Paradiso sarà attribuito a tutti gli OM e SWL
che avranno totalizzato almeno 30 punti se Italiani o 15 punti se
stranieri e ne faranno richiesta.
Richieste
Le richieste vanno inoltrate insieme con il LOG, alla SEZIONE
A.R.I. di Aosta - C.P. 190 – 11100 Aosta e devono pervenire entro il 15
Novembre. Il diploma è gratuito se conseguito interamente durante il concorso
STAMBECCO d'ORO. In caso contrario occorrerà allegare il contributo spese di
Euro. 5,00
N.B.
I QSO/HRD in CW sono validi anche per il Diploma W.E.R.T. (Worked
Europe Roof Top)
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Primi segnali di distensione
A.R.I. Bergamo:
costruttiva risposta al CISAR
A.R.I. Associazione Radioamatori Italiani
" I pensieri di ARI Bg "
12 Maggio 2003
La cortese risposta di
IK0YYY Luca Ferrara
Presidente dell'Associazione CISAR
In relazione al Documento Ufficiale redatto dal CDS di Bergamo e pubblicato sul
nostro sito internet, il Presidente del CISAR IK0YYY Luca Ferrara ci ha scritto
la seguente e-mail che integralmente pubblichiamo per giusto rispetto e per
diritto di replica, essendo stato Luca espressamente citato all'interno del
Documento stesso, ringraziandolo per l'attenzione che ci ha voluto prestare.
Roma, 12 Maggio 2003
Cari amici,
ho letto la Vostra posizione assunta nei confronti di qualche
situazione poco chiara all'interno della Vs. Associazione; ho letto
soprattutto il Vs. rammarico per l'incarico affidato a me, comprendendo
ovviamente che il rammarico non è per la mia persona, ma per altro.
Visto l'interesse dimostrato dalla Vostra Sezione e la volontà espressa
di trovar rimedio, avrei il piacere di inviarvi una mia precedente lettera, con
la quale ricerco un contributo da parte di tutti. Evidentemente, questa lettera
è stata inviata alla dirigenza di tutte le associazioni, ma ancora ignorata
purtroppo dall'Associazione ARI.
Vi chiederei di inserirlo nel Vostro sito, con l'unico intento di
rendere nota l'iniziativa, e, magari, spezzare questa ondata di incomprensioni
che purtroppo ci sono, ma di cui non riusciamo a modificarne l'esito.
Vi ringrazio, e sono fiducioso nella comprensione della mia completa
buona fede.
Luca Ferrara, IK0YYY, Roma.
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Roma, 6 Aprile 2003
Come avrete letto, la scorsa settimana mi e' stato affidato un incarico
all'interno del Consiglio Superiore delle comunicazioni.
Dopo aver accettato tale incarico, avrei preso una decisione: Visto che
l'incarico e' quello di contribuire, come Radioamatore, alle decisioni in seno
al massimo organo del Ministero delle comunicazioni, e potendo dunque proporre
miglioramenti del nostro qualificato settore, ritengo necessario impegnarmi in
prima persona per avere chiaro il reale quadro di tutte le nostre attivita', per
poter esprimere al meglio il contributo nelle varie discussioni che verranno
portate all'ordine del giorno del Consiglio.
Per fare cio', ho la necessita' di poter contare sul maggior numero di
tecnici ed esperti in ogni settore, anche in rappresentanza delle varie
associazioni presenti nel territorio, ognuna delle quali e' naturalmente
specializzata in un particolare campo delle comunicazioni amatoriali.
Proprio in virtu' del fatto che questo incarico deve essere al di sopra
delle associazioni e delle politiche associative, ho intenzione di creare un
comitato di tecnici, con un esponente per ogni associazione o gruppo di
sperimentatori, da poter consultare prima di ogni riunione al Consiglio
Superiore delle comunicazioni, affrontare con loro le diverse tematiche e
saggiare le diverse opinioni. Solo in questa maniera, potro' contribuire in seno
al Consiglio Superiore delle comunicazioni, per il bene comune di tutti i
Radioamatori italiani.
Dal momento che ho gia' diverse segnalazioni di elementi dalle
associazioni con le quali abbiamo un contatto diretto, non mi rimane altro che
invitare tutte le rimanenti associazioni, a mettere a disposizione un proprio
rappresentante, valido, preparato ed esperto tecnico, possibilmente presente a
Roma, per poter intervenire ogni qual volta ve ne sia la necessita'.
Mi sento doverosamente in obbligo di ringraziare i tanti messaggi che
sono giunti di congratulazioni e di apprezzamento; faro' il possibile per
poter contribuire a tenere alto il nome dei Radioamatori.
IK0YYY, Luca Ferrara.
Tratto dal sito Internet dell'ARI di Bergamo
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