RTTY CON INFERNALI
RESIDUATI BELLICI
Dalla foto della mia stazione del 1965 si nota il mio TX
autocostruito e il magnifico SX115 . Sotto al TX il mio primo lineare
commerciale , sempre della Hallicrafters , che mi permetteva una discreta
potenza per collegamenti a lunga distanza . Sopra si notano i due
apparati RX e TX autocostruiti che avevo descritto nelle pagine
precedenti . In alto a sinistra HeathKit HW32 acquistato in scatola di
montaggio . Era un RTX per la sola gamma dei 20 metri che mi permise di
fare , per un paio d'anni , HF mobile sulla mia auto . L'antenna
era montata sul paraurti posteriore ed era una Hy Gain con trappola . Il
sistema mi ha permesso ottimi collegamenti ed esperienza nell'uso mobile .
Per la stazione fissa montai una rotativa monogamma a tre
elementi che avendo la spaziatura larga , aveva il boom di circa 10 metri .
Gamma 20 metri . Le altre gamme le facevo con dipoli accordati .
La banda più interessante era quella dei 14 Mhz e quindi la preferita
. Fino all'anno 1967 , nella casa di via Mazzini , si alternarono
vari amici OM da ogni parte del mondo che , prima incontrati via radio,
venivano in Italia in viaggio di piacere .
Le autocostruzioni continuarono e realizzai altri ricevitori e
trasmettitori di varia potenza per amici e conoscenti . Mi avventurai nel
campo della RTTY, la telescrivente per OM , con le infernali macchine
americane residuati bellici che funzionavano perfettamente .
La ditta Geloso mise in vendita uno dei suoi apparati che
funzionavano anche in NBFM (modulazione in FM a banda stretta ) e fui
tentato alla costruzione di una TX atto a lavorare quel sistema di
modulazione e che era attivo solo in gamma 10 metri .
Per un paio di mesi , dopo la realizzazione , feci buoni
collegamenti con gli USA soprattutto perché le stazioni Italiane in quella
gamma non erano ascoltabili , ma se anche lo fossero state , nessuno aveva
attivato la NBFM .
Poi il sistema fu abbandonato e passò negli scaffali dei
ricordi assieme agli apparati AM che ogni giorno perdeva utenti .
Il trionfo della SBB diventò totale ,negli anni a seguire , e le
giovani leve di radioamatori neppure sanno che la Modulazione di
Ampiezza ci diede tante soddisfazioni .
Con l'arrivo degli apparati giapponesi , pronti all'uso , la
famiglia degli autocostruttori si andò sempre più assotigliando e buona
parte di noi rimanemmo animali rari .
A Ferrara , per fortuna , rimase qualcuno . Negli anni 80 un
caro amico , che sempre mi aveva seguito nelle mie costruzioni , I4AWX
Luigi Belvederi , intraprese una fatica veramente encomiabile .
Progettò e costruì un ricevitore multigamma con tecnologia
all'avanguardia , completamente a transistor . Gli ostacoli non lo
fermarono e terminò l'opera nel volgere di un
anno circa . I confronti con un mio apparato commerciale il TS 940 della
Kenwood furono sbalorditivi . Si procurò i componenti anche in USA e
alla fine confermò che la famiglia aveva acquistato un ottimo elemento .
continua
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Dal:
IMPEGNATA REQUISITORIA DI I0HJN
AL CONVEGO DI PORDENONE
Questo Bollettino è quasi interamente dedicato agli importanti appuntamenti
avvenuti a Pordenone all'inizio del mese di maggio Mai come in questa terza
edizione del Convegno delle Sezioni si è assistito ad una denuncia unanime
delle pesanti problematiche che affliggono la nostra Associazione ed al
forte richiamo sull'esigenza improrogabile di un sostanziale mutamento di
rotta nella conduzione dell'ARi. È stata denunciata la mancanza totale di un
qualsiasi Programma di lavoro, di progetti, di attività. Il coro delle
denuncia è stato talmente compatto da stupire persino noi. Neanche se si
fosse tentato un preventivo accordo fra i partecipanti si sarebbe riusciti
ad ottenere la coralità delle contestazioni a cui abbiamo assistito.
Sarà servito a qualcosa? Dei precedenti due Convegni non abbiamo avuto il
piacere di vedere alcuna reazione da parte dei gestori della nostra
Associazione che da decenni continuano a rimanere incollati alle proprie
poltrone ritenendosi insostituibili.Nicola IOSNY nel suo intervento ha
pesantemente denunciato il clima di strapotere ed arroganza che regna in
CDN, uno strapotere che isola, emargina e cerca di eliminare ogni voce
dissenziente o critica. Ha denunciato l'impossibilità di un lavoro
coordinato & gruppo, la concentrazione di cariche su pochi (sempre gli
stessi), il rifiuto di esaminare proposte. Ha denunciato che la farsa delle
dimissioni del Presidente aveva lo scopo di azzerare gli incarichi che in
precedenza gli erano stati affidati.
È chiaro che un simile clima in seno al CDN non può portare a nulla di buono
per la nostra Associazione che già soffre di molteplici problemi. È
imperativo che quei Signori trovino quel necessario compromesso per poter
lavorare per i Soci dell'ARi come sì erano impegnati a fare in tempo di
elezioni. E imperativo che mettano da parte le incompatibilità personali e
si focalizzino sugli obiettivi da perseguire per il bene dell'Associazione.
Sugli obiettivi NON possono esserci divergenze. È questo dunque il tema sui
cui è indispensabile vengano focalizzati gli sforzi e l'impegno.
Ci auguriamo che il messaggio di Pordenone sia stato recepito.
Cali area Sez. presenti
Zona 3 19
Zona O 8
Zona 1 7
Zona 4 7
Zona 6 3
Zona 8 3
Zona 2 2
Zona 5 1
Zona 9 I
Zona 7 O
Il 5 Maggio scorso, si è svolto a Pordenone, come sempre ottimamente
organizzato dalla locale sezione ARI, il 3° Convegno 'Diamo voce alle
Sezioni"
.
Hanno raccolto l'invito a questo importante momento di confronto gli
esponenti di 51 Sezioni ARI che rappresentavano circa 5500 Soci. In altri
termini erano presenti il 20% delle Sezioni rappresentanti circa il 42% dei
Soci, un lieve incremento verso la partecipazione dello scorso anno..
La maggior partecipazione di Sezioni veniva, per ovvi motivi di vicinanza,
dalla zona 3 come mostra la tabella accanto. B da mettere in risalto la
quantità di Sezioni venute anche da lontano (ad es. 3 dalla Sardegna) mentre
non può non stupire la quasi totale latitanza delle Sezioni della zona 2
anche se la vicinanza avrebbe dovuto facilitarne lo spostamento.
Daniele IV3TDM nella sua introduzione di apertura del
convegno ha voluto rispondere a quanti chiedevano le motivazioni delle sue
dimissioni da Segretario Generale e membro del CDN. Daniele ha puntualizzato
che non è importante il fatto scatenante della sua decisione ma ciò che ha
rilevato nell'ambiente del CDN:
- NON si sono verificate le condizioni per poter
lavorare proficuamente;
- NO al lavoro di gruppo;
- ognuno per la sua strada.
In attesa della relazione ufficiale da parte degli
organizzatori del convegno, vorrei qui proporre una sintesi dei punti
trattati scorrendo gli appunti che mi sono preso durante gli interventi:
- Il CDN continua la sua politica distruttiva:
ricorrente aumento delle quote, quota ordinaria per le sezioni con
nominativo.
- Costi di RR troppo alti.
- Comitati Regionali non servono
- Il programma di gestione delle Sezioni di Pietro IV3EHEI ignorato dal CDN
- Le elezioni non hanno portato nuila di nuovo in CDN
- Beghe da mercato rionale in CDN che non ci fanno onore
- Abbiamo il CDN che ci meritiamo
- Costi dell'Associazione senza controllo
- Conflittualità in CDN. Verranno espulsi anche Nicola e Elvira?
- In CDN non esiste lavoro di squadra
- "Esiste un puparo che guida col motto "o si fa come dico io o fuori""
- I soci contano sempre meno
- Cercate di rispettarci (ndr: al CDN) siamo la base e siamo noi a dovervi
giudicare
- Le elezioni avevano creato aspettative: innovazione, dinamismo,
efficienza. Sono
andate deluse
- Non si può continuare così
- Occorre un programma di lavoro e una azione di governo chiara e forte
- A cosa serve il convegno se poi non ci sono risposte
- Il CDN non considera la voce della base
- L'ARI-RE deve essere condotta da chi ci crede
- Voler sempre apparire diversi e migliori ci esclude
- Le dimissioni di Ortona una farsa
- Verificare possibilità di coinvolgere le altre realtà perché l'ARI
rappresenti TUTTI i Radioamatori
- Sinergie con altre associazioni di Radioamatori
- Occorre una strategia di marketing per l'immagine
dell'ARi
- Totale mancanza di un progetto comune
- Proposta: portiamo via l'ARI da Milano. È stata individuata in Emilia
Romagna una
possibilità di 500 mq in comodato gratuito per la Sede Nazionale. Proposta
di modifica
delI'Art.2 dello Statuto
- Dare voce al dissenso su RR senza censure
- Eliminare la richiesta di quota ordinaria alle Sezioni che hanno il
nominativo
- La Sede via da Milano
- Cooptazione: non è democratica. Deve essere sostituita dalla surroga.
- Costi troppo elevati di RR e QSL
CONVEGNO ARI-RE (I0HJN)
Domenica 4 Maggio a Pordenone si è tenuto il primo convegno Nazionale ARI-RE
voluto da Nicola IOSNY. L'invito, rivolto ai Comitati Regionali, ha visto la
partecipazione di rappresentanti dii 3 Regioni. Erano presentì il Sindaco di
Pordenone, autorità locali ed il Direttore dell' Ufficio di Protezione
Civile del Ministero degli interni Dott. Rainardi.
Tuffi i rappresentanti delle autorità hanno avuto espressioni dì
apprezzamento per l'opera svolta dai gruppi ARI-RE. In particolare, il
rappresentante del Ministero degli Interni ha toccato i seguenti punti:
- L'ARI è e rimane elemento fondamentale del Ministero.
- Stanno risistemando la rete delle Prefetture
- Stanno valutando l'estensione della rete ai COM
- Il Ministero lavora a stretto contatto con Giannino Romeo I2RGV.
- La programmazione viene affidata alla Provincia.
Nel suo intervento Nicola IOSNY ha sottolineato l'importanza ed il valore
simbolico di questo primo convegno ARI-RE Nazionale con l'auspicio che
rappresenti l'inizio di un proficuo lavoro fra CDN e periferia dopo tanto
assenteismo degli organi centrali dell'Associazione. Ha inoltre affermato ed
auspicato che l'ARI-RE diventi il fiore all'occhiello dell'ARI.
I diversi interventi hanno evidenziato quella che è la realtà dell'ARI-RE:
- Tante interessanti ed apprezzabili realtà dovute ad iniziative locali
- Necessità di creare un concreto coordinamento Nazionale, Regionale e
Provinciale
- Realizzare una guida Centrale, indirizzi e strategie comuni
- Ruolo incentivante e propositivo dell'Associazione
- Stretti rapporti ARI-Dipartimento di P.C.
Si è evidenziato che l'unica realtà organizzativa è quella guidata da Romeo
I2RGV. Bisogna integrarla con l'aggregazione delle varie realtà ed
iniziative locali che hanno bisogno di guida e coordinamento centrale.
Consci dell'importanza di un forte ruolo centrale dell'Associazione tuffi i
presenti hanno sòstenuto un ritorno di Nicola IOSNY alla guida dell'ARi-RE
Nazionale. Nicola aveva incominciato con entusiasmo il suo lavoro e per il
bene dell'Associazione è stato fortemente richiesto di mettere da parte i
dissidi personali per perseguire un obiettivo vitale per l'ARI
reintegrandolo nell'incarico di Coordinatore Nazionale.
Il Presidente Ortona accogliendo tali richieste ha riconfermato la delega a
Coordinatore Nazionale ARI-RE a Nicola.
Abbiamo accolto con soddisfazione questa vittoria del buon senso.
DOVE VA L'ARI? - INTERVENTO A
PORDENONE DI I0HJN
Buongiorno a tuffi. Sono Gaetano Caprara IOHJN, Presidente della Sezione ARI
di Genzano in provincia di Roma.
Questa è il terzo anno in cui si tiene questo convegno e aderendo a questo
ulteriore invito degli amici della Sezione di Pordenone mi sono chiesto
quale dovesse essere il tema del mio intervento. Mi sono riletto le
relazioni dei primi due convegni e vi ho trovato tutte le problematiche che
affliggono la nostra Associazione. Non sono invece riuscito a trovare un
solo rigo che inducesse a pensare ad una qualche analisi o dibattito da
parte del Direttivo Nazionale sulle tematiche presentate.
Dagli atti del convegno 2002, a pag 25, Ortona nel suo intervento diceva
"Quando poi ci sarà la re/azione completa del convegno, si analizzeranno i
contenuti e si deciderà il da farsi.
Vorremmo poter leggere di tale analisi, e dei suoi risultati, nel verbale di
una riunione di Consiglio Direttivo per non vanificare lo sforzo di clii ha
organizzato questo convegno e per il dovuto rispetto ai partecipanti che con
la loro presenza hanno creduto di dare un contributo per un'ARi migliore.
Mi duole dovermi ripetere, e qualcuno mi accuserà di esser polemico, ma come
non notare che all'insediamento del nuovo CDN non abbiamo visto un piano, un
programma di lavoro, la definizione di obiettivi da perseguire. Nel mondo
esterno quando si forma un nuovo governo la prima cosa che fa è quella di
dire quale è il proprio programma. In ARI questo non esiste.
Da troppi anni assistiamo all'immobilismo più assoluto.
Continuando di questo passo sarà inevitabile il continuo calo dei Soci cui
assistiamo da diversi anni, il conseguente aumento delle quote e
l'ineluttabile collasso finale dell'Associazione.
Abbiamo recentemente assistito a due brillanti iniziative La richiesta di
pagamento di una quota ordinaria a quelle Sezioni dotate di nominativo che
vogliono l'assicurazione sulle antenne, il servizio QSL e RR. Diamo
un'occhiata ai costi di questi servizi
Assicurazione. Se prendiamo le cifre degli ultimi bilanci e dividiamo per il
numero (presunto) dei Soci risulta che il costo dell'assicurazione antenne
per ogni nominativo è di circa 0,45 Euro. Quarantacinque centesimi.
Servizio QSL. Facendo lo stesso calcolo di cui sopra risulta un teorico
aggravio per il bilancio ARI di circa 6,50 Euro.
Radio Rivista. Con lo stesso calcolo risulta un costo di circa 23,00 Euro Il
semplice totale di quanto sopra risulta di circa 30,00 Euro. Il CDN ce ne
chiede 51,00.
L'aspetto più grave è che li chiede sottoforma di "Quota ordinaria'. Chiede
cioè alle Sezioni (che sono parte integrante dell'Associazione) di
"associarsi" all'ARI. Una vera e propria assurdità. Consideriamo inoltre che
RR ci è stata tolta sin dallo scorso anno senza alcuna comunicazione o
motivazione.
E Le Sezioni con nominativo continueranno a fare le stesse attività radio
(contest, manifestazioni varie, etc) che facevano prima utilizzando il
nominativo di uno dei Soci.. Il servizio QSL avveniva via bureau e non vedo
come ora col nominativo di Sezione si possa paventare un aumento di traffico
considerato "pericoloso" per le casse dell'Associazione.
·
Le Sezioni sono il braccio operativo dell'Associazione e la loro attività va
incentivata, spronata e incoraggiata. Col nominativo di Sezione si ha un
importante elemento in più per meglio stimolare i Soci ed attirare quanti si
volessero avvicinare al mondo della radio. Questa iniziativa assume invece
lo spiacevole aspetto di balzello punitivo.
Chiediamo che la situazione venga opportunamente riconsiderata ed,
eventualmente, si ricerchino opportunità di contenimento spese in altre
direzioni senza penalizzare l'attività delle Sezioni.
La seconda brillante iniziativa a cui abbiamo assistito è stato fl balletto
delle dimissioni del Presidente. Dimissioni prontamente ritirate dopo che
sono stati azzerati gli incarichi precedentemente affidati fra i membri del
CDN. In particolare, mentre prima c'era un
delegato ARI-RE che aveva incominciato a lavorare seriamente ora c'è di
nuovo il nulla. Si ritorna nel buio dell'immobilismo ed il triste spettacolo
a cui abbiamo assistito non ha certo portato lustro ai vertici
dell'Associazione confermando ciò che troppe volte abbiamo avute modo di
constatare: chi non è allineato deve essere eliminato.
Continuando così l'ARI dovrà cambiare nome. Non più ASSCCIAZIONE ma:
"Società di Servizi per Radioarnatori", una società che si limita a
fornire, dietro congruo pagamento,il servizio QSL e RR.
Continuando così si incentiverà la spinta, che è presente e palpabile, che
indurrà le Sezioni à raccliiudersi in se stesse e badare esclusivamente al
proprio orticello. Sarebbe la fine dell'Associazione e dell'associaziomsmo.
Non è questo quello che vogliamo.
Il Presidente: della Sezione ARI di Genzano I0HJN
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CISAR:
Richiesta di nuove assegnazioni di
frequenza
Ministero delle comunicazioni
Direzione Generale Pianificazione delle Frequenze
Alla cortese attenzione del Direttore, Ing. Troisi
e p.c.: Consigliere del Ministro delle comunicazioni
Dott. Giovanni BRUNO
Prot.: 011/ASS
Oggetto: Richiesta nuove assegnazioni di frequenza
Roma, 14 marzo 2003
Spett. Direzione,
già in passato la nostra Associazione aveva inviato richiesta presso
codesta Direzione Generale, per vedere assegnate ai radioamatori italiani
nuove frequenze, già in uso in altri paesi europei.
Codesta Direzione ha risposto che, al momento, non erano possibili
ampliamenti e variazioni sul piano nazionale di ripartizione delle
frequenze
Vogliamo sottoporre nuovamente alla Vs. attenzione l'eventualità di ssegnazioni
di alcuni segmenti di frequenza, a titolo sperimentale, magari con una
scadenza di 12 mesi, allo scopo di poter condurre esperimenti nel settore
delle radiocomunicazioni amatoriali; in particolare:
1) Assegnazione della porzione 51-52 MHz, per poter estendere
l'uso di questa frequenza ai modi di emissione già usati negli
altri paesi europei;
2) Assegnazione della porzione 436-438 MHz, a statuto
secondario,
da estendere a tutti i modi di emissione; ricordiamo infatti
che
per questa fettina di banda, il piano nazionale di
ripartizione
delle frequenze riporta la dicitura "radioamatore via
satellite";
molti dei satelliti amatoriali non utilizzano da anni queste
frequenze, ed appare sensato poter permettere l'uso su questa
banda anche ad altre emissioni, per la sperimentazione delle
tecniche digitali o televisive, con modulazione digitale.
3) Assegnazione della porzione 1.245-1.270 MHz, al servizio di
radioamatore a statuto secondario.
4) Assegnazione della banda 3.300-3.500 MHz, o, in via
subordinata, limitatamente da 3.400 a 3.500 MHz, per la
sperimentazione delle tecniche televisive, con modulazione
analogica o digitale.
5) Assegnazione della porzione 10.000-10.300 MHz, a statuto
secondario.
6) Assegnazione della porzione 24.050-24.250 MHz, anche a solo
statuto secondario, per poter utilizzare i satelliti
radioamatoriali.
7) Assegnazione della porzione da 76 a 77,5 GHz, a statuto
primario.
8) Assegnazione della porzione da 119,980 a 120,020 GHz, a
statuto
secondario.
9) Assegnazione della banda 142-144 GHz, a statuto primario.
Rimaniamo in attesa di un cortese riscontro.
Distinti saluti
Il Presidente, Luca Ferrara
..
LA RICHIESTA DEL MINISTERO
DELLE COMUNICAZIONI
AL MINISTERO DELLA DIFESA
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Radamato cambia pagina web